Grande successo a Bruxelles per il concerto dell`Accademia

10/7/2014
Articolo di Quotidiano Arte inerente a Grande successo a Bruxelles per il concerto dell'Accademia Musicale Chigiana
Grande successo a Bruxelles per il concerto
dell'Accademia Musicale Chigiana
La Redazione
Si è tenuto martedì 8 luglio a Bruxelles presso la sala Yehudi Menuhin, il concerto che –
anteprima della 71ª Settimana Musicale Senese - l’Accademia Musicale Chigiana ha voluto
offrire al nuovo Parlamento Europeo, in occasione del Semestre italiano. Si è trattato del
primo evento culturale cui faranno seguito numerose altre attività artistiche, promosse dalla
Rappresentanza Permanente d’Italia presso l’Unione Europea e che, sotto l’egida del
Parlamento Europeo, accompagneranno tutto il semestre di Presidenza Italiana.“E’ un
piacere e un onore prendere parte a questo evento – ha detto nel discorso introduttivo al
concerto il presidente della Chigiana Antonella Mansi, vicepresidente di Confindustria e
presidente della Fondazione Monte dei Paschi -. Ed è inoltre un onore per l’Accademia
Musicale Chigiana, fra le più prestigiose istituzioni musicali italiane riconosciute all’estero,
inaugurare il programma degli eventi culturali organizzati per il semestre europeo. Sono
convinta che la musica e l’arte in generale siano un linguaggio universale capace di unire le
vecchie generazioni alle nuove, liberando l’energia creativa di ognuno di noi, in una
continua trasmissione della tradizione. Questo è specialmente vero quando i giovani sono
supportati, incoraggiati e sostenuti nel loro percorso educativo. E questo è quelloche ha
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10/7/2014
Articolo di Quotidiano Arte inerente a Grande successo a Bruxelles per il concerto dell'Accademia Musicale Chigiana
fatto il conte Guido Chigi Saracini, che nel 1932 ha fondato l’Accademia Chigiana aprendo
le porte agli studenti di tutto il mondo che hanno avuto e ancora oggi hanno la possibilità di
studiare con i migliori insegnanti di musica. Non è un caso che i musicisti che ascolteremo
questa sera, Laura Polverelli, il Quartetto Bernini e Francesco Pepicelli – tutti affermati
interpreti con una brillante carriera internazionale – provengano proprio dalla Chigiana. Lo
stesso Yehudi Menuhim, cui è intitolata la sala in cui ci troviamo, è stato insegnante di
violino presso la nostra Accademia e personale amico del conte Chigi Saracini. Infine un
pensiero va al grande maestro Claudio Abbado, anche lui fra l’altro allievo chigiano, che ha
sempre incoraggiato i musicisti ad ascoltare ed ascoltarsi, un invito che credo sia valido
anche per la nostra Europa che così potrà dare forza ai propri progetti”. Al termine del
programma – con l’esecuzione della Sonata a quattro n. 1 in sol magg. di Rossini e dello
Stabat Mater per mezzosoprano e quintetto d’archi di Boccherini – lunghi applausi e
standing ovation hanno salutato l’eccellente interpretazione che ne hanno dato il
mezzosoprano senese Laura Polverelli, i musicisti del Quartetto Bernini (Marco Serino e
Yoko Ichihara violini, Gianluca Saggini viola, Valeriano Taddeo violoncello) e il violoncellista
Francesco Pepicelli.In occasione della trasferta a Bruxelles, l’Accademia Musicale Chigiana
ha inoltre preso parte ad una serie di incontri utili per verificare le opportunità offerte dai
Programmi comunitari per lo sviluppo di nuovi progetti e collaborazioni internazionali, sia in
ambito didattico che concertistico.
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Azio Corghi, «Blanquette» a Siena | Il Corriere Musicale |
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Azio Corghi, «Blanquette» a Siena
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Scritto da Daniela Gangale il 1 1 luglio 2 01 4 in Concerti, Recensioni, XX e XXI · 0 Commenti
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Daniela
Gangale
È Dot t or e di Ricer ca in
St u di in t er disciplin a r i
di let t er a t u r a , est et ica ,
a r t i e spet t a colo ed è
diplom a t a in Pia n ofor t e.
