UNIVERSITÀ DEGLI STUDI DELLA BASILICATA - Facoltà di Architettura di Matera Classe LM/4, conforme alla DIRETTIVA EUROPEA 85/384 e al D.M. 22 ottobre 2004, n.270 a.a. 2011/2012 II ANNO – Semestrale TECNOLOGIA DELL’ARCHITETTURA I PROF. ARCH. ANTONELLA GUIDA ING. ANTONELLO PAGLIUCA (Tutor del Laboratorio di Tecnologia dell’Architettura) Assistenti ING. MAURO DE LUCA PICIONE ARCH. DORIANA DE TOMMASI ING. IPPOLITA MECCA Prof. Antonella GUIDA Università della Basilicata DAPIT - Dipartimento di Architettura Pianificazione e Infrastrutture di Trasporto IMPIANTI IDRICI IMPIANTI DI DISTRIBUZIONE ACQUA POTABILE Prof. Antonella GUIDA Università della Basilicata DAPIT - Dipartimento di Architettura Pianificazione e Infrastrutture di Trasporto IMPIANTI DI DISTRIBUZIONE DELL’ACQUA PRINCIPALI MOTIVAZIONI: • GARANTIRE LA CORRETTA UTILIZZAZIONE DELL’EDIFICIO PREVISTA DALL’UTENZA IN RAPPORTO ALLE ATTIVITA’ (FUNZIONALITA’) • MANTENENDO ADEGUATI LIVELLI DI PRESTAZIONE (QUALITA’) IN RAPPORTO A NUMEROSI FATTORI (QUALITA’ DELLA VITA, DISPONIBILITA’ ECONOMICA, USO RAZIONALE DELLE RISORSE, ETC.) Prof. Antonella GUIDA Università della Basilicata DAPIT - Dipartimento di Architettura Pianificazione e Infrastrutture di Trasporto IMPIANTI DI DISTRIBUZIONE DELL’ACQUA CLASSIFICAZIONE: • IMPIANTI DI DISTRIBUZIONE DELL’ACQUA POTABILE • IMPIANTI PER LA PRODUZIONE E LA DISTRIBUZIONE DELL’ACQUA CALDA SANITARIA (A.C.S.) • IMPIANTI IDRICI ANTINCENDIO Prof. Antonella GUIDA Università della Basilicata DAPIT - Dipartimento di Architettura Pianificazione e Infrastrutture di Trasporto IMPIANTI DI DISTRIBUZIONE DELL’ACQUA POTABILE FUNZIONALITA’ (NELLA RESIDENZA): 1. • • 2. 3. • ALIMENTAZIONE ESIGENZA ALIMENTARE DIRETTA PREPARAZIONE CIBI IGIENE PERSONALE LAVAGGI BIANCHERIA, STOVIGLIE, PULIZIA CASA, AUTO Prof. Antonella GUIDA Università della Basilicata DAPIT - Dipartimento di Architettura Pianificazione e Infrastrutture di Trasporto IMPIANTI DI DISTRIBUZIONE DELL’ACQUA POTABILE APPROVIGIONAMENTO ACQUA POTABILE 1. SOMMINISTRAZIONE ACQUEDOTTO PUBBLICO 2. FONTI IDRICHE ALTERNATIVE (POZZI, CISTERNE, ACQUEDOTTI RURALI O INDUSTRIALI, ETC.) Prof. Antonella GUIDA Università della Basilicata DAPIT - Dipartimento di Architettura Pianificazione e Infrastrutture di Trasporto IMPIANTI DI DISTRIBUZIONE DELL’ACQUA POTABILE COMPONENTI PRINCIPALI 1. 2. 3. 4. 5. 6. 7. PUNTO ALIMENTAZIONE O DI PRELIEVO GRUPPO DI MISURA SISTEMA DI RISERVA IDRICA E/O SCONNESSIONE IDRICA (FABBISOGNO …) SISTEMA DI SOPRAELEVAZIONE (SPECIFICHE PORTATA, PRESSIONE, VELOCITA’) SISTEMA DI ACCUMULO ENERGIA O AUTOCLAVE (AUTOMAZIONE, MIGLIORE FUNZIONAMENTO POMPA) RETE DI DISTRIBUZIONE AI PUNTI DI EROGAZIONE (SANITARI, ETC) ORGANI DI INTERCETTAZIONE, CONTROLLO, SICUREZZA Prof. Antonella GUIDA Università della Basilicata DAPIT - Dipartimento di Architettura Pianificazione e Infrastrutture di Trasporto IMPIANTI IDRICI IMPIANTI DI PRODUZIONE E DISTRIBUZIONE ACQUA CALDA SANITARIA Prof. Antonella GUIDA Università della Basilicata DAPIT - Dipartimento di Architettura Pianificazione e Infrastrutture di Trasporto IMPIANTI DI PRODUZIONE E DISTRIBUZIONE DELL’A.C.S. COMPONENTI PRINCIPALI 1. SISTEMA DI PRODUZIONE A.C.S. 2. SISTEMA DI ACCUMULO (FABBISOGNO A.C.S.) 3. RETE DI DISTRIBUZIONE AI PUNTI DI EROGAZIONE (SANITARI, ETC) 4. RETE DI