Gli effetti distorsivi delle imposte

Capitolo III.
Effetti distorsivi delle
imposte
Bosi (a cura di), Corso di scienza delle finanze, il Mulino, 2006
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Effetti sul benessere
dei contribuenti
Tutte le imposte sottraggono risorse ai
contribuenti, ma non tutte le imposte sono
distorsive. In particolare, le imposte
possono avere due effetti:
1. Effetto reddito
2. Effetto sostituzione
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Effetto reddito
Le imposte sottraggono risorse al
contribuente trasferendole allo stato, sotto
forma di gettito.
Ciò comporta un sacrificio (perdita di
benessere, utilità) per il contribuente, che
ora è più povero.
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Effetto reddito
Al mero trasferimento di risorse dal
contribuente allo stato non si associa
nessuna perdita di efficienza:
- le scelte di consumo fra più beni (di lavoro,
di risparmio, ecc.) sono sempre compiute sulla
base dei prezzi relativi (salario, tasso di
interesse, ecc.), che si determinerebbero in
assenza di imposta.
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Effetto sostituzione
Le imposte possono però alterare i prezzi
relativi (salario, tasso di interesse, ecc.),
che si determinerebbero in assenza di
imposta
⇒ il contribuente è allora indotto a sostituire
il bene (l’attività) tassato con quello non
tassato.
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Effetto sostituzione
Ciò comporta un sacrificio (perdita di
benessere) e una perdita di efficienza del
sistema:
•il bene (l’attività) tassato viene sostituito
perché l’imposta inserisce un cuneo fra il
prezzo lordo sopportato da chi compra e il
prezzo netto ottenuto da chi vende (effetti
allocativi).
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Le imposte che determinano solo
Effetto reddito, sono efficienti (neutrali)
Le uniche imposte con questa caratteristica
sono le imposte lump sum, che non distorcono
le scelte
⇒ il debito di imposta non dipende in alcun
modo dal comportamento del contribuente
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Le imposte che determinano
Effetto sostituzione, sono inefficienti (non
neutrali).
Le imposte sono generalmente inefficienti,
distorcono le scelte
⇒ il debito di imposta dipende dal
comportamento del contribuente
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Il sacrificio di utilità imputabile all’esistenza
di effetti di sostituzione è definito…
Eccesso di pressione
Individua il sacrificio di utilità per il
contribuente in eccesso rispetto a quello,
inevitabile, imputabile al mero trasferimento
di risorse dal contribuente allo stato
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Lo studio degli effetti distorsivi delle imposte
sarà svolto nell’ambito di un’analisi di
equilibrio parziale relativa a:
1. Analisi delle scelte individuali di consumo,
produzione del reddito e di risparmio.
2. Equilibrio di mercato di un bene (surplus del
consumatore e del produttore).
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Ricordiamo come si misura
l’eccesso di pressione
In termini di variazione del surplus del
consumatore e del produttore
differenza fra la
valutazione delle
singole unità del
bene e il prezzo
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differenza fra il
costo marginale di
ogni unità di bene e
il prezzo
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p
c
D
Surplus del consumatore
S
p*
a
0
b
Surplus del produttore
Q*
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Q
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Assumiamo
costi marginali e medi costanti
solo surplus del consumatore
Prezzo
D
A
P0
0
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Q0
O
Quantità
Come cambia il surplus introducendo
un’imposta indiretta ad valorem?
Un esempio: Imposta indiretta
ad valorem
P1= P0(1+t)
P0 = 50
t = 10%
= P0 + tP0
P1
55 = 50 + 5
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Effetto di un’imposta indiretta
ad valorem
Prezzo
D
C
P1=P0(1+t)
O’
A
P0
O
B
0
Q1
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Q0
Quantità
Gettito
Il gettito è pari al prodotto fra l’aliquota e la base
imponibile
aliquota: poiché P1 = P0(1+t)
t = (P1-P0)/P0 = ∆P/P0
base (valore delle vendite): P0Q1
gettito (P1-P0) Q1
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Prezzo
D
Nuovo
surplus
Gettito Eccesso di
pressione
C
P1=P0(1+t)
O’
A
P0
O
B
0
Q1
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Q0
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Quantità
L’imposta riduce il surplus dei consumatori
Si genera un gettito per lo Stato
La riduzione del surplus è però superiore al
gettito
Eccesso di pressione
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Misura dell’eccesso di pressione
In termini di surplus del consumatore, l’eccesso
di pressione è pari all’area di un triangolo
rettangolo che ha per
base ∆Q
altezza ∆P
⇒ area 1/2 ∆Q∆
∆P
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Prezzo
Eccesso di pressione
D
P1=P0(1+t)
C
∆P
P0
B
0
O’
A
∆Q
Q1
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Q0
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O
Quantità
Ricordando che:
t = ∆P/P ⇒ ∆P = tP
l’elasticità della domanda rispetto al prezzo:
∆Q P
E=— —
∆P Q
⇒ ∆Q = EtQ
Eccesso di pressione = 1/2 Et2PQ
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L’eccesso di pressione 1/2 Et2PQ
1. E’ funzione positiva dell’elasticità della
domanda rispetto al prezzo (E)
Se la domanda è rigida (E = 0)
non vi è eccesso di pressione
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P
D
C
P0(1+t)
O’
O
P0
0
A
Domanda
rigida
Q0 = Q1
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Q
Indicazioni per la politica tributaria
Tassare di più i beni a domanda rigida
e meno quelli a domanda elastica
(Ramsey rule).
Problemi equitativi: i beni a domanda
rigida sono quelli di prima necessità
→ il prelievo su di essi è regressivo
rispetto al reddito
Trade off equità - efficienza
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efficienza
equità
L’eccesso di pressione 1/2 Et2PQ
2. Aumenta più che proporzionalmente
all’aumentare dell’aliquota d’imposta (t)
e, in particolare, dell’aliquota marginale
d’imposta, che grava sulle ultime unità di base
imponibile (quelle a cui si rinuncia se ci sono
effetti di sostituzione).
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Indicazioni per la politica tributaria
Evitare imposte con elevate aliquote
marginali.
Nell’ambito delle imposte sul reddito è
preferibile ottenere la progressività con
deduzioni o detrazioni (flat rate tax)
Problemi equitativi: la flat rate tax confina la
progressività ai livelli bassi di reddito
Trade off equità - efficienza
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efficienza
equità
La distorsione nei consumi
Il teorema di Barone
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Il problema di ottimo
Senza imposte
Max U (X1,X2)
X1,X2
s.t.
P1 X1 + P2 X2 =R
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Il vincolo di bilancio
Con imposta diretta
P1 X1 + P2 X2 =R-T
Con imposte indiretta sul bene X1
(P1 +T) X1 + P2 X2 =R
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Teorema di Barone
X2
I1
I2
B
Gettito=NZ
P
I
G
.. .
N
S
Z
Q
-P1/P2
M
O
-(P1+T)/P2
C H
F D
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A X1
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Conclusioni
• L’imposta sul reddito (Lump sum) non è
distorsiva,
• E’ distorsiva l’imposta indiretta che grava su un
solo bene
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