Isole di Brissago- Schede didattiche ad uso delle scuole obbligatorie 1 ISOLE DI BRISSAGO INDICE DELLE SCHEDE DIDATTICHE Pagina Argomento Classe 1 2 3 4-5 Indice e tabella riassuntiva Scheda 1 per docente: gioco di ricerca sull‘isola Scheda 1 per allievi Scheda 2 per docente: forme di adattamento della foglia 6-7-8 Scheda 2 per allievi 9 Scheda 3 per docente: forme dei vegetali 10-11 Scheda 3 per allievi 12-13 Lettura sull’evoluzione schema di classificazione delle piante 14 Esercizio classificazione delle piante 15 Scheda 4 per docente: evoluzione delle felci 16-17 Scheda 4 per allievi 18 Scheda 5 per docente: evoluzione delle gimnosperme 19-20-21 Scheda 5 per allievi 22-23 Scheda 6 per docente: evoluzione delle angiosperme 24-25 Scheda 6 per allievi Elementare/prima media Elementare/primo ciclo media Scuola media primo ciclo Scuola media secondo ciclo Scuola media secondo ciclo Scuola media secondo ciclo TABELLA RIASSUNTIVA Argomento Scheda Scuole elementari Scuola media primo ciclo Scuola media secondo ciclo Gioco di ricerca 1 x x Forma di adattamento delle foglie 2 x x Forme dei vegetali 3 Evoluzione delle felci 4 x Evoluzione delle gimnosperme 5 x Evoluzione delle angiosperme 6 x x Isole di Brissago- Schede didattiche ad uso delle scuole obbligatorie 2 SCHEDA 1 per docente classe consigliata: scuola elementare Argomento: riconoscimento di una pianta e sua localizzazione sulla cartina dell’isola Luogo: tutta l’isola 1. Concetti di riferimento -Orientamento dell’isola secondo i punti cardinali. -Riconoscimento di una pianta in base alle sue caratteristiche morfologiche (forma delle foglie, del fusto, dei fiori...). 2. Situazioni problema -Quali sono le caratteristiche principali di una pianta? -In quale area geografica potrebbe vivere? -Quali adattamenti all’ambiente ha sviluppato? 3. Attività didattiche a) Descrizione geografica (disegno o foto digitale) e verbale di una pianta da parte di un allievo. b) Gioco di ricerca della pianta da parte dei compagni. c) Individuazione dell’area geografica e localizzazione sulla cartina dell’isola della pianta scelta. d) Ricerca di piante con le stesse caratteristiche. 4. Concetti e nozioni Per poter riconoscere una pianta bisogna saperla osservare attentamente in particolare si devono cogliere quegli aspetti che meglio la caratterizzano: il colore e la forma dei fiori, la forma delle foglie, del fusto (altezza, colore, aspetto...) Alcune caratteristiche ci permettono d’individuare a quale ambiente si è adattata la pianta. Isole di Brissago- Schede didattiche ad uso delle scuole obbligatorie 3 SCHEDA 1 per gli allievi Nome......................................................... classe................. data........................................... GIOCO DI RICONOSCIMENTO DI UNA PIANTA Scopo: attraverso un gioco si può imparare ad osservare attentamente e a riconoscere una pianta; si può inoltre localizzarla su una cartina topografica. Materiale: fogli da disegno, matita, gomma, macchina fotografica o telefonino, cartina dell’isola. Procedimento Si sorteggia un compagno ( o una compagna) che deve scegliere a suo piacimento una pianta provvista di cartello indicatore. Esso (o essa) la fotografa o la disegna, cercando di evidenziare tutte le sue caratteristiche. Il tempo massimo di questo lavoro è 10 minuti. La classe si riunisce e riceve dall’allievo incaricato tutte le informazioni sulla pianta da scoprire. Poi si parte per la sua ricerca. Trovata la pianta sull’isola, si scrive il nome, la famiglia e il luogo di provenienza. Si fa una crocetta sulla cartina topografica per indicare il luogo esatto di crescita. Si cercano altre tre piante della stessa famiglia e si scrivono i loro nomi. Pianta ................................................................................................................................................. Pianta2 ................................... Pianta3 ...........................................Pianta 4 ........................................ Isole di Brissago- Schede didattiche ad uso delle scuole obbligatorie 4 SCHEDA 2 per docente classi consigliate: scuola elementare/primo ciclo scuola media Argomento: forme di adattamento della foglia Luogo: tutta l’isola 1. Concetti di riferimento (rete concettuale) Le funzioni principali della foglia sono quelle di compiere la fotosintesi e di regolare gli scambi gassosi con l’ambiente esterno. Per svolgere efficacemente queste funzioni si richiedono grandi superfici di scambio con l’ambiente. Di conseguenza la foglia è l’organo che più di ogni altro è influenzato dalle condizioni ambientali. È nostro scopo cercare di far rilevare alcuni di questi adattamenti. FUNZIONI DELLA FOGLIA fotosintesi SCAMBI GASSOSI CON L‘AMBIENTE Necessitano di grandi superfici di scambio con l’ambiente Forme diverse di adattamento alle condizioni ambientali FORME DI FOGLIE DIVERSE 2. Situazione problema da porre agli allievi Come mai si nota una così grande varietà di forme nelle foglie? Perché alcune piante perdono le foglie durante l’inverno e altre no (caducifoglie e sempreverdi)? Isole di Brissago- Schede didattiche ad uso delle scuole obbligatorie 5 3. Attività possibili da svolgere con le classi 3.1. Piante mediterranee: leccio, lavandula, salvia e Stachys Byzantina Si prendono in considerazione alcune piante adattate al clima mediterraneo, regione caratterizzata da un’intensa radiazione solare e da una scarsa disponibilità d’acqua. Si possono osservare alcuni accorgimenti che le foglie hanno adottato nel cammino evolutivo per meglio adattarsi. Mediamente sono foglie di piccole dimensioni per ridurre la superficie traspirante. Sovente hanno consistenza simile al cuoio, perché rivestite da una spessa cuticola isolante che limita la traspirazione. Spesso presentano dei peli che hanno la funzione di riflettere una parte dei raggi solari nonché imbrigliare uno strato d’aria che ridurrà la traspirazione. Il colore argenteo di molte foglie della macchia mediterranea è dovuto al potere riflettente dei peli fogliari. 3.2. Piante desertiche, zona F.8: Cactaceae Si prendono in considerazione piante adattate al clima desertico, caratterizzate da un fittissima radiazione solare e da disponibilità d’acqua solo episodiche. Per questa ragione le foglie sono completamente atrofizzate (aghi) per ridurre al minimo la traspirazione. La funzione fotosintetica è assunta dal fusto. 3.3. Piante del clima temperato-mite, zona G.9: Canfora Si prende in considerazione una pianta arborea adattata a un clima temperato-mite: la canfora. In queste zone c’è penuria di acqua e ciononostante le foglie presentano una consistenza simile al cuoio perché rivestite da una robusta cuticola impermeabile. Questo adattamento trova una spiegazione nel fatto che questa pianta è un sempreverde. Nella stagione invernale l’assorbimento dell’acqua è difficoltoso e quindi anche la traspirazione deve essere ridotta. 3.4. Piante del clima temperato-freddo, zona C.14: Conifere Osserviamo le foglie delle conifere dei climi temperato-freddi. In queste regioni la lunga stagione invernale, caratterizza prolungati periodi di gelo, rende difficile l’assorbimento dell’acqua. Le foglie hanno ridotto fortemente la superficie e si sono rivestite di una spessa cuticola. 3.5. Piante acquatiche, zona E.12: Ninfea Sono piante che vivono in un ambiente con grande disponibilità d’acqua: il loto. Qui le foglie possono permettersi un’immensa traspirazione (grandi superfici) in quanto non esiste il problema di reperire l’acqua. 