RICIRCOLO CON CIRCOLATORE 5. ORGANI DI INTERCETTAZIONE, CONTROLLO, SICUREZZA Prof. Antonella GUIDA Università della Basilicata DAPIT - Dipartimento di Architettura Pianificazione e Infrastrutture di Trasporto IMPIANTI DI SCARICO •RACCOLTA E ALLONTANAMENTO REFLUI •RACCOLTA E ALLONTANAMENTO ACQUE METEORICHE Prof. Antonella GUIDA Università della Basilicata DAPIT - Dipartimento di Architettura Pianificazione e Infrastrutture di Trasporto IMPIANTI DI SCARICO PRINCIPI GENERALI FUNZIONAMENTO Gli impianti di scarico devono • RACCOGLIERE • CONVOGLIARE • ALLONTANARE DALL’O.E. i reflui. Questi possono essere: • IMMESSI DIRETTAMENTE NELLA RETE FOGNARIA • SMALTITI IN IDONEI CORPI IDRICI RICETTORI PREVIO TRATTAMENTO (decreto Ronchi) • STOCCATI E PRELEVATI DA UN SOGGETTO TERZO Prof. Antonella GUIDA Università della Basilicata DAPIT - Dipartimento di Architettura Pianificazione e Infrastrutture di Trasporto IMPIANTI DI SCARICO A GRAVITA’ COMPONENTI PRINCIPALI 1) RETE DI DRENAGGIO DEI REFLUI • Diramazioni semplici o a collettore • Colonne di scarico • Collettori di scarico • Pozzetti, chiusure idrauliche, ispezioni, … 2) RETE DI ESALAZIONE O VENTILAZIONE SECONDARIA Prof. Antonella GUIDA Università della Basilicata DAPIT - Dipartimento di Architettura Pianificazione e Infrastrutture di Trasporto IMPIANTI DI SCARICO A GRAVITA’ SIFONE • • • • Il sifone è una chiusura che intercetta le esalazioni di gas mefitici che si formano all’interno della rete di scarico e ne impedisce l’immissione in ambiente. Tale chiusura è quasi sempre idraulica, a volte meccanica o integrata con sistemi meccanici. La chiusura idraulica del sifone dipende principalmente dal battente d’acqua. Ogni apparecchio sanitario dev’essere dotato di idoneo sifone Prof. Antonella GUIDA Università della Basilicata DAPIT - Dipartimento di Architettura Pianificazione e Infrastrutture di Trasporto IMPIANTI DI SCARICO A GRAVITA’ SIFONAGGIO Per effetto delle variazioni di pressione nella rete di scarico indotte dal moto delle acque reflue si può determinare la ‘rottura’ dei sifoni che causa la perdita di tenuta dell’impianto dalla risalita di esalazioni: • sifonaggio per compressione; • sifonaggio per aspirazione; • autosifonaggio. Prof. Antonella GUIDA Università della Basilicata DAPIT - Dipartimento di Architettura Pianificazione e Infrastrutture di Trasporto IMPIANTI DI SCARICO A GRAVITA’ VENTILAZIONE DELL’IMPIANTO DI SCARICO La ventilazione degli impianti di scarico è quindi fondamentale per ragioni • igieniche e funzionali: • consentire lo sfiato all’esterno dei gas che si sviluppano dai liquami; • ridurre il rischio di formazione di muffe e funghi; • garantire una corretta distribuzione delle pressioni nella rete di drenaggio dei reflui ed evitare la temporanea rottura dei sifoni. La ventilazione può essere effettuata mediante: • prolungamento della colonna di scarico fino a sfociare in atmosfera al di sopra della copertura dell’edificio (ventilazione primaria); • rete di esalazione dei gas o di ventilazione (ventilazione secondaria). Prof. Antonella GUIDA Università della Basilicata DAPIT - Dipartimento di Architettura Pianificazione e Infrastrutture di Trasporto IMPIANTI DI SCARICO A GRAVITA’ VENTILAZIONE PRIMARIA Prof. Antonella GUIDA Università della Basilicata DAPIT - Dipartimento di