Inverter CMOS PMOS Inverter CMOS Vin Lucidi del Corso di Elettronica Digitale Modulo 3 Tensione di ingresso Università di Cagliari 10 Ottembre 2005 Il transistor MOS: sezione trasversale Source Gate (polisilicio) Drain n+ n+ p-Si (body) 10 Ottembre 2005 Canale (formato se la tensione di gate è maggiore della tensione di soglia) ED - Inverter CMOS Isolamento (SiO2) Massimo Barbaro Vout Tensione di uscita E’ chiamato CMOS, da Complementary MOS perché sfrutta entrambi i tipi di MOS (p e n) ED - Inverter CMOS Massimo Barbaro 2 Transistor MOS Per comprendere il funzionamento nei dettagli è necessario riprendere alcuni concetti sui dispositivi MOS Ossido di gate Tensione di alimentazione, storicamente 5V ma ormai in tecnologie moderne può essere 3.3V, 1.8V, 1.2V, 0.9V NMOS Dipartimento di Ingegneria Elettrica ed Elettronica Laboratorio di Elettronica (EOLAB) VDD 3 Il transistor MOS è un dispositivo a 4 terminali (drain, gate, source, body di seguito indicati D, G, S, B) E’ completamente simmetrico, i terminali di drain e source si possono scambiare ruolo a seconda del funzionamento Il ruolo di source è assunto, convenzionalmente, dal terminale (fra S e D) a potenziale più basso (nel caso del nmos) o più alto (nel caso del pmos) Il quarto terminale (B, body) può essere trascurato solo quando cortocircuitato col source (cosa non sempre, o quasi mai, possibile). Negli altri casi il body del nmos (pmos) deve essere collegato al potenziale più basso (alto) presente nel circuito. La caratteristica del dispositivo dipende da un insieme di parametri di processo (tensione di soglia, mobilità, capacità dell’ossido) noti a priori una volta scelta una determinata tecnologia, e da parametri geometrici (W e L) determinabili dal progettista. 10 Ottembre 2005 ED - Inverter CMOS Massimo Barbaro 4 MOS: equazione caratteristica classica (V − V V = k (V − V )V − 2 W I =µC L D n OX GS GS Tn DS k I = (V − V 2 GS k =µC n n 10 Ottembre 2005 D 2 Tn ID = DS W L ED - Inverter CMOS V I = k (V − V )V − 2 DS D Triodo 5 GS Tn 10 Ottembre 2005 Saturazione VDS ED - Inverter CMOS Massimo Barbaro ID La corrente è positiva quando scorre dal source al drain Le curve crescono all’aumentare di VSG (al diminuire di VG) 10 Ottembre 2005 ED - Inverter CMOS Massimo Barbaro 6 VSG=5 VGS=4 VSG=4 VGS=3 VSG=3 L’asse delle ascisse è VSD (quindi la corrente aumenta al diminuire di VD) VGS=2 VGS=1 VGS=0 DS PMOS: Caratteristica al variare di VSG VGS=5 Le curve non sono orizzontali per l’effetto di modulazione della lunghezza di canale n VGS-VTn Massimo Barbaro Saturazione kn (VGS − VTn )2 2 2 Rapporto di forma: unico parametro modificabile dal progettista 2 VDS=VGS-VTn Triodo GS ID NMOS: Caratteristica al variare di VGS ID n DS ) Tn OX 2 Equazione in regione di saturazione n D I = k (V − V )V )V − V = 2 Equazione in regione lineare DS Tn DS n MOS: Regioni di funzionamento VSG=2 VSG=1 VSG=0 VDS 7 10 Ottembre 2005 ED - Inverter CMOS Massimo Barbaro VSD 8 MOS come interruttore Interruttore NMOS In elettronica digitale il transistor MOS viene fondamentalmente usato come interruttore, quindi in prima approssimazione possiamo dire che: NMOS: è spento per tensioni gate-source minori della tensione di soglia (VGS<VTn) ed è acceso ed equivalente ad una resistenza (piccola) RON per tensioni gate-source maggiori della tensione di soglia. PMOS: è spento per tensioni source-gate minori della tensione di soglia in valore assoluto (VSG<|VTp|) ed è acceso ed equivalente ad una resistenza (piccola) RON per tensioni source-gate maggiori della tensione di soglia. 