Nuovi quadri di bassa tensione per cabine secondarie

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Acea Distribuzione S.p.A.
Ingegneria, Pianificazione e Sviluppo Smart Grid
Progetti Smart Grid e Progetti Speciali
Unificazione Impianti e Materiali
Specifica Tecnica
DBM30
Edizione 1, Febbraio 2016
INTERRUTTORI MOTORIZZATI BT
CON DISPOSITIVO DI PRESENZA TENSIONE PER
TELECONTROLLO DELLE CABINE ELETTRICHE MT/BT
(immagine puramente indicativa)
Elaborato da
Resp. Unificazione Imp. & Mat. Resp. Progetti Smart Grid e Progetti Speciali
Roberto Bevilacqua
Documento validato da Acea SpA - Acquisti e Logistica
Stefano Liotta
Data
12 febbraio 2016
Documento di Proprietà di Acea Distribuzione SpA - Liberamente utilizzabile dalle Società del Gruppo
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Edizione
Data
1
12-2-2016
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Modifiche introdotte
Nuovo documento
SOMMARIO
1
OGGETTO E SCOPO ......................................................................................... 3
2
NORME DI RIFERIMENTO .............................................................................. 3
3
COMPOSIZIONE DEL CORREDO .................................................................. 5
4
CARATTERISTICHE COSTRUTTIVE ........................................................... 6
5
CARATTERISTICHE ELETTRICHE NOMINALI ....................................... 7
6
MOTORIZZAZIONE .......................................................................................... 8
7 DISPOSITIVO DI RILEVAZIONE PRESENZA TENSIONE ..................... 13
8 MARCATURA, ETICHETTATURA E DICHIARAZIONE CE .………… 16
9
PRESCRIZIONI DI FORNITURA .................................................................. 16
9.1
9.2
9.3
9.4
9.5
Documentazione tecnica ........................................................................................... 16
Prove in fabbrica ...................................................................................................... 17
Imballaggio, trasporto, consegna, immagazzinamento e posa in opera .................. 19
Collaudo ................................................................................................................... 19
Garanzie ................................................................................................................... 20
10 SMALTIMENTO A FINE VITA OPERATIVA ............................................. 20
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OGGETTO E SCOPO
La presente specifica tecnica ha per oggetto gli interruttori automatici motorizzati BT,
con dispositivo di rilevamento presenza tensione, per telecontrollo di quadri protetti di bassa
tensione, destinati ad essere installati in cabine elettriche secondarie della rete di
distribuzione.
La specifica stabilisce le caratteristiche tecniche nominali, i requisiti per la
costruzione, le modalità delle prove, nonché le regole per il collaudo e le garanzie.
2
NORME DI RIFERIMENTO
Le leggi e norme sotto riportate si intendono comprensive di successivi aggiornamenti
e varianti, e quindi nel testo in vigore alla data dell'ordine. I riferimenti alla medesima
normativa, citati nel seguito della presente specifica, sono suscettibili di conseguenti
modifiche, in congruità a tali aggiornamenti e varianti.
a) Decreto Legislativo 9 aprile 2008, n. 81 “Attuazione dell’art. 1 della legge 3-82007, n. 123, in materia di tutela della salute e della sicurezza nei luoghi di
lavoro”, come modificato dal Decreto Legislativo 3 agosto 2009, n. 106
“Disposizioni integrative e correttive del Decreto Legislativo 9 aprile 2008, n.
81, in materia di tutela della salute e della sicurezza nei luoghi di lavoro”;
b) D.Lgs. n. 151 del 25 Luglio 2005 “Attuazione delle direttive 2002/95/CE,
2002/96/CE e 2003/108/CE, relative alla riduzione dell’uso di sostanze
pericolose nelle apparecchiature elettriche ed elettroniche, nonché allo
smaltimento dei rifiuti”;
c) Direttiva 2011/65/UE (restrizione uso di sostanze pericolose - RoHS);
d) Direttiva 2012/19/UE (rifiuti apparecchiature elettriche ed elettroniche - RAEE);
e) Direttiva 2004/108/CE (ravvicinamento delle legislazioni degli Stati membri
relative alla compatibilità elettromagnetica - EMC- 2014/30/UE dal 20-4-2016);
f) Direttiva 2006/95/CE (ravvicinamento delle legislazioni degli Stati membri
relative al materiale elettrico destinato ad essere adoperato entro taluni limiti di
tensione - Bassa Tensione - 2014/35/UE dal 20-4-2016);
g) Regolamento (CE) n. 1907/2006 del Parlamento Europeo e del Consiglio del
18 dicembre 2006, concernente la registrazione, la valutazione,
l’autorizzazione e la restrizione delle sostanze chimiche (REACH), che
istituisce un’agenzia europea per le sostanze chimiche, che modifica la
direttiva 1999/45/CE e che abroga il regolamento (CEE) n. 793/93 del
Consiglio e il regolamento (CE) n. 1488/94 della Commissione, nonché la
direttiva 76/769/CEE del Consiglio e le direttive della Commissione
91/155/CEE, 93/67/CEE, 93/105/CE e 2000/21/CE;
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h) Norma CEI 2-3 (EN 60034-1) “Macchine elettriche rotanti - Parte 1:
Caratteristiche nominali e di funzionamento”;
i) Norma CEI 7-6 (EN 60447) “Norme per il controllo della zincatura a caldo per
