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SORA (FR)
Chiesa di
S. Restituta
Restauro delle superfici,
interne ed esterne, ed
adeguamento degli
impianti
SOGGETTO BENEFICIARIO:
CODICE DI PIANO:
FINANZIAMENTO (euro):
COFINANZIAMENTO (euro):
COSTO TOTALE (euro):
PROGETTAZIONE:
ESECUZIONE:
COMUNE
DI
348.792,86
0,0
348.792,86
ARCH. M. MORGANTI, ARCH. G. CATULLI
GENERAL COSTRUZIONI SRL
AMBITO DELL’ATTIVITÀ
• Chiesa di S. Restituta, portale principale,
prima e dopo il restauro.
La Chiesa di S. Restituta, fondata sul finire del
Seicento, e l’annessa canonica furono ricostruite nel 1915, dopo un ingente terremoto che provocò crolli diffusi nel centro storico di Sora.
I lavori, iniziati nel 1922 dal monsignor Giuseppe
Piccirilli, furono sospesi nel 1927, a seguito dell’approvazione della variante al Piano
Regolatore Generale, che prevedeva la realizzazione di un complesso religioso tra la nuova
piazza ed il fiume, area sulla quale si trovava il
Palazzo Mobili-Carrara, edificato intorno al XIII
secolo.
In un primo momento furono programmati interventi di integrazione funzionale tra il palazzo
preesistente e la nuova chiesa, ma anche questa
finalità fu disattesa: il Palazzo Mobili-Carrara
venne demolito ed il progetto portato a termine
modificandone gli obiettivi, atti per lo più a
definire i caratteri stilistici della fabbrica, che
fu ultimata nel 1929.
L’organizzazione planimetrica si sviluppa su un
impianto basilicale a tre navate ed abside semicircolare, racchiuso dalla parete di fondo che si
estende per tutta la sua larghezza, a limitare la
sagrestia ed i locali accessori. La navata centrale ha una altezza maggiore delle due laterali e
• Chiesa di S. Restituta, prospetto principale prima del restauro.
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BENI ARCHITETTONICI
SORA
B.19.68
si conclude con un sistema a volta, sormontato
da una copertura a falde; le navate laterali presentano lo stesso tipo di copertura di quella
principale.
L’illuminazione della chiesa è garantita da
monofore, in asse con il centro delle campate;
ulteriori monofore, di dimensioni più ridotte,
allineate con quelle principali, si aprono sulle
pareti esterne delle navate laterali.
Due cappelle, dedicate al Sacro Cuore ed
all’Immacolata, concludono le navate laterali;
la sagrestia, al piano terra, è posta in corrispondenza del presbiterio, sul prolungamento della
navata destra; la cantoria e l’organo si affacciano sul presbiterio da balconate decorate a stucco, illuminate da trifore; il campanile, a pianta
rettangolare, presenta tre ordini di aperture ed
accoglie l’orologio.
Nel secondo dopoguerra alla chiesa è stato
affiancato l’edificio parrocchiale, i cui lavori
vennero ultimati nel 1956 ad eccezione delle
finiture del portico.
In generale, l’architettura del complesso edilizio è eterogenea, con caratteri “vagamente
romanici”, sia nell’impianto che nei particolari,
dei quali l’elemento di maggiore rilievo è il portale centrale del XIII secolo, sul fronte principale.
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• Chiesa di S. Restituta, prospetto principale, dopo il restauro.
ANAMNESI DELL’ATTIVITÀ
Il progetto di ristrutturazione ha riguardato l’intero complesso edilizio; si è intervenuti, principalmente, sulle coperture, sui particolari architettonici, sulle finiture esterne ed interne, sugli
impianti.
Le opere relative al tetto della chiesa hanno
comportato: lo smontaggio ed il rifacimento del
manto in tegole olandesi, realizzato nel 1961
con coppi ed embrici; la sostituzione dell’impalcato (tavelle in laterizio armato) e dell’ordito
ligneo con una nuova struttura in legno, appoggiata su arcarecci lignei, a loro volta sostenuti
dalle travi inclinate dei telai principali; la posa
in opera di uno strato impermeabile inserito tra
il tavolato e il manto di tegole.
Per quanto riguarda gli elementi architettonici
esterni in pietra calcarea, si è proceduto alla
rimozione delle “croste nere” causate dal deposito del particellato atmosferico: la pulitura
• Chiesa di S. Restituta, interno, catino absidale, dopo il restauro.
delle superfici lapidee è stata effettuata con
micro-sabbiatrice di precisione, completata con
l’applicazione di ossidi di alluminio e con l’uso
di soluzioni leggermente basiche, addizionate
con sostanze chelanti.
Su pilastri, archi, cornici e capitelli interni si è
intervenuto mediante spazzolatura a mano delle
superfici in finta pietra e delle decorazioni a
stucco, risarcitura delle lesioni superficiali dell’intonaco con sabbia e calce fine, ripristino
delle finiture mediante opportuno trattamento
con sabbia bagnata, tinteggiatura a due mani di
fondo ai silicati trasparenti e traspiranti.
Su volte e pareti interne, alla pulitura degli strati materici depositatisi, sono seguite la stuccatura delle piccole lesioni e la tinteggiatura a
calce delle superfici. Gli impianti tecnologici
preesistenti non erano a norma di legge: il sistema elettrico è stato integralmente sostituito,
adattato per soddisfare le esigenze di illuminazione ed i criteri relativi alla sicurezza.
• Chiesa di S. Restituta, interno, navata centrale, dopo il restauro.
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