10 Ottembre 2005 ED - Inverter CMOS Massimo Barbaro 9 Interruttore PMOS VSG>|VTp| S E’ sicuramente acceso se VG=VDD G S E’ sicuramente spento se VG=0 VGS<VTn Il terminale di source è (tipicamente) quello in basso ed è collegato alla massa 10 Ottembre 2005 ED - Inverter CMOS ED - Inverter CMOS 10 Vin=0 Vout Vin Il terminale di source è (tipicamente) quello in alto ed è collegato all’alimentazione (VDD) Massimo Barbaro Nelle resistenze non scorre VDD corrente quindi ∆V=R•I=0 RON E’ sicuramente acceso se VG=0 VSG<|VTp| Circuito aperto Inverter: funzionamento di massima G 10 Ottembre 2005 RON VGS>VTn E’ sicuramente spento se VG=VDD Vout=0 Vin=VDD Circuito aperto Massimo Barbaro Vout=VDD 11 10 Ottembre 2005 ED - Inverter CMOS Massimo Barbaro 12 Inverter: funzionamento di massima Vin=0 Ma perché possiamo affermare che la corrente è esattamente uguale a zero? Inverter: VTC VDD La corrente non può scorrere verso massa perché lo NMOS è interdetto. Vout Vout2 Non può scorrere verso il carico perché ci sono i gate di un PMOS ed un NMOS che sono circuiti aperti. 10 Ottembre 2005 ED - Inverter CMOS Massimo Barbaro 13 Se il comportamento di massima è giustamente quello di un inverter come è la VTC? E’ necessario costruirla per punti conoscendo le curve caratteristiche dei due MOS al variare della tensione gate-source. Procedimento: si impone che le correnti del pmos e del nmos siano uguali (lo sono perché non ci sono altri possibili percorsi per la corrente). Graficamente questo significa disegnare le caratteristiche dei due mos sullo stesso grafico e trovare i punti di intersezione Nel caso del NMOS: VGS=Vin , VDS=Vout Nel caso del PMOS: VSG=VDD-Vin , VSD=VDD-Vout 10 Ottembre 2005 ED - Inverter CMOS Inverter: VTC Massimo Barbaro 14 Inverter: VTC IDn , IDp VDD PMOS NMOS VSGp=VDD -Vin IDp Vin VSDp=VDD -Vout Vout IDn=IDp IDn VGSn =Vin VDSn=Vout Perché la corrente non può andare da nessun’altra parte Vin=3 Vin=2 Vin=4 Vin=1 Vin=5 10 Ottembre 2005 ED - Inverter CMOS Massimo Barbaro 15 10 Ottembre 2005 Vin=0 ED - Inverter CMOS Massimo Barbaro Vout 16 Inverter: VTC Inverter: VTC IDn , IDp Vin=5 Vin=0 Vin=1 Vin=3 Vin=4 DD (c) Vin=3 Vin=0 Vin=1 Vin=4 ED - Inverter CMOS nmos saturazione nmos off Vin=2 Vin=2 10 Ottembre 2005 La VTC è quella desiderata, ossia una VTC che gode della proprietà rigenerativa pmos triodo Vout (a) (b) V pmos saturazione (d) |VTp| Vin=5 Massimo Barbaro 0 Vout 17 10 Ottembre 2005 VTn ED - Inverter CMOS nmos triodo pmos off (e) Vin Massimo Barbaro Inverter VTC La caratteristica è divisa in 5 zone: Inverter CMOS Calcolo dei parametri statici Infatti lo NMOS è: Pmos in triodo, nmos spento (a) Pmos in triodo, nmos in saturazione (b) Pmos in saturazione, nmos in saturazione (c) Pmos in saturazione, nmos in triodo (d) Pmos off, nmos in triodo (e) Off se Vin<VTn In triodo se Vout<Vin-VTn, in saturazione altrimenti Infatti il PMOS è: Off se Vin>VDD-|VTp| In triodo se Vout>Vin+|VTp|, in saturazione altrimenti 