Albero dei rosari - IIS “San Benedetto”

Albero dei rosari
ANGIOSPERME Melia azedarach L.
famiglia: maliaceae
foglie: Le foglie sono opposte, portate da
un lungo e robusto picciolo, con lamina
imparipennata, composta da 5-7 foglioline
a loro volta pennate o bipennate. Nel
complesso una foglia è lunga fino a 40-50
cm, glabra, di colore verde, più scuro
nella pagina superiore.
Fiori:I fiori sono ermafroditi, pentameri,
piccoli
e
profumati,
riuniti
in
ampie infiorescenze a grappolo. Corolla
coripetala, composta da cinque petali di
colore viola chiaro o lilla. Stami 10,
monoadelfi,
ovvero
con
filamenti
concresciuti a formare un tubo unico.
Frutti:
I frutti sono drupe delle
dimensioni
di
una
biglia
(1 cm di
diametro) e sono di colore giallo oro se
maturi. Persistono sull'albero per tutto
il periodo invernale pendono dall'albero
e gradualmente diventano quasi bianchi.
port.: La pianta è un albero alto fino a
7-15 metri,
con
chioma
globosa,
più
raccolta nelle zone soleggiate e battute
dal vento.
Può
emettere
facilmente
polloni
radicali.
La corteccia è
grigiastra nel fusto e nei rami vecchi,
rossastra nei rami giovani.
L'albero
dei
rosari o albero
dei
paternostri è un albero deciduo, nativo
di India, Cina meridionale e Australia.
Etimologia: Il nome specifico azedarach è
d'origine persiana e
significa
"albero
nobile”.
Esigenze e adattamento: L'albero dei rosari è una specie frugale e
rustica. Resiste bene al freddo, all'inquinamento, al vento e tollera
lunghi periodi di siccità. Non mostra particolari esigenze pedologiche e
si adatta bene anche a terreni poveri. Per le sue proprietà repellenti è
praticamente immune da attacchi da parte dei fitofagi.
Distribuzione e habitat: Originaria delle regioni temperate dell'Asia, è
presente
in Cina, Giappone, subcontinente
indiano, Australia e Isole
Salomone. In seguito alla diffusione operata dall'azione dell'uomo.
Oggi
è
naturalizzata
nell'Europa
meridionale, Africa, Stati
Uniti, Hawaii comprese,
Messico,
regione
tropicale
del Sudamerica e Isole Galapagos.