CI Giugno 2015.qxd - Arcidiocesi di Benevento

Chiesa i
2
n f o r m a
Giugno 2015
XXXI convegno pastorale diocesano
Punti di ripartenza
Tutto il possibile
per creare lavoro
pag. 3-6
Inaugurato il borgo sociale
di Roccabascerana
pag. 8-9
Il ricordo del sacerdote
mons. Laureato Maio
pag. 10
pag. 13
Chiesa
I n f o r m a
Supplemento a
Periodico di impegno religioso-socio-culturale
Ufficio Comunicazioni Sociali - Benevento
Direzione e Redazione: Piazza Orsini, 33 (Bn)
Tel. 0824 323326 - Fax 0824 323344
[email protected] www.diocesidibenevento.it
UFFICIO FOTOGRAFICO: VINCENZO ROMANO
Grafica e Impaginazione
Via Pitangelo - San Leucio del Sannio (Bn)
www.stampamania.org - [email protected]
Stampa
Via degli Italici, 29/a
82026 Morcone (BN)
[email protected]
Chiesa i
n f o r m a
3
Giugno 2015
“PUNTI DI RIPARTENZA
UNA VERIFICA PER LE
FUTURE SFIDE PASTORALI”
Giunge alla trensti anni in ambito
tunesima edizione
"Dal convegno prenderà il via un percorso di verifica diocesano. A dettare
il convegno pastotemi della verifica
dell'azione pastorale, svolta in questi anni in ambito isaranno
rale diocesano che
i risultati
diocesano. A dettare i temi della verifica
si terrà il 15, 16 e
della ricerca sulle
17 giugno sul
parrocchie. La ricersaranno i risultati della ricerca sulle parrocchie,
tema : “Punti di
ca,
realizzata
realizzata in collaborazione con l'Università
ripartenza. Una
dall’Arcidiocesi in
verifica per le
collaborazione con
degli Studi del Sannio, condotta dal sociologo
future sfide pastol’Università degli
Francesco Vespasiano"
rali”. Il convegno
studi del Sannio e
si pone quest’ancondotta dal sociono al termine di un quinquennio che ha della parrocchia come crocevia delle logo Francesco Vespasiano, ha prodotto
visto l’Arcidiocesi confrontarsi e pro- istanze educative. E proprio dal conve- un’attenta analisi della realtà delle
grammare, partendo dagli Orientamenti gno prenderà il via un percorso di veri- comunità parrocchiali dell’Arcidiocesi
episcopali per il decennio, sul tema fica dell’azione pastorale, svolta in que- di Benevento. Sarà quindi oggetto di
4
Chiesa i
n f o r m a
Giugno 2015
riflessione nella prima serata del convegno, quando il professore Vespasiano,
attraverso i risultati dello studio, delinerà i punti di forza emersi e alcuni elementi di criticità. Ad anticipare la riflessione del professore Vespasiano, in
apertura della prima serata, ci sarà l’intervento dell’Arcivescovo, il quale presenterà una sua lettura della realtà diocesana alla luce delle visite pastorali
ormai in dirittura di arrivo.
Il giorno seguente sarà la volta di don
Antonio Mastantuono, docente di
Teologia Pastorale e Catechetica presso
la Pontificia Facoltà Teologica
dell’Italia Meridionale, il quale interverrà sul tema: Quale parrocchia per il
futuro?. Sulla base del quadro emerso
nella prima serata e dal lavoro della
ricerca, don Antonio illustrerà possibili
scenari per le comunità parrocchiali
soprattutto in relazione a eventuali percorsi di maggiore sinergia. A conclusione dei lavori, il terzo giorno si terrà una
tavola rotonda sul tema: Parrocchia,
missione, territorio. Percorsi e incroci
per un nuovo umanesimo cristiano,
dove interverranno: Mario Melchionna,
segretario generale Cisl Sannio-Irpina,
Nicola Cicchella, presidente dell’associazione
Benslan,
don
Franco
Iampietro, parroco e vicario zonale, e
Michele Martino, segretario della
Consulta diocesana delle aggregazioni
laicali.
L’incontro, che sarà coordinato dal giornalista Nico De Vincentiis, avrà l’intento di avvicinare il percorso di riflessione, emerso dalla ricerca sulle parrocchie, alle prospettive pastorali che scaturiranno dal convegno ecclesiale nazionale di Firenze del prossimo mese di
novembre 2015. A differenza degli anni
precedenti, non ci sarà il confronto tra i
delegati, che generalmente avviene nei
laboratori tematici, questo perché il
convegno segna il punto di partenza di
un lavoro di approfondimento e verifica, che avverrà nel corso del prossimo
anno pastorale. Infatti dopo il convegno
inizierà il lavoro dalla base, ovvero il
confronto nelle parrocchie, dove i par-
roci, i collaboratori e i fedeli avranno
l’opportunità di riflettere e confrontarsi
su un percorso di verifica, partendo
dagli spunti emersi dai lavori di giugno.
Per favorire il confronto nelle parrocchie, l’ufficio Pastorale provvederà a
realizzare e ad inviare nelle comunità un
sussidio che sarà strutturato in due parti.
La prima parte sarà una scheda di riflessione sulla base dell’analisi emersa
dalla ricerca dell’Università, dove verranno evidenziati dei punti rispetto ai
quali, nell’ambito delle singole parrocchie, si potrà riflettere per crescere,
potenziare gli aspetti positivi ed eventualmente limitare gli elementi di criticità. La seconda parte sarà strutturata
per effettuare una verifica del lavoro
svolto dall’ufficio pastorale. Verranno
richiesti, suggerimenti e opinioni circa
il convegno, sulle linee pastorali offerte
negli anni, tutto ciò potrà essere utile ad
impostare un lavoro futuro il più rispondente possibile alle esigenze delle
comunità parrocchiali.
Tiziana Coviello
NOTE TECNICHE
Il convegno pastorale diocesano è un appuntamento fondamentale per
la vita dell’Arcidiocesi.
Un momento di confronto, crescita ma soprattutto una concreta condivisione il cui esito si proietta nella successiva programmazione pastorale. Il convegno è il luogo dell’incontro di tutte le realtà diocesane, dove
ciascuna è chiamata a contribuire alla discussione, al dibattito propositivo e alla missione della Chiesa locale.
