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VALUTAZIONE COMPARATIVA
per n. 1 posto di professore universitario di ruolo di II fascia
per il settore scientifico-disciplinare M-DEA/01 Discipline demoetnoantropologiche presso la
Facoltà di Lettere e Filosofia dell’Università degli Studi di Perugia
(bandita con D.R. n. 196/PVC - avviso pubblicato nella G.U. - IV serie speciale - n.81 del 11.10.2002)
RELAZIONE RIASSUNTIVA
La Commissione nominata dal Rettore dell’Università degli Studi di Perugia con proprio
decreto n 473 del 27 febbraio 2003 pubblicato sulla Gazzetta Ufficiale n.21 del 14 marzo 2003
composta da
Prof. Paolo Bartoli
membro designato
Prof. Aurelio Rigoli
membro eletto
Prof. Giulio Angioni
membro eletto
Prof. Fatima Giallombardo.
membro eletto
Prof. Maria Luisa Meoni
membro eletto
si è riunita presso la sede del Dipartimento Uomo e territorio e presso la sede della
Presidenza.della Facoltà di Lettere e filosofia dell’Università degli Studi di Perugia nei giorni 4
settembre, 11, 12, 15, 16, 17 dicembre 2003.per l’espletamento della valutazione comparativa a n. 1
posto di professore universitario di ruolo di II fascia, settore-scientifico-disciplinare M-DEA/01
Facoltà di Lettere e filosofia dell’Università degli Studi di Perugia, indetta con D.R. n. 196/PVC,
avviso pubblicato nella G.U. - 4° serie speciale - n. 81 del 11.10.2002.
Nel corso della prima riunione i componenti della Commissione Giudicatrice hanno dichiarato
di non avere legami di parentela o affinità, sino al IV grado incluso fra di loro e che non sussistono le
cause di astensione di cui all’art. 51 del c.p.c.
La Commissione ha preso atto che nessuno dei Commissari è stato ricusato nel termine
previsto dall’art. 3 – comma 16 – del D.P.R. 117/2000.
La Commissione, presa conoscenza delle disposizioni di legge e regolamentari concernenti
l'espletamento delle valutazioni comparative, ha individuato il presidente nella persona del Prof.
Aurelio Rigoli ed il segretario nella persona del Prof.. Paolo Bartoli.
La Commissione ha deliberato i criteri di valutazione di cui all’Allegato 1 del verbale 1.
Il Prof. Paolo Bartoli ha quindi comunicato agli altri Commissari l’elenco ufficiale dei
candidati, trasmessogli in qualità di membro designato dagli uffici.
I Commissari hanno dichiarato allora di non essere in rapporto di parentela o affinità sino al IV
grado incluso con i candidati, e che non sussistono le cause di astensione di cui all’art. 51 del c.p.c.
La Commissione ha stabilito, quindi, le date per la discussione delle pubblicazioni scientifiche
e per la prova didattica, tenendo conto del termine di quaranta giorni richiesto dagli uffici, ed ha
fissato il giorno.15.12.2003 a partire dalle ore 9 pressola Presidenza della Facoltà di lettere e filosofia
per la discussione delle pubblicazioni scientifiche e per l’assegnazione del tema della prova didattica,
ed il giorno successivo 16.12.2003, a partire dalle ore 9,45.presso la predetta sede (a distanza di
almeno 24 ore dalla consegna del tema) per l’espletamento della prova didattica. Il Presidente ha
predisposto il sorteggio della lettera alfabetica con la quale fissare l’ordine dei candidati per sostenere
le prove ed è stata estratta la lettera P.
La seduta per la valutazione del curriculum, dei titoli e delle pubblicazioni scientifiche è stata
effettuata i giorni 11 e 12 dicembre 2003 (vedi verbale 2 con relativo allegato 1 e allegato A; e vedi
verbale n. 2 bis con relativo allegato).
La Commissione, accertato che i criteri generali fissati nella precedente riunione sono stati resi
pubblici per più di sette giorni, ha iniziato la verifica dei nomi dei candidati:
Bellagamba Alice
Bindi Letizia
Bolognari Mario
1
Buttitta Ignazio
Giacché Piergiorgio
Matera Vincenzo
Pizza Giovanni
Schirripa Giuseppe Domenico
Zerilli Filippo Massimo
La Commissione ha constatato che sono pervenute agli uffici le rinunce dei candidati:
Bindi Letizia
Matera Vincenzo
Schirripa Giuseppe Domenico
Si è proceduto quindi all’apertura di tutti i plichi inviati dai candidati all’Università di Perugia.
La Commissione ha constatato che i candidati alla valutazione comparativa hanno rispettato la
limitazione al numero delle pubblicazioni (n. 10).
La Commissione ha provveduto quindi a verificare per ciascun candidato l’ammissibilità alla
valutazione dei titoli e delle pubblicazioni scientifiche presentati, ai sensi dell’art. 3 del bando.
E’ stata ritenuta inammissibile la pubblicazione, del candidato Piergiorgio Giacché dal titolo
Una nuova solitudine. Vivere soli tra liberazione e integrazione (vedi verbale 2 allegato A)
La Commissione ha iniziato quindi la valutazione delle pubblicazioni scientifiche, dei titoli e
dei curricula presentati dai candidati.
Per ciascun candidato sono stati formulati i giudizi individuali e collegiali sul curriculum, sui
titoli e sulle pubblicazioni scientifiche, tutti riportati nell’Allegato 1 del verbale 2 e nell’allegato 1 del
verbale 2 bis.
Nella riunione del 15.12.2003 la Commissione ha accertato l’assenza della candidata
Bellagamba Alice (all’appello delle ore 9) e del candidato Bolognari Mario (all’appello delle ore
14,30). Pertanto i due predetti candidati, hanno manifestato chiaramente, con la loro assenza, la
propria rinuncia di fatto alla prosecuzione della valutazione comparativa.
La Commissione ha effettuato la discussione delle pubblicazioni scientifiche dei candidati
Pizza Giovanni e Zerilli Filippo Massimo. rispettando per ciascuno la seguente procedura: la
Commissione ha proceduto, a porte chiuse, alla preparazione delle buste contenenti i 5 temi assegnati,
come risulta dal verbale n. 3. Successivamente, ciascun candidato è stato introdotto ed ha iniziato,
pubblicamente, la discussione delle proprie pubblicazioni scientifiche. Prima del congedo, ciascun
candidato ha dichiarato di avere ricevuto la convocazione alle prove orali con il dovuto preavviso di
20 giorni e ha proceduto alla scelta di 3 buste e alla loro apertura, scegliendo, poi, il tema su cui
sostenere la prova didattica (vedi verbale n.3)..
Al momento del congedo di ciascun candidato, la Commissione ha fissato l’orario di
svolgimento della prova didattica tenendo conto delle periodo di 24 ore, garantito al candidato.
Allontanatisi i candidati, i commissari hanno formulato i propri giudizi individuali sulla discussione
delle pubblicazioni scientifiche e collegialmente hanno predisposto un giudizio unanime (vedi citato
verbale 3 con il relativo allegato 1)
La Commissione ha effettuato la discussione delle pubblicazioni scientifiche dei candidati
Buttitta Ignazio e Giacché Piergiorgio. rispettando per ciascuno la seguente procedura: la
Commissione ha proceduto, a porte chiuse, alla preparazione delle buste contenenti i 5 temi assegnati,
come risulta dal verbale n. 3 bis. Successivamente, ciascun candidato è stato introdotto ed ha iniziato,
pubblicamente, la discussione delle proprie pubblicazioni scientifiche. Prima del congedo, ciascun
candidato ha dichiarato di avere ricevuto la convocazione alle prove orali con il dovuto preavviso di
20 giorni e ha proceduto alla scelta di 3 buste e alla loro apertura, scegliendo, poi, il tema su cui
sostenere la prova didattica (vedi verbale n. 3 bis con allegato).