immersione su elementi di materiale ferroso destinati a linee e impianti
elettrici”;
j) Norma CEI 16-5 “Interfaccia uomo-macchina - Principi di manovra”;
k) Norma CEI 17-5 (EN 60947-2) “Apparecchiature a bassa tensione - Parte 2:
Interruttori automatici”;
l) Norma CEI 17-30 (EN 50043) “Apparecchiatura industriale a bassa tensione Grandezze e calibri per connessioni piatte”;
m) Norma CEI 17-43 (HD 528) “Metodo per la determinazione delle
sovratemperature, mediante estrapolazione, per le apparecchiature assiemate di
protezione e di manovra di bassa tensione (quadri BT) non di serie (ANS)”;
n) Norma CEI 17-44 (EN 60947-1) “Apparecchiature a bassa tensione - Parte 1:
Regole generali”;
o) Norma CEI 17-113 (EN 61439-1) “Apparecchiature assiemate di protezione e di
manovra per bassa tensione (quadri BT) - Parte 1: Regole generali”;
p) Norma CEI 17-114 (EN 61439-2) “Apparecchiature assiemate di protezione e di
manovra per bassa tensione (quadri BT) - Parte 2: Quadri di potenza”;
q) Norma CEI 121-4 (EN 61439-5) “Apparecchiature assiemate di protezione e di
manovra per bassa tensione (quadri BT) - Parte 5: Quadri di distribuzione in
reti pubbliche”;
r) Norma CEI 17-118 (EN 61439-6) “Apparecchiature assiemate di protezione e di
manovra per bassa tensione (quadri BT) - Parte 6: Condotti sbarre”;
s) Norma CEI 17-52 (IEC 1117) “Metodo per la determinazione della tenuta al
cortocircuito delle apparecchiature assiemate non di serie (ANS)”;
t) Norma CEI 70-1 (EN 60529) “Gradi di protezione degli involucri (Codice IP)”;
u) Norma CEI 94-2 (EN 61812-1) “Relè a tempo per uso industriale - Parte 1:
Prescrizioni e prove”;
v) Norma CEI 94-4 (EN 61810-1) “Relè elementari elettromeccanici - Parte 1:
Prescrizioni generali”;
w) Norma CEI 94-16 (EN 61810-2) “Relè elettromeccanici elementari - Parte 2:
Affidabilità”;
x) Norma UNI 3740-1 “Elementi di collegamento filettati in acciaio - Prescrizioni
tecniche - Generalità”;
y) Norma UNI EN ISO 4042 “Elementi di collegamento - Rivestimenti
elettrolitici”;
z) Norma UNI EN ISO 9227 “Prove di corrosione in atmosfere artificiali - Prove
in nebbia salina”;
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α) Norma UNI EN 10025-2 “Prodotti laminati a caldo di acciai per impieghi
strutturali - Parte 2: Condizioni tecniche di fornitura di acciai non legati per
impieghi strutturali”;
β) Norma UNI EN 10346, “Prodotti piani di acciaio rivestiti per immersione a
caldo in continuo - Condizioni tecniche di fornitura”;
γ) Norma UNI EN 22768-1 “Tolleranze generali, tolleranze per dimensioni lineari
ed angolari prive di indicazioni di tolleranze specifiche”;
δ) Norma UNI EN 22768-2 “Tolleranze generali, tolleranze geometriche per
elementi privi di indicazioni di tolleranze specifiche”;
ε) Norma UNI ISO 2081 “Rivestimenti metallici e altri rivestimenti inorganici Rivestimenti elettrolitici di zinco con trattamenti supplementari su ferro o
acciaio”;
ζ) Norma UNI ISO 2859-1 “Procedimenti di campionamento nell'ispezione per
attributi - Parte 1: Schemi di campionamento indicizzati secondo il limite di
qualità accettabile (LQA) nelle ispezioni lotto per lotto”;
η) Norma UNI ISO 2859-2 “Procedimenti di campionamento nel collaudo per
attributi - Piani di campionamento indicizzati secondo la qualità limite (QL) per
il collaudo di un lotto isolato”;
θ) Norma UNI ISO 2859-3 “Procedimenti di campionamento nell'ispezione per
attributi - Parte 3: Procedimenti di campionamento con salto di lotti”;
λ) Norma UNI ISO 2859-10 “Procedimenti di campionamento nell'ispezione per
attributi - Parte 10: Introduzione alla serie di norme ISO 2859 per il
campionamento nell'ispezione per attributi”.
3
COMPOSIZIONE DEL CORREDO
Interruttore tetrapolare automatico In = 250 A equipaggiato con i seguenti dispositivi:
 motorizzazione a 24VCC ;
 rilevatore di presenza tensione della linea protetta (VDS);
 piastra in resina polimerica di idoneo spessore;
 copri-terminali superiore con setti separatori;
 copri-terminali inferiore con setti separatori e adeguati passa-cavo in
gomma rastremati, dimensionati per le singole anime dei cavi di sezione
50÷150 mm² per il ripristino del grado di protezione non inferiore a IP3X;
 attacchi di entrata idonei alla connessione a sbarre omnibus;
 terminali di uscita con idonei morsetti per il serraggio dei cavi nudi; i
morsetti debbono essere in grado di serrare i conduttori dei cavi 3½×95
mm² Cu o 3½×150 mm² Al;
 cavo cablato per il collegamento tra la motorizzazione e l’unità periferica
di telecontrollo;
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
cavo cablato per il collegamento tra il rilevatore di presenza tensione
della linea protetta e l’unità periferica di telecontrollo;
 viti, minuterie, targhette e quant’altro necessario per la sua installazione
a regola d’arte sui quadri BT esistenti presso gli impianti di Acea delle
tipologie ex-Enel DY 3001 e DY 3002.
Tutti i componenti e gli elementi di tale corredo debbono presentare le caratteristiche
costruttive, elettriche e dimensionali rispondenti alle prescrizioni contenute nella presente
specifica, nonché assicurare le normali caratteristiche funzionali, di intervento, di
manutenibilità e di sicurezza previste per gli operatori degli interruttori non motorizzati.