Quest’anno il convegno si pone a termine di un quinquennio di programmazione pastorale durante il quale, sulla scorta delle indicazioni
del documento Cei “Educare alla vita buona del Vangelo”, si è puntata
l’attenzione sulla parrocchia come crocevia delle istanze educative. Il
convegno segna anche l’inizio di un percorso di verifica dell’azione
pastorale effettuata in questi anni, che sarà strutturato sulla base della
ricerca sulle parrocchie (realizzata dall’Arcidiocesi in collaborazione
con l’Università degli studi del Sannio), che sarà presentata nel corso
dei lavori della prima serata.
DESTINATARI
Il convegno si rivolge ai sacerdoti, ai diaconi, ai religiosi, ai laici impegnati e ai singoli fedeli.
PRINCIPALI MODALITÀ
Il convegno si articolerà in assemblee plenarie e una tavola rotonda di
approfondimento tematico.
LABORATORI DI APPROFONDIMENTO
Quest’anno non ci sarà il confronto che generalmente avviene nei laboratori tematici, questo perché il convegno darà il via ad un lavoro di
approfondimento e verifica, che avverrà nel corso del prossimo anno
pastorale nelle parrocchie sulla base di un sussidio che l’ufficio
Pastorale provvederà a realizzare e ad inviare ai parroci, ai delegati e a
tutti gli operatori pastorali.
NOTE ORGANIZZATIVE
Per iscrizioni e chiarimenti rivolgersi all’Ufficio Pastorale
Piazza Orsini, 27 - 82100 Benevento
Tel. 0824.323379 - Fax 0824.323355
E-mail: [email protected]
I lavori si svolgeranno presso il Seminario Arcivescovile - Viale
Atlantici, 69 - Benevento
LA PARTECIPAZIONE È GRATUITA
Chiesa i
n f o r m a
5
Giugno 2015
RICERCA SCIENTIFICA
SULLE PARROCCHIE
Analisi sociologica sulle comunità
dell’arcidiocesi di Benevento
Sarà il convegno pastorale
diocesano l’occasione per la
presentazione ufficiale del
progetto di ricerca scientifica sulle parrocchie, realizzato dall’Arcidiocesi in collaborazione con l’Università
degli studi del Sannio, coordinato
dal
sociologo
Francesco Vespasiano.
La ricerca dal titolo:
Annuncio e accoglienza.
Un’analisi sociologica delle
parrocchie dell’arcidiocesi
di Benevento ha avuto l’obiettivo di realizzare una
descrizione della realtà parrocchiale diocesana puntuale e aggiornata, con una
focalizzazione sulle risorse e
il loro coinvolgimento nelle
diverse dinamiche pastorali.
Il progetto ha previsto la
riflessione sui dati raccolti,
grazie alla partecipazione
alla stessa sia di attori legati
alle comunità parrocchiali in
grado, con la loro esperienza, di arricchire la conoscenza della realtà parrocchiale,
sia di attori, pur non impegnati nelle comunità parrocchiali, che hanno aiutato a
vedere la realtà “fuori della
visione tunnel”, a quest’ultima sempre più facilmente
abituati. Il progetto della
ricerca ha preso il via con la
somministrazione di un questionario a tutti i parroci
dell’Arcidiocesi, ai diaconi
e ai religiosi impegnati in
azioni pastorali nelle comunità parrocchiali. Dopo questa prima fase si è proseguito con la somministrazione
di un questionario a un campione rappresentativo delle
parrocchie dell’Arcidiocesi
(rappresentativo per territorio, per fasce d’età, per
genere, per titoli di studio,
per occupazione, per appartenenza parrocchiale). Le
interviste sono state effettuate da un gruppo di giovani e adulti, indicati dall’ufficio Pastorale, dopo una
breve formazione da parte
dei responsabili della ricerca.
I dati raccolti in queste
prime due fasi sono stati
successivamente oggetto di
confronto e approfondimento qualitativo attraverso i
focus group. Sono stati organizzati circa una decina di
focus che hanno visto la partecipazione delle varie categorie di persone intervistate
nelle fasi precedenti.
Chiesa i
6
n f o r m a
Giugno 2015
IL PROGRAMMA
DEI LAVORI
LUNEDÌ 15 GIUGNO
Ore 17.00: Iscrizioni
Ore 18.00: Nell’auditorium “Giovanni
Paolo II” Preghiera iniziale
Ore 18.15: Introduzione di Mons.
Abramo MARTIGNETTI, Vicario episcopale per la Pastorale
Ore 18.30: Relazione a cura di Mons.
Andrea MUGIONE Arcivescovo
Una lettura della realtà diocesana
alla luce delle visite pastorali
Ore 19.00: Relazione a cura di
Francesco VESPASIANO Sociologo e
Professore Associato di Sociologia
presso l’Università degli Studi del
Sannio di Benevento
Annuncio e accoglienza. Un’analisi
sociologica delle parrocchie dell’arcidiocesi di Benevento
Ore 20.00: Dibattito in aula
MARTEDÌ 16 GIUGNO
Ore 18.00: Nell’auditorium “Giovanni
Paolo II” Preghiera iniziale
Ore 18.15: Relazione a cura di don
Antonio MASTANTUONO
Quale parrocchia per il futuro?
Ore 20.00: Dibattito in aula
MERCOLEDÌ 17 GIUGNO
Ore 18.00: Nell’auditorium “Giovanni
Paolo II” Preghiera iniziale
Ore 18.15: Tavola rotonda Parrocchia, missione, territorio. Percorsi e
incroci per un nuovo umanesimo cristiano
Interverranno: Mario MELCHIONNA (segretario generale Cisl SannioIrpinia); Nicola CICCHELLA (presidente Beneslan); Mons. Franco IAMPIETRO (parroco e vicario zonale);
Michele MARTINO (Segretario della
Consulta diocesana delle aggregazioni
laicali). Coordina: Nico DE VINCENTIIS (Giornalista)
I RELATORI
ANTONIO
MASTANTUONO
Docente di Teologia
Pastorale - Pontificia
Facoltà Teologica
dell'Italia Meridionale sez. San Luigi,
Napoli
FRANCESCO
VESPASIANO
Sociologo e Professore Associato di
Sociologia presso
l'Università
degli
Studi del Sannio,
Benevento
Chiesa i
n f o r m a
commenti
7
Giugno 2015
“LIBERARE LA PENA”: RIPARTIRE
DAGLI ERRORI PER COSTRUIRSI
UN FUTURO MIGLIORE
di Enrico Pirone
Le porte del carcere per i detenuti a volte possono segnare un’occasione di rinascita. Si può ripartire dagli errori per costruirsi un
futuro migliore. Grazie alla
Caritas diocesana sono stati realizzati interessanti attività di
inserimento sociale con il progetto “Liberare la pena. Percorsi
di condivisione dell’esecuzione
penale”. La prima attività è stata
definita: “Orto in bici: Mangiar
San(ni)o”, non è un gioco di
parole ma la produzione e la
vendita di frutta e verdura, che
avviene presso la Fattoria
Sociale Urbana “Orto di Casa
Betania” della Cooperativa
Sociale “La Solidarietà”, nel
cuore di Benevento. Il soggetto
responsabile di “Orto in Bici” è
la
fondazione
Opus
Solidarietatis Pax Onlus di
Avellino.
