VITERBO 09-12-2012 mercoledì 27 maggio 15 COSA È IL BFB-EMG? Il BFB è un dispositivo che permette di evidenziare eventi interni fisiologici o patologici attraverso un feedback di ritorno sensoriale e visivo. NOTA STORICA il Biofeedback si sviluppò negli Stati Uniti alla fine degli anni ’60, quando alcuni ricercatori (Miller, Brener, Snyder e Noble ed alt.) dimostrarono che sia nell’animale sia nell’uomo è possibile controllare alcuni parametri quali: la frequenza cardiaca, i ritmi elettroencefalografici, la vasocostrizione cutanea, etc. mercoledì 27 maggio 15 John V. Basmajian, (21 giugno 1921 - 18 marzo 2008) è stato un accademico e scienziato canadese. Era conosciuto per il suo lavoro nel campo della scienza della riabilitazione, in particolare nel campo dell’elettromiografia e del Il Bio-feed back viene definito da Basmajian come una "tecnica che utilizza una strumentazione elettronica per indicare all'individuo alcuni dei suoi eventi fisiologici interni, normali o anormali, sotto forma di segnali visivi o acustici, allo scopo di addestrarlo a controllare tali eventi, mediante il controllo dei segnali che gli vengono presentati". mercoledì 27 maggio 15 COME FUNZIONA IL BFB-EMG? dispone di strumentazioni elettroniche che: -amplificano ed elaborano segnali elettrofisiologici o meccanici e mediando tra paziente ed operatore, - fa pervenire le informazioni di ritorno per via sensoriale (esterocettiva), perchè non possono pervenire per via sensitiva (propriocettiva). - permette di monitorare quantitativamente e qualitativamente dati valutabili che vengono contemporaneamente coscientizzati mercoledì 27 maggio 15 Come uno specchio, fornisce un riflesso corretto, cioè preciso ed utilizzabile. Tale strumento non ha alcun potere proprio di determinare un cambiamento: solo la persona che lo utilizza ha la facoltà di controllare l’ andamento del parametro fisiologico registrato mercoledì 27 maggio 15 IN CHE MODO ? L’elettromiografo (EMG) utilizza elettrodi di superficie per rilevare potenziali d'azione muscolari sottostanti ai muscoli scheletrici che avviano la contrazione muscolare. Il SEMG è misurata in microvolt (milionesimi di volt). è la somma algebrica di tutti i potenziali d’azione delle fibre muscolari che si contraggono nello spazio compreso fra gli elettrodi. L’ampiezza del segnale emg è direttamente proporzionale alla dimensione degli elettrodi ed alla distanza fra gli stessi. mercoledì 27 maggio 15 A CHE SCOPO VIENE USATO? L’obbiettivo non è tanto quello di produrre uno stato particolare, ma più propriamente quello di facilitare l’auto-consapevolezza ed il controllo di alcuni parametri fisiologici. Per raggiungere questo obbiettivo si deve procedere attraverso questi stadi: 1) Ricevere un feedback continuato, immediato ed esatto dei processi biologici interni, mediante la rilevazione strumentale del Biofeedback. 2) Eseguire costantemente le tecniche apprese, in modo da acquisire maggiormente il significato delle informazioni ricevute. 