Al momento del congedo di ciascun candidato, la Commissione ha fissato l’orario di
svolgimento della prova didattica tenendo conto delle periodo di 24 ore, garantito al candidato.
Allontanatisi i candidati, i commissari hanno formulato i propri giudizi individuali sulla discussione
delle pubblicazioni scientifiche e collegialmente hanno predisposto un giudizio unanime (vedi citato
verbale 3 bis con il relativo allegato 1 che è lo stesso allegato 1 del verbale 3).
2
Nella riunione del 16.12.2003 la Commissione ha seguito le prove didattiche dei candidati
Pizza Giovanni e Zerilli Filippo Massimo (seduta antimeridiana) e dei candidati Buttitta Ignazio e
Giacché Piergiorgio (seduta pomeridiana) rispettando per ciascuno la seguente procedura: all’ora
prevista ciascun candidato è stato introdotto ed ha iniziato pubblicamente la prova didattica.
Allontanatisi i candidati, i commissari hanno formulato i propri giudizi individuali sulla prova
didattica e collegialmente hanno predisposto il giudizio unanime, tutti riportati nell’allegato 1 del
verbale n.4 e nell’allegato 1 del verbale 4 bis..
Nella riunione del 17.12.2003 la Commissione ha proceduto alla valutazione comparativa
finale di tutti i candidati. Sono stati presi in esame i curricula dei candidati, le valutazioni sui candidati
espresse dai singoli commissari e quelle collegiali, nonché i giudizi espressi in seguito all’esito della
prova didattica e della discussione delle pubblicazioni scientifiche. Per ciascun candidato, dopo ampia
ed esauriente discussione e previa comparazione sulla basi dei criteri di massima prestabiliti, sono
stati espressi i giudizi complessivi riportati nell’Allegato 1 del verbale 5.
A conclusione dei lavori la Commissione, ai sensi di quanto disposto dall’art.4 – comma 13 del D.P.R. 117/2000, previa valutazione comparativa, con propria deliberazione assunta a
maggioranza dei componenti ha individuato quali idonei nella valutazione comparativa per posto di
professore di II fascia per il settore scientifico disciplinare M-DEA/01.della Facoltà di Lettere e
Filosofia dell’Università degli Studi di Perugia i seguenti candidati, elencati in ordine alfabetico:
dott. Buttitta Ignazio nato a Palermo il 23.06.1965.;
dott. Giacché Piergiorgio nato a Perugia il 16.04.1946.
La Commissione ha proceduto, quindi, alla stesura della presente relazione riassuntiva dei
lavori svolti.
Al termine delle operazioni concorsuali la Commissione trasmette al Magnifico Rettore ed al
Responsabile del procedimento la presente relazione ed i relativi allegati, unitamente agli atti della
valutazione comparativa, per gli adempimenti successivi.
Fatto, letto, approvato e sottoscritto seduta stante.
Perugia 17.12.2003
LA COMMISSIONE:
Prof. Aurelio Rigoli Presidente ____________________________________
Prof. Giulio angioni Membro
Prof. Fatima Giallombardo Membro
Prof. Maria Luisa Meoni Membro
Prof. Paolo Bartoli Segretario ____________________________________
ESTRATTO ALLEGATO 1 al verbale n. 2
Giudizi individuali della Commissione
sul curriculum complessivo, i titoli e le pubblicazioni scientifiche dei candidati
OMISSIS
IGNAZIO BUTTITTA
Profilo del candidato:
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Il candidato è laureato in lettere (1991), dottore di ricerca in antropologia culturale (1998),
ricercatore all’Università di Sassari dal 2000. Ha svolto attività didattica nell’Università di
Messina, nell’Istituto Teologico di Patti, nell’Università di Sassari dal 1998e nell’Università di
Catania nell’anno accademico in corso. E’ Presidente del Folkstudio di Palermo e Segretario
generale della Associazione per la conservazione delle tradizioni popolari di Palermo, redattore
della rivista Archivio Antropologico Mediterraneo e partecipa a progetti di ricerca in Sicilia, in
Sardegna e in Tunisia, in particolare sul tema delle tradizioni e delle feste popolari. Ha
partecipato a numerosi convegni di studio ed elenca 25 pubblicazioni.
Giudizio del Commissario Maria Luisa Meoni
I lavori scientifici presentati si fanno apprezzare per continuità temporale della produzione –
soprattutto dal 1998 in poi, cioè dal conseguimento del dottorato – in assoluta congruenza con
il settore scientifico-disciplinare di riferimento. E’ da sottolineare l’ampiezza della
documentazione, trattata con competenza e rigore metodologico; documentazione che è stata
elaborata anche in forma di audiovisivi. Soprattutto nei due lavori più recenti (“Il fuoco” e “La
memoria lunga”) si apprezza un ampliamento delle prospettive di elaborazione e della
bibliografia di riferimento.
L’insieme della qualificata produzione scientifica mostra una forte coesione attorno ad un
nucleo di temi (festa, simbolismo, ritualità, tradizione, religiosità popolare), che costituiscono
anche oggetto di attività di direzione di progetti e di gruppi di ricerca, delineando quindi
possibilità di ulteriori sviluppi. Si apprezzano inoltre la chiarezza espositiva e la pertinenza dei
linguaggi utilizzati.
Giudizio del Commissario Fatima Giallombardo
Il candidato presenta un percorso di attività didattiche e di ricerca di particolare rilevanza per il
settore disciplinare M/DEA-O1. La sua produzione documenta un panorama di interessi assai
ampio: dalla cultura materiale ai cicli festivi tradizionali, dalla museografia alle tecnologie
informatiche applicate alla schedatura, catalogazione e fruizione dei beni etnoantropologici.
Coerentemente con i propri interessi scientifici, il candidato vanta un’assidua attività di
insegnamento (lezioni, laboratori, tirocinii) nell’ambito di discipline quali Etnostoria,
Antropologia culturale, Storia delle tradizioni popolari, Museologia, presso le Università di
Sassari, Catania, Palermo, nonchè presso Centri di Ricerca e di Formazione professionale, e
una significativa partecipazione a Convegni nazionali e internazionali.
Fra le numerose tematiche studiate, particolare attenzione meritano le analisi delle forme
ludico-rituali connesse alla presenza di fuochi e di elementi vegetali, in Sicilia e nell’Italia
meridionale. L’analisi del simbolismo igneo e vegetale sotteso a molteplici contesti
cerimoniali, dal Carnevale alle feste patronali, dalla Settimana Santa ai riti di fine-inizio
d’anno, è il risultato di una costante, attenta e diffusa indagine sul terreno, che ha esitato anche
nella realizzazione di prodotti audio-visuali. La ricerca sul campo consente al candidato di
verificare non solo la persistenza di pratiche festive ritenute ormai dismesse o in avanzata
disgregazione, ma di focalizzarne i tratti distintivi rispetto a tipologie rituali consimili, nonchè i
processi di ricodifica del senso e delle funzioni in rapporto ai contesti etnografici attuali.
In tale direzione appare pregnante l’analisi della ritualità calendariale come sistema
comunicativo di lunga durata, in grado di veicolare peculiari rappresentazioni della realtà e
immagini dell’identità comunitaria solo superficialmente spendibili sullo scenario mediatico.
L’approccio globale del candidato, attento sia alla ricostruzione storico-religiosa dei codici
simbolici che alle modalità performative della messa in scena festiva, si segnala pertanto per il
notevole spessore metodologico e interpretativo, per l’ampiezza e l’originalità dei contributi.
