Corso di formazione sulla sorveglianza delle arbovirosi in Friuli

San Giorgio di Nogaro,
19.06.2013
Corso di formazione sulla
sorveglianza delle arbovirosi
in Friuli Venezia Giulia
Il laboratorio regionale di virologia
Prof. Pierlanfranco D’AGARO
Università di Trieste
Infezioni emergenti
• West Nile Virus
– Epidemia negli USA dal 1999
– Epidemia in Italia dal 2008
• TBEV
– Endemico in Europa Centro Orientale
– Italia Nord Est dagli anni ‘80
• Chikungunya
– Endemico in Africa Orientale e Oc. Indiano
– Epidemia nel 2007 in Italia (Emilia Romagna)
• Dengue
– Endemico in paesi equatoriali
– In Europa?
ARthrpode BOrne VIRUS
• Virus:
• Artropodi:
– Flavivirus
•
•
•
•
•
•
West Nile Virus
TBEV
Usutu
Dengue
Febbre gialla
…………
– Togavirus
• Alphavirus (Chikungunya)
EEE, WEE, e VEE
– Bunyavirus
• CCHF
• Toscana Virus
• Sicilia Virus
– Reovirus
• Blutongue (vet.)
– Zanzare
– Flebotomi
– Zecche
Ciclo di trasmissione degli
arbovirus
X
Vettore B/C
Vettore A
Serbatoio
Serbatoio
Vettore A
Ciclo selvatico
Vettore B
Uomo
X
Vettore B/C
Ciclo urbano
Spesso l’uomo è
ospite terminale,
non è in grado di
trasmettere
l’infezione
Elementi del ciclo
Competenza del virus per
il vettore: capacità
di replicarsi e
di concentrarsi
nelle
ghiandole
salivari
Virus
Vettore
Ambiente
Ospite
Densità di
ospite e vettore
Suscettibilità
dell’ospite per il
virus: livelli
elevati di
viremia
Variabili che condizionano il ciclo
Trasporto di merci
e animali
Aumento dei viaggi
per turismo o lavoro
Importazione e adattamento
di nuovi artropodi vettori
Importazione e adattamento
di nuovi agenti patogeni
Ampliamento dell’areale di
distribuzione dei vettori
indigeni
Allungamento della stagione
favorevole alla trasmissione
Modificazioni
socio-economiche
Modificazioni
climatiche
West Nile Virus
•Flavivirus
•Lineage 1 – EU, Isr./USA,
AUS, Africa
•Lineage 2 – Africa Centr., EU
•Lineage 3 – EU. Centr
•Lineage 4 - Caucaso
•Lineage 5 - India
……..
Culex pipiens
West Nile Virus
•
•
•
•
Famiglia: Flaviviridae
Genere: Flavivirus, Complesso
Antigenico della Encefalite
giapponese
Il Complesso include: virus Alfuy,
Cacipacore, Encefalite giapponese,
Koutango, Kunjin, Encefalite della
Murray Valley, Encefalite di St.
Louis, Rocio, Stratford, Usutu, West
Nile, e Yaounde.
Flaviviruses: dimensioni simili (4060nm), dotati di mantello,
nucleocapside a simmetria
icosaedrica, genoma a RNA+ a
singola catena di circa 10,00011,000 basi),
Patogenesi
• Incubazione: 2-14 gg (fino a 21gg)
• Patogenicità
– 20% forme lievi: febbre, mal di testa, nausea,
vomito, linfonodi ingrossati, rash cutanei. Questi
sintomi possono durare pochi giorni,
– 1% forme gravi: febbre alta, forte cefalea, astenia,
disorientamento, tremori, disturbi alla vista, torpore,
convulsioni, fino alla paralisi e al coma.
– 1‰ encefalite letale (10% delle forme neuroinvasive)
West Nile Virus
• Vettori
– Zanzare del genere
Culex
– Altre zanzare (Aedes,
Anopheles, Aedomya,
ecc)
– Zecche (Hyalomma,
Dermacentor,
Rhipicephalus, ecc)
• Ospiti
– Uccelli (Passeriformi)
– Roditori
– Rane
Pfeffer and Dobler Parasites & Vectors 2010, 3:35
Introduzione e adattamento
Anno N° specie
zanzare
WNV +
1999
2000
3
8
2001
20
2002
2003
35
43
19 525 casi di West Nile disease negli USA (1999-2005),
8 606 (44%) forme neuroinvasive
771 morti (3.9% sul totale; 9.0 % delle forme neuroinvasive.