3) Applicare nelle diverse situazioni della vita quotidiana i procedimenti del training con il Biofeedback. In altri termini, imparare ed integrare queste nuove competenze, affinché diventino abilità naturali. mercoledì 27 maggio 15 La tecnica riabilitativa con feedback elettromiografico, rendendo immediatamente valutabile per via sensoriale l’attività motoria, permette di ristabilire l’integrazione interrotta interponendosi tra il sistema propriocettivo sensitivo ed i centri superiori di elaborazione mercoledì 27 maggio 15 METODOLOGIA Il trattamento con Biofeedback è suddiviso generalmente in quattro fasi: *Baseline: si esegue l’anamnesi del paziente e si valutano le reazioni di partenza relative ad alcuni parametri significativi; si valuta se la terapia è indicata e con quale variante. *Trattamento: si esegue il ciclo di sedute (generalmente 6-10) con una frequenza, generalmente, di una/due sedute alla settimana. *Verifica: si confrontano i risultati finali con il baseline iniziale (dati registrati nelle prime sedute). *Follow-up: si valuta la stabilità dei risultati a distanza di tempo (3-6-12 mesi) dal trattamento. mercoledì 27 maggio 15 RINFORZO ! Le tecniche di BFB hanno trovato un SUPPORTO TEORICO NELLA MEDICINA COMPORTAMENTALE ed in particolare nel "condizionamento operante“ di Skinner secondo il quale: la retroinformazione fornita dall'apparecchio induce una modificazione nella frequenza della risposta voluta, assumendo così il carattere di rinforzo. mercoledì 27 maggio 15 IN RIABILITAZIONE VENGONO ! Il BFB goniometrico ,per misurare gli angoli articolari durante il movimento; ! Il BFB basografico , per quantificare il carico applicato su di una superficie corporea. I sensori di carico sono applicati sulla superficie plantare del piede(tallone, V metatarso, I metatarso). N.B.=Esistono anche altri dispositivi di bfb quali il Thermal-BFB (della temperatura cutanea), heart rate BFB, EEG-BFB, pulce wave BFB etc., ma per necessità sintetiche non li svilupperemo in questa presentazione. mercoledì 27 maggio 15 CAMPI DI APPLICAZIONE •cefalea tensiva •dolori muscolari in generale (su base contratturale) •insonnia •stati d’ansia •stress •disturbi psicosomatici •Paralisi spastiche di origine centrale •Ipotrofie muscolari •Trattamenti post chirurgici •Incontinenza Urinaria •Geriatria mercoledì 27 maggio 15 mercoledì 27 maggio 15 mercoledì 27 maggio 15 mercoledì 27 maggio 15 mercoledì 27 maggio 15 mercoledì 27 maggio 15 mercoledì 27 maggio 15 mercoledì 27 maggio 15 IL BIOFEEDBACK NON HA CONTROINDICAZIONI! mercoledì 27 maggio 15 TERMINOLOGIA : ! BASELINE (=valore di base del muscolo preso fuori feedback e in stato di totale rilassamento) ! CONTRAZIONE max, (ossia il parametro più elevato o picco max) ! SOGLIA (valore della contrazione in cui si evidenzia la risposta feedback) ! MEDIA,(valore medio) ! SCALA,(range entro il quale è contenuta la contrazione) ! LA SENSIBILITÀ (rappresenta la distanza che intercorre tra mercoledì 27 maggio 15 SEDUTA DI BASELINE All’inizio del trattamento la valutazione dei dati elettrofisiologici o patologici deve avvenire senza informazioni di ritorno(feedback) e senza rinforzi degli stessi : i dati non devono essere a conoscenza del paziente, sia a riposo sia in attività (baseline) perché devono essere visualizzati come dati di riferimento per la determinazione della soglia, della sensibilità e della scala nel sistema feedback ! In base alla tipologia di trattamento si stabilisce se lavorare in up o in down ( cioè se lavorare con il feedback in