Vi consiglio di prenotare a questo link: http://www.planetariodimodena.it/pr_eve.php# Dal razzo chimico al razzo elettrico, fino alla propulsione nucleare ed all’ascensore spaziale. Relatore: LUIGI BORGHI 4 A 300 Km. di altezza ci sono ancora atomi di azoto e ossigeno, quindi il mezzo che vogliamo mandare in orbita lo dobbiamo porre ad una altezza maggiore. Più in lato è più tempo rimarrà in orbita. A 1000 km di altezza ci sono ancora circa 100.000 elettroni liberi per cm3. Lo spazio non è omogeneo perché è ricco di concentrazioni gravitazionali (pianeti, stelle, asteroidi, nubi di gas, ecc..) La dinamica del volo spaziale è pertanto complessa e non sempre intuitiva. Prima di tutto occorrono dei punti di riferimento e nello spazio profondo, lontano decine di anni luce da ogni stella, non sono scontati! Facciamo un esercizio mentale: siamo legati sul sedile posteriore di una limousine, con i finestrini chiusi e oscurati, al buio. Non sappiamo se siamo rivolti in avanti o indietro. Come facciamo a sapere a che velocità andiamo e in che direzione andiamo? Stiamo accelerando o stiamo frenando? Occorre un sistema di riferimento inerziale. Coordinate comoventi! La posizione media delle galassie. 9 Prima Velocità Cosmica (PVC), di almeno 26.000 km/h, la Terra non riesce a riportare giù il proiettile in quanto la forza di gravità, tecnicamente una forza centripeta, è equilibrata da quella centrifuga generata dal moto rotatorio, quindi è in "caduta libera". Questo stato di volo comunque è chiamato "regime di microgravità". La Low Earth Orbit (LEO), che si estende per qualche centinaia di chilometri sopra la superficie terrestre è il luogo nel quale si muovono la maggior parte dei satelliti e dei veicoli abitati. (200 -:2000 km) L'orbita non è perfettamente circolare ma ellittica (Keplero), dove la Terra (o il Sole come in figura) occupa uno dei due fuochi dell'ellisse. La Terra, nel nostro caso, si muove nello spazio (29,8 km/s) e sebbene il nostro veicolo si muova insieme ad essa, talvolta ci troviamo a "correrle dietro" o a "vedercela venire incontro” (animazione). Sebbene la forza di gravità della Terra sia stata compensata, il veicolo e tutto quello che c'è dentro è soggetto alla propria attrazione gravitazionale o a quella del resto dell'universo. Si tratta di forze infinitesimali, ma ci sono. 12 Se l’orbita, quasi circolare, si trova a 36.000 km dalla superficie terrestre (sul piano dell’equatore), viene chiamata “geostazionaria” perché impiega esattamente 24 ore per compiere un’orbita. Velocità all’equatore: 1.666 km/h Velocità del satellite: 10.995 km/h 14 Esiste poi una (SVC) nota anche come velocità di Fuga. Se vogliamo abbandonare la Terra occorre vincere definitivamente la forza di gravità terrestre (traiettoria E). In pratica dobbiamo fornire al nostro veicolo una quantità di energia tale da superare quella generata dalla gravità terrestre ed è di poco superiore ai 40.000 km/h, raggiunta la quale siamo nel campo del volo interplanetario, ma ancora nel sistema solare. (11 km/s). Ci siamo liberati della Terra ma non del Sole. Poi c’è la terza velocità cosmica per uscire dal sistema solare di 44 km/s, ma attenzione: 16.7*3600=60120 km/h dalla parte del moto della Terra intorno al Sole. 72.7*3600=261720 km/h dalla parte opposta Alla fine del '700 l'astronomo francese Lagrange scoprì che i giochi gravitazionali tra la Terra e la Luna, ma anche tra tutti gli astri (di certe dimensioni) orbitanti attorno ad altri astri, creano con le loro forze di gravità delle zone dove le attrazioni gravitazionali si annullano ed un corpo posto in queste zone vi rimarrà indefinitamente. (vedi figura e filmato) In realtà non sono punti ma orbite quasi-periodiche intorno a questi punti, chiamate orbite halo, orbite di Lissajous oppure orbite di Lyapunov. 