INDICE LINEE GUIDA PER LA RILEVAZIONE..................................................................................... 16 SEZIONE A: IDENTIFICAZIONE DELL’EDIFICIO■ ................................................................. 22 SEZIONE B: NOTIZIE GENERALI SULL’UBICAZIONE DELL’EDIFICIO................................ 24 Ubicazione ♣ ..........................................................................................24 Dati Catastali ♣ ......................................................................................30 Collegamenti ♦ ......................................................................................31 Ambiente ed area scolastica ♦ ...............................................................32 Caratteristiche e consistenza dell’area scolastica ♦ ..............................36 SEZIONE C: NOTIZIE GENERALI DELL’EDIFICIO ................................................................. 42 Titolo di godimento ♣ ............................................................................42 Utilizzazione dell’edificio ♠ ....................................................................43 Origine ed età ♣ .....................................................................................45 Stato di conservazione del corpo di fabbrica principale Θ .....................57 SEZIONE D: CONDIZIONI DI SICUREZZA E REQUISITI PARTICOLARI............................... 68 Condizioni di sicurezza ♥ ♣ ....................................................................68 Requisiti particolari ♦ .............................................................................84 SEZIONE E: CARATTERISTICHE FUNZIONALI E DIMENSIONALI DEI LOCALI ♥ ............ 94 SEZIONE E - CARATTERISTICHE FUNZIONALI E DIMENSIONI DEGLI SPAZI IN USO ...... 95 SEZIONE F: ATTREZZATURE SPORTIVE ............................................................................ 100 Notizie sulle palestre (strutture sportive coperte) ϖ...........................100 Notizie sugli impianti sportivi e piscine all’aperto ϖ ...........................109 SEZIONE G: ALTRE INFORMAZIONI ED OSSERVAZIONI .................................................. 111 Notizie sul servizio mensa ♥ ................................................................111 Azienda agricola ♥ ...............................................................................112 QUESTIONARIO SEDE SCOLASTICA .................................................................................. 121 Note tecniche per l’uso dei questionari di rilevazione dei dati sull’edilizia scolastica La rilevazione dei dati, finalizzata alla costituzione dell’anagrafe dell’edilizia scolastica, è basata sull’acquisizione, delle informazioni presenti nei due questionari. Il “questionario dell’edificio scolastico” ed il “questionario della Sede scolastica”. Il rilevatore deve compilare entrambi i questionari. Il presente Manuale è, dunque, lo strumento necessario per la migliore acquisizione dei dati durante il sopralluogo, al fine di poter fornire la descrizione più idonea dello stato manutentivo dell’edificio scolastico e la caratterizzazione, sia quantitativa che qualitativa, degli spazi interni. Esso si articola, quindi, in parti distinte: 1. Il “questionario dell’edificio scolastico”, articolato in 7 sezioni e mirato a raccogliere elementi atti a valutare quantitavamente e qualitativamente le strutture adibite ad uso scolastico; 2. Il “questionario della Sede scolastica”, articolato in sezioni ed orientato a raccogliere informazioni sulle unità scolastiche. Definizioni e terminologia - Istituzione scolastica: scuole materne, circoli didattici, plessi, istituti comprensivi, sedi centrali della scuola secondaria di I e II grado, istituti di istruzione superiore e, comunque, tutte le sedi Scolastiche elencate nel bollettino ufficiale delle Scuole Statali, disponibile all’indirizzo http://www.istruzione.it/mobilita/bollettino/testo_bollettino.shtml del sito del Ministero. Tra queste, i circoli didattici, gli istituti comprensivi e gli istituti d’istruzione superiore sono entità puramente amministrative, mentre gli istituti principali di I e II grado sono anche punti di erogazione del servizio in quanto in essi viene erogato il servizio scolastico; analogamente si considerano punti di erogazione del servizio le scuole d’infanzia, i plessi di scuola elementare, le scuole secondarie di I grado, siano esse associate ad istituti principali di I grado che ad istituti comprensivi, e le scuole secondarie di II grado, siano esse associate ad istituti principali di II grado che ad istituti d’istruzione superiore. - Le scuole materne (scuola dell’infanzia), i plessi della scuola elementare (scuola primaria), le sedi centrali della scuola media inferiore (secondaria di primo grado) e di quella di secondo grado sono anche punti di erogazione del servizio, mentre i circoli didattici, gli istituti comprensivi e gli istituti superiori sono entità puramente amministrative. - Sedi centrali: sede amministrativa principale dell’Istituzione scolastica. - Istituti comprensivi: istituzioni scolastiche da cui dipendono scuole materne, plessi di scuola elementare e sezioni di scuola secondaria di I grado. - Istituti di istruzione superiore (istituti superiori): istituzioni scolastiche da cui dipendono diverse tipologie di scuole secondarie di II grado (ad esempio Liceo Scientifico, più Istituto Tecnico, più Istituto d’Arte). - Sezioni associate: sedi di erogazione del servizio che dipendono da una sede centrale. - Scuole annesse: scuole annesse ad istituti d’Arte, a convitti, a conservatori e ad educandati. - Corsi serali: corsi di scuola secondaria di II grado attivati per gli adulti. MIUR Anagrafe dell’edilizia scolastica Manuale del rilevatore – 13/07/2004 Pagina 5 di 140 - - Succursali: sono tutte le sedi scolastiche della singola scuola che fisicamente risultano distaccate dalla Sede principale e che sono comunque identificate con lo stesso codice meccanografico della Sede principale. Nella Scheda tale differenza è identificata dal progressivo di due caratteri che segue il codice meccanografico. La Sede principale (anch’essa sede scolastica) viene censita con il codice meccanografico da dieci caratteri più il numero “00”, ad esempio “RMEE04300P/00”, mentre le eventuali succursali sono caretterizzate dal progressivo 01, 02, ecc.. - Codice Meccanografico: è l’identificativo che rappresenta univocamente l’Istituzione scolastica ed è di 10 caratteri; è associando a questo codice il numero “00” che viene identificata la Sede Scolastica. E’ importante sottilineare che il il codice in oggetto identifica l’Istituzione scolastica quando è di 10 caratteri (RMEE04300P), quando a questo codice si associa: /00 identifica la Sede scolastica, quando a questo codice si associa: /01,02,…. identifica le succursali. Di fondamentale importanza è precisare che il principale oggetto della rilevazione è l’edificio scolastico. Si ritiene, pertanto, necessario chiarire alcuni essenziali concetti. Per “edilizia” si intende: L'attività e le opere con le quali l'uomo rende il territorio agibile a fini insediativi. L'opera edilizia comprende in sé tutto il contesto costruito, l'insediamento abitativo nella sua struttura globale, e si identifica in oggetti (o manufatti) edilizi di diversa natura, spazi costruiti o opere infrastrutturali. L’edilizia si può distinguere in: Edilizia antisismica, Edilizia terziaria, Edilizia privata, Edilizia pubblica, Edilizia convenzionata, Edilizia sovvenzionata. Gli edifici che ospitano le scuole pubbliche, oggetto della presente anagrafe, rientrano nell’ambito dell’Edilizia pubblica. Per “edificio”: si intende per edificio una costruzione di regola, di concezione ed esecuzione unitaria; dotata di una propria indipendente struttura; contenente spazi utilizzabili stabilmente da persone per usi destinati all’abitazione e/o alla produzione di beni e/o di servizi, con le eventuali relative pertinenze; delimitata da pareti continue, esterne o divisorie, e da coperture; dotata di almeno un accesso dall’esterno. La definizione è quella data dall’ISTAT il 27.03.2002. Riportiamo qui di seguito che , secondo quanto stabilito dalla Seconda Sezione Civile della Corte di Cassazione (Sent. n. 18091/2002), con il termine “edificio” si deve intendere “l'intero manufatto, dalle fondamenta al tetto, inclusi, quindi, anche i vani scantinati compresi tra le fondamenta stesse”. In conclusione, possiamo definire “edificio” una costruzione duratura, ben ancorata al terreno, che serve per l’abitazione oppure per il lavoro, la formazione, la cultura o lo sport. Ogni edificio dotato di un’entrata indipendente e separato dalle altre da un muro divisorio è considerato un edificio indipendente. Anagrafe dell’edilizia scolastica MIUR Manuale del rilevatore – 13/07/2004 Pagina 6 di 140 In genere al termine “edificio” è associato un aggettivo che ne qualifica la specifica funzione (edificio commerciale, religioso, residenziale, scolastico, ecc.) o le caratteristiche morfologiche (a gradoni, a piastra, fronteggiante). Al termine “edificio” si possono far corrispondere i sinonimi: “costruzione”, “fabbrica”, “fabbricato”, “manufatto edilizio”, ecc. Nell’Annuario Statistico dell’Istruzione è riportata la seguente definizione: “per edificio scolastico deve intendersi un fabbricato o un insieme di fabbricati contigui – cioè situati nelle immediate vicinanze adibiti permanentemente o temporaneamente ad uso scolastico”. Qualora un “edificio scolastico” sia formato da “un insieme di fabbricati contigui”, o più propriamente da più “corpi di fabbrica” (“porzione di edificio, completa di tutti gli elementi costruttivi, dalle fondazioni alla copertura, che per motivi di ordine architettonico o distributivo può essere considerata a sé stante”), esso rappresenta un “complesso scolastico”. Di conseguenza il rilevatore potrà pertanto trovarsi dinanzi a due possibili casi di complesso scolastico: - un insieme di fabbricati contigui che, pur presentando articolazioni più o meno complesse, sono tali da costituire un unico organismo edilizio e statico, realizzando così tra loro una completa solidarietà strutturale; - un insieme di fabbricati che, pur formando un unico organismo strutturale, possono identificarsi in ben distinti corpi di fabbrica (copro didattico, corpo palestra, corpo amministrativo). Di seguito, va stabilito quando si deve compilare un solo questionario per edificio e quando, invece, occorre compilare tanti questionari quanti sono i fabbricati di cui è composto il complesso scolastico. I casi più frequenti possono essere: 1. “Edificio pluriuso”: l’edificio scolastico occupa una porzione di un fabbricato adibito anche ad usi extrascolastici: si deve compilare un “questionario edificio” relativo alla porzione di fabbricato adibito ad uso scolastico. 2. Edificio scolastico composto di un solo fabbricato (o “corpo di fabbrica”). in questo caso il rilevatore dovrà compilare il relativo “questionario edificio”. 3. Edificio (o complesso) scolastico composto da più corpi di fabbrica contigui che presentano la medesima tipologia edilizia, la stessa tecnologia e siano stati costruiti in un periodo di tempo contenuto, in modo che si possano considerare un unico intervento edilizio. Un esempio di questa tipologia di edificio è la realizzazione a stralci di un progetto unitario. Anche in questo caso va compilato un solo “questionario edificio”. 4. Edificio (o complesso) scolastico composto da più corpi di fabbrica, siano essi contigui o separati, che presentano evidenti differenze tipologiche e strutturali. In questo caso va compilato un “questionario edificio” per ciascun fabbricato di cui si compone il complesso scolastico. Il rilevatore dovrà preventivamente identificare l’”edificio principale”, nella cui scheda andranno a confluire tutti i dati relativi al dimensionamento della superfici esterne (area libera, parcheggi, impianti sportivi, ecc.). L’edificio scolastico, oggetto della rilevazione, non deve rimanere però rimanere disgiunto Anagrafe dell’edilizia scolastica MIUR Manuale del rilevatore – 13/07/2004 Pagina 7 di 140 dalla funzione che esso ospita. La rilevazione dell’edificio deve, perciò, tenere conto anche della scuola o delle scuole ospitate. A questo proposito si precisa che un “edifiicio scolastico” (o “complesso scolastico”), può essere: - “monosede” qualora all’interno sia ospitata una sola istituzione scolastica; - “plurisede” se le istituzioni scolastiche ospitate sono più d’una. Di conseguenza il rilevatore dovrà compilare: - un solo “questionario istituzione scolastica” relativo alla scuola ospitata nell’edificio monosede - tanti “questionari istituzione scolastica” quante sono le scuole ospitate nell’edificio (o complesso) scolastico. Anagrafe dell’edilizia scolastica MIUR Manuale del rilevatore – 13/07/2004 Pagina 8 di 140 Anagrafe dell’edilizia scolastica MIUR Manuale del rilevatore – 13/07/2004 Pagina 9 di 140 Anagrafe dell’edilizia scolastica MIUR Manuale del rilevatore – 13/07/2004 Pagina 10 di 140 Anagrafe dell’edilizia scolastica MIUR Manuale del rilevatore – 13/07/2004 Pagina 11 di 140 Anagrafe dell’edilizia scolastica MIUR Manuale del rilevatore – 13/07/2004 Pagina 12 di 140 Anagrafe dell’edilizia scolastica MIUR Manuale del rilevatore – 13/07/2004 Pagina 13 di 140 Unico edificio scolastico costituito da tre corpi di fabbrica che presentano stessa tipologia e tecnologia costruttiva, realizzati nello stesso periodo e funzionalmente collegati da un percorso chiuso che non ha la sola funzione di collegamento, ma rende i tre corpi un unico edificio scolastico. Per ciascuno dei cinque corpi di fabbrica andrà compilata una singolo Questionario. Fabbricato 1: corpo di fabbrica per n° 10 aule realizzato nel 1970 sistema di prefabbricazione pesante Fabbricato 2: corpo di fabbrica per n° 6 aule realizzato nel 1975-76 sistema di prefabbricazione pesante Fabbricato 3: corpo di fabbrica per n° 5 aule realizzato nel 1977-78 sistema di prefabbricazione pesante Fabbricato 4a: corpo di fabbrica per n° 5 aule realizzato nel 1985 costruito con tecnologia tradizionale Fabbricato 4b: corpo di fabbrica per palestra realizzato nel 1975 sistema di prefabbricazione pesante Anagrafe dell’edilizia scolastica MIUR Manuale del rilevatore – 13/07/2004 Pagina 14 di 140 Esempio: Due edifici scolastici contigui con le stesse tipologie e tecnologie costruttive del medesimo periodo, che ospitano un’unica Istituzione Questionario Istituzione Scolastica Edifici scolastici contigui. Edifici scolastici collegati da percorso esterno. Anagrafe dell’edilizia scolastica MIUR Manuale del rilevatore – 13/07/2004 Pagina 15 di 140 LINEE GUIDA PER LA RILEVAZIONE Premessa La conoscenza dell’effettiva consistenza e qualità delle strutture scolastiche, nonché la valorizzazione del patrimonio in termini di restauro, riutilizzo e trasformazione, è un tema all’ordine del giorno per una consistente fetta di immobili, in ragione del relativo statodi manutenzione, dell’uso attuale e della possibile o necessaria riconversione od adeguamento. Tale scopo sarà raggiunto più facilmente laddove si potrà contare su un patrimonio di dati edilizi, la cui rilevazione derivi da un'osservazione oggettiva e costantemente aggiornata della realtà. Infatti, un'analitica, articolata e diffusa conoscenza del patrimonio immobiliare può tradursi, non solo in un insostituibile strumento di supporto alle politiche dell'Amministrazione, ma anche in uno stimolo o suggerimento per una migliore definizione delle politiche attive di promozione e sviluppo. La rilevazione dei dati sul patrimonio di edilizia scolastica La fase di rilevazione è sicuramente la più delicata, in quanto è il momento in cui vengono acquisite le informazioni necessarie a tutti gli Enti coinvolti nel Progetto per il corretto espletamento delle loro funzioni in materia di edilizia scolastica. Elemento centrale dell'Anagrafe dell'edilizia scolastica è, poi, la disponibilità e, soprattutto, la qualità del dato raccolto. A tal fine sono stati opportunamente elaborati: • le “Schede di rilevazione”, allo scopo di avere, per tutte le realtà scolastiche, la stessa base informativa; • il “Manuale del rilevatore”, ossia un documento in cui sono indicate tutte le modalità da seguire e le regole da adottare nell’attività di rilevazione. I Questionari di rilevazione Le Schede contengono i dati che devono essere raccolti dai rilevatori per la costituzione dell’Anagrafe e che consentiranno di disporre di un’adeguata rappresentazione del patrimonio di edilizia scolastica. Tali Schede sono state oggetto di una specifica messa a punto finalizzata al consolidamento dei contenuti dell’Anagrafe, con particolare attenzione agli aspetti di sicurezza e di prevenzione, nonché di comfort ed ergonomia, che permettono di avere un quadro delle strutture edilizie non solo completo, ma anche idoneo a supportare esigenze, a più lungo termine, di pianificazione e qualificazione degli interventi. Il Manuale del rilevatore Il Manuale del rilevatore descrive ed illustra metodologie e regole per la rilevazione dei dati, allo scopo di garantire un’uniformità di valutazione nel censimento delle caratteristiche degli edifici scolastici. Oggetto della rilevazione è la scuola, intesa come edificio sul territorio. I dati rilevati con le Schede devono essere tali da fornire la descrizione dello stato di manutenzione dell'edificio scolastico e la caratterizzazione, sia qualitativa che quantitativa, dei suoi spazi. Nel Manuale sono stabilite le regole di rilevazione e di classificazione dei dati. Ogni concetto espresso in esse è ben definito, per avere la certezza che ogni rilevatore dia lo stesso significato ai termini espressi nelle Schede medesime, rendendo così la rilevazione il più possibile Anagrafe dell’edilizia scolastica MIUR Manuale del rilevatore – 13/07/2004 Pagina 16 di 140 oggettiva ed univoca. Nel Manuale sono inserite delle note chiarificatrici e riportati degli esempi, accompagnati da disegni e foto. Nelle Schede di rilevazione sono citate diverse tipologie di dati, la cui rilevazione può essere assunta da fonti diverse (certificazioni ed altri documenti reperibili presso i singoli Istituti scolastici) oppure effettuata dal rilevatore per osservazione diretta. Alcuni dati da rilevare non sono misurabili, in quanto si richiede una valutazione qualitativa dell'elemento da analizzare (ad esempio lo stato manutentivo delle opere edilizie e degli impianti); in questi casi il rilevatore deve tenere conto di parametri il più possibile oggettivi, eventualmente anche alla luce della vigente normativa di riferimento. Nel Manuale si pone una particolare attenzione alla definizione di questi parametri, cercando di dare al rilevatore il maggior numero di indicazioni per poter valutare correttamente ed uniformemente i dati richiesti. Individuazione delle Tipologie delle Informazioni. I dati necessari alla compilazione delle Schede possono essere suddivisi nelle seguenti tipologie: - Dati identificativi ed anagrafici dell’edificio scolastico; - Dati desumibili da certificazioni od altra documentazione reperibile presso l’Ente proprietario dell’edificio scolastico e/o presso l’Istituto medesimo: in questa tipologia vengono raggruppati tutti i dati ricavabili da documenti che dovrebbero essere reperibili presso l’Ente locale (ad esempio: Uffici Tecnici) oppure presso la Segreteria dell'Istituto scolastico. In alcuni casi, invece, l’informazione è più di carattere cognitivo, riguardo sia all’ambiente in cui l’edificio scolastico si inserisce, sia a particolari requisiti dell’edificio stesso. Nel Manuale sono presenti due check-list che il rilevatore può far pervenire preventivamente ai referenti, in modo tale che gli stessi possano reperire la documentazione già esistente agli atti ed, eventualmente, quella non disponibile al momento; - Dati misurabili: per dati misurabili si intendono, fondamentalmente, tutte le informazioni di univoca interpretazione, rilevabili mediante indagine diretta e strumenti di misurazione (ad esempio dati dimensionali e distributivi dell'edificio, ubicazione dell'edificio scolastico, presenza di vincoli, numero posti auto, numero corpi scala, ecc...). Nel Manuale vengono indicate le modalità di utilizzo degli strumenti di misurazione e vengono definiti, in base al dato richiesto, i metodi di approccio all'indagine diretta dell'edificio scolastico; - Dati desumibili da valutazioni qualitativo-descrittive: affinché la valutazione dei dati appartenenti a questa tipologia sia il più possibile univoca, è necessario definire una metodologia che fornisca delle linee guida sull'attività di rilevazione, al fine di garantire un comportamento omogeneo da parte dei rilevatori. A tale scopo vengono utilizzate illustrazioni, grafici e riferimenti normativi che aiutino il rilevatore nell'individuazione del dato. A titolo di esempio, ricadono in questa tipologia i dati allo stato di conservazione di impianti ed opere edilizie, per la valutazione dei quali vengono esplicitati i significati delle classificazioni definite nella Scheda. Attività preliminari Al fine di ottimizzare i tempi di rilevazione e di acquisizione dei dati per la compilazione delle Schede, sono indicate una serie di attività dirette ad individuare chiaramente i referenti degli Istituti scolastici e degli uffici tecnici degli Enti locali, fissare degli appuntamenti e assicurarsi che tutta la documentazione necessaria sia presente presso gli uffici competenti. Presso l’Ente proprietario (per il maggior numero dei casi il Comune o la Provincia), il rilevatore si assicurerà la collaborazione del Tecnico addetto all’edilizia pubblica e/o scolastica, mentre presso l’Istituto scolastico, quella del Capo di Istituto o di un altro soggetto da lui delegato. Anagrafe dell’edilizia scolastica MIUR Manuale del rilevatore – 13/07/2004 Pagina 17 di 140 Il contatto con i referenti è indispensabile per raccogliere tutta una serie di informazioni disponibili solo presso gli uffici predetti ed è utile anche per pianificare, di comune accordo, i sopralluoghi ed essere sempre affiancati da qualcuno che abbia una conoscenza approfondita delle caratteristiche generali dell’edificio scolastico e che, comunque, possa garantire al rilevatore l’accesso ad ogni locale dell’edificio medesimo (ad esempio: locali che ospitano impianti tecnologici). Nella fase preliminare si possono, pertanto, riscontrare le seguenti attività: - individuazione e verifica della disponibilità dei referenti; - invio preventivo delle check-list per la verifica della disponibilità dei dati e della documentazione cartografica richiesti, previi opportuni contatti con gli interessati; - definizione del calendario degli incontri. Espletata la fase delle attività preliminari, il rilevatore, sulla base del calendario degli incontri, deve innanzitutto recuperare la documentazione prodotta dal referente dell’Ente locale, verificarne l’attendibilità e provvedere al completamento delle eventuali informazioni omesse. Le planimetrie dell’edificio devono essere ricercate presso l’Ente locale di appartenenza; qualora non fossero reperibili, devono essere richieste al Dirigente scolastico. Il referente dell’ufficio tecnico dell’Ente locale consegnerà la documentazione cartografica disponibile, provvederà inoltre ad illustrare lo sviluppo plani-volumetrico dell’edificio e a presentarne le principali caratteristiche strutturali. Sempre sulla base dell’appuntamento preventivamente fissato, il rilevatore si presenterà al referente dell’Istituzione scolastica per verificare la documentazione prodotta e, quindi, provvedere al completamento delle attività di acquisizione delle informazioni precedentemente richieste. Nell’ambito di questo incontro, il rilevatore può illustrare al referente scolastico come intende articolare il sopralluogo, evidenziando le eventuali necessità (possibilità di accesso a tutti i locali, supporto operatori per possibili rilievi planimetrici, ecc..). Il sopralluogo interesserà tutti gli edifici presenti nell’area scolastica. In linea generale, l’approccio del rilevatore deve essere tale da garantire l’esame puntuale di tutte le parti strutturali, nonché degli ambienti e dei servizi, secondo i passaggi operativi di seguito indicati: • verifiche esterne - il rilevatore osserverà l’edificio dall’esterno e prenderà atto, oltrechè della conformazione strutturale e compositiva, anche dello stato di conservazione di ciascuna componente strutturale che lo caratterizza; • verifiche interne dell’edificio - il rilevatore inizierà le verifiche tecniche interne a partire dal piano situato alla quota più bassa dell’edificio (ad esempio dal piano interrato o seminterrato), secondo un percorso ascendente. Il rilevatore disporrà delle planimetrie dell’edificio e la rilevazione dei locali seguirà una numerazione precedentemente stabilita sulla base di un percorso ritenuto il più logico, suscettibile però di variazioni nel corso del sopralluogo. Si ritiene, comunque, utile seguire, nei limiti del possibile, una numerazione dei locali che proceda in senso orario. Ove, peraltro, esista già una numerazione precedentemente assegnata, questa verrà presa come base, integrandola con le parti mancanti. Qualora il rilevatore non dovesse disporre delle planimetrie, deve realizzare un “schizzo della pianta” dell’edificio. Si riportano di seguito alcune indicazioni di carattere operativo, finalizzate a guidare e facilitare il rilevatore nelle attività di acquisizione delle informazioni tecniche e documentali necessarie alla compilazione delle Schede, descritte nel presente Manuale. Le informazioni richieste nelle varie sezioni delle Schede sono sostanzialmente riconducibili alle seguenti tipologie, che in ciascun paragrafo sono identificate da una specifica colorazione. Anagrafe dell’edilizia