relazione impianto elettrico - Architetto Ingegnere Elena Ameri

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PROGETTO DI IMPIANTO ELETTRICO
RISTORANTE
VIA DONATO SOMMA xx, GENOVA
PROGETTO REDATTO DA ARCH/ING ELENA AMERI
Ai sensi del D.M. 37/2008 art 5 comma 2 punto c)
RELAZIONE TECNICA
0. PREMESSA
Il progetto dell’impianto elettrico in oggetto è stato elaborato per rispondere alle prescrizioni della vigente normativa in
materia di sicurezza e in particolare al Decreto Ministeriale del Ministero dello Sviluppo Economico n. 37 del 22 gennaio
2008, riguardante la disciplina degli impianti elettrici.
Le opere saranno realizzate nel completo rispetto della normativa vigente, pertanto le norme CEI., nonché tutte le altre
norme vigenti in materia di sicurezza, prevenzione incendi e infortuni sul lavoro si intendono considerate parte integrante
del presente progetto.
Di seguito vengono riportate le osservazioni e gli interventi da effettuare sulle diverse parti costituenti l'impianto.
1. NORMATIVA DI RIFERIMENTO
• Norma CEI-UNEL 35024: portate dei cavi in regime permanente.
• Norma CEI 81-10: protezione di strutture contro i fulmini.
• Norma CEI 64-8: impianti elettrici utilizzatori a tensione nominale non superiore a 1000 V
in c.a. e a 1500 V in c.c. .
• Norma CEI 34-22: apparecchi di illuminazione.
• Norma CEI 20-20 e CEI 20-22: cavi isolati in polivinilcloruro e prova dei cavi non propaganti
l’incendio.
• Norma CEI 17-13 e CEI 23-51: quadri in B.T. .
• Legge 18/10/1977 n° 791: attuazione della direttiva CEE n° 72/23/CEE relativa alle garanzie
di sicurezza che deve possedere il materiale elettrico destinato ad essere utilizzato entro
alcuni limiti di tensione.
• Legge 01/03/1968 n° 186: disposizioni concernenti la produzione di materiali, apparecchiature,
macchinari, installazioni e impianti elettrici ed elettronici.
• D.P.R. 27/04/1955 n° 547: norme per la prevenzione degli infortuni sul lavoro.
• D.M. 22/01/2008 n. 37: regolamento concernente l’attuazione dell’articolo 11 – quaterdecies,
comma 13, lettera a) della legge n. 248 del 02/12/2005, recante riordino delle disposizioni
in materia di attività di installazione degli impianti all’interno degli edifici.
• D.M. 16/02/1982 e D.M. 30/11/1982: provvedimenti esecutivi per le attività soggette al
controllo dei VV.F. .
• D.Lgs. 19/09/1994 n° 626: direttive CEE sul miglioramento della sicurezza e della salute
sul lavoro.
2. TIPO DI ATTIVITÀ
Nei locali della struttura si svolge attività di ristorazione
3. ONFIGURAZIONE DELL'IMPIANTO ELETTRICO DI DISTRIBUZIONE
La fornitura dell'energia elettrica dalla rete ENEL avviene in Bassa Tensione trifase con valore di tensione concatenata
pari a 400 V, potenza contrattuale impegnata 15 kW, valore di corrente di cortocircuito presunta pari a 6 kA.
Il contatore è posto all’esterno del locale in apposito armadietto ENEL. Immediatamente a valle del contatore si trova
l’interruttore principale a protezione del montante di alimentazione al Quadro Elettrico Generale e relativo comando di
sgancio (vedi. schema a blocchi).
L’intero impianto elettrico potrà essere messo fuori tensione tramite un pulsante di sgancio di emergenza sistemato
all’esterno della porta di accesso, in posizione segnalata e accessibile.
Il sistema di distribuzione è del tipo TT.
La configurazione dell’impianto è desumibile dall’allegato schema unifilare di distribuzione.
4. ILLUMINAZIONE e ILLUMINAZIONE DI SICUREZZA
Nella cucina è previsto un impianto di illuminazione che fornisca un illuminamento medio di 350 lux.
Negli altri ambienti l’illuminazione potrà variare da un minimo di 50 ad un massimo di 200 lux.
Nelle scale e nel bar l’impianto di illuminazione di sicurezza per l’esodo dovrà fornire un illuminamento non inferiore a 5
lux a 2,5 m di altezza dal piano di calpestio (D.M. 09/04/1994) e sarà costituito da corpi illuminanti autonomi con un tempo
di intervento inferiore a 0,5 s, con dispositivo di ricarica degli accumulatori di tipo automatico e tale da consentire la
ricarica completa entro 12 ore, autonomia di 1 ora.
Nella cucina l’illuminazione di sicurezza, con gli stessi requisiti già indicati, fornirà un illuminamento non inferiore a 10
lux ad 2,5 m di altezza dal piano di calpestio.