10 Ottembre 2005 ED - Inverter CMOS Massimo Barbaro 19 Università di Cagliari Dipartimento di Ingegneria Elettrica ed Elettronica Laboratorio di Elettronica (EOLAB) 18 Parametri statici Una volta ottenuta la VTC dell’inverter si possono ricavare i parametri statici. Banalmente: Inverter: calcolo di VM VOH = VDD VOL = 0 Per ricavare VIL, VIH e VM bisogna utilizzare le equazioni dei MOS La soglia logica si trova imponendo che le due correnti siano uguali e Vout=Vin . Tale condizione si verificherà sicuramente nella zona (c) dove entrambi i MOS sono in saturazione VGS=Vin =VM I Dn = k kn (VM − VTn )2 = p (VDD − VM − | VTp |)2 = I Dp 2 2 VM = 10 Ottembre 2005 ED - Inverter CMOS Massimo Barbaro 21 r (VDD − | VTp |) + VTn 1+ r 10 Ottembre 2005 Soglia logica: considerazioni kn=kp µnCOX(W/L)n=µpCOX(W/L)p ED - Inverter CMOS Massimo Barbaro Poiché, generalmente, la mobilità delle lacune è inferiore a quella degli elettroni (in genere 1/3) (W/L)p = (µn / µp) (W/L)n 10 Ottembre 2005 ED - Inverter CMOS con Massimo Barbaro r= kp kn 22 Margini di rumore La soglia logica è funzione del rapporto fra i fattori di forma del pmos e del nmos La condizione ideale (che rende la caratteristica simmetrica e massimizza i margini di rumore) è quella in cui VM=VDD/2 Visto che, nella totalità dei moderni processi CMOS risulta VTn=|VTp|, tale condizione si ottiene per VSG= VDD-Vin= VDD -VM 23 Per calcolare i margini di rumore è necessario trovare VIL e VIH. Questo calcolo è agevole solo nell’ipotesi, già fatta per ottimizzare la soglia logica, di avere kn=kp Per trovare VIH si ipotizza (come si deduce dalla VTC) che tale punto debba trovarsi nella zona (d) con nmos in triodo e pmos in saturazione Si uguagliano le correnti del pmos e del nmos, si deriva membro a membro rispetto a Vin e si impone che la derivata dell’uscita sia –1 in corrispondenza di VIH 10 Ottembre 2005 ED - Inverter CMOS Massimo Barbaro 24 Calcolo di VIH k n (VIH − VTn )Vout − NMH e NML k kn Vout = p (VDD − VIH − | VTp |) 2 2 2 2 Nello stesso modo si ottiene VIL 1 3V VIL = DD + VTn 4 2 Se kn=kp, VTn=|VTp|, derivando membro a membro rispetto a Vin, ed imponendo che la derivata dell’uscita sia -1 VIH = Vout + VDD 2 I margini di rumore risultano (sono uguali per la simmetria): Inserendo questo risultato nell’equazione iniziale 3VDD VTn NM H = NM L = + 8 4 1 5V VIH = DD − VTn 4 2 10 Ottembre 2005 ED - Inverter CMOS Massimo Barbaro 25 10 Ottembre 2005 Dimensionamento: considerazioni ED - Inverter CMOS Massimo Barbaro Massimo Barbaro 26 Dimensionamento Si è visto che la condizione kn=kp rende la caratteristica simmetrica, posiziona la soglia logica al centro del range di tensioni e massimizza, contemporaneamente, i due margini di rumore Cosa succede se la condizione non è verificata? Qualitativamente si può pensare in questo modo: quando kn>kp lo NMOS è più conduttivo (assorbe più corrente) quindi è più difficile spegnerlo per portare l’uscita a 0 quindi la soglia logica si sposta verso il basso. L’opposto avviene se kn<kp 10 Ottembre 2005 ED - Inverter CMOS 27 Poiché l’obiettivo finale è sempre quello di avere i dispositivi più piccoli possibili (anche perché sono più veloci) per ottenere kn=kp si agisce sulle larghezze (W) dei due MOS imponendo per ciascuno la