scolastica MIUR Manuale del rilevatore – 13/07/2004 Pagina 18 di 140 Fonte sicura Informazioni reperibili presso l’Ente locale: Da verificare sul luogo Fonte sicura Informazioni reperibili presso l’Istituto scolastico: ♣ ♦ ♥ Da verificare sul luogo ♠ Dati desumibili mediante precise misurazioni: Fonte sicura ϖ Dati desumibili mediante opportune valutazioni da effettuare sul posto: Da verificare sul luogo Θ Anagrafe dell’edilizia scolastica MIUR Manuale del rilevatore – 13/07/2004 Pagina 19 di 140 Anagrafe dell’edilizia scolastica MIUR Manuale del rilevatore – 13/07/2004 Pagina 20 di 140 MIUR Anagrafe edilizia scolastica Manuale del rilevatore – 13/07/2004 Pagina 21 di 140 SEZIONE A: IDENTIFICAZIONE DELL’EDIFICIO Identificazione dell'edificio ■ CODICE EDIFICIO M.I.U.R. ■ CODICE EDIFICIO RILEVAZIONE ■ PROVINCIA: ■ COMUNE: ■ INDIRIZZO: ■ Frazione o località: ■ Tipologia Via, piazza, ecc..: ■ Denominazione: ■ Numero civico: ■ C.A.P.: DISTRETTO SCOLASTICO: ■ num. Codice Edificio M.I.U.R.: Il campo indica un codice composto da otto caratteri alfanumerici (ad esempio RM 000326) utilizzato dal Ministero dell’Istruzione. E’ composto dalla sigla della provincia più un progressivo puro di 6 numeri. Questo codice è assegnato automaticamente. Codice Edificio Rilevazione Il campo indica un codice obbligatorio nel caso di NUOVO Edificio privo, quindi, del Codice Edificio MIUR. Il sistema assocerà automaticamente al codice edificio rilevazione il nuovo e univoco Codice Edificio MIUR Indicare,dunque nel campo, il codice composto da 10 caratteri numerici: nei primi tre caratteri va inserito il cod. ISTAT della Provincia in cui si trova ubicato il fabbricato; nei caratteri 4, 5 e 6 va scritto il codice Istat del comune; negli ultimi quattro caratteri inserire un numero progressivo di identificazione dell’Edificio. Nel caso della rilevazione di un edificio, con già assoggettato il Codice Edificio MIUR, l’utilizzo di questo codice potrebbe essere funzionale al rilevatore per l’identificazione del fabbricato all’interno dell’area scolastica rilevata. Provincia: Indicare, per esteso, la denominazione della provincia di appartenenza dell’edificio. Comune: Indicare, per esteso, la denominazione del comune di appartenenza dell’edificio. Indirizzo: Indicare l’indirizzo dell’edificio scolastico precisando: la tipologia di indirizzo (ad esempio “viale”) ed, alla riga MIUR Anagrafe edilizia scolastica Manuale del rilevatore – 13/07/2004 Pagina 22 di 140 successiva, la denominazione (ad esempio “Mazzini”) indicando anche il numero civico ed il codice di avviamento postale (CAP). Distretto Scolastico: Indicare il numero del distretto in cui è localizzato l’edificio scolastico. Istituzioni scolastiche ospitate nell’edificio: ■ Indicare la denominazione delle eventuali sedi scolastiche ospitate nell’edificio e relativo codice: ■ 1 _________________________________ Cod. M.I.U.R. 2 _________________________________ Cod. M.I.U.R. 3 _________________________________ Cod. M.I.U.R. 4 _________________________________ Cod. M.I.U.R. 5 _________________________________ Cod. M.I.U.R. |__|__|__|__|__|__|__|__|__|__|,|__|__| ■ |__|__|__|__|__|__|__|__|__|__|,|__|__| ■ |__|__|__|__|__|__|__|__|__|__|,|__|__| ■ |__|__|__|__|__|__|__|__|__|__|,|__|__| ■ |__|__|__|__|__|__|__|__|__|__|,|__|__| ■ In via preliminare è necessario definire se un edificio scolastico è di tipo: edificio monosede: struttura immobiliare all’interno della quale funziona la sede di una sola scuola; edificio plurisede: struttura immobiliare all’interno della quale funzionano più Istituzioni scolastiche o scuole. Nell’elenco delle sedi scolastiche deve essere riportata, per ogni Istituzione scolastica ubicata nell’edificio in esame, la denominazione ed il codice MIUR che individua univocamente La Sede scolastica. Il codice dell’Istituzione Scolastica è presente sul bollettino ufficiale del Ministero dell’Istruzione ed è formato da 12 caratteri alfanumerici (es. RMMM36800*/..). Per maggior chiarezza: • • • • • i caratteri alfabetici 1° e 2° individuano, mediante sigla, la provincia dove è ubicata la scuola; i caratteri alfabetici 3° e 4° individuano l’ordine ed il tipo di scuola; i caratteri numerici 5° - 6° e 7° corrispondono ad un numero progressivo di identificazione; i caratteri numerici 8° e 9° corrispondono al tipo di sede; il carattere alfabetico 10° è un carattere di controllo dei primi nove caratteri. Il codice scuola a dieci caratteri è separato con una barra (o una virgola) dal codice a due caratteri numerici che identifica il tipo di scuola .../00 per la sede centrale; …/01,…/02,…/03 per le succursali. Questo codice è stato già assegnato nel corso della precedente rilevazione ministeriale, perciò il rilevatore deve solo riportarlo sulla Scheda. Si raccomanda, al fine di poter effettuare un corretto censimento degli edifici destinati ad uso scolastico, di porre particolare cura nella compilazione di tutti gli elementi che costituiscono la presentescheda. MIUR Anagrafe dell’edilizia scolastica Manuale del rilevatore – 13/07/2004 Pagina 23 di 140 SEZIONE B: NOTIZIE GENERALI SULL’UBICAZIONE DELL’EDIFICIO UBICAZIONE ♣ 1.0.1 Inquadramento urbanistico ♣ La distribuzione geografica delle scuole è influenzata dalla conformazione territoriale dei comuni e dalla morfologia del territorio, nonché dalla diversa diffusione e consistenza degli edifici scolastici secondo l’ordine ed il grado d’istruzione. Gli aspetti essenziali riguardanti la localizzazione nel territorio dell’edificio scolastico sono essenzialmente due: - la zona in cui si trova l’area scolastica; - i vincoli urbanistici. L’edificio in esame, rispetto allo strumento urbanistico vigente, è situato in zona: ♣ ..… Indice di fabbricazione previsto dalla Z.T.O. ♣ ………………………………………… A B 3 C D E F 2 m /m Barrare la casella corrispondente alla Zona Territoriale prevista dallo strumento urbanistico comunale (PRG o PF), ed individuata con lettera A-B-C-D-E-F, nella quale è situato l’edificio scolastico in esame. MIUR Anagrafe dell’edilizia scolastica Manuale del rilevatore – 13/07/2004 Pagina 24 di 140 Sono considerate zone territoriali omogenee, ai sensi e per gli effetti dell'art. 17 della legge 6 agosto 1967, n. 765 (allegato 4): ZTO “A” Parti del territorio interessate da agglomerati urbanistico-edilizi che rivestono carattere storico, artistico o di particolare pregio ambientale oppure da porzioni di essi, comprese le aree circostanti che possono considerarsi per tali caratteristiche parte integrante degli agglomerati stessi; si definisce “centro storico” un centro abitato in cui sono presenti evidenti tracce di elementi con più 100 anni di storia. ZTO “B” Si definisce Zona territoriale omogenea B parti del territorio totalmente o parzialmente edificate diverse dalle zone A e a prevalente destinazione residenziale. Si considerano parzialmente edificate le zone in cui la superficie coperta degli edifici esistenti non sia inferiore al 12,5% (1/8) della superficie fondiaria della zona e nelle quali la densità territoriale sia superiore ad 1,5 m3/m2. Si definisce “centro abitato” un aggregato di case contigue o vicine con interposte piazze e simili, che determinano un luogo di raccolta ove sogliono convenire anche gli abitanti dei luoghi vicini per ragioni di culto, istruzione, lavoro, scambi ed altre attività di civile convenienza. Il centro abitato è delimitato, nei comuni sprovvisti di strumento urbanistico, da un perimetro continuo (a norma dell’art.18 della L.865/1971 - allegato 4) che delimita il campo di applicazione delle norme restrittive dell’edificazione. ZTO “C” Le parti del territorio destinate a nuovi complessi insediativi, che risultino inedificate o nelle quali l'edificazione preesistente non raggiunga i limiti di superficie e densità di cui alla precedente lettera B). ZTO “D” Parti del territorio, anche se parzialmente o totalmente edificate, da destinare ad insediamenti a prevalente funzione produttiva di tipo industriale, artigianale. ZTO “E” Le parti del territorio destinate ad usi agricoli, escluse quelle in cui - fermo restando il carattere agricolo delle stesse - il frazionamento delle proprietà richieda insediamenti da considerare come zone C). ZTO “F” Le parti del territorio destinate ad attrezzature ed impianti di interesse generale; attrezzature per l'istruzione superiore all'obbligo; attrezzature sanitarie ed ospedaliere; parchi pubblici urbani e territoriali. Qualora il PRG preveda una più complessa classificazione, il rilevatore deve fare riferimento alle sopra elencate definizioni. Quindi, se l’edificio è ubicato all’interno del centro storico fa parte della Zona Territoriale Omogenea ”A”, individuata dallo strumento urbanistico generale; il rilevatore deve indicare con una crocetta la casella corrispondente. Un edificio ubicato all’interno del centro abitato (e quindi fuori dal centro storico) fa parte della Zona Territoriale Omogenea ”B”, individuata dallo strumento urbanistico generale. La Z.T.O “B” comprende le parti di territorio, totalmente o parzialmente edificate, che non presentino interesse storico, artistico e di particolare pregio ambientale. Un edificio ubicato in una zona di espansione fa parte della Z.T.O. ”C” di cui all’art.8 del D.M. 2/4/1968 (allegato 4) individuata dallo strumento urbanistico come “parte del territorio non ancora urbanizzata, MIUR Anagrafe dell’edilizia scolastica Manuale del rilevatore – 13/07/2004 Pagina 25 di 140 della quale il piano prevede l’urbanizzazione, in contrapposto alle aree parzialmente urbanizzate (di completamento) e delle aree urbanisticamente assestate (centri storici)”. Si può verificare il caso in cui l’edificio si trovi in una zona di carattere prevalentemente industriale, Z.T.O. “D”, o in una zona ad uso agricolo, Z.T.O. “E” (ad esempio una scuola con annessa azienda agricola); oppure l’edificio potrebbe essere posto all’interno di aree destinate ad attrezzature di interesse generale, all’interno di un parco pubblico, o all’interno di strutture o poli-polifunzionali (Z.T.O. "F"). Infine il rilevatore dovrà indicare l’indice di fabbricazione previsto dalla Z.T.O. nella quale è inserito l’edificio scolastico. Qualsiasi regolamentazione particolare rispetto alle casistiche riportate, utilizzare la normativa nazionale. 1.0.2 Vincoli ♣: 1) Edificio tutelato ai sensi del D.Lgs. 22/01/2004 n°42 (ex L.1089/39) del Min. dei Beni e Attività Culturali ……………… 2) Edificio di vetustà superiore ai 50 anni ………………………………………………….…………… 3) Edificio in area soggetta a vincolo idrogeologico (R.D.3267/23 e ss) ……………………….……… 4) Edificio sito in zona a vincolo paesaggistico del D.Lgs. 22/01/2004 n°42 (ex L.1497/39 e 431/85 ) □ □ □ □ 1.0.3 Vincoli Sismici ♣: Edificio situato in zona sismica (L.64/1974 e ss.) ♣…………………………………………………………………………………………... Individuare la classificazione sismica del Comune (*)♣……………………………………………………………………………... È stato progettato o successivamente adeguato con la normative tecnica antisismica ♣………………………………………………………. Presenza del Certificato di Conformità attestante la perfetta rispondenza dell’opera eseguita alle norme per le costruzioni in zona sismica(art.28,L.64/74 e ss.) ♣ ………………………………………………………………………………………………………. Data Presenza di una relazione geotecnica ♣………………...………………………………………………………………………… Data Presenza di una relazione geologica ♣………………………………….……………………………………………………………… Data Valutazione di vulnerabilità sismica con metodo GNDT/CNR livello ♣…………………………………………... II° I° Indice di Vulnerabilità……………………………………………………………………………………………. Anno E’ stata fatta, o si prevede di fare, la verifica sismica ai sensi art. 4 Ord. Pres. Cons. n° 3274 del 20/3/2003 e ss. ♣… SI NO Sono state eseguite altre verifiche sismiche in attuazione delle normative tecniche fino al D.M. 16/01/96 e ss…♣…. SI NO Vedi nuova tabella allegata all’ordinanza del presidente del Consiglio dei Ministri n. 3274 del 20 marzo 2003 di classificazione sismica del territorio nazionale: zona sismica 1: ag/g = 0.35 zona sismica 2: ag/g = 0.25 zona sismica 3: ag/g = 0.15 zona sismica 4: ag/g = 0.05 Si definisce Ag/g l’accellerazione orizzontale di ancoraggio dello spettro di risposta elastico. MIUR Anagrafe dell’edilizia scolastica Manuale del rilevatore – 13/07/2004 Pagina 26 di 140 Si definisce vincolo “una qualsiasi limitazione alla libera utilizzazione di un bene immobile (area o fabbricato) disposta da un provvedimento normativo, per conseguire finalità estranee a quelle urbanistiche o architettoniche”. Si elencano, nel seguito, alcune tipologie di vincolo e le corrispondenti normative di riferimento: Vincolo in materia di beni appartenenti al patrimonio storico-artistico Vincolo certificato ai sensi delD.Lgs 22 gennaio 2004, n° 42 recante il “Codice dei Beni Culturali e del Paesaggio” ai sensi dell’art 10 della Legge 6 luglio 2003, n° 137. ( ex Legge 1089/1939 art. 2) del Ministero dei Beni Culturali (allegato 4): “Sono beni culturali le cose mobili e immobili appartenenti allo Stato, alle Regioni, agli altri enti pubblici territoriali, nonché ad ogni altro ente o istituto pubblico e a persone giuridiche private senza fine di lucro che presentano interesse artistico, storico, archeologico o etnoantropologico.” Vincolo vetustà Informazione relativa ad un edificio non soggetto a vincolo architettonico ai sensi del D.Lgs 22 gennaio 2004, n° 42 recante il “Codice dei Beni Culturali e del Paesaggio” ai sensi dell’art 10 della Legge 6 luglio 2003, n° 137.(ex Legge 1089/1939) (allegato 4), ma con data di costruzione antecedente ai 50 anni. In caso di necessità di interventi manutentivi è possibile richiedere fondi non solo al Ministero dell’ Istruzione, Università e Ricerca ma anche agli enti preposti alla tutela del patrimonio storico ed artistico. Vincolo idrogeologico Il vincolo idrogeologico è individuato ai sensi del R.D.3267/1923, ”Norme per la difesa del suolo”, e del relativo regolamento (allegato 4). L’Amministrazione forestale individua, per ogni comune, all’interno di una mappa catastale, i terreni soggetti a vincolo idrogeologico. Copia della documentazione è reperibile presso gli uffici comunali. MIUR Anagrafe dell’edilizia scolastica Manuale del rilevatore – 13/07/2004 Pagina 27 di 140 Vincolo paesaggistico Tale vincolo paesaggistico in materia di bellezze naturali, è disciplinato dal D.Lgs 22 gennaio 2004, n° 42 recante il “Codice dei Beni Culturali e del Paesaggio” ai sensi dell’art 10 della Legge 6 luglio 2003, n° 137.(ex Legge 29/06/1939 n.1497 sulla” protezione delle bellezze naturali”) (allegato 4) : “Per paesaggio si intende una parte omogenea di territorio i cui caratteri derivano dalla natura, dalla storia umana e dalle reciproche interelazioni (…). Per beni paesaggistici s’intende: • le cose immobili che hanno cospicui caratteri di bellezza naturale o di singolarità geologica; • le ville e i giardini e i parchi che si distinguono per la loro non comune bellezza; • i complessi delle cose immobili che compongono un caratteristico aspetto avente valore estetico e tradizionale; • le bellezze panoramiche considerate come quadri e così pure i punti di vista o di belvedere, accessibili al pubblico, dai quali si goda lo spettacolo di quelle bellezze.” e dalla Legge Galasso 431/1985 (allegato 4) per la tutela delle zone di particolare interesse ambientale: tale vincolo genera un’interferenza coi dati sull’ambiente e rappresenta una chiave di controllo sulla situazione ecologica o ambientale. Vincolo sismico Il vincolo sismico è regolato dalla Legge Nazionale del 2/2/1974 n. 64 e Ord. Pres. Cons. n° 3274 del 20/3/2003 (allegato 4). Se un edificio è situato in zona sismica, è necessario: a) classificare il comune in base al proprio grado di sismicità (vedi allegato 4); b) accertare che l’edificio sia stato costruito utilizzando tecniche antisismiche. Possono essere richiesti gli estremi del progetto all’ufficio tecnico dell’Ente locale (Comune, Provincia, Regione, ecc..); c) richiedere, anche in questo caso all’ufficio tecnico dell’Ente locale di appartenenza, la presenza del Certificato di conformità. Tale Certificato viene rilasciato dall'ufficio tecnico competente ed attesta la perfetta rispondenza dell'opera eseguita alle norme per le costruzioni in zona sismica; d) verificare la presenza di una relazione geotecnica e, qualora presente, indicarne la data di redazione; e) verificare la presenza di una relazione geologica, attestante le caratteristiche generali e le proprietà fisico-meccaniche dei terreni di fondazione e, qualora presente, indicarne la data di redazione; MIUR Anagrafe dell’edilizia scolastica Manuale del rilevatore – 13/07/2004 Pagina 28 di 140 f) verificare la presenza di informazioni relative alla vulnerabilità sismica dell’edificio individuata da uno studio condotto dal GNDT (Gruppo Nazionale Difesa dai Terremoti) e dal CNR (Consiglio Nazionale delle Ricerche) con il metodo GNDT/CNR mediante schede di I e II livello; g) appurare la presenza dei documenti testimonianti l’avvenuta verifica sismica ai sensi art. 4 Ord. Pres. Cons. n° 3274 del 20/3/2003 (allegato 4) o l’intenzione di effettuarla in tempi futuri; h) appurare la presenza dei documenti testimonianti l’avvenuta verifica in attuazione delle normative tecniche fino al D.M. 16/01/96 (allegato 4). MIUR Anagrafe dell’edilizia scolastica Manuale del rilevatore – 13/07/2004 Pagina 29 di 140 DATI CATASTALI ♣ L'edificio è accatastato (N.C.E.U.): …………………………………………………………………………………. SI NO Censuario di: ………………………………………………………………………………………………………………………………………………… Foglio: ………………… Particella Sub. L'edificio è inserito in mappa (N.C.T.) ……………………………………………………………………………… SI NO Il rilevatore deve compilare i campi del paragrafo con i dati catastali relativi al lotto sul quale è posto l’edificio analizzato. Si tratta di informazioni relative alla localizzazione geografica in senso catastale e cartografico. I dati possono essere richiesti presso l’Ufficio Tecnico del Comune di appartenenza. Nello spazio corrispondente è necessario indicare se l’edificio è stato accatastato nel Nuovo Catasto Edilizio Urbano (N.C.E.U.). Nel caso di risposta affermativa devono essere riportati gli estremi dell’accatastamento (denominazione del censuario, numero del Foglio e della particella). Deve essere altresì indicato se l’edificio è stato inserito in mappa nel Nuovo Catasto Terreni (N.C.T.). MIUR Anagrafe dell’edilizia scolastica Manuale del rilevatore – 13/07/2004 Pagina 30 di 140 COLLEGAMENTI ♦ L'edificio in esame può essere raggiunto con (barrare solo le caselle di interesse) : 1) Scuolabus ………………………………………………………………………………………………………………………………………..… 2) Trasporti pubblici urbani (fermata entro 250 m) ……………………………………………………………..…………………………………..… 3) Trasporti pubblici inter-urbani (fermata entro 500 m) ……………………………………………………………………………………...……… 4) Mezzi ferroviari (stazione a meno di 500 m) …………………………………………………………………………………………………….… 5) Mezzi privati ……………………………………………………………………………………………………………………………….……… 6) Servizio trasporto alunni disabili ………………………………………………………………………………………………….………….…… 7) Altro specificare _______________________________________________________________________________ Solo per gli istituti superiori - Distanza dal mezzo pubblico più vicino: m - Distanza dalla stazione ferroviaria: m La condizione di raggiungibilità di una struttura scolastica deve, necessariamente, rispettare quanto previsto nella normativa (D.M 18/12/1975 – vedi allegato 4). La localizzazione degli Istituti scolastici sul territorio, infatti, in riferimento alla tipologia della scuola ed alla fascia di età degli utenti, deve essere tale da garantirne il facile raggiungimento. Al fine di poter individuare la fruibilità dei collegamenti tra l’Istituto, la sua area di pertinenza e le eventuali integrazioni di mezzi di trasporto da garantire all’area, il rilevatore deve riportare nell’apposita tabella la tipologia di mezzi di trasporto utili al facile raggiungimento dell’edificio. Devono essere indicate, riportando anche più risposte, tutte le soluzioni di trasposto presenti (ad esempio scuolabus, trasporti pubblici urbani). E’ necessario indicare se l’Istituto è dotato di un servizio di trasporto per alunni e se ne esista uno che preveda anche il trasporto di alunni disabili. Inoltre, nella sezione sottostante della tabella, solo per gli Istituti Superiori il rilevatore deve riportare il dato relativo alla distanza (indicata in metri lineari) dell’Istituto rispetto alla fermata del mezzo pubblico o della stazione ferroviaria più vicina. MIUR Anagrafe dell’edilizia scolastica Manuale del rilevatore – 13/07/2004 Pagina 31 di 140 AMBIENTE ED AREA SCOLASTICA ♦ 1.3.1 L'edificio in esame è inserito in (barrare solo le caselle di interesse): ♦ 1) Contesto ambientale privo di elementi di disturbo ……………..………………………………………………………………………………… 2) Contesto ambientale che presenta elementi di disturbo a causa: a) vicinanza di discariche …………………………………….………………………………………………………………………………… b) vicinanza di industrie inquinanti o di emissioni gassose ….………………………………………………………………………………… c) presenza di acque, canali o stagni inquinanti o stagnanti …………………………………………………………………………………… d) vicinanza di fonti di inquinamento atmosferico ……………………………………………………………………………………….…… e) presenza di fonti di inquinamento acustico ……………….………………………………………………………………………………… f) vicinanza di sorgenti di radiazioni elettromagnetiche ……………………………………………………………………………………… g) vicinanza di cimiteri h) altro da specificare …………………………….………………..…………………………………………………………………………… all’interno dell’area perimetrata nel vincolo cimiteriale ……………...…………………………...…. Il rilevatore deve indicare se l’edificio scolastico si trova all’interno di un contesto ambientale nel quale sono presenti le seguenti fonti di inquinamento o elementi di disturbo. Si riportano nel seguito alcuni esempi di fonti di inquinamento: Discarica: E’ un deposito controllato appositamente predisposte. e regolamentato di rifiuti su superfici Può essere di tre categorie: MIUR - discarica di rifiuti solidi urbani; - discarica di rifiuti speciali (inerti, speciali tossici e nocivi, rifiuti da lavorazione industriale, da depurazione di acque e liquami); - discarica di rifiuti speciali ospedalieri, infiammabili e tossici. Anagrafe dell’edilizia scolastica Manuale del rilevatore – 13/07/2004 Pagina 32 di 140 Industrie inquinanti: Impianto e/o stabilimenti industriali che in virtù di un processo di produzione, emettono sostanze, polveri e gas inquinanti. Emissioni gassose: Sostanze (nebbie, fumi, polveri) espulse nell’atmosfera da parte di impianti industriali. Inquinamento atmosferico: L’inquinamento atmosferico si ha quando uno o più prodotti inquinanti, o una miscela di essi, si trovano nell’atmosfera in quantità tali o così a lungo da diventare nocivi per gli uomini, gli animali, le piante e le proprietà, e sono tali da contribuire a metterli in pericolo o da disturbare l’attività ed il benessere delle persone (Organizzazione Mondiale della Sanità). MIUR Anagrafe dell’edilizia scolastica Manuale del rilevatore – 13/07/2004 Pagina 33 di 140 Inquinamento acustico: Qualunque emissione sonora che provochi sull'uomo effetti indesiderati, disturbanti o dannosi o che determini un qualsiasi deterioramento qualitativo dell'ambiente. Sorgenti di radiazioni elettromagnetiche: Presenza di un campo elettromagnetico che si propaga attorno alle sorgenti tipo antenne, tralicci alta tensione, radar, ecc.. e che, interagendo con la materia, è tale da creare effetti biologici in funzione della tipologia del campo stesso. Cimiteri La presenza di un cimitero assoggetta l’area di rispetto circostante a vincolo di inedificabilità assoluta all’interno del quale non si consente in alcun modo la realizzazione di opere edilizie e la loro condonabilità. La fascia di rispetto dipende dalle disposizioni comunale e può andare da 50 m ai 200 m. Il Vincolo cimiteriale viene stabilito dall’art. 138 del Testo Unico delle leggi sanitarie 27 luglio 1934 n°1265, Legge 17 ottobre 1957 n°983 e Legge 4 dicembre 1956 n°1428 per i cimiteri di guerra. 1.3.2 L'area di pertinenza dell'edificio scolastico è considerata (barrare solo le caselle di interesse): 1) Sicura …………………………………………………………………………………………………………………………… ……………… 2) Non sicura a causa:…………………………………………………………………………………...………………………………………… a) accesso non dotato di piazzola adeguata ……………………………………………………………………………………………….… b) area non recintata …………………………………………………………………………………………… …………………………… c) area tangente a percorsi di grande traffico ……………………………………………………………………… …………………….… d) area tangente a transiti ferroviari ………………………………………………………………………………………………….……… e) preesistenze industriali abbandonate ……………………………………………………………………………………………………… MIUR Anagrafe dell’edilizia scolastica Manuale del rilevatore – 13/07/2004 Pagina 34 di 140 f) area collocata in zona urbana degradata ………………………………………………………………………………………..………… g) vicinanza di strutture industriali a rischio ………………………………………………………………………………………………… h) altro da specificare: ……………………………………………………………..………………………………………………………… Il rilevatore deve indicare la presenza di elementi, in prossimità dell’edificio scolastico, che possano arrecare danno o disagio agli utenti ed all’attività. 1. L’edificio deve possedere accessi sufficientemente comodi ed ampi muniti di tutte le opere stradali che assicurino una perfetta viabilità; ad esempio per “piazzola adeguata” si definisce un’area dimensionalmente idonea rispetto al flusso dei transiti previsti, in relazione all’affollamento dell’edificio ed adeguatamente protetta rispetto al transito veicolare. 2. L’edificio deve consentire l'arretramento dell'ingresso principale rispetto al filo stradale in modo da offrire sufficiente sicurezza all'uscita degli alunni; infatti, sia l’ingresso che il perimetro esterno devono essere adeguatamente protetti rispetto al traffico veicolare esterno. 