Chiesa i 2 n f o r m a Giugno 2015 XXXI convegno pastorale diocesano Punti di ripartenza Tutto il possibile per creare lavoro pag. 3-6 Inaugurato il borgo sociale di Roccabascerana pag. 8-9 Il ricordo del sacerdote mons. Laureato Maio pag. 10 pag. 13 Chiesa I n f o r m a Supplemento a Periodico di impegno religioso-socio-culturale Ufficio Comunicazioni Sociali - Benevento Direzione e Redazione: Piazza Orsini, 33 (Bn) Tel. 0824 323326 - Fax 0824 323344 [email protected] www.diocesidibenevento.it UFFICIO FOTOGRAFICO: VINCENZO ROMANO Grafica e Impaginazione Via Pitangelo - San Leucio del Sannio (Bn) www.stampamania.org - [email protected] Stampa Via degli Italici, 29/a 82026 Morcone (BN) [email protected] Chiesa i n f o r m a 3 Giugno 2015 “PUNTI DI RIPARTENZA UNA VERIFICA PER LE FUTURE SFIDE PASTORALI” Giunge alla trensti anni in ambito tunesima edizione "Dal convegno prenderà il via un percorso di verifica diocesano. A dettare il convegno pastotemi della verifica dell'azione pastorale, svolta in questi anni in ambito isaranno rale diocesano che i risultati diocesano. A dettare i temi della verifica si terrà il 15, 16 e della ricerca sulle 17 giugno sul parrocchie. La ricersaranno i risultati della ricerca sulle parrocchie, tema : “Punti di ca, realizzata realizzata in collaborazione con l'Università ripartenza. Una dall’Arcidiocesi in verifica per le collaborazione con degli Studi del Sannio, condotta dal sociologo future sfide pastol’Università degli Francesco Vespasiano" rali”. Il convegno studi del Sannio e si pone quest’ancondotta dal sociono al termine di un quinquennio che ha della parrocchia come crocevia delle logo Francesco Vespasiano, ha prodotto visto l’Arcidiocesi confrontarsi e pro- istanze educative. E proprio dal conve- un’attenta analisi della realtà delle grammare, partendo dagli Orientamenti gno prenderà il via un percorso di veri- comunità parrocchiali dell’Arcidiocesi episcopali per il decennio, sul tema fica dell’azione pastorale, svolta in que- di Benevento. Sarà quindi oggetto di 4 Chiesa i n f o r m a Giugno 2015 riflessione nella prima serata del convegno, quando il professore Vespasiano, attraverso i risultati dello studio, delinerà i punti di forza emersi e alcuni elementi di criticità. Ad anticipare la riflessione del professore Vespasiano, in apertura della prima serata, ci sarà l’intervento dell’Arcivescovo, il quale presenterà una sua lettura della realtà diocesana alla luce delle visite pastorali ormai in dirittura di arrivo. Il giorno seguente sarà la volta di don Antonio Mastantuono, docente di Teologia Pastorale e Catechetica presso la Pontificia Facoltà Teologica dell’Italia Meridionale, il quale interverrà sul tema: Quale parrocchia per il futuro?. Sulla base del quadro emerso nella prima serata e dal lavoro della ricerca, don Antonio illustrerà possibili scenari per le comunità parrocchiali soprattutto in relazione a eventuali percorsi di maggiore sinergia. A conclusione dei lavori, il terzo giorno si terrà una tavola rotonda sul tema: Parrocchia, missione, territorio. Percorsi e incroci per un nuovo umanesimo cristiano, dove interverranno: Mario Melchionna, segretario generale Cisl Sannio-Irpina, Nicola Cicchella, presidente dell’associazione Benslan, don Franco Iampietro, parroco e vicario zonale, e Michele Martino, segretario della Consulta diocesana delle aggregazioni laicali. L’incontro, che sarà coordinato dal giornalista Nico De Vincentiis, avrà l’intento di avvicinare il percorso di riflessione, emerso dalla ricerca sulle parrocchie, alle prospettive pastorali che scaturiranno dal convegno ecclesiale nazionale di Firenze del prossimo mese di novembre 2015. A differenza degli anni precedenti, non ci sarà il confronto tra i delegati, che generalmente avviene nei laboratori tematici, questo perché il convegno segna il punto di partenza di un lavoro di approfondimento e verifica, che avverrà nel corso del prossimo anno pastorale. Infatti dopo il convegno inizierà il lavoro dalla base, ovvero il confronto nelle parrocchie, dove i par- roci, i collaboratori e i fedeli avranno l’opportunità di riflettere e confrontarsi su un percorso di verifica, partendo dagli spunti emersi dai lavori di giugno. Per favorire il confronto nelle parrocchie, l’ufficio Pastorale provvederà a realizzare e ad inviare nelle comunità un sussidio che sarà strutturato in due parti. La prima parte sarà una scheda di riflessione sulla base dell’analisi emersa dalla ricerca dell’Università, dove verranno evidenziati dei punti rispetto ai quali, nell’ambito delle singole parrocchie, si potrà riflettere per crescere, potenziare gli aspetti positivi ed eventualmente limitare gli elementi di criticità. La seconda parte sarà strutturata per effettuare una verifica del lavoro svolto dall’ufficio pastorale. Verranno richiesti, suggerimenti e opinioni circa il convegno, sulle linee pastorali offerte negli anni, tutto ciò potrà essere utile ad impostare un lavoro futuro il più rispondente possibile alle esigenze delle comunità parrocchiali. Tiziana Coviello NOTE TECNICHE Il convegno pastorale diocesano è un appuntamento fondamentale per la vita dell’Arcidiocesi. Un momento di confronto, crescita ma soprattutto una concreta condivisione il cui esito si proietta nella successiva programmazione pastorale. Il convegno è il luogo dell’incontro di tutte le realtà diocesane, dove ciascuna è chiamata a contribuire alla discussione, al dibattito propositivo e alla missione della Chiesa locale. Quest’anno il convegno si pone a termine di un quinquennio di programmazione pastorale durante