Giudizio del Commissario Paolo Bartoli
Gli interessi scientifici del candidato, come del resto le sue molteplici responsabilità nel campo
della organizzazione della cultura (Folkstudio e Associazione per la conservazione delle
tradizioni popolari, Palermo) risultano coerentemente e continuativamente focalizzati su
tematiche demologiche esplorate prevalentemente in Sicilia, suo terreno privilegiato di ricerca.
4
I due volumi Le fiamme dei santi. Usi rituali del fuoco nelle feste siciliane (1999), e La
memoria lunga. Simboli e riti della religiosità tradizionale (2002) raccolgono i risultati di una
lunga attività di ricerca sui temi della festa, della religiosità popolare e delle valenze
simboliche connesse al fuoco. A quest’ultimo tema il candidato dedica un intero volume (Il
fuoco. Simbolismo e pratiche rituali, 2002), ricchissimo di informazioni e di ipotesi
interpretative.
Giudizio del Commissario Giulio Angioni
Il candidato, dottore di ricerca e ricercatore, si presenta con un profilo di studioso specialista in
demo-antropologia, e buon continuatore di un filone di studi di tradizioni popolari importante
in Italia e in particolare in Sicilia, suo terreno di ricerca. Tra i suoi scritti si segnalano per
originalità soprattutto i lavori Feste dell’alloro in Sicilia (1992), Le fiamme dei santi. Usi
rituali del fuoco in Sicilia (2002), Il fuoco. Simbolismo e pratiche rituali (2002, La memoria
lunga. Simboli e riti della religiosità tradizionale (2002). Per la serietà, la continuità e
l’originalità della produzione scientifica, come anche per l’esperienza didattica in varie
università, nonché per le sue attività di organizzatore di cultura (come presidente del
Folkstudio di Palermo e come segretario dell’Associazione per la conservazione delle
tradizioni popolari di Palermo), il candidato è da prendere in considerazione in questa
procedura di valutazione comparativa.
Giudizio del Commissario Aurelio Rigoli
La produzione del candidato – pertinente il settore scientifico disciplinare per il quale è bandita
la procedura - si articola in una serie di lavori in vivo e in studio, in massima parte incentrati su
problematiche dell’Antropologia delle forme religiose tradizionali/popolari: e così già dal
1992, allorché pubblica il volume Feste dell’Alloro in Sicilia. I lavori presentati segnalano il
candidato abile ricercatore sul campo, dotato di un’adeguata preparazione storicoantropologica, con peculiare attitudine ad analizzare temi e forme della religiosità
tradizionale/popolare (soprattutto in contesti meridionali e insulari) nel segno della sequenza
mito-rito/usi rituali, fino a liberarne i simboli e a qualificare, così, la lettura ‘etnografica’ degli
elementi culturali individuati, ad un tempo analisi etnostorica e antropologico-interpretativa, in
prospettiva semiotica. Sono, in tal senso, da segnalare i volumi Le Fiamme dei Santi, Il
Fuoco.Simbolismo e Pratiche Rituali, La Memoria Lunga. Come sono da segnalare, per
analogo rigore filologico/metodologico, i saggi Feste d’Estate e Adivinar el Viento. Nel
complesso la produzione del candidato – continuativa nel tempo- si segnala per chiarezza
espositiva, per acribia scientifico-metodologica e per la capacità a utilizzare orientamenti
ermeneutici innovativi, come pure si segnala per la sempre rilevante collocazione editoriale.
PIERGIORGIO GIACCHÉ
Profilo del candidato:
Il candidato è laureato in lettere (1970), borsista e contrattista dal 1972 al 1981, addetto alle
esercitazioni dal 1974 al 1981, ricercatore confermato dal 1981 presso l’Università di Perugia.
Ha svolto attività didattica ufficiale su diversi temi antropologici dal 1994 ed è attualmente
professore ufficiale di antropologia teatrale presso l’Università di Perugia. E’ stato professore
invitato all’ULB di Bruxelles e all’Università di Malta. E’ consulente e collaboratore di
numerosi festival, rassegne e centri di ricerca e di emittenza, è membro di comitati scientifici di
istituzioni e di riviste ed è presidente della Fondazione L’Immemoriale di Carmelo Bene. Ha
partecipato a numerosissimi convegni in Italia e all’estero intervenendo e pubblicando in
particolare sui temi della devianza e dell’antropologia del teatro. Elenca una settantina di
pubblicazioni indicate come le principali, diverse delle quali in riviste straniere.
Giudizio del Commissario Maria Luisa Meoni
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Le pubblicazioni presentate sono collegate anche ad esperienze didattiche e scientifiche di
qualificato livello, in Italia e all’estero. Si apprezza uno sviluppo coerente, caratterizzato da
rigore metodologico, del principale ambito di produzione scientifica del candidato, a partire dal
lavoro iniziale (“Lo spettatore partecipante”), fino ad aprire una nuova prospettiva nello
specifico ambito di “antropologia del teatro e dello spettacolo”; tale ambito rivela un
ampliamento tematico ed uno specifico approfondimento nella più recente pubblicazione
presentata (“Una equazione tra antropologia e teatro”). Sono da mettere in evidenza anche altri
interessanti apporti, su tematiche emergenti, come la rilettura in chiave attuale di aspetti
antropologici della questione meridionale, alla luce delle trasformazioni intervenute e dei nuovi
problemi, connessi con la circolazione culturale planetaria, così come “Il laico e il sacro”, che
affronta con lucidità una complessa riflessione fra religione e storia.
Nell’insieme, i lavori scientifici presentati, collocati anche in qualificate collane editoriali, di
scrittura vivace e inventiva, oltre che pertinente, si caratterizzano per originalità dei contributi,
anche in relazione all’evoluzione delle conoscenze nello specifico settore.
Giudizio del Commissario Fatima Giallombardo
Il candidato presenta un curriculum didattico e scientifico coerente con il settore disciplinare
M/DEA-01, nel cui ambito ha analizzato problematiche relative alla cultura contemporanea. Le
sue ricerche si riferiscono a temi concernenti la devianza e la condizione giovanile,
soffermandosi sul consumismo e sulla società dello spettacolo con ampiezza di spunti.
In particolare il candidato ha maturato, sotto diverse angolazioni, una riflessione sul teatro
occidentale moderno, alla cui definizione sono dedicati i numerosi cicli di lezioni, seminari,
conferenze, laboratori, progetti speciali (Socrates) tenuti presso Università italiane e, come
“Professore invitato”, presso Università straniere (Bruxelles, Paris VIII, Malta), nonché i molti
interventi a Convegni nazionali e internazionali. Dal 1994 a oggi ha tenuto come docente
affidatario l’unico Corso attivato in Italia di Antropologia teatrale, divenuto nel 2001-2002
Corso di Antropologia del teatro e dello spettacolo.
Con pertinenza dell’approccio teorico-metodologico, il candidato focalizza gli aspetti
performativi dell’evento teatrale (modalità della “messa in scena” e della “messa in visione”),
la prospettiva dell’attore e dello spettatore in ordine al costituirsi stesso dell’evento teatrale, la
funzione del pubblico, le correlazioni fra forma rituale tradizionale e convenzioni del teatro
contemporaneo.
Il percorso analitico del candidato costituisce un contributo apprezzabile, per capacità analitica
e conoscenza puntuale del fenomeno, a un’antropologia teatrale fondata su un “teatro
antropologico” in quanto “luogo” emblematico del dialogo e dello scambio interculturale.
