Percorsi di Umanizzazione in Sanità e tutela della salute e della sicurezza sul lavoro C’è qualcosa di rilevante oltre a: Entità del danno materiale Entità del danno economico Entità del danno fisico Non siamo isole! Per questo motivo: non soccorriamo solo un corpo; soccorriamo una persona; siamo e possiamo essere coinvolti. La catena della sopravvivenza Emergenza - Urgenza Una sequenza ordinata di azioni, caratterizzate da un alto “tasso di umanità”. SOPRAVVIVENZA Di cosa abbiamo bisogno? 100 90 80 70 60 50 40 30 20 10 0 0 1 2 3 4 5 6 7 8 9 10 11 12 13 FORMAZIONE TEMPO ORGANIZZAZIONE GESTIONE DELL’EVENTO Umanizzazione: dov’è? ALLARME MOBILITAZIONE AZIONE STABILIZZAZIONE Fase di allarme Prende avvio dalla comunicazione di un evento critico grave, in cui bisogna intervenire. Questa fase si può considerare come il primo impatto con l'evento traumatico, ed è caratterizzata dallo stordimento iniziale e dall'ansia, dalla irritabilità e dall'irrequietezza. Reazioni all’allarme: reazioni fisiche (accelerazione del battito cardiaco, aumento pressorio, difficoltà respiratorie) reazioni cognitive (disorientamento, difficoltà nel dare senso alle informazioni ricevute e nel comprendere la gravità dell'evento) reazioni emozionali (ansia, stordimento, shock, paura per ciò che si incontrerà sulla scena dell'evento, inibizione in alcuni altri casi) reazioni comportamentali (diminuzione dell'efficienza, aumento del livello di attivazione, difficoltà di comunicazione) ALLARME ACCOGLIENZA ORIENTAMENTO UMANIZZAZIONE Mobilitazione Superato l'impatto iniziale gli operatori si preparano all'azione, l'agire aiuta a dissolvere la tensione, si recupera l'autocontrollo. In questa fase sono presenti in tono minore la maggior parte dei vissuti e delle reazioni della fase precedente, ai quali si associano, come preziosi fattori di recupero dell'equilibrio, il trascorrere del tempo, il passaggio all'azione finalizzata e coordinata e l'interazione. MOBILITAZIONE TRASPARENZA COMUNICAZIONE UMANIZZAZIONE Azione Il soccorritore inizia l'intervento di primo soccorso a favore delle vittime. L'operatore è attraversato da emozioni contrastanti: si passa da momenti di euforia (quando si riesce efficacemente a prestare aiuto), fino a sentimenti di delusione, colpa, inadeguatezza (quando l'intervento non ha successo). Azione FASE EROICA FASE DELLA LUNA DI MIELE FASE DELLA DISILLUSIONE FASE DELLA RISTABILIZZAZIONE AZIONE ORIENTAMENTO COMUNICAZIONE UMANIZZAZIONE Stabilizzazione È la fase che va dalla fine dell’intervento, al ritorno alla routine lavorativa o sociale, quindi al rientro del volontario dopo l’intervento di emergenza. Due contenuti caratterizzano questa fase: Il carico emotivo, che durante l'azione è stato represso, nel ritorno alla quotidianità, riemerge con evidenza Il complesso di vissuti, indotti dalla separazione dagli altri soccorritori con i quali si è vissuto l’intervento, e il ritorno alla vita quotidiana con le relative aspettative rispetto a questo ritorno STABILIZZAZIONE ORIENTAMENTO ACCOGLIENZA UMANIZZAZIONE Parole chiave: PROTEGGERE GUIDARE CONNETTERE DEFINIRE LE PRIORITÀ Traumatizzazione vicaria ALLARME MOBILITAZIONE AZIONE STABILIZZAZIONE La traumatizzazione vicaria indica la possibilità che un soccorritore durante il servizio viva in prima persona il trauma, non per esposizione diretta, ma per il contatto con la persona soccorsa. Questo può accadere in particolar modo quando l'operatore è eccessivamente coinvolto con la persona che sta soccorrendo. Decantazione DEFUSING DEBRIEFING Possibili disturbi Disturbo acuto da stress Disturbo post traumatico da stress Disturbi dell’adattamento Defusing: come si svolge Breve incontro di gruppo della durata di 20-40 minuti. Viene eseguito a 24-72 dall’intervento di soccorso ed è condotto da uno psicologo o da un componente del gruppo adeguatamente formato. Defusing: fasi STABILIRE UN CONTATTO INIZIARE UNA CONVERSAZIONE CERCARE DI FAR EMERGERE I FATTI INDAGARE I PENSIERI INDAGARE GLI STATI D’ANIMO SOSTENERE, RASSICURARE E INFORMARE Debriefing: come si svolge Viene eseguito almeno 24-72 dall’intervento di soccorso ed è condotto da uno psicologo o da un componente del gruppo adeguatamente formato. Si va più in profondità. Debriefing: fasi INTRODUTTIVA: SI DISCUTONO LE REGOLE DEI FATTI: OGNUNO DESCRIVE IL PROPRIO RUOLO DEI PENSIERI: OGNUNO DESCRIVE IL PENSIERO PREDOMINANTE DELLA REAZIONE: OGNUNO DESCRIVE LE PROPRIE REAZIONI ALL’EVENTO DEL SINTOMO: OGNUNO DESCRIVE I SINTOMI FISICI E PSICOLOGICI DELL’INSEGNAMENTO: IL CONDUTTORE ILLUSTRA LE TECNICHE FINALE: SI DISCUTONO EVENTUALI DUBBI E SI RISPONDE ALLE DOMANDE