4
CARATTERISTICHE COSTRUTTIVE
L’interruttore automatico per quadro BT oggetto della presente specifica, adatto per il
montaggio verticale o orizzontale, deve essere montato verticale tramite viti su inserti
filettati metallici solidali alla piastra fissata, a sua volta, al quadro. In tali quadri è presente,
altresì un sistema di sbarre con connessioni verso le apparecchiature opportunamente
sostenute da supporti isolanti.
Figura 1 - Ingombri e dime
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Note:
(*) Spazio destinato alla motorizzazione.
(1) La piastra di fissaggio deve essere in materiale plastico di adeguato spessore e di colore
nero RAL 8022 oppure grigio RAL 7012. Su di essa
deve essere riportato il nome del costruttore.
(2) L’interruttore ed i componenti non devono sporgere dall’ingombro della piastra di
fissaggio.
(3) I copri-terminali devono essere fissati all’interruttore o alla piastra di fissaggio.
(4) Larghezza della sede in cui deve alloggiare la connessione esistente sul quadro (a).
(5) Il polo neutro deve essere disposto sulla destra dell’interruttore e contrassegnato da una
targa indelebile.
(6) La leva di manovra può essere dissimmetrica sia verso destra che verso sinistra.
(7) La posizione delle 4 aperture (o di eventuale unica apertura) è libera purché consenta il
passaggio delle connessioni esistenti sul quadro con
l’interruttore montato sulla sua piastra (a).
(8) Le viti di fissaggio dell’interruttore alla piastra non devono sporgere dalla parte posteriore
della piastra stessa.
(9) Le viti dei morsetti superiori ed inferiori dell’interruttore devono essere manovrabili con le
chiavi isolate delle tabelle EA0210 ed EA0211.
(10) Gli interruttori devono essere muniti di setti isolanti separatori tra i terminali fissati sulla
base dell’apparecchio e tali da garantire
l’isolamento tra i terminali anche a calotta rimossa.
5
CARATTERISTICHE ELETTRICHE NOMINALI
Le seguenti caratteristiche elettriche, in base alle norme elencate, si riferiscono
all’interruttore e a tutti i componenti il corredo (sbarre adattatrici e altro):
Corrente nominale:
250 A
Potere di interruzione nominale di servizio in cortocircuito Ics:
16 kA
Tensione d’isolamento nominale:
690 V
Tensione d’impiego nominale:
400 V o 230 V
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Tensione nominale di tenuta ad impulso 1,2/50 μs:
8 kVcr
Tensione di prova dielettrica a frequenza industriale per 5 s:
1890 V
Frequenza nominale:
50 Hz
Numero dei poli:
3+N
Posizione del Neutro:
a Destra
Esecuzione:
fissa, del tipo scatolato, atta al sezionamento
Installazione:
da interno
Isolamento e mezzo di estinzione degli archi:
aria
Categoria di utilizzazione:
A
Dispositivo di manovra:
comando manuale frontale di apertura e
chiusura del tipo a manovra indipendente
con leva non asportabile
Durata elettrica:
 n. 1000 cicli di operazioni
Durata meccanica:
 n. 5000 cicli di operazioni
Sganciatore di massima corrente:
del tipo magnetotermico o elettronico
Grado di protezione involucro esterno:
IP2X sul comando manuale
IP3X sui morsetti
Condizioni normali di servizio:
temperatura di esercizio
-5 ÷ +40 °C
temperatura magazzinaggio
-25 ÷ +70 °C
pressione atmosferica
70 ÷ 110 kPa
umidità relativa max (a 20 °C)
90 %
altitudine s.l.m.
< 1000 m
grado di inquinamento
3
Montaggio:
verticale a fronte quadro, su piastra con
inserti filettati M5
I blocchetti isolanti porta-contatti debbono essere opportunamente dimensionati al fine
di sopportare agevolmente la sollecitazione torsionale derivante dal serraggio dei bulloni di
fissaggio dei capicorda dei cavi, qualora tale serraggio venga effettuato con un momento di
forze non inferiore a 18 Nm.
Gli attacchi terminali in uscita dall’interruttore devono essere protetti con adeguata
calotta copri-morsetti in materiale autoestinguente, all’interno di tale calotta copri-morsetti
deve essere installato, inoltre, il dispositivo di presenza tensione, come descritto al
successivo par. 7.
6
MOTORIZZAZIONE
Le manovre elettriche dell’interruttore devono avvenire tramite un motore elettrico (o
meccanismo equivalente), dimensionato in modo che, anche ai valori minimi concomitanti
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della tensione di alimentazione e della temperatura di impiego, il tempo necessario per
l’esecuzione di una manovra (di apertura o di chiusura) non sia superiore a 5 sec.
Il tempo di eccitazione del comando elettrico deve essere tale da garantirne l’autoritenuta con un impulso di comando di durata non superiore a 300 ms.
Nel caso in cui l’interruttore sia in posizione di sganciato (a seguito di intervento del
relè di protezione) lo stesso deve permanere in detta posizione fino a quando non venga
inviato un comando di chiusura. All’invio di tale comando, il motore deve caricare le molle
per il ripristino dell’interruttore e poi chiudere.
La chiusura a distanza deve essere possibile anche con l’interruttore in posizione di
aperto. Con l’interruttore in posizione di chiuso, un comando di apertura da remoto deve
provocare l’apertura dell’apparecchio (sgancio più ricarica molle).
