La musica che gira intorno….. a Trieste on Sight “La musica che gira intorno" è un brano scritto e cantato da Ivano Fossati nel 1983. La canzone, che diventerà presto un marchio rappresentativo del cantautore ligure, affronta il tema dei pregiudizi e delle preclusioni mentali dell'uomo che non permettono il progresso culturale e civile della collettività sociale. La musica, posta al centro del testo, è intesa come l'aria, la situazione, che stiamo vivendo intorno a noi. Le diversità intese come politiche, religiose, sessuali, razziali sono ancora motivo di guerre e di incomprensioni dovute a questo ipotetico "muro", citato nel testo, che non permette agli uomini di superare i preconcetti ed accettare, quindi, un qualcosa di nuovo o di non simile alla propria idea di normalità. Una barriera mentale, quindi, di cui la musica, intesa come arte in questo caso, può essere una efficace arma atta ad abbatterle per favorire la condivisione e la fratellanza. La musica, infatti, è stata da sempre riconosciuta come una forma d'arte in grado di superare ogni confine facilitando l'incontro tra culture e razze differenti. La musica che girerà intorno a TRIESTE ON SIGHT 2015 sarà: Venerdì 3 luglio ore 20.00 Drunken Sailors (folk piratesco irlandese e americano) I Drunken Sailors nascono a Trieste dall‟unione di due chitarristi di formazione classica e moderna che condividono una grande passione per la musica folk e, in particolare, la musica celtica. La comprensione e la condivisione dello spirito che contraddistingue questo genere di musica non ha reso difficile la scelta dei brani da interpretare. Dalla classica „Whiskey in the jar‟ alla meno conosciuta „Go to sea no more‟, passando per „The Lord of the Dance‟, i Drunken Sailors giungono fino alla guerra civile americana, dove l‟apporto delle linee melodiche tradizionali, provenienti molto spesso dall‟Irlanda, ha lasciato il segno. Dopo aver concordato il nome del gruppo, i Drunken Sailors hanno tenuto fede al significato di questo nome (che è il titolo di una famosa ballata marinaresca inglese) impegnandosi a ricercare continuamente nuovi Shanties (i canti che i marinai del passato praticavano per scandire il ritmo del lavoro a bordo delle navi) e a comporre pezzi originali con riferimenti al mondo della navigazione e alle gighe irlandesi. Pur rappresentando una fetta di musica quasi del tutto sconosciuta, questi canti risultano essere molto orecchiabili e coinvolgenti, anche al primo ascolto. La scelta degli arrangiamenti e degli strumenti stessi tende a conservare e a rispettare il senso originario di queste canzoni, sicuramente non adatte a una batteria e a una chitarra elettrica. Con il coinvolgimento del pubblico, i Drunken Sailors fanno rivivere, durante le loro serate, le melodie e le storie di luoghi lontani e di tempi passati, quando la musica nasceva spontaneamente dalle persone e dai protagonisti di grandi avventure. Il gruppo è attivo nel contesto dei locali e pub Irlandesi di Trieste, Gorizia, Portogruaro e nel Friuli ed ha partecipato ad eventi come il Mutina Boica (rievocazione celtica che si svolge a Modena). Tiresia’s Folk Bunch (musiche dei Modena City Ramblers… e tanto altro) I Tiresia’s Folk Bunch sono una cover band Monfalconese composta da sette musicisti provenienti dalla provincia di Trieste, Gorizia ed Udine con in comune la grande passione per la musica, pur provenendo da diversi percorsi musicali. Il nucleo originario del gruppo risale agli anni 2000 e da allora si è esibito in diverse situazioni e contesti come feste in piazza, sagre paesane, concerti per beneficienza, feste private e presso numerosi pub/bar nell‟intera regione, spingendosi a volte nelle provincie del Veneto come Treviso, Belluno e Venezia. La band esegue brani di più artisti/gruppi musicali seguendo un proprio orientamento in base ai testi, prediligendo le sonorità acustiche, che nel corso degli anni, sono diventate una caratteristica peculiare. Il repertorio che presentano comprende numerosi brani di artisti e gruppi musicali come i Modena City Ramblers, la Casa del Vento, Mercanti di Liquore e di cantautori Italiani come Francesco Guccini, Fabrizio De André, Giorgio Gaber, Davide Van De Sfroos, Vinicio Caposela e altri… sfiorando spesso le 3 ore di concerto. La musica che propongono coinvolge spesso il pubblico