4. Concetti e nozioni: le funzioni principali della foglia sono quelle di compiere la fotosintesi e di regolare gli scambi gassosi con l’ambiente esterno (traspirazione). Per svolgere efficacemente queste funzioni occorrono grandi superfici di scambio con l’ambiente. Di conseguenza la foglia è l’organo che più di ogni altro è influenzato dalle condizioni ambientali. Isole di Brissago- Schede didattiche ad uso delle scuole obbligatorie 6 SCHEDA 2 per gli allievi Nome......................................................... classe................. data........................................... FORME DI ADATTAMENTO DELLA FOGLIA 1. Introduzione Le foglie svolgono importanti funzioni: fotosintesi clorofilliana, respirazione e traspirazione. Mediante la fotosintesi esse costruiscono le sostanze nutritive (gli zuccheri) grazie alle quali le piante vivono e crescono; inoltre arricchiscono l’aria di ossigeno, indispensabile per la nostra vita. Mediante il processo della traspirazione le piante eliminano attraverso le foglie, sotto forma di vapore acqueo, gran parte dell’acqua assorbita dalle radici. All’avvicinarsi di condizioni difficili, le piante cercano di impedire una perdita eccessiva di acqua dalle foglie. Vedremo dunque alcuni accorgimenti che le piante hanno sviluppato per ridurre l’evaporazione delle foglie. 2. Materiale Cartina del parco, lente, riga, foglie raccolte nelle varie zone. 3. Procedimento Le piante adattate ai diversi ambienti che si possono trova nel parco sono: piante mediterranee piante desertiche piante del clima temperato-mite piante del clima temperato-freddo piante acquatiche 3.1. Piante mediterranee Osserviamo alcune piante di questa regione, caratterizzata da una lunga siccità estiva. Le foglie devono ridurre al minimo la perdita dell’acqua. Tipiche piante che si possono esaminare sono: il leccio, la salvia e la lavandula. Trova sulla piantina del parco la zona mediterranea Raccogli una foglia delle tre specie citate, esaminala attentamente e completa la tabella nella prossima pagina (tabella A). Cerca di rispondere alle domande che seguono, pensando all’ambiente di vita di queste piante. Perché le foglie sono piccole?............................................................................................................... Perché sono coriacee (dure)? ............................................................................................................... Perché ci sono i peli? A che cosa potrebbero servire? ......................................................................... Isole di Brissago- Schede didattiche ad uso delle scuole obbligatorie 7 Tabella A Leccio Salvia Lavandula Disegno della foglia Grandezza della foglia Consistenza (tenera/ dura) Presenza di peli (si/no) 3.2. Piante desertiche Osserviamo delle piante adattate al clima desertico, caratterizzato da una fortissima radiazione solare e dalla scarsità dell’acqua. Le piante che possiamo considerare sono le cactacee. Individua sulla cartina la zona considerata. Esamina attentamente la pianta. Dove sono le foglie?........................................................... Disegnale nella tabella B. A cosa servono le spine? Da che cosa hanno avuto origine? Com’è il fusto? ................................................................................................................................................... ................................................................................................................................................... 4: Dove avviene la fotosintesi?.................................................................................................. 3.3. Piante del clima temperato-mite Esaminiamo una pianta di questo ambiente, per esempio la canfora, essa è un sempreverde. In queste regioni non vi è penuria d’acqua, m il suo assorbimento diventa difficoltoso in inverno. Individua sulla cartina dove si trova la pianta. Esamina attentamente la sua foglia. Disegnala nella tabella B e annota la consistenza. Isole di Brissago- Schede didattiche ad uso delle scuole obbligatorie 8 Come spieghi la consistenza della foglia visto che l’acqua non manca in queste regioni? ......................................................................................................................................................... 