L’interruttore deve essere munito di tre pulsanti (oppure attuatori rotativi), disposti sul
fronte dell’apparecchio, per le manovre manuali in locale di chiusura (I), apertura (O) e
sgancio (Trip). La posizione di aperto dell’interruttore può essere, in alternativa, ottenuta
tramite una leva per la ricarica delle molle azionabile ad interruttore sganciato.
L’interruttore deve essere munito di commutatore manuale di funzionamento
locale/remoto del tipo a tre posizioni: remoto, locale e lucchettabile.
L’esecuzione di manovre elettriche da remoto deve essere inibita dal commutatore
posto in posizione locale o lucchettabile (tale condizione deve essere realizzata mediante
impedimento meccanico del cinematismo e tramite il taglio dell’alimentazione elettrica del
motore). L’interruttore deve essere lucchettabile solo in posizione di aperto.
La posizione remoto deve comunque garantire la possibilità dello sgancio in locale
dell’interruttore.
L’apparecchio deve essere dotato di un dispositivo di antirichiusura (antipompaggio)
avente lo scopo di inibire ulteriori chiusure oltre la prima fino a quando il comando di
chiusura non sia rilasciato.
La leva di manovra manuale deve essere inaccessibile ad apparato di motorizzazione
installato.
L’installazione dell’interruttore sul quadro BT deve essere possibile senza rimuovere
l’apparato di motorizzazione.
Caratteristiche di funzionamento:
- tensione di alimentazione motore
24 Vcc ± 20%
- valore massimo di corrente assorbita ammissibile (escluso lo spunto)
13 A
- tempo massimo di manovra
5s
- grado di protezione motore
IP4X
- altre caratteristiche motore
CEI 2-3 (EN 60034-1)
- temperatura minima di esercizio
-5 °C
- temperatura massima di esercizio (con valore medio,
riferito a un periodo di 24h, non superiore a 35°C)
+40 °C
- temperatura di magazzinaggio
-25 ÷ +70°C
- umidità relativa (senza condensa né ghiaccio)
90 %
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Il circuito della motorizzazione non deve assorbire alcuna corrente quando è nello
stato di stand-by.
L'attivazione del motoriduttore deve avvenire tramite relè elettrici a tutto o niente (di
potenza per energizzare il motore, soccorritori per ricevere i comandi remoti).
I relè impiegati devono essere scelti dal costruttore in funzione della tipologia della
motorizzazione e degli sforzi del cinematismo dell'apparecchio per quanto riguarda la
portata nominale dei contatti, il potere di apertura e di chiusura a 24 Vcc e avere le seguenti
caratteristiche:
- grado di protezione (dei soli contatti)
IP55
- tipo di servizio
continuo
- durata meccanica pari a quella dell’interruttore
- durata elettrica pari a quella dell’interruttore
- classe di lavoro (CEI 41-1)
C
I relè devono essere insensibili alle sollecitazioni provocate dalle manovre e, nel caso
di utilizzo di una versione estraibile, devono essere vincolati ai relativi zoccoli con un
dispositivo antiestrazione.
Per la segnalazione a distanza della posizione dell'interruttore e quella d’intervento
della protezione devono essere utilizzati dei microinterruttori in grado di commutare piccole
correnti (anche 20 mA a 24 Vcc). I contatti devono essere azionati dagli alberi principali
(non da quelli di manovra).
Per la segnalazione della posizione dell’interruttore devono essere previsti tre distinti
microinterruttori: uno per la segnalazione di aperto (89cax), uno per quella di chiuso (89ccx)
e uno per la segnalazione di scattato (trip).
La portata nominale dei contatti e il potere di apertura e di chiusura a 24 Vcc dei
contatti ausiliari impiegati devono essere scelti dal costruttore fermo restando che le loro
caratteristiche devono essere le seguenti:
- manovre elettriche garantite pari a quelle dell’interruttore
- manovre meccaniche garantite pari a quelle dell’interruttore
- grado di protezione (dei soli contatti)
IP 55
L’energia per il comando motorizzato a 24 Vcc viene fornita da un apposito
alimentatore alloggiato nell'unità periferica per il telecontrollo delle cabine secondarie.
All'interno dell'alimentatore vengono realizzati sia lo smistamento della corrente
continua per i motori (±M) e per gli ausiliari (±A) sia la centralizzazione dei telecomandi e
delle segnalazioni per tutti gli interruttori.
I circuiti di alimentazione per i motori (±M) e quelli per gli ausiliari (±A) devono
rimanere distinti e isolati tra loro. Per il cablaggio tra il comando motorizzato e
l’alimentatore deve essere fornito un cavo multipolare, del tipo 4×2+9×1 mm² H05VV-F ,
della lunghezza di 8 m, equipaggiato, alle estremità, con le parti volanti dei connettori
descritti in Figura 2 (lato interruttore il cavo può anche essere collegato rigidamente
all’apparecchio).
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Il fornitore deve provvedere a proteggere opportunamente tale collegamento a
connettore contro eventuali danni che possono derivare dalla movimentazione e il trasporto
dell’interruttore.
Le caratteristiche del cavo devono essere le seguenti:
- tensione nominale d’isolamento
300/500 V
- formazione
4×2+9×1 mm²
- conduttori a corda flessibile di rame ricotto non stagnato
- isolante
PVC di qualità R2
- diametro esterno (sull’isolante) delle anime
≤ 3 mm
- distinzione delle anime mediante numeri marcati (secondo CEI-UNEL 00725)
facendo corrispondere i numeri marcati con quelli identificativi degli spinotti
del connettore
- guaina
PVC di qualità Rz
- caratteristiche di non propagazione dell’incendio secondo
CEI 20-22
Su ambedue le estremità del cavo deve essere applicato un dispositivo di contrassegno
a cinturino, in PVC, sul quale viene apposta, in fase di posa in opera, l'indicazione del
numero e della denominazione dell’interruttore cui si riferisce.
