Pietro Ciavarella, 04.10.09 Amministrazione del denaro P 1/13 The end of this document contains some information in English, you may find helpful. Amministrazione del denaro (nella serie, Ricomincio da tre) Farò riferimento a Troisi, Gaetano, alla fine del sermone. Ma voglio ringrazio subito il mio studente napoletano Luca Di Cangio per avermelo tradotto qualche giorno fa in italiano, lo spezzone di Ricomincio da tre che abbiamo appena visto insieme! Il sermone è sull’amministrazione del denaro nella vita del credente, o più brevemente, sul “dare.” Tuffiamoci subito nel nostro primo di sette punti. 1) Perché diamo? Diamo perché Dio, per primo, ha dato a noi. Nella Bibbia noi perdoniamo gli altri, perché Dio per primo ha perdonato noi: Efesini 4:32. Nella Bibbia noi amiamo Dio, ed anche gli altri, perché Dio per primo ha amato noi: 1 Giovanni 4:19. Ed è così anche nel dare. Noi diamo perché, per primo, ha dato a noi. Possiamo illustrare questo principio da due passi in Deuteronomio. Anzitutto vogliamo trovare insieme Deuteronomio 6. Qui Mosè sta parlando della terra che il Signore sta per dare agli ebrei. Notate il carattere “gratuito” delle cose che gli ebrei riceveranno nella terra. Deut 6:10-11: “10 Quando il SIGNORE, il tuo Dio, ti avrà fatto entrare nel paese che giurò ai tuoi padri, Abraamo, Isacco e Giacobbe, di darti; quando ti avrà condotto alle grandi e belle città che non hai edificate, 11 alle case piene di ogni bene che [tu] non hai accumulato, alle cisterne che [tu] non hai scavate, alle vigne e agli uliveti che [tu] non hai piantati…”. Qual è il punto? Le cose elencate non sono meritate o opera del sudore degli israeliti, bensì sono doni di Dio. Dio dà per primo a noi. www.chiesaevangelicalogos.com www.solascrittura.it Pietro Ciavarella, 04.10.09 Amministrazione del denaro P 2/13 Ora passiamo al capitolo 15, sempre di Deuteronomio, dove Dio esorta il suo popolo, che ha già ricevuto, ora di dare. Il contesto preciso riguarda il rilascio di uno schiavo per il principio è applicabile anche al nostro argomento. Deuteronomio 15:13-14: “13 Quando lo manderai via da te libero, non lo rimanderai a mani vuote; 14 lo fornirai generosamente di doni presi dal tuo gregge, dalla tua aia e dal tuo torchio; lo farai partecipe delle benedizioni che il SIGNORE, il tuo Dio, ti avrà elargito.” Il Signore dà per primo, noi diamo come risposta alla sua generosità. Gesù ha riassunto questo principio in Matteo 10, che vi invito a trovare. In questo contesto Gesù manda i dodici ad annunciare la vicinanza del regno di Dio, enunciando quale dovrebbe essere l’atteggiamento dei discepoli nel portare il Vangelo. Matteo 10:7-8: “7 Andando, predicate e dite: "Il regno dei cieli è vicino". 8 Guarite gli ammalati, risuscitate i morti, purificate i lebbrosi, scacciate i demòni; gratuitamente avete ricevuto, gratuitamente date.” Questo dovrebbe essere il nostro atteggiamento anche riguardo al nostro denaro: gratuitamente abbiamo ricevuto, per primi dà Dio, e ora vogliamo a nostra volta dare gratuitamente. (Non andate via da Matteo 10.) 