PARTE PRIMA Gli Stati Uniti: dall’isolazionismo all’Emergency Refugee Shelter di Fort Ontario. Materiali relativi ai paragrafi 4 e 5. Tabella 1. Cronologia delle informazioni sulla Shoah rese note dai mezzi di informazione Luogo Data Quotidiano/Fonte Dati riportati 24/08/1941 Radio Mosca 27/08/1941 Parigi - Undzer Vort (La nostra parola) giornale della resistenza clandestina ebraica G.B. 24/08/1941 Discorso radiofonico di Winston Churchill U.S.A. 14/09/1941 New York Times U.S.A. 26/10/1941 New York Times U.S.A. e G.B. BRA Ottobre 1941 07/10/1941 Ottobre 1941 Novembre 1941 David Bergelson: “Per tutte le persone dei paesi occupati, l’Hitlerismo significa schiavitù, persecuzione e tortura; per noi ebrei, tuttavia, significa lo sterminio totale e la fine. La questione della sopravvivenza diventa assolutamente chiara. Essa riguarda la vita o la morte per il nostro popolo. Nel momento in cui udite queste parole, donne, bambini e uomini vengono sepolti vivi dai banditi bruni. In Polonia e in Romania intere comunità ebraiche vengono annientate, gli uomini assassinati, le donne violentate dai barbari. (…). Il fascismo vandalico ancora infuria. Esso distrugge tutto e noi ebrei saremo i primi ad essere buttati nel fuoco.” Sherman, J., Estraikh, G., a cura di, David Bergelson: From Modernism to Socialist Realism, Legenda, Oxford, 2007, pp. 57-58. “L’aggressore è sopreso, stupefatto, sconcertato. Per la prima volta nella sua esperienza deve constatare che l’assassinio di massa non paga più. Compie rappresaglie abbandonandosi alle più atroci crudeltà. Mano a mano che i suoi eserciti avanzano, interi distretti vengono rasi al suolo. Decine e decine di migliaia, letteralmente decine e decine di migliaia – di patrioti russi che difendono il suolo natale vengono fucilati a sangue freddo dagli uomini della polizia tedesca. Dall’epoca delle invasioni mongoliche d'Europa, nel XVI secolo, non si erano mai viste stragi così sistematiche e spietate, condotte su scala così vasta o anche solo vicina a tali immani proporzioni. E questo è solo l'inizio. (…). Ci troviamo di fronte a un crimine senza nome.” Statistiche sulle condizioni degli ebrei polacchi e dati relativi al tasso di mortalità, dovuto alla sottoalimentazione che nel ghetto di Varsavia era da 3 a 15 volte superiore rispetto alle normali statistiche. Viene resa nota l’esecuzione di massa del 27-28/08/1941 in cui gli ebrei vennero uccisi a colpi di mitragliatore vicino alla città di Kamenec-Podolsky (rifugiati ebrei polacchi e russi residenti in Ungheria ammassati sui camion e condotti sulla linea del confine polacco). Soldati e poliziotti rumeni con i tedeschi e l’Einsetzgruppe D uccisero sistematicamente decine di migliaia di ebrei. Il progrom più noto fu quello di Iasi, capitale della Moldavia, dove furono uccisi 13.000 ebrei. 32.000 ebrei massacrati in Romania dall’inizio della guerra. URSS G.B. G.B. G.B. 17/12/1941 Stampa U.S.A. e G.B. O Estado de Sao Paulo Jewish Chronicle London Institute of Jewish Affairs Comunicato stampa del Joint Foreign Committee of the Board of Deputies of British Jews e dell’Anglo-Jewish Association U.S.A. U.S.A. Svizzera Dic. 1941 Gen. 1942 18/05/1942 01/06/1942 21/06/1942 New York Times Seattle Daily Times Neue Zurcher Zeitung U.S.A. 26/06/1942 Yiddisher Kemfer U.S.A U.S.A 10/08/1942 10/09/1942 Autunno 1942 Newsweek Jewish Telegraphic Agency Sezione britannica del World Jewish Congress 25/11/1942 New York Times U.S.A. G.B. U.S.A BBC In Ucraina migliaia