6/11/2013 Gerbera Gerbera jamesonii La gerbera fu introdotta dal’Africa in Inghilterra nel 1889. In Italia fu presentata per la prima volta all’esposizione internazionale di floricoltura nel maggio 1911 a Firenze dove ottenne un grande successo. Dopo gli anni ‘50 la coltivazione a scopo commerciale della gerbera ebbe un grande sviluppo e nel 1973 l’ISTAT pubblica i dati sulla produzione e la superficie investita a gerbera: fino ad allora la gerbera era inserita nella voce ‘altri fiori da recidere’. Gerbera jamesonii coltivata in Italia su una superficie pari a 210 ha l’86% delle produzioni sono condotte in “fuori suolo” 430 milioni di steli 160-200 steli per m2 utilizzando principalmente la tecnica del ciclo aperto 49% 26% ROSA GERBERA GAROFANO 13% 12% ALTRE 1 6/11/2013 2 6/11/2013 Maestrale Arianna Eta Beta 3 6/11/2013 Descrizione botanica Famiglia Asteraceae Tubiflore Le varietà di gerbera oggi coltivate (Gerbera jamesonii hybrida) derivano da incroci interspecifici tra Gerbera jamesonii (originaria degli altopiani del Transvaal e del Natal) e Gerbera viridifolia (originaria di altre zone africane). Corredo cromosomico 2n= 2X =50 anche se esistono cultivar poliploidi ottenute con colchicina. La pianta ha un rizoma da cui dipartono radici che si spingono fino a 1 m di profondità. Dal rizoma si sviluppano foglie tondeggianti nello stadio giovanile che poi diventano profondamente incise 4 6/11/2013 I peduncoli coperti di peluria portano un’infiorescenza a capolino costituita da flosculi ligulati femminili situati nella parte periferica, fiori ermafroditi con funzionalità femminile nella parte mediana, flosculi ermafroditi con funzionalità maschile che costituiscono il disco nella parte centrale del capolino. I flosculi sono inseriti su un ricettacolo spugnoso a forma di coppa. I fiori ligulati hanno un pappo composto da 200 peli mentre quelli tubulosi possiedono un pappo con 60 peli. Il seme è un achenio che presenta un pappo terminale (1000 semi pesano 2-3 grammi) Il colore dell’infiorescenza è dato dalla colorazione delle ligule che possono essere bianche, gialle, rosa, rosse, viola. Il disco ha un colore diverso da quello delle ligule: di solito è chiaro ma esistono gerbere a disco nero. 5 6/11/2013 6 6/11/2013 7 6/11/2013 Si distinguono: - gerbere a fiore semplice, doppio e semidoppio - gerbere a ligule normali o arricciate (simili al crisantemo). 8 6/11/2013 Fiore doppio Fiore semplice 9 6/11/2013 Le varietà sono da fiore reciso e da vaso fiorito che si distinguono in MINI e MIDI sulla base delle dimensioni della pianta e del capolino. ESIGENZE PEDOCLIMATICHE Predilige luoghi ombreggiati La temperatura ottimale notturna è di 15°C La temperatura ottimale diurna è 20-25°C Temperatura minima biologica è 8-10°C. La temperatura del terreno deve essere superiore a 15°C (sviluppo apparato radicale e, quindi, produzione di foglie fino a 10-15). La produzione di foglie è un carattere importante per l’induzione a formare fiori. Infatti Temperature troppo basse del terreno inducono la formazione di capolini piccoli, steli corti, con una modesta produzione di infiorescenze. 10 6/11/2013 ESIGENZE FOTOPERIODICHE Pianta neutrodiurna a fioritura continua (anche se risponde all’intensità della radiazione globale in termini di qualità e quantità della produzione – risposta cultivar specifica). In estate è necessario ombreggiamento che favorisce allungamento dello stelo, evita eccessi termici e disseccamento del terreno. SUBSTRATO La gerbera è molto esigente. Predilige terreni soffici e ben drenati, con pH moderatamente acido (5,5-6,5), bassa salinità (1,5-2,5 ms/cm) e ben dotati di sostanza organica. 11 6/11/2013 FILIERA DI PRODUZIONE - incroci selezione materiale vegetale moltiplicazione in vitro ambientamento coltivazione Tecnica dell’incrocio scelta dei parentali viene effettuata in base a parametri definiti: colore, numero petali, dimensione capolino resistenza malattie numero di foglie consistenza dello stelo Strategia dell’azienda indirizzare l’attività dei breeders verso il miglioramento delle cultivar estere (royalty del 20% per pianta venduta) 12 6/11/2013 Tecnica dell’incrocio - raccolta polline dal fiore maschile maturo - impollinazione con pennello dei fiori femminili - taglio dei petali (ATTENZIONE agli stigmi) e protezione dell’infiorescenza con cappuccio 13 6/11/2013 14 6/11/2013 - dopo 20-30 giorni il seme maturo viene raccolto, fatto asciugare e separato dal pappo utilizzando un getto di aria calda a 50°C - seme così pulito può essere conservato in frigorifero - NELL’ANNO SUCCESSIVO – in maggio – si effettuano le semine in contenitori alveolati e vengono trattate come le piantine in ambientamento AMBIENTAMENTO - su bancali in microtunnel - bagnare abbondantemente (nebulizzare) - dopo 5 giorni si praticano dei fori nel telo di plastica - dopo 10 giorni si toglie il telo di plastica 15 6/11/2013 - dopo 6 settimane le piante sono alte 10 cm: si fa trapianto in vasi (diametro 25 cm) - le piante sono allevate in vivaio - PRIMA SELEZIONE (dimensione, resistenza a malattie, numero di foglie e caratteri estetici del fiore come colore, numero di petali, tendenza a sfogliarsi, consistenza dello stelo, compattezza dei petali, tendenza a macchiare): si parte da 20-25 mila semi per arrivare a 800-900 ricombinanti nel primo anno. Le piante idonee vengono coltivate ancora per 1 anno. - SECONDA SELEZIONE: nell’estate successiva (secondo anno) si valuta stabilità dei caratteri. - alla fine si selezionano 100 varianti che entrano nel ciclo produttivo: - prelievo dei meristemi per la messa in vitro - a giugno-luglio si prelevano i meristemi - TECNICA: taglio delle foglie con forbici e prelievo del germoglio centrale (taglio alla base con bisturi). E’ necessario conservare una porzione basale per garantire una sufficiente riserva alimentare durante le prime fasi di coltura in vitro. Immediatamente dopo il prelievo il materiale vegetale viene trasferito in laboratorio. 16 6/11/2013 - in LABORATORIO: il materiale viene lavato con acqua corrente calda e privato del tessuto esterno più facilmente soggetto ad inquinamenti. STERILIZZAZIONE: sotto cappa a flusso laminare utilizzando acido paracetico (4000 ppm) e cloruro di mercurio (1 g/L) Materiale è mantenuto in vitro su substrato di induzione per ottenere un numero di germogli sufficiente a garantire la produzione 17 6/11/2013 Programmazione della produzione Pi = Pf /K * (n. cicli) Pi è numero piante iniziali Pf è numero piante attese K è coefficiente di moltiplicazione specifico per ogni varietà assegnato in base ai risultati ottenuti negli anni precedenti (per le nuove varietà di assegna arbitrariamente un coefficiente pari a 3 che poi sarà corretto in base ai risultati). Questa formula viene continuamente aggiustata ad opera del programmatore utilizzando coefficienti di sicurezza ad ogni ciclo 18 6/11/2013 Successivamente i germogli prodotti vengono liberati dai tessuti necrotizzati e trasferiti su substrato di moltiplicazione per 7 cicli di 4 settimane ciascuno. Quando il numero di germogli è sufficiente viene eseguito il trasferimento su substrato di radicazione specifico per 4 settimane fino all’emissione delle prime radici (3-7 mm). Condizioni di crescita: temperatura 23±1 °C intensità di luce 40 mmol m-2s-1 fotoperiodo 16 h 19 6/11/2013 In vivaio…… Le piantine radicate (in vitro) vengono lavate e provvisoriamente sistemate in vaschette di plastica. In ogni vaschetta si collocano le piante contenute in 6-7 barattoli di una stessa cultivar disponendole in 3 strati separati da fogli di carta assorbente. Ogni vaschetta è segnata con un cartellino che indica il nome della cultivar e la settimana in cui è stata posta in radicazione. Questa fase di lavaggio è estremamente delicata in quanto è importante evitare lesioni all’apparato radicale durante la manipolazione. 20 6/11/2013 Contemporaneamente si eliminano tessuti secchi, quelli che mostrano ossidazioni e necrosi e viene anche eseguita una selezione per cui le piante vengono raggruppate in base all’altezza. AMBIENTAMENTO Le giovani piante vengono messe in contenitori alveolati di plastica nera da 32-45 fori. Terriccio: torba bionda e perlite e pula di riso. Il terriccio viene bagnato abbondantemente prima del trapianto delle piantine. I contenitori alveolati vengono sistemati su bancali posizionando le piantine più alte all’interno e quelle più basse all’esterno per garantire una illuminazione omogenea. I contenitori vengono sistemati a contatto tra di loro per ottimizzare l’utilizzo dello spazio ma soprattutto per evitare correnti d’aria che dal basso potrebbero disturbare lo sviluppo in serra delle piantine. Subito dopo si esegue una bagnatura con una soluzione a base di spore del fungo Tricoderma, antagonista naturale di Rhizoctonia solani (= malattia che colpisce frequentemente la radice della gerbera in condizioni di stress idrico). Per proteggere i tessuti dalla luce diretta viene posizionato un telo bianco su archetti di plastica fissati sui bancali (MICROTUNNEL). Il microclima all’interno dei microtunnel garantisce una umidità prossima al 100% e nessuno scambio di aria con l’esterno. 