2) Ma c’è un secondo motivo per cui diamo--non solo in risposta alla generosità di Dio--ma anche per sostenere l’opera di Dio. Se contiuiamo la lettura di Matteo 10, nei versetti 9-10, vedremo subito questo principio. Matteo 10:9-10: “9 Non provvedetevi [dice il Signore in questo loro viaggio per lui--non provvedetevi] d'oro, né d'argento, né di rame nelle vostre cinture, 10 né di sacca da viaggio, né di due tuniche, né di calzari, né di bastone, perché l'operaio è degno del suo www.chiesaevangelicalogos.com www.solascrittura.it Pietro Ciavarella, 04.10.09 Amministrazione del denaro P 3/13 nutrimento.”1 Troviamo lo stesso detto in Luca 10:7; ed anche 1 Timoteo 5:18 dove c’è scritto: “l’operaio è degno del suo salario.”2 Paolo codifica questo principio, quando dice in 1 Corinzi 9:14 (ve lo leggo io): “il Signore ha ordinato che coloro che annunziano il vangelo vivano del vangelo”. Inoltre sempre Paolo, dice in 1 Timoteo 5:17: “Gli anziani che tengono bene la presidenza, siano reputati degni di doppio onore [soldi e stima, è l’idea], specialmente quelli che si affaticano nella predicazione e nell'insegnamento”. Quando tu dai del denaro alla Chiesa Evangelica Logos, stai facendo sì che noi che ci affatichiamo “nella predicazione e nell’insegnamento” possiamo avere uno stipendio, stai facendo sì che noi che annunciamo il vangelo, possiamo vivere del vangelo.”3 3) Il terzo punto è molto veloce. Quale dovrebbe essere il nostro atteggiamento quando diamo? La risposta si trova in una parola sola: “gioiosi”. 2 Corinzi 9:7: “Dia ciascuno come ha deliberato in cuor suo; non di mala voglia, né per forza, perché Dio ama un donatore gioioso” (non andate via da questo versetto…). 4) Ora passiamo ad un punto più tecnico che turba addirittura qualche credente. Quanto dovremmo dare? La risposta in realtà, l’abbiamo appena vista: dia ciascuno come delibera, come decide in cuor suo, fra sé e sé. Quanto dovresti dare? Risposta breve: quanto decidi tu; risposta fiorentina: quanto tu vuoi. Ma ovviamente la Bibbia non ci lascia nel buio senza qualche indicazione ulteriore per come decidere. Nell’Antico Patto c’era la decima, o addirittura più 1 Leggete con gioia in Luca 8:1-3 delle pie donne che contribuivano allo sostentamento di Gesù e i dodici. Matteo 10:10 (trofē, nutrimento); Luca 10:7 e 1 Tim 5:18 (misthos, salario). 3 Potete leggere l’inizio di Atti 6 dove si stabilisce che i ministri del vangelo devono dedicarsi alla preghiera e al ministro della parola. 2 www.chiesaevangelicalogos.com www.solascrittura.it Pietro Ciavarella, 04.10.09 Amministrazione del denaro P 4/13 decime. Gli studiosi non sono completamente d’accordo sulla questione della decima nell’Antico Testamento, in quando i dati sono piuttosto complessi. Una stima è che in un anno normale un israelita dava due decime (per cui il venti percento) del suo reddito al Signore; poi ogni due anni avrebbe dato una decima extra. Per cui nell’arco di tre anni, un israelita dava per due anni il venti percento del reddito, e ogni terzo anno il trenta percento.4 Forse era così, forse no. Ciononostante, nell’Antico Patto, al minimo minimo davano il dieci percento del loro reddito al Signore.5 Nel Nuovo Patto si parla poco della decima. Io trovo la parola stessa in quattro brani, in realtà tre in quanto uno è un parallelo dai Vangeli. La parola “decima” si trova in Ebrei il capitolo 7, ma lì il punto è un altro. In Luca 18:12 abbiamo il fariseo che si vanta di pagare la decima “su tutto quello che” possiede (si tratta del passo dove Gesù mette a confronto un fariseo e un pubblicano, a scapito del primo). La terza e quarta volta si trovano all’interno di in una critica spietata che Gesù rivolge ai farisei. Possiamo guardare la versione in Luca. Luca 11:426: “Ma guai a voi, farisei, perché pagate la decima della menta, della ruta e di ogni erba, e trascurate la giustizia e l'amor di Dio! Queste sono le cose che bisognava fare, senza tralasciare le altre.” Ora notate che Gesù non criticava che loro dessero la decima. Lui criticava la loro mancanza di amore in altri ambiti. (?) Per cui Gesù vuole che noi del Nuovo Patto diamo la decima? Prendo questi dati dall’utile articolo di Roland B. Allen nel Theological Wordbook of the Old Testament, Moody, Chicago, 1980, parola 1711 (to tithe, tithe, ecc.) vol 2, p. 703. 