CHIGIANA Unico Settimana 2010 OK 24-06-2010 17:56 Pagina 9 9 ALDO BENNICI Direttore Artistico dell’Accademia Musicale Chigiana La Settimana Musicale Senese: il teatro musicale di oggi, “Piccoli amori” e un Coro che guarda al futuro a Settimana Musicale Senese non dimentica anche quest’anno la sua vocazione alla contemporaneità, guardando ancora una volta in particolare al teatro musicale di oggi, espressione di una realtà musicale viva che ci riguarda da vicino e che per questo abbiamo il dovere di conoscere. L’olandese Louis Andriessen, una delle voci centrali nel panorama odierno, particolarmente attento alla capacità comunicativa della musica, è il compositore scelto come autore di una nuova opera, che viene presentata a Siena in prima mondiale: Anaïs Nin, “monodramma” per una voce ed un ensemble di nove musicisti, una rappresentazione scenica che ripercorre la vicenda esistenziale inquieta della scrittrice cui è intitolata, donna affascinante e scandalosa, tormentata dalla sua ansia di vita, che fece scalpore con le sue pagine dal contenuto erotico. I suoi amori, il suo ambiguo rapporto con il padre musicista, il suo appassionato talento letterario sono tracciati in questa nuova partitura di Andriessen, nata espressamente da una commissione dell’Accademia Musicale Chigiana e della London Sinfonietta. A dar voce alla figura di Anaïs Nin è la cantante Cristina Zavalloni, personalità poliedrica, capace di spaziare dalla musica antica a quella dei nostri giorni: proprio per lei Andriessen ha pensato questo ruolo. Ma la programmazione della Settimana Musicale Senese guarda anche alle riscoperte, che dopo il Barocco delle passate edizioni sondano questa volta terreni a noi più vicini, fra la fine dell’Ottocento e gli inizi del Novecento. Camille Saint-Saëns e Nino Rota (a trent’anni appena trascorsi dalla sua scomparsa) diventano così i protagonisti di una serata concepita come l’avvio di una nuova serie di appuntamenti intitolati “Piccoli amori”. Vicende sentimentali tratte dal vissuto quotidiano, nate per caso, senza mitizzazioni, senza tragedie, destinate a inaspettate svolte repentine e suggellate dal sorriso del lieto fine: come quella che Saint-Saëns illustra con lieve raffinatezza strumentale ne La Princesse Jaune, opéra comique sospesa fra sogno e realtà, con Kornélis infatuato di una principessa giapponese ritratta in un dipinto e che poi scopre essere invece attratto dalla giovane Léna, sognata in fogge orientali; o come quella, legata ad una quotidianità più spicciola, che con il consueto garbo espressivo L