21 6/11/2013 OPERAZIONI COLTURALI Nei primi 3-4 giorni si interviene con frequenti nebulizzazioni all’interno dei microtunnel (per evitare disidratazione dei tessuti essendo la pianta ancora sprovvista di cuticola e non avendo ancora un apparato radicale efficiente). Nelle ore più calde si nebulizza anche l’ambiente esterno. Dopo circa 5 giorni si praticano delle aperture sul telo fino a scoprire, dopo 10 giorni, i bancali nelle ore a minore intensità luminosa (mattina). In base alla risposta vegetativa, e comunque nei 4-5 giorni successivi, i teli possono essere rimossi. CONCIMAZIONE Consiste in fertirrigazioni in funzione dello stato fisiologico delle piante. Il ph deve essere 6-6,5 e la CE 1,5-1,7 mS cm-1. 22 6/11/2013 La pianta è molto esigente in termini di quantità d’acqua. Quindi le piante piccole vengono irrigate a giorni alterni, le piante giovani una volta al giorno. Si utilizza sistema di irrigazione a goccia in quanto la nebulizzazione provocherebbe un aumento di umidità favorevole allo sviluppo di malattie fungine. DIFESA FITOSANITARIA Di tipo preventivo. I trattamenti vengono effettuati a calendario ( 2 ogni settimana) contro: Marciume basale (Phytophthora cryptogea) Verticilliosi (Verticillium dahliae) Rhizoctonia solani Botrytis cinerea Lirionyza trifolii (minatrice della gerbera) Heliothrips haemorhoidalis (tripide) Tetranichus urticae (ragnetto rosso) 23 6/11/2013 Tutti i trattamenti vengono eseguiti sulle foglie asciutte per favorire l’efficacia del prodotto. Quando le piante sono ancora sotto i tunnel si usano trappole cromotropiche di colore blu (contro tripidi e alcuni ditteri) e giallo (per aleurotidi e ditteri) da posizionare alla distanza di 1,5-2 metri per una cattura di massa. Quando le piante sono adulte le trappole servono solo per il monitoraggio. TEMPERATURA E’ un fattore critico in quanto la gerbera è molto esigente richiedendo valori prossimi ai 20°C (nel mese di febbraio, le gerbere sono già in serra ed è complicato mantenere la temperatura a livelli minimi sufficienti) Al contrario nei mesi di giugno e luglio è necessario ombreggiare con schermi tecnici in alluminio. 24 6/11/2013 Dopo 3 settimane di coltivazione in serra è possibile discriminare visivamente le piante che presentano il difetto di produrre più di una gemma avventizia. Tali piante vengono definite “multi centro” e tendono a produrre un numero eccessivo di foglie a discapito delle gemme fiorali; inoltre queste piante appaiono più larghe. E’ evidente lo scadimento qualitativo del prodotto. Si interviene alla quinta settimana di coltivazione in serra eseguendo manualmente lo sdoppiamento delle piante anomale. Nel caso in cui si verifichi una carenza produttiva si recuperano i germogli eliminati. Dopo 6 settimane di coltivazione tutte le piante vengono suddivise ulteriormente in gruppi omogenei in base alle dimensioni e dopo ancora 5-6 giorni si procede al confezionamento. CONFEZIONAMENTO Il giorno precedente si interviene con una bagnatura abbondante per evitare stress idrico nelle fasi successive. Con questo intervento anticipato si garantisce che al momento del confezionamento le foglie sono ben asciutte (minor rischi di muffe). Ogni contenitore in plastica viene riposto singolarmente all’interno di una scatola di cartone: la scatola viene chiusa con adesivo. 25 6/11/2013 Il materiale destinato al mercato nazionale può essere caricato su carrelli e spedito immediatamente. Per le spedizioni verso l’Estero i cartoni possono essere caricati su pedane, 34 scatole per pedana, fissati ed avvolti con pellicola di plastica trasparente. GESTIONE DELLA SERRA VETRINA Tutte le varietà di interesse commerciale e quelle nuove ancora oggetto di selezione vengono coltivate in serra vetrina. Nella serra le piante sono coltivate in vaso (fuori suolo) ed irrigate con gocciolatori. I trattamenti fitosanitari sulle piante adulte consistono in interventi contro l’aleurotide (Trialurodes vaporarriorum) e il ragnetto rosso (Tetranichus urticae). 