di ebrei erano morti durante i pogrom. Uccisione di 18.000 ebrei a Kamenec-Podolsky e fucilazioni di ebrei da parte delle forze tedesche e rumene in URSS. 52.000 tra ebrei e non ebrei (pazienti gassati dell’ospedale psichiatrico Pavlov; zingari; priginieri di guerra sovietici) erano stati uccisi dai nazisti a Kiev (con riferimento all’eccidio di Babi Yar del 29-30/09/1941). Lo scrittore Thomas Mann denunciò alla radio i massacri subiti dagli ebrei (http://andreacarancini.blogspot.it/2010/09/i-discorsiradiofonici-di-guerra-di.html). I nazisti avevano ucciso più di 100.000 ebrei nei paesi baltici, 100.000 in Polonia e un numero pari al doppio nella Russia occidentale. Eccidio di almeno 200.000 ebrei in Russia, Polonia e nei paesi baltici. “Parti indesiderate della popolazione, specialmente gli ebrei, sono state sterminate senza pietà”. “Non crediamo ai rapporti trasmessi dal corrispondente del ‘The Times’ secondo il quale solo in Romania sarebbero stati uccisi 40.000 ebrei. Non crediamo neppure che siano stati uccisi 125.000 ebrei, come ha affermato un altro corrispondente dello stesso giornale. Ma siamo convinti che complessivamente nei progrom il numero degli ebrei morti non sia inferiore a un quarto di milione.” Il quotidiano annunciava che erano scomparsi treni interi su cui erano stati ammassati gli ebrei di Varsavia. L’agenzia annunciava la deportazione di 300.000 ebrei da Varsavia. Rapporto per il governo britannico riguardante il piano generale di persecuzione degli ebrei europei. A pagina 10, il quotidiano riportava un articolo sui campi di Belzec, Sobibor e Treblinka, facendo menzione delle camere a gas e dei forni crematori di Auschwitz e riportando la cifra di 2 milioni di ebrei sterminati. Tabella 2. Cronologia delle informazioni sulla Shoah diffuse da altre fonti: servizi di spionaggio, agenti, ambasciate nei paesi neutrali, lettere censurate, ecc. Luogo Fonte Dati riportati Agosto 1941 Comint (Comunications intelligence) Æ Intercettazione e decriptazione dei segnali tedeschi (decifrato il codice utilizzato dalla Polizia d’Ordine delle SS). Es°: 17/08/1941 – Messaggio del generale delle SS von dem Bach-Zelewski a Berlino: “…il numero totale delle esecuzioni sul territorio di mia giurisdizione oltrepassa le 30.000.” Æ Decifrati i comunicati dei rappresentanti di Himmler (rapporti PRIT). Alto numero di messaggi in cui si menzionavano fucilazioni in massa degli ebrei (non condivisi con i servizi statunitensi). U.R.S.S. Agosto 1941 Rifugiati scampati ai nazisti e partigiani Æ comunicano con Panteleimon Ponomarenko (capo dello staff centrale del movimento partigiano dell’URSS) Æ rapporto a Stalin Æ Ufficio di informazione sovietico (Sovinformbureau) Æ le notizie giungono al mondo intero G.B. 11/09/1941 Capo dei servizi segreti G.B. 12/09/1941 Comunicato dei servizi segreti britannici G.B. Data Inizi di ottobre 1941 Novembre 1941 Esercito – Marina –COI (Comitato di coordinamento tra i servizi segreti) – OSS (Ufficio dei servizi strategici) guidato da Allen Dulles Diplomatici americani in Turchia, Svezia, Svizzera Addetto militare all’ambasciata americana a Berlino Francia 10/11/1941 Ambasciatore in Romania al Gov. di Vichy U.R.S.S. 1941 U.R.S.S. Fine 1941 Alleati Fine 1941 U.R.S.S. 07/01/1942 IV divisione del NKVD – Pavel Sudoplatov Dipartimenti politici dell’Armata Rossa e controspionaggio militare Diplomatici in Germania e in Romania Vjaceslav Molotov (Commissariato del popolo per gli Affari esteri) Æ ai governi