I protagonisti sono persone affidate alla Fattoria dall’Ufficio
Esecuzione Penale Esterna di
Benevento e dalla Casa
Circondariale, incaricati del confezionamento e della consegna a
domicilio attraverso il supporto
di una bici elettrica. I prodotti
vengono ordinati dalla clientela
attraverso il sito internet
www.ortoinbici.com. Oltre alla
filiera corta ed all’inclusione
sociale “Orto in bici - Io mangio San(ni)o” si pone come
obiettivo l’educazione al consumo etico e la riscoperta della
produzione stagionale. I beneficiari del progetto stanno partecipando quali protagonisti di questa iniziativa, apportando concrete proposte, di tipo creativo
ed organizzativo. Ad oggi ben
quattro persone sono coinvolte
ed è interessante il rapporto creatosi tra i ragazzi sottoposti a
misura alternativa e gli utenti
disabili che frequentano la
Fattoria: i primi coadiuvano e
sostengono i secondi, i ragazzi
disabili accolgono in maniera
incondizionata e senza alcun
pregiudizio i primi. Per far conoscere al meglio “Orto in bici” la
fattoria ha potenziato la propria
pagina facebook ed ha strutturato un sito apposito in cui ogni
settimana vengono pubblicati i
prodotti in vendita e dove è possibile reperire informazioni sul
progetto. I prodotti messi in
vendita sono reperiti non solo
attraverso la produzione sul
posto, ma anche dalla fornitura
offerta da una cooperativa di
giovani agricoltori della provincia,
la
Cooperativa
“Lentamente”. Il progetto
“Liberare la pena” non è solo
promozione del territorio attraverso l’agricoltura biologica, è
anche ritorno al passato, rispolverando e mettere a nuovo le
auto d’epoca. In collaborazione
con la Casa Circondariale di
Benevento, da alcuni mesi è
stato avviato il laboratorio di
restauro auto d’ epoca. Il laboratorio
è
condotto
dalla
Cooperativa Sociale “Effatà” e
coinvolge 10 detenuti, suddivisi
in due classi per un percorso di
formazione di 6
mesi, con incontri di due volte a
settimana. L’obiettivo è di contrastare la “pena del non-lavoro”, cioè quella condizione di
pena aggiuntiva rispetto alla
detenzione, determinata dal non
avere chance di lavoro durante il
percorso di esecuzione penale.
Al termine del corso di formazione si passerà all’allestimento
di un’officina specializzata nella
manutenzione delle carrozzerie
di auto d’ epoca, un settore che
presenta interessanti trend occupazionali.
I detenuti sono accompagnati da
un esperto restauratore di auto
d’epoca e da un operatore sociale della Cooperativa Effatà. Nel
corso del laboratorio saranno
formati sulle seguenti tematiche: conoscenza e introduzione
al restauro d’auto d’epoca;
storia del maggiolino; componentistica e meccanica; valutazione del veicolo e organizzazione delle fasi di
restauro; smontaggio della
carrozzeria; sverniciatura e
levigatura; saldatura e preparazione dei pezzi da verniciare;
preparazione del motore; conoscenza del sistema di frenaggio;
verniciatura e montaggio della
componentistica.
8
Giugno 2015
Chiesa i
n f o r m a
percorsi
TUTTO QUELLO CHE SI PUÒ
FARE PER CREARE LAVORO
di Ettore Rossi*
Oggi il mondo del lavoro, in tutto il
nostro Paese e ancor di più nei territori
del Mezzogiorno, è attraversato da profondi sommovimenti che recano il travaglio di un adattamento ai cambiamenti epocali in atto. Chi, secondo i
vecchi assetti, pensava di avere un
lavoro garantito e stabile è consapevole che le prospettive saranno più incerte; i tanti che hanno approcciato dall’inizio il mercato del lavoro in una
dimensione di continui mutamenti e di
precarietà, paradossalmente forse
avvertono una possibilità di disporre di
qualche tutela maggiore rispetto al
recente passato.
E poi c’è l’esercito di coloro che hanno
perso il lavoro in questi ultimi anni di
drammatica crisi e dei tanti giovani che
non hanno un lavoro e neppure lo cercano perché scoraggiati, sopraffatti da
un contesto in cui proprio non c’è
posto per loro.
I soggetti attivi ed operosi di ogni
comunità devono farsi carico della sofferenza di quanti oggi sono esclusi dal
mondo del lavoro, perché come ha
detto a Napoli Papa Francesco: Il problema non è mangiare, il problema più
grave è non avere la possibilità di portare il pane a casa, di guadagnarlo! E
quando non si guadagna il pane, si
perde la dignità!.
Al centro delle nostre preoccupazioni
vogliamo e dobbiamo mettere i giovani
a cui fare spazio nella nostra società.
Pensiamo ai paesi e alle città del nostro
sempre più dimenticato Sud, dove si
sta verificando una vera e propria
emorragia di giovani, la cui entità è
tale da far collassare il corpo vivente
del Mezzogiorno, questo pezzo
d’Italia. Mons. Andrea Mugione,
Arcivescovo di Benevento, in occasione del confronto organizzato per il
Primo Maggio dall’Ufficio diocesano
per i Problemi Sociali e il Lavoro
insieme con Cisl Irpinia-Sannio e
Coldiretti si è chiesto: “Siamo sicuri
che per i giovani si sia fatto tutto quello che si poteva? La mancanza di lavoro diventa un grido di dolore”.