1999
2003
4.000 chilometri
K.O. Murray et al. Vet. Res. (2010) 41:67
2012
• Nel 2012 (novembre) sono stati segnalati negli
USA 5.387 casi, il numero più alto dal 2003; di
questi 2.734 presentavano forme neuroinvasive e
242 sono morti.
12000
10000
0.25
0.2
8000
0.15
6000
Casi totali
0.1
4000
2000
0
Forme NI
0.05
0
Letalità
12
20
11
20
10
20
09
20
08
20
07
20
06
20
05
20
04
20
03
20
02
20
01
20
00
20
99
19
Italia
• 1998 epidemia di WNV in
14 cavalli in Toscana
(Padule di Fucecchio),
non casi umani
• 2004 Ordinanza Ministero
della Salute, 13.05.2004,
“Piano di sorveglianza
nazionale per la
encefalomielite di tipo
West Nile”
• 15 siti di sorveglianza
della West Nile negli
animali
Padule di
Fucecchio
Laguna Marano
Venezia Laguna Sud
Valli di Comacchio
Sentina
Trasimeno
Foce Vomano
Lago di
Sabaudia
Foce Bifemo
Manfredonia
Stagno di
S'Ena
Arrubia
foce Neto
Serre Persano
Stagni costieri
di Vendicari
Lago di
S.Giuliano
West Nile Iceberg
Source: United States Centers for Disease Control and Prevention, US CDC
Sorveglianza animale
polli
cavalli
2008
•
•
•
794 cavalli infetti in otto
provincie di tre regioni
(Emilia Romagna,
Veneto e Lombardia)
Nove casi umani, otto
con forme neuroinvasive
nelle province di RO, FE
e BO
Prevalenza di WNV (RTPCR) in uccelli:
– Gazza ladra (Pica
pica), 9.1%
– Cornacchia (Corvus
corone), 7.4%
– Piccione selvatico
(Columba livia), 12%
Euro Surveill. 2009;14(40):pii=19353.
2009
• 16 casi di forme
neuroinvasive nelle
provincie di RO, VE,
FE, BO, MO e MN (4
decessi)
• Sieroprevalenza
– 1.5% e 3.1% negli
agricoltori dell’Emilia e
del Veneto
– 0.7-0.8% nei donatori
di sangue (FE)
– 1.2% nei donatori
d’organo italiani
Donatori organo positivi
Euro Surveill. 2009;14(40):pii=19353.
Dati del Ministero della Salute
Dati EpiCentro ISS
WNV endemico?
• Il ruolo della fauna aviaria stanziale nell’endemizzazione
non è chiara
• Per quanto riguarda i vettori:
– La trasmissione verticale di WNV nelle zanzare è stata
dimostrata in laboratorio e sul campo
– WNV è stato trovato in pools di zanzare Culex pipiens in
diapausa invernale a New York nel 2000 ad indicare la capacità
del virus di sopravvivere all’inverno nei vettori
– La femmina adulta rappresenta la forma svernante in diverse
specie del genere Culex; le femmine che vengono fecondate nel
tardo autunno vanno incontro ad un periodo più o meno lungo di
diapausa e le uova vengono deposte solo in primavera, quando
le condizioni climatiche sono favorevoli.
Clinica
Sesso
Età
data
residenza
WNND
M (ML)
45
31/08/201
2
Chions
WNND
M (VAG)
50
05/09/201
2
Latisana
WNND
F (CP)
72
06/09/201
2
S.Canzian d.I.
Asint.
F (CD)
61
07/09/201
2
Muzzana del
T.
WNND
M (DI)
61
08/09/201
2
Morsano al T.
WNF
M (KF)
61
08/10/201
2
Castions d.S.
Asint.