Architettura Pianificazione e Infrastrutture di Trasporto IMPIANTI DI SCARICO A GRAVITA’ VENTILAZIONE PRIMARIA Il tronco di esalazione, compreso tra l’ultimo innesto (braga) e lo sbocco superiore, sfocia 1-2 m oltre la copertura e termina con un pezzo speciale (mitra) che favorisce l’estrazione di aria dalla colonna. Prof. Antonella GUIDA Università della Basilicata DAPIT - Dipartimento di Architettura Pianificazione e Infrastrutture di Trasporto IMPIANTI DI SCARICO A GRAVITA’ VENTILAZIONE PARALLELA DIRETTA Prof. Antonella GUIDA Università della Basilicata DAPIT - Dipartimento di Architettura Pianificazione e Infrastrutture di Trasporto IMPIANTI DI SCARICO A GRAVITA’ VENTILAZIONE SECONDARIA Prof. Antonella GUIDA Università della Basilicata DAPIT - Dipartimento di Architettura Pianificazione e Infrastrutture di Trasporto IMPIANTI DI SCARICO A GRAVITA’ COMPONENTI DIRAMAZIONE DI PIANO Le diramazioni di piano collegano gli apparecchi sanitari alle colonne di scarico mediante un pezzo speciale detto braga e sono costituite da: • Sifoni per ciascun apparecchio sanitario; • Rete di drenaggio a giacitura prevalentemente sub-orizzontale e con pendenza verso la colonna di scarico; • Scatola sifonata (eventuale) Prof. Antonella GUIDA Università della Basilicata DAPIT - Dipartimento di Architettura Pianificazione e Infrastrutture di Trasporto IMPIANTI DI SCARICO A GRAVITA’ COLLEGAMENTO DISCENDENTI-COLLETTORE Le colonne possono collegarsi direttamente al collettore o mediante interposizione di una chiusura idraulica a sifone. La rete può essere ‘a sifoni singoli’, uno per ogni colonna, o ‘a sifone unico generale’. I sifoni costituiscono chiusura anche nei confronti dei gas mefitici provenienti dalla rete fognaria e devono essere adeguatamente ventilati. Prof. Antonella GUIDA Università della Basilicata DAPIT - Dipartimento di Architettura Pianificazione e Infrastrutture di Trasporto IMPIANTI DI SCARICO A GRAVITA’ RETI DI DRENAGGIO ED ESALAZIONE Prof. Antonella GUIDA Università della Basilicata DAPIT - Dipartimento di Architettura Pianificazione e Infrastrutture di Trasporto RETI DI DISTRIBUZIONE E DRENAGGIO: GENERALITA’ • ELEVATA INCIDENZA SU MORFOLOGIA IMPIANTO • COMPATIBILITA’ E CONFLITTUALITA’ CON L’O.E. IN TERMINI DI USO, INSTALLAZIONE E MANUTENZIONE DELL’IMPIANTO • NECESSITA’ PREDISPORRE L’O.E. PER L’ALLOGGIAMENTO, GLI ATTRAVERSAMENTI E LA MANUTENZIONE DELLE RETI DI DISTRIBUZIONE DEI FLUIDI • ADEGUATA PROGETTAZIONE FUNZIONALE DEGLI SPAZI DELL’O.E. • CAVEDI, VANI TECNICI E ATTRAVERSAMENTI PREVISTI IN SEDE PROGETTUALE, COERENTEMENTE CON LE TECNOLOGIE EDILIZIE ADOTTATE Prof. Antonella GUIDA Università della Basilicata DAPIT - Dipartimento di Architettura Pianificazione e Infrastrutture di Trasporto VANI TECNICI O CAVEDI • • • I vani tecnici consentono facile accessibilità alle reti impiantistiche di adduzione dell’acqua potabile (fredda/calda+ricircolo), di drenaggio delle acque nere e ventilazione della rete di scarico. In essi possono essere alloggiati anche gli scarichi delle acque meteoriche, eventuale canalizzazione di estrazione meccanizzata, reti di mandata e ritorno dell’impianto di riscaldamento. L’impiego di vani tecnici è favorito dalla disposizione in pianta e allineamento verticale dei servizi igienico-sanitari. Prof. Antonella