Da più parti si quantificano anche le
risorse pubbliche impiegate per formare ed istruire giovani qualificati che
vanno a donare le proprie competenze
e capacità, sempre più numerosi, addirittura ad altri Paesi.
È uno spreco incredibile di intelligenze
e di patrimonio umano, che è inaccettabile per le conseguenze che avrà sul
destino delle nostre comunità. Sono il
capitale inagito e le energie dissipate di
Chiesa i
n f o r m a
percorsi
cui ha parlato il Censis nel suo ultimo rapporto. Anche a partire dal Sud si può invertire la tendenza e si possono creare
nuove condizioni di sviluppo grazie all’apporto dei nostri
giovani.
Un tema da lanciare è quello di sostenere fattivamente i giovani ed, in quanto soggetti sociali, stare accanto a loro ed
aiutarli a prendere “voce”, richiamando
con la giusta forza l’attenzione comunitaria sulla questione vitale del loro ruolo
nella società. Soprattutto nei nostri territori, la scelta che sempre più alcuni di
essi fanno della fuga, cioè dell’uscita
per cercare realizzazione altrove,
costringe chi ha responsabilità pubbliche a quell’impegno straordinario che la
situazione richiede. Per dare sostegno
alla “vertenza giovani” è necessario,
quindi, che se ne facciano interpreti i
pezzi più vitali della società capaci di
una visione generale, cioè in grado di
cogliere gli interessi prioritari in gioco,
e non ripiegati nella difesa di posizioni
corporative.
Un’altra questione su cui focalizzare
l’attenzione è quella di individuare alcune azioni fondamentali su cui investire
per incamminarsi su sentieri di sviluppo.
Occorre costruire strategie di sviluppo a
partire dalle vocazioni dei territori - dal
loro capitale sociale, economico, produttivo, culturale e cognitivo - costruendo delle coalizioni
tra aree vaste omogenee di carattere interprovinciale, nella
stessa regione, ed anche nell’ambito di regioni contermini.
Attraverso un meccanismo selettivo di questo tipo, mosso da
una visione strategica, si possono far convergere le risorse a
disposizione su poche mirate priorità. È una pia illusione
9
Giugno 2015
pretendere di creare occupazione senza avere ben chiaro su
quali settori economici puntare.
È importante, inoltre, accompagnare i sempre più numerosi
i giovani che scelgono la strada dell’autoimpiego e dell’imprenditorialità, spesso in forma associata (mediante lo strumento cooperativo), per trovare una propria realizzazione
personale. Sono questi giovani che
riconoscendo il genius loci dell’ambiente in cui vivono ne fanno un’occasione d’intrapresa, che può anche traguardare agevolmente i confini più
ristretti grazie alle tecnologie dell’informazione e alla rete.
Ma il contesto non aiuta i giovani in
questi tentativi coraggiosi e rischiosi.
Prima di tutto servono dei servizi di supporto che aiutino i giovani a mettere su
un’impresa dal punto di vista della
redazione del business plan, dell’accesso al credito, del marketing, ecc.
In questo senso e per rispondere alla
poca mobilità sociale soprattutto al Sud
- che accentua l’influenza delle provenienze familiari sulla riuscita sociale e
occupazionale delle persone – si potrebbe offrire ai giovani una “dote” di capitale (un prestito d’onore), da restituire
nel tempo, per inserirsi nel mondo del
lavoro o avviando un’attività di impresa
– in forma singola o associata – o
mediante l’accesso a percorsi formativi universitari e di specializzazione. Dando corpo e sostanza a queste e a tante altre
idee si può guardare al futuro con positività.
“Il problema
non è mangiare,
il problema più grave
è non avere
la possibilità
di portare il pane
a casa,
di guadagnarlo!
E quando non
si guadagna il pane,
si perde la dignità!”.
Papa Francesco
*Direttore Ufficio per i Problemi Sociali
e il Lavoro – Diocesi di Benevento
10
Giugno 2015
Chiesa i
n f o r m a
iniziative
INAUGURATO
IL BORGO SOCIALE
DI ROCCABASCERANA
Inaugurato lo scorso 4 giugno Il Borgo
Sociale di Roccabascerana. Si tratta di un’opera sociale davvero innovativa, che coniuga
la cura della fragilità umana alla cura della
fragilità ambientale, ed al tempo stesso promuove l’agio degli uomini e delle donne
insieme all’agio ambientale di un sito naturalistico di significativa bellezza. Il Borgo
nasce nel Parco del Partenio, circondato da
18 ettari di bosco, sormontato da
Montevergine e dirimpettaio del massiccio
appenninico del Taburno. È costituito da 12
appartamenti, un blocco uffici, una sala convegni, sale relax/laboratori ed una grande sala
ricevimenti. Ospita giovani in condizione di
doppia diagnosi (patologie psichiatriche e
dipendenze patologiche) e punta alla costruzione di percorsi di cittadinanza attiva e di
terapeuticità naturale centrati sui sistemi di
welfare promossi dai PTRI con Budget di
Salute (progetti terapeutico riabilitativi individualizzati). Attualmente al Borgo convivo-
no 6 giovani in condizione di doppia diagnosi, inviati dalle rispettive ASL, e 9 richiedenti asilo del servizio SPRAR di
Roccabascerana. Dal mese di ottobre 2014 si
è strutturata una equipe di operatori specializzati nei PTRI, nella mediazione ed integrazione culturale, tutor produttivi e psicoterapeuti. Il Borgo è oggetto della richiesta di
contributo della Caritas diocesana per i fondi
CEI 8 per mille 2014, in quanto la struttura
necessita di essere dotata di sistemi di efficientamento energetico che riducano i costi
connessi alle utenze ed i consumi stessi della
struttura, in un’ottica di sviluppo sostenibile.
L’Opera è il frutto di un’intesa tra Caritas,
Comune di Roccabascerana (proprietario dell’immobile) e la società Consortile
Mediterraneo Sociale. La progettazione è
stata avviata nel 2009 e solo oggi può ritenersi operativa, anche se non ancora conclusa.
Tutte le attrezzature e gli arredi del Borgo,
nonché i lavori di completamento, sono stati
realizzati con il contributo di Fondazione con
il Sud, all’interno del progetto “Si può fare: in
rete per l’autonomia” nell’ambito del Bando
socio-sanitario 2012. In occasione dell’inaugurazione del Borgo è stato presentato anche
il progetto Bosco Sociale, finanziato dal
Dipartimento Gioventù della Presidenza del
Consiglio dei Ministri alla cooperativa sociale Il Melograno, ente operativo della Caritas
diocesana e socia di Mediterraneo Sociale,
per la valorizzazione del bosco limitrofo al
Borgo a fini produttivi e turistici.