Per il cablaggio interno devono essere utilizzati cavi unipolari aventi le seguenti
caratteristiche:
- tensione nominale d’isolamento
300/500 V
- isolante
PVC di qualità R2
- caratteristiche di non propagazione dell’incendio secondo
CEI 20-22
Qualora l’apparecchio fornito sia dotato di connettore lato interruttore (vedi connettore
“A”) di seguito rappresentato, la parte fissa dello stesso deve essere non compatibile
con la parte volante del connettore rettangolare “B”.
Lo schema di connessione tra l’interruttore e l’UP è rappresentato in figura 2.
A
B
UP
Connessione 12 pin IMS
INTERRUTTORE
filo 13
C
Connessione 9 pin RG
VDS
Figura 2 - Schema inserzione
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Un filo 13 (TSD trip), della sezione di 1 mm² ciascuno, deve essere attestato con
puntale maschio AMP e deve avere lunghezza almeno pari a 500 mm in uscita dal cavo
prima del connettore “B”: questo, in fase di installazione, viene inserito al PIN 2 del
connettore “C” del VDS.
La parte fissa del connettore proprietario (A) deve essere equipaggiata con contatti
maschio, la parte volante con contatti femmina.
La parte volante del connettore rettangolare (B) previsto all’altra estremità del cavo
deve essere equipaggiata con contatti maschio del tipo mostrato in figura 3.
1
2
3
4
5
6
7
8
9
10
11
12
Non utilizzato
+M Alimentazione motore (+24 Vcc)
+M Alimentazione motore (+24 Vcc)
89ccx Segnale interruttore CHIUSO
Com TS Comune (+24VCC ) segnali
2 mm2
2 mm2
1 mm2
1 mm2
Non utilizzato
AP
CH
89cax
-M
-M
-A
Comando di APERTURA
1 mm2
Comando di CHIUSURA
1 mm2
Segnale interruttore APERTO
1 mm2
Alimentazione motore (-24 Vcc)
2 mm2
Alimentazione motore (-24 Vcc)
2 mm2
Comune (-24Vcc) comandi
1 mm2
Figura 3 - Particolare e connessioni del connettore “B” a 12 pin
Tutti i connettori impiegati devono essere dotati di serra-cavo e polarizzazione e
l’accoppiamento deve essere assicurato mediante appendici elastiche di bloccaggio.
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Sia le parti fisse che quelle volanti devono essere realizzate in materiale isolante di
caratteristiche dielettriche conformi e di adeguate caratteristiche meccaniche, nonché essere
equipaggiate con i soli contatti necessari a esplicare le funzioni indicate.
I contatti utilizzati devono essere in grado di accogliere conduttori di sezione 2 mm²
che debbono essere attestati mediante aggraffatura; possono essere anche di tipo stampato
purché idonei, considerando anche la finitura e il trattamento superficiali, a garantire
l’ottenimento delle caratteristiche riportate qui di seguito:
- tensione nominale d’esercizio
24 Vcc
- portata nominale
13 A
- caduta di tensione su coppia maschio-femmina percorsa da corrente 5 A 50 mV
- forza di inserzione-estrazione
0,4÷10 N/contatto
- numero di cicli di inserzione-estrazione garantiti
100
7
DISPOSITIVO DI RILEVAZIONE PRESENZA TENSIONE
L’interruttore BT, oggetto della presente specifica tecnica, deve essere inoltre dotato
di un dispositivo di rilevazione di presenza tensione (VDS) sulla linea protetta, prelevando
tale segnale di tensione, unitamente alla sua alimentazione, in corrispondenza dei terminali
di uscita dell’interruttore stesso.
Tale dispositivo, su supporto di materiale plastico autoestinguente, deve essere
installato internamente al corpo dell’interruttore (ad esempio sotto la calotta copri-morsetti
di uscita), mantenendo il grado di protezione IP3X previsto e senza interferire con le altre
funzionalità dell’apparecchio.
La presenza della tensione rilevata deve essere palesata, per ciascuna delle tre fasi, da
luce di colore rosso ad alta luminosità, percepibile fino a 750 mm di distanza con un angolo
minimo di visibilità di 60° dall’asse orizzontale e verticale.
Deve essere, inoltre, previsto un contatto denominato “RVL BT” che riporta
l’informazione di presenza tensione all’unità periferica (UPT), tramite un cavo bipolare
collegato rigidamente all’apparecchio, opportunamente protetto per sopportare eventuali
sollecitazioni meccaniche durante l’installazione, la movimentazione e il trasporto, come di
seguito descritto.
Tale cavo, compreso nella fornitura, è del tipo 2×1,5 mm² H05VV-F, conforme a
norma CEI 20-22 e tabella CEI-UNEL 35746, con numerazione delle anime marcate come
da tabella CEI-UNEL 00725, equipaggiato a entrambe l’estremità con un cinturino in PVC
per l’identificazione del relativo interruttore BT e all’estremità da attestare all’unità
periferica di telecontrollo (UPT) con un connettore rettangolare a 9 poli con contatti maschio
di portata nominale ≥ 13 Acc, denominato “C” di seguito rappresentato.
