ESTRAZIONE DEL DNA
Il giorno giovedì 9 ottobre 2014 per le classi terza C e terza B si è
tenuto a scuola un’ incontro con due esperte della KALEIDOSCIENZA
che ci hanno guidato nell’interessante attività pratica di estrazione
del DNA.
Il DNA (acido desossiribonucleico) è la sostanza responsabile della
trasmissione dei caratteri ereditari di ogni essere vivente.
Le esperte ci hanno spiegato che ogni essere vivente, qualunque esso
sia, dall’albero all’animale, dal frutto all’essere umano, ha un proprio
DNA che è differente per ognuno di essi.
Ecco dove si trova il DNA nelle cellule eucarioti:
Il DNA legato agli istoni, proteine che permettono alla sua lunga elica
di essere compattata nei cromosomi:
la doppia elica:
Dopo questa introduzione abbiamo effettuato l’estrazione del DNA
della banana, lavorando in coppie.
Per estrarre il DNA è necessario effettuare una sequenza di azioni
specifiche:
1-schiacciare la banana in un bicchiere di plastica;
2-aggiungere 2 cucchiaini di detersivo e mescolare;
3-aggiungere mezzo cucchiaino di sale e mescolare;
4-diluire la purea con acqua fino a raggiungere circa 100 ml;
5-filtrare la soluzione in un altro vasetto con l’ausilio di un colino;
6-riempire metà provetta con il contenuto del bicchiere;
7-aggiungere 4 o 5 gocce di succo d’ananas;
8-aggiungere l’alcol con molta cautela.
Materiali occorrenti
Banana o altro frutto con molta polpa, bicchieri di plastica, pipette di
plastica, cucchiaini, colini, provette, forchette, sale, detersivo per
piatti, succo di ananas e alcol.
Prima fase:
Come prima fase prendiamo la banana, la sbucciamo e la dividiamo a
metà (circa 100g).
E’ importante rispettare tutte le fasi in modo preciso perché il lavoro
dello scienziato deve poter essere riprodotto e si deve effettuare più
volte lo stesso esperimento per essere sicuri dell’ipotesi che si è
formulata.
Dopo aver fatto ciò dobbiamo dividere le cellule le une dalle altre
perciò dobbiamo schiacciare la banana con una forchetta fino a
ridurla ad una poltiglia.
Seconda fase:
Come seconda fase dobbiamo estrarre il DNA dalle cellule.
Il DNA di ogni essere vivente si trova dentro ogni cellula più
precisamente nel nucleo, perciò dobbiamo estrarlo da lì. La cellula a
sua volta è però protetta da due membrane: quella del nucleo
(membrana nucleare) e l’altra all’esterno della cellula (membrana
cellulare). Esse sono un involucro costituito da fosfolipidi, molecole
ricche di grassi. Per prelevare il DNA, di conseguenza, dobbiamo
rimuovere questa “barriera”: usiamo perciò del detergente liquido,
più comunemente conosciuto come detersivo liquido per piatti. Non
possiamo eliminare queste membrane col calore altrimenti il DNA si
degraderebbe.
Nel bicchiere di plastica graduato ora mettiamo 100ml di acqua (il
nostro solvente)e 2 cucchiaini di detergente.
Terza fase:
A questo punto dobbiamo eliminare gli istoni. Ognuno essere umano
possiede 23 coppie di cromosomi e se mettessimo in fila questi
cromosomi otterremmo un “filo” lungo quasi 3 metri. Come fanno
allora questi cromosomi a stare nel DNA? Semplice! Sono arrotolati!
Il filo del DNA si avvolge attorno a delle proteine, gli istoni, in modo
da occupare poco spazio. Per ottenere il DNA dobbiamo degradare gli
istoni e per fare ciò usiamo il sale da cucina: aggiungiamo mezzo
cucchiaino nel contenitore.
Quarta fase:
Dopo aver messo nel contenitore acqua, detergente liquido e sale,
dobbiamo filtrare il composto, perciò usiamo dei colini e travasiamo
con molta delicatezza, per separare il materiale più grossolano dal
DNA. Il DNA passa attraverso il filtro e si “deposita” sul fondo del
contenitore.
Quinta fase:
Preleviamo con una pipetta il filtrato e riempiamo con questo metà
provetta. Come abbiamo precedentemente detto nel DNA ci sono gli
istoni, per staccarli dal DNA usiamo la bromelina, un componente che
si trova nel succo d’ananas. Aggiungiamo 4 o 5 gocce del succo nella
provetta. Agitiamo lentamente ed aggiungiamo l’ultimo reagente,
ovvero l’alcol, con molta cautela facendolo scendere lungo la parete
interna della provetta, per un volume pari a quello del contenuto.
Conclusione:
Dopo pochi minuti nella zona di contatto delle due sostanze
(l’interfaccia) è possibile vedere che si è formata una specie di
matassa, quello è il DNA! La ragione per cui possiamo vederlo ad
occhio nudo è perché ci sono molti cromosomi.
P.S:
In questo esperimento abbiamo utilizzato una banana, ma va bene
qualsiasi altro frutto a polpa morbida, tipo cachi, kiwi, fragole…
Giulia Palomino
TERZA C