Araberara - 19 Novembre 2010 24 Araberara - 19 Novembre 2010 “Invertiamo i ruoli, mandiamo a Messa gli amministratori e i parroci in Municipio” LAVORI PUBBLICI Filatoio, bocciodromo e piazza, parte il primo. Fermi gli altri Stanno per partire i lavori del nuovo parco pubblico al Filatoio, 8000 metri quadri di opera: “Stiamo per appaltare l’opera – spiega l’assessore Elio Moschini – questione di giorni e poi ci siamo, il progetto è pronto, sarà un grande parco pubblico fruibile a tutti”. E per quanto riguarda il progetto del bocciodromo non se ne fa più niente? “Stiamo valutando ma il Elio Moschini patto di stabilità ci vincola, dovremo riuscire a fare ancora qualcosa ma in misura ridotta”, cosa vuol dire? non sarà più un centro polivalente? “No, lo sarà ancora ma abbiamo dovuto ridimensionare un po’ di cose, ad esempio la piazza della chiesa che era prevista per quest’anno è stata traslata di un anno, idem la passerella”. ALLA MANO DI SOVERE Schiuma sulla strada Schiuma e acqua marrone per tutta la strada che porta all’imbocco di Sovere. Così si presentava la strada a chi transitava martedì 16 novembre, allagata la carreggiata stradale e sui bordi schiuma che tracimava. Ecco le foto che ci sono state inviate per segnalare l’ennesimo episodio di inquinamento. memoria Germana San Martino ritorna ogni anno, col suo mantello a coprire quel primo freddo che avvolge Sovere; Germana che proprio il giorno di San Martino ha scelto un altro mantello, quello del cielo che avvolge per sempre a novembre butta un po’ di luce addosso a chi l’ha conosciuta, lei che il mantello sembrava davvero averlo con sé, per avvolgere tutti con la sua gioia perenne, quella gioia che si è trasferita lassù, per sempre. Tuo marito Carlo Egregio Direttore, Sono ritornato a Sovere dopo una vita di lavoro, ritorno e lo vivo da pensionato, un modo totalmente diverso del vivere frenetico del paese che si fa quando si è giovani. E da pensionato imparo a guardare il paese, a girare le vie, a sentire gli umori della gente e delle case, sì, perché anche le case, intese come muri, hanno umori e grigiori, gioie e dolori. E così comincio a leggere anche Araberara, che devo riconoscerglielo, è l’unico giornale che ci racconta le nostre vite dal dentro. Ho aspettato a scrivere, ho aspettato perché volevo vivere il paese e provare a capire. Non voglio fare paragoni dalla realtà in cui arrivo, e cioè il paese dove sono stato a lavorare per anni perché i contesti sono sempre diversi fra loro. Ma francamente è raro trovare un paese immobile come Sovere, sembra che si trascini lentamente verso un suicido assistito. E per ‘assistito’ intendo dal Comune. Una sorta di lenta eutanasia a cui viene accompagnato un paese che invece andrebbe ridestato e riportato in vita, perché Sovere, non perché è il mio paese, rimane uno dei più bei paesi della zona. Non c’è il lago, è vero, ma è meglio, un fiume che taglia il paese è decisamente meglio, scorre vivo sotto un ponte antico e bellissimo, ai fianchi due centri storici che pochi paesi hanno e lassù a dominare il paese uno dei più antichi e bei santuari della provincia, se non della regione. Ebbene, partiamo dalla fine. Da chi sta accompagnando il paese al suicidio. 1) i due borghi sono completamente sfatti e lasciati andare, non c’è un’idea di rilancio, nel mio tanto, troppo ahimè tempo libero, giro i paesi della provincia e scopro incredibili centri storici rimessi a nuovo, rifatti col porfido, resi vivi e non hanno i palazzi e la storia di Sovere, da noi niente. 2) L’ascesa del borgo san Martino è un calvario, case fatiscenti, strade piene di buche, PER LA MARATONA Due soveresi ad Atene Anche due soveresi hanno corso la maratona di Atene. Maratona storica quella di Atene 2010, il 31 ottobre scorso. Era l’anniversario “tondo” quello di 2500 anni dall’impresa di Filippide, l’inventore, suo malgrado, delle maratone. Gli ateniesi (anno 490 avanti Cristo) avevano vinto la battaglia in località Maratona contro i Persiani. Ma Filippide, contrariamente a quanto si crede, in quei giorni corse ben più dei 42 Km e 195 metri che sono la misura olimpica (la specialità fu inserita nelle gare olimpiche nel 1896 nella prima Olimpiade dell’era moderna ma era di circa 40 Km, la distanza esatta fu fissata a Londra nel 1908). Filippide, secondo Erodono, nei giorni precedenti era corso fino a Sparta a chiedere aiuto (500 km tra andata e ritorno). Gli spartani si rifiutarono di correre in aiuto, quindi tornò indietro di corsa ma la battaglia era già vinta. Milziade, il comandante ateniese, allora lo incaricò di recare la notizia ad Atene e quindi Filippide riprese la sua corsa. Per capire, Filippide era uno specialista, un “emerodromo”, staffettisti che al tempo portavano i messaggi ed erano allenati (e pagati) per correre un intero giorno. Comunque morì stremati, appena arrivato ad Atene. Torniamo ai due soveresi, marito e moglie, che già due anni fa avevano corso la Maratona di New York e lo scorso anno quella di Berlino. Nello stadio olimpico Panathenaikon l’arrivo per Giovanni e Federica Zanni, over 50, quasi come quella di Stefano Baldini, vincitore appunto nel 2004 della maratona delle olimpiadi di Atene. Per l’occasione spettacolo in costume lungo le vie per la rievocazione della storica battaglia vinta. E a loro modo, anche i due soveresi, si sono sentiti partecipi di quella vittoria. Adesso pensano a… Pechino, Tokio, San Pietroburgo, Boston. L’importante è correre per sentirsi vivi. cartelli di caduta massi, reti messe alla bene meglio a difendere montagne che sembrano stanche di sentirsi tagliate a metà, adesso anche un muro che è crollato ma che è vicino a una zona che sta ancora per crollare, sono passate ormai 3 settimane e nessuno si è preso la briga di venire a vedere, fare perizie proporre. Un disastro, cartelli con la scritta vendesi e gente che se ne va. Basterebbe dare un senso al centro storico, acciottolare le vie, ridargli di- gnità, vita e proporre iniziative, niente di niente. 