Giudizio del Commissario Paolo Bartoli
Dopo aver dedicato studi e riflessioni, peraltro acuti e puntuali, ai temi della devianza, della
condizione giovanile e della società dei consumi, il candidato ha decisamente orientato il suo
lavoro scientifico sul terreno della antropologia del teatro e dello spettacolo di cui risulta
senz’altro uno dei più significativi esponenti nel nostro Paese. Fra le numerosissime
pubblicazioni del candidato, alcune delle quali apparse in importanti riviste straniere, spiccano
i volumi Lo spettatore partecipante (1991), Carmelo Bene. Antropologia diuna macchina
attoriale (1997) e infine Una equazione tra antropologia e teatro (2002) che disegnano un
percorso di ricerca coerente, decisamente originale e fortemente innovativo. Attraverso un
costante confronto con le teorie e le analisi prodotte dagli uomini di teatro e con quelle di
antropologi come V. Turner e J. Goody, il candidato ha costruito un apparato teoricometodologico raffinato e potente che si avvale, peraltro, di una scrittura al tempo stesso
rigorosa e suggestiva. Le numerose esperienze internazionali (seminari, contributi a congressi,
consulenze scientifiche di vario genere), la lunga attività didattica svolta in Italia e all’estero, i
puntuali e stimolanti interventi sul terreno delle politiche culturali configurano in definitiva un
profilo di studioso che certamente merita di essere preso in seria considerazione ai fini di
questa procedura comparativa.
Giudizio del Commissario Giulio Angioni
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Il candidato Piergiorgio Giacché, ricercatore confermato dal 1981 e attualmente docente di
Antropologia teatrale (o del teatro e dello spettacolo) all’Università di Perugia, presenta dieci
pubblicazioni da cui risulta una figura di studioso specialista di antropologia culturale del
teatro (da Lo spettatore partecipante del 1991 a Carmelo Bene, antropologia di una macchina
attoriale, 1997 e fino a Una equazione tra Antropologia e Teatro del 2002) dopo aver dedicato
ricerche e studi ai temi della condizione giovanile, della cultura meridionale e della politica
culturale, su cui continua a confrontarsi con saggi e riflessioni. Nel campo delle ricerche di
antropologia del teatro o della scenologia il candidato Piergiorgio Giacché, dopo essere stato in
qualche modo pioniere nel dedicare attenzione alla teatricità soprattutto nelle forme del
cosiddetto “terzo sistema”, appare attualmente lo studioso italiano più esperto e autorevole ed è
comunque da prendere in considerazione ai fini di questa valutazione comparativa promossa
dalla sua università.
Giudizio del Commissario Aurelio Rigoli
La produzione del candidato – pertinente il settore scientifico disciplinare per il quale è bandita
la procedura - si articola in una serie di studi in massima parte incentrati su problematiche
dell’’Antropologia del teatro’, individuata già nel 1991, nel volume Lo spettatore
partecipante.Contributi per una antropologia del teatro, che offre le linee guida per la
strutturazione del rapporto tra le ricerche antropologiche e il Teatro, quale fenomeno delle
Società Complesse. L’idea innovativa che sostanzia i lavori del candidato è che, nel
“laboratorio dell’Antropologia” la “rappresentazione spettacolare” diviene “testo” per il
registro di situazioni formali ed espressive che, superando la relazione attore-spettatore, isolano
il nucleo socio-antropologico che pervade la qualità della rappresentazione. In questo senso,
particolarmente indicativo della osmosi Teatro-Esotratti culturali è il volume Carmelo Bene.
Antropologia di una macchina attoriale. Interessante, inoltre, la visione scenograficamente
teatrale della Cultura nel precipuo sistema antropologico del rito, della festa. Come rilevante è
la strategia interpretativa dello spettatore/attore del processo comunicativo. Completano la
produzione alcuni studi meridionalistici.
Nel complesso la produzione del candidato – continuativa nel tempo - si segnala per la capacità
a cogliere aspetti metodologici e orientamenti ermeneutici innovativi, nonché per chiarezza
espositiva.
GIOVANNI PIZZA
Profilo del candidato:
Il candidato è laureato in lingue e letterature straniere moderne (1986), ha conseguito un
D.E.A. presso l’EHESS di Parigi (1991), dottore di ricerca in scienze antropologiche (1994),
borsista postdottorato dal 1994 al 1996, ricercatore dal 1999 presso l’Università di Perugia. E’
stato professore ufficiale di insegnamenti antropologici dal 1996 al 1998 nell’Università di
Verona e di Roma “La Sapienza”. Dal 1996 ha inoltre tenuto esercitazioni, seminari, relazioni
e lezioni in corsi universitari e incontri scientifici, dei quali ultimi è stato più volte
organizzatore. Attualmente insegna antropologia medica nell’Università di Perugia. Dal 1984 a
oggi si occupa di saperi tradizionali su corpo, salute, malattia. E’ membro della SIAM e della
EASA e di comitati di redazione di riviste specialistiche. Elenca 25 pubblicazioni.
Giudizio del Commissario Maria Luisa Meoni
La produzione scientifica del candidato presenta una articolazione tematica che si fa apprezzare
per varietà e qualità dell’approccio, caratterizzato da coerenza metodologica e dall’uso di
aggiornati strumenti bibliografici. I saggi ruotano attorno ad alcuni nuclei, tra cui si segnalano:
il tarantismo e i riti di possessione in ambiti differenti, nei quali il candidato affronta anche una
rilettura critica di alcune posizioni antropologiche; aspetti della “medicina popolare”, studiati
in relazione ai contesti di appartenenza; pratiche alimentari e concezioni culturali connesse al
cibo. Sono da apprezzare lavori di curatela, che mostrano capacità e competenze nel gestire
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tematiche complesse, come in “Figure della corporeità in Europa” (volume di “Etnosistemi”) e
(insieme ad altri) la pubblicazione “Incontri di etnologia europea /European ethnology
meetings”.
Nell’insieme, i contributi si presentano come qualificate tappe di un percorso scientifico che
mostra significativi risultati di interesse conoscitivo, degni di considerazione.
Giudizio del Commissario Fatima Giallombardo
Il candidato affronta ambiti di ricerca quali il tarantismo, soprattutto nelle sue risignificazioni
in chiave identitaria nell’attuale politica culturale del Salento; l’immaginario simbolico
femminile correlato al corpo; alcuni saperi terapeutici tradizionali, indagati in area campana;
l’alimentazione, con uno specifico riferimento ai pani azzimi nella cultura ebraica.
La produzione presentata dal candidato mostra nel complesso una buona padronanza della
letteratura pertinente, sia storico-religiosa che socio-antropologica, e una attenzione ai codici di
natura simbolica sottesi ai fenomeni indagati, oltre che al loro permanere o mutare nei contesti
etnografici attuali. Appare tuttavia un po’ frammentaria e non sempre di ampio respiro sul
piano interpretativo.
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Giudizio del Commissario Paolo Bartoli
Il candidato dimostra di possedere una sicura competenza nel campo della antropologia medica
e del corpo, ambiti nei quali ha prodotto dei saggi pregevoli sotto il profilo della originalità e
della conoscenza della bibliografia più aggiornata. Particolarmente rilevanti appaiono i suoi
studi sulla possessione e sul tarantismo. Il complesso del lavoro scientifico del candidato,
comprende anche studi di antropologia della alimentazione e interventi sulla politica culturale,
configurano una personalità di studioso caratterizzato da rigore metodologico e da una forte e
costante attenzione al dibattito scientifico internazionale.