lunghezza minima ottenibile per una data tecnologia Sarà quindi Ln=Lp=Lmin Wp= (µn / µp) Wn Nello schematico di un circuito digitale, dunque, affianco ad un transistor si mette un numero che rappresenta la sua W (espressa in micron) dando per scontato che la L sia la minima possibile In tecnologie moderne la lunghezza di canale arriva a Lmin= 0.13µ (Pentium 4). La stessa Intel prevede di arrivare a Lmin= 45nm per il 2007 10 Ottembre 2005 ED - Inverter CMOS Massimo Barbaro 28 Inverter: caratteristiche dinamiche Per trovare le caratteristiche dinamiche è necessario un modello ancora più approfondito dei transistor. In prima approssimazione Vin si può pensare che la risposta sia influenzata da una sola capacità che rappresenta tutte le capacità parassite e di carico connesse sul nodo di uscita Inverter CMOS Calcolo dei parametri dinamici Università di Cagliari Dipartimento di Ingegneria Elettrica ed Elettronica Laboratorio di Elettronica (EOLAB) 10 Ottembre 2005 Inverter: tempo di propagazione L’evoluzione del sistema è quella di un tipico sistema RC. La tensione d’uscita avrà un andamento esponenziale (parte da VDD) fino ad arrivare a 0. Il tempo di propagazione è dato dal tempo che impiega un sistema del primo ordine a raggiungere il 50% dell’escursione Vout RON VDD V (t ) = V e out CL CL Massimo Barbaro 30 Calcolo del tempo di propagazione Un’approssimazione del tempo di propagazione si può trovare col semplice modello ad interruttore: Vout ED - Inverter CMOS Vout − t RC DD t Evidentemente è necessario avere un modello ancora più dettagliato per avere informazioni quantitative sul comportamento dinamico. Il primo punto da focalizzare è il valore esatto della capacità CL di carico: da quali capacità è costituita e quanto valgono Il secondo punto è identificare RON e, successivamente, sostituirla con un modello più concreto del MOS tp= ln2 • RON CL=0.69 RON CL 10 Ottembre 2005 ED - Inverter CMOS Massimo Barbaro 31 10 Ottembre 2005 ED - Inverter CMOS Massimo Barbaro 32 Capacità parassite Layout Sovrapposizioni (overlap) fra gate/drain e gate/source: danno origine a 2 capacità proporzionali all’area di sovrapposizione n+ n+ Capacità di giunzione del diodo PN (due contributi: area e perimetro). Le stesse capacità sono ovviamente associate anche al drain 10 Ottembre 2005 Capacità dell’ossido, fra gate e canale (se esiste il canale) altrimenti fra gate e body ED - Inverter CMOS Massimo Barbaro 33 Il layout è una vista dall’alto della fetta di silicio che consente di determinare dove verranno realizzati i dispositivi Ad ogni passo di processo è associato un diverso layer (colore) Rettangoli appartenenti a diversi layer rappresentano, ad esempio, dove verranno realizzati i gate di polisilicio, le diffusioni di drain e source, le piste di metal e così via Sul layout è possibile stimare le dimensioni e quindi le capacità parassite associate 10 Ottembre 2005 Layout e capacità parassite Area di source AS=WZ Si forma un MOS per ogni intersezione fra poly e L diffusione Poly Diffusione n+ Metallo Contatto 34 Tutte le capacità parassite sono non lineari, il che vuole dire che non sono parametri costanti del problema ma cambiano al cambiare delle tensioni in gioco. In particolare, il valore delle capacità connesse