GAETANO FERRARA CORSO MULTIMEDIALE di BASSO ELETTRICO a 4 & 5 corde LEZIONE 1 www.DidatticadelBassoElettrico.it GAETANO FERRARA - CORSO MULTIMEDIALE DI BASSO ELETTRICO LEZIONE 1 - CONTENUTI INTRO © 2017 All rights reserved CONTENUTI OBIETTIVI 1. Ruolo del basso elettrico nella musica Elementi strutturali della musica: ritmo Elementi strutturali della musica: melodia Elementi strutturali della musica: armonia Non solo basso elettrico Oltre il fondamento armonico Il basso moderno Schema riassuntivo 2. Com’è fatto il basso elettrico Elementi del corpo Ponte Componenti elettronici (pickup) Battipenna Attacchi per la tracolla Elementi del manico Paletta e meccaniche (chiavette) Tastiera Capotasto, tasti e segnatasti Truss rod Corde e scalatura Schema riassuntivo 3. Tipologie e modelli di bassi elettrici Fender Precision (1951) Fender Precision (1957) Fender Jazz (1960) Music Man StingRay (1976) G&L (1980) Rickenbacker 4001 (1961) www.DidatticadelBassoElettrico.it 3 © 2017 GAETANO FERRARA - CORSO MULTIMEDIALE DI BASSO ELETTRICO All rights reserved LEZIONE 1 - COM’È FATTO IL BASSO ELETTRICO 2. Com’è fatto il basso elettrico È importante avere un’idea delle principali caratteristiche costruttive del proprio strumento. Quella che seguirà sarà l’anatomia di un classico basso elettrico solid-body (corpo a cassa piena, senza cassa di risonanza) a quattro corde con i tasti. Lo strumento preso in esame è un Fender Precision del 1978, modificato con l’aggiunta di un pickup inserito vicino al ponte. Modello dalla storia gloriosa, il Precision fu creato da Leo Fender nel 1951 e aggiornato nel 1957. Egli concepì uno strumento assemblabile in più parti che possono essere smontate e rimontate, e quindi sostituite, a piacimento (un’idea razionale e pratica che gli consentì di ottimizzare la produzione rendendola vincente nel mercato). I due elementi che contengono tutti gli altri sono il corpo e il manico, queste due parti principali del basso vengono collegate tra loro soprattutto mediante delle viti (bolt-on), ma possono anche essere incollate e incastrate (set-in) o il manico può passare attraverso il corpo (neck-through body). Il materiale usato per costruire il corpo e il manico è naturalmente, per la maggior parte dei casi, il legno (non mancano però materiali quali resine, grafite, alluminio). Possono essere dei blocchi unici o, più comunemente, pezzi incollati tra loro. I legni più usati per la loro costruzione sono i più vari, tra questi: ontano, frassino, acero, pioppo, ciliegio, tiglio, mogano, etc. MANICO CORPO www.DidatticadelBassoElettrico.it 21 © 2017 GAETANO FERRARA - CORSO MULTIMEDIALE DI BASSO ELETTRICO All rights reserved LEZIONE 1 - COM’È FATTO IL BASSO ELETTRICO Elementi del corpo 1) 2) 3) 4) PONTE COMPONENTI ELETTRONICI (PICKUP) BATTIPENNA ATTACCHI PER LA TRACOLLA Ponte Struttura metallica avvitata sul corpo, alla quale vengono ancorate le corde. Il ponte è formato da una piastra con un bordo rialzato alla quale vengono fissate delle sellette dove poggiano le corde. Un ponte di fattura più massiccia aumenta il sustain (durata del suono). 