3) Cammino per il borgo san Gregorio e la situazione è la stessa, se non peggio, se in san Martino ormai i muri e la rupe minacciano il crollo, nel borgo san Gregorio il più antico palazzo, quello Bottaini è già crollato e nessuno fa niente. Ho letto le dichiarazioni degli amministratori che aspettano che qualche privato lo compri e intervenga, ma siamo pazzi? Si diano da fare in regione, negli organi preposti e come riescono gli altri comuni portino a casa finanziamenti per ridare dignità e splendore a un palazzo storico. 4) In biblioteca l’ascensore non funziona da anni, le strade sono piene di buche e anche qui le scritte vendesi e affittasi sono dovunque. Anche nel borgo san Gregorio, come in quello san Martino, nessuna proposta per rilanciarlo, né acciottolati, ne porfido, ne proposte, niente di niente. 5) E questo anche da parte delle minoranza. Non ho mai letto una proposta che è una per rilanciare quelli che sono il vero cuore del paese, i centri storici. La minoranza di Domenico Pedretti parla solo di acqua, importante ma non come lo è la vita di un paese, il centro destra parla di strade agrosilvopastorali, importante ma non come i centri storici, Danilo Carrara è l’unico che ha fatto qualche accenno ma senza fare una proposta concreta. MONITORATI I CEDIMENTI DELLA STRADA SOPRA LA FRANA 6) Lasciamo i centri storici e andiamo in quello che è il borgo filatoio, case, casette tutte ravvicinate e vuote, ripeto, vuote, un’operazione commerciale gigantesca senza pensare che prima bisognava vedere se c’è la gente pronta a entrarvi. Un’operazione realizzata nel letto di un fiume con tutti gli annessi e connessi, ricordo la piena di inizio anni ’80 con l’acqua che arrivò a livello del ponte e fece tremare il paese. Ma l’operazione di per sé pote- va anche andare bene se il Comune fosse riuscito a ottenere quello che aveva detto. La messa a norma del municipio non c’è stata e a Sovere il Comune è l’unico dell’intero Alto Sebino, (nella mia vita di pensionato mi sono permesso visto che ho tanto tempo libero di fare un giro negli altri comuni), che non è a norma, barriere architettoniche, non rispettate le norme di sicurezza ecc. e non potrebbe stare lì dentro ma ci sta. segue a pag. 60 La minoranza “Entro due mesi i lavori per la strada del Santuario” Il Comune deve sollecitare Continuano i disagi per chi transita lungo la le, una frattura che fa pendere la strada verso strada che porta al santuario della Madonna della valle, e la strada è comunale: “Sì, la stiamo la Torre, strada ancora chiusa ma quello che sta tenendo costantemente monitorata, i fondi però mandando su tutte le furie i residenti è che non per sistemarla adesso non ci sono, il patto di staci sono ancora lavori in corso: “Il Comune non bilità ci vincola”. E se dovesse crollare? “Stiamo ci può fare molto – spiega l’assessore Elio Momonitorando la situazione”. schini – abbiamo sollecitato la proprietaria del Da parte sua il Sindaco Arialdo Pezzetti muro che ha incaricato i propri tecnici e per l’iter sembra esasperato: “L’ex Genio Civile, lo Ster, ci vorrà un paio di mesi, i lavori sono finanziati interviene ormai soltanto quando ci sono le didal privato”. E per quanto riguarda il resto del Arialdo Pezzetti sgrazie, quando c’è ‘solo’ il pericolo non fa nulla, muro? “E’ stata disposta una perizia per valutaperché, rispondono, non ci sono fondi. Quindi noi re se tutto il muro che parte dalla zona bassa e arriva sino che, fortunatamente s’intende, non abbiamo le disgrazie ai piedi del salitone che porta al santuario è pericolante. come quelle del Veneto, dobbiamo fare da soli e abbiamo In caso affermativo dovrà essere interamente abbattuto e anche il Patto di Stabilità. Qui però devono intervenire i rifatto, ma anche qui è tutto a carico dei privati”. Però si è privati e noi dobbiamo solo fare in modo che lo facciano pericolosamente abbassata anche la carreggiata strada- al più presto, due mesi e sono già iniziati”. La minoranza di Pierluigi Carrara è critica nei confronti della questione strada chiusa che porta al santuario: “Sarà anche dei privati – spiega Carrara – ma se c’è un’emergenza il Comune deve comportarsi come tale e operare in questo senso. Se devono venire tecnici della Regione o della Provincia a fare la perizia bisogna sollecitarli, non si può star qui Pierluigi Carrara ad aspettare che cadano altri muri o peggio ancora che crolli qualche strada”. E sul Comune: “Se quest’anno il Comune porta a casa l’1,9% dei lavori pubblici mi chiedo a cosa serve il consiglio comunale? non serve nemmeno il sindaco, bastano gli impiegati che fanno l’ordinaria amministrazione”. Alto Sebino Sovere SOVERE SULL’ORLO DI UN SUICIDIO ASSISTITO LETTERA APERTA DI UN PENSIONATO AI SUOI COMPAESANI 25