All’inaugurazione erano presenti il presidente di Fondazione con il Sud, Carlo Borgomeo,
l’Arcivescovo di Benevento, mons.. Andrea
Mugione; il dott. Angelo Righetti, neuropsichiatra ideatore della strategia dei PTRI con
Budget di Salute: il dott. Salvatore Esposito,
presidente di Mediteranneo Sociale scarl
oltre le associazioni di familiari che hanno
promosso i PTRI nella provincia di
Benevento.
Raccolta libri di testo scolastici contro la povertà
La Caritas diocesana ha registrato quest’anno un numero sempre
più crescente di famiglie della città che, con la riapertura delle
scuole, faticheranno a far fronte alla
spesa per l’acquisto dei libri e del corredo scolastico, che tra l’altro hanno prezzi sempre più alle stelle.
“Aiutateci, non abbiamo soldi per permettere a nostro figlio di studiare”. È
questa la richiesta di aiuto disperata che
gli operatori del Centro di Ascolto
Diocesano di Benevento si sentono
rivolgere da genitori in difficoltà: un
vero e proprio grido d’allarme che va ad
aggiungersi alle emergenze più ordinarie relative per lo più alle spese di natura medica e alle richieste di pagamento delle utenze domestiche
principali e degli affitti. Da qui nasce l’iniziativa della Caritas di
promuovere una raccolta di testi anche usati rivolta agli stessi
Istituti scolastici, che vengono così coinvolti nella battaglia che
vuole evitare che la povertà diventi una barriera per l’istruzione. A tal proposito si invitano i dirigenti scolastici ed il corpo docente ad
aprirsi ad un’attiva solidale e di collaborazione, provando ad infondere un rinnovato sentimento di fraternità nelle coscienze degli studenti e delle famiglie, a dare indicazioni chiare sui testi. L’equipe della Caritas è disponibile a costituire un tavolo di lavoro sul tema
per definire le proposte operative.
Un appello dunque alla comunità tutta invitata a sostenere iniziative contro le povertà, con
il proposito di ridurre le disuguaglianze
sociali a partire proprio dall’istruzione, affinché quello scolastico
sia tra tutti il primo sistema a porsi a modello di giustizia sociale.
Chiesa i
n f o r m a
sociale
11
Giugno 2015
ACCORDO TRA L’UNITALSI
NAZIONALE E L’ARCIVESCOVO
DI BENEVENTO PER LA CASA
FAMIGLIA DI CHIANCHE
Il 22 aprile scorso, presso il palazzo arcivescovile, mons.
Andrea Mugione, arcivescovo di Benevento, ha incontrato il
presidente nazionale dell’Unitalsi, dott. Salvatore Pagliuca,
per una firma importante. L’accordo siglato affida alla
Caritas di Benevento la conduzione della “Casa Famiglia
Unitalsi” di Chianche (Av). Si tratta di un progetto venuto da
lontano, quando una coppia di sposi unitalsiani
volle donare all’associazione un terreno ed
un immobile per la realizzazione di una
casa di accoglienza per il “dopo di noi”.
La struttura donata si mostrò inadeguata, ma quell’impeto di carità non poteva
cadere nel vuoto e così una gara di solidarietà si è attivata da allora fino a raggiungere il risultato di una struttura moderna,
confortevole, adeguata ai bisogni delle persone con disabilità
fisica e psichica. È stato l’arcivescovo mons. Mugione ad
intercettare un bisogno poco conosciuto che inizialmente non
era nelle intenzioni dei fondatori: l’accoglienza dei sacerdoti e
religiosi in condizioni di disagio psichiatrico. Un disagio che
non vedeva alcuna risposta nel Sud Italia fino all’apertura
della Casa Famiglia Unitalsi. Oggi questa Casa diviene centro
sperimentale per la Conferenza Episcopale Italiana, che ha
appoggiato e sostenuto il progetto diocesano e diventerà punto
di riferimento per l’aiuto professionale ai consacrati che chiederanno l’accoglienza residenziale e terapeutica. La casa è
infatti diretta da una equipe integrata di professionisti laici e
di un sacerdote incaricato dall’Arcivescovo, don Stefano Di
Matteo. Funzionerà non solo come centro residenziale ma
anche come centro di spiritualità, formazione e di cultura.
“Cuore di farfalla” vola e trionfa al Premio Festival Napoli Cultural Classic
Il libro “Cuore di farfalla” è stato in concorso
al Premio Festival Napoli Cultural Classic.
L’opera di Ivana Botticelli è stata
selezionata nell’ambito del
Progetto “Autori… a tempo” e
proclamata vincitrice lo scorso 8
maggio, da due giovani attori:
Ivana D’Alisa e Aldo Manfredi.
“Cuore di farfalla” ci trasporta
nell’ immenso e difficile mondo
della disabilità.
Ma noteremo subito che Ivana,
protagonista del libro, anche se
disabile, non ha nulla di diverso
dalle altre persone e sogna di
condurre una vita semplice, senza essere guardata dagli altri con occhi diversi.
Attraverso delle semplici domande e delle
frasi scorrevoli l’autrice ci permette di vivere
un pò la sua vita, facendoci entrare nella sua
quotidianità, nelle sue emozioni,
nelle sue difficoltà. Ci parla di
diversi temi: dalla malattia all’amore, dalla religione al lavoro,
dalla solitudine alla gioia e al
dolore facendoci riflettere su
quanto spesso venga Ivana venga
“trascurata” dalla società, trattata
da “diversa”, lasciata sola come
cittadina. Botticelli vuole anche
insegnarci a non mollare, ad
affrontare la vita con il ruggito di
un leone, ad inseguire sempre i
sogni, a renderci più solidali verso gli altri, a
capire che in fondo, proviamo tutti le stesse
emozioni al di là dell’essere disabili o normo-
dotati.
Il libro, scritto dieci anni fa e pubblicato dalla
casa editrice Il Chiostro di Benevento, oggi
viene ripremiato grazie al tema sempre attuale
e alla toccante storia.