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Com TS Alimentazione (+24Vcc)
TRIP Scatto BT
TS > 1 RVL BT
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1 mm2
1 mm2
1 mm2
Non utilizzato
Non utilizzato
Non utilizzato
Non utilizzato
Non utilizzato
Non utilizzato
Figura 4 - Particolare e connessioni del connettore “C” 9 pin
Il dispositivo VDS riceve la tensione di rete dalle tre fasi R-S-T e dal neutro N e,
attraverso un sistema di accoppiamento, fornisce il segnale di misura a un circuito
elettronico di monitoraggio con una soglia della tensione di fase tarata a 30 Vca (con
tolleranza ± 1 V): quando tutte le tensioni di fase sono inferiori alla tensione di soglia, le
lampade devono risultare spente e il contatto “RVL BT” (condizione “.and”) deve essere in
posizione di aperto; quando almeno una tensione delle fasi è superiore alla tensione di
soglia verso il neutro, la luce rossa della relativa fase deve risultare accesa e il contatto
“RVL BT” (condizione “.or”) deve essere in posizione di chiuso.
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Figura 5
Il valore di soglia della tensione rilevata deve essere comunque tarabile, tramite
apposito attuatore (quale ad esempio un potenziometro) non accessibile dall’esterno
dell’interruttore; la taratura in fabbrica di cui sopra deve essere in ogni caso bloccata con
vernice o altro adeguato sistema.
Le caratteristiche tecniche del VDS son riportate di seguito:.
- tensione nominale (Un)
400 Vca
- tensione di misura massima (Umm)
415 Vca +10%
- rigidità dielettrica
2 kV
- frequenza (f)
47÷53 Hz
- tensione di fase minima di funzionamento (Un,min)
24 Vca
- regolazione tensione di soglia
24÷50 Vca
- consumo massimo
2,5 W
- temperatura operativa
-5 ÷ +40 °C
- temperatura di immagazzinaggio
-25 ÷ +70 °C
- umidità (senza ghiaccio e condensa)
≤ 90 %
- MTBF-GB (MIL-STD-217f)
100.000 h
- grado di protezione involucro
IP20
- contatto mobile “RVL BT”
500 ma / 24 Vcc
- grado di protezione relè
IP54
Il cablaggio interno al VDS deve essere realizzato in cavo unipolare H05V-K
conforme a norma CEI 20-22.
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Il dispositivo deve essere completo di ogni accessorio per la corretta installazione e
funzionamento; debbono, altresì, essere apportate opportune integrazioni nel manuale di
istruzioni, uso e manutenzione dell’interruttore.
8
MARCATURA, ETICHETTATURA E DICHIARAZIONE CE
Ogni esemplare deve riportare in posizione ben evidente:
- marcatura CE di conformità alle Direttive Europee di riferimento;
- etichettatura conforme alle norme tecniche di riferimento;
- contrassegno di rispondenza alle norme CEI (marchio CEI o di altro organismo
equivalente riconosciuto in ambito SEE);
Inoltre ogni apparecchiatura deve essere corredata dalla Dichiarazione CE di
Conformità per l'attestazione della conformità alla Direttive Europee di riferimento.
9
PRESCRIZIONI DI FORNITURA
9.1
Documentazione tecnica
Il Fornitore, allo scopo di una puntuale progettazione dell’apparecchiatura oggetto
della presente specifica, può visionare o prelevare in conto lavorazione presso i magazzini di
Acea, a sua cura e spese, un esemplare che deve essere restituito integro alla fine di tale fase
di studio.
La documentazione di seguito elencata si intende parte integrante della fornitura:
a) Disegni di ingombro, progetti esecutivi e relativi calcoli, particolari costruttivi,
schemi elettrici e funzionali da cui risultino, in particolare:
- dimensioni e posizioni quotate degli attacchi terminali di entrata e di uscita;
- dima quotata per montaggio sulle piastre di cui al prec. cap. 3, riportanti in
evidenza le modalità di fissaggio degli interruttori;
b) Dettagliata descrizione delle caratteristiche costruttive, specifica tecnica e
documentazione relativa a tutte le apparecchiature e materiali da impiegare;
c) Caratteristiche della resina impiegata per i materiali isolanti utilizzati
nell’apparecchiatura e dell’acciaio impiegato per la carpenteria del pannello
frontale;
d) Dichiarazione CE di Conformità alle Direttive Europee di riferimento;
e) Modalità di installazione e piano di manutenzione ordinaria, evidenziando le
caratteristiche delle risorse da utilizzare (personale, attrezzature speciali, ecc.).
Le modalità di presentazione, di verifica e di accettazione della documentazione
tecnica sono precisate nei documenti contrattuali o del processo di acquisto.
A giudizio insindacabile di Acea e su richiesta del Fornitore, una diversa procedura
può essere concordata nel caso il Fornitore stesso abbia già fornito, e Acea accettato,
apparati della stessa tipologia
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9.2
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Prove in fabbrica
Tali prove, in conformità alle norme riportate nel capitolo 2, vengono avviate presso lo
stabilimento del Fornitore o presso un laboratorio concordato con Acea, alla presenza di un
collaudatore della medesima, previo accordi e comunicazione scritta, secondo quanto
previsto nei documenti contrattuali, di disponibilità della sala prove per prototipo o lotto di
fornitura approntato, della data, della durata e del luogo (o dei luoghi) previsto(i) reso(i)
disponibile(i) per l’esecuzione delle stesse prove.
Tutte le prove ed esperimenti, eseguiti in fabbrica o presso altri laboratori, sono
compiute a spese del Fornitore; queste spese comprendono anche il costo dei materiali e
pezzi impiegati che si rendessero inservibili, e ciò sia nel caso di accettazione sia di rifiuto
della fornitura.
Dalle predette spese sono escluse quelle inerenti il collaudatore Acea che rimangono a
carico di quest'ultima.
Le partite rifiutate debbono essere sostituite, per essere nuovamente sottoposte alle
prove prescritte, nel più breve tempo possibile e comunque entro un periodo non superiore
ad 1/3 dell'originario termine di consegna stabilito, ferma restando l'applicazione delle
penali. Ulteriori prove con esito negativo danno luogo al rifiuto della fornitura.