A tale scopo sono previsti i corpi illuminanti per l’illuminazione di emergenza individuabili nella allegata tavola.
5. LINEE, CANALIZZAZIONI E APPARECCHIATURE ELETTRICHE
I componenti e materiali utilizzati saranno di caratteristiche conformi alle prescrizioni C.E.I. e muniti di contrassegno CE.
La caduta di tensione sarà contenuta entro il valore massimo stabilito del 4% (C.E.I. 64-8/413.1.3).
Il numero, la forma e la posizione delle curve dei tubi e dei condotti devono agevolmente consentire l'estrazione e
l’inserimento dei conduttori; tutti i tubi lasceranno al loro interno uno spazio libero non inferiore al 30%, i canali protettivi
lasceranno al loro interno uno spazio libero non inferiore al 50%. La sezione utile dei canali o delle passerelle deve essere
tale da permettere una agevole installazione o rimozione dei cavi.
Le linee di distribuzione elettrica saranno realizzate con cavi del tipo N1VVK oppure del tipo N07V-K posato in propria
tubazione, realizzati con riferimento alle norme C.E.I. 20-22.
Nei tubi, nei cavi o nelle canaline ci sarà anche una dorsale di terra, di colore giallo-verde, composta da un cavo di sezione
uguale a quella del relativo conduttore di fase. I conduttori di protezione PE, partendo dal collettore di terra
raggiungeranno tutte le prese a spina e gli utilizzatori elettrici presenti all'interno dell'attività.
La tipologia e le sezioni delle linee dorsali sono desumibili dall’allegato schema unifilare di distribuzione.
Gli interruttori automatici nei circuiti monofase devono essere bipolari con almeno un polo protetto in caso di distribuzione
fase-neutro.
Qualora, in futuro, dovessero essere installate nuove utenze di potenza rilevante, potrà rendersi necessario realizzare nuove
linee ad esse dedicate, protette in partenza con idonei interruttori magnetotermici differenziali.
I quadri elettrici devono essere sempre chiusi e portare una targa dove sono riportati in maniera indelebile i seguenti dati :
• nome o marchio del costruttore
• tipo del quadro
• corrente nominale del quadro
• natura della corrente e frequenza
• tensione nominale di funzionamento
• grado di protezione, se superiore a IP2XC
6. DIMENSIONAMENTO DELLE PROTEZIONI
PROTEZIONE DAI SOVRACCARICHI
In base alla norma C.E.I. 64-8/433 tutte le linee in partenza dai quadri di zona debbono essere protette dal sovraccarico.
Il criterio di scelta delle protezioni è:
Ib ≤ In ≤ Iz
If ≤ 1,45 Iz
dove:
Ib = corrente di impiego del circuito
Iz = portata in regime permanente della conduttura;
In = corrente nominale del dispositivo di protezione.
If = corrente che assicura l'effettivo funzionamento del dispositivo di protezione entro il tempo convenzionale in condizioni
definite. Per cui, stabilite le Ib delle diverse linee di alimentazione, si e proceduto alla scelta dei valori di In
dell'interruttore in base alla portata del cavo da proteggere.
PROTEZIONE DAI CORTOCIRCUITI
La norma C.E.I. 64-8/434 impone la protezione di tutte le linee contro il cortocircuito.
Le caratteristiche della protezione devono rispondere alle seguenti condizioni :
1) Il potere di interruzione (p.i.) non deve essere inferiore alla corrente di corto circuito (Icc) presunta dell'impianto (C.E.I.
64-8/434.3.1)
2) Tutte le correnti dovute ad un corto circuito in un qualsiasi punto della linea devono essere interrotte in un tempo tale da
essere sopportate senza danneggiamento dal conduttore. L'energia passante nel cavo in questo lasso di tempo deve essere :
I2 T ≤ K2 S2
dove :
I2T = integrale di Joule
K = coefficiente specifico del cavo
S = sezione del conduttore
Tali criteri sono stati rispettati nella scelta dei conduttori e delle loro protezioni.
7. IMPIANTO DI TERRA E PROTEZIONE SCARICHE ATMOSFERICHE
Per quanto riguarda la protezione dalle scariche atmosferiche, data l’ubicazione e le dimensioni della struttura, in
riferimento agli edifici presenti nelle vicinanze e ai calcoli conseguentemente effettuati, ai sensi della Norma C.E.I. 81-10
risulta che Nd (frequenza di fulminazione diretta) è minore di Na (frequenza di fulminazione tollerabile), quindi i locali
sono da considerarsi autoprotetti dalle scariche atmosferiche.
Secondo la norma C.E.I. 81-1 la struttura è autoprotetta contro le fulminazioni.