5 O meglio, “dovevano” darlo. Il profeta Malachia 3:10 p.e. critica la gente perché qualcuno non dava la decima: “Portate tutte le decime alla casa del tesoro, perché ci sia cibo nella mia casa; poi mettetemi alla prova in questo», dice il SIGNORE degli eserciti; «vedrete se io non vi aprirò le cateratte del cielo e non riverserò su di voi tanta benedizione che non vi sia più dove riporla.” 6 Nel passo parallelo in Mat 23:23, il rimprovero è rivolto a “voi, scribi e farisei ipocriti”. 4 www.chiesaevangelicalogos.com www.solascrittura.it Pietro Ciavarella, 04.10.09 Amministrazione del denaro P 5/13 Prima di rispondere a quella domanda andiamo avanti in Luca al capitolo 19. Qui abbiamo un uomo, un capo degli esattori delle tasse, che aveva fregato un sacco di gente e poi ha incontrato Gesù. Voi sapete che nei Vangeli quando le persone incontrano Gesù, in genere le possibilità sono due: o vengono trasformate o lo respingono. Ma era difficile rimanere indifferenti nei riguardi di Gesù. Zaccheo, il pubblicano di Luca 19, è stato trasformato. E la sua trasformazione aveva un esito economico. Leggo Luca 19:8: “Ma Zaccheo si fece avanti e disse al Signore: «Ecco, Signore, io do la metà dei miei beni ai poveri; se ho frodato qualcuno di qualcosa gli rendo il quadruplo»”. Questo passo ci fornisce un altro dato, per cercare un’eventuale percentuale di quello che dovremmo fare noi: forse Gesù vuole che noi diamo la metà dei nostri beni, e non una decima parte. Ma aspettare ancora e andate di nuovo indietro in Luca, al capitolo 12. Forse possiamo ricavare una percentuale utile dal versetto 33. Luca 12:33: “Vendete i vostri beni, e dateli in elemosina”—fermiamoci là. Mi immagino che qui sia sottinteso “tutti”; cioè: vendete tutti i vostri beni, e dateli in elemosina.7 Se è così non abbiamo più a che fare né con la decima, né con la metà bensì con il tutto. Quanto dobbiamo dare al Signore come credenti del Nuovo Patto? Tutto. A questo punto chiedo, con la grande gioia del nostro tesoriere, che Antonio e Marcello prendano due buste bell’e grosse e che voi svuotiate le vostre tasche, e borse per l’offerta. Ma no, dobbiamo continuare la lettura! “33Vendete i vostri beni, e dateli in elemosina; fatevi delle borse che non invecchiano, un tesoro inesauribile nel cielo, Questo è ciò che Gesù dice comunque ad un uomo molto ricco in Luca 18:22: “Una cosa ti manca ancora: vendi tutto quello che hai, e distribuiscilo ai poveri, e avrai un tesoro nel cielo; poi vieni e seguimi” 7 www.chiesaevangelicalogos.com www.solascrittura.it Pietro Ciavarella, 04.10.09 Amministrazione del denaro P 6/13 dove ladro non si avvicina e tignòla non rode. 34 Perché dov'è il vostro tesoro, lì sarà anche il vostro cuore.” Il dunque riguarda il nostro cuore. Come vediamo il nostro denaro? Come un modo per avere di più, o come un modo per contribuire all’avanzamento del regno di Dio? A questo punto qualcuno sta pensando: “Grazie, Pietro, per quella spiegazione. Io stavo per vendere la mia casa per dare i soldi alla Chiesa Logos, ma ora ho capito, la questione sta nel mio cuore, non nel mio conto corrente.” Invece no, la questione sta in