Marzo, 3 – Inizio ore 17.00. Accoglienza ore 16.45

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Marzo, 3 – Inizio ore 17.00. Accoglienza ore 16.45.
XLIII Colloquio di studi e ricerca storica
Brindisi. Palazzo Granafei-Nervegna (g.c.)
Macedonia e Brindisi: storia di un secolare rapporto
ORGANIZZAZIONE
GRANAfertART
Società di Storia Patria per la Puglia –Sezione di Brindisi
PARTNER
Istituto Culturale Internazionale Real Casa di Macedonia
PATROCINIO
Comunità Ellenica del Grande Salento - Brindisi, Lecce e Taranto
Quando le luci della notte si rifletteranno immobili
sulle acque verdi di Brindisi
Lascerai il molo confuso dove si agitano parole
passi remi e macchinari
( SOPHIA DE MELLO BREYNER ANDRESEN, Itaca, da Come un grido
puro, traduzione e cura diFEDERICO BERTOLAZZI Milano: Crocetti
Editore, 2013)
Da Brindisi, navigando verso oriente, i Romani mossero per la conquista dei Balcani. Per raggiungere lo
scopo non bastava un punto di partenza, era necessario che questo luogo fosse facilmente raggiungibile
ed è probabile che il prolungamento dell’Appia sino a Brindisi e seriormente, dopo il crollo della potenza
macedone, sull’altra sponda su una direttrice transbalcanica quale l’Egnazia, lungo la quale i prodotti
dell'Adriatico penetravano nell'interno della penisola balcanica e nell'Oriente, e quelli d'Oriente a loro
volta scendevano verso l'Adriatico e l'Occidente, sia stato dovuto a tale circostanza. Gli stati o gli imperi
in ascesa o all’apice della loro potenza costruiscono strade e ponti, mentre quelli in declino o in pericolo
innalzano mura e barriere.
Naturalmente diveniva inevitabile, per giungere a una nuova sintesi, il confronto con la potenza
egemone in quell’area: il regno di Macedonia. L’obiettivo militare della guerra era quello di impedire a
quella potenza di minacciare Roma e alterare gli equilibri geopolitici; le offensive lanciate prima contro
Filippo V e poi contro Perseo, sono motivate dall’accusa di agire da fiancheggiatori dei nemici di Roma.
Di fronte ad una minaccia con queste caratteristiche le tradizionali strategie della politica estera
romana, ovvero il contenimento e la deterrenza, si rivelano inadatte. La deterrenza, ovvero la promessa
di una rappresaglia massiccia contro un aggressore, rischia di essere un’arma spuntata in quanto basata
su assunti non applicabili a governi assoluti. Essa presuppone, infatti, che un eventuale confronto
militare coinvolga comunque attori dotati di razionalità, in grado di soppesare i rischi connessi alle
diverse ipotesi strategiche, di scendere a patti e tra i quali, quindi, possa alla fine nascere una - sia pure
forzosa - fiducia. Il contenzioso con la Macedonia fu risolto in ultimo con la guerra preventiva;
l’intervento armato è giustificato da una diversa percezione della minaccia, che in questo caso è stimata
come imminente e di entità crescente, quasi prossima ad essere attivata. Non esistono quindi, alla luce
di questi presupposti di necessità ed urgenza, altre alternative se non quella dell’azione militare. Nella
visione dei più influenti pensatori neoconservatives, la preemptive war viene definita come “anticipatory
self-defence”, nella quale si mira addirittura a colpire anche le intenzioni dell’avversario, e non solo gli
atti preparatori a un eventuale attacco. Quando si adotta una strategia basata sulla guerra preventiva si
ritiene che l’attacco immediato sia meno costoso di quello futuro, perché nel frattempo il nemico si
rinforzerebbe, rendendo così più difficile e sanguinoso il successo. In tutto il lungo conflitto grande fu il
ruolo di Brindisi e dei cittadini di Brindisi uno dei quali fornì il pretesto per l’ultima e decisiva campagna
militare ai danni della Macedonia.
PROGRAMMA
Indirizzi di saluto
COSIMO CANNONE
Presidente Istituto Culturale Internazionale Real Casa di Macedonia
ANTONELLA MASTROPAOLO
Console onorario di Grecia per Brindisi, Lecce e Taranto
Interventi
GIACOMO CARITO
Società di Storia Patria per la Puglia
Un brindisino alla corte di Perseo di Macedonia: Lucio Ramnio
Coordina e introduce i lavori
ANTONIO MARIO CAPUTO
Società di Storia Patria per la Puglia
Al termine delle relazioni, i lavori proseguiranno presso l'Open Club (vico Tarantafilo, 10), locale posto
nella suggestiva cornice degli scavi romani sotto il Teatro Verdi, dove Ioannis Davilis (Presidente
della Comunità Ellenica del Grande Salento - Brindisi, Lecce e Taranto e referente regionale dei Greci
di Puglia) si soffermerà sulla Controversia tra Repubblica di Macedonia e Grecia. Nel corso
dell'informale, conviviale e originale incontro, Giancarlo Cafiero (Società di Storia Patria per la
Puglia) darà lettura di brani relativi al porto di Brindisi. La scelta comprende versi di Franco Calderaro
(da Viersi ‘rranciati, Brindisi: Tipografia Roma, 1931), Giovanni Guarino (da Puisii, Brindisi: Mealli,
1933 e Mellonata, Brindisi: Tipografia Durano, 1933), Pasquale Camassa (Un brindisi a Brindisi, pro
manuscripto).
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