GUIDA Università della Basilicata DAPIT - Dipartimento di Architettura Pianificazione e Infrastrutture di Trasporto VANI TECNICI O CAVEDI Prof. Antonella GUIDA Università della Basilicata DAPIT - Dipartimento di Architettura Pianificazione e Infrastrutture di Trasporto IMPIANTI IDRICI - SCHEMA DI SCARICO DI UN BAGNO DOPO Prof. Antonella GUIDA Università della Basilicata DAPIT - Dipartimento di Architettura Pianificazione e Infrastrutture di Trasporto PRIMA "Locale tecnico" pedonabile (minimo 600 mm) che consente l'ispezionabilità e la manutenzione agli impianti. La presenza di cavedio consente la realizzazione di due blocchi di box contrapposti, caratterizzati da vari sanitari con un unico punto di adduzione idrica ed un unico punto di scarico. Nel CAVEDIO sono alloggiati tutti gli impianti: • Scarichi e ventilazione • Adduzioni idriche • Impianto elettrico completo di quadro • Aspirazione forzata all'interno dei wc • Eventuali boiler La parete ispezionabile (270 mm) a differenza del CAVEDIO, non è pedonabile, ma consente ugualmente la completa ispezionabilità degli impianti per la manutenzione, tramite la rimozione dei pannelli posti di schiena ai box, forniti di appositi agganci Prof. Antonella GUIDA Università della Basilicata DAPIT - Dipartimento di Architettura Pianificazione e Infrastrutture di Trasporto IMPIANTI DI DISTRIBUZIONE DEL GAS Gli impianti di distribuzione del gas trasportano combustibile sotto forma gassosa che, negli edifici civili, può essere impiegato essenzialmente per le seguenti funzioni: • Cottura dei cibi; • Produzione acqua calda sanitaria; • Riscaldamento ambientale. I gas di maggiore interesse appartengono alle seguenti famiglie: • Gas manifatturato • Gas naturale (metano) • Gas da petrolio liquefatto (g.p.l.) Prof. Antonella GUIDA Università della Basilicata DAPIT - Dipartimento di Architettura Pianificazione e Infrastrutture di Trasporto IMPIANTI DI DISTRIBUZIONE DEL GAS IMPIANTO GAS: COMPONENTI PRINCIPALI L’impianto gas si compone principalmente di: • Allacciamento alla rete cittadina • Rete di derivazione d’utenza • Gruppo di misura Impianto interno • Rete di diramazione d’utenza • Apparecchio utilizzatore del gas • Sistema di evacuazione dei prodotti della combustione • Sistema di ventilazione dei locali serviti o attraversati dall’impianto gas • Organi di intercettazione, controllo, sicurezza Prof. Antonella GUIDA Università della Basilicata DAPIT - Dipartimento di Architettura Pianificazione e Infrastrutture di Trasporto IMPIANTI DI CLIMATIZZAZIONE Prof. Antonella GUIDA Università della Basilicata DAPIT - Dipartimento di Architettura Pianificazione e Infrastrutture di Trasporto PRINCIPALI FATTORI DI COMFORT INTERNO La sensazione di benessere all’interno di uno spazio confinato dipende da numerosi fattori fisici e non fisici. I fattori fisici, controllabili mediante sistemi ‘passivi’ (edificio) e ‘attivi’ (impianti), sono: • • • • QUALITA’ DELL’ARIA (I.A.Q.) MICROCLIMA RUMOROSITA’ ILLUMINAMENTO Prof. Antonella GUIDA Università della Basilicata DAPIT - Dipartimento di Architettura Pianificazione e Infrastrutture di Trasporto IMPIANTI DI CLIMATIZZAZIONE: CLASSIFICAZIONE IN FUNZIONE DEI PARAMETRI DELLA QUALITA’ DELL’ARIA E DEL MICROCLIMA CONTROLLATI DALL’IMPIANTO, SI DISTINGUONO: • VENTILAZIONE MECCANICA (IAQ) • RISCALDAMENTO (T) • CONDIZIONAMENTO (T, UR, IAQ) Prof. Antonella GUIDA Università della Basilicata DAPIT - Dipartimento di Architettura Pianificazione e Infrastrutture di Trasporto IMPIANTI DI RISCALDAMENTO Prof. Antonella GUIDA Università della Basilicata DAPIT - Dipartimento di Architettura Pianificazione e Infrastrutture di Trasporto IMPIANTI DI RISCALDAMENTO COMPONENTI PRINCIPALI • Generatore di calore • Rete di distribuzione del calore • Terminali di emissione del calore • Organi di intercettazione, controllo, sicurezza Prof. Antonella GUIDA Università della Basilicata DAPIT - Dipartimento di Architettura Pianificazione e Infrastrutture di Trasporto IMP. DI RISCALDAMENTO: CLASSIFICAZIONE RETE DISTRIBUZIONE La rete di distribuzione del fluido termovettore si può classificare in funzione del fluido trasportato: • rete composta da tubazioni per acqua, acqua surriscaldata, vapore, olio diatermico; • rete composta da canali per aria. Nei primi impianti la rete era configurata per favorire la circolazione naturale del fluido termovettore (es con configurazione ‘a pioggia’). Negli attuali impianti ad acqua a circolazione forzata la morfologia della rete di distribuzione può ricadere nelle seguenti categorie principali: • Rete a colonne montanti verticali • Rete a montante unica o a multizone Prof. Antonella GUIDA Università della Basilicata DAPIT - Dipartimento di Architettura Pianificazione e Infrastrutture di Trasporto IMP. DI RISCALDAMENTO: CLASSIFICAZIONE RETE DISTRIBUZIONE • • Rete a colonne montanti verticali (terminali direttamente collegati alle montanti). Rete a montante unica o a multizone (distribuzione verticale concentrata in una o un limitato numero di montanti e distribuzione orizzontale ai terminali mediante collettore e anelli complanari o monotubo). Prof. Antonella GUIDA Università della Basilicata DAPIT - Dipartimento di Architettura Pianificazione e Infrastrutture di Trasporto IMPIANTI DI RISCALDAMENTO: TERMINALI I terminali cedono il calore trasportato nella rete di distribuzione all’ambiente e possono essere classificati in base alle modalità di scambio termico (principalmente convettivo, naturale o forzato, e radiativo). Corpi scaldanti statici • Radiatori • Piastre radianti • Tubi alettati (battiscopa) • Termoconvettore Corpi scaldanti ventilati • Ventilconvettori • Aerotermi Pannelli radianti • A pavimento, soffitto, parete • Termostriscie Prof. Antonella GUIDA Università della Basilicata DAPIT - Dipartimento di Architettura Pianificazione e Infrastrutture di Trasporto IMPIANTI DI RISCALDAMENTO: TERMINALI-RADIATORI • • • I radiatori scambiano calore per convezione (circa il 70%) e radiazione (circa il 30%). Possono essere del tipo a colonne con elementi componibili, a piastra, a tubi orizzontali. I materiali maggiormente impiegati sono la ghisa, l’acciaio e l’alluminio. Prof. Antonella GUIDA Università della Basilicata DAPIT - Dipartimento di Architettura Pianificazione e Infrastrutture di Trasporto IMPIANTO CON RADIATORI PANNELLI RADIANTI A PAVIMENTO Prof. Antonella GUIDA Università della Basilicata DAPIT - Dipartimento di Architettura Pianificazione e Infrastrutture di Trasporto A differenza di quanto avviene a pavimento, la superficie del soffitto si presenta sostanzialmente libera, con pochissimi