22 PIASTRA DEL PONTE FENDER SELLETTE COMPLETE DI VITI PER LE REGOLAZIONI PONTE MONTATO SUL CORPO PONTE MONTATO SUL CORPO CON LE CORDE www.DidatticadelBassoElettrico.it GAETANO FERRARA - CORSO MULTIMEDIALE DI BASSO ELETTRICO © 2017 All rights reserved LEZIONE 1 - COM’È FATTO IL BASSO ELETTRICO Agendo sulle viti delle sellette con un cacciavite e/o una brugola è possibile regolare l’intonazione e l’altezza delle corde (in combinazione con il truss rod). REGOLAZIONE DELL’ALTEZZA DELLE CORDE REGOLAZIONE DELL’INTONAZIONE Per dare maggiore sustain al suono, alcuni modelli di bassi permettono di ancorare le corde a delle boccole montate sul retro del corpo, facendole passare attraverso il corpo dello strumento per poi poggiarsi regolarmente sulle sellette del ponte. CORDE ANCORATE ATTRAVERSO IL CORPO www.DidatticadelBassoElettrico.it 23 © 2017 GAETANO FERRARA - CORSO MULTIMEDIALE DI BASSO ELETTRICO All rights reserved LEZIONE 1 - COM’È FATTO IL BASSO ELETTRICO Componenti elettronici (pickup) Generalmente il basso elettrico presenta le seguenti parti elettroniche: Pickup Potenziometri con le relative manopole Output jack Il pickup (o magnete) è l’elemento specifico indispensabile di uno strumento elettrico, che, al contrario di uno strumento acustico, non ha la cassa di risonanza ma un corpo pieno (solid-body). È costituito da una bobina di filo di rame avvolto intorno ad un nucleo magnetico, la corda metallica, vibrando nel campo magnetico, produce nella bobina il segnale elettrico corrispondente alle vibrazioni acustiche. PICKUP Nel caso particolare del nostro strumento preso in esame, abbiamo due tipologie di pickup: quello del Fender Precision (il modello del 1957) abbreviato “P Bass” e quello del Fender Jazz (1960) detto “J Bass”. Il pickup del Precision (montato vicino al manico e quindi chiamato “pickup al manico”) è un unico pickup a bobine separate (split coil), una per la prima e seconda corda e una per la terza e la quarta. È un sistema che entra nella categoria dei pickup detti humbucker, ovvero “annulla rumori”, elimina infatti i ronzii elettromagnetici. Il J Bass pickup (montato vicino al ponte e quindi detto “pickup al ponte”) è invece un magnete a bobina singola (single coil). PICKUP “J” 24 PICKUP “P” www.DidatticadelBassoElettrico.it © 2017 GAETANO FERRARA - CORSO MULTIMEDIALE DI BASSO ELETTRICO All rights reserved LEZIONE 1 - COM’È FATTO IL BASSO ELETTRICO Il segnale elettrico viene trasmesso ai potenziometri che provvedono a regolare il tono e il volume di uscita del suono. POTENZIOMETRO I potenziometri, manovrati con le apposite manopole, sono avvitati al battipenna e collocati nello scasso sottostante. MANOPOLE E POTENZIOMETRI AVVITATI AL BATTIPENNA Nel caso specifico del Fender Precision e di molti modelli simili, due potenziometri sono assegnati alla regolazione del volume dei rispettivi pickup, mentre il terzo opera un taglio delle frequenze più alte andando a scurire il timbro dello strumento. FUNZIONI DELLE MANOPOLE Altre configurazioni prevedono un volume generale, un balance o blender o balance blend pot (ovvero un potenziometro che miscela o esclude uno o l’altro pickup) e il solito tono (filtro passabasso) che taglia le frequenze alte. www.DidatticadelBassoElettrico.it 25 © 2017 GAETANO FERRARA - CORSO MULTIMEDIALE DI BASSO ELETTRICO All rights reserved LEZIONE 1 - COM’È FATTO