Mons. Andrea Mugione, Arcivescovo di
Benevento, ha curato la prefazione della
seconda ristampa soffermandosi sul rapporto
tra i disabili e la Chiesa. Il presule invita tutti
ad essere più solidali verso il mondo delle
disabilità, che spesso riteniamo essere troppo
lontano da noi. Questa piccola ed emozionante opera mira ad invogliare il lettore ad andare
alla scoperta di nuovi “cuori di farfalla”, ad
intraprendere viaggi all’interno di questo
mondo e a dare forza e coraggio a coloro che
si trovano nella stessa situazione della protagonista.
12
Giugno 2015
Chiesa i
n f o r m a
sociale
IL “PROGETTO ABUNA
ETIOPIA”
di Filomena Rizzo
Papa Francesco il 19 gennaio di quest’anno ha
eretto l’Eparchia (Diocesi) di Bahir Dar Dessie (Etiopia), con sede in Bahir Dar. Il
Papa ha nominato primo Eparca (Vescovo) di
Bahir Dar - Dessie mons. Lesane-Christos
Matheos Semahun. Lo scorso 26 aprile si è
tenuta la solenne inaugurazione della nuova
diocesi etiope. A prender parte alla cerimonia
c’erano alcuni rappresentanti della Pastorale
Universitaria di Benevento. La nostra diocesi
ha un legame speciale con il nuovo vescovo
Lesane che ogni volta che viene in Italia trascorre qualche giorno a Benevento dove è
benevolmente accolto dal nostro arcivescovo,
Andrea Mugione e da mons. Abramo
Martignetti, vicario per la Pastorale. Questo
rapporto è nato grazie alla grande amicizia che
lega il vescovo etiope a don Paolo Scarafoni,
cappellano universitario, che da anni coordina, con l’Associazione Abuna, un progetto di
cooperazione a sostegno dell’Etiopia, uno dei
paesi più popolosi del continente africano con
ben 84 milioni di abitanti.
È anche uno dei paesi più poveri del mondo
con il 45% della popolazione che vive con
meno di 1 euro al giorno. La malnutrizione
colpisce il 38% dei bambini. Specie nelle zone
rurali è scarso l’accesso all’alfabetizzazione.
Il “Progetto Abuna/Etiopia” è sorto proprio
per rispondere alle sfide che l’Etiopia deve
affrontare ogni giorno. Su richiesta del
Vescovo, mons. Lesanu-Christos Matheos, la
Pastorale Universitaria di Benevento ha voluto portare avanti questo progetto di
Cooperazione Umanitaria Internazionale.
L’inaugurazione della diocesi non è stato l’unico motivo per la presenza della delegazione
sannita. C’era un aspetto accademico ed uno
missionario. Il primo si è concretizzato in un
corso di aggiornamento per il clero della
nuova diocesi sulla esortazione apostolica
Evangelii Gaudium, tenuto da don Paolo il
giorno dopo la cerimonia. Per ciò che riguarda l’aspetto missionario sono stati visitati i
luoghi dove si svolgerà la missione che si terrà
nella prima quindicina del prossimo mese di
agosto. La missione 2015 si terrà ad Azezu,
nella provincia di Gondar, dove le Suore
Figlie di Sant’Anna offrono amore ed istruzione a bambini non vedenti. Queste suore hanno
una dignità e sono di una ospitalità che riempie il cuore. Hanno bisogno di un pozzo d’acqua e di un pullman per le loro scuole. Sempre
tenute dalle suore di Sant’Anna ad Arbaba,
nella stessa zona, ci sono le scuole primarie.
Don Paolo e i suoi sono stati accolti da più di
mille bambini festanti. Visitando la scuola
ristrutturata lo scorso agosto da un gruppo di
volontari dell’Associazione Abuna, ci si è resi
subito conto che in un’aula di trenta posti sono
sistemati più di 100 bambini. Ma nonostante
le classi superaffollate con il triplo degli studenti tra i banchi, i loro sorrisi sono una meraviglia.
Anche quest’anno presso l’orfanotrofio di
Injibara, provincia di Bahir Dar, alcuni volontari faranno servizio. Visitando le suore di
Santa Teresa, si percepisce il senso vivo di
tutto l’amore, l’accompagnamento e la cura
tenera per questi poveri orfani. La struttura
avrebbe bisogno di una buona squadra di
idraulici, occorrono anche scarpe e vestiti
invernali. Ricordiamo che agosto per l’Etiopia
corrisponde al nostro dicembre. Quest’anno la
novità è rappresentata dalla missione in
Beninshangul Gumuz presso la tribù dei
Gumuz. Si dice siano gli ultimi discendenti
dei gloriosi egiziani. Popolo fiero. Donne giovani con figli piccolissimi. Popolazione animista. È stato il nuovo Cardinale etiope
Berhanejesu a chiedere ai volontari provenienti dalla nostra diocesi di prendersi a cuore
questa zona e questa popolazione. La
Pastorale Universitaria rivolge a tutti l’invito a
collaborare come volontari nel sostenere le
attività e la raccolta dei materiali didattici e di
vestiario e a recarsi come missionari in quei
luoghi nel prossimo mese di agosto per vivere
in Cristo un’esperienza di “Chiesa in uscita”.
ASSOCIAZIONE ABUNA
Pastorale Universitaria Benevento
Via Gaetano Rummo, 44
82100 Benevento
Informazioni - tel. 3287634769
Chiesa i
n f o r m a
testimoni di luce
13
Giugno 2015
MONS. LAUREATO MAIO:
SACERDOTE, EDUCATORE
E STUDIOSO
di mons. Mario Iadanza*
«…Quando sarà rinchiuso il giorno nell’ombra oscura di una notte fonda,
nessuna tenebra la fede conosca e per la fede la notte si accenda»
(Ambrogio, Inno Deus creator omnium…). Questa convinzione del credente accompagna e consola, mentre si porge l’ultimo saluto a mons.
Laureato Maio, che giovedì 7 maggio 2015 ha concluso il suo pellegrinaggio terreno: fides tenebras nesciat et nox fide reluceat. Il saluto si fa
ricordo e la memoria si intesse di gratitudine al Signore per una testimonianza sacerdotale coerente e per una vita operosa e feconda.