al gate cambia a seconda della regione di funzionamento del MOS Perimetro di drain PD=W+2Z Area di gate AG=WL 10 Ottembre 2005 Massimo Barbaro Capacità parassite W Z ED - Inverter CMOS (non si computa il lato che confina col canale) ED - Inverter CMOS Massimo Barbaro 35 10 Ottembre 2005 ED - Inverter CMOS Massimo Barbaro 36 Capacità di gate/canale (gate/body) Cutoff: non esiste il canale quindi gate e source/drain sono isolati, tutta la capacità dell’ossido (COXWL) è fra gate e body CGB=COXWL, Cgs=0, Cgd=0 Triodo: si è formato il canale che è omogeneamente distribuito sotto tutto il gate. Il body è isolato dal gate dalla presenza del canale, mentre la capacità dell’ossido si suddivide equamente fra gate/drain e gate/source Capacità di sovrapposizione (overlap) CGB=0, Cgs=COXWL/2, Cgs=COXWL/2 Fra gate/drain e gate/source è sempre presente anche la capacità dovuta alla sovrapposizione (overlap) del gate di polisilicio con l’area di drain o gate. Tale capacità è proporzionale alla larghezza del canale. Le capacità parassite di overlap sono proporzionali all’area di sovrapposizione: L Saturazione: il canale si strozza quindi non c’è più capacità fra gate e drain, la capacità dell’ossido solo in parte si associa al source CGB=0, Cgs=2/3 COXWL, Cgd=0 10 Ottembre 2005 ED - Inverter CMOS Massimo Barbaro 37 10 Ottembre 2005 Capacità di diffusione ED - Inverter CMOS Massimo Barbaro 38 AD=WZ, AS=WZ PD=W+2Z, PS=W+2Z Riassumendo, le capacità parassite di un MOS sono: G CGS CGD S D I valori equivalenti delle due capacità sono dunque W Il parametro xd (quindi COV) è una costante del processo quindi non dipende dal progettista Capacità parassite La capacità di diffusione (di source e drain) è data da due contributi: area e perimetro della diffusione. Tali contributi sono non lineari (variano al variare della tensione) ma possono essere sostituiti da due capacità equivalenti costanti (nel range di tensioni di interesse) L’area di source (drain) è proporzionale a W. Il perimetro invece viene calcolato senza tenere conto del lato che confina col canale xd CgsO=COXxdW=COVW CgdO=COXxdW=COVW CSB CSB=Keq(CJ0AS+CJSW0PS) CDB= Keq(CJ0AD+CJSW0PD) I parametri CJ0 e CJSW0 sono costanti di tecnologia, Keq dipende dal range di tensioni 10 Ottembre 2005 ED - Inverter CMOS Massimo Barbaro 39 CGB CDB B 10 Ottembre 2005 ED - Inverter CMOS Massimo Barbaro 40 Capacità parassite Calcolo del tempo di propagazione Cutoff Triodo Saturazione CGB COXWL 0 0 CGS COVW COXWL/2+ COVW 2/3COXWL+ COVW CGD COVW COXWL/2+ COVW COVW Siamo ora in grado di stimare più dettagliatamente la capacità di carico CL Ma in quali condizioni andiamo a misurare il tempo di propagazione? Ipotizziamo di avere come carico dell’inverter la porta più semplice possibile (il caso migliore), ossia l’inverter stesso In tale situazione infatti il tempo di propagazione sarà il migliore possibile, in tutti gli altri casi a carico maggiore corrisponderà tp maggiore Vout CSB Keq(CJ0AS+CJSW0PS) Keq(CJ0AS+CJSW0PS) Keq(CJ0AS+CJSW0PS) CDB Keq(CJ0AD+CJSW0PD) Keq(CJ0AD+CJSW0PD) Keq(CJ0AD+CJSW0PD) 10 Ottembre 2005 ED - Inverter CMOS Massimo Barbaro 41 10 Ottembre 2005 Calcolo di tp: capacità in gioco Mp CDBp CGp2 Mp2 Vout Vin CGDp+CGDn CDBn CGSn+CGBn 10 Ottembre 2005 CW Mn ED - Inverter CMOS Mn2 CGn2 Massimo Barbaro ED - Inverter CMOS Massimo Barbaro 42 Calcolo di tp: capacità in gioco CGSp+CGBp Carico Vin 43 Le capacità CGSn+CGBn e CGSp+CGBp non hanno influenza perché si suppone che il segnale in ingresso vari istantaneamente (ci pensa il generatore di segnale) Le capacità CDBn e CDBp sono capacità di diffusione La capacità CW è la capacità associata alla metallo di interconnessione fra i due inverter (spesso trascurabile) Le capacità CGn2 e CGp2 contengono diversi contributi (gate/bulk, gate/drain, gate/source) ma possono essere approssimate con la sola capacità di ossido (COXWL) La capacità CGDn+CGDn è l’unica che non sia connessa direttamente fra il nodo d’uscita e la massa. Può essere trasformata in una capacità fra nodo d’uscita e massa applicando il teorema di Miller. Contiene solo il contributo di overlap perché il PMOS e o NMOS sono sempre prevalentemente o in saturazione o in cutoff 10 Ottembre 2005 ED - Inverter CMOS Massimo Barbaro 44 Teorema di Miller Calcolo di CL Il teorema di Miller afferma che, se fra il nodo V1 e V2 esiste il guadagno A è sempre possibile trasformare un’ammettenza fra i due nodi con due ammettenze fra ciascuno dei due nodi e massa di valore opportuno. V1 Y V1 V2 V2 E’ possibile a questo punto calcolare CL come la somma di tutti i componenti connessi al nodo di uscita C Valore CGDp 2COVWp CGDn 2COVWn Si usa il peso 2 per via dell’effetto Miller CDBp Keq(CJ0ADp+CJSW0PDp) Yeq1=Y(1-A) Yeq2=Y(1-1/A) Nel caso dell’inverter il guadagno fra il nodo di ingresso e quello di uscita può essere considerato pari a -1 nel punto di commutazione quindi Yeq1=Yeq2=2Y 10 Ottembre 2005 ED - Inverter CMOS Massimo Barbaro 45 Calcolo del tempo di propagazione Vout(t) CL 10 Ottembre 2005 ED - Inverter CMOS COXWpLp CGn2 COXWnLn 10 Ottembre 2005 ED - Inverter CMOS Relazione tensione su CL corrente- Massimo Barbaro I (t ) = C D Moltiplicando membro a membro per dt, dividendo per ID ed integrando. Gli estremi di integrazione derivano dalla definizione di tpLH La corrente che scorre attraverso il PMOS deve caricare fino al valore VDD la capacità CL Massimo Barbaro CGp2 46 Calcolo del tempo di propagazione Per calcolare il tempo di propagazione LH facciamo l’ipotesi che l’ingresso commuti istantaneamente da VDD a 0. In tale caso si può affermare che lo NMOS si spenga istantaneamente mentre il PMOS si accende ID(t) CDBn Keq(CJ0ADn+CJSW0PDn) t pLH =C dV (t ) dt VDD / 2 ∫ L 0 out dV I (V ) out D out Il problema è che la corrente dipende dalla tensione. L’integrale dovrebbe tenere conto della variazione di ID al variare di Vout 47 10 Ottembre 2005 ED - Inverter CMOS Massimo Barbaro 48 Calcolo del tempo di propagazione Calcolo del tempo di propagazione Con 0<Vout<VDD/2 si può fare l’ipotesi semplificante che il PMOS sia sempre in saturazione e quindi la sua corrente sia costante Stessi conti si possono fare per il tempo di propagazione nella commutazione inversa (HL). Si ottiene (i due ritardi sono uguali se kn=kp): k I = (V − | V |) 2 Corrente in saturazione (VSG=VDD-VIN) Sostituendo nell’integrale t pLH = D DD t Tp L DD L t = 2 DD ED - Inverter CMOS Tp Massimo Barbaro p pHL p DD 49 10 Ottembre 2005 Diminuzione di tp Aumento della tensione di alimentazione (in realtà non