16 Terra= 29 kms Venere= 35 kms Il sistema solare è affollato! Ci sono altri pianeti che hanno una loro attrazione gravitazionale. Facendo precipitare la nostra sonda su di essi, con una certa angolazione, si otterrà una deviazione ed una modifica della velocità. Tale fenomeno è chiamato gravity assist ed è molto usato per le sonde spaziali. Il calcolo è comunque complesso e rischioso: collidere, orbitare o sbagliare traiettoria. 1) In atmosfera: Jet, Ramjet, Scramjet 2) Nel vuoto dello spazio: a) Razzo chimico e mezzi attuali. b) Motore a ioni (razzo elettrico) c) Motore convertibile (SABRE jet-razzo dello Skylon), d) Vela solare, e) Fionda gravitazionale (già vista). 3) Il futuro o quasi: a) Fissione nucleare ad impulso (già collaudato). b) Fusione nucleare a riscaldamento. c) Motore impossibile della NASA (EM Drive). d) Antimateria. 19 I moderni aerei di linea volano a quote molto elevate perché lì la resistenza dell'aria è ridotta. Ciò permette all'aereo di viaggiare più veloce, compensando così la minore densità dell'aria che scorre sotto le ali. (1.000; 4.500; 10.000; 25.000; 35.000). Un aereo non può volare oltre certe quote, in quanto l'aria diventa troppo rarefatta, tanto che l'ala perde di efficacia e la propulsione dell'aereo, perde ossigeno per bruciare il combustibile. Quindi un aereo non vola nello spazio! turbogetto Vantaggi: Partenza da fermo Buon range di velocità Problemi: Bassa velocità. Difficile oltre Mach2 Complessità Manutenzione Affidabilità Funziona solo in atmosfera Turbofan 21 Lo Statoreattore, (Ramjet) è un tipo di motore a getto progettato da William Avery. Lo statoreattore riduce la complessità del motore a reazione eliminando molte delle parti in movimento. In particolare viene eliminato il compressore in quanto è la velocità stessa del velivolo a comprimere l'aria che entra nella presa. In questo modo diventano superflue le ventole del compressore. Dal momento che le ventole fungevano anche da generatori elettrici, i mezzi dotati di ramjet dovranno avere batterie o altre sorgenti di energia. Un Ramjet non funziona a bassa velocità, quindi non parte da fermo. 22 Un esempio di motore ibrido che cambia configurazione 29/03/2017 all’aumentare della velocità. 3.540 km/h a 26.000 m di quota. 23 Obiettivo: l’utilizzo su aerei civili e/o militari in grado di operare ad altezze tra i 25 ed i 30 km con velocità ipersoniche (7-:-10 Mach), a basso consumo, basso costo alta affidabilità e basso inquinamento. Quindi possibile un intervento in qualsiasi parte del globo in poco più di un’ora FILMATO (da 1:42) 25 Il razzo è la soluzione. A fine1800 il matematico russo Konstantin Ziolkovskij (1857-1935) teorizzò che un veicolo a razzo potrebbe muoversi nello spazio vuoto. Contestato! l’americano Robert Hutchings Goddard (1882-1945) nel 1921. Era dello stesso parere del collega russo, sebbene i due non si siano mai conosciuti, e non si limitò solo a teorizzare, ma iniziò a realizzare razzi sperimentali. In Germania con il professore Hermann Julius Oberth (1894-1976), e Werner Von Braun (1912-1977), la sperimentazione divenne tecnologia industriale, implementata poi in USA (a partire dalla V1 tedesca). In URSS c’era Sergei Korolev, padre dell’astronautica sovietica. (anche lui con la sua V1 tedesca). Combustibile solido. Combustibile liquido Schema di razzo a propellente solido e liquido. Il prodotto della massa del gas espulso per l’accelerazione subita genera la spinta. 