il quale, sulla scorta delle indicazioni del documento Cei “Educare alla vita buona del Vangelo”, si è puntata l’attenzione sulla parrocchia come crocevia delle istanze educative. Il convegno segna anche l’inizio di un percorso di verifica dell’azione pastorale effettuata in questi anni, che sarà strutturato sulla base della ricerca sulle parrocchie (realizzata dall’Arcidiocesi in collaborazione con l’Università degli studi del Sannio), che sarà presentata nel corso dei lavori della prima serata. DESTINATARI Il convegno si rivolge ai sacerdoti, ai diaconi, ai religiosi, ai laici impegnati e ai singoli fedeli. PRINCIPALI MODALITÀ Il convegno si articolerà in assemblee plenarie e una tavola rotonda di approfondimento tematico. LABORATORI DI APPROFONDIMENTO Quest’anno non ci sarà il confronto che generalmente avviene nei laboratori tematici, questo perché il convegno darà il via ad un lavoro di approfondimento e verifica, che avverrà nel corso del prossimo anno pastorale nelle parrocchie sulla base di un sussidio che l’ufficio Pastorale provvederà a realizzare e ad inviare ai parroci, ai delegati e a tutti gli operatori pastorali. NOTE ORGANIZZATIVE Per iscrizioni e chiarimenti rivolgersi all’Ufficio Pastorale Piazza Orsini, 27 - 82100 Benevento Tel. 0824.323379 - Fax 0824.323355 E-mail: [email protected] I lavori si svolgeranno presso il Seminario Arcivescovile - Viale Atlantici, 69 - Benevento LA PARTECIPAZIONE È GRATUITA Chiesa i n f o r m a 5 Giugno 2015 RICERCA SCIENTIFICA SULLE PARROCCHIE Analisi sociologica sulle comunità dell’arcidiocesi di Benevento Sarà il convegno pastorale diocesano l’occasione per la presentazione ufficiale del progetto di ricerca scientifica sulle parrocchie, realizzato dall’Arcidiocesi in collaborazione con l’Università degli studi del Sannio, coordinato dal sociologo Francesco Vespasiano. La ricerca dal titolo: Annuncio e accoglienza. Un’analisi sociologica delle parrocchie dell’arcidiocesi di Benevento ha avuto l’obiettivo di realizzare una descrizione della realtà parrocchiale diocesana puntuale e aggiornata, con una focalizzazione sulle risorse e il loro coinvolgimento nelle diverse dinamiche pastorali. Il progetto ha previsto la riflessione sui dati raccolti, grazie alla partecipazione alla stessa sia di attori legati alle comunità parrocchiali in grado, con la loro esperienza, di arricchire la conoscenza della realtà parrocchiale, sia di attori, pur non impegnati nelle comunità parrocchiali, che hanno aiutato a vedere la realtà “fuori della visione tunnel”, a quest’ultima sempre più facilmente abituati. Il progetto della ricerca ha preso il via con la somministrazione di un questionario a tutti i parroci dell’Arcidiocesi, ai diaconi e ai religiosi impegnati in azioni pastorali nelle comunità parrocchiali. Dopo questa prima fase si è proseguito con la somministrazione di un questionario a un campione rappresentativo delle parrocchie dell’Arcidiocesi (rappresentativo per territorio, per fasce d’età, per genere, per titoli di studio, per occupazione, per appartenenza parrocchiale). Le interviste sono state effettuate da un gruppo di giovani e adulti, indicati dall’ufficio Pastorale, dopo una breve formazione da parte dei responsabili della ricerca. I dati raccolti in queste prime due fasi sono stati successivamente oggetto di confronto e approfondimento qualitativo attraverso i focus group. Sono stati organizzati circa una decina di focus che hanno visto la partecipazione delle varie categorie di persone intervistate nelle fasi precedenti. Chiesa i 6 n f o r m a Giugno 2015 IL PROGRAMMA DEI LAVORI LUNEDÌ 15 GIUGNO Ore 17.00: Iscrizioni Ore 18.00: Nell’auditorium “Giovanni Paolo II” Preghiera iniziale Ore 18.15: Introduzione di Mons. Abramo MARTIGNETTI, Vicario episcopale per la Pastorale Ore 18.30: Relazione a cura di Mons. Andrea MUGIONE Arcivescovo Una lettura della realtà diocesana alla luce delle visite pastorali Ore 19.00: Relazione a cura di Francesco VESPASIANO Sociologo e Professore Associato di Sociologia presso l’Università degli Studi del Sannio di Benevento Annuncio e accoglienza. Un’analisi sociologica delle parrocchie dell’arcidiocesi di Benevento Ore 20.00: Dibattito in aula MARTEDÌ 16 GIUGNO Ore 18.00: Nell’auditorium “Giovanni Paolo II” Preghiera iniziale Ore 18.15: Relazione a cura di don Antonio MASTANTUONO Quale parrocchia per il futuro? Ore 20.00: Dibattito in aula MERCOLEDÌ 17 GIUGNO Ore 18.00: Nell’auditorium “Giovanni Paolo II” Preghiera iniziale Ore 18.15: Tavola rotonda Parrocchia, missione, territorio. Percorsi e incroci per un nuovo umanesimo cristiano Interverranno: Mario MELCHIONNA (segretario generale Cisl SannioIrpinia); Nicola CICCHELLA (presidente Beneslan); Mons. Franco IAMPIETRO (parroco e vicario zonale); Michele MARTINO (Segretario della Consulta diocesana delle aggregazioni laicali). Coordina: Nico DE VINCENTIIS (Giornalista) I RELATORI ANTONIO MASTANTUONO Docente di Teologia Pastorale - Pontificia Facoltà Teologica dell'Italia Meridionale sez. San Luigi, Napoli FRANCESCO VESPASIANO Sociologo e Professore Associato di Sociologia presso l'Università degli Studi del Sannio, Benevento Chiesa i n f o r m a commenti 7 Giugno 2015 “LIBERARE LA PENA”: RIPARTIRE DAGLI ERRORI PER COSTRUIRSI UN FUTURO MIGLIORE di Enrico Pirone Le porte del carcere per i detenuti a volte possono segnare un’occasione di rinascita. Si può ripartire dagli errori per costruirsi un futuro migliore. Grazie alla Caritas diocesana sono stati realizzati interessanti attività di inserimento sociale con il progetto “Liberare la pena. Percorsi