IL BASSO ELETTRICO Dopo essere passato dai potenziometri, finalmente il suono trasformato in energia elettrica si appresta ad uscire dal basso mediante l’output jack. Si tratta della presa di connessione con il jack maschio (spinotto TRS di 1/4 di pollice o 6,3 mm). OUTPUT JACK SPINOTTO JACK TRS 6,3 mm Il jack, collegato al cavo, trasmetterà il segnale all’amplificatore che a sua volta si occuperà di potenziarlo e, con l’ausilio di un altoparlante montato in una cassa, riconvertirlo in segnale acustico. OUTPUT JACK AVVITATO AL BATTIPENNA E COLLEGATO AL CAVO ATTRAVERSO IL JACK Battipenna È una sottile lamina generalmente in plastica ma anche in alluminio o altro materiale metallico (il che ha una certa influenza sul timbro), la sua funzione originale è quella di preservare il legno dai colpi del plettro (penna in Italia è sinonimo di plettro), ma come abbiamo visto serve anche a fornire una base a potenziometri e output jack, oltre che a coprire eventuali scassi operati nel legno. È quasi superfluo sottolineare l’influenza che il battipenna esercita sull’aspetto estetico dello strumento. BATTIPENNA FENDER PRECISION 26 BATTIPENNA FENDER JAZZ www.DidatticadelBassoElettrico.it © 2017 GAETANO FERRARA - CORSO MULTIMEDIALE DI BASSO ELETTRICO All rights reserved LEZIONE 1 - COM’È FATTO IL BASSO ELETTRICO Attacchi per la tracolla Sono due cilindri di metallo con una incavatura laterale, avvitati uno sul lato del corpo all’altezza del ponte e l’altro sulla punta del corno superiore, servono per poter applicare la tracolla allo strumento e quindi poter suonare in piedi o anche da seduti con più stabilità. Altamente consigliati sono i sistemi strap lock che consentono di montare degli attacchi di sicurezza sulla tracolla (che vanno poi inseriti sugli attacchi avvitati al basso), in modo da non rischiare il distacco imprevisto della medesima dallo strumento. ATTACCO PER TRACOLLA SISTEMA STRAP LOCK Elementi del manico 1) 2) 3) 4) PALETTA E MECCANICHE (CHIAVETTE) TASTIERA CAPOTASTO, TASTI E SEGNATASTI TRUSS ROD Paletta e meccaniche (chiavette) La paletta è la parte estrema del manico dello strumento, dove sono montate le meccaniche, con le relative chiavette, che reggono le corde e ne gestiscono l’accordatura. Fondamentalmente esistono due tipi di paletta: il modello Fender con tutte le chiavette in linea e il modello che possiamo definire di tipo “spagnolo”, che riprende cioè la disposizione delle chiavette dalla chitarra classica, divise equamente due da una parte e due dall’altra nel caso del 4 corde (2+2), il 5 corde ne ha tre da una parte e due dall’altra (3+2), il 6 corde tre da una e tre dall’altra (3+3), quelli della Ken Smith sono un bell’esempio di bassi costruiti con la paletta “spagnola”, ma pensiamo anche al Rickenbacker. Una via di mezzo tra le due tipologie è rappresentata invece dalle palette dei bassi Musicman (3+1). PALETTA FENDER CON LE MECCANICHE IN LINEA www.DidatticadelBassoElettrico.it 27 © 2017 GAETANO FERRARA - CORSO MULTIMEDIALE DI BASSO ELETTRICO All rights reserved LEZIONE 1 - COM’È FATTO IL BASSO ELETTRICO PALETTA SMITH (TIPO SPAGNOLO) CON LE MECCANICHE DISTRIBUITE DA AMBO I LATI (3+2) PALETTA MUSIC MAN VIA DI MEZZO TRA FENDER E TIPO SPAGNOLO (3+1) Un’altra