M (DFG)
26
10/09/201
2
Mortegliano
6
7
1
5
4
2
n
Human cases
3
Definizione di caso di malattia
neuro invasiva da WNV
Ministero della Salute, DGPRE, 0013699-P-14/06/2013
Criteri di laboratorio
Ministero della Salute, DGPRE, 0013699-P-14/06/2013
Definizione di caso
• CASO POSSIBILE: non applicabile
• CASO PROBABILE: qualsiasi persona che
soddisfi i criteri clinici e almeno uno dei seguenti
due criteri:
– Correlazione epidemiologica
– Un risultato a un test di laboratorio per un caso
probabile
• CASO CONFERMATO: qualsiasi persona che
soddisfi i criteri clinici e/o il rispetto di almeno 1
dei criteri di laboratorio per caso confermato
Ministero della Salute, DGPRE, 0013699-P-14/06/2013
Diagnosi sierologica
• ELISA
• Immuno-fluorescenza
• Neutralizzazione
ELISA IgM cattura
1. Pozzetto rivestito con anticorpi di capra
anti IgM umane
2. Siero del paziente alla diluizione 1: 100
 20-25° per 1 ora
3. Antigene ricombinante West Nile Virus
 20-25° per 2 ore
HRP
HRP
4. Anticorpi monoclonali anti-Flavivirus
coniugati con HRP
 20-25° per 30’
HRP
HRP
4. Substrato TMB e H2O2
 20-25° per 10’
Interpretazione dei risultati
sierologici
• Nei test sierologici gli anticorpi per WN virus crossreagiscono con quelli di altri flaviviruses (JE, SLE, YF,
Dengue).
• I test di Neutralizzazione (PRNT) sono più specifici e
devono essere utilizzati per confermare una probabile
infezione.
• Le IgM possono persistere per più di sei mesi/un anno; I
residenti in aree endemiche possono avere IgM
persistenti da una precedente infezione.
• Poiché le IgM non attraversano la barriera ematoencefalica, la presenza di IgM nel LCR è fortemente
suggestiva di interessamento del SNC.
Immunofluorescenza
• Reazioni crociate
– IgG
• Febbre gialla (45%)
• Dengue (75%)
• TBE (78%)
– IgM
• Febbre gialla (0%)
• Dengue (0%)
• TBE (14%)
Neutralizzazione
• Il test di Neutralizzazione con riduzione delle placche
(PRNT), è il test più specifico per I flavivirus trasmessi
da artropodi, e viene utilizzato per confermare le
reattività con gli altri test ELISA e IF.
• Un certo grado di cross reattività si osserva anche con I
test di neutralizzazione soprattutto in soggetti che si
infettano con un
flavivirus non per la
prima volta.
• Variazioni legate allo
stock virale e alle
cellule utilizzate
Test per la dimostrazione di
Virus/Antigene West Nile
Sangue/liquor umani
Pools di zanzare
Tessuti animali
1. Metodi molecolari (0.1 pfu)
2. Isolamento del Virus (1 pfu)
ELISA
P/N
IgM
#pfu/ml
150
IgG
WN
viremia
-5 -4 -3 -2 -1
0 1
illness
2
3
4
5
6
7
8
DAYS POST ONSET
9
10
Viremia umana da WN
• La viremia nell’uomo è bassa:
– Studi su trasfusioni: 1-130 pfu/ml
– Viremia media: 24 pfu/ml
– L’isolamento virale è raro (donatori asintomatici IgM
neg)
• La viremia nell’uomo è breve
– Raramente dimostrabile dopo un giorno dalla
comparsa dei sintomi
– 2 TaqMan Positivi/ 100 Acuti IgM positivi
• Viremia è assente quando le IgM sono
dimostrabili
– 2 IgM & TaqMan positivi in studi su trasfusioni
JF707789_Spagna HU6365/08
98
Albero filogenetico
di West Nile virus
lineage1/2
FJ766331_Spagna GE-1b/B
AF404757_Italy_1998-eq
JQ928174_Italy/2011/Livenza
JX556213_Italy/2012/Livenza/31.1
99
WNV_FVG_Isonzo_2012
JF719067_Italy/2009/G-223184
JF719068_Italy/2009/J-225677
96
HM991274_BAL-09
HM991273_TOS-09
82
AY052412_Israele-98-GooKY
JN858069_Italy/2011/AN-1
100
JQ928175_Italy/2011/Piave
Lineage 1
AF260969_Romania-97-50 L1
AY278442_LEIV-Vlg00-27924
99
DQ118127_goose-Hungary/03
AF481864_Israele-98_STD
74
94
HQ671710_US/BID-V4902/2000
89
AY660002_Mex03
AF202541_HNY1999
AF260967_NY99-eqhs
EF657887_3356K_NY99-crow
GQ851608_Rep Centrafr B310/67
AF260968_Egitto101m
AY603654_EtiopiaAn4766
JN858070_Italy/2011/AN-2
DQ318019_ArD76104_Senegal
100
98
0.05
M12294_FCG_Uganda_1937
Lineage 2
Problemi di sicurezza
CDC Implementation of Biosafety in Microbiological &
Biomedical Laboratories; 4th Ed.