3. L’edificio non deve avere accessi diretti da strade statali e provinciali; gli accessi diretti a cortili non devono essere prospicienti o tangenti a percorsi di grande traffico veicolare o ferroviario. 4. L’edificio non deve attestarsi su aree urbane degradate; per “zona urbana degradata” si intende un’area priva di infrastrutture idonee e servizi adeguati. 5. L’edificio non deve essere posto nelle vicinanze di strutture di tipo industriale in stato di abbandono o zone industriali a rischio; per “zona industriale a rischio” si intende un’area nella quale siano presenti ambiti industriali a rischio di incendio e/o esplosione o che presentino emissione di sostanze tossico-nocive in atmosfera. Si considera “vicino” un edificio, o parte preminente di esso, che ricade entro un raggio di 300 metri dalla discarica, dall’industria inquinante, ecc... MIUR Anagrafe dell’edilizia scolastica Manuale del rilevatore – 13/07/2004 Pagina 35 di 140 CARATTERISTICHE E CONSISTENZA DELL’AREA SCOLASTICA ♦ 1.4.1 Nell'area è presente un solo edificio (al quale si riferisce la presente scheda) che ne ha l'uso esclusivo :………………………………………………………………... SI Nell'area sono presenti più edifici che ne hanno l'uso in comune …………………. SI Indicare i Codici Edificio Rilevazione degli edifici scolastici presenti nell’area: − − Cod. Edif. Rilevazione Codice Miur 1) Principale SI NO − − Cod. Edif. Rilevazione Codice Miur 2) Principale SI NO − − Cod. Edif. Rilevazione Codice Miur Principale SI NO Cod. Edif. Rilevazione Codice Miur 4) Principale SI − − − Cod. Edif. Rilevazione Codice Miur 5) Principale SI 3) NO NO Qualora in un’area scolastica siano presenti più edifici, se ne deve indicare uno come principale e gli altri come subordinati ed assegnare solo all’edificio principale le aree in comune. Esempio: nel caso in cui in uno stesso lotto siano presenti tre edifici che presentano un’area in comune (parcheggio), devono essere compilate tre Schede edificio, assegnando l’area in comune ad uno dei tre, individuandolo come principale; nelle altre due Schede edificio si fa, comunque, riferimento all’area in comune non compilandone la Scheda. Nella prima parte del paragrafo, il rilevatore deve indicare se nell’area scolastica è presente solo l’edificio ad uso scolastico (di cui si sta compilando la Scheda) ed, in questo caso, deve rispondere SI; oppure, se l’area scolastica è di pertinenza di più edifici scolastici, deve rispondere NO. In quest’ultimo caso, ossia, se nello stesso lotto gravitano più edifici, il rilevatore deve indicare nella tabella successiva il codice di ogni edificio presente e la denominazione dell’Istituto scolastico a cui il codice corrisponde. Eventualmente, questo dato può essere integrato al termine del censimento degli altri edifici. MIUR Anagrafe dell’edilizia scolastica Manuale del rilevatore – 13/07/2004 Pagina 36 di 140 1.4.2 Parcheggi a servizio della scuola ♠ Esiste un area adibita a parcheggi per l’Istituzione scolastica ………………………………………………………………… SI NO In caso di risposta affermativa, indicare: ♠ 1) parcheggi auto ………………………………… SI NO Num. posti Sup. m2 2) parcheggio coperto ciclomotori ……………….. SI NO Num. posti Sup. m2 3) parcheggio non coperto ciclomotori …………... SI NO Num. posti Sup. m2 4) parcheggio coperto biciclette ………………….. SI NO Num. posti Sup. m2 5) parcheggio non coperto biciclette ……………... SI NO Num. posti Sup. m2 In questo paragrafo il rilevatore deve indicare se, all’interno dell’area scolastica, è presente uno spazio, appositamente delimitato e segnalato, adibito a parcheggio di auto e ciclomotori. Per “delimitazione e segnalazione” si intende un spazio identificato ed adeguatamente suddiviso attraverso l’applicazione di idonea segnaletica orizzontale e verticale (ad esempio strisce identificative di parcheggi, spazi di manovra per disabili, viabilità per i pedoni, aree di percorrenza per gli autoveicoli). Deve essere compilata l’apposita tabella indicando rispettivamente il numero dei posti (n. posti) e la superficie in metri quadri (sup. m2) di parcheggi per auto, per ciclomotori, per biciclette distinguendo, inoltre, se l’area è coperta o scoperta. Il dato relativo alla superficie in m2 può essere rilevato direttamente sul luogo o, altrimenti, desunto dalla planimetria, qualora questa sia in possesso del rilevatore. Laddove vi siano spazi adibiti a parcheggio privi delle sopraindicate caratteristiche, o con segnaletica talmente degradata da non essere più leggibile, si deve provvedere ad un calcolo dei posti il più possibile aderente alla realtà. Ad esempio: nel caso in cui il rilevatore si trovi di fronte ad un area adibita a parcheggio ma priva della convenzionale segnaletica orizzontale, questi deve eseguire il calcolo per l’individuazione del numero dei posti auto sottraendo alla superficie totale le aree destinate alle corsie di manovra (2,00 m per parcheggi in fila indiana, 6,00 m per parcheggi a pettine a 90°, 3,50 m per parcheggi a spina a 45° e 2,70 m per parcheggi a spina a 30°) e dividere l’area rimanente perla superficie di un parcheggio standard ( 2,30 m x 4,50 m). MIUR Anagrafe dell’edilizia scolastica Manuale del rilevatore – 13/07/2004 Pagina 37 di 140 Esempio di parcheggio. Esempio di parcheggio. MIUR Anagrafe dell’edilizia scolastica Manuale del rilevatore – 13/07/2004 Pagina 38 di 140 Esempio di planimetria generale edificio scolastico (liceo scientifico, istituti tecnici, commerciale e industriale.Camposampiero, Padova). MIUR Anagrafe dell’edilizia scolastica Manuale del rilevatore – 13/07/2004 Pagina 39 di 140 1.4.3 Dati dimensionali dell’edificio: ϖ 1) Superficie totale dell'area scolastica …………………………………………………………………………….. m2 2) Superficie coperta dell'edificio in esame(*)………………………………………………………………………. m2 3) Superficie utilizzata dalle attrezzature sportive ………………………………………………………………. m2 4) Superficie totale dell'area libera ………………………………………………………………………………….. m2 5) Volume lordo dell'edificio scolastico(*)………………………………………………………………………….. m2 6) Prospetti a vista ………………………………………………………………………………………………….. num. (*) Esclusa la palestra se corpo a se stante. Durante il sopralluogo, il rilevatore deve riportare nella tabella i dati relativi alle seguenti caratteristiche dimensionali dell’edificio: - Superficie totale dell’area scolastica: indicare il dato, espresso in metri quadrati, dell’area scolastica. Il dato è rilevabile dalle planimetrie. - Superficie coperta dell’edificio in esame: indicare il dato, espresso in metri quadrati, della superficie dell’edificio coperta (proiezione orizzontale della pianta piano coperture) escludendo dal computo la palestra, qualora costituisca un corpo di fabbrica a se stante. Il dato è rilevabile dalle planimetrie. - Superficie utilizzata dalle attrezzature sportive: indicare il dato, espresso in metri quadrati, della superficie esterna ed interna all’edificio, destinata alle attrezzature sportive (palestra, campo da pallavolo, campo da pallacanestro, ecc...). Il computo deve comprendere l’area destinata alla palestra qualora risulti inserita all’interno del corpo di fabbrica. Devono essere indicate sia le aree al coperto che quelle poste all’aperto. Il dato è rilevabile dalle planimetrie. - Superficie totale dell’area libera: indicare il dato, espresso in metri quadrati, della superficie dell’area esterna non utilizzata. Il dato è rilevabile dalle planimetrie. - Volume lordo dell’edificio scolastico: indicare il dato, espresso in metri cubi, del prodotto della superficie in pianta dell’edificio, o di ogni suo singolo corpo di fabbrica, per l’altezza massima dello stabile, o di ogni suo singolo corpo di fabbrica. I dati sono rilevabili dalle planimetrie e dalle sezioni. - Prospetti a vista: indicare il numero dei prospetti a vista dello stabile sia esterni che interni (ad esempio nel caso sia presente una chiostrina interna). 1.4.4 L’area scolastica consente un ampliamento dell’edificio scolastico rispettando la SI normativa vigente♣……….….… NO In questo caso il rilevatore deve indicare se esiste effettivamente la possibilità di effettuare un aumento del volume dello stabile. Ampliamento: complesso di opere che permettono l’aumento delle superficie e della volumetria dell’edificio, creando uno spazio o un volume supplementari. L’ampliamento avviene per “addizione orizzontale” con un aumento del rapporto di copertura. MIUR Anagrafe dell’edilizia scolastica Manuale del rilevatore – 13/07/2004 Pagina 40 di 140 In questo caso, il rilevatore può dare soltanto un’indicazione generica del dato rilevato, basandosi sugli indici di fabbricabilità dell’area. 1.4.5 Se l’area scolastica è insufficiente, indicare se c’è la possibilità di utilizzare aree libere adiacenti ♣…………………………………………………………………………………… SI NO Se l’area di pertinenza dell’edificio scolastico risulta essere insufficiente per le attività svolte al suo interno, il rilevatore, durante il sopralluogo, deve indicare se esistono aree, adiacenti all'edificio in oggetto, non edificate. MIUR Anagrafe dell’edilizia scolastica Manuale del rilevatore – 13/07/2004 Pagina 41 di 140 SEZIONE C: NOTIZIE GENERALI DELL’EDIFICIO TITOLO DI GODIMENTO ♣ 1.5.1 L'edificio e/o i locali (*) in esame sono di proprietà di (barrare solo le caselle di interesse): ♣ 1) Stato ……………………………………………………………………………………………………………………………………...…..… 2) Regione ………………………………………………………………………………………………………………………………………… 3) Provincia ………………………………………………………………………………………………………………………...………...…… 4) Comune ………………………………………………………………………………………………………………………………………… 5) Altro ente pubblico………………………………………………………………………………………………………………………...…… 6) Enti religiosi …………………………………………………………………………………………………………………………….……… 7) Società, fondazione o persone private ………………………………………………………………………………………………………… (*) Se trattasi di aule o sezioni staccate. Il rilevatore deve indicare, barrando la casella di riferimento (Stato, Regione, Provincia, ecc..), il soggetto proprietario dell’immobile; si evidenzia, a riguardo, che tale soggetto non necessariamente è l'Ente locale - Comune o Provincia - a cui competono gli oneri gestionali. In particolare, il Comune è competente per le scuole dell'infanzia (materne), per quelle primarie (elementari) e per quelle secondarie di primo grado (medie), mentre la Provincia lo è per l'intera fascia secondaria ed artistica. Si ricorda, infatti, che a fronte dell'art.3 della Legge 11 gennaio 1996, n. 23, detti Enti sono responsabili per la realizzazione, fornitura, manutenzione ordinaria e straordinaria (ivi compresi l'adeguamento e messa a norma), l'arredamento scolastico, le spese varie di ufficio e tutte le forniture (acqua, luce, gas, telefono, riscaldamento) e relativi impianti. 1.5.2 L'edificio o i locali (*) in esame sono utilizzati: ♣ 1) A titolo di proprietà ……………………….…………………………………………………………. 2) In uso gratuito ……………………..…………………………………………………………………. 3) In locazione …………………………………………………………………………………………... 4) In comodato gratuito ……………………………………………………...………………………….. 5) In comodato oneroso ………………………………….……………………………………………… Altro da specificare …………………………… □ □ □ □ □ (*) Se trattasi di aule o sezioni staccate. E’ necessario acquisire anche il dato relativo alle tipologie di utilizzo e alle modalità di gestione del contratto di locazione o di affidamento dell’edificio, indicando secondo quale titolo o canone questo viene utilizzato da parte dell’Istituzione scolastica. MIUR Anagrafe dell’edilizia scolastica Manuale del rilevatore – 13/07/2004 Pagina 42 di 140 UTILIZZAZIONE DELL’EDIFICIO ♠ Al fine di identificare l’utilizzo prevalente del fabbricato è necessario distinguere due possibili soluzioni: edificio scolastico interamente destinato a tale utilizzo, nel caso in cui all’interno dello stabile sia presente solo attività scolastica; edificio scolastico parzialmente adibito ad altro uso, nel caso in cui all’interno dello stabile siano presenti altre destinazioni d’uso. 1.6.1 L’edificio scolastico è utilizzato interamente ad uso scolastico: ♠ In questo caso comprende : Unità scolastica non interessate dalla rilevazione in oggetto …………………………………….…………………………………………….… Asilo nido …………………………………………………………………………………………………………………………………………. Scuole di formazione professionale …………………………………………………………………………………………………………….… Altro da specificare __________________________________________________________________________________________________ 1.6.2 L’edificio scolastico è parzialmente adibito ad altro uso: ♠ Indicare la destinazione non scolastica : Uffici comunali …………………………………………………………………………………………………………………………………….. Altri uffici pubblici sede Asl, distretto) da specificare……………………………………………………………………………………………... Abitazioni private …………………………………………………………………………………………………………………………………… Laboratori, officine (non ad uso scolastico) ………………………………………………………………………………………………………… Altro da specificare ____________________________________________________________________________________________________ Un utilizzo promiscuo dell’edificio scolastico è un indizio di carenza, sia dal punto di vista qualitativo che quantitativo; è, quindi, necessario identificare, a tale scopo, le utilizzazioni promiscue degli edifici, cioè le altre funzioni ed attività non omogenee a quella scolastica (ad esempio uffici comunali, sedi ASL, abitazioni private, ecc…). Nei casi di promiscuità di utilizzo, il rilevatore deve indicare le altre attività presenti all’interno dello stesso stabile, barrando una o più caselle di interesse o indicando, nell’ultima riga del paragrafo, la tipologia dell’attività qualora non prevista dall’elenco. In questo caso le altre realtà presenti, seppur simili a quella rilevata, non devono essere oggetto dell’indagine. Sempre nel caso di promiscuità, il rilevatore è tenuto a rispondere anche ai quesiti del paragrafo successivo; deve indicare, infatti, la tipologia dei locali e/o delle aree in comune con le altre attività presenti nell’edificio, barrando una o più caselle di interesse o indicando nell’ultima riga del paragrafo le aree o locali non previsti dall’elenco. MIUR Anagrafe dell’edilizia scolastica Manuale del rilevatore – 13/07/2004 Pagina 43 di 140 1.6.3 Nei casi di utilizzo dell’edificio secondo le modalità di cui al punto precedente indicare le aree in comune: ♠ Ingresso ……….…………………………………………………………………………………………………………………..………….… Atrio ………………………………………………………………………………………………………………………………………….… Scala e/o ascensore …………………………………………………………..………………………………………………………………… Servizio igienico ………………………………………………………………………………………………………………..……………… Altro da specificare ■______________________________________________________________________________________________ 1.6.4 L’Edificio non utilizzato ad uso scolastico ma non ancora destinato ad altri usi: ♦ ……... SI NO Nel caso in cui il rilevatore si trovi di fronte ad un fabbricato che, in precedenza, sia stato utilizzato per uso scolastico, ma che attualmente non risulta utilizzato a tale scopo (né è prevista la sua futura destinazione d’uso), deve segnalare la situazione barrando la casella di interesse. 1.6.5 Prospettive di utilizzazione dell’edificio nella sua attuale destinazione all’uso scolastico: ♥ Mantenimento nel triennio successivo alla rilevazione ………………………………………………………………………………………… Chiusura ………………………………………………………………………………………………………………………………………… Chiusura nel triennio successivo alla rilevazione ……………………………………………………………………………………….……… Questa informazione può essere richiesta al Dirigente scolastico; questi, infatti, potrebbe essere a conoscenza delle previsioni per il futuro utilizzo dell’edificio, ossia se nel triennio successivo alla data dell’indagine sia previsto il mantenimento o la chiusura dello stesso. Il dato è inserito all’interno del “piano di dimensionamento” consultabile presso il Dirigente scolastico. MIUR Anagrafe dell’edilizia scolastica Manuale del rilevatore – 13/07/2004 Pagina 44 di 140 ORIGINE ED ETÀ ♣ 1.7.1 Indicare se l'edificio in esame (barrare solo le caselle di interesse): ♣ 1) E’ stato costruito appositamente per uso scolastico …………………………………………………………………………………………..…… 2) E’ stato costruito per altri usi ed adattato permanentemente ad uso scolastico ……………………………………………………………….…… 3) E’ stato costruito per altri usi e momentaneamente utilizzato ad uso scolastico sia pure mediante temporanei adattamenti ……………………… L’informazione relativa alla destinazione originale dell’edificio è importante in quanto permette di rilevare la coerenza funzionale dell’edificio con le specifiche esigenze scolastiche. In particolare, è necessario specificare se lo stabile, costruito e destinato precedentemente ad altri usi: • è stato adattato in modo permanente ad usi didattici; • è stato adattato momentaneamente ad uso scolastico (ad esempio: aule volano). Il dato può essere richiesto all’ente gestore dello stabile o al Dirigente scolastico. 1.7.2 Anno di Costruzione: ♣………………………………………………………... (*) 1.7.3 Anno di adattamento ad uso scolastico: ♣………………………………………. (**) (*) Nel caso in cui l'anno non sia noto, indicare: 1=prima dell'Ottocento; 2=nell'Ottocento; 3=tra il 1900 ed il 1920; 4=tra il 1921 ed il 1945; 5=tra il 1946 ed il 1960; 6=tra il 1961 ed il 1975; 7=dopo il 1976. (**) Nel caso l'anno non sia noto, indicare: 1=prima del 1945; 2=tra il 1946 ed il 1975; 3=dopo il 1976. Il rilevatore deve accertarsi, essenzialmente, di alcuni parametri necessari per determinare il grado di affidabilità, e, quindi, la qualità delle strutture edilizie scolastiche; è utile, dunque, considerare l’anno di costruzione del fabbricato o di adattamento dello stesso ad uso scolastico. Il rilevatore deve indicare l’anno di costruzione dell’edificio e, se il dato non risulta noto, il periodo di riferimento, così come riportato nella Scheda. Se l’edificio è stato costruito per destinazioni d’uso diverse da quella scolastica e, solo successivamente, adattato a uso scolastico, deve essere fornita l’informazione dell’anno di adattamento a tale utilizzo. Analogamente al punto precedente, nel caso in cui il dato non sia noto, il rilevatore deve indicare il periodo di riferimento, così come riportato nella Scheda. Il dato è necessario alla Pubblica Amministrazione al fine di valutare quali, tra gli edifici di vecchia costruzione, necessitano di interventi manutentivi o di una eventuale dismissione. MIUR Anagrafe dell’edilizia scolastica Manuale del rilevatore – 13/07/2004 Pagina 45 di 140 1.7.4 Trasformazioni successive ♣ Indicare se successivamente alla costruzione o adattamento ad uso scolastico l'edificio ha subito un recente intervento di (barrare solo le caselle di interesse): Tipo di Intervento (indicare anno ultimi lavori): 1) 1) 2) 3) 4) Ampliamento ………………………………………………………………………………………………… Sopraelevazione …………………………………………………………………………………………….. Ristrutturazione ……………………………………………………………..……………………………….. Restauro integrale …………………………………………………………………………………………… Manutenzione straordinaria ………………………………………………………………………………… Anno …………… …………… …………… …………… …………… Progetto Conforme Legge Antisismica SI NO SI NO SI NO SI NO SI NO Oltre al dato relativo all’anno di costruzione del fabbricato, è necessario riportare quello di eventuali ampliamenti, sopraelevazioni ed interventi di ristrutturazione e restauro, avvenuti nel tempo. Il dato, relativo alle opere successive alla costruzione del fabbricato, è utile per effettuare la migliore valutazione della storia dell’edificio. Conoscere l’anno e la tipologia degli interventi realizzati all’interno dello stabile, consente di valutare il fabbricato in maniera più veritiera. Il rilevatore deve indicare, quindi, i dati relativi alla “storia” del fabbricato, riportandone tutti gli interventi e distinguendo se si tratta di ampliamento, sopraelevazione, ristrutturazione edilizia, restauro integrale, risanamento conservativo o manutenzione straordinaria. Alla tipologia di intervento deve, possibilmente, essere associato l’anno in cui è stato effettuato al fine di poter formulare una scaletta utile a valutare la cronologia delle opere avvenute. Ampliamento e/o sopraelevazione: Si intende quel complesso di lavori che hanno l’effetto di ingrandire un edificio esistente, creando uno spazio o un volume supplementari. L’ampliamento può avvenire con “addizione orizzontale” o con “addizione verticale”. Nel primo caso si ha un aumento del rapporto di copertura, nel secondo una sopraelevazione. Ristrutturazione edilizia: Si tratta di interventi che apportano delle modifiche totali o parziali ad un fabbricato. Tali opere possono comprendere il ripristino o la sostituzione di alcuni elementi costitutivi dell’edificio, oppure la modifica, l’eliminazione e l’inserimento di nuovi elementi strutturali e/o impiantistici. Restauro integrale e Sono gli interventi atti a conservare l’organismo edilizio ed assicurarne la risanamento conservativo: funzionalità. Tali interventi sono quelli di consolidamento, ripristino o rinnovo degli elementi costitutivi dell’edificio, di inserimento di elementi accessori e di impianti richiesti dalle esigenze dell’uso o di eliminazione degli elementi estranei all’organismo edilizio. Manutenzione straordinaria: MIUR Sono le opere e le modifiche atte a rinnovare e sostituire parti, anche strutturali, degli edifici, nonché a realizzare servizi igienico-sanitari e tecnologici, sempre che non alterino i volumi e le superfici delle singole unità immobiliari e non comportino modifiche delle destinazioni d’uso Anagrafe dell’edilizia scolastica Manuale del rilevatore – 13/07/2004 Pagina 46 di 140 1.7.5 Morfologia dell’edificio ϖ 1.7.5.1 L'edificio in esame è: 1) Parte di un fabbricato ………………………………………………………………………………………………………………………………………………… 2) Corpo di fabbrica unico ……………………………………………………………………………………………………………………………………………… 1.7.5.2 L'edificio è così articolato: Numero totale dei piani ... Di cui: 1) numero piani fuori terra ……………………………………………. 2) numero piani interrati ……………………………………………….. Il rilevatore deve indicare se l’edificio, oggetto della rilevazione, è parte di un fabbricato o se, invece, la scuola è costituita da un unico corpo di fabbrica; indicherà, quindi, il caso in questione barrando solo la casella di interesse. Successivamente deve essere indicato il numero dei piani di cui è costituito il fabbricato, distinguendo i piani fuori terra da quelli interrati. MIUR Anagrafe dell’edilizia scolastica Manuale del rilevatore – 13/07/2004 Pagina 47 di 140 1.7.6 Nel caso di edificio pluripiano, indicare se il n° dei piani relativi allo spazio didattico è lo stesso per tutti i lati del fabbricato: ϖ……………………………………………………………… SI NO Nel caso di risposta negativa indicare: 1) Numero min. piani ………………………………………………………………………..……………………………………. 2) Numero max. piani ……………………………………………………………………………………………………………… Nel caso di un edificio pluripiano viene richiesto al rilevatore di indicare se tutti i lati del fabbricato possiedono lo stesso numero dei piani. Si può verificare, infatti, il caso che un edificio possieda dei prospetti diversi l’uno dall’altro in quanto a numero di piani. In questo caso, viene chiesto al rilevatore di indicarne il numero massimo e minimo. Nel caso in cui l’edificio presenti una morfologia costituita da un numero di piani diverso rispetto ai vari lati del fabbricato, devono essere indicati, rispettivamente, il numero complessivo, il numero minimo ed il numero massimo dei piani. MIUR Anagrafe dell’edilizia scolastica Manuale del rilevatore – 13/07/2004 Pagina 48 di 140 1.7.7 Dimensioni complessive dell’edificio ϖ Quota pavimento (da piano campagna) Piano Superficie coperta Altezza interna Piano Interrato (2°sottostrada) m . m2 m . Piano Interrato (1°sottostrada) m . m2 m . Piano Seminterrato m . m2 m . . 2 m m . m2 m Piano Terra m Piano Rialzato m Piano Primo m . m2 m . Piano Primo Rialzato m . m2 m . Piano Secondo m . m2 m . Piano Secondo Rialzato m . m2 m . Piano Terzo m . m2 m . 2 Piano Terzo Rialzato m . m m . Piano Quarto m . m2 m . Piano Quarto Rialzato m . m2 m . Piano Quinto m . m2 m . 2 m . Piano Quinto Rialzato m . m Piano Sesto m . m2 m . Piano Sesto Rialzato m . m2 m . Piano Settimo m . m2 m . Piano Settimo Rialzato m . m2 m . Oltre il Settimo fuori terra m . m2 m . Altezza della linea di gronda dal piano di campagna …………………………………………………………………………… m , Durante la fase del sopralluogo, il rilevatore deve verificare alcune misure di carattere dimensionale e riportarle nella tabella sopra indicata. Deve, infatti, riportare per ogni piano del fabbricato i dati relativi alla quota del pavimento rispetto al piano di campagna, la superficie coperta (arrotondata per difetto) di ogni quota e l’altezza interna del piano. MIUR Anagrafe dell’edilizia scolastica Manuale del rilevatore – 13/07/2004 Pagina 49 di 140 Si riportano, nella tabella seguente, alcuni termini e definizioni utili per facilitare le operazioni di rilievo: Quota pavimento da piano campagna: La quota pavimento si misura riferendosi al piano campagna, ove, Superficie coperta: Altezza interna: Altezza linea di gronda: MIUR per piano campagna, si intende la quota del terreno antistante l’ingresso principale (che assume il valore 0.00). La superficie coperta di ogni quota del fabbricato è data dalla proiezione della sagoma geometrica racchiusa da pareti di chiusura della costruzione sul piano orizzontale. Per sagoma geometrica s’intende il solido corrispondente allo spazio occupato dall’edificio formato dal profilo esterno dell’insieme infinito delle sezioni che lo delimitano. Nella considerazione della sagoma geometrica non si tiene conto delle aperture (porte e finestre) né degli elementi di finitura sporgenti dal filo delle pareti esterne o del tetto, mentre ne fanno parte elementi quali: logge, porticati, balconi, aggetti di gronda, abbaini, volumi tecnici. L’altezza interna dei locali corrisponde alla distanza tra pavimento finito e soffitto. L’altezza della linea di gronda è quella compresa tra il piano campagna e il limite inferiore della linea di gronda. Anagrafe dell’edilizia scolastica Manuale del rilevatore – 13/07/2004 Pagina 50 di 140 1.7.8 Tecnologie di costruzione prevalente ♦ ♦ 1.7.8.1 Strutture portanti verticali (barrare solo le caselle di interesse): Muratura portante ……………………………………………………………………………………………………………………………. Muratura in pietrame a sacco ………………………………………………………………………………………………………………... Muratura in pietrame irregolare ……………………………………………………………………………………………………...