Pa r a llela m en t e a lla su a
a t t iv it à di r icer ca ,
scr iv e di m u sica da
olt r e qu in dici a n n i,
fir m a n do a r t icoli,
in t er v ist e e r ecen sion i
leg a t e a lla m u sica
con t em por a n ea , a i
r a ppor t i t r a la m u sica e
i n u ov i m edia e
a ll'a t t u a lit à m u sica le
per v a r ie t est a t e
n a zion a li olt r e a d esser e
a u t r ice di pr og r a m m i di
sa la per le m a g g ior i
ist it u zion i m u sica li
it a lia n e. V iv e a Rom a ,
su a cit t à a dot t iv a e
con t in u a fon t e di
ispir a zion e.
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Prima esecuzione assoluta, commissione
dell’Accademia Musicale Chigiana | Testo
di Alphonse Daudet | Che ci dice oggi la storia
di Blanquette?
di Daniela Gangale
L
E FAV OLE, COME TUTTI SANNO, sono scritte per i bambini ma
parlano soprattutto ai grandi. E non fa eccezione La chèvre de M.
Seguin, apologo che Alphonse Daudet raccolse nelle Lettres de
mon moulin, un insieme di racconti scritti, come lui stesso ebbe a dire, “al
capriccio del v ento, del momento, di un’esistenza terribilmente agitata”.
Scelto da Aldo Bennici, il testo è stato affidato ad Azio Corghi perché ne
facesse un melologo per v oce recitante e piccola orchestra, che ha
inaugurato ieri sera in prima assoluta la 7 1 ma Settimana Musicale Senese
al Teatro dei Rinnov ati.
Blanquette, questo il titolo del melologo, parla di una deliziosa capretta
bianca che ha un solo difetto: non si accontenta del recinto e della
monotona compagnia del padrone, Monsieur Seguin. La luminosa
montagna che v ede in lontananza la attrae peggio di una calamita
miracolosa con le sue promesse di erba fresca, fiori dai merav igliosi colori
e profumi, spazi liberi dov e saltare e correre. A nulla v ale la
consapev olezza che già altre sei compagne si sono av v enturate come lei
lassù e hanno fatto una tragica fine; il lupo le sbrana appena cala la notte. E
questa sarà anche la fine della nostra intrepida protagonista che, nel
momento del tremendo pericolo, av rà solo l’arma inutile del suo ingenuo
coraggio; e non basterà a salv arla dalla morte.
Che ci dice la storia di Blanquette oggi? Cambiando di segno il senso che
v olle darle Daudet, Corghi ne fa un’esortazione a v iv ere il proprio
desiderio di libertà nonostante le paure, nonostante i pericoli che
conducono a v olte alla disfatta. Dipingendo con la sua scrittura raffinata
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-La tram a del l 'opera spi egata da Carl o Gol dstei n (v i deo di 4
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-In fografi ca: i n u m eri di Trav i ata n el 2013
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Azio Corghi, «Blanquette» a Siena | Il Corriere Musicale |
scenari
fiabeschi
fatti
di
stupore, ingenuità, gioia v iv a,
terrore, coraggio, che si
lasciano ispirare da un certo
gusto francese, da una certa
eleganza intrisa di malinconica
leggerezza, Corghi ha condotto
il pubblico in un crescendo di
emozioni
contrastanti
che
culmina nel duello mortale tra
Blanquette e il lupo. Chiara
Muti ha saputo rendere, con la
sua v oce duttile, la freschezza e
il sentimento di cui è fatto
questo testo e l’Orchestra della
Toscana diretta da Marco
Angius ha tenuto il passo
A zio Cor g h i
ricreando i mille colori di
questa opera, semplice da intendere ma non facile da eseguire.
