Tipologia abstract: Argomento scelto: Poster Tumori dell'urotelio: ricerca di base Dati primo autore: G. Strada UO Urologia, H Bassini via M. Gorki 50 20092 CINISELLO BALSAMO (MI) ITALIA CARATTERIZZAZIONE GENOMICA DI CELLULE TUMORALI STAMINALI ISOLATE DA CARCINOMI A CELLULE DI TRANSIZIONE (TCC) DELLA VESCICA elenco autori (escluso il primo) Paolo Viganò*, Donatella Conconi**, Elena Panzeri**, Serena Redaelli**, Giorgio Bovo***,Francesco Pallotti**** Leda Dalprà** e Angela Bentivegna** * UO Urologia, H Bassini, Cinisello Balsamo (MI) ** Dip Neuroscienze e Tecnologie Biomediche, Univ. Milano Bicocca; US Genetica Medica, H.S. Gerardo, Monza *** UO Anatomia Patologica, H S Gerardo, Monza **** UO Anatomia Patologica, IRCCS Ospedale Maggiore Policlinico Mangiagalli Regina Elena, Milano. Relatore: Guido Strada Scopo del lavoro. Il carcinoma uroteliale (o a cellule transizionali, TCC) comprende oltre il 90% dei casi di tumore della vescica. In generale, il TCC è suddiviso in alto (HG) o basso grado (LG), infiltrante (IN, pT1) o non (NI, pTA) in base al quadro istologico ed al comportamento clinico. I TCC sono altamente recidivanti (75% dopo 5 anni) e mostrano un tasso del 10-30% di progressione verso lesioni HGIN. Dalla letteratura emergono conferme sempre più convincenti sull’ipotesi che i tumori si sviluppino da una popolazione di cellule staminali tumorali (Cancer Stem Cell, CSC), considerate determinanti per la crescita del tumore, per la capacità di formare metastasi e per la resistenza alle terapie antitumorali convenzionali. L’obiettivo di questo lavoro è stato quello di studiare dal punto di vista citogenetico-molecolare campioni di TCC per poter identificare eventuali aberrazioni cromosomiche ricorrenti, mettendo a confronto le biopsie con le CSC da essi isolati. Materiali e metodi. Sono stati considerati 48 campioni TCC raccolti dal 2007 al 2011. Su 33 campioni è stato eseguito il protocollo per l’isolamento e la proliferazione delle cellule staminali tumorali, su 20 è stata eseguita l’analisi cromosomica diretta a partire dalla biopsia tumorale e su 17 è stato possibile eseguire la cariotipizzazione molecolare con array-CGH. Risultati. Le cellule in crescita hanno formato sferoidi, chiamati “urosfere”, di cui sono state precedentemente analizzate la capacità di proliferazione, di self-renewal e di differenziamento tipiche delle cellule staminali. Dei 20 campioni utilizzati per l’analisi cromosomica diretta sono state ottenute metafasi da 13 campioni (65%). Sono stati osservati numerosi riarrangiamenti coinvolgenti diversi cromosomi, soprattutto il cromosoma Y. Su 9 casi l’analisi è stata estesa anche ai nuclei interfasici applicando la tecnica FISH con la sonda WCPY; tutti i campioni hanno mostrato aberrazioni numeriche del cromosoma Y. Attraverso array-CGH sono state analizzate 17 biopsie tumorali; tra queste, in 13 casi è stato possibile confrontare i dati ottenuti con quelli derivanti dal DNA estratto dalle CSC dopo una settimana di coltura. Discussione. Il confronto del profilo molecolare delle biopsie rispetto a quello delle CSC ha permesso di identificare CNV condivise che potrebbero contenere geni coinvolti nella tumorigenesi. Il confronto tra biopsie tumorali con diverso istotipo ha sottolineato l’elevata eterogeneità di questo tipo di tumore, già osservata nell’analisi cromosomica diretta, ma ha permesso anche di identificare regioni comuni che potrebbero essere correlate ad un diverso comportamento clinico. Conclusioni. Questi dati nel loro insieme dimostrano l’elevata eterogeneità caratteristica di questo tipo di tumori e dell’importanza di tecniche genome-wide come l’array-CGH per l’ottenimento dei profili molecolari. Saranno tuttavia necessari ulteriori studi per poter definire i geni e le anomalie cromosomiche coinvolte nei meccanismi genetici alla base dell’oncogenesi vescicale. Finanziamento: SI (Associazione Gianluca Strada Onlus)