QUADRO ECONOMICO DELLA REGIONE MARCHE

QUADRO ECONOMICO DELLA REGIONE MARCHE – Giugno 2015
Regione Marche – P.F . Sistema Informativo Statistico
Prodotto Interno Lordo
Valore Aggiunto
Investimenti
Consumi
Lavoro
Esportazioni
Indagini alle imprese (UnionCamere e Confindustria)
Prodotto Interno Lordo
38.642milioni
di euro
Italia
2,4%
PIL pro capite in parità di potere d'acquisto nelle regioni NUTS2 UE
in % della media UE - 2013
1.618.903milioni
di euro
€ 24.869
€ 26.694
pro capite
pro capite
Nel 2013 le Marche, con un PIL pari a quasi 39 miliardi di euro,
producono il 2,4% del prodotto nazionale .
I conti nazionali e regionali sono stati revisionati dall'Istat, a seguito
del passaggio al nuovo Sistema europeo, e la stima del PIL delle
Marche a valori correnti è stata corretta al ribasso.
Il PIL pro capite risulta in calo dal 2011 al 2013 sia per le Marche sia
per l'Italia. Considerando il dato 2013, ciascun marchigiano produce
mediamente 2 mila euro in meno all'anno rispetto all'italiano medio.
Nella mappa osserviamo che, fatto 100 il PIL pro capite dell'UE, il Pil
pro capite marchigiano si colloca nella fascia tra il 90% e il 100%,
quindi esso è in linea con la media europea. Le previsioni Prometeia,
ultime disponibili, fanno sperare una lieve ripresa a partire dal 2015.
PIL pro capite in euro – andamento negli ultimi anni
Previsioni Prometeia delle variazioni annuali del PIL Marche Italia
(Previsioni di Ott-2014)
PIL Var%
Marche
Italia
2011 2012 2013
2011 2012 2013
Elaborazioni : Regione Marche – P.f. Sistema Informativo Statistico su dati Istat e Eurostat
2013
-2,1
-1,9
2014
-0,3
-0,4
2015
+0,3
+0,5
2016
+1,0
+1,1
2017
+1,0
+1,2
PRODOTTO INTERNO LORDO
Marche
Distribuzione del valore aggiunto a prezzi base per settore di attività economica
Quote percentuali di valore aggiunto dell’industria manifatturiera - Anno 2012
Anno 2013
Nelle Marche il macro-settore che maggiormente contribuisce alla
formazione del valore aggiunto è il settore dei servizi, infatti il 70% del PIL è
dovuto ai Servizi. Il macro-settore Industria contribuisce per il 28% e
l'Agricoltura per il 2%. Dettagliando la sola Industria Manifatturiera,
troviamo che il settore con la quota più alta è quello del cosiddetto TAC
(Tessile Abbigliamento e Calzature) con il 25%, le Apparecchiature
elettriche sono il secondo settore con il 18% e i prodotti in metallo sono il
terzo con il 13%.
A livello di macro settori è possibile notare, con i dati degli ultimi tre
anni, che a fronte di una evidente contrazione del valore aggiunto
dell'Industria che perde l'11%, l'Agricoltura registra un aumento,
anche se chiaramente si tratta di importi in valore molto più esigui.
I Servizi pur subendo un lieve calo tra il 2012 e il 2013 mantengono
livelli elevati nel periodo considerato.
Valore aggiunto (in milioni di euro) per settore di attività economica – andamenti ultimi tre anni
Elaborazioni : Regione Marche – P.f. Sistema Informativo Statistico su dati Istat
VALORE AGGIUNTO
MARCHE
Investimenti fissi lordi
Agricoltura
Industria
Ind. estrattiva
Industrie Alimentari e bevande
Prodotti petroliferi, chimici e farmaceutici
Tessile, abbigliamento, calzature e pelletterie
Industria del legno, carta e editoria
Gomma, plastiche, prod. di minerali non metalliferi
Elettronica, apparecchiature elettriche, macchinari
Attività metallurgiche e fabbr. di prodotti in metallo
Fabbricazione di mezzi di trasporto
Mobili e altre industrie manifatturiere
Fornitura di energia acqua gas
Costruzioni
Servizi
Commercio
Trasporti e logistica
Servizi di alloggio e di ristorazione
Servizi di informazione e comunicazione
Finanza e assicurazioni
Immobiliari
Professionisti
Servizi Pubblici; istruzione; sanità e sociali
Attività artistiche e altri servizi
Totale
milioni di % sul
euro totale
% sul
V.agg.