3.4. Piante del clima temperato-freddo Esaminiamo le foglie di alcune conifere dei climi temperati-freddi. In queste regioni la lunga stagione invernale, caratterizzata da prolungati periodi di gelo, rende difficile l’assorbimento dell’acqua. Individua sulla cartina dove si trova la pianta. Osserva attentamente le foglie, disegnale nella tabella B e annota la loro consistenza. Quale adattamento hanno sviluppato queste piante?................................................... 3.5. Piante acquatiche Esaminiamo piante che vivono in un ambiente con grande disponibilità d’acqua, per esempio la ninfea. Individua sulla cartina dove si trova la pianta. Osserva attentamente le foglie Disegnale nella tabella B e annota la loro consistenza. Quale adattamento hanno sviluppato queste piante?................................................... Tabella B Piante desertiche ........................... Piante del clima Piante del clima Piante acquatiche temperato-mite temperato-freddo: .............................. .............................. ................................ ........................... ........................... ........................... ........................... ........................... ........................... ........................... ........................... .......................... ............................. ............................ ........................... .......................... ............................. ............................ ........................... Disegno Dimensioni (lunghezza larghezza) cm Consistenza Adattamento Isole di Brissago- Schede didattiche ad uso delle scuole obbligatorie 9 SCHEDA 3 per docente classe consigliata: primo ciclo scuola media Argomento: forme dei vegetali Luogo: palmeto 1. Concetti di riferimento Riconoscere la diversità delle forme vegetali Felce Felce arborea Cycas Conifera Palma Riconoscere le piante inferiori, senza fiori (CRITTOGAME), dalle piante superiori, con i fiori (FANEROGAME). 2. Situazioni problema da porre agli allievi Confronti morfologia (del fusto e delle foglie), somiglianze e analogie. Come si riproducono le piante (con spore, con seme). 3. Attività didattiche possibili Osservazioni riguardanti la morfologia e la struttura del fusto e delle foglie. Piante con fusto aereo, esempi: liscio, screpolato, peloso (tessitura). Piante senza fusto aereo. Formazione delle nuove foglie: nelle felci esse sono arrotolate, nelle palme sono diritte e protette da piccole e pungenti foglie più sviluppate. Presenza o meno di sori sulla pagina inferiore delle foglie. Forma e diposizione dei sori come elementi caratteristici della specie. 4. Concetti e nozioni a) Concetti Felce: - pianta inferiore senza foglie -Si riproduce con le spore -Le specie esistenti non hanno un fusto molto sviluppato b) Nomenclatura: Conifere : - piante superiori con fiori nascosti Palme: -piante superiori con fiori e frutti -radice -fusto -rizoma -foglia -soro -spora -seme -frutto -fiore Isole di Brissago- Schede didattiche ad uso delle scuole obbligatorie 10 SCHEDA 3 per gli allievi Nome......................................................... classe................. data........................................... FORME DEI VEGETALI Scopo Riconoscere la diversità delle forme dei vegetali Stabilire le eventuali relazioni di parentela tra le diverse piante esaminate. Materiale Felce, felce arborea, cycas, conifera e palma. Procedimento Nel palmeto e nelle sue immediate vicinanze troviamo le seguenti piante: felce, felce arborea, cycas, conifera e palma. Esaminiamole nei dettagli e confrontiamole. Per prima cosa osserviamo come sono fatti il fusto e le foglie poi gli organi riproduttivi. Annota le tue osservazioni nella tabella C. 1. Fai uno schizzo della pianta. 2. Osserva il fusto. Quali sono le piante che hanno un fusto aereo? Quali non lo hanno? Nel caso del fusto aereo osserva com’è fatto (liscio, screpolato...) 