Azio Corghi, «Blanquette» a Siena
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«Le com te Ory » alla Scala
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Azio Corghi, «Blanquette» a Siena
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11 l u gl i o 2014 · Dan i el a Gan gal e
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Angius
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Amore e morte per Corghi e Bizet - Corghi #musica
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Un bel dittico ispirato a Daudet
apre la Settimana Musicale
Senese
Il gioco degli specchi a cui è
intitolata la Settantunesima
Settimana M usicale
dell’Accademia Chigiana ha avuto
un esordio eccellente al Teatro dei
Rinnovati di Siena, con
l’abbinamento fra la novità
Blanchette di Azio Corghi e le
musiche di scena di Bizet per
l’Arlesienne (la versione originale
per ventisei strumenti e piccolo
coro dei ventisette numeri nati
per la versione teatrale del 1872,
nell’edizione critica di Giacomo
Zani, laddove ciò che se ne
ascolta normalmente sono le due suites sinfoniche derivatene in seguito), dove ciò che incardinava i due pannelli era la comune derivazione
dalle Lettere dal mio mulino di Daudet e la forma-genere del melologo, con la voce e la presenza vibranti di Chiara M uti: un gioco degli
specchi che era in realtà una vera e propria mise en abime, visto che in Daudet la storia che ossessiona l’Innocente, il fratello di Federico, è
appunto quella della capra Blanchette, che paga con la vita la sua ansia di libertà. L’accostamento fra le due partiture avveniva dunque
all’insegna di una grande e tipicamente francese finezza di tratto descrittivo ma prima ancora emotivo, perseguita nella concentrazione e
nella trasparenza delle sonorità e delle forme e in un’eleganza dell’espressione tuttavia capace di evocare, con Daudet, la tragicità sempre
sottesa alla vita e alla morte in questo meridione contadino. Bella l’impaginazione di Vincenzo De Vivo del testo daudetiano dell’Arlesienne,
successo ottimo per gli esecutori - l’Orchestra della Toscana diretta da M arco Angius e i Polifonici Senesi diretti da Raffaele Puccianti – e
calorosissimo per Chiara M uti e per Azio Corghi.
Elisabetta Torselli
data prima
10 Luglio 2014
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Chiara Muti incanta con Bizet | Pensalibero.it
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Chiara Muti incanta con Bizet
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Fatti un libro e “lui” rifarà te
 Pubblicato da: redazione  in Inv ito all'ascolto, Quarto piano  13 luglio 2014  0  15 Views
L’emozione trasmessa dalla vibrante interpretazione di Chiara Muti ha prevalso su
un’esecuzione discreta da parte dell’orchestra, guidata da Angius.
Si intitola “Specchi” la 71° edizione della Settimana Musicale Senese, sotto la direzione artistica di Aldo
Bennici, che, attraverso questo accattivante titolo, ha inteso realizzare un affascinante gioco di rimandi
(“specchi”, appunto), allo scopo di unire musica popolare e colta, spesso mettendo in relazione passato e
contemporaneità. Come è avvenuto proprio con l’inaugurazione al Teatro dei Rinnovati, dove l’Orchestra
della Toscana, diretta da Marco Angius ed unita alla voce recitante di Chiara Muti quale assoluta
protagonista, ha dato vita ad uno spettacolo di pregevole fattura, costituito nella prima parte da
“Blanquette”, per voce recitante e orchestra da camera, con musiche di Azio Corghi, e nella seconda dalle
musiche di scena de “L’Arlésienne” di Bizet, nella revisione critica di Giacomo Zani della versione originale
per 26 strumenti.
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INVITO ALLA LETTURA
“Blanquette”, in prima esecuzione assoluta, è tratto da La chèvre de M. Seguin di Alphonse Daudet (stesso
autore del testo de “L’Arlésienne”) e narra di una capretta dal manto bianco, che, volendo raggiungere la
luminosa montagna non lontana dalla sua stalla, trascorre una giornata felice in piena libertà, ma alla fine
deve affrontare la terribile notte, al termine della quale viene divorata dal lupo. La sottolineatura dei diversi
 efficacia espressiva,
stati d’animo vissuti dall’animale – tristezza, felicità, terrore – è risultata di grande
grazie sia alla musica di Corghi, insinuante e al tempo stesso incisiva, sia alla recitazione seducente di
Chiara Muti, con il suo ottimo francese ed in perfetta sintonia con l’orchestra, ben diretta da Angius.