con cui avevano relazioni diplomatiche U.R.S.S. Fine aprile 1942 Idem U.R.S.S. Dicembre 1942 IV divisione del NKVD – Rapporto a Constantin Oumanski (Commissariato degli Affari esteri) Alleati 17/12/1942 Dichiarazione congiunta degli Alleati U.S.A. U.S.A. U.S.A. Dal 1941 Gli ebrei venivano indiscrimatamente sterminati dalle truppe tedesche. Nota di accompagnamento al fascicolo di messaggi decrittati inviati quotidianamente a Churchill: “Il fatto che la polizia stia uccidendo tutti gli ebrei che cadono nelle sue mani dovrebbe essere ormai abbastanza chiaro. Si propone quindi di non continuare a riportare esplicita notizia di questi massacri, a meno che non vi sia la specifica richiesta di farlo.” “La fucilazine di ‘ebrei’ ricorre così spesso in questi messaggi, che le cifre sono state tolte dai rapporti sulla situazione e trasferite in una sezione a parte (…). Che tutti quelli giustiziati come ‘ebrei’ siano davvero ebrei è ovviamente dubbio: tuttavia le cifre dimostrano in maniera inequivocabile che è in atto una politica di intimidazione selvaggia, se non addirittura di vero e proprio sterminio.” Rapporti. Condizioni nella Polonia orientale: “liquidazione” e “sterminio” di ebrei. Massacri su vasta scala degli ebrei nella Russia occupata dai tedeschi. “Fino ad allora, e anche a Iasi l’estate scorsa, si poteva credere che le persecuzioni fossero dovute a iniziative di qualche militare isolato o di qualche tirannello locale. Oggi non c’è più dubbio che siamo in presenza di un piano sistematico di sterminio concepito già da qualche tempo”. Ascolto trasmissioni dei rumeni da Odessa a Bucarest. Informazioni sulle uccisioni di massa a seguito del contrattacco sferrato da Mosca alla fine del 1941. Informazioni sulle uccisioni, anche tranite testimonianze oculari. Riferimenti espliciti ai massacri compiuti in Ucraina e in Crimea, ma l’appartenenza etnica delle vittime fu passata sotto silenzio o sminuita Documenti tedeschi intercettati. Eccidio di 14.000 “persone” a Kharkiv, 3.000 a Taganrog, 6.000 “residenti pacifici” a Vicebsk, 10.000 a Pinsk e oltre 12.000 a Minsk. “Dichiarazione del governo sovietico sulla realizzazione, ad opera dei criminali hitleriani, del piano di sterminio totale degli ebrei nei territori occupati d’Europa”. Pubblicazione non approvata. - Sumner Welles di fronte ad una speciale riunione congiunta del Congresso e del Senato; Anthony Eden alla Camera deli Comuni inglese; Vjaceslav Molotov dai microfoni di Radio Mosca. “L’attenzione dei governi di Belgio, Cecoslovacchia, Grecia, Lussemburgo, Paesi Bassi, Norvegia, Polonia occupata dai sovietici, Regno Unito, Stati Uniti e Jugoslavia, nonché del Comitato nazionale francese, è rivolta ai numerosi rapporti provenienti dall’Europa in cui si riferisce che le autorità tedesche, non paghe di aver negato a persone di razza ebraica i più elementari diritti umani in tutti i territori sui quali si è esteso il loro barbaro dominio, stanno ora mettendo in atto le intenzioni di Hitler, spesso ribadite, di sterminare il popolo ebraico in Europa.” Tabella 3. Governi in esilio Luogo Roma Data Estate 1940 Fonte Vaticano Estate 1941 Luglio 1942 Londra, nel 1940 POI Aston Abbots, nel Buckinghamshire (Inghilterra), nel 1941 Metà settembre 1942 Ulteriore rapporto all’attenzione del presidente ceco Edvard Benes. Governo cecoslovacco in esilio 29/09/1942 06/11/1942 22/11/1942 Vari Stati/Vaticano Autunno 1941 Dispaccio del 27/10/1941 da parte di monsignor Giuseppe Burzio, nunzio apostolico in Slovacchia. 