26 6/11/2013 Nelle ore più calde, in primavera e in estate, è necessario ombreggiare per evitare che la temperatura superi i 25°C. D’inverno invece la temperatura se inferiore a 12°C provoca un arresto dello sviluppo della pianta (il vantaggio è che abbatte le infestazioni). Ottimale è una temperatura basale di 20°C e dell’aria di 17°C (valori mantenuti attraverso riscaldamento basale con acque calde e con aerotermi). Valori troppo bassi possono compromettere la vitalità dell’apparato radicale e bloccare l’assorbimento delle sostanze nutritive: di conseguenza lo stelo diventa più corto, il capolino presenta un disco più sviluppato e i colori della corolla risultano sbiaditi. 27 6/11/2013 In Inverno si può presentare il problema di una scarsa luminosità per cui si determina stress per la pianta soprattutto se l’inverno è mite: la conseguenza è la produzione di un maggior numero di steli leggeri. Di difficile gestione è il controllo dell’umidità che raggiunge valori prossimi alla saturazione poiché occorre evitare movimenti d’aria che provocherebbero il raffreddamento della serra. In queste condizioni aumentano i rischi di botrite (che macchia i fiori di nero e fa cadere i petali). MANUTENZIONE SERRA VETRINA: Nel mese di luglio la serra vetrina viene completamente svuotata. Si lavano gli interni e si chiude la serra per una sterilizzazione dell’ambiente con ipoclorito di sodio al 3,5% (del prodotto commerciale e non del principio attivo). Poi si ripetono i lavaggi con acqua. 28 6/11/2013 Nuovo allestimento della serra vetrina: Si sistemano i vasi riempiti di terra e si posiziona l’impianto di irrigazione a goccia (preventivamente lavato con ipoclorito al 5%). I vasi vengono bagnati abbondantemente e poi picchettati con una targa indicativa del genotipo (la disposizione viene stabilita precedentemente dal responsabile della serra). La disposizione delle cultivar viene fatta in base al colore e all’importanza commerciale. A questo punto si procede con la messa in vaso delle piante avendo cura di lasciare il vasetto di torba fuori dal terreno per almeno 1 cm per permettere all’apparato radicale di respirare (evitando malattie al colletto). Immediatamente dopo si procede con la fertirrigazione. La prima settimana vengono fatti cicli regolari di 8-9 irrigazioni al giorno. APPORTO: 350-380 cc per pianta adulta ed anche una quota percentuale necessaria per evitare accumulo di elementi nel terreno. In totale ogni pianta riceve ogni giorno circa ½ litro di acqua somministrata in più irrigazioni di 1 minuto ciascuna. 29 6/11/2013 IMPIANTO E COLTIVAZIONE PER LA PRODUZIONE DI STELI DA RECIDERE In piena terra l’impianto si effettua su aiuole rialzate di 20-25 cm larghe 60 cm con passaggi di 40 cm. Sulle aiuole le piante si dispongono in 2 file distanti 30 cm e lungo le file distanti 15-20 cm. Densità: 8-10 piante/m2. Anche nelle colture fuori suolo la densità colturale è la stessa. 30 6/11/2013 Per le colture biennali e triennali (con riposo invernale) la densità deve essere 6-7 piante/m2. Le piante devono essere sfogliate almeno 2 volte/anno per eliminare foglie vecchie e sfoltire le piante troppo voluminose. Per le colture forzate (produzione invernale) la densità deve essere 9-10 piante/m2. In questo caso la coltura è annuale con impianto a maggiogiugno. PRODUZIONE E RACCOLTA Si producono oltre 30 fiori a pianta per anno. Gli steli fiorali vengono raccolti quando i capolini presentano i primi fiori tubulati in antesi. Dopo la raccolta gli steli vengono posti ad assorbire acqua per qualche ora. I fiori recisi possono essere conservati a 1-2°C per 1-2 settimane e la durata in vaso può essere migliorata impiegando soluzioni preservatrici contenenti antisettici. 31 6/11/2013 Shelf life dei fiori recisi di gerbera Le gerbere sono poco resistenti alla conservazione e, già dopo pochi giorni dalla raccolta, appassisce. Le cause di deterioramento sono diverse, ma si può ritenere che il principale problema è rappresentato dalla perdita di acqua con la conseguente perdita di turgescenza del tessuto conduttore del gambo, che piegandosi sotto il peso della corolla chiude le vie della nutrizione. Il deterioramento è inoltre provocato da: - ostruzione dei vasi operata da colonie batteriche - macchie sui petali causate da attacchi fungini. 32