di diverse età, la scaletta tipo alterna pezzi ritmati e ballabili a ballate lente e brani cantautorali in italiano e in diversi dialetti del nord Italia. I componenti attuali del gruppo sono: Andrea Donada: voce, chitarra Giorgio Croselli: basso, chitarra, voce Denis Zunta: batteria, percussioni Fulvia Pellegrini: violino Muzio Bobbio: chitarra, voce, flauto Claudio Comellato, fisarmonica Corrado Pizzignach, tromba Sabato 4 luglio ore 20.00 Jari in Jarci (‟50 oldies) Blues e Rock'n roll con aggiunte di Rockabilly, melodie del Sudamerica e delle canzoni slovene popolari sono l'ispirazione del gruppo musicale Jari & Jarci. Sono un gruppo musicale giovane, infatti hanno avuto solo l'anno scorso il loro primo concerto, con un nome alquanto strano. Tra i membri contiamo: il batterista Matija Kralj, il contrabassista Boštjan Benčič (G-tonka), i chitarristi Aljoša Saksida e Robert Slančič ed infine il fisarmonicista e cantante Jari Jarc, che ha fondato il gruppo e gli ha in un certo senso prestato il nome. Scherzando si può dire, che la formazione è nata grazie alle ragazze degli artisti. Oltre a fare da accompagnatori al coro femminile Kombinat “Jarci”, sono anche un gruppo assestante, che collega varie realtà da Trieste a Lubiana, passando per Doberdò del Lago. Matija e Aljoša dal Carso, Boštjan da Lubiana e Robert da Pivka. Jari è un grande fan di Johnny Cash al quale il gruppo si ispira, aggiungendo le loro idee ed interpretazioni. L'autore delle canzoni, scritte prevalentemente in inglese, è il cantante stesso. Con la partecipazione al festival “Melodija morja in sonca” hanno iniziato a scrivere anche brani in sloveno. In ciò l'ha aiutato il chitarrista Ivo, mentre Blaž ha contribuito alla creazione delle melodie. Nonostante il nome scherzoso “Jarci”, si impegnano a trasmettere attraverso la musica il loro punto di vista sul mondo e su ciò che accade intorno. A volte la vita è una prigione, a volte un cielo sereno, ma soprattutto una lunga corsa ad ostacoli. 3 Prašički – 3 Porcellini (AlpenRock) Walter Germani - voce Manuel Visintin - fisa Aljosa Saksida - chitarra Andrej Budin - basso Ezio Zuppel - batteria Il gruppo è nato dalle ceneri del Zamejski Kvintet, che suonava musica folk alpina slovena e austriaca (ma non solo) in Slovenia, Sud Tirolo, Germania e Svizzera. Lì si sono conosciuti Aljosa Saksida (cantante e chitarrista) e Andrej Budin (bassista e trombonista, trombettista) ed hanno fondato insieme il gruppo folk alpen rock i 3 PORCELLINI, nome che indica la spiccata vena comica e teatrale della band. Il primo batterista era Martin Andolsek, che suona con Saksida nei Kraski Ovcarji, seguito poi da Marko Mattietti (anche ex batterista dei Ovcarji) e poi da Ezio Zuppel (Blek Panters, La cacca intorno, e varie formazioni di hard rock del Friuli). Tra i vari fisarmonicisti che si sono alternati nel gruppo, l'ultimo e ormai stabile e insostituibile il simpatico Manuel Visintin. Il cantante che ha sostituito Saksida è il suo coetaneo, vecchio compagno delle elementari e collega di gruppi giovanili (tra i quali i Babylon) Walter Germani (cantava anche nei mr. Juice con alcuni musicisti di Monfalcone diventati poi famosi come collaboratori di Elisa, tra i quali il bassista Max Gelsi), nonchè artista, pittore e scultore etc. Il gruppo annovera ormai numerose esibizioni in Italia e Slovenia, alcuni simpatici video autoprodotti, visibili su youtube e il sito facebook ed è in preparazione un cd di simpatiche musiche d'autore, sempre genere alpen rock. Il nome del gruppo è il loro portafortuna, e indica anche la loro predilezione per i prosciutti, salami, pancetta, etc nostrani, inoltre sia il bassista che il fisarmonicista avevano la propria osmica (osmizza), o in collaborazione ad altri. Purtroppo il fisarmonicista è anche cacciatore, e la sua preda preferita sono proprio i cinghiali... seriamente! (www.3porcellini.com) Domenica 5 luglio ore 19.00 Blue Krass (country acustico) Martina Krapez - voce, chitarra acustica Lucy Passante Spaccapietra - violino Aljosa Saksida - banjo. mandolino, fisarmonica, voce Martin Andolsek - basso Giulio Roselli - batteria Martina Krapez e Aljosa Saksida collaborano in progetti country musicali dal 2005, lei prima con le Nashville girls, poi con A.S. e la violinista Sandra Brus nei Kiss my Nash (e i Kraski ovcarji con