• West Nile è un virus BSL3
– ELISA: Cappa Biosafety Cabinet (BSC) fino
al lavaggio del siero, quindi BSL2
– PRNT: BSL3
– Isolamento virale: BSL3
– PCR: BSC fino all’aggiunta del lysis buffer,
quindi BSL2
TBEV Tick Borne Encephalitis Virus
Phylum: Virus
Gruppo: Arbovirus
Famiglia: Flaviviridae
Genere: Flavivirus
3 SOTTOTIPI Europeo
Asiatico
Siberiano
Area di distribuzione dei vettori
TBE
• TRASMISSIONE VERTICALE: trans-ovarica
• TRASMISSIONE TRANS-STADIALE
• TRASMISSIONE ORIZZONTALE
• Infezione sistemica
•Co-feeding
Pfeffer and Dobler Parasites & Vectors 2010, 3:35
PATOGENESI TBE
• Andamento bifasico
• Incubazione 7-14 giorni
• Forme neurologiche 25%
– 2/3 guarigione
– 1/3 sequele
• Neuropsichiatriche 10-20%
• Paresi, atrofie 3-11%
– Mortalità: 1-2% (Europa)
TBE in Europa
TBE in Italia
Cases of TBE meningoencephalitis
diagnosed in Italy
15
10
5
19
75
19
79
19
80
19
82
19
83
19
86
19
87
19
91
19
92
19
93
19
94
19
95
19
96
19
97
19
98
19
99
20
00
20
01
Firenze
Bolzano
Trento
Belluno
no
llu
Be nto
e
no
Tr
a
lz
e
Bo
nz
re
Fi
0
Anno
2004
2005
2006
2007
2008
2009
2010
2011
2012
Totale
n. casi
8
10
9
6
9
9
3
3
6
63
Casi in FVG
ASS
n. casi
%
ASS 1
1
1.6%
ASS 2
1
1.6%
ASS 3
26 41.3%
ASS 4
21 33.3%
ASS 5
2
3.2%
ASS 6
12
19%
Totale
63 100%
La TBE nel TRIVENETO
Anno
primo
caso TBE
Totale
casi
TBE
Media annua
Quinquennio
2003-07
(min.-max)
Popolazio
ne
ASL
Tasso
medio/
100 mila
quinquennio
2003-07
ULSS 1
Belluno
1994
109
8.8
(4-13)
128.987
6.8
ASS 3
Alto Fr.
2003
12
2.4
(2-5)
75.904
15.8
ASS 6
Pordenone
2003
8
1.6
(0-4)
285.000
0.56
APSS Trento
1992
48
5.4
(2-10)
507.030
1.06
AS Bolzano
2000
5
4
(0-2)
482.650
0.82
Siti Triveneta - 2008
TBEV nelle zecche in FVG (2005-08)
Austria
2005/06: 2.297 zecche, prevalenza 0.27%
22
10
21
2007: 2.030 zecche, prevalenza 0.28%
23
24
4
2
8
51
6
11
27
49
1
34
50
46
44
32
36
45
3
40
18
48
41
30
42
31
29
Siti campionati
Siti positivi
19
47
43
39
38
37
35
Slovenia
33
13
14
25
16
52
12
26
2008: 3.629 zecche, prevalenza 0.36%
5
9
FVG.Forni di Sotto/ tpBM 2005
FVG.Roveredo/ tpVB 2006
93 Austria/U27495/Neudoerfl
FVG.Raccolana/tp400/2007
FVG.Roveredo/tpACP 2006
FVG.Raccolana/tpAGM 2006
Lithuania/DQ112086/LithT413
FVG.Raccolana/tp299/2011
Finland/AJ298322/Gaeta
Finland/AJ298321/ Kumlinge
Lithuania/DQ112090/LithT250
FVG/H/ZT1941 (2013)
Austria/U27491
Czech/Rep./DQ153877
Austria/U39292/Hypr
FVG.Bordano/tp364/2011
FVG.Pontebba/tp73/2007
FVG.Pontebba/tp99/2007
Slovenia/JQ654701/Ljubljana
Finland/AJ298323/Isosaari
FVG.Raccolana/tpML 2006
FVG/H/ZB1951 (2012)
FVG/H/IB1946 (2012)
100
FVG.Raccolana/tp302/2011
FVG.Raccolana/tp165/2011
FVG.Raccolana/tp293/2011
FVG.Raccolana/tp296/2011
Svezia/AY601108/Toro
FVG/H/PG1951 (2004)
FVG.Roveredo/tp289/2007
FVG.Roveredo/tp291/2007
FVG.Roveredo/tp287/2007
China/AY182009/Senzhang
China/AY217093/MDJ/01
79
Russia/DQ862460/Glybinnoe
Japan/AB062064
93 Japan/AB062064/Sofjin/HO
Russia/DQ486861/EK/328
Finland/DQ451299/Kokkola/9
93
Finland/DQ451297/Kokkola/4
Finland/DQ451307/Kokkola/86
Finland/DQ451305/ Kokkola/84
Russia/AF527415/Zausaev
AY323489/Omsk/hemorrhagic/fever
TBE 2005-2013
Asiatico Siberiano
0.02
Europeo
• Ceppi diversi
circolano
nelle zecche
in FVG
• I genotipi
isolati da
pazienti sono
simili a quelli
presenti nelle
zecche