La vocazione presbiterale di
mons. Maio maturò in un clima
familiare caratterizzato da profonda fede e si consolidò nella
sofferenza e nel sacrificio dei
genitori (del padre che morì troppo presto e della madre che si
immolò offrendo la vita per il
figlio tredicenne gravemente
ammalato). Né va sottaciuto l’esempio di mons. Ildebrando Mancini, sacerdote di grande pietà e di ampia
cultura, già professore di Filosofia al Pontificio Ateneo teologico-giuridico di Benevento, nominato parroco di Castelpoto dove don Laureato nacque il 27 marzo 1924. Mons. Maio compì il suo iter formativo, spirituale
e culturale, nei Seminari di Benevento e di Salerno e venne ordinato presbitero a Castelpoto il 25 luglio 1948 per l’imposizione delle mani dell’arcivescovo mons. Agostino Mancinelli. Iniziò così il suo fecondo ministero che lo portò ad operare dapprima ad Altavilla Irpina (AV) come viceparroco sotto la guida di don Luigi Bonetti, altro sacerdote illuminato, e
poi, divenendo parroco, a Ceppaloni. Furono anni durante i quali il giovane don Laureato impegnò tutte le sue energie fisiche, intellettuali e spirituali per guidare quella comunità e per fare della parrocchia «la fontana
del villaggio» (come amava dire Giovanni XXIII), il punto di riferimento
e di aggregazione di ragazzi, giovani, adulti, anziani, incidendo a tal punto
che ancora oggi ne resta vivo il ricordo. Nel 1961 il nuovo arcivescovo di
Benevento, mons. Raffaele Calabrìa, lo chiamò alla direzione del
Seminario Arcivescovile di Benevento, compito svolto con assoluta dedizione e passione sino al 1994, quando per limiti d’età rassegnò le dimissioni che furono accettate da mons. Serafino Sprovieri. Anche in questo
ministero mons. Maio ha posto tutto il suo impegno, ha fatto valere la sua
saggezza umana e spirituale, ha spiegato le sue doti pedagogiche. La predisposizione a stare accanto ai ragazzi e ai giovani (vissuta altresì come
assistente spirituale dell’Azione Cattolica diocesana), la capacità di attenzione e di ascolto, l’attesa silenziosa e il consiglio condito di affetto hanno
assunto il carattere della «paternità paziente e comprensiva», non mutua-
ta da teorie astratte e fumose, bensì maturata nel confronto quotidiano con
i ragazzi veri nell’unicità delle persone e nella singolarità delle storie. Gli
anni Settanta, Ottanta e Novanta si sono rivelati difficili, complessi, scanditi da profonde trasformazioni sul terreno educativo e istituzionale per
l’Arcidiocesi di Benevento e mons. Maio ne è stato protagonista: nel 1977
alla chiusura del Seminario Regionale “Pio XI” gli studenti di Liceo e
Teologia furono accolti nel Seminario diocesano; nel 1980 fu aperta la
Scuola di formazione teologica per laici poi Istituto di Scienze religiose
“G. Moscati” e infine Istituto Superiore di Scienze religiose “Redemptor
hominis”; nel 1980 il Seminario rilevò le istituzioni scolastiche parificate
(Scuola media e Ginnasio-Liceo) dei Fratelli delle Scuole cristiane; nel
1990 venne inaugurato il nuovo complesso del Seminario al Viale degli
Atlantici con la benedizione del papa Giovanni Paolo II. Mons. Maio ha
sempre unito al compito educativo l’insegnamento di Religione cattolica
nelle Scuole statali, di Materie letterarie nel Ginnasio del Seminario, di
Storia della Chiesa nello Studio teologico e nell’Istituto Superiore di
Scienze religiose “Redemptor hominis”. Membro stimato del Capitolo
Metropolitano della Chiesa beneventana, a lui venne affidata nel 1983 la
direzione della Biblioteca Capitolare, prestigioso istituto culturale che
conserva manoscritti di età medievale (42 in scrittura beneventana) in
maggioranza a carattere agiografico e liturgico-musicale e circa 5.000
pergamene. Quivi il suo impegno si è mosso nella duplice direzione di
favorire la ricerca scientifica alta e nello stesso tempo promuovere un’attività di divulgazione diretta particolarmente alle scuole e alle nuove
generazioni. Ma mons. Maio, nella scia di una consolidata tradizione di
sacerdoti beneventani, è stato altresì un apprezzato e stimato studioso. I
suoi saggi storici, pur nella conoscenza della bibliografia secondaria, si
sono fondati sull’analisi delle fonti primarie, lette e analizzate con scrupolosa acribia, come dimostrano ad esempio la ricerca sul vescovo Davide
di Benevento e la monografia sul suo paese natale, Castelpoto. E però il
campo nel quale egli ha prodotto studi da assoluta originalità è stato quello epigrafico con inediti pubblicati in gran parte dagli Atti della
Accademia Nazionale dei Lincei.
Non sono mancate, infine, due finissime raccolte di poesie con i volumi
Come l’airone bianco. Variazione Verginiane e In cammino verso
Emmaus.
Al termine della sua operosa giornata terrena con Agostino preghiamo:
«O Signore Iddio, Tu che ci hai dato tutto, da’ a lui la pace, la pace del
riposo, la pace del sabato, la pace che non ha sera. Tutto codesto ordine di
cose assai buono è bellissimo, ma, compiuto il suo ciclo, passerà; si sarà
fatto in esso il mattino e la sera. Ma il settimo giorno non ha sera, non ha
tramonto. Tu lo hai santificato perché durasse in eterno…» (Conf. XIII,
35-36).
*Direttore Ufficio Diocesano
per la Cultura e i Beni Culturali
14
Giugno 2015
Chiesa i
n f o r m a
consacrate
STORIA E CARISMA
DELLE SUORE TERZIARIE
FRANCESCANE REGOLARI
Siamo uno dei tanti Istituti della grande Famiglia Francescana che
riconoscono in Francesco di Assisi il loro ispiratore e Padre. La fondazione dell’Istituto risale ad un gruppo di Terziarie Francescane della
Parrocchia di Ognissanti in Firenze. Nel 1711 la nobildonna Elisabetta
Corsini da Bagnano, allora Ministra del Terz’Ordine della parrocchia
di Ognissanti, guidata dai Frati Minori, comprò e donò al Terz’Ordine
una casa in Borgognissanti dove potessero ritirarsi alcune terziarie
anziane, povere e di scarsa salute. Vi si ritirarono in numero di dodici, senza obbligo di una vita comune; ma con il passare degli anni
cominciarono ad avere fra loro momenti di vita fraterna, di preghiera,
di impegni come catechiste presso la parrocchia di San Salvatore a
Ognissanti.