caratteristica importante da considerare è l’inclinazione della paletta rispetto alla tastiera, più è accentuata più è favorito il sustain dello strumento. Osserviamo come, tra le due palette prese in esame, la paletta Fender è parallela alla tastiera mentre quella dello Smith presenta una certa inclinazione. Esistono anche bassi senza paletta (headless) in cui le meccaniche sono montate direttamente sul ponte. Le meccaniche funzionano in base al principio della vite senza fine: la chiavetta agisce su una ruota dentata a sua volta collegata al perno, che attraversa la paletta, dove viene fissata la corda. Il perno, nella maggioranza dei casi, presenta un foro nel quale viene infilata la corda per agevolare le operazioni di montaggio. Dopo aver ancorato e avvolto attorno al suo perno la corda, attraverso le chiavette è possibile regolarne la tensione e quindi l’accordatura. MECCANICA 28 FORO NEL PERNO PER AVVOLGERE LA CORDA www.DidatticadelBassoElettrico.it © 2017 GAETANO FERRARA - CORSO MULTIMEDIALE DI BASSO ELETTRICO All rights reserved LEZIONE 1 - COM’È FATTO IL BASSO ELETTRICO Tastiera È la parte fondamentale e costitutiva del manico sulla quale si premono le corde con le dita per produrre i suoni alle varie altezze. Di solito si tratta di un’assicella di legno (ma possono essere utilizzati anche materiali sintetici, tipo resine fenoliche o fibra di carbonio) rettangolare di vario spessore, incollata sulla parte anteriore del manico, alla quale vengono applicati i tasti. I legni più usati sono il palissandro e l’ebano. La tastiera può anche far parte del manico stesso, ovvero presentarsi come un unico pezzo di legno, spesso in acero, al quale vengono direttamente applicati i tasti. TASTIERA IN ACERO PEZZO UNICO COL MANICO TASTIERA IN PALISSANDRO INCOLLATA Esiste inoltre la tastiera fretless (senza tasti), che diventa in questo modo analoga alle tastiere degli strumenti ad arco quali il contrabbasso, il violoncello, la viola e il violino. TASTIERA FRETLESS La tastiera può presentare un raggio di curvatura (radius) più o meno accentuato, la tastiera piatta facilita la regolazione di un’action bassa e il bending, mentre una tastiera più bombata agevola l’esecuzione degli accordi (non proprio un problema specifico del bassista). Il raggio viene misurato in pollici: più alto è il numero, più la tastiera è piatta e viceversa, le misure vanno generalmente da 7,25” (molto bombata tipo i vecchi Fender) a 20” e oltre (quasi piatta tipo i Warwick e bassi a 5 o 6 corde), in mezzo abbiamo, per fare qualche esempio, con 9,5” i modelli Fender attuali, con 11” lo StingRay della Music Man, con 12” i bassi della G&L. RAGGIO DI CURVATURA (RADIUS) Non mancano tastiere a raggio di curvatura variabile (compound radius), bombate all’inizio, all’altezza del capotasto, e più piatte man mano che si va verso il corpo dello strumento. www.DidatticadelBassoElettrico.it 29 © 2017 GAETANO FERRARA - CORSO MULTIMEDIALE DI BASSO ELETTRICO All rights reserved LEZIONE 1 - COM’È FATTO IL BASSO ELETTRICO Capotasto, tasti e segnatasti Posto tra la paletta e l’inizio della tastiera, il capotasto è una barretta (che può essere di vario materiale, come plastica, avorio, osso, ottone, grafite) in cui sono