……… Muratura in pietrame regolare o tufo……………………………………………………………………………………………………….…. In muratura di blocchi di cls..……………………………………………………………………………………………………………….… Struttura (pilastri e travi) in cemento armato ………………………………………………………………………………………………... Setti portanti in c. a. …………………………………………………………………………………………………………………………. Ossatura (pilastri e travi) in acciaio …………………………………………………………………………………………………………. Con strutture prefabbricate ………………………………………………………………………………………………………………….. Altro da specificare ……………………………………..…………………………………………………………………………………… ♦ 1.7.8.2 Strutture orizzontali (barrare solo le caselle di interesse): Solai in c.a. e laterizi ………………………………………………………………………………………………………………………… Solai con putrelle e laterizi …………………………………………………………………………………………..………………………. Solai in legno ………………………………………………………………………………………………………………………………… Volte in muratura ………………………………………………………………………….………………………………………………… Altro da specificare ………………………..……………………………………………………………...…………………………………. 1.7.8.3 Copertura (barrare solo le caselle di interesse): Piana ………………………………………………………………………………………………………………………………………… A falde ……….……………………………………………………………………………………………………………………………… Altro da specificare …………………………………………………………………………………………………………………………. 1.7.8.4 Tamponature (barrare solo le caselle di interesse): Muratura in laterizio ………………………………………………………………………………………………………………………… Muratura con intercapedine isolante ………………………………………………………………………………………………………… Facciate continue in metallo e vetro ………………………………………………………………………………………………………… Pannelli prefabbricati ………………………………………………………………………………………………………………………... Altro da specificare ………………………………………………………………………………………………………………………….. 1.7.8.5 Partizioni interne (barrare solo le caselle di interesse): Tramezzi in muratura ……………………………………………………………………………………………………………………….. Pannelli in gesso …………………………………………………………………………………………………………………………….. Pannelli Sandwich e struttura metallica …………………………………………………………………………………………………….. Pareti attrezzate ……………………………………………………………………………………………………………………………… Pannelli mobili ……………………………………………………………………………………………………………………………… Altro da specificare ………………………………………………………………………………………………………………………….. Θ 1.7.8.6 Particolari tipologie costruttive (barrare solo le caselle di interesse): Struttura geodetica …………………………………………………………………………………………………………………………… Tensostruttura ……………………………………………………………………………………………………………………………….. Pallone presso statico ………………………………………………………………………………………………………………………... Legno lamellare ……………………………………………………………………………………………………………………………… Edificio realizzato con tecnologie Bioclimatiche ed Ecosostenibili ………………………………………………………………………… Altro da specificare ……………………………………………………………………..…………………………………………………… Il rilevatore deve identificare, per ogni elemento strutturale che compone l’edificio, la tecnologia costruttiva utilizzata, barrando la casella corrispondente. Il fabbricato deve essere, quindi, descritto nelle sue componenti: 1) strutture verticali (strutture portanti che trasmettono i carichi alla fondazione): muratura e/o cemento armato e/o elementi prefabbricati; 2) strutture orizzontali (strutture portanti che trasmettono i carichi alle strutture verticali): solai in cemento armato, in legno o in muratura; 3) copertura (struttura portante che trasmette i carichi agenti alle strutture verticali): tetto in legno o in laterizio armato; 4) tamponature (elementi strutturali non portanti): muratura e/o prefabbricati; 5) partizioni interne (elementi strutturali non portanti): muratura e/o prefabbricati; MIUR Anagrafe dell’edilizia scolastica Manuale del rilevatore – 13/07/2004 Pagina 51 di 140 6) particolari tipologie costruttive: strutture geodetiche, tecnostruttura, pallone pressostatico, legno lamellare, edificio realizzato con tecnologie Bioclimatiche ed Ecosostenibili. La tabella riporta delle sezioni dedicate ad ogni singolo elemento costruttivo, quali strutture verticali, strutture orizzontali, coperture, tamponature, partizioni interne e particolari tipologie costruttive. Al fine di facilitare le operazioni di indagine e di rendere omogenee le definizioni da riportare nella Scheda, si allegano nel seguito alcune informazioni relative ad ogni tipologia costruttiva. Strutture verticali Muratura portante: qualsiasi struttura muraria costituita da diversi elementi (pietra, laterizio) sovrapposti gli uni agli altri senza o con l'interposizione di malta o altro materiale cementante, con il compito di assorbire le azioni verticali e orizzontali, con la possibile collaborazione di travi e pilastri. Muratura in pietrame a sacco: muratura formata gettando pezzi di pietra e malta in casseforme o in cavi di fondazione o tra due sottili cortine di muratura di conci. Muratura in pietrame irregolare: muratura formata da blocchi parallelepipedi di pietra di forma e dimensione variabile, posti in opera con interposizione di malta. Muratura in pietrame regolare o tufo: muratura formata da blocchi parallelepipedi di pietra detti “conci”, con la faccia esterna lavorata e collegati tra loro con perni e grappe, posti in opera con interposizione di malta. In muratura di blocchi di calcestruzzo: struttura costituita da blocchi parallelepipedi di calcestruzzo o tufo di forma e dimensione fissata, posti in opera con interposizione di malta. Struttura (pilastri e travi) in cemento armato: struttura costituita da pilastri e travi in cemento armato; i pilastri e le travi sono costituiti, a loro volta, da una struttura in calcestruzzo armato attraverso una maglia di tondini di acciaio posti sia orizzontalmente che verticalmente e gettati in opera con l’ausilio di casseforme. Setti portanti in c.a.: elementi in calcestruzzo armato con tondini di acciaio posti sia orizzontalmente che verticalmente e gettati in opera con l’ausilio di casseforme. MIUR Anagrafe dell’edilizia scolastica Manuale del rilevatore – 13/07/2004 Pagina 52 di 140 Ossatura (pilastri e travi) in acciaio: edificio realizzato mediante uno scheletro di travi e colonne in acciaio. Con strutture prefabbricate: strutture costituite da elementi prefabbricati tali da garantire un’adeguata resistenza strutturale. Strutture orizzontali Solai in cemento armato e laterizi: elementi orizzontali costituiti da una soletta e travetti in cemento armato posti in opera con l’interposizione di laterizi prefabbricati. Solai con putrelle e laterizi: elementi orizzontali costituiti da travetti in acciaio realizzati con putrelle e laterizi interposti. Solai in legno: elementi orizzontali costituiti da elementi lignei orizzontali irrigiditi da travetti in legno disposti ortogonalmente al senso di orditura della struttura portante. Volte in muratura: elementi in muratura funzionanti secondo lo schema strutturale ad arco. MIUR Anagrafe dell’edilizia scolastica Manuale del rilevatore – 13/07/2004 Pagina 53 di 140 Copertura piana: copertura costituita da elementi disposti orizzontalmente. a falde: costituita da piani inclinati aventi un’angolazione favorevole allo smaltimento delle acque. Tamponature Muratura in laterizio. Muratura con intercapedine isolante: muratura realizzata come la precedente, ma con interposta una intercapedine isolante per la protezione termica dell’edificio; la tipologia costruttiva presenta due file parallele di laterizi e un materiale di isolamento, posto in posizione centrale (anche l’aria può fungere da intercapedine isolante). Facciate continue in metallo e vetro: facciate realizzate con un’ossatura portante in metallo ed elementi verticali di chiusura in vetro. Pannelli prefabbricati: parete costituita da pannelli prefabbricati montati in opera. Partizioni interne MIUR Tramezzi in muratura: muratura non portante costituita da laterizi di vari spessori. Anagrafe dell’edilizia scolastica Manuale del rilevatore – 13/07/2004 Pagina 54 di 140 Pannelli in gesso: pannelli realizzati in gesso. Pannelli Sandwich e struttura metallica: pannelli realizzati da elementi sottili in metallo, che costituiscono una scatola ed un materiale isolante posto al suo interno. Pareti attrezzate: separazione interna realizzata con elementi di arredo (scaffalature) fisse e/o removibili. Pannelli mobili: separazioni interne realizzate con elementi (pannelli) di arredo mobili. Particolari tipologie costruttive Struttura geodetica: struttura realizzata con elementi prefabbricati, disposti a reticolo, e appoggiata a pilastri di fondazione. Tensostruttura: struttura realizzata in forme libere, sorrette da strutture verticali, pali centrali e cavi tiranti in acciaio, fissati a basamenti in cemento. Pallone pressostatico: elemento di copertura realizzato con teloni in PVC in ambiente pressurizzato. MIUR Anagrafe dell’edilizia scolastica Manuale del rilevatore – 13/07/2004 Pagina 55 di 140 Legno lamellare: struttura realizzata in legno lamellare, formato da listelli di legno incollati tra loro ad alta resistenza. Edificio realizzato con tecnologie Bioclimatiche ed Ecosostenibili: edificio realizzato secondo tecnologie ambientali (pavimentazione radiante, pannelli solari, sistema fotovoltaico, ecc...). Il rilevatore deve individuare le soluzioni tipologiche e tecnologiche adottate per ciascun componente dell’edificio. MIUR Anagrafe dell’edilizia scolastica Manuale del rilevatore – 13/07/2004 Pagina 56 di 140 STATO DI CONSERVAZIONE DEL CORPO DI FABBRICA PRINCIPALE Θ 1.8.1 Opere edilizie (barrare la casella di interesse e inserire il numero corrispondente in riferimento alla legenda sottostante): Θ 1) Strutture portanti verticali e murature …………………………………………………………………………………………………………… 2) Solai ……………………………………………………………………………………………………………………………………………… 3) Scale ……………………………………………………………………………………………………………………………………………… 4) Copertura ………………………………………………………………………………………………………………………………………… 5) Intonaci e rivestimenti interni …………………………………………………………………………………………………………….……… 6) Intonaci e rivestimenti esterni ………………………………………………………………………………………………………….………… 7) Controsoffitti ……………………………………………………………………………………………………………………………………… 8) Pavimentazioni interne …………………………………………………………………………………………………………………………… 9) Pavimentazioni esterne …………………………………………………………………………………………………………………………… 10) Serramenti interni ………………………………………………………………………………………………………………………………… 11) Serramenti esterni ………………………………………………………………………………………………………………………………… 12) Opere da lattoniere (grondaie, pluviali, ecc...) ……………………………………………………………………………………..…..………… (*) Per ogni tipo d'opera attribuire la valutazione secondo la seguente classificazione: 6 - non richiede alcun intervento 5 - richiede intervento di manutenzione parziale 4 - richiede intervento di manutenzione completa 3 - richiede intervento di sostituzione o rifacimento parziale 2 - richiede intervento di sostituzione o rifacimento completo 1 - necessità di installazione ex-novo. Per “stato di conservazione” di un edificio si intende lo stato di integrità degli elementi strutturali (elementi che costituiscono la struttura portante come travi pilastri solai, ecc..) e non strutturali (elementi di tamponatura esterna e di partizione interna, controsoffitti, ecc..) che lo compongono. Al fine di definire lo stato di conservazione dell’edificio, il rilevatore deve attribuire un valore per ogni elemento che compone la struttura edilizia. Il punteggio che deve essere assegnato varia da un massimo pari a 6 ad un minimo pari ad 1. Si specifica, inoltre, che il punteggio pari o minore a 3 si colloca nella “non efficienza”. MIUR Anagrafe dell’edilizia scolastica Manuale del rilevatore – 13/07/2004 Pagina 57 di 140 In particolare, così come indicato nella legenda posta sotto il paragrafo, i valori corrispondono ai seguenti interventi da effettuare: Punteggio 6: NON RICHIEDE NESSUN INTERVENTO: tutti gli elementi, interni ed esterni appaiono in ottime condizioni. Il voto 6 può essere assegnato in base a due tipi di considerazioni: - assenza di patologie e di alterazioni nei materiali; - l’architettura non alterata da segnali di obsolescenza, da macchie o da elementi rotti o parzialmente danneggiati. Punteggio 5: RICHIEDE INTERVENTO DI MANUTENZIONE PARZIALE: pur essendo in piena efficienza, l’edificio necessita di piccoli interventi su elementi e componenti tecnici (ad esempio: intonaco interno ed esterno danneggiato, infissi, serramenti, maniglie, montanti, vetri e guarnizioni, elementi dell’impianto igienicosanitario, ecc..). Quindi, può essere assegnato il voto 5 quando la struttura presenta dei piccoli problemi di manutenzione ordinaria. MIUR Anagrafe dell’edilizia scolastica Manuale del rilevatore – 13/07/2004 Pagina 58 di 140 Punteggio 4: RICHIEDE INTERVENTO DI MANUTENZIONE COMPLETA: l’unità funzionale analizzata non è più efficiente e compromette la funzionalità dell’edificio in questione (ad esempio: se ad una finestra, oltre a mancare la maniglia, si rompe un vetro, è compromessa la tenuta termica e non soltanto dell’ambiente di cui essa fa parte). Quindi, al voto 4 corrisponde la necessità di una manutenzione ordinaria completa. Il passaggio da 5 a 4 è basato soltanto sull’estensione e non sulla tipologia della anomalia. Punteggio 3: RICHIEDE INTERVENTO DI SOSTITUZIONE O RIFACIMENTO PARZIALE: gli elementi analizzati si trovano in uno stato di non efficienza. In questo caso si riscontrano elementi tecnici o componenti danneggiati e/o compromessi in modo grave. Al voto 3 corrisponde la necessità di sostituire o rifare parzialmente, una struttura o un impianto dell’edificio; questo voto colloca gli elementi in analisi nel gruppo di non efficienza. MIUR Anagrafe dell’edilizia scolastica Manuale del rilevatore – 13/07/2004 Pagina 59 di 140 Punteggio 2: RICHIEDE INTERVENTO DI SOSTITUZIONE O RIFACIMENTO COMPLETO: i danni evidenziano la rottura totale di alcuni elementi (ad esempio: pilastri danneggiati che evidenziano rotture nello stato del “copriferro”). Al voto 2 corrisponde la necessità di sostituzione o rifacimento completo di una parte di un edificio o di un impianto; corrisponde la presenza di un forte degrado sia dei materiali sia dei componenti con rottura totale e, quindi, la necessità di una completa sostituzione. Anche in questo caso il passaggio dal voto 3 al voto 2 è basato soltanto sulla maggiore estensione del danno e non sulla tipologia dell’anomalia. Punteggio 1: NECESSITA DI INSTALLAZIONE EX NOVO: al voto 1 corrisponde la necessità di intervenire in modo radicale sull’edificio o su parte di esso con interventi di risanamento. MIUR Anagrafe dell’edilizia scolastica Manuale del rilevatore – 13/07/2004 Pagina 60 di 140 Schema prospettico relativo a tecniche e dettagli costruttivi di un edificio. Mario Docci, Diego Maestri, Il rilevamento architettonico – Storia metodi e disegno, Edizioni Laterza 1984. MIUR Anagrafe dell’edilizia scolastica Manuale del rilevatore – 13/07/2004 Pagina 61 di 140 Esempio di distacco di grosse superfici di intonaco. Giuseppe Cigni, Biancaneve Codacci Pisanelli, Umidità e degrado negli edifici, edizioni Kappa 1987. MIUR Anagrafe dell’edilizia scolastica Manuale del rilevatore – 13/07/2004 Pagina 62 di 140 1.8.2 Impianti: Θ 1) Impianto di riscaldamento ……………………………………………………………………………………………………………... 2) Impianto di condizionamento centralizzato ……………………………………………………………………………………..…….. 3) Impianti di ventilazione ………………………………………………………………………………………………………………... 4) Impianto elettrico sottotraccia principale di erogazione ………………………………………………………………………………. 5) Impianto elettrico con canalette esterne ……………………………………………………………………………………………….. 6) Impianto cucina ………………………………………………………………………………………………………………………... 7) Impianto elettrico di emergenza ……………………………………………………………………………………………………….. 8) Impianto idrico ………………………………………………………….……………………………………………………………... 9) Impianto igienico-sanitario ……………………………………………………………………….…………………………………… 10) Impianto ascensore …………………………………………………………………………………………………………………….. 11) Infrastruttura di rete (cablaggio)………………………..…………………………….………………………………………………… (*) Per ogni impianto attribuire il punteggio secondo la seguente classificazione: 6 - non richiede alcun intervento 5 - richiede intervento di manutenzione parziale 4 - richiede intervento di manutenzione completa 3 - richiede intervento di sostituzione o rifacimento parziale 2 - richiede intervento di sostituzione o rifacimento completo 1 - necessità di installazione ex-novo X - impianto non necessario. Al fine di definire lo stato di conservazione degli impianti, va attribuito un valore per ogni tipo di impianto tecnologico presente. I punteggi variano da 6 (massimo) a 1 (minimo). In particolare i valori corrispondono ai seguenti interventi da effettuare: Punteggio 6: NON RICHIEDE NESSUN INTERVENTO: tutti gli elementi, interni ed esterni appaiono in ottime condizioni. Il voto 6 può essere assegnato in base a due tipi di considerazioni: - assenza di danni o alterazioni ai materiali che costituiscono l’impianto; - condizioni di efficienza in tutte le sue parti che ne garantiscono il funzionamento. MIUR Anagrafe dell’edilizia scolastica Manuale del rilevatore – 13/07/2004 Pagina 63 di 140 Punteggio 5: RICHIEDE INTERVENTO DI MANUTENZIONE PARZIALE: pur essendo in piena efficienza, l’impianto necessita di piccoli interventi su elementi e componenti tecnici (ad esempio: scatole di derivazione aperte, rubinetteria da sostituire, quadri elettrici senza protezione, ecc..). Quindi, può essere assegnato il voto 5 quando gli impianti presentano dei piccoli problemi di manutenzione ordinaria. Punteggio 4: RICHIEDE INTERVENTO DI MANUTENZIONE COMPLETA: l’unità funzionale analizzata non è più efficiente e compromette la funzionalità dell’impianto stesso (ad esempio: un impianto di produzione calore che necessita della sostituzione di tutte le sue componenti). Quindi al voto 4 corrisponde la necessità di una manutenzione ordinaria completa. Il passaggio da 5 a 4 è basato soltanto sull’estensione e non sulla tipologia della anomalia. MIUR Anagrafe dell’edilizia scolastica Manuale del rilevatore – 13/07/2004 Pagina 64 di 140 Punteggio 3: RICHIEDE INTERVENTO DI SOSTITUZIONE O RIFACIMENTO PARZIALE: gli elementi dell’impianto analizzati si trovano in uno stato di non efficienza in quanto rotti o compromessi in modo grave (ad esempio: se la rete di idranti presenta dei danni alle bocchette di erogazione o alle cassette di alloggiamento delle manichette è compromessa la corretta funzionalità dell’impianto stesso, nonché la salvaguardia di tutti i presenti e dell’intero edificio). Al voto 3 corrisponde la necessità di sostituire o rifare parzialmente un impianto dell’edificio; questo voto colloca gli elementi in analisi nel gruppo di non efficienza. Punteggio 2: RICHIEDE INTERVENTO DI SOSTITUZIONE O RIFACIMENTO COMPLETO: i danni evidenziano la rottura totale di alcuni elementi dell’impianto (ad esempio: tutte le lampade di illuminazione di emergenza risultano danneggiate a tal punto che scaturisce la necessaria sostituzione dell’intero impianto). Il voto 2 può essere assegnato a due tipi di considerazioni: - necessità di sostituzione o rifacimento completo di un impianto; - presenza di un forte degrado sia dei materiali sia dei componenti con rottura totale. Anche in questo caso il passaggio dal voto 3 al voto 2 è basato soltanto sulla maggiore estensione del danno e non sulla tipologia dell’anomalia. MIUR Anagrafe dell’edilizia scolastica Manuale del rilevatore – 13/07/2004 Pagina 65 di 140 Punteggio 1: NECESSITA DI INSTALLAZIONE EX NOVO: al voto 1 corrisponde la necessità di installazione ex-novo dell’impianto o di una parte del sistema tecnologico (ad esempio mancanza di un ascensore o di servizi igienici per disabili). Punteggio X – IMPIANTO NON NECESSARIO : il segno X segnala che uno degli impianti indicati nella Scheda non esiste e comunque non è necessario. Al fine di poter garantire la omogeneità e la correttezza delle informazioni rilevate, si riportano nel seguito le seguenti definizioni: Definizioni: Impianto di riscaldamento: impianto alimentato da caldaie funzionanti a gas, gasolio, gpl, per il riscaldamento degli ambienti dell’edificio. Impianto di aria condizionata centralizzato: impianto che non prevede singoli elementi installati in ogni stanza, bensì una distribuzione uniforme del condizionamento per tutto l’edificio. Impianti di ventilazione: l’impianto di ventilazione ha lo scopo di assicurare, in ogni condizione atmosferica, un clima confortevole nei vari ambienti. Gli impianti elettrici sono tutti quelli che producono, trasportano, distribuiscono e utilizzano l’energia elettrica. In particolare si distinguono: - Impianto elettrico sottotraccia principale di erogazione: eseguite le tracce sulla struttura, viene inserita una tubazione contenente i cavi di alimentazione della dorsale principale che serve, tramite scatole di derivazione, le linee secondarie di ogni piano e/o ambiente. Tutti gli elementi utilizzati devono avere idoneo marchio di sicurezza. - Impianto elettrico con canalette esterne: le tubazioni e le canalette sono installate esternamente sulla parete, senza realizzare tracce sulla struttura. Anche in questo caso tutti gli elementi utilizzati devono avere un idoneo marchio di sicurezza. - Impianto elettrico di emergenza: deve segnalare tutte le vie di uscita, inclusi anche i percorsi esterni, che devono essere adeguatamente illuminati per consentire la percorribilità in sicurezza fino a luogo sicuro. MIUR Anagrafe dell’edilizia scolastica Manuale del rilevatore – 13/07/2004 Pagina 66 di 140 Nelle aree prive di illuminazione naturale od utilizzate in assenza di illuminazione naturale, deve essere previsto un sistema di illuminazione di sicurezza con inserimento automatico in caso di interruzione dell’alimentazione di rete. Impianto idrico: si intende tutto il sistema di tubazioni (interne ed esterne), filtri, manicotti e pompe idrauliche destinate a garantire un sufficiente afflusso di acqua all’edificio. Impianto igienico-sanitario: si deve verificare l’efficienza del servizio igienico-sanitario (inteso come l’insieme, anche non completo, di W.C., lavabo e doccia). Impianto cucina: impianto e attrezzature necessarie alla preparazione di pasti caldi. Impianto ascensore: insieme di ascensori e montacarichi necessari per il trasporto di persone e/o merci all’interno dell’edificio. Infrastruttura di rete: l’insieme di tutti i componenti (hardware e software) contenuti nell’edificio scolastico. MIUR Anagrafe dell’edilizia scolastica Manuale del rilevatore – 13/07/2004 Pagina 67 di 140 SEZIONE D: CONDIZIONI DI SICUREZZA E REQUISITI PARTICOLARI CONDIZIONI DI SICUREZZA ♥ ♣ 1.9.1 Certificazioni relative all'edificio: Indicare se l’edificio in esame è provvisto di: - CERTIFICAZIONI RELATIVE ALL’EDIFICIO : SI DATA NO N.R. 1) Autorizzazione al funzionamento ♥……………………………………………………………………. □ □ □ 2) Certificato di agibilità|abitabilità ♣……………………………………………………………………. □ □ □ 3) Certificato di collaudo statico ♣ ……………………………………………………………..………. □ □ □ 4) ♣………………………... □ □ □ 5) Certificato di conformità dell’impianto elettrico (L. 46/1990) (allegato 4) ♣…………………………. □ □ □ 6) Certificato di conformità impianto idrotermosanitario (L. 46/1990) ♣………………………………... □ □ □ 7) Certificato di conformità dell’impianto antincendio (L. 46/1990) ♣…………………………………... □ □ □ 8) Denuncia dell’impianto di messa a terra ♣ (D.P.R 547 /55, D.P.R. 462/01) …………………..……… □ □ □ 9) Certificato di collaudo apparecchi elevatori ♣…(D.P.R 162 1999) ………………………………… □ □ □ 10) Certificato di omologazione della Centrale Termica ♣………………………………………………... □ □ □ 11) Autorizzazione sanitaria (per preparazione e/o somministrazione pasti) ♥ …………………………… □ □ □ 12) Registro infortuni ♥…(D.P.R. 547/55) …………………………………………………………… □ □ □ 13) Altro ♥ Autorizzazione per l’utilizzo di locali seminterrati con presenza di persone - DOCUMENTAZIONE ANTINCENDIO ♣ (D.P.R 303 1956) ♣: SI DATA NO N.R. 1) Certificato di collaudo dell’impianto rilevamento fumi ……………………….……….…..….………. □ □ □ 2) Certificato di collaudo dell’impianto di spegnimento…………………………….………….…………. □ □ □ 3) Certificato di omologazione e installazione porte tagliafuoco………………….………....…………. □ □ □ 4) Certificato di collaudo della rete di idranti …………………… …………………….……….………… □ □ □ 5) Certificato di prevenzione incendi in corso di validità ……………………………..……….………… □ □ □ 6) Registro di Prevenzione Incendi (art. 5 DPR n.37 1998) (allegato 4) ……………………….…………. □ □ □ 7) Nulla osta provvisorio di prevenzione incendi ……………………………………………….………… □ □ □ MIUR Anagrafe dell’edilizia scolastica Manuale del rilevatore – 13/07/2004 Pagina 68 di 140 La documentazione di cui sopra è reperibile o presso l’Ente locale o presso l’Istituzione scolastica, in ragione delle rispettive competenze. CERTIFICAZIONI RELATIVE ALL’EDIFICIO: 1) Autorizzazione al funzionamento: si tratta di una autorizzazione all’esercizio delle attività scolastiche, rilasciata dal Provveditorato agli Studi. 2) Certificato di agibilità/abitabilità: viene rilasciata dal Comune di appartenenza a seguito dell’accertamento della conformità della Struttura alla Concessione Edilizia, ai regolamenti Urbanistici locali e alla presentazione di documentazione relativa alla conformità degli impianti e stabilità delle strutture (certificato di collaudo statico vistato dal Genio Civile). 3) Certificato di Collaudo Statico: viene rilasciato dal collaudatore (Ingegnere o Architetto, iscritto all’albo da almeno 10 anni) nominato dal committente dell’opera, al fine di certificare la perfetta stabilità e sicurezza della struttura (Legge n°1086 del 05/11/1971; DPR n°380 del 06/06/2001). 4) Autorizzazione per l’utilizzo di locali seminterrati con presenza di persone: è rilasciata dalla ASL di pertinenza, a seguito della richiesta di “deroga” all’art. 8 del DPR 303/56, che sancisce in divieto di adibire a posti di lavoro locali interrati o seminterrati. Sono considerati locali seminterrati quelli per i quali la quota di interrato, rispetto al piano di campagna (misurata su tutte pareti perimetrali) è > del 50 %. 