Giudizio del Commissario Giulio Angioni
Il candidato si presenta con una fisionomia di studioso ormai preparato nel campo
dell’antropologia medica e medico-religiosa, anche con ricerche e pubblicazioni sulla storia di
questi studi, iniziati già con i suoi lavori prima di tesi laurea e poi di dottorato, con attenzione
al lavoro di studiosi italiani quali Ernesto De Martino e a certi punti di vista di Antonio
Gramsci.. Rilevanti sono i suoi studi sulla possessione, dove ha approfondito aspetti teorici e
comparativi, con attenzione alle forme di corporeità in crisi in Europa, in particolare nelle
manifestazioni passate e nelle reviviscenze recenti del tarantismo salentino, e da ultimo
ampliando, anche con ricerche sul terreno in Romania, le tematiche del corpo, della malattia,
della salute. Per il rigore, la continuità e l’originalità dei suoi studi il candidato è da prendere in
considerazione ai fini di questa valutazione comparativa.
Giudizio del Commissario Aurelio Rigoli
La produzione del candidato – pertinente il settore scientifico disciplinare per il quale è bandita
la procedura - si articola in una serie di saggi in massima parte incentrati sul ‘Tarantismo’
(classica forma culturale di alterazione psicosomatica della persona e di crisi esistenziale, con
pertinente terapia coreutico-musicale, volta ad orientare la crisi verso un esito positivo di
riscatto e di riconquistata coscienza della propria identità: forma assai nota attraverso le
magistrali ricerche di E. De Martino e di D. Carpitella), mediato da un attento spoglio della
pertinente letteratura; e saggi incentrati sulla possessione, tema trattato con puntualità di
riferimenti bibliografici; e, ancora, sulla medicina e la farmacopea tradizionale/popolare, come
pure sull’alimentazione. Sono da citare, certamente, vuoi il saggio Tarantismi oggi, vuoi il più
recente scritto Retoriche del Tarantismo e politiche culturali. Nel complesso la produzione del
candidato –continuativa nel tempo- si segna di versatile apertura a temi antropologici di
classica individuazione, esposti con adeguata chiarezza, ma punteggiati, talvolta, da
affermazioni interpretative dichiarate con la forza di postulati apodittici.
FILIPPO MASSIMO ZERILLI
Profilo del candidato:
Il candidato è laureato in lettere (1989), dottore di ricerca in scienze antropologiche (1994),
borsista postdottorato dal 1995 al 1997. Dal 1993 come cultore della materia svolge attività
didattica e di ricerca presso l’Università di Perugia, di Roma “La Sapienza” ed è stato docente
visitatore nelle Università di Bruxelles, Cluj-Napoca, Bucarest, Lille. E’ professore ufficiale e
assegnista di ricerca presso l’Università di Perugia ed è coordinatore delle attività della
Missione etnologica italiana in Romania. Dal 1986 fa parte di gruppi di ricerca sia italiani che
stranieri e partecipa a convegni e incontri scientifici in Italia e all’estero. E’ membro di
numerose associazioni scientifiche e di comitati di riviste. Ha fatto soggiorni di studio e di
ricerca in Italia e all’estero, in particolare in Francia e in Romania, occupandosi in particolare
di storia degli studi etnologici e di problemi della transizione postcomunista in Romania.
Elenca 31 pubblicazioni.
Giudizio del Commissario Maria Luisa Meoni
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Il candidato presenta una solida produzione scientifica caratterizzata da continuità e rigore
metodologico. Si segnalano i lavori sull’etnologia francese, basati su un’ampia
documentazione di fonti primarie e caratterizzati da interpretazioni innovative delle complesse
vicende indagate. Inoltre, sono da apprezzare i più recenti contributi connessi con la ricerca sul
campo in Romania, condotti con specifiche ed approfondite competenze.
In complesso, il percorso scientifico documentato dalle pubblicazioni mostra un ampliamento
del nucleo iniziale di interessi, arricchito da conoscenze bibliografiche aggiornate, espresso con
una scrittura coerente e pertinente. Si segnala, inoltre, la rilevanza scientifica della collocazione
editoriale delle pubblicazioni e si sottolinea il carattere di originalità e di innovatività delle
pubblicazioni stesse.
Giudizio del Commissario Fatima Giallombardo
Nel complesso dei titoli sottoposti al giudizio della Commissione, il candidato mostra una
buona preparazione sul piano socio- politico, la quale gli consente di muoversi con destrezza in
un ambito solitamente poco esplorato: la realtà rumena qual è venuta emergendo di recente, in
seguito ai mutamenti intervenuti a livello internazionale. A questa realtà il candidato dedica
alcuni saggi a sua firma e delle curatele, privilegiando in ogni caso un’ottica d’ordine politicosociale da cui si sforza di fare emergere la specifica dimensione antropologica. Un’indicazione
in tal senso è rilevabile nel saggio dedicato alla “corruzione endemica” in Romania che l’autore
tenta di rileggere anche nei suoi aspetti simbolici.
Quanto alla storia del pensiero, il candidato offre una sua lettura di classici della
socioetnologia francese come Emile Durkheim, da cui è possibile cogliere la sua fortuna in
Italia, e del dibattito sulla nascita dell’Etnologia in Francia nel primo Novecento.
In tale ambito il candidato propone una ricostruzione del contesto istituzionale e teorico che, a
partire dalla seconda metà dell’Ottocento, prepara e fonda l’Etnologia francese, affrontando
con puntualità i nodi emblematici del discorso antropologico del tempo: dalla crisi
dell’antropometria all’etnografia del“meticciato”, dal naturalismo antropologico alla nuova
etnologia.
Se si deve ancora apprezzare l’attività di editor svolta dal candidato, e pur operando in ambiti
talora contigui, non si ritiene però che lo stesso abbia raggiunto piena maturità scientifica nel
settore delle scienze demoetnoantropologiche.
Giudizio del Commissario Paolo Bartoli
A partire dalla sua tesi di dottorato il candidato è andato sviluppando un costante interesse di
ricerca e di riflessione sulla storia degli studi antropologici, con una specifica attenzione alla
storia della etnologia francese. In questo campo si collocano, con autorevolezza e originalità, il
suo libro Il lato oscuro dell’etnologia (1998) nonché la Introduzione : Durkheim e l’Italia e il
saggio Durkheim e la questione delle fonti etnografiche contenuti nel volume collettaneo Dalle
Regole al Suicidio (2001). Negli anni più recenti ha intrapreso, nell’ambito della Missione
etnologica italiana in Romania, una ricerca sul terreno che riguarda i problemi culturali della
transizione politica in Romania. L’orizzonte internazionale della attività didattica e scientifica
del candidato, la rilevanza della collocazione editoriale di alcune delle sue pubblicazioni, i
puntuali e sicuri riferimenti alla bibliografia più recente, nonché la originalità dei suoi
contributi, configurano il profilo di uno studioso che ha acquisito una notevole maturità
scientifica.
Giudizio del Commissario Giulio Angioni
Il candidato Filippo Zerilli ha avuto un percorso formativo completo fino al Dottorato di
ricerca in antropologia e oltre, con esperienze didattiche in istituzioni universitarie italiane e
straniere e anche con attività organizzative numerose. Presenta una produzione scientifica
cospicua e continua che ne fa delineare una fisionomia di studioso di storia degli studi
antropologici, soprattutto francesi (Il lato oscuro dell’etnologia), ma da ultimo anche con una
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produzione di dati e analisi di prima mano riguardanti la Romania postsocialista. Il candidato è
da prendere in considerazione ai fini di queste valutazioni comparative.