09/03/1942 Ulteriore rapporto di Burzio Marzo 1942 Aprile 1942 Maggio 1942 Luglio 1942 Luglio 1942 Settembre 1942 Natale 1942 Nunzi apostolici in Ungheria e Svizzera 06/03/1943 Governo belga a Londra Fine del 1942 Monsignor Burzio Padre Scavizzi Arcivescovo Andrzei Szeptycky di Leopoli Rappresentanti del Vaticano in Corazia Monsignor Montini Papa Pio XII Vescovo di Berlino, von Preysing a Pio XII Leon Kubowitzki e Max Gottschalk Aprile 1943 31/08/1942 Francia 3/08/1944 Dati riportati Dettagli delle atroctà commesse dai tedeschi sui cattolici polacchi. I capi della Chiesa polacca esercitarono una forte pressione su Pio XII affinchè denunciasse, cosa che non avvenne. Un agente in servizio presso il ministero tedesco dell’aeronautica trasmise le notizie sui massacri in Ucraina. Informazioni sulla deportazione verso la Polonia di 48.000 ebrei. Invia una delegazione al vescovo di Londra con la richiesta di informare l’arcivescovo di Westminster, il cardinale Arthur Hinsley. Diplomatici presenti in Ungheria, Bulgaria, Romania Il Bureau Central de renseignement et d’action (BCRA) a Londra Deportato evaso Visita di Noah Barou e Alexander Eastermann della sezione londinese del World Jewish Congress al presidente Benes che viene informato sul piano di sterminio di tutti gli ebrei d’Europa. Benes rimase scettico e pregò di non diffondere le informazioni fino alla loro verifica. Benes scrive: “Sembra che non ci sia nessuna prova in grado di dimostrare che i tedeschi stiano preparando un piano per lo sterminio di massa di tutti gli ebrei.” Conferma da parte degli U.S.A. a Benes. Il Consiglio di Stato cecoslovacco si riunì in sessione straordinaria e rilasciò una dichiarazione sullo sterminio. Il Vaticano ricevette la prima informazione sull’uccisione sistematica di numerosissimi ebrei da parte dei tedeschi. Burzio riferì che un vescovo slovacco lo aveva informato dell’eccidio di numerosi ebrei residenti nel territorio slovacco conquistato dalla Germania, compiuto dalla polizia e dall’esercito tedeschi. A sua volta, l’informatore di Burzio era stato informato da alcuni cappellani cattolici in servizio nelle unità dell’esercito slovacco di stanza nel fronte orientale. Le forze di sicurezza tedesche stavano massacrando gli ebrei in Russia; 80.000 ebrei slovacchi venivano deportati: “La deportazione di 80.000 persone in Polonia dove saranno alla mercè dei tedeschi equivale a condannare a morte sicura gran parte di loro”. Il nunzio di Berna ricevette un memorandum dalla Jewish Agency e dai rappresentanti del World Jewish Congress in Svizzera che conteneva le stesse informazioni rivelate da Burzio. Riferì che era iniziata la deportazione degli ebrei slovacchi. Informazioni confermate dall’ambasciatore slovacco alla Santa Sede interpellato dal segretario di Stato del Papa, Luigi Maglione. Cappellano in servizio su un treno-ospedale sovvenzionato dai Cavalieri di Malta, ritornò in Italia dal fronte orientale e informò il papa che i tedeschi stavano massacrando gli ebrei in tutto l’Est europeo. Il capo della Chiesa greca cattolica (uniate) nella Polonia sudorientale scrisse a Maglione e stimò che oltre 200.000 ebrei erano stati uccisi solo nella sua arcidiocesi. Riferirono che il capo della polizia croata aveva confermato che due milioni di ebrei erano già morti. Dopo una conversazione con un uomo d’affari italiano giunto dalla Polonia, scrisse in una nota: “I massacri degli ebrei hanno raggiunto forme e proporzioni