Ma il vero banco di prova per la nota artista italiana è stato la lunga ed impegnativa “Arlésienne”, in cui si è
cimentata nella traduzione in italiano e riduzione per voce recitante fatta da Vincenzo De Vivo, ispiratosi
all’omonimo dramma di Daudet. Chiara Muti ha affrontato il testo unendo rigore e passione in modo
assolutamente sublime, dimostrando estrema attenzione agli aspetti ritmici ed espressivi presenti nella
magnifica partitura di Bizet. L’emozione trasmessa dalla vibrante interpretazione di Chiara Muti ha prevalso
su un’esecuzione discreta da parte dell’orchestra, guidata da Angius in modo ordinato, ma senza infondere
in essa la medesima intensità manifestata dall’attrice. Molto buona le prova del Coro Polifonici Senesi,
istruito da Raffaele Puccianti. Ottimo successo di pubblico. La Settimana Musicale Senese prosegue
mercoledì 16 con l’omaggio a Luciano Berio con “Naturale” per viola, percussione e nastro magnetico su
canti popolari siciliani (Cortile di Palazzo Chigi Saracini, ore 21,15) e si conclude con il doppio appuntamento
di giovedì 17 dedicato alla tarantella: il primo (ore 17,30, Palazzo Chigi Saracini) con l’esecuzione di brani
popolari e tarantelle di autore di vari musicisti – Stravinskij, Beethoven, Szymanowski e Sarasate – eseguiti
dal duo violino-pianoforte formato da Edoardo Zosi e Maria Grazia Bellocchio, il secondo con lo spettacolo
“Taranta d’amore. La notte del grande ballo”, con l’Orchestra popolare Italiana diretta da Ambrogio
Sparagna (Piazza Jacopo della Quercia, ore 21,15).
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 13 luglio 2014
Un patto scellerato
 13 luglio 2014
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Spettacolo
L 'inaugurazione al T eatro dei Rinnovati giovedi' 1 0 luglio
Gli 'Specchi' della
Settimana Musicale Senese
George Bizet e A zio Corghi con Marco A ngius e Chiara
Muti applauditi protagonisti
Specchi. C on questo sostantivo utilizzato al plurale e,
quindi, denso di significati, è stata caratterizzata dagli organizzatori la Settimana
Musicale Senese del 2014, 71ma edizione di questa manifestazione culturale tra le
più conosciute nel vasto panorama musicale nazionale ed internazionale.
Un termine denso di significati perché oltre ad essere utilizzato per raffigurare contrasti
di ogni tipo, sia di carattere interiore che esteriore accoglie anche immagini di
sdoppiamento di personalità ma anche di studio di visioni uguali e contrarie allo
stesso tempo.
Emblematica, in questo senso, è stata l’inaugurazione della Settimana 2014, che ha
preso il via il 10 luglio con una serata molto applaudita dal pubblico che ha avuto
come splendida cornice il Teatro dei Rinnovati.
A RTICOLI PIU' LETTI DI OGGI
I contrasti e le analogie tra due soggetti sono stati affidati ad un’opera nuova
appositamente commissionata dall’Accademia Musicale Chigiana, decisione in linea
con la sua pluriennale tradizione di guida della Settimana Senese, dal titolo
Blanquette, una sorta di ‘melologo’ per voce recitate ed orchestra ispirato a La chèvre
de M Seguin di Alphonse Daudet le cui musiche sono state composte da Azio C orghi.
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Ad esso è stato contrapposta una versione da concerto de L’Arlesienne, le cui musiche
furono composte da George Bizet per accompagnare l’omonimo dramma in cinque atti
di Alphonse Daudet, uno degli esempi più sfolgoranti del genere ‘musiche di scena’ qui
resa omologa alla precedente Blanquette grazie ad una traduzione e ad una riduzione
per voce recitante molto apprezzata di Vincenzo De Vivo, una esecuzione che si
giovava anche della revisione critica della versione originale per 26 strumenti operata
da Giacomo Zani.
Il primo ‘specchio’ che ha caratterizzato questo spettacolo, come il lettore avrà già
capito è la comune ispirazione a Daudet con la storia della capretta dal manto bianco
che rinchiusa nella stalla di M Seguin sogna la sua libertà un desiderio molto forte ma
che viene interrotto dalla lotta contro il lupo che la divorerà.