265,40
4%
2.655,05 37%
13,12
0%
144,07
2%
97,49
1%
158,46
2%
92,19
1%
131,88
2%
429,87
6%
187,99
3%
75,71
1%
468,70
7%
732,57 10%
123,00
2%
4.275,09 59%
380,39
5%
184,29
3%
116,99
2%
76,53
1%
96,52
1%
2.262,00 31%
360,96
5%
577,37
8%
220,03
3%
7.195,54 100%
37%
26%
18%
30%
23%
8%
17%
21%
32%
20%
32%
51%
86%
6%
17%
9%
12%
9%
9%
6%
44%
13%
10%
15%
20%
Elaborazioni : Regione Marche – P.f. Sistema Informativo Statistico su dati Istat e Prometeia
Sulla base degli ultimi dati disponibili e delle previsioni per i
prossimi anni, la dinamica degli investimenti non appare
positiva.
Sia a livello nazionale che regionale, gli investimenti sono la
componente della domanda che più risente della congiuntura
negativa.
La distribuzione per branca proprietaria, cioè per settori autori
degli investimenti, registra nelle Marche una quota del 59%
degli investimenti a carico del settore dei Servizi che anche in
questo caso è il settore maggiormente protagonista.
L'industria copre una quota del 37% del totale regionale e
l'Agricoltura il 4%. Rapportando gli investimenti al valore
aggiunto, la situazione assume un aspetto molto diverso:
l'Agricoltura investe il 37% di quanto produce
economicamente, l'Industria investe per il 26% e i Servizi per il
17%.
Investimenti fissi lordi – Previsioni regionali Prometeia
INVESTIMENTI
Investimenti fissi lordi per branca proprietaria - Anno 2012
I Consumi
Spesa per consumi finali delle famiglie
Marche (milioni di euro)
La spesa per consumi finali delle
famiglie marchigiane si assesta, negli
ultimi tre anni, attorno a un valore
medio di 24.500 milioni di euro. Tale
valore si traduce in una media pro
capite di circa 21.700 euro annui.
Fatta 100 tale spesa, si registra che il
43% di essa è destinata a beni non
durevoli, il 51% a servizi e il 6% a beni
durevoli.
Variazione percentuale Anni 2013/2011 dei consumi finali delle famiglie
per tipologia di consumo. Composizione percentuale Marche 2013
MARCHE
ITALIA
Beni durevoli
-20,1%
-18,7%
Beni non durevoli
-5,0%
-3,1%
+12,4%
+0,2%
Servizi
Distribuzione percentuale per capitoli della spesa delle famiglie – Marche
Anno 2012
Elaborazioni : Regione Marche – P.f. Sistema Informativo Statistico su dati Istat
CAPITOLI DI SPESA
Generi alimentari e bevande non alcoliche
Bevande alcoliche, tabacco, narcotici
Vestiario e calzature
Spese per l'abitazione, elettricità, gas ed altri
combustibili
Mobili, elettrodomestici, articoli vari e servizi
per la casa
Spese sanitarie
Trasporti
Comunicazioni
Ricreazione e cultura
Istruzione
Alberghi e ristoranti
Beni e servizi vari
Totale
MARCHE
ITALIA
-2,5%
+7,3%
-5,7%
-1,1%
+6,8%
-7,1%
+3,6%
+3,9%
-5,3%
-5,8%
-4,9%
-8,2%
-4,0%
-6,8%
-0,6%
-2,9%
-1,7%
-3,8%
-1,4%
-2,8%
-5,1%
-4,3%
-2,1%
-0,7%
-5,2%
-1,2%
Nelle Marche la spesa per i beni durevoli ha subito una
contrazione del 20% in due anni, la spesa per i beni non durevoli
ha registrato una calo del 5%, mentre quella dei servizi mostra un
aumento del 12%.
Nel dettaglio per capitoli di spesa, si nota che un quarto della
spesa per consumi finali delle famiglie riguarda le spese per
l'abitazione comprensiva delle spese per elettricità, gas e altri
combustibili. Tale capitolo ha avuto un aumento del 3,6% tra il
2011 e il 2012.
La spesa per generi alimentari ricopre una quota del 14% ed è
stata interessata da una lieve contrazione.
La spesa relativa ai trasporti ha una quota sul totale del 13% e si
è ridotta di circa il 5%.
La quota relativa a spese in Alberghi e ristoranti è del 7% ed è pari
alla quota destinata a ricreazione e cultura e alla quota per il
vestiario e le calzature.
CONSUMI
Variazione percentuale della spesa delle famiglie tra il 2011 e il 2012
per capitoli di spesa. Marche e Italia
La rilevazione sulle Forze di lavoro fornisce dati trimestrali sulla condizione
lavorativa della popolazione sopra i 15 anni.