Saksida, musica balcanica, dove suona anche il batterista Roselli. Anche il bassista degli Ovcarji Martin Andolsek suona coi Blue Krass, e con altri gruppi di folk sloveno, come Saksida). Aljosa Saksida ha suonato anche in vari complessi triestini di musica country rock, o new country, come i Carpool to Nashville e i Kid West, con entrambi ha suonato in giro per il nord Italia, e Germania, dove con i Kid West ha vinto nel 2011 il 2° premio nella categorra new country al concorso europeo nel famoso country village Pullman city vicino a Passau. I Blue Krass suonano soprattutto il genere blue grass (da cui il gioco di parole), cioè il country acustico di chiara provenienza irlandese e venature blues iniziato da Bill Monroe e i suoi Blue grass boys, ma nel loro repertorio ci sono anche canzoni country più recenti, e rielaborazioni acustiche divertenti e rinvigorite di brani pop rock famosi (dei Kiss, Acdc, Guns'n'roses etc.). inoltre presenteranno anche un paio di brani d'autore (sia Saksida che Krapez scrivono canzoni proprie) che saranno incluse nel cd prossimo venturo. Negli ultimi tempi da menzionare un paio di concerti sul carso sloveno, soprattutto a Komen nel periodo dell'ultima barcolana, e il 24 dicembre 2014 mattina concerto dal vivo in diretta su Radio Koper Capodistria, e recentemente questa primavera una festa country in una location inusuale: all'Università di Trieste. In preparazione altri concerti in Slovenia, feste country etc. Kraški Ovčarji (balkan rock) Il nome indica l'unica razza canina originaria del Carso (sloveno e croato), il pastore carsico, ma in realtà la scelta (nel primo anno di attività, il 1994) è stata anche per indicare che a quel tempo suonavano ancora da cani... Aljosa Saksida (Sax) - voce, chitarra, sax soprano, … Matej Gruden (Keko) - voce, tastiere, sax contralto, e fondatore del gruppo Iztok Cergol - violino, ma anche sax, tromba, tastiere Igor Peric - clarinetto, ma anche sax, tromba, batteria Martin Rebecchi – tromba, … Martin Andolsek - basso, baritono (trombone), ma anche batteria Giulio Roselli – batteria con loro collabora anche la cantante Martina Feri (impegnata altrove quel giorno). Aljosa e Keko suonavano già prima insieme in altre formazioni derivanti da complessi musicali delle scuole superiori, e con loro il primo bassista degli Ovcarji Danilo Pahor. Il primo batterista degli Ovcarji era Mitja Kosuta. all'inizio il quartetto suonava musica rock, anche pezzi propri, ma poi verso il '98 si sono orientati verso la musica balkan (prima dell'avvento della Bregovic mania) soprattutto grazie alle origini miste sloveno-croato-dalmate del cantante Aljosa. Dopo l'arrivo del poliedrico violinista Iztok Cergol si sono subito fatti notare a vari concorsi e rassegne regionali e nazionali, vincendone alcuni: Playback con la finale all'Aquila e relativo cd compilation di gruppi finalisti, Arezzo Wave '99 con relativa tournee premio in centro-sud Italia e Sicilia, festival Istarskih gradica in Istria croata a Momjan etc. Nello stesso periodo il primo demo cd con pezzi rock e balkan d'autore, Kekophonia, poi nel 2005 il primo cd ufficiale, con pezzi di Saksida solamente balkan (e venature rock), e tournee in Argentina e Uruguay coi gruppi colleghi Arbe garbe, Kosovni odpadki e 3 Allegri Ragazzi Morti in collaborazione coi Fogolars Furlans, subito dopo un cd live in collaborazione con la sede Rai regionale e slovena di Trieste. Per il quindicesimo anniversario il musical autoscritto, diretto e prodotto Kekec gre na morje (Keko va al mare) con attori i membri della band, presentato al Festival Amaterskih Dramskih Skupin (festival di gruppi teatrali amatoriali) di Mavhinje-Malchina. Segue una lunga collaborazione con il coro partigiano triestino che culmina con varie esibizioni (anche sulla tv nazionale slovena) tra le quali 2 volte al Cankarjev dom di Ljubljana e il palazzetto Stozice sempre a Ljubljana davanti a circa 10.000 persone. Sempre in seguito a questa collaborazione alcuni membri dei Kraski Ovcarji hanno suonato recentemente insieme al Coro Partigiano Triestino coi Modena City Ramblers a Brisciki - Borgo Grotta (Ts). I Kraski Ovcarji hanno suonato in Italia, Slovenia, Croazia, Austria, oltre alla tournee in Argentina e Uruguay ed è in preparazione un cd di musiche su testi di poeti sloveni del '800 e '900.