5),6);7) Certificati di conformità ai sensi della L. 46/90: si tratta di una Dichiarazione attestante la conformità dell’impianto (elettrico; idrotermosanitario; antincendio; radiotelevisivo), alla vigente normativa ed alle norme tecniche applicabili, rilasciata dall’installatore, a seguito della realizzazione, installazione, trasformazione e ampliamento degli impianti successivi al Marzo 1990. La dichiarazione di conformità è corredata da una serie di allegati obbligatori, quali: il progetto dell’impianto (ove previsto); una relazione tecnica; il certificato di riconoscimento dei requisiti tecnicoprofessionali dell’installatore. 8) Denuncia dell’impianto di messa a terra: si tratta di un modulo (modello B) compilato dall’installatore e inviato all’ISPESL (ex ENPI) dal committente, mediante il quale si comunica a detto Ente l’avvenuta installazione dell’impianto di messa a terra. Tale modello è stato attualmente superato, nella tipologia di documentazione prodotta dall’installatore (che rilascia una Dichiarazione di Conformità dell’impianto), nelle modalità di denuncia all’Ente preposto (la dichiarazione va inviata sia all’ISPESL che alla ASL o ARPA) e nelle modalità e competenze per la verifica periodica dell’efficienza dell’impianto (che oltre all’ARPA possono essere effettuate da soggetti abilitati e individuati nella gazzetta ufficiale mediante apposito decreto del Ministero dell’Industria). 9) Certificato di collaudo degli apparecchi elevatori: è rilasciato (dopo la realizzazione dell’impianto) dall’ISPESL per gli impianti realizzati antecedentemente al DPR 162/99 o, in alternativa, dagli organismi notificati di cui al citato decreto, prima della messa in esercizio dell’apparecchio elevatore. 10) Certificato di Omologazione della centrale termica: è rilasciato dall’ISPESL per generatori di calore con potenza superiore alle 30.000 Kcal/h. 11) Autorizzazione Sanitaria (per preparazione e/o somministrazione dei pasti): si tratta di una autorizzazione rilasciata dal Sindaco del Comune di appartenenza, a seguito del parere favorevole della ASL sulla rispondenza dei locali ove si manipolano e/o distribuiscono alimenti e delle modalità MIUR Anagrafe dell’edilizia scolastica Manuale del rilevatore – 13/07/2004 Pagina 69 di 140 operative del personale addetto ai requisiti igienico-sanitari previsti dalla vigente normativa (L. 283/62; DPR327/80; D.Lgs. 155/97 e smi). 12) Registro degli infortuni: l’obbligo di istituire il registro è sancito dal DPR 545/55 art. 403; il modello del registro deve essere conforme con quello definito dal DM 12/09/1958. Tale registro deve essere altresì vidimato dall’ufficio ASL di competenza. DOCUMENTAZIONE ANTINCENDIO1) 2); 3) Certificato di Collaudo dell’impianto rilevamento fumi; Certificato di Collaudo dell’impianto di spegnimento; Certificato di collaudo della rete idranti: sono rilasciati dall’installatore o professionista abilitato al fine di assicurare la funzionalità degli impianti e la rispondenza ai requisiti funzionali definiti dalle normativa vigente e dalle norma tecniche di riferimento. 4) Certificato di omologazione e installazione porte tagliafuoco: il certificato di omologazione è rilasciato dal Ministero dell’Interno; il certificato di corretta installazione delle porte è invece rilasciato dall’installatore, in conformità alle indicazioni fornite dal costruttore. 5) Certificato di prevenzione incendi in corso di validità: Il Decreto Ministeriale 16 febbraio 1982 (allegato 2) individua in un dettagliato elenco i locali, le attività, i depositi, gli impianti e le industrie pericolose la cui progettazione risulta essere soggette all'esame ed al parere preventivo del Comando Provinciale dei VV.F. ed il cui esercizio è soggetto a visita e controllo, al fine del rilascio del "Certificato di Prevenzione Incendi". Il certificato di prevenzione incendi viene rilasciato da parte del Comando Provinciale dei VVF di appartenenza, previa presentazione di un progetto che attesti la corrispondenza dei requisiti del fabbricato o dell’attività a quanto prescritto dalle normative vigenti e successivamente ad un sopralluogo di verifica effettuato dal Comando stesso. In virtù della presenza di tali attività soggette all’obbligo,dovrà essere verificata la presenza e verificata la validità Certificato di Prevenzione Incendi presso l’Ente locale e/o il Dirigente scolastico 6) Registro di Prevenzione Incendi: si tratta del Registro dei controlli e manutenzioni di cui all’art. 5 del DPR 37/98. Deve essere istituito da chiunque eserciti una attività soggetta al controllo del Comando Provinciale dei Vigili del Fuoco (di cui al sopracitato elenco del DM 16/02/1982). Nel registro devono essere riportate informazioni generali relative al sito (quali ad esempio: le attività soggette; il nominativo del Responsabile dei controlli; l’intervallo di validità del CPI), i dispositivi, gli impianti e le strutture oggetto dei controlli, la periodicità delle verifiche/interventi di manutenzione, la data di effettuazione degli stessi. 7) Nulla Osta Provvisorio di prevenzione incendi (NOP): certificazione introdotta dalla L. 818/84 al fine di consentire l’esercizio delle attività soggette al controllo dei VVF di cui al DM 16/02/1982, nelle more del rilascio del CPI. Il NOP aveva generalmente validità sei mesi. Attualmente non viene più rilasciato in funzione di quanto stabilito dal DPR 37/98 (e la relativa Circolare n°9 del 5/5/1998 – art. 7). Il rilevatore deve riportare in tabella la presenza/assenza dei documenti indicati; in caso di presenza della documentazione, il rilevatore deve riportare la data dell’ultimo documento disponibile. MIUR Anagrafe dell’edilizia scolastica Manuale del rilevatore – 13/07/2004 Pagina 70 di 140 Nel caso in cui l’impianto non sia presente, perché non necessario per quel fabbricato, la richiesta della relativa documentazione decade e, quindi, deve essere contrassegnata la colonna N.R. (non richiesto). 1.9.2 Adempimenti relativi al D.Lvo 626/1994 (allegato 4): ♥ Indicare se sono presenti: a) Documento valutazione del rischio …………………………………………………………………………………………... SI NO b) Piano di emergenza …………………………………………………………………………………………………………… SI NO Il rilevatore deve riportare la presenza/assenza della documentazione relativa agli adempimenti dettati dal D.Lvo 626/94 (allegato 4), fermo restando che il termine per il completamento degli adempimenti di tipo “gestionale”, facenti capo al Dirigente scolastico, ai fini degli obblighi previsti dal D.Lvo medesimo (ossia la redazione del documento di valutazione dei rischi e del piano di emergenza) era previsto entro il 31 dicembre 2000. E’ quindi, cura del Dirigente scolastico, la redazione ed i successivi aggiornamenti sia del documento di valutazione dei rischi, che del piano di gestione delle emergenze; per questa ragione il rilevatore deve richiedere tale documentazione al Dirigente scolastico. 1.9.3 Adeguamenti relativi al D.M. 26/8/1992 :♣ 1) L'attività non è soggetta al rilascio del C.P.I. (persone presenti<100) …………………………………………….… SI NO 2) L'attività è soggetta al rilascio del C.P.I (persone presenti>100) ………………………………………….………… SI NO 3) L'attività ha in corso richiesta di C.P.I …………………………………………………………………………….… SI NO 4) L'attività ha C.P.I scaduto e deve essere rinnovato ………………………………………….………….. SI NO 5) L'attività ha C.P.I in corso di validità …………………………………………………….……… ………………….. SI NO Gli adeguamenti sono previsti in conseguenza dell’emissione del Decreto Ministeriale 16 febbraio 1982 (allegato 2), che individua in un dettagliato elenco i locali, le attività, i depositi, gli impianti e le industrie pericolose, la cui progettazione risulta essere soggetta all'esame ed al parere preventivo del Comando Provinciale dei VV.F. ed il cui esercizio è soggetto a visita e controllo, al fine del rilascio del "Certificato di Prevenzione Incendi". E’ necessario, dunque, a partire da tale elenco, individuare la presenza di tali attività all’interno dell’Istituto scolastico, al fine di poter considerare se il sito è o meno “attività soggetta al rilascio del Certificato di Prevenzione Incendi” (C.P.I.). In virtù della presenza di tali attività soggette all’obbligo, deve essere richiesto al Dirigente scolastico il Certificato di Prevenzione Incendi o il parere preliminare rilasciato dal Comando Provinciale dei Vigili del Fuoco di appartenenza, espresso a seguito dell’esame del progetto consegnato ai fini del rilascio del C.P.I.. In particolare per quanto riguarda gli Istituti scolastici (attività n. 85 del D.M. 16/2/1982), l’attività risulta soggetta al controllo di prevenzione incendi e, quindi, soggetta al rilascio del C.P.I. qualora il numero delle presenze sia superiore a 100. Il rilevatore deve, in primo luogo, constatare l’assoggettabilità dell’Istituto all’obbligo di acquisire la documentazione autorizzatoria (C.P.I.) attraverso l’acquisizione del dato relativo al numero delle persone presenti (se maggiore o minore di 100); qualora l’attività sia soggetta ai controlli di MIUR Anagrafe dell’edilizia scolastica Manuale del rilevatore – 13/07/2004 Pagina 71 di 140 prevenzione incendi (numero di persone maggiore di 100), il rilevatore deve richiedere al Dirigente scolastico la presenza del Certificato di Prevenzione Incendi e verificarne la validità e la data della prossima scadenza. Si riporta in allegato al Manuale l’elenco delle attività soggette alle visite di prevenzione incendi (D.M. 16 Febbraio 1982 – allegato 2). 1.9.4 Indicare se esiste un impianto per la protezione contro le scariche atmosferiche ♣ 1) In caso di risposta affermativa precisarne il tipo (ad asta / a gabbia di Faraday...) : …………………………………………. SI 2) E’ stato effettuato il calcolo probabilistico previsto dalle norme CEI 81-1 per valutare la necessità dell’impianto ………... SI NO NO Il rilevatore deve indicare l’esistenza all’esterno dell’edificio di un impianto in grado di proteggere il fabbricato dalle scariche atmosferiche. I sistemi di protezione possono essere di due tipi: - a parafulmine: asta metallica, generalmente di ferro, disposta verticalmente sul punto più alto dell'oggetto da proteggere. Il dispositivo è completato da un cavo di rame che collega il parafulmine alla terra, costituita a sua volta da dispersori; - a gabbia di Faraday : maglia di cavi posata sul tetto degli edifici e collegata a terra. Grazie ad essa, in relazione al principio fisico, osservato elaborato e sperimentato dallo stesso studioso, , si proteggono gli edifici dai fulmini. Se l’impianto di protezione non è necessario in riferimento alla Norma CEI-81-1 (allegato 4), il rilevatore deve verificare l’esistenza della “Relazione sul calcolo di probabilità di caduta del fulmine”, attestante l’auto protezione del fabbricato. 1.9.5 Ingresso dell’edificio: ϖ 1) Numero ingressi arretrati a più di 5 m dal filo stradale ……………………………………………………………………. num. 2) Numero ingressi arretrati a meno di 5 m dal filo stradale …………………………………………………………………. num. Tale condizione va verificata rilevando il numero degli ingressi posti ad una distanza minore di 5 m rispetto al filo stradale ed il numero degli ingressi posti ad una distanza maggiore 5 metri. Si definisce filo stradale la linea che delimita l’area di passaggio di autoveicoli; l’edificio, infatti, non deve avere accessi diretti da strade provinciali o statali. 1.9.6 Accesso carrabile all’area dell’edificio ϖ 1) Larghezza ≥ 3,50 m . …………………………………………………………………………………………….… SI NO 2) Altezza libera ≥4,00 m . …………………………………………………………………………………………… SI NO 3) Pendenza < 10% …………………………………………………………………………………………………… SI NO MIUR Anagrafe dell’edilizia scolastica Manuale del rilevatore – 13/07/2004 Pagina 72 di 140 1.9.7 Scale interne ϖ 1) Indicare il numero max di aule servite da un singolo corpo scala: ……………………………………………………… num. aule 2)- Indicare il numero di scale con rampe di larghezza - Inferiore a 1,20 m ………………………………………………...…….……………………………………………….. num - Uguale a 1,20 m..……………………………………………………….………………………………………………... num - Superiore a 1,20 m..…………………………………………………….………………………………………………... num In riferimento a quanto dettato dal D.M. 10/3/1998 (allegato 4): “ogni luogo di lavoro deve disporre di vie di uscita alternative…..e che ciascuna via di uscita deve essere indipendente dalle altre e distribuita in modo che le persone possano ordinatamente allontanarsi da un incendio”……”le via di uscita devono condurre ad un luogo sicuro”……”devono essere di larghezza sufficiente in relazione al numero degli occupanti”. Si richiede al rilevatore di indicare, per il piano in cui sono presenti aule, il numero massimo delle aule servite da ogni corpo scala e, di conseguenza, il numero degli alunni che utilizzeranno quel percorso in caso di emergenza. La larghezza di 1,20 m risulta essere la larghezza minima consentita dalla normativa vigente relativamente ai percorsi verticali ed orizzontali posti all’interno degli Istituti scolastici. In riferimento a quanto definito dalle norme antincendio per l’edilizia scolastica, il D.M. 26 agosto 1992 (allegato 4), al punto 4.1 si afferma che“la larghezza minima delle scale deve essere 1.20 m” Nella tabella, quindi, il rilevatore deve riportare, rispettivamente, il numero dei percorsi verticali (scale) inferiore, uguale o superiore a 1,20 m. Per la valutazione dei parametri dimensionali è necessario rilevare, per quanto riguarda le scale costituite da rampe di forma rettilinea e regolare, la dimensione (luce) libera di passaggio, escludendo, MIUR Anagrafe dell’edilizia scolastica Manuale del rilevatore – 13/07/2004 Pagina 73 di 140 quindi, dal rilievo tutti gli eventuali elementi e/o ostacoli che la possano ridurre (corrimano, maniglioni, elementi sporgenti, ecc..). Nel caso, invece, di scale a chiocciola deve essere considerato che la larghezza (luce) utile per il passaggio è quella misurata dalla linea di mezzeria della scala fino al filo esterno della stessa. 1.9.8 Scale di sicurezza esterne ϖ 1) Indicare se esistono scale di sicurezza esterne ………………………………………………………………………….. a) Indicare il numero ……………………………………………………………………………………………….... SI NO num. In riferimento ai percorsi di esodo verticali dell’edificio, atti a garantire un eventuale esodo del personale e degli alunni da tutte le quote dello stabile, il rilevatore deve indicare la presenza ed il numero della scale di sicurezza esterne. Si riporta nel seguito la definizione così come indicato nel D.M. 30/11/1983 (allegato 4): Scala di sicurezza scala totalmente esterna rispetto al fabbricato servito, munita di parapetto regolamentare esterna: e di altre caratteristiche stabilite dalla norma. MIUR Anagrafe dell’edilizia scolastica Manuale del rilevatore – 13/07/2004 Pagina 74 di 140 1.9.9 Impianto di sollevamento ϖ: 1) Ascensori ……………………………………………………………………………………………………………………….…. num. 2) Montacarichi ……………………………………………………………………………………………………………………… num. 3) Montascale …………………………..………………………………………………………………………………………….… num. Si riportano nel seguito le definizioni tratte dal D.P.R. 162/99 (allegato 4) al fine di favorire l’identificazione degli impianti di sollevamento durante il sopralluogo: - ascensore: apparecchio a motore che collega piani definiti mediante una cabina che si sposta lungo guide rigide e la cui inclinazione sull'orizzontale è superiore a 15 gradi, destinata al trasporto di persone, di persone e cose, o, soltanto di cose, munita di comandi situati al suo interno o alla portata di una persona che si trova al suo interno; - montacarichi: apparecchio a motore di portata non inferiore a chilogrammi 25 che collega piani definiti mediante una cabina che si sposta lungo guide rigide e la cui inclinazione sull'orizzontale è superiore a 15 gradi, destinata al trasporto di sole cose, inaccessibile alle persone o, se accessibile, non munita di comandi situati al suo interno o alla portata di una persona che si trova al suo interno; - montascale: apparecchiatura atta a consentire, in alternativa ad un ascensore o rampa inclinata, il superamento di un dislivello a persone con ridotta o impedita capacità motoria. Il rilevatore deve, dunque, indicare la tipologia degli impianti presenti (ascensori, montacarichi, servoscala, piattaforme elevatrici) riportandone in tabella il numero. MIUR Anagrafe dell’edilizia scolastica Manuale del rilevatore – 13/07/2004 Pagina 75 di 140 1.9.10 Impianti antincendio ♠ 1) Indicare se esiste l’impianto di rilevazione fumi e calore ………………………………………….…….… SI NO 2) Indicare se esiste l’impianto antincendio ……………………………………………………………..… SI NO a) Nel caso di risposta affermativa indicare il n° idranti nell’edificio ………….………………………………..….. num. b) Indicare altresì il numero di estintori esistenti nell’edificio ……………………..…………………….. num. 1.9.11 Indicare se esistono serbatoi per la riserva idrica antincendio ♠ …………………………. MIUR SI NO Anagrafe dell’edilizia scolastica Manuale del rilevatore – 13/07/2004 Pagina 76 di 140 Il rilevatore deve evidenziare la presenza/assenza, all’interno degli ambienti destinati ad uso scolastico (aule, uffici, ecc..), dei seguenti sistemi e mezzi di difesa antincendio. Impianto rivelamento fumi: di Insieme di apparecchiature destinate a rivelare, localizzare e segnalare automaticamente un principio d’incendio. I sensori sono posti in corrispondenza del soffitto degli ambienti e sono collegati ad una centrale di controllo di solito ubicata presso un posto di chiamata (portineria). Idrante antincendio: Attacco unificato, dotato di valvola di intercettazione, ad apertura manuale, collegato ad una rete di alimentazione idrica. Un idrante può essere a muro, a colonna, soprasuolo oppure sottosuolo. Naspo: Attrezzatura antincendio costituita da una bobina mobile, su cui è avvolta una tubazione semirigida collegata, in modo permanente, ad una rete di alimentazione idrica in pressione per una estremità,,e terminante, all’altra estremità, con una lancia munita di valvola erogatrice e chiusura del getto Estintore Apparecchio mobile contenente un agente estinguente, che può essere proiettato o diretto sul fuoco sotto l’azione di una pressione interna. Gli - estintori possono essere alimentati a: polvere; schiuma; anidride carbonica; gas sostituti dell’halon. Serbatoio per la riserva idrica Serbatoio di supporto all’impianto di idranti antincendio costituito da antincendio: una vasca interrata o posta fuori terra, atta a garantire la portata di acqua necessaria all’impianto antincendio, al fine di poter domare una eventuale situazione di emergenza MIUR Anagrafe dell’edilizia scolastica Manuale del rilevatore – 13/07/2004 Pagina 77 di 140 Si riporta nel seguito la “segnaletica di indicazione” necessaria all’individuazione ed alla segnalazione degli impianti antincendio. Estintore Idrante UNI Naspo DN 1.9.12 Locale caldaia ♠ Il locale caldaia è: a) nel volume del fabbricato ………………………………………………….……………………………………………………………………… Kcal/h KW b) potenza della caldaia(*):……………………………………………………… (*) Rilevare il dato dalla targhetta della caldaia. Il rilevatore deve identificare, in primo luogo, il locale contenente l’impianto di produzione calore e, successivamente, se il locale è posto all’interno del volume del fabbricato o esterno all’edificio. Il locale caldaia va considerato interno all’edificio scolastico quando: − è inserito completamente nel volume dell’edificio (es.1); − si trova al piano interrano dell’edificio (es.2). Il locale caldaia va considerato esterno all’edificio scolastico quando: − è adiacente all’edificio ma presenta almeno due pareti libere (es.3); − è isolato completamente dall’edificio (es. 4). Dopo aver identificato il locale, è necessario fare un sopralluogo al suo interno al fine di poter rilevare il dato, presente sulla targhetta della caldaia stessa, relativo alla sua potenzialità termica (il dato è riportato nelle distinte unità di misura Kcal/h e KW). Tale dato può essere fornito dal referente dell’Istituzione scolastica. In presenza di due o più locali caldaia a servizio dello stesso edificio, barrare entrambe le caselle ed inserire il valore della potenzialità termica nominale dell’impianto con potenza maggiore. MIUR Anagrafe dell’edilizia scolastica Manuale del rilevatore – 13/07/2004 Pagina 78 di 140 Il locale caldaia inserito completamente nel volume dell’edificio ( Es. 1 ) MIUR Anagrafe dell’edilizia scolastica Manuale del rilevatore – 13/07/2004 Pagina 79 di 140 Il locale caldaia si trova al piano interrano dell’edificio (Es.2). MIUR Anagrafe dell’edilizia scolastica Manuale del rilevatore – 13/07/2004 Pagina 80 di 140 Il locale caldaia è adiacente all’edificio ma presenta almeno due pareti libere. ( Es.3 ) Il locale caldaia è isolato completamente dall’edificio (Es.4). MIUR Anagrafe dell’edilizia scolastica Manuale del rilevatore – 13/07/2004 Pagina 81 di 140 1.9.13 Tipo di riscaldamento ♠ 1) 2) 3) 4) 5) 6) 7) 8) ad olio combustibile ……………………………………………………………………………………………………………………………..… a gasolio …………………………………………………………………………………………………………………………………………… a metano ………………………………………………………………………………………………………………………………………….... a G.P.L. (gas petrolio liquefatto) …………………………………………………………………………………………………………………... impianto di condizionamento/ventilazione .………………………………………………………………………………………………………... corpi scaldanti elettrici autonomi …………………………………………………………………………..………………………….…………... teleriscaldamento ………………………………………………………………………………………………………………………………….. altro da specificare ………………………………………………………………………………………………………………………………… Il rilevatore, dopo aver verificato la presenza/assenza dell’impianto di riscaldamento e in caso positivo, deve indicare se è centralizzato o autonomo. Successivamente, si richiede al rilevatore di identificare la fonte energetica di alimentazione. Gli impianti, infatti, sono distinti in base al tipo di alimentazione della centrale termica (punti 1/4 - olio combustibile, gasolio, metano, GPL); il rilevatore deve identificare la tipologia dell’impianto rilevando i dati di targa riportati sulla superficie dello stesso all’interno del locale caldaia. Esempio di centrale termica. Per impianto di condizionamento/ventilazione (punto 5), si intende un sistema costituito da elementi riscaldanti ad aria (impianto centralizzato ad aria condizionata oppure un sistema costituito da fan-coil posti in ogni ambiente) alimentato da un impianto di produzione calore (centrale termica). I corpi scaldanti elettrici autonomi (punto 6), sono da identificarsi nel sistema di riscaldamento come elementi autonomi alimentati elettricamente. Per teleriscaldamento (punto 7) si intende un sistema di rete urbana che ruota attorno ad una centrale di cogenerazione (situata nei pressi del luogo in cui sorge l’edificio scolastico) che genera simultaneamente energia elettrica e calore, e alla quale è possibile allacciarsi tramite un contratto MIUR Anagrafe dell’edilizia scolastica Manuale del rilevatore – 13/07/2004 Pagina 82 di 140 stipulato con l’ente di riferimento. 1.9.14 Gestione dell’impianto termico ♠ Indicare se l’impianto termico è gestito: a) Direttamente ……………………………………………………………………………………………………………………………………….. b) In gestione calore ……………………………………………………………………………………………………………………………….…. c) Altro da specificare __________________________________________________________________________________________________ E’ necessario accertarsi se la scuola effettua la manutenzione dell’impianto termico in maniera autonoma, attraverso interventi a chiamata, quando si renda necessario per ovviare ad un guasto, oppure si affida ad una ditta esterna che effettua una manutenzione programmata (cadenza annuale o biennale) dell’impianto. Questa seconda ipotesi non può prescindere dalla stipula di un contratto i cui estremi possono essere richiesti al Dirigente scolastico dell’Istituto. 1.9.15 Indicare inoltre se: ♠ d) e) f) g) L’impianto di riscaldamento della palestra è separato …………………………………………………………………………………………… L’impianto di riscaldamento dell’auditorium è separato ……………………………………………………………………………………….… L’impianto di riscaldamento degli uffici è separato ……………………………………………………………………………………………… Altro da specificare __________________________________________________________________________________________________ Potrebbe verificarsi il caso in cui la palestra, l’auditorium o l’area amministrativa abbiano un impianto termico la cui alimentazione sia diversa da quella del resto dell’edificio. Il rilevatore deve indicare, quindi, se esistono diversi impianti termici atti ad alimentare aree diverse dello stabile. La suddivisione potrebbe nascere dall’esigenza delle diverse aree di avere orari distinti e, quindi, differenti caratteristiche di potenzialità dell’impianto. MIUR Anagrafe dell’edilizia scolastica Manuale del rilevatore – 13/07/2004 Pagina 83 di 140 REQUISITI PARTICOLARI ♦ In base a quanto dettato dal Decreto del Presidente della Repubblica 24 luglio 1996, n. 503. "Regolamento recante norme per l'eliminazione delle barriere architettoniche negli edifici, spazi e servizi pubblici", (allegato 4) per “barriere architettoniche” si intendono: a) gli ostacoli fisici che sono fonte di disagio per la mobilità di chiunque ed in particolare di coloro che, per qualsiasi causa, hanno una capacita motoria ridotta o impedita in forma permanente o temporanea; b) gli ostacoli che limitano o impediscono a chiunque la comoda e sicura utilizzazione di spazi, attrezzature o componenti; c) la mancanza di accorgimenti e segnalazioni che permettono l'orientamento e la riconoscibilità dei luoghi e delle fonti di pericolo per chiunque e, in particolare, per i non vedenti, per gli ipovedenti e per i non udenti. 1.10.1 Barriere architettoniche ♦ 1) 2) 3) 4) 5) 6) 7) 8) 9) Indicare se l'edificio in esame è dotato di accorgimenti specifici per il superamento delle barriere architettoniche in SI NO conformità al D.P.R n° 503 del 24/07/1996 ………………………………………………………..