Giudizio del Commissario Aurelio Rigoli
La produzione del candidato – pertinente il settore scientifico disciplinare per il quale è bandita la
procedura - si articola in una serie di studi in massima parte incentrati su problematiche pertinenti i
percorsi dell’Antropologia in Francia, e più ampiamente la Storia dell’Antropologia( fisica, oltroché
culturale), letti attraverso profili bibbliografici di taluni protagonisti. In tal senso è, certamente, da
segnalare il volume Il Lato Oscuro dell’Etnologia, come il saggio su Il Terreno Ecuadoriano di Paul
Rivet. Peraltro, le ricerche condotte in studio sovente recuperano carte inedite (come quelle
rintracciate nel Museo dell’uomo a Parigi), che il candidato utilizza per ricomporre le fisionomie
scientifico-culturali degli studiosi ai quali rivolge la sua attenzione. Il candidato documenta anche la
sua attività di ricerca nell’ambito di tematismi di contesti rumeni; nonché il suo interesse a cogliere
taluni nuovi ‘soggetti’ dell’Antropologia contemporanea (come, ad esempio, nello scritto Politics and
emotions in post-socialist Communities). Nel complesso la produzione del candidato –continuativa
nel tempo- si segnala per la continuata scelta di temi pertinenti contesti non italiani, per i quali si
attiva mettendo a frutto una adeguata informazione bibliografica, con risultati nel complesso
apprezzabili.
Estratto Allegato 1 al verbale 2 bis
Giudizi collegiali della Commissione
sul curriculum, i titoli e le pubblicazioni scientifiche dei candidati
OMISSIS
IGNAZIO BUTTITTA
La produzione del candidato –pertinente il settore scientifico-disciplinare per il quale è stata
bandita la procedura comparativa- si presenta continuativa nel tempo, segnalandosi per
chiarezza espositiva, acribia scientifico-metodologica e per l’utilizzazione di orientamenti
ermeneutici innovativi, come pure si segnala sovente per la collocazione editoriale.
PIERGIORGIO GIACCHÉ
La produzione del candidato –pertinente il settore scientifico-disciplinare per il quale è stata
bandita la procedura comparativa- si presenta continuativa nel tempo e segnala nell’autore
l’avvertito studioso abile a cogliere nuovi temi o soggetti antropologici (si
pensi
all’antropologia del teatro) che risultano metodologicamente fondati e sempre esposti con
chiarezza e originalità. Da rilevare la collocazione editoriale di alcuni lavori.
GIOVANNI PIZZA
La produzione del candidato –pertinente il settore scientifico-disciplinare per il quale è stata
bandita la procedura comparativa- si segna di versatile apertura a temi antropologici di classica
individuazione (si pensi, per tutti, al tarantismo) esposti con adeguata chiarezza e, nel
complesso, con apprezzabile strategia interpretativa.
FILIPPO MASSIMO ZERILLI
La produzione del candidato –pertinente il settore scientifico-disciplinare per il quale è stata bandita la
procedura comparativa- si volge vuoi all’individuazione dei percorsi teorico-metodologici e
istituzionali dell’antropologia in Francia, vuoi a taluni nuovi soggetti antropologici di ambito rumeno,
segnando l’attività del candidato di accurata attenzione alle fonti e conseguendo livelli cognitivi e
interpretativi di puntuale valenza scientifica. Da rilevare la collocazione editoriale di alcuni lavori.
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ALLEGATO 1 al verbale n. 3 bis
Giudizi individuali dei Commissari
relativi alla discussione sulle pubblicazioni scientifiche dei candidati
Buttitta Ignazio
Giudizio del Commissario Maria Luisa Meoni
Il candidato espone con chiarezza il percorso di formazione e di ricerca, con proiezioni su progetti di
futuri ampliamenti di indagine.
Giudizio del Commissario Fatima Giallombardo
Il candidato mostra ottima conoscenza delle tematiche legate al suo percorso formativo, che espone
con pertinenza e maturità argomentativa. Emerge un approccio metodologico e analitico al
simbolismo cerimoniale, di lunga e più recente durata, che offre un contributo innovativo anche alla
lettura delle attuali dinamiche culturali e fecondo di proiezioni nella progettualità di ricerca futura,
come enunciato dal candidato.
Giudizio del Commissario Paolo Bartoli
Il candidato illustra i temi di ricerca con chiarezza e puntualità, presentando le linee di futuri percorsi
di indagine sul campo.
Giudizio del Commissario Giulio Angioni
Il candidato si mostra informato e capace di visione critica e prospettica in rapporto alle sue
esperienze .e agli oggetti della sua ricerca (specie di rilevazione diretta) sul “tradizionale” dove si nota
la sua preoccupazione di deproblematizzare nozioni più o meno usurate e plurisemiche in vista di un
loro uso nella ricerca e nell’analisi.
Giudizio del Commissario Aurelio Rigoli
Il candidato dimostra un’ampia competenza fondata su complesse esperienze di ricerca sul campo (in
Sicilia, Calabria e Sardegna) sostanziate da lucidità epistemologica e rigore metodologico. Il
candidato dimostra, in particolare, buona informazione sulle più importanti questioni della ricerca
teorica ed empirica odierna e sulla pertinente pubblicistica. Nella discussione, sempre vigile,
emergono non pochi riferimenti alla più recente ermeneutica antropologica.
Giacché Piergiorgio
Giudizio del Commissario Maria Luisa Meoni
Il candidato espone con chiarezza e pertinenza di linguaggio la riflessione sul proprio percorso
formativo e di ricerca, spaziando con competenza analitica su innovative tematiche teoricometodologiche e delineando con lucida capacità progettuale linee di prosecuzione.
Giudizio del Commissario Fatima Giallombardo
Il candidato espone il proprio percorso formativo con appropriatezza e puntualità, dimostrando ampia
conoscenza dell’impianto teorico-metodologico relativo ai temi delle sue ricerche.
Giudizio del Commissario Paolo Bartoli
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Il candidato discute gli assi teorico-metodologici della propria ricerca con lucida consapevolezza e
con vivacità espositiva, dimostrando una notevole maturità nell’affrontare complesse questioni di
teoria antropologica.
Giudizio del Commissario Giulio Angioni
Il candidato delinea con intelligenza e grande ricchezza di riferimenti culturali (e puntuali alle
problematiche antropologiche e teatrali) il suo percorso di studio e ricerca, intorno a una antropologia
della teatralità come campo dove egli stesso si ritrova a essere un iniziatore nel nostro Paese.
Giudizio del Commissario Aurelio Rigoli
Il candidato espone il suo percorso formativo con accattivanti argomentazioni teorico-metodologiche,
dimostrando una seria competenza e una buona informazione sulla pubblicistica antropologica in
relazione alla storia del teatro..
Giudizi collegiali della Commissione
relativi alla discussione sulle pubblicazioni scientifiche dei candidati
Buttitta Ignazio
Giudizio della Commissione
Il candidato espone con chiarezza e competenza la formazione, la conduzione e le prospettive delle
sue ricerche, mostrando rigore e capacità problematica nel delineare gli orizzonti teorici e
metodologici degli studi demo-antropologici, oggi in Italia.
Giacché Piergiorgio
Giudizio della Commissione
Il candidato presenta il suo percorso di ricerca, incentrato sul rapporto Antropologia e Teatro, con
acutezza e capacità di ampi riferimenti culturali, mostrandosi informato sulla vicenda delle due
attività, della cui “equazione” si ritrova egli stesso ad avere responsabilità di elaboratore-iniziatore in
Italia.
ALLEGATO 1 al verbale n. 4
Giudizi individuali dei Commissari
sulla prova didattica dei candidati
Pizza Giovanni
Giudizio del Commissario Maria Luisa Meoni
La lezione è presentata con chiarezza espositiva, attraverso uno svolgimento coerente e pertinente sul
piano teorico-metodologico, rinviando anche frequentemente ad esperienze etnografiche. Si apprezza
la specifica contestualizzazione storico-critica del tema.