è praticamente possibile agire su questo parametro perché è fissato da motivazioni tecnologiche e di processo) Riduzione della CL (che significa ridurre al minimo le dimensioni dei transistor) Aumento di kp e kn che però è una soluzione solo parziale perché comporta l’aumento delle capacità parassite (sia quelle dovute alle diffusioni che, soprattutto, quella di gate dell’inverter di carico) e quindi l’aumento di CL 10 Ottembre 2005 ED - Inverter CMOS Massimo Barbaro C kV (t t L pHL pLH ≈ pLH L p DD +t 2 C kV ) DD 1 1 C ≈ + k k 2V ED - Inverter CMOS L n p Massimo Barbaro DD 50 Potenza dissipata Le opzioni per la diminuzione del tempo di propagazione sono: ≈ n CV C ≈ k (V − | V |) k V p 10 Ottembre 2005 2 p 51 Le componenti del consumo di potenza sono 3: Potenza statica: è quella dissipata quando l’inverter ha ingresso costante, in condizioni di stabilità Potenza dinamica dovuta a CL: è la potenza consumata in commutazione, dovuta al fatto che in corrispondenza di una variazione d’ingresso deve avvenire una variazione dell’uscita che comporta la carica e la scarica di CL Potenza dinamica dovuta a correnti di cortocircuito: è la potenza che si dissipa in commutazione quando, temporaneamente, si creano percorsi conduttivi diretti fra alimentazione e massa 10 Ottembre 2005 ED - Inverter CMOS Massimo Barbaro 52 Potenza statica Potenza dinamica su CL La dissipazione di potenza statica è praticamente nulla ed è legata solo a due fenomeni: la corrente di leakage attraverso i diodi parassiti e la corrente di sottosoglia dei MOS. Il vantaggio della tecnologia CMOS rispetto a tutte le altre è proprio il fatto di avere una dissipazione statica praticamente trascurabile Ileakage=IS+ID Pstat=IleakageVDD ID Diodi parassiti (formati dalle sacche n+ e dal body e dalle sacche p+ e dalla nwell) IS 10 Ottembre 2005 ED - Inverter CMOS Massimo Barbaro 53 10 Ottembre 2005 Potenza dinamica su CL out Vin=0 VDD VDD 10 Ottembre 2005 54 L’energia totale erogata dall’alimentazione per caricare completamente CL è: dV E =CV ∫ dt = dt = C V ∫ dV = C V ∞ CL E Massimo Barbaro L Energia fornita dall’alimentazione Non c’è percorso diretto verso massa perché lo NMOS è off ED - Inverter CMOS Energia erogata dall’alimentazione dV (t ) i (t ) = C dt Vout Ogni volta che CL viene caricata in una commutazione LH una certa quantità di energia deve essere prelevata dall’alimentazione. Parte di questa energia viene immagazzinata su CL e parte dissipata nel PMOS Se la transizione dell’ingresso è istantanea, lo NMOS si spegne istantaneamente ed il PMOS si accende (inizialmente in saturazione) Il PMOS carica CL fino al valore di VDD con la sua corrente di drain che varia al variare di Vout ∞ = ∫ i (t )V dt 0 VDD DD Energia assorbita da CL VDD L out DD 0 VDD L DD 0 out L 2 DD ∞ ECL = ∫0 iVDD (t )Vout (t )dt ED - Inverter CMOS Massimo Barbaro 55 10 Ottembre 2005 ED - Inverter CMOS Massimo Barbaro 56 Energia assorbita da CL Transizione HL L’energia totale assorbita da CL è pari alla metà dell’energia erogata dall’alimentazione, questo perché l’altra metà viene dissipata sul PMOS dV V dt = E =C ∫ dt CV = C ∫ V dV = 2 ∞ CL out VDD L 0 10 Ottembre 2005 L out out L 0 2 DD out ED - Inverter CMOS Massimo Barbaro 57 10 Ottembre 2005 Potenza dinamica