Il tasso di occupazione, che quantifica il rapporto tra gli occupati nella fascia
di età tra 15 e 65 anni rispetto alla popolazione, negli ultimi anni ha avuto,
pur riducendosi, una discreta tenuta.
L'ultimo periodo disponibile a livello annuale è il 2014, quando nelle
Marche registra per tale indicatore il 62,4%, valore che sintetizza un divario
tra il 58,2 % rilevato nella provincia Ascoli Piceno e il 64,2% rilevato nella
provincia di Ancona.
A livello trimestrale è disponibile il dato del I° trimestre 2015, per il quale si
evidenzia, nel grafico, il distacco tra le Marche con un valore del tasso di
61,2% rispetto alla media italiana che nello stesso periodo registra un valore
del 55,5%.
A livello di composizione settoriale, le Marche mantengono il loro primato
come regione che presenta la più alta quota di occupati nell'Industria . Fatto
100 il numero degli occupati di ciascuna regione, si registra per le Marche: il
36% di occupati nell'Industria, il 2% degli occupati nell'agricoltura e il 62%
nei servizi. Il settore dei servizi è quello che comunque assorbe
maggiormente occupazione in tutte le regioni italiane.
LAVORO
Situazione del mercato del lavoro dai dati della rilevazione "Forze di Lavoro"
Occupati per macro-settore di attività economica – Anno 2014
Tasso di occupazione - province e regione Marche – Medie annuali
Tasso di occupazione trimestrale MARCHE
Pesaro e Urbino
2010
64,6
2011
63,9
2012
66,3
2013
62,3
2014
61,5
Ancona
64,7
64,1
64,3
63,8
64,2
64
62,7
61,3
58,8
63,8
Macerata
Ascoli Piceno
59,1
55
54,3
55,3
58,2
Fermo
64,5
63,3
62,6
62
62
Marche
63,7
62,4
62,6
61,1
62,4
Andamento trimestrale del numero degli occupati (valori in migliaia)
2010
4,5
2011
5,7
2012
8,1
2013
10
2014
9,5
Ancona
4,9
6,8
9,2
11,2
10,4
Macerata
5,9
5,3
8,1
12,8
9,1
Ascoli Piceno
8,8
10,9
12,2
11,3
11,9
6
7,3
9,3
8,3
9,9
5,7
6,8
9,1
10,9
10,1
Pesaro e Urbino
Fermo
Marche
LAVORO
Tasso di disoccupazione - province e regione Marche – Medie annuali
Tasso di disoccupazione regionale al I° trimestre 2015
Tasso di disoccupazione trimestrale MARCHE
Relativamente alla disoccupazione, la situazione delle Marche è molto
cambiata negli ultimi anni: si è passati, infatti, da un tasso del 5,7% del
2010 a un tasso del 10,1% del 2014. Questo significa che su 100 persone
facenti parte delle Forze di lavoro (coloro cioè che lavorano o che cercano
attivamente un lavoro), 10 non riescono ad entrare nella condizione di
occupato. Nel I° trimestre del 2015 il tasso delle Marche è di quasi tre
punti inferiore a quello italiano; per gli uomini si registra un tasso del
9,1%, per le donne dell'11,8%. Il tasso di disoccupazione giovanile, cioè
della fascia 15-24 anni, nel 2014 ha raggiunto quota 36,4%, dato molto
preoccupante se si considera che nel 2010 era del 15,2%.
Tasso di disoccupazione giovanile 15-24anni MARCHE
36,4%
Tasso di disoccupazione per genere al I° trimestre 2015
Andamento del valore delle sportazioni delle Marche in milioni di euro
Il valore delle esportazioni marchigiane
nel corso del 2014 ha registrato un
aumento del +7,5 % rispetto all'anno
precedente.
Il primo trimetre 2015 tuttavia rileva un
arresto della crescita, poiché rispetto
allo stesso periodo dell'anno precedente
si registra un -6,7%.
Nel 2014 tra le province è quella di
Ancona a mostrare l'importo più elevato,
ma è quella di Ascoli Piceno a registrare
la maggiore crescita, dovuta in particolar modo alle esportazioni di prodotti farmaceutici.
Il settore Farmaceutico ha sorpassato il settore Calzature e pelletterie conquistando nel 2014 la prima voce delle esportazioni marchigiane, rappresenta il 22% e
ha avuto un incremento del 33%.
Il Calzaturiero è al secondo posto con 2 miliardi di prodotti esportati e registra una lieve contrazione rispetto all'anno precedente. Tuttavia il settore ha una alta
quota di mercato in ambito nazionale: l'11% delle calzature italiane vendute nel Mondo è di manifattura marchigiana.