Giudizio del Commissario Fatima Giallombardo
Il candidato affronta la prova didattica con padronanza del percorso teorico-metodologico e
bibliografico relativo al tema scelto. Mostra un approccio .critico ai modelli epistemologici, fondanti
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l’ambito disciplinare pertinente il tema della lezione. Sarebbe stata apprezzabile una maggiore
incisività sul piano didattico.
Giudizio del Commissario Paolo Bartoli
La lezione mostra che il candidato domina con molta competenza la materia trattata, si esprime con
eleganza, sicurezza e precisione, e con una forte attenzione a contestualizzare in termini storico-critici
il tema prescelto.
Giudizio del Commissario Giulio Angioni
Il candidato tiene una lezione densa di informazioni, articolata e di chiara esposizione, puntuale nei
riferimenti e nel complesso di buona efficacia didattica.
Giudizio del Commissario Aurelio Rigoli
Il candidato conferma la sua preparazione epistemologica fondata su ampi riferimenti bibliografici.
Non riesce, però, a disporre le sue argomentazioni con apprezzabile efficacia didattica.
Zerilli Filippo Massimo
Giudizio del Commissario Maria Luisa Meoni
La lezione è presentata con consapevolezza delle specifiche valenze didattiche prescelte ed esplicitate
in premessa, attraverso una esposizione chiara e una coerente e pertinente impostazione teoricometodologica, con padronanza delle questione epistemologiche connesse; è espressa con stile
appropriato,che tiene conto dei riferimenti a puntuali conoscenze etnografiche. La contestualizzazione
storico-critica dell’argomento risulta puntuale e basata su una lucida e ragionata conoscenza della
bibliografia generale e specialistica di riferimento.
Giudizio del Commissario Fatima Giallombardo
Il candidato espone con chiarezza e adeguata informazione del dibattito internazionale recente, fra
discipline diverse, relativo al tema prescelto per la lezione..
Giudizio del Commissario Paolo Bartoli
Il tema oggetto della lezione risulta lucidamente contestualizzato sul terreno storico e disciplinare. La
sequenza degli argomenti proposti dal candidato disegna una solida architettura espositiva e una
notevole padronanza della materia. La lezione è didatticamente efficace e puntuale sul piano teoricometodologico.
Giudizio del Commissario Giulio Angioni
Il candidato organizza bene il discorso su una materia nuova e problematica, che mostra di conoscere
criticamente e di sapere trasmettere in modo chiaro ed efficace, agganciandola alle tradizioni di studio
consolidate.
Giudizio del Commissario Aurelio Rigoli
A merito del candidato la contestualizzazione storico-critica del tema, sovente segnata da riferimenti
alla situazione rumena, svolto con consapevole utilizzazione della pertinente letteratura, anche
interdisciplinare e con buona modalità didattica.
Giudizi collegiali della Commissione
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sulla prova didattica dei candidati
Pizza Giovanni
Giudizio della Commissione
Il candidato espone con chiarezza una materia complessa, articolandola secondo un andamento
storico-critico, nel complesso con efficacia didattica.
Zerilli Filippo Massimo
Giudizio della Commissione
Rifacendosi alla antropologia classica, il candidato informa su una problematica e dei risultati di
ricerca molto nuovi e in fieri, con chiarezza espositiva e puntualità di riferimenti
ALLEGATO 1 al verbale n. 4 bis
Giudizi individuali dei Commissari
sulla prova didattica dei candidati
Buttitta Ignazio
Giudizio del Commissario Maria Luisa Meoni
Il candidato si esprime con chiarezza, proponendo riferimenti alla documentazione inerente il tema
prescelto, con alcune argomentazioni sul piano della contestualizzazione storico-critica
Giudizio del Commissario Fatima Giallombardo
Il candidato svolge una lezione rigorosa nella impostazione, caratterizzata da un’ottima
concatenazione degli argomenti, brillante nella esposizione. Il tema viene affrontato con ampiezza dei
riferimenti sia analitici che metodologici e con pertinente contestualizzazione storico-antropologica.
Giudizio del Commissario Paolo Bartoli
Il candidato svolge una lezione lineare, ben organizzata e didatticamente efficace rispetto alla
trasmissione dei contenuti disciplinari. Non sono sempre presenti una adeguata contestualizzazione
etnografica degli argomenti trattati e una puntuale probematizzazione delle categorie utilizzate.
Giudizio del Commissario Giulio Angioni
Il candidato conduce una lezione lucida e ben strutturata in forma di conferenza che espone una tesi e
la esemplifica in modo convincente con abbondanza di riferimenti puntuali oltre che didatticamente
efficaci, mostrando anche la fecondità attuale dei temi e degli orizzonti di studio della demologia..
Giudizio del Commissario Aurelio Rigoli
Su un preliminare, maturo percorso teorico-metodologico, il candidatto adagia –con chiara efficace
didattica- un esaustivo tracciato della cerimonialità e ritualità del ciclo dell’anno, analizzandole con
costante riferimento ai tempi canonici della produzione e dimostrando come non sempre risultino ad
essi raccordate le fenomenologie odierne del festivo profano e sacro.
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Giacché Piergiorgio
Giudizio del Commissario Maria Luisa Meoni
Esposizione chiara e brillante, presentata con linguaggio pertinente, usato con consapevolezza critica,
sia sul piano epistemologico che su quello delle relazioni con i problemi delle trasformazioni sociali e
culturali. Il candidato propone intrepretazioni innovative e originali, coerentemente rapportate ai più
aggiornati orientamenti teorico-metodologici, con riferimenti storico-critici ampi e rigorosamente
fondati.
Giudizio del Commissario Fatima Giallombardo
Il candidato espone con padronanza l’argomento della lezione, mettendo in atto eleganti strategie
retoriche. Il tema viene svolto con ampiezza dei riferimenti analitici e adeguata contestualizzazione
storico-critica.
Giudizio del Commissario Paolo Bartoli
La complessità e la novità del tema trattato si riflettono in un percorso argomentativo denso e
rigoroso. L’esposizione dimostra puntualità teorico-metodologica, capacità di sintesi e lucida
problematizzazione delle categorie interpretative utilizzate.
Giudizio del Commissario Giulio Angioni
Il candidato affronta con intelligenza critica, eleganza e brillantezza, una sedimentata informazione sul
tema, bene organizzata in una bipartizione che si riunifica in sintesi unitaria finale, risultando
stimolante ed efficace.
Giudizio del Commissario Aurelio Rigoli
Dopo preliminari annotazioni interpretative del sintagma “società dei consumi” e delle valenze e
modalità plurime dell’uso del lemma “consumo”, il candidato approda al rapporto richiesto dal tema
propostogli, svolgendolo attraverso prescelti riferimenti a differenziate morfologie teatrali.
L’esposizione risulta chiara.
Giudizi collegiali della Commissione
sulla prova didattica dei candidati
Buttitta Ignazio
Giudizio della Commissione
Il candidato tiene una lezione lucida e ben organizzata, proponendo un orizzonte interpretativo noto
e qui disegnato attraverso una efficace esemplificazione, tratta con competenza dagli studi demoantropologici più importanti sull’argomento.
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Giacché Piergiorgio
Giudizio della Commissione
Il candidato mostra in modo brillante di avere sedimentato una riflessione più che notevole
sull’argomento, restituito didatticamente in modo ben organizzato, chiaro sebbene complesso e
problematico, stimolante e didatticamente efficace.