come vediamo il rapporto tra tre cose: Dio noi e il nostro denaro. Vedete, quanto diamo è importante. Io non voglio sapere quanto date. Ma voglio che voi sappiate che quanto date è importante, fra voi e Dio e per il sostentamento di questa comunità. Pietro, sono ancora confuso, quanto è la percentuale da dare? Una decima, la metà, tutto, quanto? Quanto potete. Date quanto potete. La nostra indicazione viene ancora da Luca, ora di nuovo in avanti al capitolo 21. Vi leggo i primi tre versetti. Luca 21:1-3: “Poi, alzati gli occhi, Gesù vide dei ricchi che mettevano i loro doni nella cassa delle offerte. 2 Vide anche una vedova poveretta che vi metteva due spiccioli; 3 e disse: «In verità vi dico che questa povera vedova ha messo più di tutti; 4 perché tutti costoro hanno messo nelle offerte del loro superfluo; ma lei vi ha messo del suo necessario, tutto quello che aveva per vivere».” Qui vediamo che la percentuale o la proporzione che diamo è importante, molto importante. A proposito, vediamo anche da questo testo che chi ha di più dovrebbe dare di più, anche per quanto riguarda la proporzione. www.chiesaevangelicalogos.com www.solascrittura.it Pietro Ciavarella, 04.10.09 Amministrazione del denaro P 7/13 La questione è semplice e riguarda la matematica. Il pane costava uguale per la vedova e per i ricchi. Ma per lei comprare il pane portava via una gran parte del suo denaro, a loro una bischerata (una stupidaggine). I credenti ricchi dovrebbero dare di più.8 Quanto di più? Mooooooooolto di più. Torneremo a questo punto tra un attimo. 5) A questo punto, voglio presentarvi delle cose molto pratiche. Uno sta pensando: “Pietro ho capito tutto. Se capisco il Vangelo quello che ho proviene e appartiene al Signore. Il Signore vuole che io sia generoso e generosa. Il Signore vuole che i suoi servitori ricevano uno stipendio affinché possano dedicarsi completamente alla tua opera. Signore, so che la questione di fondo, riguarda il mio cuore, e il modo il cui io e il mio conto corrente si rapportino con te. Signore, so inoltre, che a qualcuno ha chiesto tutto, qualcuno ha dato la metà, ai ricchi richiedi molto di più. Ma, Signore, io sono una persona con un reddito, con beni, come dire normali. Io sono né ricca né povera. Come mi devo muovere per quanto riguarda le mie risorse economiche?” Ora voglio rispondere a quella persona, con degli esempi personali e famigliari. Per due motivi. (1) Perché anch’io Pietro rientro nella descrizione che ho appena messo in bocca a qualcun altro. E (2) perché credo il migliore modo per parlare in modo pratico dell’amministrazione del denaro, come pastore, è di dirvi come faccio io. La decima alla chiesa di appartenenza. Io e la Silvia lavoriamo, e percepiamo degli stipendi. Noi diamo il dieci percento alla Chiesa Evangelica Logos. Come Mi immagino che questa sia inclusa anche nella importante frase di 1 Corinzi 16:2: “Vedo questo come un modo per dire “Grazie al Signore, riconoscendo che anche queste cose vengono dal Signore; ed è anche un’opportunità in più per contribuire al progresso del vangelo” 8 www.chiesaevangelicalogos.com www.solascrittura.it Pietro Ciavarella, 04.10.09 Amministrazione del denaro P 8/13 vedete, avendo un reddito modesto, riusciamo a dare soltanto una decima parte. Notate anche che diamo quella decima alla comunità che noi frequentiamo. Abbiamo visto prima che quelli che predicano il Vangelo dovrebbero essere sostenuti dal Vangelo. Ora il modo migliore per far sì che ciò avvenga e che ciascun credente