Poster Progetto LIFE FO3REST - Terra Futura

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Valutazione degli impatti dell’ozono e dei cambiamenti
climatici sulle foreste franco-italiane: stima delle soglie di
protezione
LIFE10 ENV/FR/208
L’Italia è una delle Regioni d’Europa maggiormente colpite
dall’inquinamento atmosferico e specialmente dal cosiddetto «ozono
cattivo».
Il progetto franco-italiano FO3REST contribuisce agli studi sul
cambiamento climatico dato che l’ozono, oltre ad essere un gas
fortemente tossico per la vegetazione, è anche un potente gas serra.
E’ necessario controllare i livelli di ozono delle zone a maggior rischio,
per poter mettere a punto indicatori affidabili per la valutazione dei
danni causati dall’ozono alla vegetazione.
Obiettivi di FO3REST
• Valutare gli effetti dell’ozono sulle foreste
• Stimare quanto ozono assorbono le foreste
• Proporre nuovi indicatori di rischio e suggerire soglie per la protezione
delle foreste dall’ozono e dal cambiamento climatico
•
Per proteggere la vegetazione, i regolamenti europei utilizzano un
criterio basato sull’esposizione al gas (AOT40) ma l’Unione Europea si sta
dirigendo ormai verso un indice fondato sulla quantità di ozono
realmente assorbita dalle piante (flusso).
Valutare gli effetti delle strategie europee per la riduzione
dell’inquinamento da ozono
• Proporre nuove strategie per una gestione sostenibile
delle foreste
www.fo3rest.eu
Misure e studi su:
- 49 stazioni in Italia (di cui
24 in regione Piemonte).
- 30 stazioni in Francia.
Cos’è l’ «ozono cattivo»?
I sintomi sulla vegetazione
Nella stratosfera, l’ozono (O3) svolge un ruolo di
schermo naturale e benefico rispetto alle
radiazioni solari ultraviolette (UV) pericolose per
gli organismi viventi (ozono buono).
L'ozono penetra nelle foglie attraverso gli stomi
(aperture che permettono gli scambi gassosi con
l’esterno) e si degrada istantaneamente al contatto
con le cellule, innescando reazioni a catena che
possono condurle a morte.
Nella troposfera, l'O3 è invece un inquinante detto
secondario perché prodotto principalmente dalla
trasformazione, sotto l’effetto dell’irraggiamento
solare, degli ossidi di azoto (NOX) e dei Composti
Organici Volatili (VOC) emessi per la maggior
parte dalle attività umane (ozono cattivo).
FO3REST misura i danni fogliari visibili sugli alberi
più sensibili delle stazioni francesi ed italiane. I
sintomi possono presentarsi come macchie e
necrosi fogliari, con caduta prematura delle foglie
danneggiate. Questa perdita di funzionalità
(superficie fotosintetizzante) porta a diminuire la
crescita ed indebolisce le piante, rendendole più
sensibili agli attacchi parassitari e agli inconvenienti
climatici (siccità).
Ecco, ad esempio, i sintomi dell’ozono su due alberi
presenti nella nostra regione:
Frassino maggiore (Fraxinus excelsior)
L’O3 troposferico ha effetti nocivi sulla salute
umana e sugli ecosistemi. E’ considerato uno dei
più importanti gas a effetto serra in quanto
contribuisce al riscaldamento climatico. E’
l’inquinante atmosferico più dannoso per le
foreste.
AOT40: somma delle concentrazioni orarie di O3 in
atmosfera superiori a 40 ppb (parti per miliardo) dalle 8
alle 20 dal 1o aprile al 30 settembre (cioè durante la
stagione vegetativa).
Questo indice è poco rappresentativo dell’impatto reale,
perché i danni alla vegetazione dipendono da quanto O3
viene assorbito dalle piante (attraverso gli stomi) e non
solo da quanto O3 è presente in atmosfera.
Punteggiature fogliari
brunastre
Albero di 20 – 30 m di altezza,
estremamente adattabile, presente
dalla pianura ai 1.500 metri ed oltre.
Disseminazione anemofila, specie
colonizzatrice di ex coltivi e pascoli.
Robinia (Robinia pseudoacacia)
Albero di 20 - 25 m di altezza.
Specie esotica molto comune sin
verso i 7-800 metri di quota,
invasiva negli incolti e boschi radi.
Diffusa dall’uomo in passato per
paleria,
legna
da
ardere,
consolidamento scarpate.
Sezione fogliare con
imbrunimento
del
palizzata
Rilievi previsti
.
La misura dell’ozono si realizza tramite
campionatori passivi, installati a 1,80 m da
terra e protetti dalle intemperie da
apposita copertura, che permettono di
conoscere le concentrazioni orarie medie
di ozono nell’arco di tempo in cui sono
esposti.
Per la valutazione degli impatti sulla vegetazione,
tuttavia, è più importante la quantità di ozono assorbita
all’interno delle foglie di quella presente in aria. Per
questo, il progetto misura la quantità di ozono assorbita
dall’intera foresta (flusso), grazie ad una tecnica
innovativa (basata sul metodo micro-meteorologico di
Eddy covariance). Queste misure sono in corso solo in
quattro stazioni, due in Italia e due in Francia.
Il confronto fra i dati misurati e quelli modellati (modello
DO3SE)
permetterà
di
migliorare
le
stime
dell’assorbimento di ozono da parte delle foreste.
Questi studi permetteranno di conoscere la relazione fra
dose assorbita e impatti.
Punteggiature fogliari
brunastre
Sezione fogliare con
imbrunimento
del
palizzata
Anemometro
(vento, temperatura)
Analizzatore delle
concentrazioni di gas
(O3, CO2, H2O)
Flusso di ozono
Riparo PC
15-25m
Più in generale :
Conifere
Latifoglie
Piccole
punteggiature
sulla
Puntinature di colore giallo o verde superficie fogliare, assenti sulle
chiaro, o marezzature a margini nervature fogliari.
sfumati, soprattutto sulla pagina Colorazione
bruno-ramata
o
superiore e verso l’apice degli aghi. bruno-violaceo
sulla
parte
Decolorazione delle parti esposte superiore delle foglie.
alla luce.
Decolorazione delle parti esposte
alla luce.
Ringraziamenti : Questo lavoro è possible grazie al contributo del Programma LIFE+ dell'Unione
Europea (LIFE10 ENV/FR/208), allo spirito di cooperazione e all’armonia fra i partner di progetto e grazie
all'assistenza tecnica e al contributo del personale del Parco Nazionale del Mercantour, dell’ONF (Office
National des Forêts), del CFS (Corpo Forestale dello Stato) e del JRC (Joint Research Centre).
Responsabile: Dr Pierre SICARD ([email protected])
Vista schematica di uno strumento di misura dei flussi di ozono
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