OMERO E L’ILIADE
Il poema della guerra di Troia
Di Omero, autore dell’Iliade e dell’Odissea, non si sa nulla di preciso, e qualcuno mette persino in dubbio la sua esistenza. Secondo
le notizie di cui disponiamo, Omero proveniva da una città greca
dell’Asia Minore e scrisse i suoi poemi nell’VIII sec. a.C. I fatti
narrati risalgono al XIII sec. a.C. e furono tramandati per secoli.
Nell’Iliade (da Ilio, nome greco di Troia), in particolare, viene raccontato l’ultimo anno della guerra di Troia, che, secondo la tradizione,
durò dieci anni e alla quale parteciparono i prìncipi achei, guidati dal
re Agamennone. Causa leggendaria della guerra sarebbe stato il rapimento di Elena, moglie del re acheo Menelao, da parte di Paride, figlio
del re di Troia, Priamo.
Il poema descrive principalmente le gesta eroiche di tanti guerrieri, tra cui eccellono Achille, acheo, ed Ettore, troiano.
Sulla base di dati archeologici certi,
il computer ricostruisce, in modo virtuale,
le successive trasformazioni della rocca
di Troia.
I racconti omerici sono veri?
Gli studiosi hanno cercato di distinguere le notizie di carattere
storico contenute nei poemi omerici da quelle fantastiche. Secondo le ultime ricerche archeologiche e storiografiche, la guerra
di Troia non fu certo uno scontro causato dal rapimento di una
donna; si trattò invece di una sorta di “guerra mondiale”, che si
estese dal Mediterraneo fino alla Mesopotamia.
Da una parte combatterono i Greci (cioè gli Achei), alleati con
gli Ittiti e con gli Egizi; dall’altra i Troiani, alleati con gli Assiri. Ciò
che era in questione era il controllo dello Stretto dell’Ellesponto
(oggi Dardanelli) e quindi del commercio delle materie prime e
dei prodotti agricoli in transito dalle regioni del Mar Nero.
Per i contemporanei di Omero, tuttavia, conservare il ricordo
di quegli eventi
non significava
semplicemente
“fare storia” di
fatti da trasmettere ai posteri,
affinché fossero
conosciuti con
esattezza e precisione. Si trattava soprattutto
di salvare e tramandare i valori
della tradizione
eroica dei loro
antenati, i Micenei, con tutto il
suo patrimonio
di miti religiosi.
1
STORIA
ANTICA
TROIA IX
(85 a.C. - 500 d.C. circa).
Dominio romano.
TROIA VIII
(800 - 85 a.C. circa).
Troia diventa la città greca
chiamata Ilio. Apogeo
di Atene e della civiltà greca.
TROIA VII
(1 250 - 1 020 a.C. circa).
Età del ferro. Distruzione
delle fortezze micenee
e migrazione dorica.
Circa la provenienza dei
contingenti achei,
dal racconto omerico emerge
che le regioni e le città
più importanti della Grecia
micenea non sono le stesse
dell’Età classica (VI sec. a.C.),
quando si trascrissero per
la prima volta i poemi omerici;
il ruolo della futura
“grande” Atene, ad esempio,
nella guerra di Troia
fu del tutto trascurabile.
TROIA VI
(1 700 - 1 250 a.C. circa).
Epoca micenea. Guerra di Troia
e nuova distruzione della città.
TROIA V
(2 000 - 1 700 a.C. circa).
Apogeo della Civiltà cretese.
Le tante storie di Troia
Sono ancora molte le domande storiche aperte riTROIA IV
guardo alla realtà di Troia, la
(2 200 - 2 000 a.C. circa).
città dell’Iliade e di Heinrich
Prima distruzione di Troia.
Schliemann (1822-1890), l’archeologo tedesco, ex uomo d’affari, che
tentò l’impresa “disperata” di cercaTROIA III
re il fondamento storico del poema
(2 390 - 2 200 a.C. circa).
omerico.
Si sviluppa la città bassa.
Scavando sulla collina di Hissarlik, in Turchia, riportò alla luce i resti di quella che lui
TROIA II
identificò con la Troia omerica. Qui, 5 000 anni
(2 600 - 2 450 a.C.
circa).
fa, si era sviluppato un piccolo insediamento
Epoca del Tesoro
dell’Età del bronzo, cinto di mura: Troia I.
di Priamo.
Nel 2600 a.C. circa i suoi abitanti sembrano essersi
divisi in due classi sociali: mentre la classe più umile resta fedele all’antica cultura di Troia I, i nobili costruiscono
una fortezza sfarzosa, Troia II.
Proprio tra i resti di quest’epoca Schliemann trovò il cosiddetto “tesoro di Priamo”, composto da quasi 10 000 pezzi.
Eppure la città-rocca intorno a cui venne combattuta la guerra
descritta da Omero risale a circa mille anni dopo (Troia VI) e si trova
TROIA I
addirittura 7,5 m sopra i resti di Troia II.
(2 920-2 600 a.C. ca).
Età del bronzo.
Di nuovo rasa al suolo, la città venne ricostruita, ma senza raggiungere l’antico
splendore (Troia VII). Infine, i Romani vi costruirono un tempio e un teatro (Troia IX).
Poiché Troia è stata distrutta e sempre ricostruita, sulla collina di Hissarlik è cresciuto,
nel tempo, uno strato di macerie alto 22 m.
Qui si sta ancora giocando la sfida archeologica di capire la storia di una città e, in
particolare, se sia questa effettivamente la Troia di cui parla Omero.
2
STORIA
ANTICA