Salmo 33 - L`incontro personale con Dio

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- Icone russe Sofia sapienza divina
La Sapienza Divina è uno dei temi centrali nella teologia cristiana e racchiude in sé una lunga e complessa
storia di idee e simboli delle Sacre Scritture. Al centro
della composizione in un’aureola verde è raffigurato
l’Angelo di fuoco assiso in trono. Secondo la tradizione
della chiesa orientale, l’Angelo della Sapienza viene qui
inteso come la seconda Persona della Santissima Trinità, Sapienza ipostatica, Figlio di Dio. L’Angelo à una
verga in mano, attributo del messo divino. L’omofhorion bianco sul braccio indica la sua dignità sacerdotale,
Cristo è il Sommo Sacerdote sempre presente nella sua
chiesa. Ai lati dell’Angelo sono ritti la Madre di Dio e
Giovanni Battista in preghiera. San Giovanni stringe un
cartiglio con il versetto del Vangelo: “E io ho visto e ho
reso testimonianza che questi è il Figlio di Dio”. Il loro
atteggiamento è identico a quello della Deesis, preghiera escatologica di tutti i santi a favore degli uomini alla
fine dei tempi. Il tema escatologico continua a svilupparsi nel registro superiore della tavola che ospita l’immagine del cielo stellato con al centro l’etimasia, il trono preparato per il Giudice della seconda venuta.
Un’allusione alla preparazione del trono si trova nei
salmi (sal 9,8) : “Erige per il giudizio il suo trono”; (Sal
89,15): “Giustizia e diritto son la base del tuo
trono”;(Sal 45,7):” il tuo trono, Dio, dura per sempre”.
L’immagine del trono preparato è simbolo del Giudice
supremo, della sua Seconda venuta, il vessillo che apparirà nei cieli prima della manifestazione del Figlio
dell’uomo.
Sull’etimasia sono poggiati il libro del Vangelo e la
croce. L’icona rappresenta un quadro dell’economia
della salvezza, dell’incarnazione del Verbo fino al giudizio universale.
Grazie alla densità teologica e all’espressività di questa immagine poetica il soggetto della Sofia Sapienza
Divina era tra i più amati nell’iconografia russa.
Il cammino di Elena
Elena ha lasciato la nostra comunità
per entrare in
noviziato, a
Torino: tempo specifico
per prepararsi
a vivere la
sua consacrazione. Ha iniziato il suo cammino in
modo ufficiale il giorno
15 ottobre, giorno in cui si
ricorda la fondazione
dell’Istituto a Puy, in
Francia
nel
1650.
Quest’anno poi si ricordano anche i 400 anni del-
la nascita del
fondatore delle suore, P.
Médaille.
Tanti motivi
non solo per
dire grazie
per il tempo
che ha dedicato alla nostra comunità,
specialmente in oratorio,
ma anche per ricordarla
con gioia accompagnandola nella preghiera perché il discernimento di
questi mesi diventi per lei
capacità di seguire in tutto
la chiamata del Signore.
Salmo 33 - L’incontro personale con Dio
SALMO 33
Significato di una Parola VIVA anche oggi..
Benedirò il Signore in ogni tempo,
sulla mia bocca sempre la sua lode.
Non mi stancherò mai di ripetere:
se sono giunto a questo punto
non è merito mio,
è un dono del Signore.
Io mi glorio del Signore,
ascoltino gli umili e si rallegrino.
Sulla mia bocca sempre la sua lode.
.
Sono orgoglioso di Dio,
del suo modo di agire per noi,
della sua infinita pazienza.
Non smetterò mai di ringraziarlo!
Gustate e vedete quanto è buono il Signore;
beato l’uomo che in lui si rifugia.
Vorrei che ve ne rendeste conto
soprattutto voi che vi sentite deboli
e avete complessi di inferiorità:
trovereste motivo per essere contenti.
Celebrate con me il Signore,
esaltiamo insieme il suo nome.
Uniamoci insieme a lodare il Signore,
recitiamo un salmo di lode
e cantiamogli riconoscenti la gioia
del suo amore per noi.
Ho cercato il Signore e mi ha risposto
E da ogni timore mi ha liberato.
Ho voluto conoscere Dio,
farne esperienza personale
e lui mi è venuto incontro,
ha dissipato tutti i miei dubbi.
Guardate a lui e sarete raggianti,
non saranno confusi i vostri volti.
Voi che per tradizione vi dite credenti
e voi tutti uomini di buona volontà
cercate Dio con sincerità e costanza;
il suo volto vi diventerà familiare.
Gustate e vedete quanto è buono il Signore,
beato l’uomo che in lui si rifugia.