di condivisione dell’esecuzione penale”. La prima attività è stata definita: “Orto in bici: Mangiar San(ni)o”, non è un gioco di parole ma la produzione e la vendita di frutta e verdura, che avviene presso la Fattoria Sociale Urbana “Orto di Casa Betania” della Cooperativa Sociale “La Solidarietà”, nel cuore di Benevento. Il soggetto responsabile di “Orto in Bici” è la fondazione Opus Solidarietatis Pax Onlus di Avellino. I protagonisti sono persone affidate alla Fattoria dall’Ufficio Esecuzione Penale Esterna di Benevento e dalla Casa Circondariale, incaricati del confezionamento e della consegna a domicilio attraverso il supporto di una bici elettrica. I prodotti vengono ordinati dalla clientela attraverso il sito internet www.ortoinbici.com. Oltre alla filiera corta ed all’inclusione sociale “Orto in bici - Io mangio San(ni)o” si pone come obiettivo l’educazione al consumo etico e la riscoperta della produzione stagionale. I beneficiari del progetto stanno partecipando quali protagonisti di questa iniziativa, apportando concrete proposte, di tipo creativo ed organizzativo. Ad oggi ben quattro persone sono coinvolte ed è interessante il rapporto creatosi tra i ragazzi sottoposti a misura alternativa e gli utenti disabili che frequentano la Fattoria: i primi coadiuvano e sostengono i secondi, i ragazzi disabili accolgono in maniera incondizionata e senza alcun pregiudizio i primi. Per far conoscere al meglio “Orto in bici” la fattoria ha potenziato la propria pagina facebook ed ha strutturato un sito apposito in cui ogni settimana vengono pubblicati i prodotti in vendita e dove è possibile reperire informazioni sul progetto. I prodotti messi in vendita sono reperiti non solo attraverso la produzione sul posto, ma anche dalla fornitura offerta da una cooperativa di giovani agricoltori della provincia, la Cooperativa “Lentamente”. Il progetto “Liberare la pena” non è solo promozione del territorio attraverso l’agricoltura biologica, è anche ritorno al passato, rispolverando e mettere a nuovo le auto d’epoca. In collaborazione con la Casa Circondariale di Benevento, da alcuni mesi è stato avviato il laboratorio di restauro auto d’ epoca. Il laboratorio è condotto dalla Cooperativa Sociale “Effatà” e coinvolge 10 detenuti, suddivisi in due classi per un percorso di formazione di 6 mesi, con incontri di due volte a settimana. L’obiettivo è di contrastare la “pena del non-lavoro”, cioè quella condizione di pena aggiuntiva rispetto alla detenzione, determinata dal non avere chance di lavoro durante il percorso di esecuzione penale. Al termine del corso di formazione si passerà all’allestimento di un’officina specializzata nella manutenzione delle carrozzerie di auto d’ epoca, un settore che presenta interessanti trend occupazionali. I detenuti sono accompagnati da un esperto restauratore di auto d’epoca e da un operatore sociale della Cooperativa Effatà. Nel corso del laboratorio saranno formati sulle seguenti tematiche: conoscenza e introduzione al restauro d’auto d’epoca; storia del maggiolino; componentistica e meccanica; valutazione del veicolo e organizzazione delle fasi di restauro; smontaggio della carrozzeria; sverniciatura e levigatura; saldatura e preparazione dei pezzi da verniciare; preparazione del motore; conoscenza del sistema di frenaggio; verniciatura e montaggio della componentistica. 8 Giugno 2015 Chiesa i n f o r m a percorsi TUTTO QUELLO CHE SI PUÒ FARE PER CREARE LAVORO di Ettore Rossi* Oggi il mondo del lavoro, in tutto il nostro Paese e ancor di più nei territori del Mezzogiorno, è attraversato da profondi sommovimenti che recano il travaglio di un adattamento ai cambiamenti epocali in atto. Chi, secondo i vecchi assetti, pensava di avere un lavoro garantito e stabile è consapevole che le prospettive saranno più incerte; i tanti che hanno approcciato dall’inizio il mercato del lavoro in una dimensione di continui mutamenti e di precarietà, paradossalmente forse avvertono una possibilità di disporre di qualche tutela maggiore rispetto al recente passato. E poi c’è l’esercito di coloro che hanno perso il lavoro in questi ultimi anni di drammatica crisi e dei tanti giovani che non hanno un lavoro e neppure lo cercano perché scoraggiati, sopraffatti da un contesto in cui proprio non c’è posto per loro. I soggetti attivi ed operosi di ogni comunità devono farsi carico della sofferenza di quanti oggi sono esclusi dal mondo del lavoro, perché come ha detto a Napoli Papa Francesco: Il problema non è mangiare, il problema più grave è non avere la possibilità di portare il pane a casa, di guadagnarlo! E quando non si guadagna il pane, si perde la dignità!. Al centro delle nostre preoccupazioni vogliamo e dobbiamo mettere i giovani a cui fare spazio nella nostra società. Pensiamo ai paesi e alle città del nostro sempre più dimenticato Sud, dove si sta verificando una vera e propria emorragia di giovani, la cui entità è tale da far collassare il corpo vivente del Mezzogiorno, questo pezzo d’Italia. Mons. Andrea Mugione, Arcivescovo di Benevento, in occasione del confronto organizzato per il Primo Maggio dall’Ufficio diocesano per i Problemi Sociali e il Lavoro insieme con Cisl Irpinia-Sannio e Coldiretti si è chiesto: “Siamo sicuri che per i giovani si sia fatto tutto quello che si poteva? La mancanza di lavoro diventa un grido di dolore”. Da più parti si quantificano anche le risorse pubbliche impiegate per formare ed istruire giovani qualificati che vanno a donare le proprie competenze e capacità, sempre più numerosi, addirittura ad altri Paesi. È uno spreco incredibile