………………………… In caso di risposta affermativa, precisare: accesso dall'esterno con rampe (pendenza < 8%) …………………………………………………………….………………………………………..……… scale a norma (alzata non > 16 cm, pedata non < 30 cm) ………………………………………………………….…………………………………………. ascensore per il trasporto di disabili (1,40 x 1,10 m) ……………………………………………………………………..…………………………………… servoscala e/o piattaforma elevatrice …………………………………………………………………………………………….……………………………… servizio igienico specifico per disabili a norma ……………………………………………………………………………………………………………..… porte di larghezza minima di 0,90 m ………………………………………………………………………………………………………………. percorsi esterni ……………………………………………………………………………………………………………………...…………..… percorsi ……………………………………………………………………………………………………………………………………………….……….… altro da specificare …………………………………………………………………………………………………………………………………………….…… In certe situazioni tutti gli elementi della progettazione (oggetti, arredi, distanze e posizioni degli edifici) possono costituire una barriera architettonica. L’ambiente costruito, infatti, deve offrire le medesime opportunità a tutti gli individui, attraverso pluralità di soluzioni, per non escludere nessuno dall’uso di un oggetto o di un luogo. Il rilevatore deve, dunque, indicare se l’edificio scolastico è dotato di accorgimenti specifici per l’eliminazione delle barriere architettoniche. In caso di risposta affermativa, barrare una o più caselle che indicano i principali interventi effettuati per garantire l’accessibilità della struttura. Nel seguito si riportano le definizioni di ogni componente che possa costituire un ostacolo e le caratteristiche dell’elemento progettuale che ne garantisce il superamento. MIUR Anagrafe dell’edilizia scolastica Manuale del rilevatore – 13/07/2004 Pagina 84 di 140 Rampa Si intende un percorso inclinato che collega due piani a quote diverse; necessario affinché il dislivello possa essere superato agevolmente da persone su sedia a ruote. Occorre tenere presente che non sono consentite lunghezze eccessive, salvo che non siano intervallate da piani orizzontali di riposo. La pendenza delle rampe non deve superare l’8%. Scale Le scale devono presentare andamento regolare ed omogeneo per tutto il loro sviluppo e devono avere larghezza minima di 1,20 m . Tutti i gradini devono avere stessa alzata e pedata (pedata minima 0,30 m; la somma tra il doppio dell’alzata e la pedata deve essere compresa tra 0,62 e 0,64 m), ed, inoltre, essere dotati di sistema antisdrucciolo. Le rampe di scale devono essere facilmente percepibili anche dai non vedenti e, per questo, devono essere segnalate ad almeno 0,30 m dal primo e dall’ultimo gradino, ad esempio con lastre di materiale diverso sul pavimento. Infine, le rampe di scale che non costituiscono parte comune o non sono di uso pubblico, possono avere una larghezza minima almeno pari a 0,80 m. MIUR Anagrafe dell’edilizia scolastica Manuale del rilevatore – 13/07/2004 Pagina 85 di 140 Ascensore L’ascensore deve avere una cabina di dimensioni tali da permettere l’uso da parte di una persona su sedia a ruote. Le dimensioni variano in base al tipo di edificio: • per edifici di nuova edificazione, l’ascensore deve avere le seguenti caratteristiche: - cabina di dimensioni minime di 1,40 m di profondità e 1,10 m di larghezza; - porta sul lato corto almeno di 0,80 m; - piattaforma di distribuzione anteriore alla porta della cabina pari a 1,50 x 1,50 m; • per edifici preesistenti che subiscono adeguamento, sono sufficienti le seguenti dimensioni: - cabina di dimensioni minime di 1,20 m di profondità e 0,80 m di larghezza; - porta sul lato corto almeno di 0,75 m; - piattaforma di distribuzione anteriore alla porta della cabina pari a 1,40 x 1,40 m. Le porte devono essere a scorrimento automatico e dotate di sistema di bloccaggio della chiusura (ad esempio: cellula fotoelettrica) in caso di ostruzione del vano porta, nonché di un timer regolato in modo da agevolare un comodo accesso di una persona su sedia a ruote. L’altezza della bottoniera deve essere adeguata ad una persona su sedia a ruote e prevedere una traduzione “Braille” dei pulsanti di comando. Deve essere prevista la segnalazione sonora dell’arrivo al piano e un dispositivo luminoso di allarme. MIUR Anagrafe dell’edilizia scolastica Manuale del rilevatore – 13/07/2004 Pagina 86 di 140 Servoscala e/o piattaforma elevatrice Si intendono quelle apparecchiature atte a consentire, in alternativa a un ascensore o ad una rampa inclinata, il superamento del dislivello a persone con ridotta o impedite capacità motorie. I servoscala e/o le piattaforme devono essere, per caratteristiche tecniche, rispondenti alla norma, in particolare devono garantire un accesso agevole e uno stazionamento della persona in piedi, seduta o su sedia a ruote. Devono essere dotati di sistemi anticaduta, antiscivolamento, antischiacciamento, antiurto e garantire sicurezze di movimento, meccaniche, elettriche e di comando. Possono essere utilizzate per superare dislivelli di non più di 4 m, con velocità non superiore a 0,1m/s. La portata minima utile deve essere di kg 130 e le dimensioni minime del vano corsa pari a 0,80 x 1,20 m. Le piattaforme e il relativo vano-corsa devono avere opportuna protezione e i due accessi essere muniti di cancelletto. MIUR Anagrafe dell’edilizia scolastica Manuale del rilevatore – 13/07/2004 Pagina 87 di 140 Servizi igienici Nei servizi igienici deve essere garantita la mobilità della sedia a ruote, necessaria all’utilizzazione degli apparecchi. In particolare si deve garantire lo spazio necessario per l’accostamento laterale al wc e, ove presenti, al bidet e alla doccia, nonché quello frontale al lavabo. Si deve prevedere, a 0,40 m dall’asse dell’apparecchio sanitario, un maniglione o corrimano per consentire un facile spostamento. La doccia deve essere a pavimento, dotata di sedile ribaltabile. Sono, infine, necessari, in prossimità del wc e della vasca, campanelli d’emergenza e opportuni corrimani posti a circa 0,80 m dal calpestio. Porte Le porte di accesso devono essere facilmente manovrabili, di tipo e luce netta (per luce netta s’intende la larghezza di passaggio al netto dell’ingombro dell’anta mobile in posizione di massima apertura se scorrevole, in posizione di apertura a 90 gradi se incernierata) tali da consentire un agevole transito anche da parte di persona su sedia a ruote. La larghezza minima deve essere almeno di 0,90 m. Eventuali vetri sulle porte devono essere posti a circa 0,40 m da terra. Maniglioni ausiliari Sono da preferire porte scorrevoli o con anta a libro, dotate di maniglioni del tipo a leva e dotate anche di maniglione ausiliario. Da evitare, invece, le porte scorrevoli (a ritorno automatico ritardato). Le maniglie devono distare circa 0,90 m da terra (intendendo per altezza la distanza, misurata in verticale, dall’asse di rotazione della manopola al piano di calpestio). MIUR Anagrafe dell’edilizia scolastica Manuale del rilevatore – 13/07/2004 Pagina 88 di 140 1.10.2 Contenimento dei consumi energetici (in riferimento alla l.10 del 9/01/1991 (allegato 4): ♦ Indicare se l'edificio in esame è dotato di accorgimenti specifici per ridurre i consumi energetici ………………...… SI NO In caso di risposta affermativa, precisare se sono presenti: Zonizzazione impianto termico …………………………………………………………………………………………………....……….. Vetri doppi o doppi serramenti …………………………………………………………………………………………….………………. Isolamento della copertura …………………………………………………………………………………………………………………. Isolamento pareti esterne …………………………………………………………………………………………………………………… Pannelli solari …………………………………………………………………………………………………………………………….… Altro da specificare Il rilevatore deve indicare se l’edificio è dotato di accorgimenti specifici per ridurre i consumi energetici, e, in caso di risposta affermativa, barrare le caselle indicanti i vari accorgimenti adottati. Può essere prevista una zonizzazione dell’impianto termico, che corrisponde ad un sezionamento dell’edificio rispetto all’accensione del riscaldamento soltanto nelle parti che lo necessitano (ad esempio nel piano in cui sono presenti più persone in quel momento). Si deve constatare l’eventuale presenza di doppi vetri o doppi serramenti, indicati per l’isolamento termico. L’isolamento termico della copertura e/o delle pareti esterne, è obbligatorio per tutti gli edifici in cui sia previsto l’impianto di riscaldamento. I materiali isolanti utilizzati per le pareti esterne sono molteplici e dagli spessori molto variabili, a seconda delle temperature interne ed esterne, della localizzazione geografica dell’edificio e si basano sul concetto di interruzione di flusso di calore verso l’esterno. I pannelli solari sono sistemi di conversione dell'energia solare in energia elettrica mediante cellule fotovoltaiche capaci di trasformare l'energia elettromagnetica (quella che comunemente chiamiamo "luce") in elettricità, in virtù delle proprietà chimico/fisiche del materiale di cui sono composte. Un pannello fotovoltaico è formato da un supporto per le cellule, da un contenitore che le protegge dai fenomeni atmosferici, da circuiti elettrici di convogliamento e, spesso, da batterie che hanno la funzione di accumulare e rilasciare la carica in modo graduale nel tempo. Gli accumulatori sono, spesso, parti esterne al modulo fotovoltaico vero e proprio. I pannelli solari, se applicati in contesti che lo consentono, possono eliminare del tutto le necessità di alimentazione mediante la rete nazionale. Il risparmio energetico è evidente. 1.10.3 Isolamento acustico ♦ Indicare se l'edificio in esame è dotato di accorgimenti specifici per la protezione dai rumori ………………………….…….. SI NO In caso di risposta affermativa precisare se riguardano : 1) isolamento acustico rispetto alla rumorosità esterna ……………………………………………………………………………………………... 2) isolamento interno tra aule, corridoi, altri locali …………………………………………………………………………..………….………….. 3) isolamento interno tra piani diversi ……………………………………………………………………………………………………………..... 4) altro da specificare ___________________________________________________________________________________________ MIUR Anagrafe dell’edilizia scolastica Manuale del rilevatore – 13/07/2004 Pagina 89 di 140 I possibili disturbi sono stati articolati in modo da potervi ovviare analizzando le singole parti dell’edificio. Nella tabella seguente si riportano diverse soluzioni: per i rumori interni tra locali adiacenti è necessario analizzare le caratteristiche tecniche delle pareti tra i locali; per i rumori interni tra locali sovrapposti si devono analizzare le caratteristiche dei materiali che costituiscono il solaio tra due quote differenti; per i rumori esterni vanno analizzate le pareti e gli infissi esterni (si potrebbe controllare, ad esempio, la presenza di un doppio vetro o lo spessore della muratura perimetrale esterna). Per quanto riguarda le murature si deve tenere conto che la massa muraria è il miglior isolante acustico, in quanto, l’isolamento acustico non si basa, come quello termico, sul concetto di interruzione di flusso, bensì è un problema di massa vibrante. La propagazione acustica è, quindi, assimilabile alla propagazione di onde nell’acqua e perciò intesa come la propagazione di onde in un mezzo. Il rilevatore deve, dunque, valutare se l’edificio è dotato di accorgimenti specifici per la protezione dai rumori; questi deve analizzare la tipologia dei vetri delle finestre; infatti, il valore di isolamento acustico di una finestra viene determinato dal materiale dell'intelaiatura (legno, alluminio, materia sintetica), ma, soprattutto dall'ermeticità, dallo spessore globale e dalla distanza tra i vetri. Aumentando lo spessore del vetro, aumenta il valore dell’isolamento acustico. Nel caso di vetri stratificati, l'isolamento acustico dipende dalle condizioni di robustezza del vetro e dal cuscinetto d'aria posto tra i vetri. Diverse misure dei vetri e una maggiore distanza tra le vetrate migliorano l'isolamento acustico. MIUR Anagrafe dell’edilizia scolastica Manuale del rilevatore – 13/07/2004 Pagina 90 di 140 1.10.4 Condizioni di insalubrità particolari ♦ Indicare se l'edificio presenta condizioni di insalubrità particolari ……………………………………………………….. SI In caso di risposta affermativa, indicare se si tratta di : 1) ricambio d'aria insufficiente (superficie finestrata apribile< 1/8 della superficie del locale) ………………….………………….. NO 2) assenza di acqua corrente …………………………………………………..……………………………………………………… 3) altro da specificare ______________________________________________________________________________________ Il rilevatore deve appurare se l’edificio in esame presenta condizioni di insalubrità particolari. In caso di risposta affermativa bisogna barrare una o più caselle: 1) Verificare che la superficie finestrata apribile sia maggiore di 1/8 della superficie del locale. 2) Accertarsi che l’acqua in uso nell’edificio sia corrente, ossia sia diretta e non proveniente da depositi o cisterne. Presenza di strutture di amianto ♦ 1) a) b) c) d) L’ente gestore ha provveduto a fare un’analisi e/o rilievo della presenza di amianto In caso di risposta affermativa indicare :..………………………………………………… coperture in cemento amianto ………………………………………………………………………..…… cassoni in cemento – amianto ……………………………………………………………………………… pannelli isolanti contenenti amianto ……………………………………………………………………… Altro da specificare SI NO □ □ □ □ La presenza di materiali contenenti amianto in un edificio, non comporta di per sé un pericolo per la salute degli occupanti. La presenza di materiali contenenti amianto in un edificio e caratterizzati da una struttura compatta, non costituiscono fonte di fibre aerodisperse se sono in buon stato di conservazione. Se, invece, il materiale viene danneggiato, per interventi di manutenzione o per vandalismo, si verifica un rilascio di fibre che costituisce un rischio potenziale. Analogamente, se il materiale è in cattive condizioni o se è altamente friabile, le vibrazioni dell'edificio, i movimenti di persone o macchine, le correnti d'aria, possono causare il distacco di fibre legate debolmente al resto del materiale. Nella voce “altro” specificare, in particolare, la presenza di eventuali pannelli di tamponamento contenenti amianto. Il rilevatore deve verificare, in primo luogo, se l’ente gestore dello stabile ha provveduto al censimento dell’edificio, ai sensi del D.M. 6 settembre 1994 (allegato 4), atto ad evidenziare la presenza di materiali contenenti amianto. Successivamente, durante il sopralluogo d’indagine, il rilevatore deve verificare l’effettiva presenza di elementi strutturali e/o di rivestimento costituiti da materiali a sospetto contenuto di amianto. Si riportano nel seguito alcune immagini delle tipologie di materiali che potrebbero essere riscontrate all’interno degli edifici scolastici. MIUR Anagrafe dell’edilizia scolastica Manuale del rilevatore – 13/07/2004 Pagina 91 di 140 Copertura in cemento amianto di un locale caldaia. MIUR Anagrafe dell’edilizia scolastica Manuale del rilevatore – 13/07/2004 Pagina 92 di 140 Serbatoio dell’acqua. Guarnizioni giunti tubazioni. Guarnizioni collettori uscita caldaie. MIUR Anagrafe dell’edilizia scolastica Manuale del rilevatore – 13/07/2004 Pagina 93 di 140 SEZIONE E: CARATTERISTICHE FUNZIONALI E DIMENSIONALI DEI LOCALI ♥ Informazioni relative alla compilazione del modulo di censimento di seguito riportato: La Scheda di censimento allegata costituisce un riepilogo delle varie voci e problematiche precedentemente affrontate nelle singole sezioni. Il rilevatore deve compilarla in modo da fornire un quadro riassuntivo di tutte le informazioni raccolte. In particolare, nel Modulo 1 si chiede di fornire indicazioni sulle diverse tipologie di locali, sulla loro ubicazione all’interno dell’edificio e sulle loro specifiche caratteristiche dimensionali. E’ presente in esso un campo nel quale segnalare eventuali anomalie o carenze riscontrate all’interno degli ambienti. MIUR Anagrafe dell’edilizia scolastica Manuale del rilevatore – 13/07/2004 Pagina 94 di 140 SEZIONE E - CARATTERISTICHE FUNZIONALI E DIMENSIONI DEGLI SPAZI IN USO Modulo 1 Pag |__|__| di |__|__| Cod. M.I.U.R.|__|__|__|__|__|__|__|__|__|__|,|__|__|=B Codice edificio rilevazione |__|__|__|__|__|__|__|__|__|__| Cod. M.I.U.R.|__|__|__|__|__|__|__|__|__|__|,|__|__|=D Lungh ml Largh ml Sup. M2 Volume M3 Sup. vetrata m2 Altezza minore ml Numero Occup. N° vasi N° lavabi Cod. M.I.U.R. |__|__|__|__|__|__|__|__|__|__|,|__|__|=A Cod. M.I.U.R. |__|__|__|__|__|__|__|__|__|__|,|__|__|=C N° docce N° posti gradinate Uso extra Scolast. Carenze e Forma Illum naturale Illum artificiale Cond Igieniche Cond acustiche Per ogni ambiente ubicato all’interno dell’edificio scolastico, il rilevatore deve compilare il modulo 1, allegato al Manuale come di seguito indicato. E’ necessario, infatti, rilevare nella Scheda tutti gli ambienti dell’edificio, seguendo un ordine progressivo, ossia, iniziando dalla quota più bassa (piano interrato/seminterrato o piano terra) e proseguendo verso le quote superiori. Nella Scheda, infatti, devono essere contrassegnati nelle prime due colonne, rispettivamente, il piano ed un numero progressivo affidato dal rilevatore. Per quanto riguarda le caratteristiche dimensionali degli ambienti, è necessario rilevare la misura della lunghezza, della larghezza e dell’altezza del locale, al fine di poterne calcolare la superficie ed il volume. Nel caso dei locali igienici deve essere rilevato anche l’antibagno. Nel caso in cui l’ambiente presenti una dimensione non regolare è necessario acquisire un numero maggiore di informazioni rilevando anche le diagonali del locale così come riportato nelle immagini seguenti. MIUR Anagrafe dell’edilizia scolastica Manuale del rilevatore – 13/07/2004 Pagina 95 di 140 Altro spec. Esempi di rilievo. La Scheda denominata Modulo 1 deve essere compilata, dunque, riportando i seguenti dati nelle apposite colonne: - Codice edificio MIUR: indicare nel campo il codice composto da otto caratteri alfanumerici (ad esempio RM 000326 e’ composto dalla sigla della provincia più un progressivo puro di 6 numeri) dell’edificio oggetto del rilievo; - - Codice edificio Rilevazione: indicare il codice formato da 10 caratteri numerici: nei primi tre caratteri va inserito il codice Istat della provincia in cui è ubicato il fabbricato; nei caratteri 4, 5 e 6 va scritto il codice Istat del comune; gli ultimi quattro caratteri sono riservati al sistema per assegnare all’edificio un numero progressivo all’interno di ciascun comune; Codice edificio MIUR (A – B – C- D ): inserire i rispettivi codici degli Istituti scolastici che utilizzano parte dell’edificio in questione; - Numero Piano: indicare il piano di riferimento all’interno dell’edificio, ad esempio 00 se piano terra; +1 primo piano; -1 piano seminterrato, R1 piano rialzato, A1 piano ammezzato 1, A2 piano ammezzato 2, S sottotetto, ecc..; − Progressivo identificativo del locale: riportare il numero corrispondente alla numerazione dei locali effettuata in sede di rilevazione sulle planimetrie e/o indicata sulla porta di accesso al locale; − Tipologia locale o laboratorio: indicare nella colonna il codice corrispondente alla tipologia del locale esaminato ( A11 Biblioteca; D01 Palestra, ecc..), così come riportato nelle tabelle di codifica e decodifica allegate al Manuale (allegato 1); − Lunghezza e larghezza: riportare i valori richiesti, espressi in metri lineari. Nel caso di locali di forma non regolare, prendere rispettivamente il lato più lungo, quello più corto e le diagonali; - Superficie: riportare la superficie del locale, in metri quadrati. Tale valore può essere desunto dalle planimetrie (se presenti ed aggiornate) o rilevato direttamente sul campo; - Volume: riportare il valore, espresso in metri cubi, effettuando il prodotto tra le dimensioni del locale che indicano rispettivamente l’altezza e la superficie in pianta (H x S); MIUR Anagrafe dell’edilizia scolastica Manuale del rilevatore – 13/07/2004 Pagina 96 di 140 - Superficie vetrata: riportare la somma delle aree di tutte le finestre (apribili e non) presenti nel locale, espressa in metri quadrati; - Altezza minima: riportare l’altezza minima, espressa in metri lineari, del locale; - Numero occupanti/Capienza massima: indicare il numero effettivo di presenze all’interno del locale (numero occupanti) e la capienza massima del locale, intesa come numero massimo di occupanti previsto in riferimento al rapporto tra indice di affollamento massimo e standard di superficie (capienza massima); - Numero vasi, numero lavabi, numero docce: nel caso di servizi igienici, indicare il numero di wc, lavandini e docce presenti all’interno del servizio; - Numero posti gradinate: nel caso di auditorium, aule magne, palestre dotate di spalti, indicare il numero massimo delle presenze possibili sulle gradinate; - Carenze: individuare in fase di sopralluogo, eventuali carenze che ciascun locale o laboratorio può mettere in evidenza. Le carenze che possono essere rilevate senza la necessità di particolari strumentazioni, ma che l’esperienza del rilevatore è in grado di segnalare, sono le seguenti: - per forma: quando la pianta di un locale si differenzia in modo evidente da quella quadrata/rettangolare e sia disagevole svolgervi le attività didattiche; - per illuminazione naturale: quando le fonti luminose non siano poste in modo distribuito e simmetrico e non siano garanzia di un illuminamento omogeneo sul piano orizzontale di lavoro; quando si rilevi l’assenza di dispositivi di oscuramento, con conseguenti effetti di discomfort termico/visivo, dati dall’eccessivo irraggiamento solare; - per illuminazione artificiale: quando la superficie finestrata di un’aula non raggiunge 1/8 della superficie di calpestio della stessa; quando, a seguito di misurazioni con luxmetro dei valori illuminotecnici in condizioni di illuminazione naturale e naturale/artificiale, non sono garantite condizioni di comfort visivo, tenendo conto dell’ora della rilevazione, delle condizioni metereologiche e dell’orientamento della scuola. - Uscite di emergenza: il rilevatore deve annotare il numero delle uscite di emergenza rispetto ad ogni quota dello stabile; - Barriere architettoniche: il rilevatore deve evidenziare la presenza di eventuali ostacoli alla fruibilità dello stabile da parte di portatori di handicap indicandone con una “X” la presenza o meno. Determinazione del progressivo identificativo locale e misurazione della lunghezza e larghezza: MIUR Anagrafe dell’edilizia scolastica Manuale del rilevatore – 13/07/2004 Pagina 97 di 140 Esempio di numerazione progressiva (1,2,3,ecc..) dei locali, su una planimetria di edificio scolastico. MIUR Anagrafe dell’edilizia scolastica Manuale del rilevatore – 13/07/2004 Pagina 98 di 140 Sezione edificio. Prospetto edificio. MIUR Anagrafe dell’edilizia scolastica Manuale del rilevatore – 13/07/2004 Pagina 99 di 140 SEZIONE F: ATTREZZATURE SPORTIVE NOTIZIE SULLE PALESTRE (STRUTTURE SPORTIVE COPERTE) ϖ In tale sezione devono essere fornite informazioni riguardanti le palestre, intese come spazi in cui si svolge l’educazione fisica e le strutture sportive al chiuso proprie della scuola, che hanno sede nell’edificio scolastico in esame (D.M. 18 dicembre 1975 – vedi allegato 4). 1.11.1 Esiste palestra scolastica propria dell’edificio: ϖ …………………………………… SI NO Si richiede al rilevatore di identificare se, all’interno del complesso scolastico, esiste uno spazio al coperto destinato all’educazione fisica e riconosciuto come palestra. Nel caso di risposta affermativa, ossia nel caso in cui l’edificio scolastico sia in possesso di una palestra propria, il rilevatore deve compilare il Modulo 1 allegato alle Schede (così come esplicitato nel dettaglio all’interno della Sezione E del presente Manuale). Nel Modulo 1 devono essere riportate, secondo il codice D01, attribuito alla palestra dalle tabelle di codifica e decodifica allegate al Manuale, tutte le caratteristiche dimensionali del locale e le eventuali carenze riscontrale al suo interno. 1.11.2 Se non esistono palestre proprie, l'educazione fisica viene svolta (barrare solo le caselle di interesse): ♦ 1) Totalmente in palestre di altra scuola ……………………………………………………………………………………………………………… 2) Parzialmente in palestre di altra scuola ………………………………………………………………………………………………………..…… 3) In palestra non scolastica …………………………………………………………………………………………………………………………… a) - Indicare il proprietario della struttura (*)……………………………………………………………………..………………………………… b) - Indicare se la scuola versa un affitto al proprietario …………………………………………………………….……… Distanza dalla scuola ……………………………………………………………………………………………..…… SI NO m (*) A= Comune; B= Provincia; C= Stato; D= Scuola; E= Altro ente pubblico; F= Privato; G= Altro; H= Ente religioso; I= Ente morale. MIUR Anagrafe dell’edilizia scolastica Manuale del rilevatore – 13/07/2004 Pagina 100 di 140 Se l’edificio non possiede spazi propri destinati all’educazione fisica, il rilevatore deve evidenziare se tale attività viene svolta totalmente/parzialmente in palestre di altra scuola, oppure in fabbricati non destinati ad uso scolastico, barrando la casella corrispondente. Si chiede, inoltre, al rilevatore di identificare il proprietario della struttura utilizzata per l’attività ginnica; in questo caso il campo deve essere compilato indicando con una A se il proprietario risulta il Comune, con una B la Provincia, con una C lo Stato, con una D un Istituto scolastico, con la E un altro Ente pubblico, con la F un privato, con la G altro, con l’H un Ente religioso, con la I un Ente morale. Il rilevatore deve indicare, inoltre, la distanza, espressa in metri che intercorre fra l’Istituto scolastico e le strutture esterne utilizzate per l’attività sportiva. MIUR Anagrafe dell’edilizia scolastica Manuale del rilevatore – 13/07/2004 Pagina 101 di 140 MIUR Anagrafe dell’edilizia scolastica Manuale del rilevatore – 13/07/2004 Pagina 102 di 140 MIUR Anagrafe dell’edilizia scolastica Manuale del rilevatore – 13/07/2004 Pagina 103 di 140 1.11.3 Soluzioni di ripiego: ♦ 1) Numero di aule adattate a palestra ……………………………………….