Acea effettua la verifica della conformità al tipo prevista dalle norme CEI. Acea stessa
può soprassedere, a suo insindacabile giudizio, all’effettuazione delle prove di tipo, nel caso
che il Fornitore sia in grado di esibire, per tali componenti, idonea certificazione rilasciata
da Organismi riconosciuti nell’ambito dello SEE (Spazio Economico Europeo) compresi tra
quelli indicati nel Decreto del Ministero dell’Industria, del Commercio e dell’Artigianato del
13-6-’89 (G.U. del 24-7-’89), aggiornato da successive disposizioni, oppure riconosciuti da
ACCREDIA (Ente Italiano di Accreditamento) e nell’ambito dello SEE dall’EA (European
cooperation for Accreditation). Tali laboratori sono definiti nel presente documento come
“Laboratori Ufficiali”.
Qualora, peraltro, Acea ritenesse di dover richiedere l’esecuzione delle prove di tipo,
anche in presenza di tali certificazioni, le prove sono a carico di Acea stessa nel caso di esito
favorevole e del Fornitore nel caso di esito non favorevole, con conseguente rifiuto della
fornitura. Si dà facoltà al Fornitore di richiedere una prova di appello consistente nella
ripetizione, con esito favorevole, della prova risultata negativa, da eseguirsi su di una
campionatura casuale doppia di quella esaminata.
Le prove sono costituite da:
A) Prove di tipo, eseguite su di un prototipo, secondo le norme CEI citate, con le modalità
stabilite dalle norme CEI 17-5 p. 8.3 e 17-113, cap. 8, 9 e 10, comprendenti:
a) esame a vista e verifica delle caratteristiche costruttive, dimensionali e geometriche;
b) verifica delle proprietà dei materiali isolanti (CEI 17-113, p. 10.2.3);
c) verifica del grado di protezione IP, secondo la norma CEI 70-1;
d) verifica delle distanze di isolamento in aria e superficiali;
e) verifica dei mezzi, dei conduttori e dell'efficienza del circuito di protezione;
f) controllo dell’apparecchiatura, dello schema elettrico e del cablaggio, compresi i
circuiti ausiliari;
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g) verifica della tenuta con tensione a frequenza industriale a secco sui circuiti
principali e ausiliari;
h) verifica della tensione nominale di tenuta ad impulso atmosferico 1,2/50 μs;
i) prova di riscaldamento e verifica dei limiti di sovratemperatura;
j) verifica dei poteri nominali di chiusura e di interruzione in corto-circuito;
k) prove di funzionamento e durata meccanica ed elettrica, secondo norma CEI 175, p. 8.3.3.3 e tab. 8, ma con azionamento remoto per il 90% della manovre e
con azionamento locale per il rimanente 10%;
l) verifica della funzionalità del commutatore “remoto - locale - lucchettabile”,
secondo quanto prescritto al prec. par. 6, e delle relative segnalazioni;
m) verifica del funzionamento del comando elettrico ai valori estremi della
temperatura di esercizio e della tensione di alimentazione;
n) verifica della funzionalità del relè temporizzatore e del dispositivo
“antipompaggio” (manovra a sgancio libero), di cui alla prec. par. 6;
o) prove di immunità del dispositivo VDS (allegato J della norma CEI 17-5,
condizioni ambientali A);
p) prove di funzionalità del dispositivo VDS alimentato dai morsetti di uscita
dell’interruttore in prova (in modalità monofase e trifase) tramite un generatore
di tensione a frequenza industriale, per verificare che:
- alla tensione di 25 Vca le luci siano sicuramente spente e il contatto mobile in
posizione di aperto;
- alla tensione di 35 Vca le luci siano sicuramente accese e il contatto mobile in
posizione di chiuso;
q) verifica della percezione sicura dell’indicazione visiva delle luci del VDS, come
da precedente par. 7.
Tutte le prove di tipo devono essere ultimate, con esito positivo, nel rispetto della
tempistica prevista nei documenti contrattuali.
B) Prove di accettazione, eseguite su tutti gli esemplari della fornitura, in base alle norme
CEI 17-5 p. 8.4 e 17-113, cap. 8, 9 e 11, e comprendenti:
a) esame a vista e verifica delle caratteristiche costruttive, dimensionali e geometriche;
b) verifica del grado di protezione IP, secondo norma CEI 70-1:
c) verifica delle distanze di isolamento in aria e superficiali;
d) controllo dell’apparecchiatura, dello schema elettrico e del cablaggio, compresi i
circuiti ausiliari;
e) prove dielettriche, secondo norma CEI 17-5, p. 8.4.5;
f) prove di funzionamento meccanico, secondo norma CEI 17-5, p. 8.4.1.2;
g) verifica della funzionalità del commutatore “remoto - locale - lucchettabile”,
secondo quanto prescritto al prec. Cap. 6, e delle relative segnalazioni;
h) prove di funzionalità del dispositivo VDS, come precedente par. 7.
Le prove di cui alle posizioni precedenti, a giudizio insindacabile del collaudatore di
Acea, possono essere eseguite in modo statistico in base alle tabelle UNI ISO 2859-1-2-3-10
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con numerosità del campione pari al 20% (venti per cento) delle unità di ciascuna tipologia
e, comunque, su un numero minimo di 3 e massimo di 20 esemplari.
9.3
Imballaggio, trasporto, consegna, immagazzinamento e posa in opera
Tutti gli esemplari debbono essere adeguatamente imballati, corredati di tutti gli
accessori necessari al montaggio, al fine di assicurarne l'integrità durante le operazioni di
trasporto e magazzinaggio, e vanno protetti con una copertura esterna in pellicola
impermeabile trasparente, tale da evitare depositi di polvere e infiltrazioni di acqua piovana.
