CHIGIANA Unico Settimana 2010 OK
24-06-2010
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ALDO BENNICI
Direttore Artistico
dell’Accademia Musicale Chigiana
La Settimana Musicale Senese: il teatro musicale di oggi, “Piccoli
amori” e un Coro che guarda al futuro
a Settimana Musicale Senese non dimentica anche quest’anno
la sua vocazione alla contemporaneità, guardando ancora una
volta in particolare al teatro musicale di oggi, espressione di
una realtà musicale viva che ci riguarda da vicino e che per questo
abbiamo il dovere di conoscere. L’olandese Louis Andriessen, una
delle voci centrali nel panorama odierno, particolarmente attento alla
capacità comunicativa della musica, è il compositore scelto come
autore di una nuova opera, che viene presentata a Siena in prima
mondiale: Anaïs Nin, “monodramma” per una voce ed un ensemble
di nove musicisti, una rappresentazione scenica che ripercorre la
vicenda esistenziale inquieta della scrittrice cui è intitolata, donna
affascinante e scandalosa, tormentata dalla sua ansia di vita, che
fece scalpore con le sue pagine dal contenuto erotico. I suoi amori,
il suo ambiguo rapporto con il padre musicista, il suo appassionato
talento letterario sono tracciati in questa nuova partitura di Andriessen, nata espressamente da una commissione dell’Accademia Musicale Chigiana e della London Sinfonietta. A dar voce alla figura di
Anaïs Nin è la cantante Cristina Zavalloni, personalità poliedrica,
capace di spaziare dalla musica antica a quella dei nostri giorni:
proprio per lei Andriessen ha pensato questo ruolo. Ma la programmazione della Settimana Musicale Senese guarda anche alle riscoperte, che dopo il Barocco delle passate edizioni sondano questa
volta terreni a noi più vicini, fra la fine dell’Ottocento e gli inizi
del Novecento. Camille Saint-Saëns e Nino Rota (a trent’anni appena trascorsi dalla sua scomparsa) diventano così i protagonisti di
una serata concepita come l’avvio di una nuova serie di appuntamenti intitolati “Piccoli amori”. Vicende sentimentali tratte dal vissuto quotidiano, nate per caso, senza mitizzazioni, senza tragedie,
destinate a inaspettate svolte repentine e suggellate dal sorriso del
lieto fine: come quella che Saint-Saëns illustra con lieve raffinatezza
strumentale ne La Princesse Jaune, opéra comique sospesa fra
sogno e realtà, con Kornélis infatuato di una principessa giapponese
ritratta in un dipinto e che poi scopre essere invece attratto dalla
giovane Léna, sognata in fogge orientali; o come quella, legata ad
una quotidianità più spicciola, che con il consueto garbo espressivo
L