Questa storia è citata nell’ Arlesienne, narrata da Balthazar a l’Innocente Janet,
anello di congiunzione quindi tra i due lavori che, pur composti su stili musicali diversi e
di differenti epoche hanno anch’essi punti in comune come il fatto di essere scritti per
un ristretto numero di strumenti e di orientare la poetica musicale verso il
popolare, il campestre, densa di poesia e, se vogliamo, di estrema semplicità; certo
nella partitura di Azio Corghi tali caratteristiche sono filtrate dalle sonorità tardo
novecentesche e contemporanee ma, riconoscibilissime per lo spettatore/ascoltatore
del terzo millennio.
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Baia Dei Faraglioni
In Bizet queste caratteristiche sono immediate addirittura debordanti vista la bellezza
e la raffinatezza della sapiente orchestrazione, un fiume di musica che coinvolge
l’ascoltatore e lo porta per mano per tutto lo svolgimento della trama. Due poetiche,
quelle di Bizet e C orghi, che sono bene riflesse da quello ‘specchio’ che ha animato la
creazione di questo spettacolo.
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Nelle parti recitate abbiamo potuto apprezzare la brava Chiara Muti, che ha esibito
una recitazione intensa e coinvolgente molto ben amalgamata con la musica, un’attrice
che può vantare un’esperienza teatrale senza pari come risulta dal suo importante
curriculum artistico.
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C on lei, però, non condividiamo la scelta dell’utilizzo dell’amplificazione, certo non
invadente, ma che purtroppo toglie alla rappresentazione teatrale parte del suo fascino
e della sua magia, soprattutto in una sala come quella dei Rinnovati che oltre ad essere
un gioiello architettonico dispone anche di una buona acustica. Una scelta che, a nostro
giudizio, penalizza la stessa attrice che, ne siamo certi, proprio grazie alla sua
esperienza, è in possesso della tecnica necessaria per sostenere la voce.
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La parte musicale è stata affidata a Marco Angius che grazie agli strumentisti dell’
Orchestra Toscana e, per l’Arlesiana, al Coro Polifonici Senesi diretti da Raffaele
Puccianti, è riuscito a fornire una convincente esecuzione, incisiva e coinvolgente.
Al termine dello spettacolo il pubblico ha applaudito a lungo tutti gli interpreti in
particolare Azio C orghi per la sua interessante novità musicale e l’attrice C hiara Muti
per la sua efficace recitazione.
C laudio Listanti
[email protected]
Nella foto un momento dello spettacolo dello scorso 10 luglio al Teatro dei Rinnovati di
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12/7/2014
Chigiana: "Blanquette", grande connubio tra tradizione popolare e musica colta | Alétheia Online
Chigiana: “Blanquette”, grande connubio tra tradizione popolare
e musica colta
“Blanquette” ha inaugurato la 71ma Settimana Musicale Senese. Splendida la
perfomance di Chiara Muti (voe recitante) che ha entusiasmato il pubblico del teatro dei
Rinnovati. Magistrale l’interpretazione dell’Orchestra Toscana, del Coro Polifonici Senesi
e del direttore Marco Angius.” Blanquette” da la chèvre de M.seguin di Alphonse Dauder
per voce recitante e orchestra da camera è stata commissionata dall’Accademia Musicale
Chigiana di Siena.