3. Guarda come sono le foglie, forma e dimensioni e in particolare osserva quelle che si sono formate di recente. 4. Ci sono sori sulle foglie? Se ci sono, come sono disposti? 5. Se non ci sono sori, noti altri organi di riproduzione? Isole di Brissago- Schede didattiche ad uso delle scuole obbligatorie 11 Isole di Brissago- Schede didattiche ad uso delle scuole obbligatorie 12 EVOLUZIONE DELLE PIANTE Le piante sono esseri viventi che derivano dalle alghe. Esse sono organismi autotrofi cioè organismi che si costruiscono da soli il proprio nutrimento. Il passaggio dalla vita acquatica a quella terrestre è avvenuto sulla terra circa 500 milioni di anni fa; lentamente vi fu un adattamento alle nuove condizioni di vita, la qual cosa comportò notevoli cambiamenti. Infatti la terraferma di allora non era popolata da nessun individuo; probabilmente qualche gruppo di vegetali acquatici, rimasto casualmente all’asciutto durante le basse maree, ha trovato modo di sopravvivere nel nuovo ambiente. I problemi da risolvere furono molti: l’invenzione delle radici per assorbire l’acqua di cui le piante si nutrono; lo sviluppo dei vasi conduttori che trasportano l’acqua (linfa) in alto nei fusti, delle foglie che catturano l’energia luminosa, di un modo di riprodursi diverso dalla semplice divisione cellulare. Tutto ciò ci porta ad avere oggigiorno sulla Terra molti tipi di piante diverse, in generale però esse si suddividono in due gruppi: 1) le piante senza i fiori o inferiori (dette anche crittogame)* 2) le piante con i fiori o superiori (dette anche fanerogame)* * vedi schema seguente Come detto le piante derivano da un progenitore unicellulare, un’alga verde. Infatti le alghe erano presenti sulla Terra già un miliardo di anni fa e alcune di esse vivevano in colonie di molte cellule. Da esse si sono sviluppati dapprima i muschi, piantine senza radici, senza vasi conduttori della linfa, senza i fiori e con una riproduzione complessa. I muschi sono apparsi circa 500 milioni di anni fa. Le successive piante che si sono evolute, circa 400 milioni di anni fa, presentano radici per assorbire l’acqua e vasi conduttori per il suo trasporto: si dicono piante vascolari. Tra queste, ad un dato momento, circa 380 milioni di anni fa si svilupparono le felci, che perfezionarono le foglie per catturare la luce. Ma il loro punto debole rimase la riproduzione, ancora troppo complicata. Circa 350 milioni di anni fa apparvero finalmente le prime piante con i fiori, le Gimnosperme, il cui fiore primitivo ha gli ovuli e quindi anche i semi “nudi”, non protetti. Più tardi, circa 300 milioni di anni fa, apparvero le piante con i fiori meglio organizzati: con ovuli e semi racchiusi in una protezione (l’ovario e il frutto) Queste piante che potevano riprodursi più in fretta e più semplicemente rispetto alle felci, ebbero pian piano il sopravvento sulle altre piante e al giorno d’oggi sono le più comuni: esse sono dette Angiosperme. Isole di Brissago- Schede didattiche ad uso delle scuole obbligatorie 13 Piante Piante con i fiori o Fanerògame Angiosperme Ovuli racchiusi nell’ovario del pistillo, semi nel frutto Gimnosperme Ovuli nudi, semi nel frutto; per esempio le conifere (pino, abete, ...) Monocotiledoni Dicotiledoni Seme con 1 cotiledone, nervature delle foglie parallele; per esempio il mais, il tulipano,,, Seme con 2 cotiledoni, nervature delle foglie ramificate; per esempio il fagiolo, la quercia, la rosa, il ciliegio... Piante senza i fiori o Crittògame Felci Hanno radici, un fusto sotterraneo e le foglie Muschi Non hanno radici, hanno un fusticino e delle foglioline Isole di Brissago- Schede didattiche ad uso delle scuole obbligatorie 14 CLASSIFICHIAMO LE PIANTE Leggi le domande, segui le frecce e completa i riquadri. Questo vegetale possiede i canali della linfa? si no Fa i fiori? si no I suoi semi sono racchiusi in un