ALLEGATO 1 al verbale n. 5
Giudizi complessivi finali della Commissione
IGNAZIO BUTTITTA
Il candidato è laureato in lettere (1991), dottore di ricerca in antropologia culturale (1998),
ricercatore all’Università di Sassari dal 2000. Ha svolto attività didattica nell’Università di
Messina, nell’Istituto Teologico di Patti, nell’Università di Sassari dal 1998e nell’Università di
Catania nell’anno accademico in corso. E’ Presidente del Folkstudio di Palermo e Segretario
generale della Associazione per la conservazione delle tradizioni popolari di Palermo, redattore
della rivista Archivio Antropologico Mediterraneo e partecipa a progetti di ricerca in Sicilia, in
Sardegna e in Tunisia, in particolare sul tema delle tradizioni e delle feste popolari. Ha
partecipato a numerosi convegni di studio ed elenca 25 pubblicazioni.
La produzione del candidato –pertinente il settore scientifico-disciplinare per il quale è stata
bandita la procedura comparativa- si presenta continuativa nel tempo, segnalandosi per
chiarezza espositiva, acribia scientifico-metodologica e per l’utilizzazione di orientamenti
ermeneutici innovativi, come pure si segnala sovente per la collocazione editoriale.
Nella discussione dei titoli il candidato ha delineato il suo percorso formativo con chiarezza e
ha illustrato con competenza la conduzione e le prospettive delle sue ricerche, mostrando rigore
e capacità problematica nel delineare gli orizzonti teorici e metodologici degli studi demoantropologici, oggi in Italia.
Il candidato ha tenuto una lezione lucida e ben organizzata, proponendo un orizzonte
interpretativo noto e disegnato attraverso una efficace esemplificazione, tratta con competenza
dagli studi demo-antropologici più importanti sull’argomento.
La commissione a maggioranza (3 su 5) ritiene il candidato da iscriversi tra gli idonei.
PIERGIORGIO GIACCHÉ
Il candidato è laureato in lettere (1970), borsista e contrattista dal 1972 al 1981, addetto alle
esercitazioni dal 1974 al 1981, ricercatore confermato dal 1981 presso l’Università di Perugia.
Ha svolto attività didattica ufficiale su diversi temi antropologici dal 1994 ed è attualmente
professore ufficiale di antropologia teatrale presso l’Università di Perugia. E’ stato professore
invitato all’ULB di Bruxelles e all’Università di Malta. E’ consulente e collaboratore di
numerosi festival, rassegne e centri di ricerca e di emittenza, è membro di comitati scientifici di
istituzioni e di riviste ed è presidente della Fondazione L’Immemoriale di Carmelo Bene. Ha
partecipato a numerosissimi convegni in Italia e all’estero intervenendo e pubblicando in
particolare sui temi della devianza e dell’antropologia del teatro. Elenca una settantina di
pubblicazioni indicate come le principali, diverse delle quali in riviste straniere.
La produzione del candidato –pertinente il settore scientifico-disciplinare per il quale è stata
bandita la procedura comparativa- si presenta continuativa nel tempo e segnala nell’autore
l’avvertito studioso abile a cogliere nuovi temi o soggetti antropologici (si pensi
all’antropologia del teatro) che risultano metodologicamente fondati e sempre esposti con
chiarezza e originalità. Da rilevare la collocazione editoriale di alcuni lavori.
Nella discussione dei titoli il candidato ha presentato il suo percorso di ricerca, incentrato sul
rapporto antropologia e teatro, con acutezza e capacità di ampi riferimenti culturali,
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mostrandosi informato nella vicenda delle due attività, della cui “equazione” si ritrova egli
stesso ad avere responsabilità di elaboratore-iniziatore in Italia.
Nella prova didattica il candidato ha mostrato in modo brillante di avere sedimentato una
riflessione più che notevole sull’argomento, trattandolo in modo ben organizzato, chiaro
sebbene complesso e problematico, stimolante ed efficace.
La commissione a maggioranza (4 su 5) ritiene il candidato da iscriversi tra gli idonei.
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GIOVANNI PIZZA
Il candidato è laureato in lingue e letterature straniere moderne (1986), ha conseguito un
D.E.A. presso l’EHESS di Parigi (1991), dottore di ricerca in scienze antropologiche (1994),
borsista postdottorato dal 1994 al 1996, ricercatore dal 1999 presso l’Università di Perugia. E’
stato professore ufficiale di insegnamenti antropologici dal 1996 al 1998 nell’Università di
Verona e di Roma “La Sapienza”. Dal 1996 ha inoltre tenuto esercitazioni, seminari, relazioni
e lezioni in corsi universitari e incontri scientifici, dei quali ultimi è stato più volte
organizzatore. Attualmente insegna antropologia medica nell’Università di Perugia. Dal 1984 a
oggi si occupa di saperi tradizionali su corpo, salute, malattia. E’ membro della SIAM e della
EASA e di comitati di redazione di riviste specialistiche. Elenca 25 pubblicazioni.
La produzione del candidato –pertinente il settore scientifico-disciplinare per il quale è stata
bandita la procedura comparativa- si segna di versatile apertura a temi antropologici di classica
individuazione (si pensi, per tutti, al tarantismo) trattati con adeguata chiarezza e, nel
complesso, con apprezzabile strategia interpretativa.
Nella discussione dei titoli il candidato ha illustrato il suo percorso di formazione e di ricerca
mostrando appropriatezza espositiva, adeguatezza analitica e capacità di fare collegamenti fra
tradizioni di studio di tempi e di luoghi diversi
Nella prova didattica il candidato ha esposto con chiarezza una materia complessa,
articolandola secondo un andamento storico-critico, nel complesso efficace.
A conclusione della valutazione comparativa il candidato riceve un voto.
FILIPPO MASSIMO ZERILLI
Il candidato è laureato in lettere (1989), dottore di ricerca in scienze antropologiche (1994),
borsista postdottorato dal 1995 al 1997. Dal 1993 come cultore della materia svolge attività
didattica e di ricerca presso l’Università di Perugia, di Roma “La Sapienza” ed è stato docente
visitatore nelle Università di Bruxelles, Cluj-Napoca, Bucarest, Lille. E’ professore ufficiale e
assegnista di ricerca presso l’Università di Perugia ed è coordinatore delle attività della
Missione etnologica italiana in Romania. Dal 1986 fa parte di gruppi di ricerca sia italiani che
stranieri e partecipa a convegni e incontri scientifici in Italia e all’estero. E’ membro di
numerose associazioni scientifiche e di comitati di riviste. Ha fatto soggiorni di studio e di
ricerca in Italia e all’estero, in particolare in Francia e in Romania, occupandosi in particolare
di storia degli studi etnologici e di problemi della transizione postcomunista in Romania.
Elenca 31 pubblicazioni.
La produzione del candidato –pertinente il settore scientifico-disciplinare per il quale è stata
bandita la procedura comparativa- si volge vuoi all’individuazione dei percorsi teoricometodologici e istituzionali dell’antropologia in Francia, vuoi a taluni nuovi soggetti
antropologici di ambito rumeno, segnando l’attività del candidato di accurata attenzione alle
fonti e conseguendo livelli cognitivi e interpretativi di puntuale valenza scientifica. Da rilevare
la collocazione editoriale di alcuni lavori.
Nella discussione dei titoli il candidato ha ripercorso le occasioni importanti della sua
formazione e della sua ricerca, mostrando sicurezza di orientamento teorico-metodologico e
precisione di riferimenti anche internazionali, con puntuali proiezioni nel suo futuro di
studioso.
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Nella prova didattica il candidato, rifacendosi alla antropologia classica, informa su una
problematica e su dei risultati di ricerca molto nuovi e in fieri, con chiarezza espositiva e
puntualità di riferimenti.
A conclusione della valutazione comparativa il candidato riceve due voti.
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