27 Vantaggi: semplice, spesso senza parti in movimento. La pianificazione della spinta può essere progettata nel grano (fuel/oxidiser mixture) del combustibile. Maggiori prestazioni rispetto a razzi a propellente liquidi. Svantaggi:la regolazione della spinta, fermarlo e riaccenderlo è normalmente impossibile. Richiederebbe una particolare progettazione spesso non conveniente. Problematica la gestione e la lavorazione della miscela infiammabile. Se la superficie combustibile granulosa dell’involucro interno crepa può bloccare l’ugello con risultati disastrosi. Più difficile che semplicemente riempire dei serbatoi di rifornimento di carburante. Vantaggi: fino a ~ 99% efficienza di combustione con controllo eccellente della miscela. Può essere spento e riacceso. Il combustibile e l’ossidante possono essere utilizzati con turbopompa alleggerendo i serbatoi (maggiore velocità di uscita, minore massa). È estremamente sicuro e affidabile. Svantaggi: le pompe necessarie per le alte prestazioni sono molto costose. Enormi flussi termici attraverso la parete della camera di combustione possono avere un impatto sul riutilizzo. I guasti possono produrre grandi esplosioni. È necessario impianto idraulico molto complesso. Il razzo chimico a combustibile liquido. 29/03/2017 32 Motore SSME (RS-25) Rocketdyne della Pratt & Whitney Idrogeno-ossigeno Prova di tiro (collaudo) di un motore della navetta statunitense Space Shuttle. Uno dei più efficaci disponibili oggi. Spinta circa 200 t Peso: 3,2 ton, diametro 2,4 m. Temperatura di funzionamento: -250 °c -:- +3300 °c Consumo: 1 t (H+O) al sec. 29/03/2017 Costo: 14 Mil.$ 33 (35.360 rpm) Un pensionato eccezionale! Altezza dello Space Shuttle: 56,14 m Altezza dell'orbiter: 37,23 m Apertura alare: 23,79 m Massa alla partenza: 2.041.000 kg Spinta alla partenza: 34,8 MN (3.400 t) SSME: 3 x 1,8 = 5.4 MN (500 t) SSRB: 2 x 14,7 = 29,4 MN (2.900 t) Massa al rientro (solo orbiter): 104.000 kg Carico massimo trasportabile: 28.800 kg Orbita: da 185 a 643 km Velocità: 27.875 km/h Posti astronauti: 10 (di solito l'equipaggio va da 5 a 7 persone tra piloti, specialisti di missione e scienziati) . 36 Saturno V (NASA ) Conosciuto anche come Razzo Lunare, il razzo multistadio a combustibile liquido (x Apollo e Skylab), Saturno è il modello fisicamente più grande prodotto della famiglia di razzi Saturn (Wernher von Braun al Marshall Space Flight Center). Un totale di 13 Saturn V furono lanciati tra il 1967 e il 1973, e tutti furono un successo. Resta ad oggi il razzo più potente in assoluto Consumo carburante del 1° stadio: 14 t/sec. 37 600 tonnellate di spinta per ogni motore F1. Totale 3000 t. 38 70 m. 29/03/2017 39 Altezza 102,32 m. Diametro 8,4 m. Massa Variabile Stadi 2 (+2 booster laterali) Carico utile: verso LEO 70 -:- 130t. Volo inaugurale 2017-18 70 m. H2 giapponese Angara russo Lunga marcia cinese Argentina, Australia, Brazil, China, Europe, France, Germany, India, Indonesia, Iran, Iraq, Israel, Italy, Japan, New Zealand, North Korea, Romania, Russia, South Africa, South Korea, Soviet Union and successor states, Spain, Taiwan, Turkey, Ukraine, United Kingdom, United States. 44 Il kerosene, il combustibile più usato per i moderni aerei a reazione e la propulsione a razzo. Le tecnologie criogeniche per l'immagazzinamento dell'idrogeno (diventa liquido a -252,77 °C) e dell'ossigeno (LOX 50,5 K, −222,65 °C), oltre che combustibili sono usati anche come raffreddanti. L'uso della criogenica, e di propergoli chimici molto aggressivi con tutto quello con cui entrano in contatto, comporta una serie di problemi tecnici non da poco. Questo significa che solo chi possiede un certo livello tecnologico può accedere a certi "livelli" spaziali. Quando l’accensione combustibile-comburente avviene con il semplice contatto si tratta di un propellente “Ipergolico”. (idrazina con il tetrossido di azoto o con l’acido nitrico) utilizzati per i thruster del controllo di assetto. Ridurre