vincoli di natura strutturale ed architettonica (basti considerare, ad esempio, quelli legati alla presenza di arredi). L’installazione di pannelli radianti, sia per il raffrescamento che per il riscaldamento, è quindi particolarmente indicata in questo tipo di applicazione considerando anche il fatto che gli elementi impiantistici possono essere integrati all’interno dei componenti edilizi, realizzando superfici senza interruzioni e maggiormente sfruttabili. Le migliori prestazioni sono offerte dai sistemi a soffitto per il raffrescamento estivo, così come dai sistemi a pavimento per il riscaldamento invernale. In estate è molto interessante l’effetto barriera attiva generato dal posizionamento dei pannelli radianti all’intradosso della copertura assorbendo gran parte del carico incidente e passante per conduzione. In prossimità di vetrate, ampie finestrature, i pannelli sono in grado di assorbire meglio il maggior carico convettivo e radiante da esse prodotto. L’insieme di tali fattori permette di raggiungere rese unitarie molto elevate fino a 150-200 W/m2. Prof. Antonella GUIDA Università della Basilicata DAPIT - Dipartimento di Architettura Pianificazione e Infrastrutture di Trasporto IMPIANTI DI RISCALDAMENTO: TERMINALI-TERMOCONVETTORI • • I termoconvettori scambiano calore principalmente per convezione (90-95%). Sono costituiti da una batteria di scambio termico (uno o più tubi in rame o acciaio alettati con piastre in acciaio o alluminio) contenuta in un mobiletto metallico dotato di griglie in basso e in alto. Prof. Antonella GUIDA Università della Basilicata DAPIT - Dipartimento di Architettura Pianificazione e Infrastrutture di Trasporto IMPIANTI DI RISCALDAMENTO: TERMINALI-PANNELLI RADIANTI • • I pannelli radianti scambiano calore per radiazione e convenzione in aliquote che dipendono sensibilmente dalla giacitura della superficie scaldante. Sono costituiti da una serpentina di tubi in rame o materiale plastico annegata nelle strutture edilizie (montaggio ad umido) o collegata ad uno strato di finitura (controsoffitto, controparete). Prof. Antonella GUIDA Università della Basilicata DAPIT - Dipartimento di Architettura Pianificazione e Infrastrutture di Trasporto IMPIANTI DI RISCALDAMENTO: TERMINALI-VENTILCONVETTORI • I ventilconvettori scambiano calore per convezione forzata. • Sono costituiti da una batteria di scambio termico (uno o più tubi in rame o acciaio alettati con piastre in acciaio o alluminio) e un elettroventilatore contenuti in un mobiletto metallico dotato di griglie in basso e in alto. • Sono generalmente dotati di filtro e possono essere dotati di presa di aria esterna. Possono essere impiegati anche per il raffrescamento (in tal caso è necessaria una bacinella di raccolta della condensa e una rete di drenaggio della stessa). • Possono essere installati anche a soffitto (a ‘sogliola’). Prof. Antonella GUIDA Università della Basilicata DAPIT - Dipartimento di Architettura Pianificazione e Infrastrutture di Trasporto IMPIANTI DI CONDIZIONAMENTO: CLASSIFICAZIONE COMPONENTI PRINCIPALI • Unità di Trattamento dell’Aria (U.T.A.) • Rete di distribuzione dell’aria (canali di mandata, espulsione, ricircolo) • Diffusori dell’aria in ambiente e griglie di ripresa • Organi di intercettazione, controllo, sicurezza