incise delle scanalature dove alloggiano le corde quando vengono tese dalle meccaniche al ponte. CAPOTASTO Prende la funzione del tasto zero permettendoci di suonare le corde a vuoto (quando vibrano senza intervenire con la mano sinistra sulla tastiera). Determina, insieme con il ponte, la spaziatura e l’altezza delle corde. Ha inoltre una certa influenza sulla timbrica, ad esempio quando è in ottone si ottiene più sustain. Alcuni modelli permettono di regolare l’altezza delle corde (altezza al capotasto). CAPOTASTO IN OTTONE REGOLABILE I tasti sono delle piccole barrette metalliche (acciaio o nichel) inserite perpendicolarmente sulla tastiera, la loro funzione è quella di permettere il preciso frazionamento della corda, determinando così la giusta intonazione delle note che suonate. L’applicazione dei tasti è un’operazione delicata che va eseguita con la massima cura e precisione. SEZIONE DEL TASTO TASTO PRIMA DI ESSERE APPLICATO E TAGLIATO TASTI APPLICATI PRONTI PER ESSERE TAGLIATI I tasti possono avere varie dimensioni sia in altezza che in larghezza, queste misure vengono denominate, dal più piccolo al più grande, con termini come vintage, medium jumbo, jumbo, extra jumbo o simili. La scelta è affidata all’esperienza e alla propria sensibilità, in senso generale i tasti bassi favoriscono il glissato (scivolare sulle corde) quelli alti il bending (tirare le corde), quelli larghi migliorano il sustain. Normalmente il numero dei tasti presente sui vari modelli di bassi elettrici va da 20 a 24. Il loro numero è indicato dagli appositi segnatasti (di varie forme ma solitamente dei cerchietti in madreperla, abalone o in plastica). Il tasto successivo al capotasto viene detto 1° tasto, il seguente 2° tasto e così via. 30 www.DidatticadelBassoElettrico.it © 2017 GAETANO FERRARA - CORSO MULTIMEDIALE DI BASSO ELETTRICO All rights reserved LEZIONE 1 - COM’È FATTO IL BASSO ELETTRICO I segnatasti singoli sono posti sui tasti dispari quindi, nel caso di un 24 tasti, sul 3°, 5°, 7°, 9°, 15°, 17°, 19°, 21° (1°, 11°, 13° e 23° non vengono segnalati). Il 12° e il 24° tasto sono indicati invece da un doppio puntino, questo numero, il 12, è importante in musica in quanto indica la serie completa delle note possibili, la scala cromatica (come vedremo ogni 12 note la serie si ripete identica ma raddoppiata di frequenza). NUMERI DEI TASTI Truss rod È una barra regolabile di acciaio o grafite posta internamente al manico. Ha la funzione di rinforzare il manico e contrastare la tensione delle corde a cui è sottoposto. TRUSS ROD Attraverso la sua regolazione, mediante l’utilizzo di una brugola (o cacciavite, o altro, dipende dai modelli), possiamo determinare la giusta curvatura del manico ottenendo, insieme alla regolazione del ponte, un’ottimale altezza delle corde (action) sulla tastiera. Il truss rod ci consente anche di intervenire per compensare le variazioni della curvatura del manico causate da avverse condizioni di temperatura o di umidità. Il bullone dove poter intervenire con la brugola (di solito girando in senso orario si tira, in quello antiorario si rilascia) è situato in uno degli estremi del manico, o dalla parte in contatto con il corpo o tra il capotasto e la paletta. REGOLAZIONE