…………………………………………………….… num. 2) Numero locali adattati a palestra ………………………………………...………………………………………………………. num. Nel caso in cui un Istituto scolastico non possieda dei locali, con caratteristiche dimensionali ed impiantistiche idonee, da destinare a palestra, potrebbe, per esigenze momentanee, aver adattato delle aule o degli altri ambienti a tale utilizzo. In questo caso, il rilevatore deve indicare il numero delle aule o dei locali temporaneamente adattati a tale uso. Il dato è utile per una analisi puntuale ed una verifica quantitativa di quali e quanti Istituti necessitano di strutture e/o fabbricati da destinare all’attività sportiva. MIUR Anagrafe dell’edilizia scolastica Manuale del rilevatore – 13/07/2004 Pagina 104 di 140 Esempio di palestre che formano un unico organismo edilizio con l'edificio scolastico. MIUR Anagrafe dell’edilizia scolastica Manuale del rilevatore – 13/07/2004 Pagina 105 di 140 Esempi di palestre inserite nel volume dell'edificio scolastico. MIUR Anagrafe dell’edilizia scolastica Manuale del rilevatore – 13/07/2004 Pagina 106 di 140 MIUR Anagrafe dell’edilizia scolastica Manuale del rilevatore – 13/07/2004 Pagina 107 di 140 MIUR Anagrafe dell’edilizia scolastica Manuale del rilevatore – 13/07/2004 Pagina 108 di 140 NOTIZIE SUGLI IMPIANTI SPORTIVI E PISCINE ALL’APERTO ϖ In tale sezione devono essere fornite informazioni riguardanti gli impianti sportivi e piscine all’aperto propri della scuola che hanno sede nell’edificio scolastico in esame (D.M. 18 dicembre 1975 – vedi allegato 4). 1.12.1 Esistono impianti sportivi propri: ϖ…………………………………………..…………… Tipo impianto Utilizzabile per attività sportive agonistiche Scuole che utilizzano l’impianto SI Uso extra scolastico NO Stato di manutenzione 1) 2) 3) 4) 5) Tipo di impianto:1)pallavolo; 2)pallacanestro; 3)atletica leggera; 4)pallamano; 5)calcio; 6)calcetto; 7)tennis; 8)rugby; 9)vasca natatoria; 10)campi scuola; 11)altro Scuole che utilizzano l’impianto:|__|__|__|__|__|__|__|__|__|__|,|__|__|=A |__|__|__|__|__|__|__|__|__|__|,|__|__|=B (Segnare il codice MIUR) |__|__|__|__|__|__|__|__|__|__|,|__|__|=C |__|__|__|__|__|__|__|__|__|__|,|__|__|=D Stato di manutenzione:1)agibile; 2)parzialmente agibile; 3)inagibile Si richiede al rilevatore di identificare se esiste un impianto sportivo, associato all’edificio scolastico. Nel caso di risposta affermativa, ossia nel caso in cui l’edificio scolastico sia in possesso di una organizzazione sportiva propria, il rilevatore deve compilare la tabella successiva indicando rispettivamente: - il tipo di impianto: indicare con il codice identificato in legenda il tipo di impianto sportivo (esempio 01 - campo da pallavolo, 10 - campo scuola, ecc..); - l’utilizzazione anche per attività agonistiche: indicare se l’impianto sportivo è utilizzabile anche per attività di tipo agonistico, in quanto le sue caratteristiche dimensionali corrispondono a quelle indicate dalle singole federazioni sportive; - le scuole che utilizzano l’impianto: indicare nella colonna il numero di scuole che utilizzano l’impianto, oltre a quella in questione, riportandone nello spazio sottostante il codice MIUR corrispondente; - l’uso extra scolastico: indicare se l’impianto viene utilizzato, oltre che dagli alunni della scuola, anche da altre associazioni sportive pubbliche o private, che ne fanno uso durante le ore pomeridiane e/o serali; - lo stato di manutenzione: indicare il livello di agibilità dell’impianto attraverso la numerazione indicata in legenda (1= agibile; 2= parzialmente agibile; 3= inagibile). MIUR Anagrafe dell’edilizia scolastica Manuale del rilevatore – 13/07/2004 Pagina 109 di 140 1.12.2 Se non esistono impianti sportivi propri, l’attività ginnica all’aperto viene svolta (barrare solo le caselle di interesse): ♥ 1) Totalmente presso impianti sportivi di altra scuola …………………………………………………………………………………………… 2) Parzialmente presso impianti sportivi di altra scuola …….…………………………………………………………………………………… 3) Presso impianti sportivi non scolastici.………………………………………………………………………………..………………………. 4) Indicare il proprietario della struttura (*)……………………………………………………………………………………………………… Indicare se la scuola versa un affitto al proprietario SI Distanza dalla scuola NO m (*) A= Comune; B= Provincia; C= Stato; D= Scuola; E= Altro ente pubblico; F= Privato; G= Altro; H= Ente religioso; I= Ente morale. Se l’edificio non possiede impianti sportivi propri destinati all’educazione fisica, il rilevatore deve evidenziare se tale attività viene svolta totalmente/parzialmente in strutture di altra scuola, oppure in fabbricati non destinati ad uso scolastico, barrando la casella corrispondente. Si chiede, inoltre, al rilevatore di identificare il proprietario della struttura utilizzata per l’attività ginnica; in questo caso, il campo deve essere compilato indicando con una ‘A’ se il proprietario risulta il Comune, con una ‘B’ la Provincia, con una ‘C’ lo Stato, con una ‘D’ un Istituto scolastico, con una ‘E’ un altro Ente pubblico, con una ‘F’ un privato, con una ‘G’ altro, con una ‘H’ un Ente religioso, con una ‘I’ un Ente morale. Il rilevatore deve indicare, inoltre, la distanza, espressa in metri, che intercorre fra l’Istituto scolastico e le strutture esterne utilizzate per l’attività sportiva. 1.12.3 Spazi all'aperto: ϖ Esistono spazi per attività libere all'aperto attrezzati : 1) A verde …………………………………………………………………………………………..………………………………………… 2) Con giochi ……………………………….……………………………………………………………..…………………………………. (*) Solo per le scuole elementari. Il rilevatore deve indicare la presenza di spazi sfruttati per attività libere all’aperto, attrezzati a verde o con giochi. E’ importante sottolineare che questi spazi attrezzati all’aperto sono previsti dalle Norme Tecniche del D.M. 18/12/1975 (allegato 4) solo per scuola materna ed elementare, mentre risultano facoltativi dalle medie in poi. 1.12.4 Indicare le dimensioni complessive dell’area destinata agli impianti sportivi all’aperto ϖ… Il rilevatore deve indicare la superficie complessiva, espressa in m2, di tutte le aree destinate agli impianti sportivi all’aperto. Il dato è desumibile dalle planimetrie, qualora in possesso del rilevatore. MIUR Anagrafe dell’edilizia scolastica Manuale del rilevatore – 13/07/2004 Pagina 110 di 140 SEZIONE G: ALTRE INFORMAZIONI ED OSSERVAZIONI NOTIZIE SUL SERVIZIO MENSA ♥ In tale sezione devono essere fornite informazioni riguardanti il servizio mensa (cucina ed area consumazione pasti) posto al servizio dell’edificio scolastico in esame (D.M. 18 dicembre 1975 p.to 3.6 – vedi allegato 4). E’ necessario riportate informazioni riguardanti le mense e/o cucine, intese come spazi, in cui si consumano e/o si cucinano pasti caldi, che hanno sede nella scuola in esame. Ogni singola Scheda deve identificare univocamente la mensa e/o cucina. 1.13.1 Nel caso l’edificio scolastico goda di servizio mensa, indicare: ♥ 1) Numero dei posti mensa …………………………………………………………………………………...………………… 2) Numero dei turni mensa …….………………………………………………………………………………..……………… 3) Se la mensa è dotata di cucina propria: indicare il numero di pasti preparati giornalmente ………………………………… 4) Se la mensa non è dotata di cucina propria: indicare il numero di pasti sporzionati giornalmente ………………………… Il rilevatore deve indicare se all’interno dell’area scolastica esiste un’area destinata al servizio mensa. In 1) 2) 3) 4) caso di risposta affermativa, è necessario specificare: il numero dei posti serviti; il numero dei turni previsti all’interno del locale consumazione pasti; il numero dei pasti preparati giornalmente, nel caso in cui la mensa sia dotata di cucina annessa; il numero dei pasti sporzionati giornalmente, nel caso in cui la mensa non sia dotata di cucina annessa (nel caso in cui ci si serva di un servizio catering esterno). 1.13.2 Indicare se la mensa è utilizzata da altre scuole: ♥ Il rilevatore deve indicare se il servizio mensa è utilizzata da parte di altre scuole, o se è possibile il suo utilizzo. Indicare se esiste la possibilità di utilizzo da parte di altre scuole ……………………………………………………………… SI NO 1____________________________________________cod:MIUR |__|__|__|__|__|__|__|__|__|__|,|__|__| 2____________________________________________cod:MIUR.. |__|__|__|__|__|__|__|__|__|__|,|__|__| 3____________________________________________cod:MIUR.. |__|__|__|__|__|__|__|__|__|__|,|__|__| 4 ___________________________________________ cod:MIUR ..|__|__|__|__|__|__|__|__|__|__|,|__|__| 5 ___________________________________________ cod:MIUR ..|__|__|__|__|__|__|__|__|__|__|,|__|__| Nel campo precedente deve essere indicato il Codice delle Sedi Scolastiche che utilizzano la mensa e/o cucina oltre alla scuola in questione. MIUR Anagrafe dell’edilizia scolastica Manuale del rilevatore – 13/07/2004 Pagina 111 di 140 AZIENDA AGRICOLA ♥ 1) Indicare se l’edificio dispone di azienda agricola ♥…………………………………………………………... a) Superficie dell’azienda agricola ϖ…………………………………………………………………………………. SI NO m2 b) Indicare il numero dei manufatti compresi nell’azienda agricola ϖ……………………………………………………num. Il rilevatore deve indicare se nell’edificio è presente, o annessa, un’azienda agricola. Il caso è possibile quando la tipologia di studi o di attività svolte all’interno dell’Istituzione scolastica lo prevede. In tal caso devono essere riportati nella Scheda i dati relativi alla superficie complessiva dell’azienda, espressa in m2 ed il numero dei manufatti (edifici, fabbricati, aree coperte, ecc..) che lo caratterizzano. Il dato relativo alla superficie è desumibile dalle planimetrie, qualora in possesso del rilevatore, o dal contratto di locazione depositato nell’Istituto e/o disponibile presso il Dirigente scolastico. Esempio di un'azienda agricola. MIUR Anagrafe dell’edilizia scolastica Manuale del rilevatore – 13/07/2004 Pagina 112 di 140 NOTE E OSSERVAZIONI ____________________________________________________________________________________________ ____________________________________________________________________________________________ ____________________________________________________________________________________________ ____________________________________________________________________________________________ ____________________________________________________________________________________________ ____________________________________________________________________________________________ ____________________________________________________________________________________________ ____________________________________________________________________________________________ ____________________________________________________________________________________________ ____________________________________________________________________________________________ ____________________________________________________________________________________________ ____________________________________________________________________________________________ ____________________________________________________________________________________________ ____________________________________________________________________________________________ ____________________________________________________________________________________________ ____________________________________________________________________________________________ Luogo e data di compilazione: DIRIGENTE SCOLASTICO MIUR RILEVATORE Anagrafe dell’edilizia scolastica Manuale del rilevatore – 13/07/2004 Pagina 113 di 140 MIUR Anagrafe dell’edilizia scolastica Manuale del rilevatore – 13/07/2004 Pagina 114 di 140 MIUR Anagrafe dell’edilizia scolastica Manuale del rilevatore – 13/07/2004 Pagina 115 di 140 MIUR Anagrafe dell’edilizia scolastica Manuale del rilevatore – 13/07/2004 Pagina 116 di 140 1.0 Identificazione della sede scolastica: CODICE M.I.U.R.: , CODICE FISCALE SCUOLA: DENOMINAZIONE SCUOLA: PROVINCIA: COMUNE: INDIRIZZO: Frazione o località: Via, piazza, ecc..: Denominazione: Numero civico: C.A.P.: DISTRETTO SCOLASTICO: NUMERO TELEFONO: / NUMERO FAX : / MIUR / Anagrafe dell’edilizia scolastica Manuale del rilevatore – 13/07/2004 Pagina 117 di 140 1.1 Indicare se la scuola è: − sede centrale……………………………………………………………………..……………………………… 1 − istituzione educativa……………………………………………….…………………………………………… 2 − sezione associata………………………………………………………………………………………………… 3 − sede di circolo didattico………………………………………………………………………………………… 4 − sede di istituto comprensivo…………………………………………………………………………………… 5 − sede di istituto istruzione superiore…………………………………………………………………………………… 6 Indicare se succursale ………………………………………………………………………….… 1.2 1 2 3 4 5 SI NO Per la scuola in esame, relativamente ai punti 1, 4, 5 e 6, indicare il Codice delle Sedi Scolastiche dipendenti (per il punto 1, è possibile che non vi siano sedi dipendenti): Cod. M.I.U.R. |__|__|__|__|__|__|__|__|__|__|,|__|__| Cod. M.I.U.R. |__|__|__|__|__|__|__|__|__|__|,|__|__| Cod. M.I.U.R. |__|__|__|__|__|__|__|__|__|__|,|__|__| Cod. M.I.U.R. |__|__|__|__|__|__|__|__|__|__|,|__|__| Cod. M.I.U.R. |__|__|__|__|__|__|__|__|__|__|,|__|__| 1.3 Posizione giuridica della sede: − statale …………………………………………………………………………………………………… 1 − non statale ………………………………………………………………….…………………………… 2 − − centro di formazione professionale …………………………………………………………………….. 3 − − parificata o legalizzata ………………………………………………………………………………….. 4 − paritaria …………………………………………………………………………………………………. 5 1.4 Tipo di gestione: − Stato …………………………………………………………………………………………………………….. 1 − Regione ………………………………..………………………………………………………………………... 2 − Provincia ………………………………………………………………………………………………………... 3 − Comune………………………………………………………………………………………………………….. 4 − Ente religioso …………………………………………………………………………………………………… 5 − Società o privati (specificare) ______________________________________________________________ 6 SI NO 1.5 La scuola in esame effettua permanentemente il doppio turno: − in caso di risposta affermativa, indicare il numero di classi:……………………………………………….. MIUR Anagrafe dell’edilizia scolastica Manuale del rilevatore – 13/07/2004 Pagina 118 di 140 2.0 Giudizio del Dirigente scolastico: 2.1 L’organizzazione degli spazi risulta: − funzionale ……………………………………………………………………………………………………. 1 3 − poco funzionale ………………………………………………………………………………………………. 2 − carente ………………………………………………………………………………………………………… 3 2.2 Le dimensioni degli spazi risultano: − sufficienti …………………………………………………………………………………………………… 1 − buone …………………………….…………………………………………………………………………… 2 − insufficienti …………………………………………………………………………………………………… 3 2.3 Le principali carenze riguardano gli spazi per: − attività didattiche normali …………………….……………………………………………………………… 1 − attività didattiche speciali …………………….……………………………………………………………… 2 − attività collettive ……………………………...……………………………………………………………… 3 − la gestione …………………………………….……………………………………………………………… 4 Luogo e data di compilazione: DIRIGENTE SCOLASTICO IL RILEVATORE ________________________ ______________________ MIUR Anagrafe dell’edilizia scolastica Manuale del rilevatore – 13/07/2004 Pagina 119 di 140 Note tecniche per la compilazione della Scheda di rilevazione per Sede Scolastica Per quanto riguarda le definizioni delle diverse Istituzioni scolastiche fare riferimento alle “Definizione e Terminologia (pag. 5). Tutte le Istituzioni scolastiche possono funzionare su una o più sedi (sede principale o centrale, succursale, sezione associata, plesso di scuola elementare). Rispetto agli edifici, le Sedi scolastiche possono svolgere la loro attività in un unico edificio, in un complesso scolastico, in più edifici scolastici ubicati in zone diverse. Si possono, pertanto, avere i seguenti casi: Edificio monosede: è il caso di una Istituzione scolastica che occupa l’intero edificio. Si deve compilare un “questionario per edificio” ed un “questionario per Istituzione scolastica”. Edificio plurisede: è il caso di più istituzioni scolastiche funzionanti nello stesso edificio. Si deve compilare un questionario per edificio e tanti questionari per Istituzione scolastica quante sono le istituzioni scolastiche. Complesso scolastico: monosede: si compila un “questionario per Istituzione scolastica” e tanti questionari edifici quante sono le Istituzioni del complesso; plurisede: si compilano tanti “questionari per Istituzione scolastica” quante sono le Istituzioni scolastiche funzionanti e tanti “questionari per edificio” quanti sono gli edifici del complesso. Ad esempio se l’Istituzione Scolastica “Alessandro Manzoni”, con Codice Meccanografico AGEE04300X, risulta composta da una Sede principale e da una Succursale, questa viene censita con due Sedi Scolastiche differenti: come sede principale (AGEE04300X/00), aggiungendo al codice meccanografico il progressivo “00”, e, come succursale, attraverso il progressivo “01” (AGEE04300X/01). Se, invece, l’Istituzione Scolastica non ha succursali, il codice da specificare è “AGEE04300X/00” quindi si avrà una sola sede scolastica. Ad ogni Sede scolastica deve corrispondere un questionario che, opportunamente identificata, mediante il codice di 10+2 caratteri, permetterà di associarla univocamente al questionario relativo all’edificio in cui opera la Sede scolastica rilevata. MIUR Anagrafe dell’edilizia scolastica Manuale del rilevatore – 13/07/2004 Pagina 120 di 140 QUESTIONARIO SEDE SCOLASTICA 1.0 Identificazione della Sede scolastica CODICE M.I.U.R.: è il codice meccanografico da 10+2 caratteri alfanumerici (ad esempio RMMM36800T/01) composto dal codice che individua univocamente la singola sede scolastica, indicata nel Bollettino Ufficiale del Ministero dell’Istruzione (codice a 10 caratteri alfanumerici: RMMM36800T), seguito da un progressivo numerico di 2 caratteri, destinato ad identificare le sedi scolastiche (“00”) dalle succursali (“01/02/….”). Il terzo e quarto carattere del codice M.I.U.R. indicano la tipologia della scuola come indicato nella tabella seguente: AA EE MM IC IS PC PM PQ PS RA RB RC RE RF RH RI RM RN RS RT RV SD SL SM SN SR ST TA TB TC TD TE TF TH TL TN VC VE Materna Elementare Media Istituto Comprensivo Istituto Superiore Liceo Classico Istituto Magistrale Scuola Magistrale Liceo Scientifico Istituto Professionale per l’Agricoltura Scuola tecnica per l’Arte Bianca e l’Industria Dolciaria Istituto Professionale per il Commercio Istituto Professionale per l’Industria e l’Artigianato per Ciechi Istituto Professionale Femminile Istituto Professionale Alberghiero Istituto Professionale per l’Industria e l’Artigianato Istituto per l’Industria e le Attività Marinare Istituto Professionale per l’Alimentazione Istituto Professionale per l’Industria e l’Artigianato per Sordomuti Istituto Professionale per l’Industria Edile Istituto Professionale per la Cinematografia e la Televisione Istituto d’Arte Liceo Artistico Accademia delle Belle Arti Accademia Nazionale di Danza Accademia Nazionale di Arte Drammatica Conservatorio di Musica Istituto Tecnico Agrario Istituto Tecnico Aeronautico Istituto Tecnico Commerciale* Istituto Tecnico Commerciale (per Geometri) Istituto Tecnico femminile Istituto Tecnico Industriale Istituto Tecnico Nautico Istituto Tecnico per Geometri Istituto Tecnico per Turismo Convitto Nazionale Educandato Femminile dello Stato Se la Sede scolastica fa parte di un Istituto Comprensivo (IC) o di un Istituto di Istruzione Superiore (IIS), occorre indicare sia il codice MIUR della Sezione Associata che il codice MIUR dell’IC o dell’IIS. Il rilevatore deve indicare i codici edificio di tutti i fabbricati presenti all’interno dell’area scolastica afferenti alla medesima Sede scolastica. MIUR Anagrafe dell’edilizia scolastica Manuale del rilevatore – 13/07/2004 Pagina 121 di 140 CODICE FISCALE DELLA SCUOLA: è il codice di 11 caratteri numerici assegnato dall’anagrafe tributaria all’Istituto principale (o circolo didattico); negli altri casi lasciare vuoto il campo. DENOMINAZIONE DELLA SCUOLA: indicare la denominazione dell’Istituzione scolastica (ad esempio “Giuseppe Garibaldi”). Nel caso in cui l’Istituzione scolastica non abbia una denominazione, il campo non deve essere compilato. PROVINCIA: indicare il nome della provincia ed il relativo codice Istat (ad esempio Roma = 058). COMUNE: indicare il nome del Comune in cui è ubicato l’edificio scolastico che ospita la Sede scolastica ed il relativo codice Istat (ad esempio Frascati = 039). INDIRIZZO: riportare, per esteso, l’indirizzo della Sede scolastica, specificando il Capoluogo, la Frazione, la Località, la via/viale/piazza/Largo/ecc.., relativa denominazione (della via, piazza, ecc..), numero civico e C.A.P. della stessa. DISTRETTO SCOLASTICO: va indicato il numero del distretto scolastico di appartenenza. NUMERO TELEFONO: va scritto il prefisso e il numero telefonico della segreteria della scuola. NUMERO FAX: si riporta il prefisso ed il numero di fax della scuola. 1.1: Indicare se la scuola e’: 1. Sede centrale: comprende la direzione scolastica, gli uffici amministrativi e le aule; 2. Istituzioni educative: si tratta di istituzioni scolastiche annesse, ad esempio convitti, conservatori, ecc.. dotati di proprio codice MIUR; 3. Sezione associata: punto di erogazione del servizio, che dipende da una Sede centrale ad eccezione di scuole materne e plessi di scuola elementare; 4. Sede di Circolo didattico: nelle scuole elementari è la sede dove sono ubicati gli uffici del Dirigente scolastico; 5. Sede di Istituto comprensivo: Istituzione scolastica da cui dipendono scuole materne, plessi di scuola elementare e sezioni associate di I grado; 6. Sede di Istituto di istruzione secondaria superiore (istituti superiori): istituzioni scolastiche da cui dipendono sezioni associate di diverso ordine e tipo. Indicare se la scuola è una succursale o meno. Succursale: è l’insieme di aule e sezioni di una scuola, che fisicamente risultano distaccate dalla sede principale, e che sono, comunque, identificate con lo stesso codice meccanografico della sede principale. Nella Scheda tale differenza è identificata dal progressivo di due caratteri che segue il codice meccanografico. La Sede principale viene censita con il codice meccanografico da dieci caratteri più il numero “00”, ad esempio “RMEE04300P/00”. Codice Meccanografico: è l’identificativo che rappresenta univocamente l’Istituzione scolastica. MIUR Anagrafe dell’edilizia scolastica Manuale del rilevatore – 13/07/2004 Pagina 122 di 140 1.2: Codice sedi scolastiche dipendenti:si deve indicare il Codice MIUR delle sedi scolastiche dipendenti dall’Istituzione scolastica in esame. 1.3: Posizione giuridica della Sede: si deve indicare se la scuola è Statale, non Statale, Centro di formazione professionale, parificata o legalizzata, paritaria. 1.4: Tipo di gestione: diversamente dal proprietario, la cui informazione viene rilevata nel “questionario edificio scolastico”, l’ente gestore può essere lo Stato, la Regione, la Provincia, il Comune, un Ente Religioso, una società, un privato o altro. 1.5: Doppio turno: occorre rilevare se la scuola effettua permanentemente il doppio turno e, in caso affermativo, si deve riportare il numero delle classi funzionanti con il doppio turno. MIUR Anagrafe dell’edilizia scolastica Manuale del rilevatore – 13/07/2004 Pagina 123 di 140 2.0 Giudizio Del Dirigente Scolastico Si riporta il giudizio del Dirigente scolastico in merito: all’organizzazione funzionale degli spazi (punto 2.1), alle dimensioni degli ambienti (punto 2.2) e alle principali carenze (punto 2.3). MIUR Anagrafe dell’edilizia scolastica Manuale del rilevatore – 13/07/2004 Pagina 124 di 140 MIUR Anagrafe dell’edilizia scolastica Manuale del rilevatore – 13/07/2004 Pagina 125 di 140 ALLEGATO 1 TABELLA PER CODIFICA E DECODIFICA DEI LOCALI MIUR Anagrafe dell’edilizia scolastica Manuale del rilevatore – 13/07/2004 Pagina 126 di 140 MIUR Anagrafe dell’edilizia scolastica Manuale del rilevatore – 13/07/2004 Pagina 127 di 140 TABELLA I: TIPI DI LOCALI Tipologia Locale Codice Alloggio custode Alloggio preside Alloggio direttore Ambulatorio medico Archivio Atrio – connettivo – distribuzione Auditorium A01 A02 A03 A04 A05 A06 B01 Aula di sostegno Aula magna A07 B02 Aula multimediale polifunzionale B03 Aula ordinaria Aula per sussidi didattici Bar Interno Biblioteca Biblioteca alunni Biblioteca insegnanti Centro Stampa Cucina Dispensa Tipologia Locale Codice Tipologia Locale Codice A42 A17 A18 A19 A20 A21 A22 Servizi igienici insegnanti Spazio adatto ad aula Spazio inutilizzato Spazio per giochi (materne) Spazio polivalente Spogliatoio allievi/e Spogliatoio insegnanti C02 A31 A32 A33 A34 A35 A36 A23 A24 Teatro Ufficio coordinatore amministrativo Ufficio direttore amministrativo B07 A37 A08 Dormitorio (materne) Guardiola Lavanderia Locale accumulatori elettrici Locale quadro elettrico Locale centrale termica Locale in uso ad istituz. non scolast. Magazzino Presidenza consiglio d’amministrazione Presidenza o direzione didattica Refettorio A39 A09 A10 A11 A12 A13 A14 A15 A16 Sala colloquio per famiglie Sala concerti Sala insegnanti Sala personale non insegnante Sale proiezioni Sala riunione Sala regia Servizio igienici allievi/e A26 B05 A27 A28 B06 A29 A30 C01 Ufficio collaboratori amministrativi Ufficio tecnico Vicepresidenza Area esterna Area esterna per giochi Altri locali Altri locali speciali Altri servizi igienici A25 B04 A38 A40 A41 A43 A44 A45 B08 C03 TABELLA 2: PALESTRE E IMPIANTI SPORTIVI Tipologia Locale Codice Palestra D01 Magazzino attrezzi D02 Servizi igienici allievi/e palestra D03 Servizi igienici insegnanti palestra D04 Spogliatoio allievi palestra D05 Spogliatoio insegnanti palestra D06 Tipologia Locale Codice Tipologia Locale Codice Atrio-distribuzione-connettivo palestra Locale Centrale termica palestra Ufficio palestra D07 Servizi igienici allievi/e imp. Sport Servizi igienici insegnanti imp. Sport Spogliatoio allievi imp. Sport. D12 Spogliatoio insegnanti imp. Sport Atrio- distribuz.