di intelligenze e di patrimonio umano, che è inaccettabile per le conseguenze che avrà sul destino delle nostre comunità. Sono il capitale inagito e le energie dissipate di Chiesa i n f o r m a percorsi cui ha parlato il Censis nel suo ultimo rapporto. Anche a partire dal Sud si può invertire la tendenza e si possono creare nuove condizioni di sviluppo grazie all’apporto dei nostri giovani. Un tema da lanciare è quello di sostenere fattivamente i giovani ed, in quanto soggetti sociali, stare accanto a loro ed aiutarli a prendere “voce”, richiamando con la giusta forza l’attenzione comunitaria sulla questione vitale del loro ruolo nella società. Soprattutto nei nostri territori, la scelta che sempre più alcuni di essi fanno della fuga, cioè dell’uscita per cercare realizzazione altrove, costringe chi ha responsabilità pubbliche a quell’impegno straordinario che la situazione richiede. Per dare sostegno alla “vertenza giovani” è necessario, quindi, che se ne facciano interpreti i pezzi più vitali della società capaci di una visione generale, cioè in grado di cogliere gli interessi prioritari in gioco, e non ripiegati nella difesa di posizioni corporative. Un’altra questione su cui focalizzare l’attenzione è quella di individuare alcune azioni fondamentali su cui investire per incamminarsi su sentieri di sviluppo. Occorre costruire strategie di sviluppo a partire dalle vocazioni dei territori - dal loro capitale sociale, economico, produttivo, culturale e cognitivo - costruendo delle coalizioni tra aree vaste omogenee di carattere interprovinciale, nella stessa regione, ed anche nell’ambito di regioni contermini. Attraverso un meccanismo selettivo di questo tipo, mosso da una visione strategica, si possono far convergere le risorse a disposizione su poche mirate priorità. È una pia illusione 9 Giugno 2015 pretendere di creare occupazione senza avere ben chiaro su quali settori economici puntare. È importante, inoltre, accompagnare i sempre più numerosi i giovani che scelgono la strada dell’autoimpiego e dell’imprenditorialità, spesso in forma associata (mediante lo strumento cooperativo), per trovare una propria realizzazione personale. Sono questi giovani che riconoscendo il genius loci dell’ambiente in cui vivono ne fanno un’occasione d’intrapresa, che può anche traguardare agevolmente i confini più ristretti grazie alle tecnologie dell’informazione e alla rete. Ma il contesto non aiuta i giovani in questi tentativi coraggiosi e rischiosi. Prima di tutto servono dei servizi di supporto che aiutino i giovani a mettere su un’impresa dal punto di vista della redazione del business plan, dell’accesso al credito, del marketing, ecc. In questo senso e per rispondere alla poca mobilità sociale soprattutto al Sud - che accentua l’influenza delle provenienze familiari sulla riuscita sociale e occupazionale delle persone – si potrebbe offrire ai giovani una “dote” di capitale (un prestito d’onore), da restituire nel tempo, per inserirsi nel mondo del lavoro o avviando un’attività di impresa – in forma singola o associata – o mediante l’accesso a percorsi formativi universitari e di specializzazione. Dando corpo e sostanza a queste e a tante altre idee si può guardare al futuro con positività. “Il problema non è mangiare, il problema più grave è non avere la possibilità di portare il pane a casa, di guadagnarlo! E quando non si guadagna il pane, si perde la dignità!”. Papa Francesco *Direttore Ufficio per i Problemi Sociali e il Lavoro – Diocesi di Benevento 10 Giugno 2015 Chiesa i n f o r m a iniziative INAUGURATO IL BORGO SOCIALE DI ROCCABASCERANA Inaugurato lo scorso 4 giugno Il Borgo Sociale di Roccabascerana. Si tratta di un’opera sociale davvero innovativa, che coniuga la cura della fragilità umana alla cura della fragilità ambientale, ed al tempo stesso promuove l’agio degli uomini e delle donne insieme all’agio ambientale di un sito naturalistico di significativa bellezza. Il Borgo nasce nel Parco del Partenio, circondato da 18 ettari di bosco, sormontato da Montevergine e dirimpettaio del massiccio appenninico del Taburno. È costituito da 12 appartamenti, un blocco uffici, una sala convegni, sale relax/laboratori ed una grande sala ricevimenti. Ospita giovani in condizione di doppia diagnosi (patologie psichiatriche e dipendenze patologiche) e punta alla costruzione di percorsi di cittadinanza attiva e di terapeuticità naturale centrati sui sistemi di welfare promossi dai PTRI con Budget di Salute (progetti terapeutico riabilitativi individualizzati). Attualmente al Borgo convivo- no 6 giovani in condizione di doppia diagnosi, inviati dalle rispettive ASL, e 9 richiedenti asilo del servizio SPRAR di Roccabascerana. Dal mese di ottobre 2014 si è strutturata una equipe di operatori specializzati nei PTRI, nella mediazione ed integrazione culturale, tutor produttivi e psicoterapeuti. Il Borgo è oggetto della richiesta di contributo della Caritas diocesana per i fondi CEI 8 per mille 2014, in quanto la struttura necessita di essere dotata di sistemi di efficientamento energetico che riducano i costi connessi alle utenze ed i consumi stessi della struttura, in un’ottica di sviluppo sostenibile. L’Opera è il frutto di un’intesa tra Caritas, Comune di Roccabascerana (proprietario dell’immobile) e la società Consortile Mediterraneo Sociale. La progettazione è stata avviata nel 2009 e solo oggi può ritenersi operativa, anche se non ancora conclusa. Tutte le attrezzature e gli arredi del Borgo, nonché i lavori di completamento, sono stati realizzati con il contributo di Fondazione con il