“Da tempo -ha dichiarato Aldo Bennici direttore artistico dell’Accademia – accarezzavo
l’idea di poter organizzare proposte musicali che stabiliussero confronti e dialoghi fra la
musica etnica e quella colta…L’occasione è arrivata, del tutto inaspettata,quando,dopo
aver deciso di concludere la mia carriera pluriennale di direttore artistico, mi è stato
chiesto di mettere a frutto ancora una volta la mia lunga esperienza di
organizzatoremusicale per la programmazione della Settimana Musicale Senese e
dell’Estate Musicale Chigiana. Nasce cosi “Specchi” – -prosegue Bennici . il titolo della
manifestazione che raccoglie una serie di occasioni dove la tradizione musicale di ogni
provenienza geografica si confronta con i grandi classici. Il gioco dei raffronti e delle
differenze – conclude il maestro – è ampiamente affermato nell’opera Blanquette Di
Azio, ,appositamente commissionata dalla Chigiana e in prima esecuzione assoluta, che
avvicina le musiche di scena per L’ Arlésienne di Bizet e quelle di Corghi: queste ultime
basate su un racconto di Alphonse Daudet presente in quelle stesse Lettres de mon
moulin seguite da Bizet nel suo capolavoro.Uno stesso testo visto nello specchio
musicale della contemporaneità,secondo un’operazione che conferma l’attenzione delle
programmazioni chigiane alla musica del nostro tempo” . Marina Pellitteri
http://www.aletheiaonline.it/2014/07/11/chigiana-blanquette-grande-connubio-tra-tradizione-popolare-e-musica-colta/
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12/7/2014
OPERA/ Le sette serate musicali di Siena da non perdere
MUSICA E CONCERT I
OPERA/ Le sette serate musicali di Siena da non
perdere
Giuseppe Pennisi
sabato 1 2 luglio 2 01 4
La Settim ana Musicale Senese dell’Accadem ia Musicale Chigiana, in program m a dal 1 0 al 1 7 luglio, è
uno dei festiv al m usicali estiv i più raffinati che v engano offerti in Italia. E’ nata sette decenni fa da una
costola dei corsi di perfezionam ento in Italia e dov rebbe essere fatta conoscere all’estero (dati i grandi
flussi turistici a Siena in luglio) m eglio di quanto non av v enga. Non solo ogni settim ana segue
rigorosam ente un tem a, m a ogni anno v iene presentata una prim a esecuzione m ondiale. Probabilm ente
il fatto che per decenni la principale banca di Siena sponsorizzasse la m anifestazione ha indotto a una
certa pigrizia nei confronti del m arketing internazionale. Tuttav ia, è un peccato che alla prim a serata
del festiv al, nel delizioso Teatro dei Rinnov ati, da pochi anni rim esso a nuov o, i palchi e m età della
platea fossero v uoti ed il pubblico com posto in gran m isura da italiani del settore.
E’ di ottim o auspicio che “questa settim ana” ha av uto un anteprim a il’8 luglio a Bruxelles con un
concerto al Parlam ento Europeo con cui si è dato l’av v io ad ev enti culturali che accom pagneranno il
“sem estre” in cui l’Italia presiede gli organi di gov erno dell’Unione Europea. Al term ine del program m a
– con l’esecuzione della Sonata a quattro n. 1 in sol m agg. di Rossini e dello Stabat Mater per
m ezzosoprano e quintetto d’archi di Boccherini – lunghi applausi e standing ov ation hanno salutato
l’eccellente interpretazione che ne hanno dato il m ezzosoprano senese Laura Polv erelli, i m usicisti del
Quartetto Bernini (Marco Serino e Yoko Ichihara v iolini, Gianluca Saggini v iola, Valeriano Taddeo
v ioloncello) e il v ioloncellista Francesco Pepicelli. In occasione della trasferta a Bruxelles. Gli
organizzatori dov rebbero pensare ad un’azione di com m ercializzazione e stam pa all’estero, anche in
collaborazione con le agenzie turistiche che in luglio riem piono Siena di stranieri. Purtroppo, num erosi
ospiti dell’albergo dov e ho alloggiato non av ev ano contezza di un festiv al dov e sarebbe corsi.
Il debutto v ero è proprio ha av uto luogo nel Teatro dei Rinnov ati a Piazza del Cam po a Siena. Ideata dal
direttore artistico Aldo Bennici, la “settim ana” si presenta ricca di rarità e nov ità, in un ideale gioco di
specchi e di rim andi in cui i più antichi repertori di m usica e danza popolare del nostro paese e non solo,
si confrontano con la m usica dei tanti com positori - di oggi e di ieri - che ad essa si sono ispirati. Ne sono
interpreti v oci fem m inili straordinarie, artisti, m usicisti, ensem ble di fam a internazionale. “In questa
stagione ho v oluto coniugare le passioni m usicali del conte Chigi Saracini, fondatore dell’Accadem ia
Musicale Chigiana, con le m ie – spiega Bennici -. Mi sono m olto div ertito a costruire questo festiv al che
unisce m usica popolare e m usica colta. Il titolo ‘Specchi’ deriv a proprio da questa duplice prospettiv a
della stessa realtà".