dia alla chiesa di cui fa parte. La questione è piuttosto intuitiva. Come abbiamo fatto nella famiglia Ciavarella con i nostri figli? Che io mi ricordi, da quando i nostri ragazzi ricevono una paghetta, loro danno una decima parte della paghetta al Signore. Perché? Perché il loro contributo incida drammaticamente sul bilancio della Chiesa? No di certo, piuttosto per insegnare loro fin dall’età più tenera l’importanza del dare. (A proposito, sapete il miglior modo per crescere figli non materialisti? Non essere materialisti. Se noi abbiamo sempre dei nuovi vestiti, li vorranno anche le nostre figlie. Se noi abbiamo sempre il nuovo aggeggio tecnologico, i nostri figli lo vorranno pure loro.) Per i regali di denaro, che so per il compleanno, ecc. incoraggiamo i ragazzi a dare una decima o alla chiesa o a una missione evangelica, come per esempio Porte Aperte.9 Io faccio lo stesso con eventuali regali di denaro che io ricevo.10 Poi per qualche anno abbiamo sostenuto una bambina attraverso Compassion11, come Porte Aperte un’ottima organizzazione. Poi la bimba ha lasciato il programma e da un paio di anni, se mi ricordo bene, diamo la cifra che avremmo dato a Compassion a qualche altra degna missione evangelica. Diamo un tot ogni tanto a dei missionari in 9 http://www.porteaperteitalia.org/ Vedo questo come un modo per dire “Grazie al Signore, riconoscendo che anche queste cose vengono dal Signore; ed è anche un’opportunità in più per contribuire al progresso del vangelo. 11 http://www.compassion.it/ 10 www.chiesaevangelicalogos.com www.solascrittura.it Pietro Ciavarella, 04.10.09 Amministrazione del denaro P 9/13 Mongolia, amici nostri, qualcosa a un’amica che lavoro con gli studenti universitari in Europea, e altre cose simili. Avrete notate altri due principi che noi seguiamo. La decima dello stipendio dalla Chiesa, la decima dei regali e simili o alla chiesa o a qualche missione degna. Ma oltre a quello a questi soldi, in genere diamo anche dell’altro denaro per le missioni ecc. Poi per quanto riguarda la decima del reddito che diamo alla chiesa, cerchiamo di non dare mai meno della decima ma a volte diamo anche di più. Ora non vi sto dando queste indicazioni per dire che voi tutti dovreste fare così. Qualcuno di voi può dare molto di più di noi. E di nuovo, io non voglio sapere quanto voi date. E stiamo parlando in questa sede di “tesoro”, denaro. Ma oltre al nostro tesoro, tutti noi abbiamo il privilegio di dare al Signore anche del nostro tempo e dei nostri talenti, che sono temi a parte di cui il pastore Andrea ha parlato un po’ domenica scorsa. Inoltre, qualcuno di voi magari ha terreni casa in più, o riceverete delle eredità. Forse vorrete vendere qualcosa e darlo al Signore. Facevano così nella chiesa primitiva, in Atti 4: vendevano dei campi e mettevano il ricavato ai piedi degli apostoli (Atti 4:32-37). 6) Ma vi voglio dare un consiglio al riguardo che forse vi sorprenderà. Per chi sta prendendo gli appunti questo è il punto 6. Non fate decisioni affrettate. Vi ricordate il principio che abbiamo visto sopra riguardo al deliberare nel proprio cuore? Prendete del tempo, e magari fate dei passi graduali. Parlo ora in modo particolare ai ricchi, ma non solo. Esercitate con dei piccoli passi “il muscolo” del dare. Aumentate di una “tacca” quanto date. (A proposito, sapete come potete liberare www.chiesaevangelicalogos.com www.solascrittura.it Pietro Ciavarella, 04.10.09 Amministrazione del denaro P 10/13 un sacco di soldi per il Signore che