Sud, all’interno del progetto “Si può fare: in rete per l’autonomia” nell’ambito del Bando socio-sanitario 2012. In occasione dell’inaugurazione del Borgo è stato presentato anche il progetto Bosco Sociale, finanziato dal Dipartimento Gioventù della Presidenza del Consiglio dei Ministri alla cooperativa sociale Il Melograno, ente operativo della Caritas diocesana e socia di Mediterraneo Sociale, per la valorizzazione del bosco limitrofo al Borgo a fini produttivi e turistici. All’inaugurazione erano presenti il presidente di Fondazione con il Sud, Carlo Borgomeo, l’Arcivescovo di Benevento, mons.. Andrea Mugione; il dott. Angelo Righetti, neuropsichiatra ideatore della strategia dei PTRI con Budget di Salute: il dott. Salvatore Esposito, presidente di Mediteranneo Sociale scarl oltre le associazioni di familiari che hanno promosso i PTRI nella provincia di Benevento. Raccolta libri di testo scolastici contro la povertà La Caritas diocesana ha registrato quest’anno un numero sempre più crescente di famiglie della città che, con la riapertura delle scuole, faticheranno a far fronte alla spesa per l’acquisto dei libri e del corredo scolastico, che tra l’altro hanno prezzi sempre più alle stelle. “Aiutateci, non abbiamo soldi per permettere a nostro figlio di studiare”. È questa la richiesta di aiuto disperata che gli operatori del Centro di Ascolto Diocesano di Benevento si sentono rivolgere da genitori in difficoltà: un vero e proprio grido d’allarme che va ad aggiungersi alle emergenze più ordinarie relative per lo più alle spese di natura medica e alle richieste di pagamento delle utenze domestiche principali e degli affitti. Da qui nasce l’iniziativa della Caritas di promuovere una raccolta di testi anche usati rivolta agli stessi Istituti scolastici, che vengono così coinvolti nella battaglia che vuole evitare che la povertà diventi una barriera per l’istruzione. A tal proposito si invitano i dirigenti scolastici ed il corpo docente ad aprirsi ad un’attiva solidale e di collaborazione, provando ad infondere un rinnovato sentimento di fraternità nelle coscienze degli studenti e delle famiglie, a dare indicazioni chiare sui testi. L’equipe della Caritas è disponibile a costituire un tavolo di lavoro sul tema per definire le proposte operative. Un appello dunque alla comunità tutta invitata a sostenere iniziative contro le povertà, con il proposito di ridurre le disuguaglianze sociali a partire proprio dall’istruzione, affinché quello scolastico sia tra tutti il primo sistema a porsi a modello di giustizia sociale. Chiesa i n f o r m a sociale 11 Giugno 2015 ACCORDO TRA L’UNITALSI NAZIONALE E L’ARCIVESCOVO DI BENEVENTO PER LA CASA FAMIGLIA DI CHIANCHE Il 22 aprile scorso, presso il palazzo arcivescovile, mons. Andrea Mugione, arcivescovo di Benevento, ha incontrato il presidente nazionale dell’Unitalsi, dott. Salvatore Pagliuca, per una firma importante. L’accordo siglato affida alla Caritas di Benevento la conduzione della “Casa Famiglia Unitalsi” di Chianche (Av). Si tratta di un progetto venuto da lontano, quando una coppia di sposi unitalsiani volle donare all’associazione un terreno ed un immobile per la realizzazione di una casa di accoglienza per il “dopo di noi”. La struttura donata si mostrò inadeguata, ma quell’impeto di carità non poteva cadere nel vuoto e così una gara di solidarietà si è attivata da allora fino a raggiungere il risultato di una struttura moderna, confortevole, adeguata ai bisogni delle persone con disabilità fisica e psichica. È stato l’arcivescovo mons. Mugione ad intercettare un bisogno poco conosciuto che inizialmente non era nelle intenzioni dei fondatori: l’accoglienza dei sacerdoti e religiosi in condizioni di disagio psichiatrico. Un disagio che non vedeva alcuna risposta nel Sud Italia fino all’apertura della Casa Famiglia Unitalsi. Oggi questa Casa diviene centro sperimentale per la Conferenza Episcopale Italiana, che ha appoggiato e sostenuto il progetto diocesano e diventerà punto di riferimento per l’aiuto professionale ai consacrati che chiederanno l’accoglienza residenziale e terapeutica. La casa è infatti diretta da una equipe integrata di professionisti laici e di un sacerdote incaricato dall’Arcivescovo, don Stefano Di Matteo. Funzionerà non solo come centro residenziale ma anche come centro di spiritualità, formazione e di cultura. “Cuore di farfalla” vola e trionfa al Premio Festival Napoli Cultural Classic Il libro “Cuore di farfalla” è stato in concorso al Premio Festival Napoli Cultural Classic. L’opera di Ivana Botticelli è stata selezionata nell’ambito del Progetto “Autori… a tempo” e proclamata vincitrice lo scorso 8 maggio, da due giovani attori: Ivana D’Alisa e Aldo Manfredi. “Cuore di farfalla” ci trasporta nell’ immenso e difficile mondo della disabilità. Ma noteremo subito che Ivana, protagonista del libro, anche se disabile, non ha nulla di diverso dalle altre persone e sogna di condurre una vita semplice, senza essere guardata dagli altri con occhi diversi. Attraverso delle semplici domande e delle frasi scorrevoli l’autrice ci permette di vivere un pò la sua vita, facendoci entrare nella sua quotidianità, nelle sue emozioni, nelle sue difficoltà. Ci parla di diversi temi: dalla malattia all’amore, dalla religione al lavoro, dalla solitudine alla gioia e al dolore facendoci riflettere su quanto spesso venga Ivana venga “trascurata” dalla società, trattata da “diversa”, lasciata sola come cittadina. Botticelli vuole anche insegnarci a non mollare, ad affrontare la vita con il ruggito di un leone, ad inseguire sempre