DEL TRUSS ROD www.DidatticadelBassoElettrico.it 31 © 2017 GAETANO FERRARA - CORSO MULTIMEDIALE DI BASSO ELETTRICO All rights reserved LEZIONE 1 - COM’È FATTO IL BASSO ELETTRICO Corde e scalatura Le corde sono di fondamentale importanza per la qualità del suono e lo sviluppo del tocco, da esse parte la vibrazione del nostro suono, attraverso di esse avviene il contatto tra noi e lo strumento, tra la nostra mente/cuore e la musica. Il materiale con cui sono costruite è naturalmente metallico, condizione indispensabile per interagire magneticamente con il pickup, comunemente si tratta di acciaio inossidabile e/o nichel. Sono costituite da un anima solida in acciaio, detta nucleo, attorno alla quale vengono avvolte spire di uno o più fili metallici di acciaio/nichel (possono essere anche cromate, dorate, rivestite in rame, nylon o altri in materiali sintetici di vari colori). Il nucleo può presentarsi anche in forma esagonale dando alla corda caratteristiche di maggiore resistenza nel tempo. AVVOLGIMENTI INTORNO AL NUCLEO NUCLEO ESAGONALE La prima caratteristica di cui tenere conto è la loro età: più sono vecchie più il suono risulterà povero di alte frequenze (gli armonici) e tenderà ad essere scuro (oltre a produrre qualche problema di accordatura e intonazione), al contrario le corde nuove brillano e cantano con chiarezza, queste caratteristiche risaltano in maniera particolare nelle tecniche dello slap e del tapping. L’altra grande discriminante da considerare è la scelta tra le corde lisce (flatwound) o le corde ruvide (roundwound). A determinare la ruvidità o la liscezza è l’avvolgimento (wound) esterno delle corde. Una corda liscia (avvolgimento a sezione piatta) ha un suono morbido, di carattere jazzato, dove prevale la fondamentale ma si riduce il sustain, favorisce i glissati ed è comoda al tocco. La ruvida (avvolgimento a sezione tonda) ha invece delle caratteristiche di brillantezza, sustain e attacco deciso, più aggressivo per così dire, sicuramente è il tipo di corda più versatile, adatta anche per lo slap e il tapping. Non manca la possibilità di realizzare un compromesso tra le due tipologie attraverso le corde semiruvide/semilisce (halfwound o groundwound). CORDA LISCIA (FLATWOUND) CORDA RUVIDA (ROUNDWOUND) Un’altra caratteristica importante da valutare è il diametro (calibro) delle corde. Esso viene misurato in pollici (1” pollice = 2,54 cm), si va dalle mute cosiddette light, dal diametro più piccolo, più agili e controllabili al tocco, preferite dai virtuosi, fino alle mute heavy, per suoni più robusti. Vediamo una tabella con le misure (in pollici e in millimetri) di diametro più comuni. I nomi che definiscono le mute sono indicativi così come le possibili combinazioni di misure. 