L’impianto di terra è costituito da un dispersore artificiale (picchetto) in profilato di acciaio zincato a caldo, con sezione a
croce avente spessore di 5 mm, dimensione trasversale di 50 mm e lunghezza 1,5 m, infisso nel terreno del giardino.
Il dispersore sarà collegato con corda di rame giallo-verde di sezione 6 mmq al sezionatore di terra posizionato al piano
seminterrato. Dal sezionatore di terra si deriverà il conduttore di protezione PE in corda di rame isolata da 6 mmq che
andrà ad attestarsi nel quadro elettrico generale.
Si rammenta che non possono essere inseriti apparecchi di interruzione sul conduttore di terra.
Per la determinazione del valore massimo della resistenza di terra la Norma C.E.I. 64-8/413.1.4.2 prescrive che sia
soddisfatta la seguente condizione:
Ra Ia . 50
dove:
Ra e la somma delle resistenze del dispersore e dei conduttori di protezione delle masse, in ohm;
Ia e la corrente che provoca il funzionamento automatico del dispositivo di protezione, in ampere; quando il dispositivo di
protezione e un dispositivo di protezione a corrente differenziale, Ia e la corrente nominale differenziale Idn.
La barra del collettore di terra dovrà essere dotata di dispositivo di apertura, manovrabile solo con attrezzo, per le
verifiche sull’impianto di terra da parte dell’ente di controllo.
Sarà cura del committente ripristinare i collegamenti equipotenziali, eseguiti con cavi giallo-verdi, tra corpi metallici (o
masse estranee) e conduttore di terra, in caso, ad esempio, si debbano effettuare dei lavori di manutenzione che comportino
l'interruzione dei suddetti collegamenti.
L'impianto di terra in questione dovrà essere verificato almeno ogni due anni.
8. MISURE DI PREVENZIONE E SICUREZZA
PRESCRIZIONI GENERALI
L’intero circuito elettrico sarà protetto da dispositivi differenziali, ciò garantirà un efficiente coordinamento con l'impianto
di terra per la protezione contro i contatti indiretti, una protezione supplementare contro i contatti diretti ed una protezione
contro gli incendi.
I circuiti elettrici saranno muniti di conduttore di protezione di sezione adeguata in relazione a quella del relativo
conduttore di fase.
Le masse dell'impianto elettrico saranno collegate all'impianto di terra mediante il conduttore di protezione. Nei tubi o
nelle canaline ci sarà anche una dorsale di terra, di colore giallo-verde, composta da un cavo di sezione uguale a quella
del relativo conduttore di fase (CEI 64-8/543.1.2, tabella 54F). I conduttori di protezione PE, partendo dal collettore di
terra, raggiungeranno tutte le prese a spina e gli utilizzatori elettrici presenti all'interno dei locali.
Il collegamento equipotenziale supplementare può essere assicurato anche da masse estranee, di natura permanente, quali
carpenterie metalliche, oppure da una loro combinazione con conduttori supplementari (C.E.I. 64-8/547.1.1).
I singoli circuiti saranno protetti contro i sovraccarichi e i cortocircuiti mediante interruttori magnetotermici installati
all'origine ed aventi le caratteristiche idonee per ottemperare alle prescrizioni delle norme C.E.I. in materia.
9. VERIFICHE
Al termine dei lavori di installazione si procede alla verifica della rispondenza dell'impianto alla normativa C.E.I. 64-8/6.1.
La verifica comprende un esame a vista e alcune prove che potranno essere eseguite e ripetute nel tempo su richiesta del
committente.
ESAME A VISTA
Si esegue con l'impianto fuori tensione.
1) Si verifica che la scelta dei conduttori e dei dispositivi di protezione sia rispondente a quanto prescritto nel progetto.
2) Deve essere possibile identificare con facilità i conduttori di neutro e di protezione.
ESAME STRUMENTALE
Si verifica per mezzo d'idoneo strumento:
1) La continuità dei conduttori di protezione e dei conduttori equipotenziali principali e secondari;
2) La resistenza di isolamento dell'impianto elettrico;
3) L'interruzione automatica dell'impianto elettrico;
4) La resistenza dell’impianto di terra;
5) La funzionalità dei dispositivi di protezione sia a corrente differenziale sia magnetotermici o a fusibili;
6) La polarità dei dispositivi di protezione unipolari;
Si consiglia una verifica periodica (almeno una volta l'anno) delle condizioni di funzionalità dei circuiti utilizzatori di
sicurezza e di emergenza, nonché dell'impianto di terra.
Genova, 01/04/14
arch/ing Elena Ameri
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Progetto nuovo impianto elettrico
5_schema elettrico forza motrice (1)
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Progetto nuovo impianto elettrico
6_schema elettrico forza motrice (2)
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via Donato Somma xx
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Oggetto
Tavola
Data
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Progetto nuovo impianto elettrico
7_schema elettrico forza motrice (3)
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