fase di contrazione o in fase di rilassamento) mercoledì 27 maggio 15 ! Viene spiegato al paziente l’esercizio che dovrà svolgere ed l’applicazione del bfb . ! Si fanno compiere 3-4 contrazioni e si prende in considerazione la max, ossia il parametro più elevato o picco max (prima fuori feedback, successivamente con sistema feedback) mercoledì 27 maggio 15 ! Si stabilisce la SOGLIA (momento della contrazione da cui parte il feedback) : il 50% circa della contrazione max o l’ 80% circa del valore medio (preferibilmente in base all’esperienza dell’operatore) ! In base alla “forza” generata dalla contrazione max si imposta la scala 50 o 500 ! Dopo l’acquisizione dei parametri si passa all’esercizio con bfb emg. mercoledì 27 maggio 15 BFB EMG !modalità “statica”, cioè analitica !modalità “dinamica” durante la deambulazione. mercoledì 27 maggio 15 PROCEDURE DETERMINANTI LA VALUTAZIONE mercoledì 27 maggio 15 PROCEDURE DETERMINANTI LA VALUTAZIONE ! POSIZIONAMENTO DEGLI ELETTRODI SEMPRE NELLO STESSO PUNTO DELLA VALUTAZIONE PRECEDENTE (2cm circa di distanza tra loro sul ventre muscolare) mercoledì 27 maggio 15 PROCEDURE DETERMINANTI LA VALUTAZIONE ! POSIZIONAMENTO DEGLI ELETTRODI SEMPRE NELLO STESSO PUNTO DELLA VALUTAZIONE PRECEDENTE (2cm circa di distanza tra loro sul ventre muscolare) ! POSIZIONAMENTO DEGLI ELETTRODI LUNGO LA DIREZIONE DI MOVIMENTO DEL MUSCOLO INTERESSATO mercoledì 27 maggio 15 PROCEDURE DETERMINANTI LA VALUTAZIONE ! POSIZIONAMENTO DEGLI ELETTRODI SEMPRE NELLO STESSO PUNTO DELLA VALUTAZIONE PRECEDENTE (2cm circa di distanza tra loro sul ventre muscolare) ! POSIZIONAMENTO DEGLI ELETTRODI LUNGO LA DIREZIONE DI MOVIMENTO DEL MUSCOLO INTERESSATO ! DETERGERE BENE LA CUTE mercoledì 27 maggio 15 PROCEDURE DETERMINANTI LA VALUTAZIONE ! POSIZIONAMENTO DEGLI ELETTRODI SEMPRE NELLO STESSO PUNTO DELLA VALUTAZIONE PRECEDENTE (2cm circa di distanza tra loro sul ventre muscolare) ! POSIZIONAMENTO DEGLI ELETTRODI LUNGO LA DIREZIONE DI MOVIMENTO DEL MUSCOLO INTERESSATO ! DETERGERE BENE LA CUTE ! TIPO DI CONTRAZIONE ESEGUITA (es.isometrica ,isotonica) mercoledì 27 maggio 15 PROCEDURE DETERMINANTI LA VALUTAZIONE ! POSIZIONAMENTO DEGLI ELETTRODI SEMPRE NELLO STESSO ! ! ! ! PUNTO DELLA VALUTAZIONE PRECEDENTE (2cm circa di distanza tra loro sul ventre muscolare) POSIZIONAMENTO DEGLI ELETTRODI LUNGO LA DIREZIONE DI MOVIMENTO DEL MUSCOLO INTERESSATO DETERGERE BENE LA CUTE TIPO DI CONTRAZIONE ESEGUITA (es.isometrica ,isotonica) TIPO DI CATENA (aperta o chiusa) mercoledì 27 maggio 15 PROCEDURE DETERMINANTI LA VALUTAZIONE ! POSIZIONAMENTO DEGLI ELETTRODI SEMPRE NELLO STESSO ! ! ! ! ! PUNTO DELLA VALUTAZIONE PRECEDENTE (2cm circa di distanza tra loro sul ventre muscolare) POSIZIONAMENTO DEGLI ELETTRODI LUNGO LA DIREZIONE DI MOVIMENTO DEL MUSCOLO INTERESSATO DETERGERE BENE LA CUTE TIPO DI CONTRAZIONE ESEGUITA (es.isometrica ,isotonica) TIPO DI CATENA (aperta o chiusa) GRADI ARTICOLARI RAGGIUNTI (es. se a 30° o fino a 90°) mercoledì 27 maggio 15 PROCEDURE DETERMINANTI LA VALUTAZIONE ! POSIZIONAMENTO DEGLI ELETTRODI SEMPRE NELLO STESSO ! ! ! ! ! ! PUNTO DELLA VALUTAZIONE PRECEDENTE (2cm circa di distanza tra loro sul ventre muscolare) POSIZIONAMENTO DEGLI ELETTRODI LUNGO LA DIREZIONE DI MOVIMENTO DEL MUSCOLO INTERESSATO DETERGERE