non pensavate di avere? Adottare uno stile di vita più modesto, con abitudini più modeste, ecc. Questo sarebbe comunque tutto un sermone a parte.) Dicevo ai ricchi a non solo a loro, di esercitarvi a aumentare quanto dare, una “tacca” alla volta. Questo è importante per far sì che non prendiate delle decisioni affrettate di cui magari vi pentirete in un secondo momento. Dio vuole un donatore gioioso non amareggiato. Se non sapete nuotare, e avete un obiettivo di poter nuotare per un’ora, prima dovete imparare a nuotare. Poi, dovete imparare a fare una vasca. Poi dovete accrescere la resistenza a poter nuotare per dieci minuti, poi quindici, venti, ecc. E un giorno, sarete in grado di nuotare per un’ora. Ma bisogna allenarsi e fare dei progressi graduali, passi che sono comunque solidi e che vi tengono su una traiettoria importante. Consiglio lo stesso con il dare. Non mi fraintendete. Se qualcuno ha una casa che vuole vedere e vuole dare il ricavato al Signore, non dovreste sopprimere quel desiderio. Mi ricordo una persona che ha vissuto per il Signore e durante la sua vita pregava spesso che la sua comunità potesse un giorno avere un edificio decorso. Questa persona ha finito la sua vita sola, con gli eredi più che sistemati. Avrebbero potuto comprare un bell’edificio con il ricavato della vendita di un terreno che aveva lasciato. Ma sapete quello che invece è successo? Gli eredi già più che sistemati hanno ricevuto un terreno in più di cui non avevano assolutamente bisogno. Perché questa persona non aveva fatto in modo di lasciare quel terreno alla chiesa? (A proposito io non era né pastore né membro della chiesa in questione.) Nel modo anglosassone ed altrove i grandi lasciati per l’opera del Signore sono piuttosto comuni. In Italia, che io sappia, preferiamo tenere i soldi www.chiesaevangelicalogos.com www.solascrittura.it Pietro Ciavarella, 04.10.09 Amministrazione del denaro P 11/13 ben superflui nella famiglia. Perché? È possibile che teniamo poco all’avanzamento del regno di Dio? 7) L’ultimo punto vuole dare delle brevi risposte alla seguente domanda. Cosa riceverò “in cambio” se do fedelmente all’opera del Signore? Poi concluderemo con un commento riguardo allo spezzone che abbiamo visto del film di Troisi. (A) Anzitutto riceverai della gioia. Sopra abbiamo detto che Dio ama il donatore gioioso, ma il dare stesso produce ancora più gioia in noi. Parola di Gesù, in Atti 20:35: “Vi è più gioia (makarion)12 nel dare che nel ricevere”. (B) Forse (!) riceverai più denaro. Troviamo questo in 1 Corinzi 9, che vi invito a trovare. Noi abbiamo fatto riferimento più volte al versetto 7, ma anche il versetto 6 contiene un principio importante. 1 Corinzi 9:6-7: “6 Ora dico questo: chi semina scarsamente mieterà altresì scarsamente; e chi semina abbondantemente mieterà altresì abbondantemente. 7 Dia ciascuno come ha deliberato in cuor suo; non di mala voglia, né per forza, perché Dio ama un donatore gioioso.” Via via che date di più, forse Dio vi metterà in mano più denaro. Se sì, per quale motivo? Perché possiate amministrare ancora più soldi per la sua gloria. (Leggete a casa tutto questo capitolo e vedrete tesori inimmaginabili sull’argomento del dare.) (C) Ma se dai gioiosamente, riceverai sicuramente una cosa infinitamente più preziosa di più denaro. Saprai di aver contribuito a una reazione a catena in cui più persone, per via dei tuoi doni, ringraziano il Signore. Vediamo questo, sempre in 1 Corinzi 9:10-11: “10 Colui che fornisce al seminatore la semenza e il pane da 12 Di conseguenza, Riveduta/Luzzi traduce: “Più felice cosa è il dare che il ricevere.” www.chiesaevangelicalogos.com www.solascrittura.it Pietro Ciavarella, 04.10.09 Amministrazione del denaro P 12/13 mangiare, fornirà e moltiplicherà la semenza vostra e accrescerà i frutti della vostra giustizia. 