i costi di lancio dagli attuali $ 20-:-25.000 al kg a meno di $ 2.500, è l’obiettivo dei prossimi razzi, attraverso il riutilizzo di alcune parti dell’insieme di lancio. Lo shuttle fu l’inizio di questa strategia, ma costava troppo. Il recupero del primo stadio (SpaceX e Blue Origin). Il lancio da nave madre (Virgin, Stratolaunch). Completamente riutilizzabile come lo Skylon. Il recupero ed il riutilizzo della navetta orbitante. (X37-B dell’USAF, Dream Chaser della SNC, ORION della Nasa, CST-100 Boeing, Dragon della SpaceX, la veterana e ad oggi unica Soyuz della Roscosmos). Ma queste servono soprattutto per consentire il volo umano o per recuperare carichi scientifici. 46 Il Dream Chaser è un veicolo spaziale pianificato per voli orbitali e suborbitali con equipaggio umano, a decollo verticale, atterraggio orizzontale. Il design è progettato per portare sei persone verso l’orbita bassa terrestre. X-37B dell’USAF. Il veicolo ha dimensioni pari a un quarto dello Space Shuttle. Le sue misure sono di circa 9 metri di lunghezza e alto 2,9 metri con una ampiezza delle ali di quasi 4 Risulterebbe essere allo studio una versione ingrandita dello metri e 50. Può rimanere in orbita due anni, muoversi su varie traiettorie e atterrare in modo autonomo su una pista aeroportuale. spazioplano in grado di portare un equipaggio nello spazio fino alla Stazione spaziale internazionale; questa versione è al momento nota come X-37C. X-37B Siamo circa a metà della serata! Possiamo proseguire o vi sono domande? 51 29/03/2017 52 Orbital module (A): 1 docking mechanism 2 and 4 Kurs antenna, 3 television transmission antenna, 5 camera, 6 hatch Descent Module (B): 7 parachute compartment, 8 periscope, 9 porthole, 11 heat shield Service module (C): 10 and 18 attitude control engines, 21 oxygen tank, 12 Earth sensors, 13 Sun sensor, 14 solar panel attachment point, 16 Kurs antenna, 15 thermal sensor, 17 main propulsion, 20 fuel tanks, 19 communication antenna. Il CST-100 (Crew Space Transportation è un progetto proposto da Boeing in collaborazione con Bigelow Aerospace nell’ambito del Crew Sviluppo Commerciale della NASA. Il suo compito principale sarebbe quello di trasportare equipaggi alla Stazione Spaziale Internazionale e di stazioni spaziali private come la proposta di Bigelow Aerospace. Esteriormente sarebbe molto simile alla Orion, il veicolo spaziale in costruzione per la NASA da Lockheed Martin. Orion poerò sarà in grado di frenare a velocità molto superiori. Il CST-100 sarebbe in grado di supportare un equipaggio fino a 7 persone. È progettato per rimanere in orbita fino a sette mesi e per riutilizzabilità fino a dieci missioni. Il CST-100 sarebbe compatibile con i veicoli di lancio multipli, tra cui la Atlas V , Delta IV , e Falcon 9. Dimensions Ø: 4.56 m CM+SM: 5.03 m CM: 3.14 m 55 29/03/2017 La navetta ORION della NASA 5.029 m 56 29/03/2017 Cargo: carico pagante di 6 t. Crew : 7 persone (per 7 giorni). 57 Escape movie Virgin galactic space plane Una compagnia del magnate inglese Sir Richard Branson Space Ship 6 passeggeri per due ore e mezzo: 200.000$ (procapite). 03/03/2017 - Nasce una nuova azienda provata di lancio per satelliti di piccola taglia: la Virgin Orbit. Di Sir Richard Branson La soluzione proposta dalla STRATOLAUNCH è derivata dall’idea della Virgin Galactic per i voli suborbitali: un aereo madre che ospita sotto alla carlinga il carico utile. Nel caso della Virgin (lo Space Ship), il carico consiste in uno spazioplano carico di passeggeri (turisti spaziali) in grado di fare una parabola suborbitale oltre i cento chilometri di quota per poi atterrare sulla pista. Questo aereo di Paul Allen invece vuole immettere in orbita bassa carichi utili di diverse tonnellate attraverso un razzo (a perdere) sistemato sotto la carlinga in grado appunto di lanciare in orbita il carico pagante. Questo significa avere a disposizione una potenza decisamente maggiore. 