terribili ed esecrabili. Ogni giorno hanno luogo incredibili carneficine.” Si limitò ad una velata allusione all’eccidio degli ebrei. “Non sarebbe possibile che Sua Santità tenti un’altra volta di intervenire in favore di numerosi innocenti sventurati? Per molti è l’ultima speranza ed è l’auspicio profondo di tutti coloro che pensano con rettitudine”. I due ebrei di nazionalità belga, attivisti del World Jewish Congress, rifugiati negli U.S.A., informarono l’ambasciatore belga a New York, George Theunis, sulla deportazione degli ebrei e sulla loro sorte in Polonia. Il governo belga non fece nulla e si giustificò adducendo la scusa della nazionalità straniera degli ebrei presenti in Belgio. Rifiuto di rilasciare una dichiarazione radiofonica sulla condizione degli ebrei belgi già deportati (motivazione: vedi sopra). Inviarono rapporti molto chiari e precisi al Deuxieme Bureau di Vichy. Es°: invio rapporti del colonnello André Hallier, addetto militare in Ungheria Æ 31/08/1942: “La sequenza del martirio è nota: trasporto in vagoni, campi di concentramento, camere a gas”. Ricevette alcuni rapporti. Es°: prigioniero di guerra francese che aveva lavorato in una località vicina al campo di Mauthausen e riferiva dell’esistenza delle camere a gas e dei forni crematori. Arrestato e imprigionato a Drancy il 26/02/1943 e infine trasferito in Polonia il 18 luglio. Arrivato a Birkenau fu subito informato della gassazione da altri prigionieri. Tabella 4. Informazioni sullo sterminio e sull’utilizzo del gas trasmesse attraverso specifici rapporti Luogo G.B. Data Gennaio 1942 Fonte Jewish Chronicle Argentina 04/04/1942 Mundo Israelita G.B. “Rapporto del Bund” G.B. Buenos Aires U.S.A. GB U.S.A. 2,10,26/06/1942 10/06/1942 12/06/1942 19/06/1942 26/06/1942 BBC La Nación Congress Weekly Jewish Chronicle Boston Daily Globe U.S.A. 26/06/1942 Chigago Daily News Buenos Aires G.B. 30/06/1942 03/07/1942 G.B. 08/07/1942 Svizzera Argentina 12/07/1942 18/07/1942 Fine luglio 1942 La Prensa Jewish Chronicle Conferenza stampa del governo polacco (in esilio) e inglese Aufbau e Toggeburger Tagblatt Mundo Israelita 08/08/1942 Svizzera/ U.S.A. 28/08/1942 Dati riportati Esperimenti con il gas condotti a Mauthausen. 1200 ebrei olandesi, inviati nelle miniere di Mauthausen, erano stati uccisi in quel luogo dopo essere stati sottoposti ad esperimenti con il gas. Inviato dalla resistenza ebraica di Varsavia a due membri ebrei del Consiglio nazionale polacco in esilio a Londra: Szmul Zygelbojm (Bund) e Ignacy Schwarzbart (gruppo sionista). Menzionava i luoghi specifici in cui gli ebrei erano stati uccisi e forniva il numero degli ebrei già annientati stimandolo a 700.000. Si metteva in evidenza l’uso di gas tossici come uno degli strumenti di morte. Vennero riportati i passaggi salienti del rapporto del Bund. Diede notizia del comunicato fornito dal governo polacco in esilio. Uso dei furgoni per la gassazione nella Polonia orientale. Vennero riportate le informazioni del rapporto del Bund. Riferimento alle notizie del rapporto del Bund. Si parla dello sterminio di 700.000 ebrei come frutto di un piano. Riferì delle camere a gas mobili di Chelmno. Fornì informazioni sulle condizioni disumane nei ghetti e nei campi di lavoro, sull’eccidio di bambini e sulla deportazione verso est. Gli eccidi rientravano in un piano politico preparato dai nazisti. Rivelò l’eccidio di almeno 1 milione di ebrei nell’Europa dell’Est. Informava sull’uccisione di 700.000 ebrei. Comunicarono