32 www.DidatticadelBassoElettrico.it © 2017 GAETANO FERRARA - CORSO MULTIMEDIALE DI BASSO ELETTRICO All rights reserved LEZIONE 1 - COM’È FATTO IL BASSO ELETTRICO EXTRA LIGHT LIGHT MEDIUM HEAVY I corda SOL (G) II corda RE (D) III corda LA (A) IV corda MI (E) V corda SI (B) 0,030”/0,76mm 0,050”/1,27mm 0,070”/1,77mm 0,090”/2,28mm 0,110”/2,79mm 0,035”/0,88mm 0,055”/1,39mm 0,075”/1,90mm 0,095”/2,41mm 0,115”/2,92mm 0,040”/1,01mm 0,055”/1,39mm 0,075”/1,90mm 0,095”/2,41mm 0,115”/2,92mm 0,040”/1,01mm 0,060”/1,52mm 0,080”/2,03mm 0,100”/2,54mm 0,120”/3,04mm 0,045”/1,14mm 0,065”/1,65mm 0,080”/2,03mm 0,100”/2,54mm 0,120”/3,04mm 0,045”/1,14mm 0,065”/1,65mm 0,085”/2,15mm 0,105”/2,66mm 0,125”/3,17mm 0,050”/1,27mm 0,070”/1,77mm 0,090”/2,28mm 0,110”/2,79mm 0,128”/3,30mm 0,055”/1,39mm 0,075”/1,90mm 0,095”/2,41mm 0,115”/2,92mm 0,135”/3,42mm Infine va considerata la scalatura, ovvero la lunghezza della corda vibrante a vuoto misurata dal capotasto alla selletta del ponte (detto anche diapason). La misura standard è quella stabilita dal grande Leo Fender nel lontano 1951: 34”/86,36 cm. Tale misura, la più comune, viene detta scala lunga (long scale). La scala corta (short scale), ideale per le mani piccole, misura, con leggere varianti, 30”/76,2 cm, famosi modelli con questa scalatura sono il mitico Höfner 500/1 violin bass di Paul McCartney (per la precisione 30,25”/76,84 cm), il Fender Mustang Bass, il bellissimo Gibson EB-3 suonato da Jack Bruce (30,5”/77,47). Tra i bassi economici ricordiamo il Greg Bennett Corsair. Non manca la scalatura media (medium scale) che ha una lunghezza di 32”/81,28 cm come il Kubicki Ex-Factor utilizzato da Stuart Hamm che con un meccanismo particolare, un morsetto, collegato con una levetta, permette di allungare la IV corda da 32” a 36” trasformando il MI a vuoto in RE basso (il sistema è detto drop D) e estendendo la tastiera di due tasti. Abbiamo poi anche bassi con scalature più lunghe di 34”, ad esempio la Modulus produce molti modelli da 35”/88,9 cm, si trovano anche bassi da 36”/91,44 soprattutto nei casi di bassi a 5 o 6 corde per migliorare la qualità sonora del SI basso (ma anche il DO alto, pare, guadagna in pienezza), come il Fodera Anthony Jackson Presentation Contrabass Guitar o i lavori di Carl Thompson (38”), queste scalature vengono dette “extra long scale” e in generale sono adatte a soggetti che hanno mani di grandezza adeguata. GIBSON EB-3: SCALA CORTA (30,5”) KUBICKI EX-FACTOR: SCALA MEDIA (32”) www.DidatticadelBassoElettrico.it 33 GAETANO FERRARA - CORSO MULTIMEDIALE DI BASSO ELETTRICO © 2017 All rights reserved LEZIONE 1 - COM’È FATTO IL BASSO ELETTRICO FENDER JAZZ: SCALA LUNGA (34”) MODULUS QUANTUM: SCALA EXTRA LUNGA (35”) La possibilità di scegliere tra diverse misure di corde e scalature va considerata rispetto alle proprie esigenze ed esperienze personali. Per quanto riguarda le corde, così importanti per il nostro sound, il consiglio è quello di sperimentare il più possibile i diametri, i materiali con cui sono costruite e i modelli dei vari produttori; più piccolo è il diametro più viene favorita la sensibilità nel tocco ma, viceversa, si perde in robustezza del suono. Concludiamo questo paragrafo con una semplice informazione pratica: il maggiore nemico delle corde è il sudore, conviene per la loro salute pulirle bene con un panno ogni volta dopo avere suonato. Com’è fatto il basso elettrico SCHEMA RIASSUNTIVO LE DUE PARTI FONDAMENTALI CHE COSTITUISCONO IL BASSO ELETTRICO SONO IL CORPO E IL MANICO. ESSE POSSONO ESSERE COLLEGATE TRA LORO IN TRE MODI: 1) AVVITANDO IL MANICO CON IL CORPO (BOLT-ON). 2) FACENDO PASSARE IL MANICO ATTRAVERSO IL CORPO (NECK-THROUGH). 