frutto? si no Il seme è composto da un solo cotiledone? si no Isole di Brissago- Schede didattiche ad uso delle scuole obbligatorie 15 SCHEDA 4 per docente classe consigliata: secondo ciclo scuola media Argomento: le felci (evoluzione) Luogo: 9D 1. I concetti di riferimento (+ rete concettuale) MUSCHI GIMNOSPERME CRITTOGAME FANEROGAME Piante senza fiori o inferiori Piante con fiori o superiori FELCI ANGIOSPERME Possiedono: vasi conduttori rizomi che sono fusti foglie spore 2. Attività didattiche: problemi possibili da porre agli allievi a) Come si riproducono le felci? b) Come si possono riconoscere le varie specie di felci? c) Come vengono classificate dall’Uomo? (Lettura dei cartelli indicatori) 3. Attività possibili da svolgere con le classi a) Osservazione e confronto di felci, in particolare delle foglie, dei sori e della loro disposizione b) Esercitazione di sistematica: lettura di un cartellino indicatore per capire cosa sono: famiglia genere specie provenienza 4. Concetti e nozioni formulate al livello che si desidera ottenere dagli allievi: a) Concetti riguardanti la felce: - pianta inferiore senza i fiori, -si riproduce con le spore, -le specie esistenti non hanno fusto aereo sviluppato b) Nomenclatura: spora, soro, protallo, seme, frutto, fiore, radice, rizoma, foglia, vaso conduttore Isole di Brissago- Schede didattiche ad uso delle scuole obbligatorie 16 SCHEDA 4 per gli allievi Nome......................................................... classe................. data........................................... LE FELCI Le felci sono piante senza fiori (crittogame). Come i muschi producono e si riproducono da spore; si contrappongono alle piante che nascono da seme (fanerogame). Sono piante senza fiori, con radici, fusto (spesso sotterraneo detto rizoma) e foglie ben distinti e ricchi di vasi conduttori della linfa. Le spore germinano e producono un protallo di dimensioni molto ridotte nella cui parte inferiore si sviluppano cellule maschili e cellule femminili. Dalle cellule femminili fecondate si svilupperanno le nuove piantine. Le felci hanno quindi un ciclo biologico doppio, detto alternanza di generazione: una generazione è data dalla pianticina portante gli organi della riproduzione ben distinti (protallo), l’altra dalla pianta portante le spore. Scopo Mostrare che le felci sono piante che non hanno fiori, ma possiedono le spore. A seconda delle specie, le spore si trovano in strutture localizzate sulla pagina inferiore della foglia o lungo il margine o lungo le nervature, oppure ricoperte dal bordo della foglia ripiegato. In alcuni casi le foglie fertili (cioè preposte alla riproduzione) sono nettamente diverse da quelle sterili. Materiale Lente d’ingrandimento, cartina del Parco Felce maschio, felce arborea e felce florida. Procedimento 1. Osserva e disegna le foglie delle diverse specie di felci. 2. Osserva e disegna eventuali strutture situate sulla pagina inferiore delle foglie. Individua i sori e stabilisci se sono formati da sporangi liberi o se sono ricoperti dall’indusio, se sono lungo il margine o lungo le nervature o se sono ricoperti dal bordo della foglia ripiegato o altro. 3. Dopo aver confrontato le foglie e la disposizione degli sporangi, stendi una tabella comparativa. Isole di Brissago- Schede didattiche ad uso delle scuole obbligatorie 17 Isole di Brissago- Schede didattiche ad uso delle scuole obbligatorie 18 SCHEDA 5 per docente classe consigliata: secondo ciclo scuola media Argomento: le gimnosperme (evoluzione) Luogo: tutta l’isola 1. Concetti di riferimento (+ rete concettuale) Radici Fusto Foglie Fiori nascosti coni maschili SEME NUDO coni femminili GIMNOSPERME CRITTOGAME FANEROGAME Piante senza fiori o inferiori Piante con fiori o superiori ANGIOSPERME 2. Attività didattiche: problemi possibili da porre agli allievi a) Come si riproducono le gimnosperme? b) Come si possono riconoscere le varie specie di gimnosperme? c) Come