in modo ufficiale le notizie riportate nel rapporto del Bund. Accennarono al massacro di 700.000 ebrei, richiamando il rapporto del Bund. Informò dell’uso delle camere a gas mobili a Chelmno e dell’uccisione di 700.000 ebrei polacchi. - Schulte comunicò al suo socio in affari a Zurigo, Isidor Koppelmann, di aver saputo che i nazisti pianificavano lo sterminio di tutti gli ebrei d’Europa, facendo ricorso all’acido prussico. - Koppelmann contattò Benjamin Sagalowitz, addetto stampa della comunità ebraica di Zurigo. - Sagalowitz informò Riegner. - Riegner informò Washington tramite la legazione americana a Berna, Londra tramite la legazione britannica a Berna e il rappresentante cecoslovacco a Ginevra. - L’8 agosto Riegner inviò lo stesso telegramma a Howard Elting, viceconsole americano a Ginevra, e a H. B. Livingstone, console inglese a Ginevra, e chiese che il dispaccio fosse inviato a Stephen Wise a New York. - L’ambasciatore americano a Berna, Leland Harrison, dichiarò che il rapporto di Riegner era basato su voci inattendibili. Lo inviò comunque a Washington. - Negli U.S.A. il rapporto non venne preso in seria considerazione: “Voci non controllate ispirate da timori ebraici”. - 28/08: Il Dipartimento di Stato disse che il cablogramma non doveva raggiungere Wise, ma Riegner aveva inviato lo stesso messaggio a Sidney Silverman che lo inviò a Wise, il quale voleva renderlo immediatamente pubblico. Il sottosegretario di Stato, Sumner Welles, decise di non divulgare la notizia fino a quando non ne fosse stata accertata la veridicità. - Wise contattò il giudice Felix Frankfurter e gli chiese di trasmettere l’informazione al presidente Roosevelt. - I dirigenti inglesi del WJC informarono tutti i governi in esilio. - Riegner spedì ulteriori rapporti alle alte cariche del WJC: Nahum Goldmann, Arje Tartakower, il rabbino Irving Miller, Leon Kubowitzki e Jacob Robinson. - Di conseguenza, il contenuto del telegramma di Riegner fu diffuso alla stampa ebraica prima dell’assenso del governo americano. - Leland Harrison aveva ricevuto l’ordine dal sottosegretario Welles di controllare le fonti di Riegner. Tabella 4 - segue Luogo Data 22/10/1942 Fonte 24/11/1942 U.S.A. U.S.A. 02/10/1942 Ottobre 1942 G.B. Ottobre 1942 Svezia Istanbul Ottobre 1942 15/10/1942 - World Jewish Congress (Gerhart Riegner) - Jewish Agency (Robert Lichtheim) - Zionist Organization (Samuel Schoeps e Haim Posener) - Joint Distribution Committee (Saly Mayer) - Hachalutz (Nathan Schwalb) Jewish Chronicle Jewish Telegraphic Agency Board of Deputies of British Jews Judisk Kronica La Boz de Turkyie Svizzera Novembre 1942 Servizi segreti in Svizzera U.S.A. U.S.A. 25/11/1942 27/11/1942 New York Times Jewish Chronicle G.B. Novembre 1942 Rapporto di Jan Karski Ufficiale di collegamento della resistenza polacca G.B. 27/11/1942 Polish National Counsil U.S.A. Dicembre 1942 Roosevelt G.B. 10/12/1942 Governo polacco in esilio G.B. 11/05/1943 Szmul Zygielbojm U.S.A. Luglio 1943 Jan Karski Tra l’estate e l’autunno del 1942 Dati riportati - 22/10: Riegner e Richard Lichtheim incontrarono Harrison e gli consegnarono tutto il materiale in loro possesso. - Memorandum di circa 30 pagine inviato al governo americano. - Carl Burckhardt, vicepresidente della Croce Rossa, fornì ulteriori informazioni al dipartimento di Stato americano. - Welles permise a Wise di pubblicizzare il contenuto del cablogramma di Riegner. - 24/11: Conferenza stampa di Wise che fornì dettagli sul processo