LA RECONQUISTA: L`UNIFICAZIONE POLITICA

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LA RECONQUISTA: L’UNIFICAZIONE POLITICA DELLA PENISOLA IBERICA
Il processo di riunificazione politica della penisola iberica, la Reconquista, durò all'incirca 400 anni
(1000/1400).
Fino al 1000 mussulmani, ebrei e cristiani convivevano nella penisola in maniera pacifica,
soprattutto durante i secoli dell'emirato di Cordova fondato dalla dinastia araba degli Omayyadi che
ne fecero una potenza mediterranea con un notevole centro di cultura (nacque qui la cabala ebraica
e venne redatto il libro detto Zohar, ovvero quella particolare interpretazione della Bibbia in chiave
simbolica ed esoterica).
I mussulmani venivano chiamati "mori", da cui deriva il termine "moriscos" ovvero tutti i
mussulmani che rimarranno in Spagna dopo la Reconquista. Gli ebrei che occupavano la Spagna
venivano chiamati "Sefarditi" (da Sefar = Spagna),quelli che invece risiedevano in Europa centrale
e in Germania “Askenaziti” (da Askhenaz = Europa centrale).
La Reconquista ebbe tre tempi: l’espansione del Mille, quella del Duecento e quella del
Quattrocento.
I cristiani, a partire dal Mille, si spinsero verso sud, creando quattro diversi regni indipendenti: il
regno di Navarra, il regno delle Asturie-Leon che fondendosi divenne il regno di Castiglia, il
regno d'Aragona (nato dalla marca di Barcellona) ed il regno del Portogallo (vedi carta 1).
Il regno del Portogallo si formò sulla costa atlantica e il primo re fu Alfonso il conquistatore, che
strappò ai musulmani Lisbona, mentre i suoi successori si spinsero fino alla regione dell’Algarve,
dando al Portogallo grossomodo i confini attuali; non continuarono l'espansione perché i portoghesi
si interessarono ad attività commerciali e mercantili, dirigendosi verso le coste africane
dell’Atlantico.
Il regno delle Asturie-Leon si ingrandì verso sud dando vita al regno di Castiglia con capitale
Toledo, strappata ai mori nel 1095: in questo periodo si colloca l’epopea del Cid Campeador, l’eroe
protagonista della prima canzone di gesta della letteratura spagnola (si tratta del castigliano Rodrigo
Diaz che combatté contro i mori e si meritò l’appellativo arabo di Cid “signore” e Campeador,
termine spagnolo che traduce il latino campi doctor = campione del campo di battaglia,
conquistando la città di Valencia e diventandone signore nel 1094).
In breve si formò un unico vasto regno Castiglia-Leon che fu grande protagonista della
Reconquista: la Castiglia contrastò i musulmani e nel 1236 conquistò Cordova, nel 1248 Siviglia.
Non ci dimentichiamo che tutti i regni (Navarra, Castiglia, Aragona e Portogallo) si erano coalizzati
poco tempo prima, nel 1212, con la benedizione di papa Innocenzo III, per organizzare una vera e
propria crociata contro i musulmani che culminò nella vittoria cristiana a Las Navas di Tolosa.
Il regno d'Aragona, che si affacciava sul mare, intraprese più che altro una politica mediterranea,
verso est, conquistando le isole Baleari nel 1229, la Sicilia nel 1282 (si ricordino i Vespri Siciliani),
la Sardegna nel 1323 e nel 1442 conquistarono il regno di Napoli, riunificando in un’unica corona il
sud Italia (vedi carta 2).
Infine nel 1469, il re d'Aragona Ferdinando avrebbe sposato la regina Isabella di Castiglia. Con il
loro matrimonio nacque la Spagna moderna e insieme, nel 1492, riuscirono a cacciare
definitivamente i mussulmani, la cui presenza si era ridotta al solo emirato di Granada.
La Reconquista si configurò, dunque, come una vera crociata contro gli infedeli: vi furono non solo
espulsioni, ma anche conversioni forzate e non solo contro i musulmani, ma anche contro gli ebrei.
Già nel concilio lateranense 4 del 1215 veniva decretato che gli ebrei non potevano sposarsi con i
cristiani, non potevano avere servi cristiani, né fare parte delle arti; in più dovevano indossare una
“rotella” sui vestiti, in modo da essere riconosciuti; ci furono diversi stermini e tra questi ricordiamo
quello di Palma di Maiorca nel 1291 in cui ci furono circa 50000 morti.
Gli ebrei convertiti venivano chiamati conversos; se sospettati di praticare la loro fede segretamente
venivano chiamati marranos (porci) e perseguitati.
Nel corso della Reconquista gli ebrei vennero espulsi e trovarono rifugio in Europa centrale, nel
Vicino oriente, nell’Africa del Nord o in Italia (soprattutto a Venezia che accoglieva gli ebrei in
quanto era interessata alle loro attività finanziarie).
Gli ebrei venivano incolpati di almeno due accuse: il deicidio (l’accusa di aver ucciso Cristo) e
l’”accusa del sangue” (si diceva che gli ebrei rapivano i bambini per poi usare il loro sangue per
impastare il pane durante la Pasqua).
Durante la persecuzione, i tribunali indagavano sulla “purezza del sangue” per dimostrare che un
individuo non fosse imparentato con ebrei.
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