I VULCANI DEL KIVU I vulcani dell’Africa centrale fanno parte dell’asse africano, la famosa spaccatura del Graben, di recente formazione. I nostri vulcani si trovano al nord del lago Kivu. Sono disposti in linea trasversale al Graben. Compongono la catena dei Virunga formata unicamente di vulcani. Ce ne sono di spenti, come il Kenya (nel Kenya), il Kilimangiaro (Tanganica); ce ne sono di attivi, ce ne sono il cui cratere si è trasformato in lago. Ecco un’elenco dei nostri principali vulcani: Sabinio: 3.634 m.; Gahinga: 3.474m.; Muhavura: 4.127 m.;Nyamulagira: 3.058 m.; Nyragongo: 3.471 m.; Mikeno: 4.437 m.; Karisimbi: 4.507 m.; Visoke: 3.711 m. Veramente ci troviamo di fronte a un imponente complesso vulcanico, che non ha confronti altrove. La catena costituisce nello stesso tempo il displuviale dei due bacini: quello del Nilo a nord e quello del Congo a sud. Centinaia di crateri sono dovunque sparsi. I più grandi sono visibili da lontano. Da Bukavu, quando il tempo è limpido, possiamo vedere le come del Nyragongo e Nyamulagira, a 90 km di distanza in linea d’aria. Il nome Nyragongo dato al vulcano sarebbe, secondo una leggenda indigena, quello di una donna Nyragongo, il cui spirito ossessionerebbe il luogo. Le credenze locali pretendono pure che le anime dannate espiano le loro colpe nel cratere sempre in fuoco, mentre le anime pure s’eternano sulla sommità del Karisimbi, sovente imbiancato di neve. I terremoti sono frequenti, però tali da non provocare finora danni notevoli. E’ interessante ricordare l’aumento del ritmo delle eruzioni in questi ultimi anni. Eccone succintamente alcuni che datano dalla venuta degli europei nella regione. 1904: il Nahibi. 1912: il Rumoka. Segue una lunga pausa di 26 anni. 1938: violenta eruzione del Tshambane, che continua nel 1939 e la cui lava, penetrando nel lago Kivu, chiude la baia di Sake. Nuova pausa di 10 anni, alla quale segue a ritmo accelerato l’eruzione del “Vovo ya biti”, o “Kituro” (cioè: torrente devastatore che porta via gli alberi), che taglia la strada di Goma-Sake, nel 1948. L’eruzione del Shamubembe nel 1951-1952. L’eruzione del Mihaga nel 1954. Nel 1956 un’altra piccola eruzione fra il Nyamulagira e il Shamubembe. Nel 1957 il risveglio inatteso del Mugogo nel Rwanda, dove per la prima volta a memoria d’uomo, si assiste alla proiezione di una lava speciale, l’Ankaratrite, di cui non si conosceva che alcune antiche colate. Ancora nel 1957 una breve eruzione di 27 ore del Mahimba sul Nyamulagira. Nel 1958 l’eruzione del Baburabuza, il 7 agosto, e quella del Kitsimbanyi (=quello che va su veloce) il 10 agosto. Fu questa la più importante eruzione degli ultimi anni. Un Padre Bianco ha fatto un film, di questo fiume di lava infiammata. Tutta la regione vulcanica si trova a un’altitudine di 1.800-2.000 metri. Abitata unicamente all’est della strada di Goma-Rutshuru, e fra il Nyragongo e il lago Kivu. L’insieme del paesaggio presenta un aspetto dantesco. Io penso che sia il luogo più indicato per la lettura più sentita dell’Inferno dantesco. Davvero un paesaggio infernale!