11 Così, arricchiti in ogni cosa, potrete esercitare una larga generosità, la quale produrrà rendimento di grazie a Dio per mezzo di noi.” Non potete immaginare la lode che producono davanti al trono di Dio i vostri doni. E quella, cari e care nel Signore, dà una soddisfazione infinitamente più bella di qualunque cifra di denaro. Concludo mettendo a confronto Gaetano (Troisi) e Dio, e poi lanciandovi una sfida. Gaetano vuole far venire il vaso cinese con dei poteri paranormali. Perché? Per risolvere tutti i suoi problemi. Tutti lo cercheranno per via dei suoi poteri, anche la televisione, e con i soldi che gli daranno il buon Gaetano sarà più che sistemato. Gaetano vuole ricevere. Dio invece dà. Dio dona. Ci dona la vita, come il nostro Creatore, e ci dona la vita eterna come il nostro Redentore. Noi possiamo perdonare gli altri perché Dio ci ha perdonati per primo Noi possiamo amare Dio e gli altri, perché egli ci ha amati per primo. Gaetano vuole prendere. Dio è il donatore per eccellenza: colui che non ha risparmiato il proprio Figlio, ma lo ha dato per noi tutti; lo stesso che ci donerà anche tutte le cose con Cristo (cfr Romani 8:32). Una domanda: “Pietro, a chi vuoi assomigliare? A Gaetano o a Cristo?” Volendo forse si potrebbe riassumere questo sermone nel modo seguente. Dobbiamo dare; se no, che “razza” di cristiani siamo? Quanto dobbiamo dare? Quanto possiamo. E tutto questo, solo se vogliamo. Preghiera www.chiesaevangelicalogos.com www.solascrittura.it Pietro Ciavarella, 04.10.09 Amministrazione del denaro P 13/13 Dossologia conclusiva (sulla scia di 2 Corinzi 9:15): Ringraziato sia Dio per il suo dono ineffabile, la gioia di conoscere il suo amore per mezzo del suo Figlio, il nostro Signore e Salvatore Gesù Cristo (1 Corinzi 9:15), e di poter contribuire per farlo conoscere agli altri. *** Appendice per chi capisce l’inglese. An appendix for English speakers I found Bill Mounce’s free sermons on stewardship very helpful.13 Randy Alcorn has lots of excellent material, including good stories, in his talks on John Piper’s free web site.14 But in my view sometimes he overstates his case. I have not read his book on this subject (Money, Possessions, and Eternity), but I’m sure it’s got a lot of good material.15 I also see that Craig Blomberg has written on money for D.A. Carson’s Biblical Theology series. Good author (Blomberg), good editor (Carson), my guess is that it’s a good book: Neither Poverty Nor Riches: A Biblical Theology of Possessions.16 13 http://www.billmounce.com/sermons Stewardship in the New Testament Church: 01. Lordship and Stewardship; 02. Stewardship and Possessions; 03. Tithing; 04. Blessing; 05. How Much; 06. Rich Young Ruler. 14 You’ll find them in the 2004 Pastors Conference, “Money, Ministry, and the Magnificence of Christ” http://www.desiringgod.org/ResourceLibrary/ConferenceMessages/ByConference/11/ 15 http://www.amazon.com/Money-Possessions-Eternity-RandyAlcorn/dp/0842353607/ref=sr_1_1?ie=UTF8&s=books&qid=1254410924&sr=1-1 16 http://www.amazon.com/Neither-Poverty-Nor-RichesPossessions/dp/0830826076/ref=sr_1_1?ie=UTF8&s=books&qid=1254411036&sr=1-1 www.chiesaevangelicalogos.com www.solascrittura.it