29/03/2017 62 Vantaggi: Spinte enormi: combinando diversi motori si arriva oltre le 3000 tonnellate di spinta (Apollo). Svantaggi: Enormi quantità di carburante (più del 90% del peso del razzo). Enormi sbalzi di temperatura (da -250 c° a +3000 c°) Rapida usura dei componenti a contatto con i propellenti. Breve durata della spinta (pochi minuti). I motori a razzo elettrici. Un disegno descrive il funzionamento di un motore ionico a griglia elettrostatica 29/03/2017 65 Il propulsore a Ioni del Deep Space 1 della NASA (24 ottobre 1998) 29/03/2017 66 Chimici: Elettrici (solo propellente): Arcogetti = 1.000 s Resistogetti = 300-400 s Motori a ioni = 3.000-5.000 s (teoricamente fino a 100.000 s) Motori a plasma (VASIMIR) = 3.000 -:- 30.000 s Nucleare: (solo propellente): Propell.liquidi = 300 s criogenici = 500 s Propellenti solidi = 180-300 s Propellenti ibridi = 300-350 s Fusione = 3.000 s Fissione = 1.000 s Gas freddo (personale): CO2: = 70 s He: = 200 s Idrogeno: = 300 s 68 VASIMIR L'ideazione si deve al ricercatore ed exastronauta di origine costaricana Franklin Chang-Diaz che ne ideò il primo prototipo nel 1979, e attualmente la ricerca è portata avanti principalmente dalla Ad Astra Rocket Company con cui la NASA ha siglato un accordo per questo tipo di sperimentazione. I propulsori testati oggi a terra hanno un'efficienza intorno al 60% per il VX50, capace di gestire potenze radio di 50kW per 0.5N di spinta e 70% di efficienza per il VX100 e una potenza massima radio gestibile dal VX200 di 200kW. Sarà proprio questo propulsore, nella versione per lo spazio, il VS-200 a volare sulla ISS probabilmente entro il decennio e ad essere sperimentato per la prima volta nello spazio. FILMATO: ..\..\..\..\..\Corso di astronomia UTE\Lezioni\Filmati\Motori a Ioni\Plasma Rocket.flv 69 71 29/03/2017 71 Questi nuovi satelliti che andranno ad osservare la terra ad altitudini minori (tra 200 e 400 km) dovranno essere sviluppati con materiali innovativi per contrastare la maggiore densità dell’atmosfera. In programma anche lo sviluppo di un sistema sperimentale di propulsione elettrica, che utilizzerebbe proprio l’atmosfera residua come propellente, permettendo ai satelliti di rimanere in orbita a tempo indeterminato (usura a parte). I partner nella ricerca sono: l'Università di Manchester, Elecnor Deimos Satellite System, GomSpace AS, Università di Stoccarda, Universitat Politecnica de Catalunya, University College di Londra, The TechToybox, Euroconsult e concentris gestione della ricerca. Il progetto è prevista per una durata di 51 mesi a partire dal gennaio 2017. Il progetto dello spazioplano Britannico Skylon è pronto ad affrontare un importante test. la compagnia Britannica Reaction Engines Ltd, ha recentemente superato rigorosi ed indipendenti controlli del progetto (Peer Review). Le sue dimensioni sono di circa 84 metri di lunghezza e con un peso di circa 275 tonnellate al decollo. In confronto il traliccio principale della Stazione Spaziale Internazionale - il più grande veicolo spaziale mai costruito - è lungo circa 109 metri e pesa circa 370 tonnellate. (2016) Esa ha finanziato con 10 milioni di € per provare a terra un SABRE. La Reaction Engines (Oxfordshire), prevede di testare presto il SABRE, il rivoluzionario motore ibrido jet/razzo. In ballo ci sono 350 milioni di dollari dei fondi dei finanziatori e forse il futuro del progetto. Hotol (Horizontal take-off and landing), lo Skylon avrà un carico utile di 10 t. Ogni veicolo sarà capace di decollare nuovamente entro due giorni dall'atterraggio