3) INCOLLANDO E INCASTRANDO IL MANICO CON IL CORPO (SET-IN). ELEMENTI DEL CORPO: 1) PONTE: PUNTO DI CONTATTO TRA IL CORPO E LE CORDE, MEDIANTE LE SELLETTE NE REGOLA L’ALTEZZA E L’INTONAZIONE. 2) COMPONENTI ELETTRONICI (PICKUP): DISPOSITIVO DI TIPO MICROFONICO CHE PERMETTE LA CONVERSIONE DELLE ONDE ACUSTICHE IN SEGNALE ELETTRICO. IL SEGNALE VIENE A SUA VOLTA INVIATO ALL’AMPLIFICATORE E ALL’ALTOPARLANTE PER ESSERE RICONVERTITO IN ONDE SONORE. 34 www.DidatticadelBassoElettrico.it GAETANO FERRARA - CORSO MULTIMEDIALE DI BASSO ELETTRICO © 2017 All rights reserved LEZIONE 1 - COM’È FATTO IL BASSO ELETTRICO 3) BATTIPENNA: PROTEZIONE DELLA PARTE ANTERIORE DEL CORPO IN PLASTICA O ALTRO MATERIALE, HA ANCHE UNA FUNZIONE ESTETICA E DI MASCHERAMENTO DI EVENTUALI SCASSI PRESENTI SUL CORPO PER CONTENERE PARTI ELETTRONICHE. 4) ATTACCHI PER LA TRACOLLA: PUNTI DI ANCORAGGIO DA INFILARE NEI BUCHI DELLA TRACOLLA, ESISTONO DEGLI ATTACCHI DI SICUREZZA (STRAP LOCK) CHE PREVENGONO INDESIDERATE CADUTE DELLO STRUMENTO DURANTE L’ESECUZIONE IN PIEDI. ELEMENTI DEL MANICO: 1) PALETTA E MECCANICHE (CHIAVETTE): PARTE ESTREMA DELLO STRUMENTO SULLA QUALE VENGONO MONTATI DEI DISPOSITIVI PER ANCORARE LE CORDE AL MANICO (LE MECCANICHE), ATTRAVERSO LE CHIAVETTE DELLE MECCANICHE SI REGOLA LA TENSIONE E DUNQUE L’ACCORDATURA DELLE CORDE. LE CHIAVETTE VENGONO DISPOSTE O IN LINEA DRITTA SU UN LATO DELLA PALETTA (PALETTA FENDER) O DISTRIBUITE SU DUE LATI (PALETTA SPAGNOLA). 2) TASTIERA: LAMINA IN LEGNO INCOLLATA SULLA PARTE ANTERIORE DEL MANICO ALLA QUALE VENGONO APPLICATI I TASTI; PUÒ ESSERE PARTE UNICA CON IL MANICO AL QUALE VENGONO APPLICATI DIRETTAMENTE I TASTI; QUANDO È SENZA TASTI PARLIAMO DI TASTIERA “FRETLESS”. 3) CAPOTASTO, TASTI E SEGNATASTI: IL CAPOTASTO, UNA BARRETTA IN OSSO, PLASTICA O METALLO, È IL TASTO ZERO A PARTIRE DAL QUALE VIBRANO LE CORDE A VUOTO (DAL CAPOTASTO AL PONTE) ALLOGGIATE IN APPOSITE SCALANATURE; I TASTI SONO BARRETTE METALLICHE CHE, FRAZIONANDO LA CORDA MEDIANTE PRESSIONE, PERMETTONO LA PRECISA INTONAZIONE DELLE NOTE; I SEGNATASTI INDICANO LA POSIZIONE DEI TASTI. 4) TRUSS ROD: BARRA DI RINFORZO METALLICA REGOLABILE COLLOCATA ALL’INTERNO DEL MANICO, HA LA FUNZIONE DI OPPORSI ALLA TENSIONE DELLE CORDE PERMETTENDO LA GIUSTA REGOLAZIONE DELLA CURVATURA DEL MANICO. LE CORDE SONO UN FATTORE DETERMINANTE DELLA QUALITÀ’ TIMBRICA DEL SUONO PRODOTTO. LE CARATTERISTICHE CHE BISOGNA PRENDERE IN CONSIDERAZIONE AL MOMENTO DELL’ACQUISTO SONO 4: 1) MATERIALE CON IL QUALE SONO PRODOTTE: ACCIAIO E/O NICHEL, BRONZO, RIVESTITE IN RAME O MATERIALI SINTETICI. 2) LISCE O RUVIDE. 3) DIMENSIONE DEL DIAMETRO: VIENE MISURATA IN POLLICI, LA O,O45” (I CORDA SOL) VIENE CONSIDERATA MEDIA. 4) SCALATURA DELLO STRUMENTO: LUNGHEZZA DELLA CORDA VIBRANTE MISURATA IN POLLICI DAL CAPOTASTO AL PONTE. SCALA CORTA 30”; SCALA MEDIA 32”; SCALA LUNGA 34” (STANDARD FENDER, STRAGRANDE MAGGIORANZA DEI BASSI ELETTRICI); SCALA EXTRA LUNGA 35” O 36”. FATTORE FONDAMENTALE CHE DETERMINA LA SONORITÀ DI UNA CORDA È LA SUA ETÀ E IL GRADO DI PULIZIA CON CUI È STATA MANTENUTA, COMUNQUE IN UN PERIODO CHE VA DAI 3 AI 6 MESI LA CORDA PERDE PROGRESSIVAMENTE LA SUA RISPOSTA SUGLI ARMONICI ACUTI. ELEMENTI CHE COMPONGONO UN BASSO ELETTRICO www.DidatticadelBassoElettrico.it 35