di sterminio affermando che nei campi di Treblinka, Belzec e Sobibor era in atto il massacro di quattro milioni di ebrei d’Europa. - I funzionari del dipartimento di Stato erano restii a concludere che la Germania nazista stesse effettuando una politica di sterminio di massa degli ebrei. Robert Borden Reams (esperto di profughi presso il dipartimento di Stato) scrisse: “Il nostro obiettivo primario è vincere la guerra e tutte le altre considerazioni vanno poste in secondo piano”. - Anche negli ambienti ebraici si registrò un certo immobilismo (si vedano i casi di A. G. Brotman e Selig Brodetsky). I dirigenti indicati tra parentesi entrarono in possesso, tramite diversi canali, di singoli rapporti sulla politica nazista dello sterminio di massa. Diffuse una nota contenente le informazioni diffuse da Riegner. Pubblicazione del cablogramma di Riegner. Manifestazione alla Albert Hall di Londra. Riferimento ai massacri con il gas. Informava sullo sterminio degli ebrei polacchi. Vengono rese note le informazioni provenienti da Eduard Schulte, un importante industriale tedesco che ebbe il ruolo di informatore dei servizi segreti svizzeri e alleati. Scrisse che convogli carichi di ebrei stavano per giungere al “forno crematorio nella cittadina di Oswiecim”. Idem Due leader del movimento ebraico clandestino riferirono che più di 1,8 milioni di ebrei erano stati già uccisi dai tedeschi e che 500.000 ebrei, ammassati nel ghetto di Varsavia, stavano per essere deportati nei campi della morte. - Nel novembre del 1942 Karski arrivò in Inghilterra e consegnò il suo rapporto al governo polacco in esilio e alle autorità inglesi. Si riunì per discutere del rapporto di Karski. Votò all’unanimità per chiedere al governo polacco in esilio di fare pressioni sugli Alleati affinchè preparassero un piano di rappresaglia contro i tedeschi. Roosevelt riferì a una delegazione ebraica che il governo era informato sugli eventi trasmessi dai delegati che, a loro volta, avevano avuto delle conferme. Nota inviata agli Alleati (informazioni sullo sterminio; richiesta di misure efficaci per aiutare gli ebrei d’Europa). Fuggito dalla Polonia nel gennaio del 1940, fu rappresentante del Bund presso il governo polacco in esilio a Londra. Si suicidò in segno di protesta contro l’indifferenza degli Alleati. Parlò a Roosevelt di Auschwitz. John Pehle affermò che Roosevelt decise di creare il WRB dopo il colloquio con Karski. Tabella 5. Informazioni sul campo di Auschwitz Luogo Data Fonte G.B. U.S.A. Inverno 1940 15/07/1942 Primavera 1942 Febbraio 1943 16/05/1943 Bletcheley Park Daily Express G.B. Argentina Inglesi La Nación “Relazione del maggiore polacco” Estate 1944 Resoconto di Alfred Wetzler e Walter Rosenberg (Rudolf Vrba) Resoconto di Czeslaw Mordowicz e Arnost Rosin Alleati Estate/Autunno 1944 Versione finale del rapporto su Auschwitz Dati riportati Informazioni sul ruolo di Auschwitz nella rete dei campi dell’Alta Slesia. Deportazione di 2000 ebrei dall’Olanda ad Auschwitz. Intercettarono e decifrarono rapporti statistici quotidiani provenienti da diversi campi, compreso Auschwitz. Es°: agosto 1942: mortalità ad Auschwitz: 6889 uomini e 1525 donne. Il tasso di mortalità mensile medio ad Auschwitz era di 300 persone. Scritta da Jerzy Tabeau, ex prigioniero politico polacco, che riuscì a fuggire da Auschwitz il 19/11/1943. La relazione fu fatta circolare dal governo polacco in esilio a Londra. Evasi il 07/04/1944. Il 27 aprile raggiunsero Zilina, nella