Equiseto - Farmacia S. Antonio – Brescia

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EQUISETO
EQUISETO (Equisetum arvense L.)
Famiglia: Equisetaceae
Droga: pianta intera (rami e steli) senza radici
Costituenti principali:
minerali (silicio, potassio, alluminio e manganese), acido silicico, flavonoidi (isoquercitina,
kaemferolo), saponosidi (equisetonina), alcaloidi piridinici (nicotina)
Attività principali:
remineralizzante, diuretico, astringente, spasmolitico, cicatrizzante (per uso esterno)
Impiego terapeutico:
carenze di minerali, soprattutto per ossa e annessi cutanei (unghie e capelli fragili), artrosi, ritardo di
consolidamento delle fratture; edemi, anche post traumatici, affezioni batteriche o flogistiche delle vie urinarie,
ritenzione idrica; cicatrizzante
Attività farmacologica:
L´Equiseto è un antico remineralizzante con azioni diuretiche e coagulanti il cui uso terapeutico risale ai più
antichi trattati di medicina e di cui si tramandano appunto le virtù remineralizzanti, diuretiche ed emostatiche. I
greci ed i latini, usavano fare un pastone che somministravano prima e dopo le campagne belliche ai cavalli in
modo da assicurare agli animali, una buona riserva di ferro e di energia. La parola ´Equiseto´, deriva dal latino
´Equisetum´, che si scompone in Equus = cavallo e Saeta = pelo, crine. per la somiglianza della pianta alla
coda del cavallo. L´Equisetum arvense contiene flavonoidi, saponosidi (equisetonina), alcaloidi (nicotina) ma
soprattutto è ricchissimo in silicati e silicio (sotto forma di silice) arrivando a fornire anche 2-3% di ione silicio
elementare; è quest´ultimo principio attivo che conferisce alla pianta le proprietà di remineralizzante per le
quali è estremamente apprezzata, con intervento nel processo di calcificazione delle ossa in quanto il silicio ha
un ruolo primario nel facilitare il deposito di calcio. Il silicio inoltre rinforza la resistenza dei tessuti connettivi,
contribuendo alla costituzione delle cartilagini ed esercitando un´azione antiartritica oltre che di prevenzione
osteoporotica. L´Equiseto ha inoltre azione diuretica, grazie alla presenza di flavonoidi (isoquercitina,
kaemferolo ma ne sono stati identificati ben quindici tipi diversi) coadiuvati dai sali minerali, che rendono la
pianta molto indicata in caso di edemi diffusi, anche post-traumatici o operatori, nonché in tutti i casi in cui sia
consigliabile indurre diuresi forzata per la risoluzione di infezioni batteriche o flogistiche dell´apparato urinario.
Il silicio contribuisce a eliminare le scorie metaboliche (urea, acido urico, nicotina etc.) con effetto
detossificante. La diuresi provocata dalla droga è tuttavia puramente idrica, senza alterazione del tenore in
elettroliti, ovvero acquaretica. La pianta di Equiseto ha anche un´azione emostatica derivante dalla capacità di
attivare il sistema di coagulazione fibrinico. Preparazioni ad uso esterno si sono dimostrate efficaci quali terapia
di sostegno nel trattamento di ferite a cicatrizzazione difficile. L´Equiseto ha un´ottima tolleranza e non
presenta particolari controindicazioni, né sono stati riportati effetti avversi in seguito a trattamento. In caso di
forzata diuresi assicurare un abbondante apporto di liquidi. Non somministrare in gravidanza e allattamento.
L´unica segnalazione di pericolosità è rappresentata dalla possibilità di confusione con un´altra specie di
Equiseto, E. palustre, tossica per la presenza di alcaloidi.
Aspetti botanici:
L´Equiseto, molto noto anche con il sinonimo di Coda Cavallina, è una pianta erbacea ampiamente diffusa nelle
aree temperate di Asia, Nord-America, Europa e molto comune in Italia, dove cresce soprattutto in luoghi
umidi, campi incolti e prati caratterizzati da un certo grado di umidità, e spesso su terreni argillosi dai quali
assorbe la silice e altri minerali che trasforma in composti biodisponibili. La presenza di silicati è stata
quantificata fino al 5-7% sul peso secco della droga, in parte presenti sotto forma di acido silicico o silicati
solubili in acqua, ma ben poco è noto sulla struttura chimica delle forme di acido silicico contenute nella pianta.
L´Equiseto è una pianta molto interessante dal punto di vista botanico: è una erbacea alta fino a cinquanta
centimetri, con lungo rizoma sotterraneo e fusti aerei di due tipi diversi, entrambi articolati in nodi ed internodi.
Quelli vegetativi (sterili) sono cavi, ruvidi per la presenza di granuli di silice, assai simili nell´aspetto
all´asparago, verdi per svolgere la funzione clorofilliana, sostituendosi alle foglie, piccole e di importanza
limitata. Gli equiseti sono gli ultimi discendenti di un gruppo di piante, un tempo di dimensioni gigantesche, che
comparvero sulla Terra in ere geologiche lontanissime, all´epoca preistorica degli anfibi e dai primi rettili. Essi
conservano, anche nella forma esteriore, numerosi caratteri di arcaicità che li fanno apparire come piante
strane e diverse. Per gli scopi fitoterapici, la pianta dell´Equiseto può essere usata tal quale, fresca o
disseccata, in infusi o come estratto standardizzato in silicio in preparati per uso orale per l´impiego nella
fitoterapia moderna.
Forme farmaceutiche e posologia:
Decotto o Infuso: 2-4 g in 150 ml di acqua per 10-15 minuti/ più volte al dì
Tinture: 1:1 25% alcool : 2-6 ml al dì
Polvere: 6 g /cps al dì
E.S.: 300 mg estratto stand. /cps 2-3 volte al dì
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