Diagnosi
• Sierologia
– ELISA
• IgM, IgG
• Avidità
– Neutralizzazione
• Isolamento virale
• Diagnosi molecolare
– Real time PCR
TBE in immunodepressi
• Paziente maschio di 72 anni con linfoma B
– Positivo in real time PCR per le regioni 3’ncr
ed env in campioni di
• Liquor del 17.05.2013
• Sangue EDTA dal 17.05.2013
• Urine dal 17.05.2013
• Infezione contratta nel Carso triestino
Aedes albopictus
Aedes aegypti
Chikungunya
Casi importati
Dati del Ministero della Salute
Laboratorio
• Diagnosi sierologica (ELISA / IF)
• Conferma con neutralizzazione (PRNT)
• Diagnosi molecolare: real time PCR
(protocollo BNI)
• Isolamento virale (Vero E6, C6/36)
• Sequenziamento gene E
Aedes aegypti
Dengue
Aedes albopictus
Dengue
• Flavivirus
• Serbatoio dell’infezione è l’uomo
• La trasmissione verticale non è comune nel
vettore.
• Il ciclo viene mantenuto quando un vettore
competente prende un pasto ematico da un
caso viremico e inietta il virus in un paziente
suscettibile. Il tempo di riproduzione è di circa 10
giorni.
• Aedes aegypti vive in ambienti urbani ed è il più
efficace vettore di Dengue.
Il vettore
• L’aumento dei trasporti di beni e persone
favorisce sia la rapida espansione di Aedes
aegypti sia l’introduzione di soggetti infetti con il
virus.
• Aedes aegypti non è presente nei paesi
dell’Unione Europea continentale ma le
condizioni climatiche dell’Europa meridionale
sono favorevoli per l’insediamento di femmine o
larve eventualmente importate.
• Aedes albopictus è un vettore meno efficace ma
endemico Sud Europa.
Aree a rischio di trasmissione di Dengue
Probabilità di un’epidemia di
Dengue in Italia
• Aedes albopictus presenta una più elevata
suscettibilità all’infezione con DENV a
livello intestinale rispetto a Ae. aegypti
• La disseminazione del virus dall’intestino
agli altri tessuti (incluse le ghiandole
salivari) è significativamente più bassa in
Ae. albopictus rispetto a Ae. aegypti
Ma………
Eurosurveillance, Volume 15, Issue 39, 30 September 2010
Rapid communications
First two autochthonous dengue virus infections in metropolitan
France, September 2010
G La Ruche ( )1, Y Souarès1, A Armengaud2, F Peloux-Petiot3, P
Delaunay4, P Desprès5, A Lenglet6, F Jourdain7, I Leparc-Goffart8, F
Charlet3, L Ollier4, K Mantey6, T Mollet6, J P Fournier4, R Torrents2,
K Leitmeyer6, P Hilairet4, H Zeller6, W Van Bortel6, D DejourSalamanca1, M Grandadam5, M Gastellu-Etchegorry1
Eurosurveillance, Volume 16, Issue 9, 03 March 2011
Rapid communications
Autochthonous dengue fever in Croatia, August–September 2010
I Gjenero-Margan ( )1, B Aleraj1, D Krajcar2, V Lesnikar2, A
Klobučar2, I Pem-Novosel1, S Kurečić-Filipović1, S Komparak3, R
Martić3, S Đuričić4, L Betica-Radić4, J Okmadžić5, T Vilibić-Čavlek1,
A Babić-Erceg1, B Turković1, T Avšić-Županc6, I Radić1, M Ljubić7, K
Šarac1, N Benić2, G Mlinarić-Galinović1
Dengue diagnosi
• La diagnosi di laboratorio per l’infezione da
Dengue si basa sulla:
• Dimostrazione del virus dei suoi acidi nucleici
e/o antigeni:
– Il virus può essere dimostrato nei primi giorni di
malattia nel sangue o altri tessuti per 4-5 giorni. In
questa fase l’isolamento virale o le tecniche di
amplificazione molecolare possono essere utilizzate
per la diagnosi di infezione.