dissipata Pdyn = CLVDD2/T = CLVDD2 f 10 Ottembre 2005 ED - Inverter CMOS Massimo Barbaro ED - Inverter CMOS Massimo Barbaro 58 Potenza dissipata: considerazioni L’energia totale dissipata in una doppia transizione (L->H->L) è data dalla somma di quella dissipata sul PMOS e sul NMOS. Tale energia è indipendente dalla resistenza dei MOS La potenza dissipata si ottiene dividendo l’energia per il tempo impiegato dalla doppia transizione (ossia moltiplicando per la frequenza di commutazione) Nella commutazione opposta (HL) il PMOS si spegne e CL si scarica attraverso lo NMOS. In questa situazione l’alimentazione non eroga energia (perché non eroga corrente). L’energia che era stata precedentemente immagazzinata su CL viene dissipata sul NMOS 59 La frequenza f per cui viene moltiplicata l’energia non è necessariamente uguale alla frequenza di funzionamento del sistema Non è infatti vero che ogni singolo gate commuti alla frequenza del sistema (non tutti i gate commutano contemporaneamente) Questo fa sì che la frequenza effettiva da usare nella formula sia da pesare con un coefficiente moltiplicativo che deriva da considerazioni statistiche sulla probabilità di commutazione di vari gate La formula ci dà il caso peggiore (worst case) 10 Ottembre 2005 ED - Inverter CMOS Massimo Barbaro 60 Potenza dinamica da cortocircuito Potenza dissipata Se la transizione dell’ingresso non è istantanea non è più vero che uno solo fra il PMOS e lo NMOS è in conduzione Al variare della tensione di ingresso può capitare che i due dispositivi siano accesi contemporaneamente dando origine ad una corrente di cortocircuito (Ishort) che dissipa potenza Edp=VDDIpeak(tr+tf)/2 Pdp=Edp f= fVDDIpeak(tr+tf)/2 Vin La potenza dissipata totale è data dalla somma delle 3 componenti: P = Pstat+Pdyn+Pdp = = IleakageVDD+ CLVDD2f + fVDDIpeak(tr+tf)/2 In genere il contributo di Pdyn è quello dominante Ipeak Ishort tf 10 Ottembre 2005 tr ED - Inverter CMOS Massimo Barbaro 61 10 Ottembre 2005 Prodotto Potenza/Ritardo (PDP) Il termine PDP dipende solo da alimentazione e che vanno quindi minimizzate CL contemporaneamente ED - Inverter CMOS Massimo Barbaro Massimo Barbaro 62 Riassumendo Un parametro fondamentale di una tecnologia è il prodotto potenza/ritardo (Power Delay Product) Nel caso CMOS si può ricavare dalla formula della potenza, notando che la massima frequenza di funzionamento è pari al tempo di propagazione (per frequenze maggiori il segnale non riesce a propagarsi prima che l’ingresso varii nuovamente), dunque, trascurando i contributi di statica e di cortociruito: PDP=Pdyntp=CLVDD2 f tp= CLVDD2 (1/tp) tp= CLVDD2 10 Ottembre 2005 ED - Inverter CMOS 63 L’inverter CMOS ha una VTC rigenerativa VOH=VDD e VOL=0 (massimo swing di tensione fra i 2 simboli) Se kp=kn la VTC è simmetrica e VM=VDD/2 Il tempo di propagazione è proporzionale a CL ed inversamente proporzionale alla W dei transistor La dissipazione di potenza statica è praticamente nulla La dissipazione di potenza dinamica è proporzionale al quadrato della tensione di alimentazione ed alla frequenza di commutazione In commutazione ci possono essere cortocircuiti temporanei fra alimentazione e massa Il PDP dipende solo da VDD e da CL 10 Ottembre 2005 ED - Inverter CMOS Massimo Barbaro 64