- connet. Imp. sport Locale Centr. Termica imp. Sport. Ufficio impianto sportivo D13 Gradinate D19 D14 Altre palestre/impianti sportivi D20 D10 D11 D15 D16 D17 D18 TABELLA 3: TIPI DI RACCOLTE STORICO ARTISTICHE Tipologia Locale Ceramica/maiolica/porcellana Design/moda e costumi Gipsoteca/alabastri Gliptoteca Codice G01 G02 G03 G04 Tipologia Locale Codice Grafoteca / libri Metalli preziosi Pinacoteca Sculture G05 G06 G07 G08 Tipologia Locale Codice Strumenti musicali Vetri e cristalli Altre raccolte storico/artistiche G09 G10 G11 TABELLA 4: TIPI DI LABORATORIO a) ISTRUZIONE ELEMENTARE E MEDIA Tipologia Locale Animazione centrale Applicazioni tecniche Ceramiche e simili Disegno e pittura MIUR Codice E01 E02 E03 E04 Tipologia Locale Codice Fotografia Informatica Lingue Musica E05 E06 E07 E08 Tipologia Locale Codice Scienze Storia e geografia Altre istruzioni elem./media E09 E10 E11 Anagrafe dell’edilizia scolastica Manuale del rilevatore – 13/07/2004 Pagina 128 di 140 TABELLA 5: TIPI DI LABORATORI b) ISTRUZIONE ARTISTICA Tipologia Locale Codice Tipologia Locale Alabastro Applicazioni metalliche Architettura Arenarie Arte muraria Arte scenica Ceramica Cesello e sbalzo Confezione Costume per lo spettacolo S01 S02 S03 S04 S05 S06 S07 S08 S09 S10 Decoraz. Dei rivestim. ceramici edilizi Decorazione del gres S11 S12 Decorazione della porcellana Decorazione plastica Disegno animato Documentazione serigrafia Ebanisteria Esercitazioni corali Esercitazioni orchestrali Fabbricazione fritte, smalti e vernici Foggiatura dei rivest. Ceramici edilizi S13 S14 S15 S16 S17 S18 S19 S20 S21 Foggiatura del gres Fonderia Fonderia artistica Forgiatura con preparazione biscotto Forgiatura e tiratura Formatura dei modelli in gesso Formatura e modellazione Formatura e stucchi Forni e macchine Fotografia S22 S23 S24 S25 S26 S27 S28 S29 S30 S31 Codice Tipologia Locale Codice Fotografia artistica Fotoincisione off-set Fotoincisione tipografica Fusione e smalti Glittica Grafica pubblicitaria Incisione Incisione del corallo Incisione e incastonatura Incisione e molatura del vetro Intaglio Legatoria artistica e restauro del libro Linotipia Litografia e Serigrafia Marmo e Pietra Marmo, pietra e pietre dure Mass-media Merletto e ricamo Modellistica Modellistica per il figurino Mosaico e commesso S32 S33 S34 S35 S36 S37 S38 S39 S40 S41 Scenotecnica Scuola di decorazione Scuola di pittura Scuola di scenografia Scuola di scultura Serigrafia Stampa calcografica Stampa dei tessuti Stampa litografica Storia dell’arte S63 S64 S65 S66 S67 S68 S69 S70 S71 S72 S42 S43 Sviluppo, stampa e rifinitura Taglio S73 S74 S44 S45 S46 S47 S48 S49 S50 S51 S52 S75 S76 S77 S78 S79 S80 S81 S82 S83 Oreficeria Organo Pittura Scenografica Pittura ornamentale Porcellana Quartetto Restauro (accademie) Restauro ceramico Restauro del mobile antico Ripresa cinematografica e montaggio S53 S54 S55 S56 S57 S58 S59 S60 S61 S62 Taglio e confezione Tappeto Tarsia Tarsia e corallo Tecnica elettronica Tecniche della pittura Tecniche della scultura Tecniche grafiche speciali Tecnologico-chimico e apparecch.scient. Tessitura Tipografia Tornitura stampatura Verniciatura e smaltatura Vetrata artistica Vetro soffiato Xilografica Altre istruzioni artistica S84 S85 S86 S87 S88 S89 S90 S91 TABELLA 6: TIPI DI LABORATORI c) ISTRUZIONE CLASSICA Tipologia Locale Fisica Informatica MIUR Codice H01 H02 Tipologia Locale Codice Lingue Scienze H03 H04 Tipologia Locale Altre istruzioni classiche Codice H05 Anagrafe dell’edilizia scolastica Manuale del rilevatore – 13/07/2004 Pagina 129 di 140 TABELLA 7: TIPI DI LABORATORI d) ISTRUZIONE TECNICA Tipologia Locale Tipologia Locale Codice Aerotencica, cotr. e tecn.gie aeronautiche T1 Edilizia e topografia T29 Agronomia e coltivazioni Analisi chimica T2 T3 Elettro –radio-radartecnica Elettronica T30 T31 Analisi chimica generale e tecnica T4 Elettrotecnica T32 Analisi tecniche Arricchimento dei materiali Arte mineraria Arti grafiche Arti grafiche e tipografiche T5 T6 T7 T8 T9 Enologia Esercitazioni aeronautiche Esercitazioni agrarie Esercitazioni nautiche Filatura e tecnologia magliaria T33 T34 T35 T36 T37 Chimica T10 Filatura e tecnologia tessile T38 Chimica agraria Chimica analitica Chimica applicata Chimica generale delle materie plastiche Chimica generale, inorganica ed organica Chimica industriale e chimica tessile Chimica metallurgica e mineralurgica T11 T12 T13 T14 T15 Fisica Fisica applicata Fisica atomica e nucleare Industrie ceralicole Informatica gestionale T39 T40 T41 T42 T43 Microscopia e microbiologia conciaria Mineralogia e geologia Offi. Meccanica,agricola e macch. Agricole Patologia vegetale e entomologia agr. Radiochimica Ragioneria e macchine contabili Sistemi Sistemi di automazione industriale Strumenti ottici e tecnologia del vetro Tecnica commerciale e macchine calcolatr. Tecnica Turistica Tecniche di fonderia Tecnologia cartaria e cartiera Tecnologia conciaria e analisi Tecnologia dei materiali delle costr. T16 T17 T44 T45 Tecnologia e disegno Tecnologia meccanica T72 T73 Chimica tessile T18 T46 Tecnologia tessile T74 Chimica tessile e tintoria Chimica tintoria e sostanza coloranti Circolazione aerea Complementi servomeccaniscmi ed applicazioni Comunicazioni Controlli, servomeccaniscmi ed applicazioni Costruzioni Dattilografia Disegno, progettazione ed organizz. Indu. Economia domestica T19 T20 T21 T22 Informatica industriale Lavorazione per le arti fotografiche Lavorazione per le arti grafiche Linche Macchine e fluido Matematica Meccanica e macchine T47 T48 T49 T50 Tecnologia disegno e progettazione Tecnologie navalmeccaniche T75 T76 T77 T78 T51 T52 T25 T26 T27 Meccanico-tecnologico Merceologia, chimica e ottica fotografica Metallurgia e siderurgia Meteorologia Microbiologia industriale T53 T54 T55 T28 Microscopia T56 MIUR Codice T23 T24 Tipologia Locale Codice Telecomunicazioni Teoria della nave e di costruzioni di navi Termotecnica e macchine a fluido Tintoria Topografia e disegno Altro T57 T58 T59 T60 T61 T62 T63 T64 T65 T66 T67 T68 T69 T70 T71 T79 T80 T81 T82 Anagrafe dell’edilizia scolastica Manuale del rilevatore – 13/07/2004 Pagina 130 di 140 TABELLA 8: TIPI DI LABORATORI e) ISTRUZIONE PROFESSIONALE Tipologia Locale Codice Tipologia Locale Codice Analisi Chimica P1 Fabbricazione fritte, smalti e vernici P38 Analisi chimica generale e tecnica Applicazioni metalliche Arte mineraria P2 P3 P4 Fisica Fisica atomica e nucleare P39 P40 P41 Arte muraria P5 Foggiatura del gres P42 Automatismi Calcolo Chimica P6 P7 P8 Fonderia Forgiatura con preparazione biscotto Formatura dei modelli in gesso P43 P44 P45 Chimica agraria Chimica analitica Chimica applicata Chimica generale delle mat. Plastiche Chimica industriale e chimica tessile Chimica general, inorganica ed organica Chimica Merceologica P9 P10 P11 P12 P13 P14 P15 Formatura e modellazione Formatura e stucchi Forni e macchine Fotografia artistica Fotoincisione off-set Geofisica Geotecnica P46 P47 P48 P49 P50 P51 P52 Chimica metallurgica e mineralurgica Chimico - Merceologico P16 P17 Industri cerealicole Informatica P53 P54 Completamenti di chimica e elettronica Confezioni Contabilità P18 P19 P20 Informatica gestionale Informatica industriale Intaglio P55 P56 P57 Costruzioni Dattilografia P21 P22 Lavorazione per le arti fotografiche Lavorazione per le arti grafiche P58 P59 Decora. (ceramica, gres, procellana e sim.) Decorazione di rivestimenti ceramici edilizi Decorazione plastica Disegno animato P23 P24 P25 P26 Linguistico Macchine e fluido Marmo, pietra e pietre dure Meccanica e macchine P60 P61 P62 P63 Disegno, progettazione ed organiz. Industr. P27 Meccanico – tecnologico P64 Documentazione serigrafica Ebanisteria Edilizia e topografia P28 P29 P30 Merceologia Merletto e Ricamo Microbiologia Industriale P65 P66 P67 Elettro – radio - Radartecnica Elettronica P31 P32 P68 P69 Elettrotecnica Enologico Esercitazioni nautiche P33 P34 P35 P36 P37 Microscopia Microscopia e microbiologia conciaria Misure Modellistica Modellistica per il figurino Molino Musica Eserc. Bar, cucina, panificio pasticc, e sim. Esercitaz. Pratiche di ceramiche e simili MIUR Foggiatura dei rivestimenti ceramici edilizi P70 P71 P72 P73 P74 Tipologia Locale Codice Off. Mecc. Agricola e macch. agricole Ottica fotografica Pittura serigrafica Porcellana P75 Ragioneria e meccaniche contabili Reception Restauro ceramico Ripresa cinematografica e montaggio Sala office Scenotecnica Scienze Segreteria Serigrafia Sistemi Sistemi di automazione industriale Stampa di tessuti Strumenti ottici e tecnologia del vetro Taglio Taglio e confezioni Tecnica commerciale e macchine calcolatrici Tecnica turistica Tecnologia dei materiali delle costruzioni Tecnologia e disegno Tecnologia e termotecnica Tecnologia meccanica Tecnologia, disegno e progettazione Tecnologico-chimico e apparecch. Scientic. Tecnologie navalmeccaniche Telecomunicazioni Teoria della nave e di costruzioni navi Topografia e disegno Tornitura e stampatura P79 Verniciatura e smaltatura Vetro soffiato Altro P76 P77 P78 P80 P81 P82 P83 P84 P85 P86 P87 P88 P89 P90 P91 P92 P93 P94 P95 P96 P97 P98 P99 P100 P101 P102 P103 P104 P105 P106 P107 P108 P109 Anagrafe dell’edilizia scolastica Manuale del rilevatore – 13/07/2004 Pagina 131 di 140 ALLEGATO 2 ELENCO DELLE ATTIVITA’ SOGGETTE AL CONTROLLO DI PREVENZIONE INCENDI (D.M. 16/2/1982) MIUR Anagrafe dell’edilizia scolastica Manuale del rilevatore – 13/07/2004 Pagina 132 di 140 1) Stabilimenti ed impianti ove si producono e/o impiegano gas combustibili, gas comburenti (compressi, disciolti, liquefatti) con quantità globali in ciclo o in deposito superiori a 50 Nm3/h . 2) Impianti di compressione o di decompressione dei gas combustibili e comburenti con potenzialità superiore a 50 Nm3/h . 3) Depositi e rivendite di gas combustibili in bombole: a) compressi: - per capacità complessiva da 0,75 a 2 m3 - per capacità complessiva superiore a 2 m3 b) disciolti e liquefatti (in bombole o bidoni): - per quantitativi complessivi da 75 a 500 kg - per quantitativi complessivi superiori a 500 kg . 4) Depositi di gas combustibili in serbatoi fissi: a) compressi: - per capacità complessiva da 0,75 a 2 m3 - per capacità complessiva superiore a 2 m3 b) disciolti o liquefatti: - per capacità complessiva da 0,3 a 2 m3 - per capacità complessiva superiori a 2 m3 . 5) Depositi di gas comburenti in serbatoi fissi: a) compressi per capacità complessiva superiore a 3 m3 b) liquefatti per capacità complessiva superiore a 2 m3 . 6) Reti di trasporto e distribuzione di gas combustibili, compresi quelli di origine petrolifera o chimica, con esclusione delle reti di distribuzione cittadina e dei relativi impianti con pressione di esercizio non superiore a 5 bar. 7) Impianti di distribuzione di gas combustibili per autotrazione. 8) Officine e laboratori con saldatura e taglio dei metalli utilizzanti gas combustibili e/o comburenti, con oltre 5 addetti. 9) Impianti per il trattamento di prodotti ortofrutticoli e cereali utilizzanti gas combustibili. 10) Impianti per l'idrogenazione di oli e grassi. 11) Aziende per la seconda lavorazione del vetro con l'impiego di oltre 15 becchi a gas. 12) Stabilimenti ed impianti ove si producono e/o impiegano liquidi infiammabili (punto di infiammabilità fino a 65° C) con quantitativi globali in ciclo e/o in deposito superiori a 0,5 m3 . 13) Stabilimenti ed impianti ove si producono e/o impiegano liquidi combustibili con punto di infiammabilità da 65° C a 125° C, per quantitativi globali in ciclo o in deposito superiori a 0,5 m3. 14) Stabilimenti ed impianti per la preparazione di oli lubrificanti, oli diatermici e simili. 15) Depositi di liquidi infiammabili e/o combustibili: a) per uso industriale o artigianale con capacità geometrica complessiva da 0,5 a 25 m3 . b) per uso industriale o artigianale o agricolo o privato, per capacità geometrica complessiva superiore a 25 m3 . 16) Depositi e/o rivendite infiammabili e/o combustibili per uso commerciale: - per capacità geometrica complessiva da 0,2 a 10 m3 - per capacità geometrica complessiva superiore a 10 m3 . 17) Depositi e/o rivendite di oli lubrificanti, di oli diatermici e simili per capacità superiore ad 1 m3 . 18) Impianti fissi di distribuzione di benzina, gasolio e miscele per autotrazione ad uso pubblico e privato con o senza stazione di servizio. 19) Stabilimenti ed impianti ove si producono, impiegano o detengono vernici, inchiostri e lacche infiammabili e/o combustibili con quantitativi globali in ciclo e/o in deposito superiori a 500 kg . 20) Depositi e/o rivendite di vernici, inchiostri e lacche infiammabili e/o combustibili: - con quantitativi da 500 a 1.000 kg - con quantitativi superiori a 1.000 kg . 21) Officine e laboratori per la verniciatura con vernici infiammabili e/o combustibili con oltre 5 addetti. 22) Depositi e/o rivendite di alcoli a concentrazione superiore al 60% in volume: - con capacità da 0,2 a 10 m3 - con capacità superiore a 10 m3 . 23) Stabilimenti di estrazione con solventi infiammabili e raffinazione di oli e grassi vegetali ed animali, con quantitativi globali di solventi in ciclo e/o in deposito superiori a 0,5 m3 . 24) Stabilimenti ed impianti ove si producono, impiegano o detengono sostanze esplodenti classificate come tali dal regolamento di esecuzione del testo unico delle leggi di P.S. approvato con R.D. 6 maggio 1940, n. 635, e successive modificazioni ed integrazioni nonché perossidi organici. 25) Esercizi di minuta vendita di sostanze esplodenti di cui ai decreti ministeriali 18-10-1973 e 18-9-1975, e successive modificazioni ed integrazioni. MIUR Anagrafe dell’edilizia scolastica Manuale del rilevatore – 13/07/2004 Pagina 133 di 140 26) Stabilimenti ed impianti ove si producono, impiegano o detengono sostanze instabili che possono dar luogo da sole a reazioni pericolose in presenza o non di catalizzatori. 27) Stabilimenti di impianti ove si producono, impiegano o detengono nitrato di ammonio, di metalli alcalini e alcalino- terrosi, nitrato di piombo e perossidi inorganici. 28) Stabilimenti ed impianti ove si producono, impiegano o detengono sostanze soggette all'accensione spontanea e/o sostanze che a contatto con l'acqua sviluppano gas infiammabili. 29) Stabilimenti ed impianti ove si produce acqua ossigenata con concentrazione superiore al 60% di perossido di idrogeno. 30) Fabbriche e depositi di fiammiferi. 31) Stabilimenti ed impianti ove si produce, impiega e/o detiene fosforo e/o sesquisolfuro di fosforo. 32) Stabilimenti ed impianti per la macinazione e la raffinazione dello zolfo. 33) Depositi di zolfo con potenzialità superiore a 10 t . 34) Stabilimenti ed impianti ove si produce, impiega o detiene magnesio, elektron e altre leghe ad alto tenore di magnesio. 35) Mulini per cereali ed altre macinazioni con potenzialità superiori a 20 t e relativi depositi. 36) Impianti per l'essiccazione dei cereali e di vegetali in genere con depositi di capacità superiori a 50 t di prodotto essiccato. 37) Stabilimenti ove si producono surrogati del caffè. 38) Zuccherifici e raffinerie dello zucchero. 39) Pastifici con produzione giornaliera superiore a 50 t . 40) Riserie con potenzialità giornaliera superiore a 10 t . 41) Stabilimenti ed impianti ove si lavora e/o detiene foglia di tabacco con processi di essiccazione con oltre 100 addetti con quantitativi globali in ciclo e/o in deposito superiori a 50 t . 42) Stabilimenti ed impianti per la produzione della carta e dei cartoni e di allestimento di prodotti cartotecnici in genere con oltre 25 addetti e/o con materiale in deposito o lavorazione superiore a 50 t . 43) Depositi di carta, cartoni e prodotti cartotecnici nonché depositi per la cernita della carta usata, di stracci, di cascami e di fibre tessili per l'industria della carta con quantitativi superiori a 5 t . 44) Stabilimenti ed impianti ove si producono, impiegano e/o detengono carte fotografiche, calcografiche, eliografiche e cianografiche, pellicole cinematografiche, radiografiche e fotografiche di sicurezza con materiale in deposito superiore a 10 t. 45) Stabilimenti ed impianti ove si producono, impiegano e detengono pellicole cinematografiche e fotografiche con supporto infiammabile per quantitativi superiori a 5 kg . 46) Depositi di legnami da costruzione e da lavorazione di legna da ardere, di paglia, di fieno, di canne, di fascine, di carbone vegetale e minerale, di carbonella, di sughero ed altri prodotti affini, esclusi i depositi all'aperto con distanze di sicurezza esterne non inferiori a 100 metri misurate secondo le disposizioni di cui al punto 2.1 del decreto ministeriale 30 novembre 1983: - da 50 a 100 t - superiori a 100 t . 47) Stabilimenti e laboratori per la lavorazione del legno con materiale in lavorazione e/o in deposito: - da 5 a 100 t - oltre 100 t . 48) Stabilimenti ed impianti ove si producono, lavorano e detengono fibre tessili e tessuti naturali e artificiali, tele cerate, linoleum e altri prodotti affini, con quantitativi: - da 5 a 100 t - oltre 100 t . 49) Industrie dell'arredamento, dell'abbigliamento e della lavorazione della pelle; calzaturifici: - da 25 a 75 addetti - oltre 75 addetti. 50) Stabilimenti ed impianti per la preparazione del crine vegetale, della trebbia e simili, lavorazione della paglia, dello sparto e simili, lavorazione del sughero, con quantitativi in lavorazione o in deposito pari o superiore a 5 t . 51) Teatri di posa per le riprese cinematografiche e televisive. 52) Stabilimenti per lo sviluppo e la stampa delle pellicole cinematografiche. 53) Laboratori di attrezzerie e scenografie teatrali. 54) Stabilimenti ed impianti per la produzione, lavorazione e rigenerazione della gomma, con quantitativi superiori a 5 t . 55) Depositi di prodotti della gomma, pneumatici e simili con oltre 10 t . MIUR Anagrafe dell’edilizia scolastica Manuale del rilevatore – 13/07/2004 Pagina 134 di 140 56) Laboratori di vulcanizzazione di oggetti di gomma con più di 50 q.li in lavorazione o in deposito. 57) Stabilimenti ed impianti per la produzione e lavorazione di materie plastiche con quantitativi superiori a 5 t . 58) Depositi di manufatti in plastica con oltre 5 t . 59) Stabilimenti ed impianti ove si producono e lavorano resine sintetiche e naturali, fitofarmaci, coloranti, organici e intermedi e prodotti farmaceutici con l'impiego di solventi ed altri prodotti infiammabili. 60) Depositi di concimi chimici a base di nitrati e fosfati e di fitofarmaci, con potenzialità globale superiore a 50 t . 61) Stabilimenti ed impianti per la fabbricazione di cavi conduttori elettrici isolati. 62) Depositi e rivendite di cavi elettrici isolati con quantitativi superiori a 10 t . 63) Centrali termoelettriche. 64) Gruppi per la produzione di energia elettrica sussidiaria con motori endotermici di potenza complessiva superiore a 25 kW . 65) Stabilimenti ed impianti ove si producono lampade elettriche, lampade a tubi luminescenti, pile ed accumulatori elettrici, valvole elettriche, ecc. 66) Stabilimenti siderurgici e stabilimenti per la produzione di altri metalli. 67) Stabilimenti ed impianti per la zincatura, ramatura e lavorazioni similari comportanti la fusione di metalli o altre sostanze. 68) Stabilimenti per la costruzione di aeromobili, automobili e motocicli. 69) Cantieri navali con oltre 5 addetti. 70) Stabilimenti per la costruzione e riparazione di materiale rotabile ferroviario e tramviario con oltre 5 addetti. 71) Stabilimenti per la costruzione di carrozzerie e rimorchi per autoveicoli con oltre 5 addetti. 72) Officine per la riparazione di autoveicoli con capienza superiore a 9 autoveicoli; officine meccaniche per la lavorazione a freddo con oltre 25 addetti. 73) Stabilimenti ed impianti ove si producono laterizi, maioliche, porcellane e simili con oltre 25 addetti. 74) Cementifici. 75) Istituti, laboratori, stabilimenti e reparti in cui si effettuano, anche saltuariamente, ricerche scientifiche o attività industriali per le quali si impiegano isotopi radioattivi, apparecchi contenenti dette sostanze ed apparecchi generatori di radiazioni ionizzanti (art. 13 della legge 31-12-1962, n. 1860 e articolo 102 del D.P.R. 13-2-1964, n. 185). 76) Esercizi commerciali con detenzione di sostanze radioattive (capo IV del D.P.R. 13-2-1964, n. 185). 77) Autorimesse di ditte in possesso di autorizzazione permanente al trasporto di materiali fissili in speciali e di materie radioattive (art. 5 della legge 31-12-1962, n. 1860, sostituito dall'art. del D.P.R. 30-12-1965, n. 1704). 78) Impianti di deposito delle materie nucleari, escluso il deposito in corso di spedizione. 79) Impianti nei quali siano detenuti combustibili nucleari o prodotti o residui radioattivi (art. 1, lettera b) della legge 31-12-1962, n. 1860). 80) Impianti relativi all'impiego pacifico dell'energia nucleare ed attività che comportano pericoli di radiazioni ionizzanti derivanti dal predetto impiego: - impianti nucleari; - reattori nucleari, eccettuati quelli che facciano parte di un mezzo di trasporto; - impianti per la preparazione o fabbricazione delle materie nucleari; - impianti per la separazione degli isotopi; - impianti per il trattamento dei combustibili nucleari irradiati. 81) Stabilimenti per la produzione di sapone, di candele e di altri oggetti di cera e di paraffina, di acidi grassi, di glicerina grezza quando non sia prodotta per idrolisi, di glicerina raffinata e distillata ed altri prodotti affini. 82) Centrali elettroniche per l'archiviazione e l'elaborazione di dati con oltre 25 addetti. 83) Locali di spettacolo e di trattenimento in genere con capienza superiore a 100 posti. 84) Alberghi, pensioni, motels, dormitori e simili con oltre 25 posti-letto. 85) Scuole di ogni ordine, grado e tipo, collegi, accademie e simili per oltre 100 persone presenti. 86) Ospedali, case di cura e simili con oltre 25 posti letto. 87) Locali adibiti ad esposizione e/o vendita all'ingrosso o al dettaglio con superficie lorda superiore a 400 m2 comprensiva dei servizi e depositi. 88) Locali adibiti a depositi di merci e materiali vari con superficie lorda superiore a 1.000 m2 . 89) Aziende ed uffici nei quali siano occupati oltre 500 addetti. 90) Edifici pregevoli per arte o storia e quelli destinati a contenere biblioteche, archivi, musei, gallerie, collezioni o comunque oggetti di interesse culturale sottoposti alla vigilanza dello Stato di cui al R.D. 7 novembre 1942, n.1564. MIUR Anagrafe dell’edilizia scolastica Manuale del rilevatore – 13/07/2004 Pagina 135 di 140 91) Impianti per la produzione del calore alimentati a combustibile solido, liquido o gassoso con potenzialità superiore a 100.000 kcal/h. 92) Autorimesse private con più di 9 autoveicoli, autorimesse pubbliche ricovero natanti, ricovero aeromobili. 93) Tipografie, litografie, stampa in offset ed attività similari con oltre 5 addetti. 94) Edifici destinati a civile abitazione con altezza in gronda superiore a 24 metri. 95) Vani di ascensori e montacarichi in servizio privato, aventi corsa sopra il piano terreno maggiore di 20 metri, installati in edifici civili aventi altezza in gronda maggiore di 24 metri e quelli installati in edifici industriali di cui all'art. 9 del D.P.R. 29 maggio 1963, n. 1497. 96) Piattaforme fisse e strutture fisse assimilabili di perforazione e/o produzione di idrocarburi di cui al D.P.R. 24-5-1979, n. 886. 97) Oleodotti con diametro superiore a 100 mm . MIUR Anagrafe dell’edilizia scolastica Manuale del rilevatore – 13/07/2004 Pagina 136 di 140 ALLEGATO 3 ELENCO CLASSIFICAZIONE SISMICA DEI COMUNI (VEDI FILE ALLEGATO) MIUR Anagrafe dell’edilizia scolastica Manuale del rilevatore – 13/07/2004 Pagina 137 di 140 ALLEGATO 4 RACCOLTA LEGGI E DECRETI (VEDI FILE ALLEGATO) MIUR Anagrafe dell’edilizia scolastica Manuale del rilevatore – 13/07/2004 Pagina 138 di 140 ELENCO NORME CONTENUTE NEL FILE ALLEGATO Circolare 5 maggio 1998, n. 9 D.M. 6 settembre 1994 D.M. 18 luglio 1991 Decreto del Presidente della Repubblica 24 luglio 1996, n. 503 Decreto Legislativo 8 Gennaio 2004, n. 3 Decreto Legislativo 19 settembre 1994, n. 626 Decreto Legislativo 22 gennaio 2004, n. 42 Decreto Legislativo 26 maggio 1997, n. 155 Decreto Ministeriale 2 aprile 1968 Decreto Ministeriale 10 marzo 1998 Decreto Ministeriale 12 settembre 1958 Decreto Ministeriale 14 giugno 1989, n. 236 Decreto Ministeriale 16 febbraio 1982 Decreto Ministeriale 16 gennaio 1996 Decreto Ministeriale 18 dicembre 1975 Decreto Ministeriale 26 agosto 1992 Decreto Ministeriale 30 novembre 1983 Decreto Presidente Repubblica 6 giugno 2001, n. 380 Decreto Presidente Repubblica 12 gennaio 1998, n. 37 Decreto Presidente Repubblica 19 marzo 1956, n. 303 Decreto Presidente Repubblica 24 marzo 1996, n. 503 Decreto Presidente Repubblica 26 marzo 1980, n. 327 Decreto Presidente Repubblica 27 aprile 1955, n. 547 Decreto Presidente Repubblica 30 aprile 1999, n. 162 Legge 1 giugno 1939, n. 1089 Legge 5 marzo 1990, n. 46 Legge 6 agosto 1967, n. 765 Legge 6 luglio 2002, n. 137 Legge 7 dicembre 1984, n. 818 Legge 22 ottobre 1971, n. 865 Legge 8 agosto 1985, n. 431 Legge 30 aprile 1962, n. 283 Legge 2 febbraio 1974, n. 64 Legge 3 agosto 1999, n. 265 Legge 6 agosto 1967, n. 765 Legge 29 giugno 1939, n. 1497 Legge 9 gennaio 1991, n. 10 Norma CEI 81-1 Ordinanza Presidente Consiglio 20 marzo 2003, n. 3274 Regio Decreto 29 dicembre 1923, n. 3267 Decreto Presidente Repubblica 6 giugno 2001, n. 380 MIUR Anagrafe dell’edilizia scolastica Manuale del rilevatore – 13/07/2004 Pagina 139 di 140 MIUR Anagrafe dell’edilizia scolastica Manuale del rilevatore – 13/07/2004 Pagina 140 di 140