e con una possibilità di effettuare circa 200 missioni durante la sua vita operativa. Filmato Skylon Il motore SABRE (Synergistic Air-Breathing Rocket Engine) brucerà idrogeno ed ossigeno come un jet per la prima parte del volo, raccogliendo l'ossigeno dall'aria atmosferica. A 26 km di altitudine e Mach 5 si trasformerà in un razzo bruciando l'ossigeno e l'idrogeno contenuto a bordo. La sfida tecnologia: abbassare la temperatura di una quantità di circa 400 kg di aria al secondo da oltre 1000 c° a -150, in un centesimo di secondo! Quando sarà operativo? 10-:-20 anni. Autonomia; indipendenza; resistenza all’ambiente; affidabilità, comunicazione, flessibilità, gestione del guasto (fault tolerant); avanzato grado di AI. Generatore termoelettrico a radioisotopi (RTG) Filmato Curiosity 77 Provate a pensare di esplorare tutto il nostro pianeta a piedi o con un mezzo che viaggia a 3 kmh! Servirebbero generazioni! Impossibile! Bisogna volare! Affrontiamo ora il futuro a medio e lungo termine (20-:-50 anni) Un incontro (casuale) con lo scienziato astrofisico Michio Kaku a Milano. Filmato Veicoli del futuro. 79 Le vele solari utilizzano come forza propulsiva l'energia rilasciata dalle stelle sotto forma di radiazione elettromagnetica. Sono in fase di studio e richiedono materiali ultra leggeri e molto riflettenti. Il rendimento è massimo perché non ha bisogno di combustibile, ma il rapporto dimensione/spinta è il peggiore: Alla distanza della Terra dal Sole, occorrono 2 km2 di vela per avere poco meno di 1 kg di spinta. 80 Un radiometro è un dispositivo utilizzato per misurare il flusso della radiazione elettromagnetica. I fotoni- pur privi di massa- possiedono infatti energia e una quantità di moto ( il "momentum") che si possono trasformare in spinta. 29/03/2017 Per avere 1kg di spinta da una posizione vicina alla Terra occorre una vela di 1,465 Km di lato, un’area di 2,147 Km2 pari a 0,46/ mg al m2 , pari a 0,34 mg/W. Su Plutone è pari 0,28 microgrammi al m2 Alcuni esempi di vele solari Differenza tra vele e sistemi propulsivi “tradizionali” - non c'è perdita di massa (no limite carburante) - piccole accelerazioni ma continue (si possono raggiungere grandi Velocità) - il vettore di spinta non può essere orientato in qualsiasi direzione e non si veleggia di “bolina”. La NASA sta esplorando ancora un'altra possibilità: una vele superveloce spinta dalle particelle cariche presenti nel vento solare. Si chiama vela elettrica, o e-sail 83 Un reattore a fissione convenzionale potrebbe riscaldare un propellente a temperature estremamente elevate per generare spinta. Anche se un razzo termico nucleare non ha ancora volato, il concetto è andato vicino alla realizzazione negli anni 1960 e 1970, con diversi disegni costruiti e testati sul terreno negli Stati Uniti. Il Nuclear Engine for Rocket Vehicle Application (NERVA) è stato ritenuto pronto per l'integrazione in un veicolo spaziale, prima che l'amministrazione Nixon accantonasse l'idea di mandare la gente su Marte e decimando il finanziamento del progetto. Il NERVA NRX/XE era in grado di generare 1.100 MW e le 75.000 libbre (33 t) di spinta richieste dalle specifiche per la missione su Marte. Un altro progetto indipendente con raffreddamento ad acqua noto come NF-1 (Nuclear Furnace) venne usato per lo studio dei materiali futuri. Durante l'ultimo test dell'NRX, il reattore perse meno di 13 chili di combustibile in due ore di funzionamento, abbastanza poco da essere giudicato pronto per una missione spaziale dalla Space Nuclear Propulsion Office. Il progetto NERVA venne cancellato nel 1972, a seguito del generale disinteresse verso la NASA seguito alla fine del Progetto Apollo e dai trattati di non proliferazione nucleare. 