Il settore della Meccanica presenta una quota del 14% e un incremento del 2%.
Segue nella distribuzione settoriale il settore Apparecchi elettrici e
elettrodomestici con il 10%. La quota Marche rispetto al totale nazionale di
questo settore è del 6%.
Il settore del Mobile, pur essendo al 7° posto tra i settori di esportazioni della
regione, attribuiscono alle Marche a livello nazionale una quota del 6%.
Relativamente alle destinazioni, Belgio, Germania e Francia sono da molti anni i
primi tre paesi di esportazione delle Marche.
Primi 10 paesi di destinazione delle esportazioni
Settori merceologici di esportazione
Per approfondimenti si veda Report "Commercio estero Marche 2014" su http://statistica.regione.marche.it/Statistiche-per-argomento/Pubblicazioni-Commercio-estero
ESPORTAZIONI
Esportazioni in valore
L’industria manifatturiera marchigiana ha continuato a manifestare, nell’anno 2014,
palesi difficoltà nel ritrovare la via della ripresa economica, anche se non sono mancati
alcuni segnali positivi, confermati da un lieve miglioramento degli indicatori, rispetto ai
due precedenti bilanci.
I dati di sintesi, inerenti alla produzione, hanno presentato una media annuale in
diminuzione del -2,0%, a fronte di una situazione di stabilità registrata in Italia.
Il fatturato ha ottenuto un calo più contenuto (-1,7%), ma il divario con l’andamento del
contesto nazionale (+1,5%) è risultato ancora più ampio.
Il quadro complessivo degli ordinativi registra una variazione media annua pari al -1,9%.
Maggiori criticità, invece, sono emerse per le imprese Artigiane, posizionate ad un tasso
medio del -4,0%. L’indicatore degli ordinativi ha presentato dinamiche differenti tra le
varie categorie dimensionali d’impresa: ad una lieve crescita per le aziende di grandi
dimensioni, nella misura +0,3% su base annua, è corrisposta una netta diminuzione
dell’indicatore delle micro imprese
Nel primo trimestre del 2015, secondo l’indagine Giuria della Congiuntura, compaiono
alcuni segnali di risveglio dell’economia produttiva marchigiana. Se può ancora ritenersi
prematuro parlare di una ripresa solida e stabile, considerato che gli indicatori
congiunturali (rispetto al precedente trimestre) risultano ancora ancorati in terreno
negativo, è altrettanto evidente che i dati tendenziali, meno influenzati dalla
stagionalità, tornano finalmente a crescere dopo quattordici trimestri negativi. Nascono
quindi i presupposti per un’inversione di tendenza di una crisi, che si protrae
continuativamente dal secondo trimestre del 2011. Rispetto al primo trimestre del 2014,
la produzione mostra una variazione pari al +2,5%, mentre il fatturato totale ottiene un
progresso ancora più significativo, presentando una variazione corrispondente al +4,5%.
Variazioni degli ordinativi alle imprese da Indagine UnionCamere Marche
Dall'Indagine Confindustria Marche
Secondo i dati di Confindustria Marche, la produzione industriale in regione è
risultata sostanzialmente stabile durante il 2014.
Al netto dei fattori stagionali, si è però osservato un moderato recupero
nell’ultimo trimestre dell’anno. Le differenze tra i settori sono risultate
generalmente contenute; il livello della produzione industriale è ulteriormente
sceso nell’industria dei minerali non metalliferi, su cui continua a incidere la grave
crisi nel settore delle costruzioni.
Secondo i risultati dell'Indagine Trimestrale, nel trimestre gennaio-marzo 2015 la
produzione industriale ha registrato una flessione dello 0,4% rispetto allo stesso
periodo dell'anno precedente, risultato in linea rispetto alla dinamica rilevata in
Italia (-0,3%). A livello settoriale, le variazioni negative dell’attività produttiva
hanno interessato solo alcuni settori dell’economia regionale (Minerali non
metalliferi, Tessile-Abbigliamento, Calzature, Legno e Mobile), mentre gli altri
hanno fatto registrare variazioni positive, anche se contenute.
In recupero l’attività commerciale complessiva: le vendite hanno registrato un
aumento dell’1,7% in termini reali rispetto al primo trimestre 2014.
Indici delle vendite e della produzione da Indagine Confindustria Marche
Grafici tratti dal rapporto Economia delle Marche -Banca d'Italia 2015
INDAGINI ALLE IMPRESE
Dall'Indagine UnionCamere Marche