i sogni, a renderci più solidali verso gli altri, a capire che in fondo, proviamo tutti le stesse emozioni al di là dell’essere disabili o normo- dotati. Il libro, scritto dieci anni fa e pubblicato dalla casa editrice Il Chiostro di Benevento, oggi viene ripremiato grazie al tema sempre attuale e alla toccante storia. Mons. Andrea Mugione, Arcivescovo di Benevento, ha curato la prefazione della seconda ristampa soffermandosi sul rapporto tra i disabili e la Chiesa. Il presule invita tutti ad essere più solidali verso il mondo delle disabilità, che spesso riteniamo essere troppo lontano da noi. Questa piccola ed emozionante opera mira ad invogliare il lettore ad andare alla scoperta di nuovi “cuori di farfalla”, ad intraprendere viaggi all’interno di questo mondo e a dare forza e coraggio a coloro che si trovano nella stessa situazione della protagonista. 12 Giugno 2015 Chiesa i n f o r m a sociale IL “PROGETTO ABUNA ETIOPIA” di Filomena Rizzo Papa Francesco il 19 gennaio di quest’anno ha eretto l’Eparchia (Diocesi) di Bahir Dar Dessie (Etiopia), con sede in Bahir Dar. Il Papa ha nominato primo Eparca (Vescovo) di Bahir Dar - Dessie mons. Lesane-Christos Matheos Semahun. Lo scorso 26 aprile si è tenuta la solenne inaugurazione della nuova diocesi etiope. A prender parte alla cerimonia c’erano alcuni rappresentanti della Pastorale Universitaria di Benevento. La nostra diocesi ha un legame speciale con il nuovo vescovo Lesane che ogni volta che viene in Italia trascorre qualche giorno a Benevento dove è benevolmente accolto dal nostro arcivescovo, Andrea Mugione e da mons. Abramo Martignetti, vicario per la Pastorale. Questo rapporto è nato grazie alla grande amicizia che lega il vescovo etiope a don Paolo Scarafoni, cappellano universitario, che da anni coordina, con l’Associazione Abuna, un progetto di cooperazione a sostegno dell’Etiopia, uno dei paesi più popolosi del continente africano con ben 84 milioni di abitanti. È anche uno dei paesi più poveri del mondo con il 45% della popolazione che vive con meno di 1 euro al giorno. La malnutrizione colpisce il 38% dei bambini. Specie nelle zone rurali è scarso l’accesso all’alfabetizzazione. Il “Progetto Abuna/Etiopia” è sorto proprio per rispondere alle sfide che l’Etiopia deve affrontare ogni giorno. Su richiesta del Vescovo, mons. Lesanu-Christos Matheos, la Pastorale Universitaria di Benevento ha voluto portare avanti questo progetto di Cooperazione Umanitaria Internazionale. L’inaugurazione della diocesi non è stato l’unico motivo per la presenza della delegazione sannita. C’era un aspetto accademico ed uno missionario. Il primo si è concretizzato in un corso di aggiornamento per il clero della nuova diocesi sulla esortazione apostolica Evangelii Gaudium, tenuto da don Paolo il giorno dopo la cerimonia. Per ciò che riguarda l’aspetto missionario sono stati visitati i luoghi dove si svolgerà la missione che si terrà nella prima quindicina del prossimo mese di agosto. La missione 2015 si terrà ad Azezu, nella provincia di Gondar, dove le Suore Figlie di Sant’Anna offrono amore ed istruzione a bambini non vedenti. Queste suore hanno una dignità e sono di una ospitalità che riempie il cuore. Hanno bisogno di un pozzo d’acqua e di un pullman per le loro scuole. Sempre tenute dalle suore di Sant’Anna ad Arbaba, nella stessa zona, ci sono le scuole primarie. Don Paolo e i suoi sono stati accolti da più di mille bambini festanti. Visitando la scuola ristrutturata lo scorso agosto da un gruppo di volontari dell’Associazione Abuna, ci si è resi subito conto che in un’aula di trenta posti sono sistemati più di 100 bambini. Ma nonostante le classi superaffollate con il triplo degli studenti tra i banchi, i loro sorrisi sono una meraviglia. Anche quest’anno presso l’orfanotrofio di Injibara, provincia di Bahir Dar, alcuni volontari faranno servizio. Visitando le suore di Santa Teresa, si percepisce il senso vivo di tutto l’amore, l’accompagnamento e la cura tenera per questi poveri orfani. La struttura avrebbe bisogno di una buona squadra di idraulici, occorrono anche scarpe e vestiti invernali. Ricordiamo che agosto per l’Etiopia corrisponde al nostro dicembre. Quest’anno la novità è rappresentata dalla missione in Beninshangul Gumuz presso la tribù dei Gumuz. Si dice siano gli ultimi discendenti dei gloriosi egiziani. Popolo fiero. Donne giovani con figli piccolissimi. Popolazione animista. È stato il nuovo Cardinale etiope Berhanejesu a chiedere ai volontari provenienti dalla nostra diocesi di prendersi a cuore questa zona e questa popolazione. La Pastorale Universitaria rivolge a tutti l’invito a collaborare come volontari nel sostenere le attività e la raccolta dei materiali didattici e di vestiario e a recarsi come missionari in quei luoghi nel prossimo mese di agosto per vivere in Cristo un’esperienza di “Chiesa in uscita”. ASSOCIAZIONE ABUNA Pastorale Universitaria Benevento Via Gaetano Rummo, 44 82100 Benevento Informazioni - tel. 3287634769 Chiesa i n f o r m a testimoni di luce 13 Giugno 2015 MONS. LAUREATO MAIO: SACERDOTE, EDUCATORE E STUDIOSO di mons. Mario Iadanza* «…Quando sarà rinchiuso il giorno nell’ombra oscura di una notte fonda, nessuna tenebra la fede conosca e per la fede la notte si accenda» (Ambrogio, Inno Deus creator omnium…). Questa convinzione del credente accompagna e consola, mentre si porge l’ultimo saluto a mons. Laureato Maio, che giovedì 7 maggio 2015 ha concluso il suo pellegrinaggio terreno: fides tenebras nesciat et nox fide reluceat. Il saluto si fa ricordo e la memoria si intesse di gratitudine al