Anche in questa edizione del festiv al, non m anca attenzione alla m usica contem poranea con la
com m issione di un nuov o lav oro, quest’anno affidato ad Azio Corghi per oltre dieci anni docente ai corsi
della Chigiana. Ed è stata proprio questa nov ità, eseguita in prim a assoluta, ad inaugurare la
“settim ana” il 1 0 luglio al Teatro dei Rinnov ati: si tratta di Blanquette (2 01 4 ) m usica di scena che
Corghi ha com posto sul racconto La chèv re de M. Séguin di Alphonse Daudet. Protagonista l’attrice
Chiara Muti nom e di spicco nel panoram a teatrale italiano, qui v oce recitante affiancata dall’Orchestra
della Toscana diretta da Marco Angius - fra i direttori italiani più stim ati per il repertorio della m usica
d’oggi - e dal Coro dei Polifonici Senesi (m aestro del coro Raffaele Puccianti).
Il racconto di Daudet riguarda una a capretta dal m anto bianco, che spinta dal desiderio di libertà fugge
dal gregge per raggiungere la m ontagna e qui trov a la m orte, dopo una forsennata lotta contro un lupo
fam elico, di cui era stata inutilm ente allertata. Nella "tem atizzazione" del personaggio em erge l’indole
curiosa, v itale e ribelle di Blanquette di fronte all’atteggiam ento aggressiv o e feroce del lupo (specchio
m usicale della prim a). Il che dov rebbe determ inare nell’ascoltatore l’istintiv a reazione di opporsi a una
realtà intim idatoria che im pedisce di assaporare anche le "gioie rischiose" della v ita per il tim ore di
finire in bocca al lupo nel tentativ o tem erario di sconfiggerlo a cornate. La m usica di Corghi rifugge da
http://www.ilsussidiario.net/News/Musica-e-concerti/2014/7/12/OPERA-Le-sette-serate-musicali-di-Siena-da-non-perdere/print/513771/
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OPERA/ Le sette serate musicali di Siena da non perdere
tentazioni sperim entali: accom pagna il m elologo con una partitura diretta da un lato a creare
l’am biente prov enzale in cui si sv olge la v icenda e dall’altro l’inno alla libertà della capretta
(consapev ole com unque di soccom bere nel suo tentativ o di uscire dal recinto ed "andare v erso la v ita").
Magnifica Chiara Muti che ha recitato integralm ente il testo di Daudet con una dizione francese perfetta
ed inflessioni della Prov enza.
Alla nov ità di Corghi si riflette la m usica di scena ha seguito, nella seconda parte della serata
dell’Arlésienne capolav oro di Georges Bizet, anch’essa com posta su un testo di Daudet, in un gioco di
destini incrociati che accom unano i protagonisti delle due differenti storie, quel desiderio di am ore e
libertà brutalm ente negato: nell’Arlésienne ne è protagonista l’am ore infelice di Fréderc per una
ragazza di Arles che lo porterà alla m orte. L’Arlésienne è stata eseguita nella rev isione critica della
v ersione originale per 2 6 strum enti (a cura di Giacom o Zani) e nella traduzione italiana del testo e
riduzione per v oce recitante di Vincenzo De Viv o. Il lav oro di Bizet è troppo noto per dov ere essere
com m entato. La nov ità è che m entre di solito si esegue la suite com posta da Bizet per il dram m a in
cinque atti di Daudet (perdendo i brev e m a m agnifici cori), in questa produzione la partitura è eseguita
integralm ente ed il dram m a riassunto in italiano da Chiara Muti. Una riflessione critica: una
sforbiciatura alla parte parlata (specialm ente nella prim a parte), con l’elim inazione di intrecci e
personaggi secondari, av rebbe reso in m aggiore tensione, ed anche m igliore attenzione ad una m usica
che, al pari di quella di Carm en, è densa di presagi dell’espressionism o.
© Riproduzione riserv ata.
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