86 Un razzo a fusione sarebbe un migliaio di volte più efficiente rispetto alla migliore razzo chimico. Ma dopo molti decenni e un paio di miliardi di dollari di finanziamenti per la ricerca i reattori sperimentali non hanno ancora raggiunto un rendimento netto superiore all’unità. Il progetto, eseguito presso la University of Washington, funziona facendo cadere un pellet di due isotopi di idrogeno, circondato da anelli metallici in litio, in una camera di combustione. Al momento giusto, un enorme campo magnetico sbatte gli anelli metallici chiusi attorno al pellet, comprimendo il carburante a pressioni incredibili, che porta appunto alla fusione. (un po' come il motore di una automobile che utilizza esplosioni controllate di benzina). Il Progetto Orion è stato il primo serio tentativo di progettare un veicolo spaziale a propulsione nucleare ed è stato portato avanti tra il 1950 e il 1963 dalla General Atomics con il sostegno della DARPA. Il veicolo spaziale avrebbe dovuto essere costituito da un razzo recante alla base un grande disco metallico montato su un sistema di ammortizzatori; al centro del disco doveva esservi un'apertura per il rilascio all'esterno di piccole bombe atomiche a fissione. Le onde d'urto create in successione dalle esplosioni di ciascuna bomba avrebbero colpito il disco e fornito la spinta all'astronave. Il razzo termo nucleare americano Orion ha un corrispettivo russo. Il RD-0410 . E’ tato provato nel sito di ricerche nucleari vicino Semipalatinsk ed il suo impiego era stato previsto per la missione proposta Kurchatov Mars 1994 con equipaggio umano. Orion americano (in alto e a destra). RD-0410 sovietico 29/03/2017 (a sinistra). 89 Spinta e durata: mettiamo a confronto i vari sistemi. 29/03/2017 90 Il motore impossibile. I risultati dei test che la NASA ha recentemente ripetuto sul “motore impossibile”, chiamato: EM Drive. In sostanza questo motore parrebbe (il condizionale è d’obbligo) trasformare l’energia elettrica, sottoforma di microonde, direttamente in spinta, senza la necessità della reazione, cioè senza dover “sparare” fuori dagli ugelli alcunchè! Il test ha superato il Peer review, ma non è ancora stato ufficializzato dalla NASA. Quindi non c’è la prova che funziona veramrnte. Sembra che anche Cina e Russia ci stiano lavorando Nel 2009 i ricercatori dell'Università del Michigan hanno sviluppato un tipo di nanomotore che potrebbe essere modellato su un chip di silicio. Funziona un po’ come un acceleratore di particelle molto piccolo Al contrario delle vele solari alimentate da un laser da terra (Breakthrough StarShot), qui energia, motori e propellente sono a bordo navicella. Anche in questo caso abbiamo parecchi problemi da risolvere. I nano motori sono realizzabili già oggi ma resta il problema del generatore elettrico che potrebbe essere un mix tra pannelli solari e un generatore termoelettrico a radioisotopi (radioisotope thermoelectric generator, RTG). Il secondo problema resta comunque il propellente da “sparare” dai micro getti, che deve essere caricato a bordo, quindi una massa da portarsi dietro. L’antimateria a contatto con lo stesso tipo di materia (annichilimento), produce la più alta densità di energia di qualsiasi sostanza nota. E se utilizzato come combustibile, potrebbe fornire di gran lunga il sistema di propulsione più efficiente, dove il 40% dell'energia-massa del combustibile viene convertito direttamente in spinta (rispetto al 1% per la fusione, il prossimo più efficiente). Nel 2006 il NASA Institute for Advanced Concepts (NIAC) ha finanziato un team Gerald Smith of Positronics Research, per la progettazione di una nave spaziale alimentata ad antimateria. Hanno calcolato che solo 10 mg di antimateria sarebbe sufficiente per inviare una nave a Marte in 45 giorni. Il problema è quello di riuscire a generare abbastanza carburante e poi immagazzinarlo da qualche parte. 