Signore per una testimonianza sacerdotale coerente e per una vita operosa e feconda. La vocazione presbiterale di mons. Maio maturò in un clima familiare caratterizzato da profonda fede e si consolidò nella sofferenza e nel sacrificio dei genitori (del padre che morì troppo presto e della madre che si immolò offrendo la vita per il figlio tredicenne gravemente ammalato). Né va sottaciuto l’esempio di mons. Ildebrando Mancini, sacerdote di grande pietà e di ampia cultura, già professore di Filosofia al Pontificio Ateneo teologico-giuridico di Benevento, nominato parroco di Castelpoto dove don Laureato nacque il 27 marzo 1924. Mons. Maio compì il suo iter formativo, spirituale e culturale, nei Seminari di Benevento e di Salerno e venne ordinato presbitero a Castelpoto il 25 luglio 1948 per l’imposizione delle mani dell’arcivescovo mons. Agostino Mancinelli. Iniziò così il suo fecondo ministero che lo portò ad operare dapprima ad Altavilla Irpina (AV) come viceparroco sotto la guida di don Luigi Bonetti, altro sacerdote illuminato, e poi, divenendo parroco, a Ceppaloni. Furono anni durante i quali il giovane don Laureato impegnò tutte le sue energie fisiche, intellettuali e spirituali per guidare quella comunità e per fare della parrocchia «la fontana del villaggio» (come amava dire Giovanni XXIII), il punto di riferimento e di aggregazione di ragazzi, giovani, adulti, anziani, incidendo a tal punto che ancora oggi ne resta vivo il ricordo. Nel 1961 il nuovo arcivescovo di Benevento, mons. Raffaele Calabrìa, lo chiamò alla direzione del Seminario Arcivescovile di Benevento, compito svolto con assoluta dedizione e passione sino al 1994, quando per limiti d’età rassegnò le dimissioni che furono accettate da mons. Serafino Sprovieri. Anche in questo ministero mons. Maio ha posto tutto il suo impegno, ha fatto valere la sua saggezza umana e spirituale, ha spiegato le sue doti pedagogiche. La predisposizione a stare accanto ai ragazzi e ai giovani (vissuta altresì come assistente spirituale dell’Azione Cattolica diocesana), la capacità di attenzione e di ascolto, l’attesa silenziosa e il consiglio condito di affetto hanno assunto il carattere della «paternità paziente e comprensiva», non mutua- ta da teorie astratte e fumose, bensì maturata nel confronto quotidiano con i ragazzi veri nell’unicità delle persone e nella singolarità delle storie. Gli anni Settanta, Ottanta e Novanta si sono rivelati difficili, complessi, scanditi da profonde trasformazioni sul terreno educativo e istituzionale per l’Arcidiocesi di Benevento e mons. Maio ne è stato protagonista: nel 1977 alla chiusura del Seminario Regionale “Pio XI” gli studenti di Liceo e Teologia furono accolti nel Seminario diocesano; nel 1980 fu aperta la Scuola di formazione teologica per laici poi Istituto di Scienze religiose “G. Moscati” e infine Istituto Superiore di Scienze religiose “Redemptor hominis”; nel 1980 il Seminario rilevò le istituzioni scolastiche parificate (Scuola media e Ginnasio-Liceo) dei Fratelli delle Scuole cristiane; nel 1990 venne inaugurato il nuovo complesso del Seminario al Viale degli Atlantici con la benedizione del papa Giovanni Paolo II. Mons. Maio ha sempre unito al compito educativo l’insegnamento di Religione cattolica nelle Scuole statali, di Materie letterarie nel Ginnasio del Seminario, di Storia della Chiesa nello Studio teologico e nell’Istituto Superiore di Scienze religiose “Redemptor hominis”. Membro stimato del Capitolo Metropolitano della Chiesa beneventana, a lui venne affidata nel 1983 la direzione della Biblioteca Capitolare, prestigioso istituto culturale che conserva manoscritti di età medievale (42 in scrittura beneventana) in maggioranza a carattere agiografico e liturgico-musicale e circa 5.000 pergamene. Quivi il suo impegno si è mosso nella duplice direzione di favorire la ricerca scientifica alta e nello stesso tempo promuovere un’attività di divulgazione diretta particolarmente alle scuole e alle nuove generazioni. Ma mons. Maio, nella scia di una consolidata tradizione di sacerdoti beneventani, è stato altresì un apprezzato e stimato studioso. I suoi saggi storici, pur nella conoscenza della bibliografia secondaria, si sono fondati sull’analisi delle fonti primarie, lette e analizzate con scrupolosa acribia, come dimostrano ad esempio la ricerca sul vescovo Davide di Benevento e la monografia sul suo paese natale, Castelpoto. E però il campo nel quale egli ha prodotto studi da assoluta originalità è stato quello epigrafico con inediti pubblicati in gran parte dagli Atti della Accademia Nazionale dei Lincei. Non sono mancate, infine, due finissime raccolte di poesie con i volumi Come l’airone bianco. Variazione Verginiane e In cammino verso Emmaus. Al termine della sua operosa giornata terrena con Agostino preghiamo: «O Signore Iddio, Tu che ci hai dato tutto, da’ a lui la pace, la pace del riposo, la pace del sabato, la pace che non ha sera. Tutto codesto ordine di cose assai buono è bellissimo, ma, compiuto il suo ciclo, passerà; si sarà fatto in esso il mattino e la sera. Ma il settimo giorno non ha sera, non ha tramonto. Tu lo hai santificato perché durasse in eterno…» (Conf. XIII, 35-36). *Direttore Ufficio Diocesano per la Cultura e i Beni Culturali 14 Giugno 2015 Chiesa i n f o r m a consacrate STORIA E CARISMA DELLE SUORE TERZIARIE FRANCESCANE REGOLARI Siamo uno dei tanti Istituti della grande Famiglia Francescana che riconoscono in Francesco di Assisi il loro ispiratore e Padre. La fondazione dell’Istituto risale ad un gruppo di Terziarie Francescane della Parrocchia