Prof. Antonella GUIDA Università della Basilicata DAPIT - Dipartimento di Architettura Pianificazione e Infrastrutture di Trasporto IMPIANTI DI VENTILAZIONE: VENTILAZIONE NATURALE • - Prof. Antonella GUIDA Università della Basilicata DAPIT - Dipartimento di Architettura Pianificazione e Infrastrutture di Trasporto • - Prof. Antonella GUIDA Università della Basilicata DAPIT - Dipartimento di Architettura Pianificazione e Infrastrutture di Trasporto IMPIANTI ELETTRICI Prof. Antonella GUIDA Università della Basilicata DAPIT - Dipartimento di Architettura Pianificazione e Infrastrutture di Trasporto IMPIANTI ELETTRICI: CLASSIFICAZIONE Nell'ambito degli edifici civili, gli impianti per la distribuzione dell'energia elettrica sono: • DI ILLUMINAZIONE • PER SERVIZI (Applicazioni elettrodomestici) • DI FORZA MOTRICE • AUSILIARI. TRASMISSIONE DEI SEGNALI E DELLE INFORMAZIONI Essi rispondono sia ad esigenze di funzionalità, in rapporto agli usi dell'organismo edilizio, sia di qualità in funzione delle modalità d'uso dell'o.e. Prof. Antonella GUIDA Università della Basilicata DAPIT - Dipartimento di Architettura Pianificazione e Infrastrutture di Trasporto IMPIANTI ELETTRICI: DISTRIBUZIONE ENERGIA ELETTRICA • Per economia di trasporto l'energia elettrica viene distribuita (dalle centrali alle sottostazioni, nodi di trasformazione e smistamento ubicati in prossimità dei centri di consumo) ad altissima tensione (220-380 kV) normalmente mediante linee aeree su tralicci. • Dalle sottostazioni partono le linee ad alta tensione (in genere 150 kV) verso i centri di utilizzo; mediante successive trasformazioni e ramificazioni della rete, si passa alla distribuzione a media tensione (10-30 kV). Le linee possono essere aeree o interrate (più frequentemente nei centri abitati). • Infine, dalle cabine di trasformazione MT/BT (230-400 V), si ramifica la rete di distribuzione all'utenza finale. Prof. Antonella GUIDA Università della Basilicata DAPIT - Dipartimento di Architettura Pianificazione e Infrastrutture di Trasporto • • • L'impianto elettrico è il complesso di componenti elettrici destinato alla produzione, distribuzione e utilizzazione dell'energia elettrica. Nell'ambito di un impianto possono coesistere più sistemi elettrici, ovvero complessi di componenti elettrici aventi una determinata tensione nominale. L'impianto elettrico utilizzatore è costituito dai circuiti di alimentazione degli apparecchi utilizzatori e delle prese a spina, comprese le relative apparecchiature di manovra, sezionamento, protezione, ecc che non facciano parte di impianti di produzione, trasmissione e distribuzione. Si considera come origine dell'impianto utilizzatore il punto di consegna dell'energia elettrica all'impianto stesso, in genere da una rete di distribuzione pubblica. IMPIANTI ELETTRICI: COMPONENTI Prof. Antonella GUIDA Università della Basilicata DAPIT - Dipartimento di Architettura Pianificazione e Infrastrutture di Trasporto IMPIANTI ELETTRICI: DISTRIBUZIONE EN.ELETTRICA NELL’O.E. • Montanti parallele • Montanti singole Prof. Antonella GUIDA Università della Basilicata DAPIT - Dipartimento di Architettura Pianificazione e Infrastrutture di Trasporto IMPIANTI ELETTRICI: DISTRIBUZIONE EN.ELETTRICA NELL’O.E. • - Prof. Antonella GUIDA Università della Basilicata