94 Ecco uno studio con relative prove nei laboratori del centro Marshall della Nasa (ma non so cosa hanno provato), in collaborazione con la Pennsylvania University, di una ipotetica quanto fantascientifica astronave ad antimateria di tipo impulsivo con un motore tipo Gli shock absorbers servono appunto per mitigare l’impulso di ICAN-II. spinta generato dalle microesplosioni provocate dall’annichilimento materia/antimateria che si verifica continuamente nella zona engine. 29/03/2017 97 Concetto la cui paternità viene ascritta al russo Konstantin Ciolkovskij che, a fine XIX secolo, teorizzò una torre autoportante — da allora chiamata Torre di Ciolkovskij — che dalla base sulla Terra avesse la sommità al limite dell'orbita geostazionaria, oggi un eventuale ascensore vedrebbe altresì la sua massa maggiore concentrata alla sommità piuttosto che alla base. 98 Un ponte di Einstein-Rosen o cunicolo spazio-temporale, detto anche wormhole (in italiano letteralmente "buco di verme"), è una ipotetica caratteristica topologica dello spaziotempo che è essenzialmente una "scorciatoia" da un punto dell'universo a un altro, che permetterebbe di viaggiare tra di essi più velocemente di quanto impiegherebbe la luce a percorrere la distanza attraverso lo spazio normale. Il wormhole viene spesso detto tunnel gravitazionale, mettendo in rilievo la dimensione gravitazionale strettamente 99 interconnessa alle altre due dimensioni: spazio e tempo. Il problema della distanza Le distanze interstellari sono talmente enormi da risultare ai limiti delle nostre capacità di percezione e di comprensione, se non addirittura al di fuori di esse. Se il Sole avesse le dimensioni di una biglia del diametro di un centimetro, la distanza dalla Terra sarebbe di poco più di un metro, il diametro della Terra sarebbe circa quello di un capello, la stella più vicina si troverebbe circa a 340 chilometri di distanza. 29/03/2017 100 Il problema della velocità Anche correndo all’incredibile velocità di 60.000 chilometri all’ora (16,6 km/s), che è la velocità con cui le sonde Voyager e Newhorizons stanno lasciando il nostro sistema solare, per raggiungere la stella più vicina, a 4,3 anni luce da noi, occorrerebbero circa 80.000 anni. 29/03/2017 101 Il problema della massa Se si volesse mandare un oggetto delle dimensioni di un autobus verso la stella più vicina, e se si volesse compiere il viaggio in 900 anni, sfruttando la fusione nucleare occorrerebbero circa un migliaio di serbatoi di propellente delle dimensioni di una superpetroliera. Utilizzando sistemi di propulsione più avanzati, ma ancora in fase di studio, come i motori ionici o i propulsori ad antimateria, occorrerebbero circa una decina di serbatoi di propellente, ciascuno della dimensione di un vagone ferroviario. 102 Il problema dell’energia Volendo inviare un veicolo della taglia di uno Shuttle verso la stella più vicina, impiegando 50 anni, occorrerebbe una quantità di energia pari a quella consumata da un paese come l’Italia in 100.000 anni. 1. 2. 3. Per superare questa difficoltà, occorrerebbe: un modo per poter utilizzare l’energia naturale presente nel vuoto dello spazio (meccanica quantistica), oppure una qualche scoperta eccezionale nella fisica della produzione dell’energia (produzione e stoccaggio antimateria), oppure un metodo per superare il vincolo imposto dalle leggi dell’energia cinetica (antigravità, modifica della massa, ecc.) 103 Filmato Veicoli del futuro. Ci vediamo martedi prossimo con Ciro e la sua “Storia della corsa allo spazio” Prenotate su: http://www.planetariodimodena.it/pr_eve.php#