di Ognissanti in Firenze. Nel 1711 la nobildonna Elisabetta Corsini da Bagnano, allora Ministra del Terz’Ordine della parrocchia di Ognissanti, guidata dai Frati Minori, comprò e donò al Terz’Ordine una casa in Borgognissanti dove potessero ritirarsi alcune terziarie anziane, povere e di scarsa salute. Vi si ritirarono in numero di dodici, senza obbligo di una vita comune; ma con il passare degli anni cominciarono ad avere fra loro momenti di vita fraterna, di preghiera, di impegni come catechiste presso la parrocchia di San Salvatore a Ognissanti. La prima attività apostolica fu l’istituzione di una scuola gratuita per le “figlie del popolo” iniziata nel 1796 che consolidò la loro unità e cambiò il loro tenore di vita con l’apertura anche di una seconda casa in Toscana a Mercatale (1878) oltre che una scuola gratuita. Il primo Direttorio del 1851 segna una data decisiva per la loro netta separazione dalla congregazione del Terz’Ordine della parrocchia e l’inizio di una vita più autonoma anche se ancora sotto la guida dei Frati Minori. A piccoli passi, ma decisivi, si avviavano così a divenire vere religiose: con il primo Direttorio fu stabilito un abito uniforme; nel 1885 emisero i primi voti semplici finché ebbero tutti i requisiti per passare dallo stato secolare a quello religioso con la Costituzione pontificia: Ecclesia catholica di Leone XIII (1889). Nel 1906 le Terziarie hanno le loro prime Costituzioni e dopo un’ulteriore revisione, verranno approvate definitivamente dalla Santa Sede nel 1948. In questa occasione la Chiesa ne sancisce anche la denominazione ormai affermatasi di Istituto Suore Terziarie Francescane Regolari” di diritto pontificio. Dal 1920 circa, le case si moltiplicarono con finalità diverse, ma sempre con lo stesso spirito, fino all’attività missionaria. Nel 1967 l’Istituto decise di accogliere delle ragazze dall’India, desiderose di conoscere l’Istituto. Dopo una loro adeguata preparazione umana e spirituale, l’Istituto raggiunse l’India nel 1976, completandone la fisionomia francescana: l’attività missionaria con numerose opere di carità e di istruzione nelle scuole. Nel 1992 sono state aperte delle case in Brasile sia per l’attività pastorale che per l’educazione scolastica. Così pure dal 2010 l’Istituto presta il suo servizio umile in mezzo ai poveri e agli ultimi in Tanzania. Dal 1974 svolge la sua attività ospedaliera presso il nosocomio “Sacro Cuore di Gesù” dei Fatebenefratelli di Benevento. La nostra missione in ospedale è di metterci al servizio dei malati impe- gnandoci ad offrire loro un’adeguata assistenza serena, ricca di rapporti umani e spirituali, senza discriminazione di fede, razza e cultura. CARISMA Con la professione dei consigli evangelici seguiamo Cristo povero, casto, obbediente. Come Francesco di Assisi facciamo del Vangelo la regola suprema della nostra vita. Viviamo in fraternità per condividere con le sorelle tutto ciò che siamo, abbiamo e facciamo. Insieme attingiamo dalla preghiera la forza per un gioioso servizio ai fratelli. SERVIZIO Realizziamo la nostra missione specialmente attraverso: attività educativa, la pastorale parrocchiale, l’assistenza ai malati e agli anziani anche a domicilio, altre forme caritative compatibili con le nostre possibilità e in armonia con lo spirito dell’istituto. Spinte dall’esempio di san Francesco e dalla costante tradizione del suo Ordine, prendiamo parte attiva all’opera missionaria della Chiesa improntandola del nostro carisma specifico. Indirizzo postale: Suore terziarie francescane regolari, Via della Repubblica 62 52046 Lucignano (AR). E-mail: [email protected] Ospedale “Sacro Cuore di Gesù” dei Fatebenefratelli Viale Principe di Napoli 14/A – 82100 Benevento. E-mail: [email protected] 15 Diario Arcivescovo 1 - 30 giugno 2015 Lunedì 1 Cattedrale 18.30 Ordinazioni Diaconi Permanenti Martedì 2 Seminario 10.00 Festa Diocesana dei Ministranti Pietrelcina Parrocchia (BN) 18.00 Cresime 3 Episcopio 10.00 Udienze Sala Verde 17.00 Protezione Civile 4 Morcone (BN) 10.00 Ritiro del Clero Vicariale Roccabascerana (AV) 16.30 Benedizione Diario Mercoledì Giovedì Venerdì 5 - Sabato 6 Domenica 7 Salerno CEC Cattedrale 11.30 Prime Comunioni “E. De Martini” Cattedrale 19.00 Corpus Domini Lunedì 8 Episcopio 10.00 Udienze Martedì 9 Episcopio 10.00 Udienze Mercoledì 10 Episcopio 10.00 Udienze Giovedì 11 Episcopio 10.00 Udienze Venerdì 12 Episcopio 10.00 Udienze Parr. “Sacro Cuore” in BN 19.00 Santa Messa 10.00 Udienze Sabato 13 Episcopio Domenica 14 C.da Malvizze di Montecalvo I. (AV) 16.30 Santa Messa Parrocchia dello Spirito Santo in BN 19.00 Cresime Episcopio 10.00 Incontro Fondazione Migrantes Seminario 17.00 Convegno Pastorale Episcopio 10.00 Udienze Seminario 17.00 Convegno Pastorale Lunedì 15 Martedì 16 Mercoledì 17 Seminario 17.00 Convegno Pastorale Giovedì 18 Parr.di “San Modesto” in BN 18.30 Cresime Venerdì 19 Episcopio 10.00 Udienze Sala Leone XIII 17.00 Chiusura CIVES 2015 Episcopio 10.00 Udienze San Bartolomeo in Galdo (BN) 18.00 Consacrazione Nuova Chiesa Sabato 20 Domenica 21 Parr. “S. Adiutore” in Cervinara (AV) 10.30 Cresime Lunedì 22 Castelpetroso (IS) 10.00 Giornata Sacerdotale Martedì 23 Episcopio 10.00 Udienze Mercoledì 24 San Martino V.C. (AV) 18.30 Riapertura Chiesa di San Giovanni Giovedì 25 Episcopio 10.00 Udienze Venerdì 26 Episcopio 10.00 Udienze Sabato 27 Episcopio 10.00 Udienze Tocca Caudio (BN) 19.00 Cresime Domenica 28 Bonea (BN) 10.30 Cresime Cattedrale 19.00 Ordinazioni Diaconali Lunedì 29 Episcopio 10.00 Udienze Martedì 30 Episcopio 10.00 Udienze Chiesa i n f o r m a