vengono classificate dall’Uomo? (Lettura dei cartelli indicatori) 3. Attività possibili da svolgere con le classi a) Osservazione e confronto delle piante, nei dettagli di rametti, foglie, coni e pigne. b) Esercitazione di sistematica: lettura di un cartellino indicatore per capire cosa sono: famiglia genere specie provenienza 4. Concetti e nozioni formulate al livello che si desidera ottenere dagli allievi: a) Concetti riguardanti le conifere: - piante superiori con fiori nascosti e semi nudi b) Nomenclatura: seme, frutto, fiore e cono. Isole di Brissago- Schede didattiche ad uso delle scuole obbligatorie 19 SCHEDA 5 per gli allievi Nome......................................................... classe................. data........................................... LE GIMNOSPERME (evoluzione) Sulla Terra, dopo le felci, comparve un altro importantissimo tipo di organismi vegetali: le gimnosperme. Il loro nome significa “dal seme nudo”: esse infatti rappresentano le prime piante che formano i semi, che però non sono ancora racchiusi in un frutto. Perché si formi un seme è necessario che avvenga la fecondazione di una cellula sessuale femminile (l’ovulo) con quella maschile (il granello di polline). In questo gruppo sono comprese le Conifere, che ricoprivano la maggior parte della Terra circa 250 milioni di anni fa. Anche oggi sono molto diffuse con specie come: il pino, il cedro, l’abete e la gigantesca sequoia. La riproduzione avviene per infiorescenze dette coni. Quelli maschili sono formati da squame che proteggono i sacchi pollinici dai quali, a maturità, escono i granuli di polline. I coni femminili sono formati da squame che portano alla base gli ovuli nudi, cioè privi di protezione esterna. I granelli di polline trasportati dal vento, giungono a fecondare gli ovuli. Dopo la fecondazione ogni ovulo si trasforma in seme e le squame del cono femminile, si ingrandiscono e si induriscono; il cono diventa una pigna. Quando sarà matura si aprirà per fare uscire i semi. Scopo Nel parco abbiamo l’opportunità di vedere riunite diverse gimnosperme molto particolari. Conosceremo e confronteremo alcune di queste piante. Materiale Cartina del parco, lente d’ingrandimento, piante seguenti: cycas, ginkgo araucaria Procedimento taxodium metasequia sequoia 1. Fai uno schizzo dell’albero, osserva il portamento, la chioma, i rami e la corteccia. 2. Osserva come sono inserite le foglie sui rami e trova le loro caratteristiche (forma lunghezza durezza, colore, profumo). 3. Distingui sull’albero le infiorescenze maschili da quelle femminili e dove si sviluppano rispetto ai rami. 4. Osserva le pigne sugli alberi e indica come sono inserite rispetto i rami. Raccogli pigne legnose di ogni specie esaminata e indica che cosa hanno in comune e in che cosa differiscono. 5. Riassumi le tue osservazione sulla tabella seguente. Isole di Brissago- Schede didattiche ad uso delle scuole obbligatorie 20 Isole di Brissago- Schede didattiche ad uso delle scuole obbligatorie 21 Per confronto ecco uno schema generale di una gimnosperma: Isole di Brissago- Schede didattiche ad uso delle scuole obbligatorie 22 SCHEDA 6 per docente classe consigliata: secondo ciclo scuola media Argomento: le angiosperme (evoluzione) Luogo: tutta l’isola 1. Concetti di riferimento (+ rete concettuale) CRITTOGAME FANEROGAME Piante senza fiori o inferiori Piante con fiori o superiori ANGIOSPERME Radici Fusto Foglie Fiori evidenti Polline SEME – FRUTTO ovuli 2. Attività didattiche: problemi possibili da porre agli allievi d) Come si riproducono le angiosperme? e) Come si possono riconoscere le varie specie di angiosperme? f) Come vengono classificate dall’Uomo? (Lettura dei cartelli indicatori) 3. Attività possibili da svolgere con le classi a) Osservazione e raccolta di materiale da esaminare e confrontare analisi delle varie parti di un fiore esame e confronto di fiori diversi b) Esercitazione di