La prima attività apostolica fu l’istituzione di una scuola gratuita per
le “figlie del popolo” iniziata nel 1796 che consolidò la loro unità e
cambiò il loro tenore di vita con l’apertura anche di una seconda casa
in Toscana a Mercatale (1878) oltre che una scuola gratuita. Il primo
Direttorio del 1851 segna una data decisiva per la loro netta separazione dalla congregazione del Terz’Ordine della parrocchia e l’inizio di
una vita più autonoma anche se ancora sotto la guida dei Frati Minori.
A piccoli passi, ma decisivi, si avviavano così a divenire vere religiose: con il primo Direttorio fu stabilito un abito uniforme; nel 1885
emisero i primi voti semplici finché ebbero tutti i requisiti per passare dallo stato secolare a quello religioso con la Costituzione pontificia:
Ecclesia catholica di Leone XIII (1889).
Nel 1906 le Terziarie hanno le loro prime Costituzioni e dopo un’ulteriore revisione, verranno approvate definitivamente dalla Santa Sede
nel 1948. In questa occasione la Chiesa ne sancisce anche la denominazione ormai affermatasi di Istituto Suore Terziarie Francescane
Regolari” di diritto pontificio.
Dal 1920 circa, le case si moltiplicarono con finalità diverse, ma sempre con lo stesso spirito, fino all’attività missionaria. Nel 1967
l’Istituto decise di accogliere delle ragazze dall’India, desiderose di
conoscere l’Istituto.
Dopo una loro adeguata preparazione umana e spirituale, l’Istituto
raggiunse l’India nel 1976, completandone la fisionomia francescana:
l’attività missionaria con numerose opere di carità e di istruzione nelle
scuole. Nel 1992 sono state aperte delle case in Brasile sia per l’attività pastorale che per l’educazione scolastica. Così pure dal 2010
l’Istituto presta il suo servizio umile in mezzo ai poveri e agli ultimi
in Tanzania. Dal 1974 svolge la sua attività ospedaliera presso il nosocomio “Sacro Cuore di Gesù” dei Fatebenefratelli di Benevento. La
nostra missione in ospedale è di metterci al servizio dei malati impe-
gnandoci ad offrire loro un’adeguata assistenza serena, ricca di rapporti umani e spirituali, senza discriminazione di fede, razza e cultura.
CARISMA
Con la professione dei consigli evangelici seguiamo Cristo povero,
casto, obbediente.
Come Francesco di Assisi facciamo del Vangelo la regola suprema
della nostra vita.
Viviamo in fraternità per condividere con le sorelle tutto ciò che
siamo, abbiamo e facciamo.
Insieme attingiamo dalla preghiera la forza per un gioioso servizio ai
fratelli.
SERVIZIO
Realizziamo la nostra missione specialmente attraverso:
attività educativa, la pastorale parrocchiale, l’assistenza ai malati e
agli anziani anche a domicilio, altre forme caritative compatibili con
le nostre possibilità e in armonia con lo spirito dell’istituto.
Spinte dall’esempio di san Francesco e dalla costante tradizione del
suo Ordine, prendiamo parte attiva all’opera missionaria della Chiesa
improntandola del nostro carisma specifico.
Indirizzo postale:
Suore terziarie francescane regolari, Via della Repubblica 62
52046 Lucignano (AR).
E-mail: [email protected]
Ospedale “Sacro Cuore di Gesù” dei Fatebenefratelli
Viale Principe di Napoli 14/A – 82100 Benevento.
E-mail: [email protected]
15
Diario Arcivescovo
1 - 30 giugno 2015
Lunedì
1
Cattedrale
18.30
Ordinazioni Diaconi Permanenti
Martedì
2
Seminario
10.00
Festa Diocesana dei Ministranti
Pietrelcina Parrocchia (BN)
18.00
Cresime
3
Episcopio
10.00
Udienze
Sala Verde
17.00
Protezione Civile
4
Morcone (BN)
10.00
Ritiro del Clero Vicariale
Roccabascerana (AV)
16.30
Benedizione
Diario
Mercoledì
Giovedì
Venerdì 5 - Sabato 6
Domenica
7
Salerno
CEC
Cattedrale
11.30
Prime Comunioni “E. De Martini”
Cattedrale
19.00
Corpus Domini
Lunedì
8
Episcopio
10.00
Udienze
Martedì
9
Episcopio
10.00
Udienze
Mercoledì
10
Episcopio
10.00
Udienze
Giovedì
11
Episcopio
10.00
Udienze
Venerdì
12
Episcopio
10.00
Udienze
Parr. “Sacro Cuore” in BN
19.00
Santa Messa
10.00
Udienze
Sabato
13
Episcopio
Domenica
14
C.da Malvizze di Montecalvo I. (AV) 16.30
Santa Messa
Parrocchia dello Spirito Santo in BN
19.00
Cresime
Episcopio
10.00
Incontro Fondazione Migrantes
Seminario
17.00
Convegno Pastorale
Episcopio
10.00
Udienze
Seminario
17.00
Convegno Pastorale
Lunedì
15
Martedì
16
Mercoledì
17
Seminario
17.00
Convegno Pastorale
Giovedì
18
Parr.di “San Modesto” in BN
18.30
Cresime
Venerdì
19
Episcopio
10.00
Udienze
Sala Leone XIII
17.00
Chiusura CIVES 2015
Episcopio
10.00
Udienze
San Bartolomeo in Galdo (BN)
18.00
Consacrazione Nuova Chiesa
Sabato
20
Domenica
21
Parr. “S. Adiutore” in Cervinara (AV) 10.30
Cresime
Lunedì
22
Castelpetroso (IS)
10.00
Giornata Sacerdotale
Martedì
23
Episcopio
10.00
Udienze
Mercoledì
24
San Martino V.C. (AV)
18.30
Riapertura Chiesa di San Giovanni
Giovedì
25
Episcopio
10.00
Udienze
Venerdì
26
Episcopio
10.00
Udienze
Sabato
27
Episcopio
10.00
Udienze
Tocca Caudio (BN)
19.00
Cresime
Domenica
28
Bonea (BN)
10.30
Cresime
Cattedrale
19.00
Ordinazioni Diaconali
Lunedì
29
Episcopio
10.00
Udienze
Martedì
30
Episcopio
10.00
Udienze
Chiesa i
n f o r m a