Temete il Signore suoi santi,
nulla manca a coloro che lo temono.
L’incontro personale con Dio
darà un senso nuovo alla vostra vita;
abbandonatevi nelle mani di Dio
e potrete sperimentare anche voi
quanta forza ci viene da Lui.
Beato chi sa fidarsi di Dio!
Questo salmo è la preghiera di un uomo semplice, ma di grande fede, quella fede genuina della gente del popolo.
Ripensando alla sua esperienza, gli viene spontaneo ringraziare Dio perché l’ha sempre ascoltato premurosamente ed invita altre persone come lui, gente povera e semplice, a conservare sempre la fiducia nel Signore.
Egli comunica la sua storia dicendo che ha cercato il Signore e ne ha ricevuto risposta cosicché “da ogni timore mi ha liberato”. Per questo invita gli umili a guardare con fiducia a Dio, e dice: “sarete raggianti”. “Il salmista continua la sua composizione invitando ad amare Dio dal quale procede gioia e pace: “Gustate e vedete
com'è buono il Signore, beato l’uomo che in lui si rifugia”.
A volte, criticando la “fede tradizionale” di certe persone, rischiamo di perdere la via maestra attraverso la
quale Dio si rende familiare all’uomo. Questo salmo perciò diventa un richiamo a passare dalla problematica intellettuale su Dio ad una adesione fiduciosa nell’amore.
L’educazione è la grande emergenza del nostro tempo
Dice papa Benedetto
XVI nella sua enciclica
“Spe salvi”: “Aumenta oggi la domanda di un'educazione che sia davvero tale.
La chiedono i genitori,
preoccupati e spesso angosciati per il futuro dei propri figli; la chiedono tanti
insegnanti, che vivono la
triste esperienza del degrado delle loro scuole; la
chiede la società nel suo
complesso, che vede messe
in dubbio le basi della convivenza; la chiedono nel
loro intimo gli stessi ragazzi e giovani, che non vogliono essere lasciati soli di
fronte alle sfide della vita.”
L'impegno educativo
verso le nuove generazioni
è diventato tanto arduo nel
nostro tempo, in questo
contesto sociale, da farci
dubitare di essere capaci
di trasmettere i valori cristiani ai giovani di oggi.
Eppure questo compito è
fondamentale e ineludibile, tanto che la riflessione
sui modi e sulle finalità
dell'educare occuperà gran
parte degli “Orientamenti
pastorali” per il decennio e
sarà il tema dominante
della “Settimana sociale di
Reggio Calabria". Oggi
più che mai è sentita l'esigenza di attualizzare l'insegnamento sociale della
Chiesa entro le condizioni
nuove che il corso della
storia ci ha portato.
Non ci si aspetta, però,
da questo dibattito e da altri una ricetta univoca,
adatta ad ogni ambiente e
ad ogni tempo. Al contrario, ognuna delle comunità
cristiane deve chiedersi
che cosa permette al maggior numero di fedeli di
crescere davvero nella fede. Non si deve temere di
trovare nuove modalità
“per alimentare la linfa di
un cattolicesimo popolare
che ha sempre innervato la
storia dell'Italia unita”, anche se in questa ricerca occorre tenere vivi e forti i
legami con il cammino
delle altre Chiese d'Italia.
Un'altra riflessione riguarda i protagonisti ed i
destinatari di questa azione di evangelizzazione.
Non si può puntare solo su
una categoria: tutta la comunità, a partire dalle famiglie e dagli educatori
deve essere coinvolta in
questa missione. L'azione, inoltre, non deve essere rivolta solo ai piccoli, ai ragazzi, agli adolescenti e ai giovani, ma
deve essere indirizzata a
tutta la comunità, perchè
tutta la comunità ha bisogno della luce del Vangelo. Questo è anche il senso della lettera del nostro
Vescovo che ha sollecitato il rafforzamento di
uno spirito di comunione
all'interno delle comunità
parrocchiali. Per “camminare insieme” le persone
che operano all'interno di
una comunità ecclesiale
non devono essere considerate pezzi di un unico
meccanismo, ma un corpo vivo con molte membra unite tra loro. Naturalmente, diffondere il
Vangelo non significa solo predicare o insegnare,
trasmettere la Parola, ma
significa anche agire. Occorre vivere ogni giorno
secondo gli insegnamenti
di Cristo, dando l'esempio di vita vissuta come
discepoli di Gesù. Un
compito questo non facile
che ognuno di noi deve
accompagnare con la conversione al Signore e al
rinnovamento del cuore.
Hanno collaborato: don Francesco, Angelo,
don Nicola, Elena, suor Elena, Angelo, Franco,
Pietro.
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