• Dimostrazione di anticorpi specifici:
– La sierologia è il metodo di scelta nella fase post
acuta.
Infezione primaria & secondaria
•
La risposta anticorpale è diversa in funzione di precedenti infezioni
con un Flavivirus.
– quando l’infezione con il virus Dengue si verifica in un soggetto
precedentemente non infettato o immunizzato con un flavivirus (e.g. JE,
TBE),
• il paziente sviluppa una risposta primaria caratterizzata da una lenta crescita degli
anticorpi,inizialmente di tipo IgM (dimostrabili nel 99% a 10 giorni dall’esordio).
• Le IgM raggiungono il picco dopo due settimane e quindi calano per scomparire dopo
2–3 mesi.
• Le IgG sono dimostrabili a bassi titoli alla fine della prima settimana di malattia,
crescono lentamente e persistono quindi probabilmente per tutta la vita.
– Nella infezione secondaria (infezione da Dengue in un paziente
precedentemente infettato con un’altro sierotipo di Dengue o un altro
flavivirus), gli anticorpi, soprattutto IgG, crescono rapidamente e sono
dimostrabili anche nella fase acuta ad alti livelli; le IgM sono a bassi
titoli.
– Per distinguere l’infezione primaria da quella secondaria si può utilizzare
il rapporto IgM/IgG che è maggiore di 1.2 (alla diluizione del siero 1/100)
o 1.4 (alla diluizione 1/20) nell’infezione primaria.
Isolamento virale
•
•
•
•
•
•
I campioni devono essere raccolti precocemente, nella fase
viremica, entro 5 giorni dalla comparsa della sintomatologia.
Il Virus può essere isolato da siero, plasma, linfomonociti.
Il virus Dengue è termolabile e i campioni possono essere
conservati a +4 °C / +8 °C fino a 24/48 ore. Per conservazioni più
lunghe devono essere congelati a -70 °C o in azoto liquido.
La conservazione a –20 °C anche per brevi periodi non è
raccomandata.
Le linee cellulari di scelta per l’isolamento del virus sono le cellule
C6/36 (da Ae. albopictus) o AP61 (da Ae. pseudoscutellaris)
Poiché non tutti I ceppi selvaggi di Dengue sono citopatici le colture
devono essere screenate mediante immunofluorescenza indiretta
per verificare la crescita del virus.
L’isolamento virale richiede un tempo di 1–2 settimane.
• RT PCR
• Real time RT PCR
• NASBA
Tecniche molecolari
• CASO A
–
–
–
–
Mal.Inf. Udine
Maschio 62 anni
Proveniente Martinica
18/8 IgM 1: 160
IgG 1: 80
real time PCR: POS
– 8/9 IgM 1: 80
IgG >1: 200
• CASO B
– Mal.Inf. Trieste
– Maschio 35 anni
– Proveniente Tailandia
– 23/12 IgM 1: 160
IgG 1: 128
real time PCR: POS
Conclusioni
• Per fare diagnosi di arbovirosi
– Raccogliere i campioni il prima possibile (aumenta la
possibilità di positività alla ricerca diretta del virus)
– Raccogliere più tipi di campioni
•
•
•
•
Liquor (quando indicato)
Sangue EDTA
Urine
Sangue intero (per sierologia)
– Inviare subito i campioni refrigerati (NON congelati) al
laboratorio di riferimento regionale (LRR); i campioni
possono essere conservati a +4°C per 24/48 ore.
– Contattare il LRR per qualsiasi dubbio.
FINE!
Grazie per l’attenzione e la
pazienza