Su ciascun imballo deve essere stampato, in maniera chiara e visibile, con caratteri di altezza
minima 50 mm, il nominativo del Fornitore, il tipo di apparecchio, il codice materiale SAP
2146415 (In = 250 A) e la massa (kg).
Inoltre, devono essere fornite adeguate istruzioni relative al trasporto, al
magazzinaggio, all’accoppiamento elettro-meccanico e al collegamento sul quadro esistente.
La consegna della fornitura deve avvenire presso il magazzino Acea dopo
l’effettuazione di tutte le prove di tipo e di accettazione di cui sopra, entro i termini previsti
nei documenti contrattuali
9.4
Collaudo
Il collaudo di tutti gli esemplari, che abbiano superato le prove in fabbrica, viene
effettuato presso Acea e la redazione del certificato di collaudo avviene entro 30 (trenta)
giorni solari dalla data di consegna delle apparecchiature, di tutti i documenti tecnici
(disegni meccanici e di montaggio, schemi elettrici, istruzioni per la manutenzione e
l’esercizio, ecc…) e delle certificazioni richieste dalla vigente normativa italiana (ISPESL,
ASL, ecc…).
Le operazioni di collaudo riguardano un campione pari al 10% (dieci per cento) del
lotto di fornitura (numero di scomparti dello stesso tipo), in ogni caso non meno di 2 unità, e
consistono nella ripetizione di tutte le prove di cui alla precedente posizione 9.2.B. Della
data di inizio delle operazioni di collaudo viene dato formale avviso al Fornitore che può
presenziare con un proprio rappresentante.
Qualora nel collaudo anche un solo esemplare del campione risultasse non accettabile,
l'intero lotto deve essere sottoposto alla ripetizione delle prove relative, a totale carico del
Fornitore. Il materiale che, sottoposto a verifica, non soddisfi pienamente alle condizioni
stabilite, viene rifiutato; tuttavia Acea, a suo insindacabile giudizio e a tutte spese del
Fornitore, può accordare al Fornitore stesso l’esame in contraddittorio della merce rifiutata.
Il ritiro delle partite rifiutate deve farsi dal Fornitore senz’altro avviso o
provvedimento qualsiasi, a sua cura e spese, nel termine di 15 giorni solari dalla data della
lettera di rifiuto. In caso diverso le partite stesse sono rispedite in porto assegnato
all’indirizzo del Fornitore. Le partite rifiutate debbono essere sostituite per essere
nuovamente sottoposte alle prove di officina indicate da Acea e alle successive prove di
collaudo di cui al presente articolo. Quanto sopra deve essere effettuato nel più breve tempo
possibile e comunque entro un periodo non superiore ad 1/3 dell’originario termine stabilito
per la consegna, ferma restando l’applicazione delle penali. Ulteriori prove con esito
negativo danno luogo al rifiuto finale della fornitura.
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Garanzie
Il Fornitore degli interruttori motorizzati è l'unico garante nei confronti di Acea contro
tutti i difetti di materiale e di costruzione oltre che, indipendentemente dai collaudi
effettuati, per la piena rispondenza alla presente specifica tecnica. La garanzia prevede la
sostituzione gratuita, trasporti compresi, nel più breve tempo possibile ma comunque entro 3
mesi dalla notifica al Fornitore, degli interruttori o loro componenti:
a) per un periodo di 24 mesi dalla messa in servizio, ma non oltre 30 mesi, dalla data
di fine collaudo presso Acea con esito favorevole, nei casi di difetti riscontrati;
b) per un periodo di 5 anni dalla data di fine collaudo presso Acea con esito
favorevole, nei casi di non rispondenza alla specifica tecnica di Acea accertata
successivamente al collaudo;
c) il Fornitore deve assicurare, nel caso di eventuali applicazioni di verniciature,
anche una garanzia della durata di 3 anni dalla data di fine collaudo presso Acea
con esito favorevole, trascorsi i quali la superficie pitturata non deve presentare
ruggine su più dell’1% della stessa, corrispondente a un grado di ossidazione non
superiore al livello Re3 della “Scala europea dei gradi di arrugginimento per
pittura antiruggine”.
Il periodo di sospensione dal servizio dovuto a difetti di materiale e di costruzione
prolunga la durata della garanzia del tempo intercorrente tra la notifica del guasto e la
riconsegna degli interruttori da parte del Fornitore.
Per tutte le parti di ciascun esemplare che, in regime di garanzia, siano state sostituite,
riparate o comunque influenzate da tali operazioni, gli obblighi di garanzia nei casi di difetti
riscontrati, si estendono di ulteriori 12 mesi, a partire dalla data di ultimazione della
sostituzione o della riparazione.
10
SMALTIMENTO A FINE VITA OPERATIVA
Il Fornitore deve comunicare per iscritto ad Acea SpA, prima della comunicazione di
approntamento al collaudo, le modalità di smaltimento e/o riciclo dell’apparecchiatura e/o
delle sue parti, oggetto della presente specifica, una volta che sia giunta a fine vita operativa.
Il Fornitore deve, per quanto possibile, prevedere materiali per i quali sia fattibile il riciclo,
mediante recupero e riutilizzo, piuttosto che lo smaltimento a discarica; deve comunque
preferibilmente utilizzare, laddove possibile, materiali per i quali sia elevato il grado di
biodegradabilità. Quanto sopra deve essere previsto in conformità alle leggi, regolamenti e
norme vigenti in materia di salvaguardia ambientale.
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