sistematica: lettura di un cartellino indicatore per capire: famiglia genere specie provenienza Isole di Brissago- Schede didattiche ad uso delle scuole obbligatorie 23 4. Concetti e nozioni formulate al livello che si desidera ottenere dagli allievi: a) Concetti Angiosperme: piante superiori con fiori evidenti e semi racchiusi in un frutto variabilità dei fiori Caratteri primitivi ed evoluti del fiore b) Nomenclatura: Fiore Calice Corolla Sepali Stami Antere Pistillo Polline Ovuli Ovario Frutto Seme Impollinazione Fecondazione Isole di Brissago- Schede didattiche ad uso delle scuole obbligatorie 24 SCHEDA 6 per gli allievi Nome......................................................... classe................. data........................................... LE ANGIOSPERME (evoluzione) Le angiosperme Circa 150 milioni di anni fa comparvero le angiosperme, piante dai “semi racchiusi” in un frutto. Oggi rappresentano le specie più diffuse e meglio affermate sul nostro pianeta, grazie al perfezionamento da esse raggiunto nella formazione dei semi. La loro grande innovazione è il fiore, che costituisce l’apparato di riproduzione: la sua funzione è quella di formare i semi dai quali si origineranno nuove piante. Con i suoi colori, le sue svariatissime forme e il suo profumo esso assicura nel miglior modo possibile l’impollinazione e la fecondazione. Nei fiori infatti sono contenuti gli organi sessuali maschili (stami) che producono il polline e gli organi sessuali femminili (pistilli) che producono gli ovuli, quest’ultimi racchiusi in un ovario. Una volta fecondati gli ovuli si trasformeranno in semi. L’impollinazione, cioè il passaggio del polline dagli stami ai pistilli, garantisce la fecondazione. Il trasporto del polline può avvenire grazie all’aiuto degli animali, come gli insetti, del vento e dell’acqua. Dopo la fecondazione l’ovulo si trasforma in seme e l’ovario in frutto. Nonostante l’estrema varietà di cui i fiori fanno mostra per colori, forme e dimensioni, la loro struttura interna è molto simile! In pratica ogni fiore è formato da quattro strati di foglie trasformate in organi molto diversi per forma e funzione. Il primo è composto dal calice (formato dai sepali) con funzione protettiva, seguono la corolla (insieme dei petali) con funzione di richiamo per gli insetti, gli stami che sono gli organi riproduttivi maschili e infine i pistilli, gli organi riproduttivi femminili. Ecco a fianco uno schema del fiore. Completalo. Scopo Nel parco abbiamo l’opportunità di vedere una straordinaria varietà di piante che si differenziano le une dalle altre per la forma delle foglie, per il portamento del fusto, ma soprattutto per le numerose varietà di forme e di colori dei loro fiori. A seconda della specie, le parti fondamentali del fiore possono essere più o meno numerose, e in alcune di esse mancare del tutto. Analizzeremo alcuni fiori per vedere somiglianze e differenze. Isole di Brissago- Schede didattiche ad uso delle scuole obbligatorie 25 Materiale Alcune piante: magnolia, camelia, salvia, giglio... Procedimento 1. Individua dapprima le varie parti che formano il fiore. 2. Esamina ora altri fiori, trova somiglianze e differenze. In particolare osserva la forma del fiore, se i petali e i sepali sono liberi l’uno dall’altro, oppure sono saldati tra loro (sono allora detti “tepali”). Guarda la posizione dell’ovario, nota se si tratta di un fiore singolo o di una infiorescenza... 3. Riassumi le tue osservazioni nelle tabelle che seguono. Tabelle 1. nome del fiore ................................................................................. Calice (sepali) Corolla (petali) Stami Pistilli Stami Pistilli presente quanti saldati/liberi posizione dell’ovario infiorescenza 2. nome del fiore ................................................................................. Calice (sepali) presente quanti saldati/liberi posizione dell’ovario infiorescenza Corolla (petali)