Cosa puoi fare tu. Intanto rispettarle, osservarle senza catturarle e impedire ad altri di farlo. Poi puoi creare piccoli giardini delle farfalle nel proprio giardino o anche sul proprio balcone o contribuire a progetti di conservazione nelle Oasi del WWF. Contatta WWF Oasi, scrivendo al nostro indirizzo email: [email protected] WWF OASI S.u.a r.l Via Po 25/c 00198 Roma 06.84408610 - fax 06.84408603 [email protected] - www.wwf.it Farfalle Foto Archivio WWF/F.Cianchi© realizzato da WWF Oasi supports the United Nations Decade on Biodiversity Farfalle Le farfalle cosa sono. L’ordine dei Lepidotteri comprende le farfalle e le falene. Questi insetti hanno corpo e ali ricoperti da microscopiche squame embricate che, come se fossero le tessere di un mosaico, formano disegni che rendono le loro superfici variopinte. Proprio questa caratteristica portò il naturalista svedese Linneo, nel Systema Naturae, a scegliere Lepidoptera (dal greco: lepis=squama, pteros=ala) come nome per l’ordine. A seconda delle loro abitudini, i Lepidotteri vengono comunemente distinti in farfalle e falene: le prime, strettamente diurne, hanno di solito colorazioni sgargianti, mentre le seconde, prevalentemente notturne, possiedono livree più mimetiche. Essendo insetti che compiono una metamorfosi completa, hanno un ciclo vitale composto da quattro stadi principali: uovo, larva, pupa e adulto. Le uova vengono spesso deposte sulle piante di cui il bruco, una volta fuoriuscito dall’uovo, si nutre. Quest’ultimo, dopo una serie di mute, giunge a maturazione e si trasforma in una pupa per affrontare l’ultimo stadio della metamorfosi prima di diventare adulto. La migrazione. Zerynthia (Zerynthia) polyxena (Denis & Schiffermüller 1775) [PAPILIONIDAE] Presente dalla pianura fino ai 1000 m di quota è però un elemento raro e localizzato tanto da essere protetta da diverse normative nazionali e internazionali (Direttiva Habitat, Libro rosso delle farfalle ecc.). Una sola generazione tra aprile e maggio. I bruchi si nutrono su varie specie del genere Aristolochia. In base alla loro capacità di percezione dei cambiamenti ambientali, molte specie di farfalle, tendono a muoversi attivamente sul territorio, spostandosi anche di centinaia di chilometri e in alcuni casi compiendo vere e proprie migrazioni. Ogni anno alcuni esemplari lasciano il territorio in cui sono nati per volare in altre regioni dove possono riprodursi; il viaggio di ritorno nel luogo di origine sarà poi compiuto dalla loro progenie. Famosa è la migrazione della monarca che dal Messico vola fino in Canada meridionale percorrendo una distanza di più di 4000 chilometri. Il legame tra farfalle e ambiente è fortissimo, anche le più piccole perturbazioni ambientali possono causare gravi danni alle specie più specializzate e non in grado di sopportare tali cambiamenti. I continui incendi boschivi, l’uso intensivo di sostanze chimiche in agricoltura, l’inquinamento luminoso, il taglio sistematico della vegetazione spontanea che cresce lungo le strade o gli argini dei fiumi, i cambiamenti climatici e il mercato del collezionismo sono solo alcune delle cause della rarefazione di questi insetti. Sebbene in Europa siano presenti 482 specie di farfalle diurne tra cui 142 esclusive del continente, queste stanno subendo una sensibile diminuzione: negli ultimi 10 anni, il 31% delle farfalle europee ha subito un sensibile declino e il 9% è considerato ormai a rischio. In Italia sono oltre 270 le specie presenti e anche da noi molte sono in declino, un fenomeno già segnalato all’inizio degli anni ‘90, quando uno studio del WWF aveva scoperto che ben 13 farfalle diurne e 6 specie notturne si trovavano in pericolo di estinzione, mentre altre 28 risultavano minacciate. Le farfalle nel mondo. Finora sono state descritte oltre 170.000 specie in tutto il mondo e questo dato, che è in continuo aumento, rende i Lepidotteri uno dei gruppi più rappresentativi tra gli insetti. Ad eccezione dell’Antartide sono presenti in ogni continente e occupano quasi tutti i tipi di ambiente: dalle foreste pluviali ai deserti, dal livello del mare fino alle cime delle montagne più alte. Come per la maggior parte degli insetti, le farfalle raggiungono il massimo della varietà ai tropici. Tuttavia, le loro specie sono numerose quasi ovunque. La conservazione. Perdere queste preziose creature significa anche perdere i servizi ecologici di primaria importanza che sono in grado di fornire, dall’impollinazione, al controllo dei parassiti, all’essere una fonte importante di cibo per i predatori. Curiosità. Con le loro ali le farfalle sono riuscite ad interpretare tutte le sfaccettature del mimetismo. La maggior parte delle specie notturne possiede colorazioni criptiche per confondersi su diversi tipi di substrato, dalla corteccia alle rocce alle foglie morte, rendendosi invisibili ai predatori. Alcune, se disturbate, mettono rapidamente in mostra dei grandi falsi occhi disegnati sulle ali posteriori, che spaventano il predatore. Di giorno è facile incontrare farfalle dai colori sgargianti, a volte con riflessi metallici (Zigene), che sicure del loro essere incommestibili, perché piene di sostanze tossiche, volano con fare lento e incerto. Ogni tanto qualcuna viene mangiata da qualche incauto predatore, che però si ricorderà dello sgradevole incontro e non ripeterà un’altra volta l’errore. Ci sono poi farfalle (Sesidi) che imitano alla perfezione la colorazione e le movenze di vespe e calabroni, in questo caso, per essere più credibili, le loro ali sono diventate strette e trasparenti, perdendo completamente le squame. Senza considerare che le farfalle sono anche ottimi indicatori della salute dell’ambiente e dell’impatto dei cambiamenti climatici sugli ecosistemi. disegni di Fulco Pratesi ©