Slovacchia settentrionale. Evasi il 27/05/1944 e giunti in Slovacchia il 6 giugno. Il documento conteneva le tre relazioni sopra riportate e fu inviato agli Alleati, al governo ceco in esilio, ai rappresentanti sionisti a Istanbul, Ginevra e Budapest, al nunzio apostolico a Bratislava, al governo svedese e ad altri enti. - 16/05/1944: Isaac Sternbuch (Comitato ortodosso di soccorso in Svizzera) aveva ricevuto una sintesi del rapporto in cui si chiedeva con urgenza agli Alleati di bombardare il campo di sterminio e le linee ferroviarie. - Ampi stralci del rapporto furono pubblicati dalla stampa svizzera. - Il 16 giugno il rapporto arrivò al dipartimento di Stato americano. - Riegner telegrafò un riassunto di sei pagine ai governi di G.B., U.S.A. e Cecoslovacchia, nel quale sollecitava un intervento militare per fermare lo sterminio e invocava la massima diffusione della notizia. Chiese anche di far intervenire la Santa Sede affinchè pronunciasse la condanna delle atrocità naziste. - Il 18 giugno la BBC trasmise alcuni passi del documento. - Nel novembre del 1944 il rapporto, intitolato “I campi di sterminio tedeschi: Auschwitz e Birkenau” fu pubblicato dal WRB. - Il 26/11/1944 il New York Times ne riportò diversi passi. - il 25/06/1944 il papa inviò un telegramma a Horthy “affinchè facesse tutto ciò che era in suo potere per risparmiare ulteriori sofferenze a tanti sventurati”. - Il Consiglio mondiale delle Chiese fece un appello a tutte le Chiese associate affinchè denunciassero la deportazione e l’assassinio degli ebrei ungheresi. - Gli Alleati minacciarono di bombardare Budapest. - Il 06/07/1944 Horthy ordinò di fermare le deportazioni ad Auschwitz. - Tra il 4 aprile e il 13 settembre del 1944 (4 aprile, 31 maggio, 25 giugno, 23 e 25 agosto, 13 settembre) gli aerei dell’US Air Force e della Royal Air Force scattarono diverse foto aeree, tra cui la celebre foto che mostrava le colonne di fumo dei crematori (23 agosto 1944). - Il 20 agosto e il 13 settembre gli americani colpirono l’area industriale di Auschwitz. Il 14 agosto il Dipartimento di Guerra affermò che l’intervento aereo su Auschwitz non era possibile. Tutte le altre richieste di intervento furono rigettate. - Nel luglio del 1944 Churchill ed Eden appoggiarono le richieste di intervento aereo, ma in realtà non si arrivò mai alla fase operativa. Tutte le tabelle sono state ricostruite a partire dallo studio di David Bankier e delle altre pubblicazioni citate nella nota 29 del libro: Bankier, David, La conoscenza dell’Olocausto e le reazioni in Europa, negli Stati Uniti e nelle comunità ebraiche, in Cattaruzza, M., Flores, M., Sullam, S. L., Traverso, E. (a cura di), Storia della Shoah. La crisi dell’Europa, lo sterminio degli ebrei e la memoria del XX secolo, Vol. II, La distruzione degli ebrei, UTET, Torino, 2005, pp. 795-831; Que savait-on de la Shoah?, a cura del Service pédagogique du Mémorial de la Shoah di Parigi, 2009; Breitman, Richard, Il silenzio degli alleati, A. Mondadori, Milano, 2009; Pezzetti M., Vespa B., Berger S., cit., pp. 181- 187; Bensoussan Georges, Storia della Shoah, Giuntina, Firenze, 2013, pp. 103-123; Vrba, Rudolf, I protocolli di Auschwitz, BUR saggi, Milano, 2008. Si vedano anche Wyman, D., cit., capitolo 3 (http://www.american-buddha.com/lit.abandonjew.2.3.htm); Hilberg, R., cit., parte terza ed in particolare il capitolo 20; l’articolo di Liliana Picciotto in www.lilianapicciotto.it/home2.asp?idtesto1=1026&idtesto=1009&son=1&level=2.