DAPIT - Dipartimento di Architettura Pianificazione e Infrastrutture di Trasporto IMPIANTI ELETTRICI: SEGNI GRAFICI Prof. Antonella GUIDA Università della Basilicata DAPIT - Dipartimento di Architettura Pianificazione e Infrastrutture di Trasporto IMPIANTI ELETTRICI: LINEE ELETTRICHE-DISTRIBUZIONE La rete di distribuzione dell’energia elettrica all’interno dell’o.e. può essere realizzata: • sottotraccia; • con tubi a vista; Prof. Antonella GUIDA Università della Basilicata DAPIT - Dipartimento di Architettura Pianificazione e Infrastrutture di Trasporto IMPIANTI ELETTRICI: LINEE ELETTRICHE-DISTRIBUZIONE • con canaline a vista integrate nel battiscopa e nelle cornici dei serramenti; Prof. Antonella GUIDA Università della Basilicata DAPIT - Dipartimento di Architettura Pianificazione e Infrastrutture di Trasporto IMPIANTI ELETTRICI: LINEE ELETTRICHE-DISTRIBUZIONE • mascherati nel controsoffitto o sotto pavimento sopraelevato. Prof. Antonella GUIDA Università della Basilicata DAPIT - Dipartimento di Architettura Pianificazione e Infrastrutture di Trasporto IMPIANTI ELETTRICI: COMANDI E PRESE A SPINA Prof. Antonella GUIDA Università della Basilicata DAPIT - Dipartimento di Architettura Pianificazione e Infrastrutture di Trasporto IMPIANTI ELETTRICI •PROTEZIONI IMPIANTO ELETTRICO •PROTEZIONI UTENTE (DA TENSIONI DI CONTATTO) •PROTEZIONE SCARICHE ATMOSFERICHE •PROTEZIONE DA SOVRATENSIONI Prof. Antonella GUIDA Università della Basilicata DAPIT - Dipartimento di Architettura Pianificazione e Infrastrutture di Trasporto IMPIANTI ELETTRICI: PROTEZIONI IMPIANTO ELETTRICO Le protezioni dell'impianto elettrico riguardano: • eccesso di carico • corto circuito I dispositivi di protezione devono interrompere automaticamente il circuito al verificarsi di un corto circuito o di un eccesso di carico. Prof. Antonella GUIDA Università della Basilicata DAPIT - Dipartimento di Architettura Pianificazione e Infrastrutture di Trasporto IMPIANTI ELETTRICI: PROTEZIONI DA TENSIONI DI CONTATTO I pericoli per l’utente derivano principalmente dai contatti accidentali con parti dell’impianto elettrico sotto tensione: •contatti diretti; •contatti indiretti. Prof. Antonella GUIDA Università della Basilicata DAPIT - Dipartimento di Architettura Pianificazione e Infrastrutture di Trasporto IMPIANTI DI TERRA: DISPERSORI Prof. Antonella GUIDA Università della Basilicata DAPIT - Dipartimento di Architettura Pianificazione e Infrastrutture di Trasporto IMPIANTI ELETTRICI: PROTEZIONI DA CONTATTI DIRETTI Le protezioni da contatti diretti possono essere effettuate mediante protezione meccanica del conduttore (protezione di tipo passivo) e apparecchi elettromeccanici: •isolamento delle parti attive; •involucri e barriere; •interruttori automatici ad alta sensibilità. Prof. Antonella GUIDA Università della Basilicata DAPIT - Dipartimento di Architettura Pianificazione e Infrastrutture di Trasporto • • • • PARETE TECNICA O CAVEDIO IMPIANTI SCHEMA IMPIANTO INTERAZIONE SCARICHI-SOLAIO SCARICO ACQUE METEORICHEPLUVIALI Prof. Antonella GUIDA Università della Basilicata DAPIT - Dipartimento di Architettura Pianificazione e Infrastrutture di Trasporto Prof. Antonella GUIDA Università della Basilicata DAPIT - Dipartimento di Architettura Pianificazione e Infrastrutture di Trasporto