BENE LA CUTE TIPO DI CONTRAZIONE ESEGUITA (es.isometrica ,isotonica) TIPO DI CATENA (aperta o chiusa) GRADI ARTICOLARI RAGGIUNTI (es. se a 30° o fino a 90°) QUANTITA’ DI GEL SUL SINGOLO ELETTRODO (si consiglia una dose non eccessiva) mercoledì 27 maggio 15 PROCEDURE DETERMINANTI LA VALUTAZIONE ! POSIZIONAMENTO DEGLI ELETTRODI SEMPRE NELLO STESSO ! ! ! ! ! ! ! PUNTO DELLA VALUTAZIONE PRECEDENTE (2cm circa di distanza tra loro sul ventre muscolare) POSIZIONAMENTO DEGLI ELETTRODI LUNGO LA DIREZIONE DI MOVIMENTO DEL MUSCOLO INTERESSATO DETERGERE BENE LA CUTE TIPO DI CONTRAZIONE ESEGUITA (es.isometrica ,isotonica) TIPO DI CATENA (aperta o chiusa) GRADI ARTICOLARI RAGGIUNTI (es. se a 30° o fino a 90°) QUANTITA’ DI GEL SUL SINGOLO ELETTRODO (si consiglia una dose non eccessiva) SEGUIRE IL PAZIENTE SOPRATTUTTO LE PRIME VOLTE, DURANTE LO SVOLGERSI DELLA VALUTAZIONE (per accettarsi che si rispettino le pause di riposo e lavoro) mercoledì 27 maggio 15 PROCEDURE DETERMINANTI LA VALUTAZIONE ! POSIZIONAMENTO DEGLI ELETTRODI SEMPRE NELLO STESSO ! ! ! ! ! ! ! ! PUNTO DELLA VALUTAZIONE PRECEDENTE (2cm circa di distanza tra loro sul ventre muscolare) POSIZIONAMENTO DEGLI ELETTRODI LUNGO LA DIREZIONE DI MOVIMENTO DEL MUSCOLO INTERESSATO DETERGERE BENE LA CUTE TIPO DI CONTRAZIONE ESEGUITA (es.isometrica ,isotonica) TIPO DI CATENA (aperta o chiusa) GRADI ARTICOLARI RAGGIUNTI (es. se a 30° o fino a 90°) QUANTITA’ DI GEL SUL SINGOLO ELETTRODO (si consiglia una dose non eccessiva) SEGUIRE IL PAZIENTE SOPRATTUTTO LE PRIME VOLTE, DURANTE LO SVOLGERSI DELLA VALUTAZIONE (per accettarsi che si rispettino le pause di riposo e lavoro) SEGNARE SE LA VALUTAZIONE SI SIA COMPIUTA PRIMA O DOPO mercoledì 27 maggio 15 Il posizionamento degli elettrodi deve essere lungo la direzione del movimento delle fibre del muscolo interessato La profondità di ricezione è direttamente proporzionale alla distanza dei due elettrodi posti lungo le fibre muscolari . mercoledì 27 maggio 15 ANALISI GRAFICA mercoledì 27 maggio 15 GRAZIE PER L’ASCOLTO … mercoledì 27 maggio 15 PUNTI DI mercoledì 27 maggio 15 MUSCOLO ABDUTTORE DEL MIGNOLO MUSCOLI ABDUTTORI BREVE E LUNGO DEL POLLICE MUSCOLO FLESSORE BREVE DEL POLLICE mercoledì 27 maggio 15 MUSCOLO ESTENSORE RADIALE BREVE DEL CARPO MUSCOLO ESTENSORE ULNARE DEL CARPO MUSCOLO PRONATORE ROTONDO MUSCOLO FLESSORE RADIALE DEL CARPO MUSCOLO PALMARE LUNGO MUSCOLI ESTENSORI DELLE DITA mercoledì 27 maggio 15 MUSCOLO MEDIO GLUTEO MUSCOLO GRANDE GLUTEO MUSCOLO GASTROCNEMIO LATERALE MUSCOLO QUADRICIPITE: •VASTO MEDIALE •VASTO LATERALE •RETTO FEMORALE mercoledì 27 maggio 15 M. BICIPITE FEMORALE (capo lungo) M. SEMITENDINOSO •M. RETTO FEMORALE •M. VASTO MEDIALE •M. TIBIALE ANTERIORE mercoledì 27 maggio 15 PUNTI SCHIENA M. SOPRASPINATO M. GRANDE ROTONDO M. SOTTOSPINATO M. TRAPEZIO M. TRICIPITE BRACHIALE M. GRAN DORSALE M. PICCOLO DORSALE M. PARAVERTEBRALE mercoledì 27 maggio 15 M. GRAN DENTATO M. DELTOIDEO: FASCIO ANTERIORE FASCIO CENTRALE M. BICIPITE BRACHIALE (capo lungo) M. PICCOLO E GRANDE PETTORALE mercoledì 27 maggio 15 M. SOLEO M. TIBIALE ANTERIORE M. ESTENSORE LUNGO DELLE DITA M. PERONIERO LUNGO mercoledì 27 maggio 15 M. PERONIERO III •CORRUGATORE DEL SOPRACCIGLIO •ORBICOLARE OCCHIO •MASSETERE •ORBICOLARE BOCCA •STERNOCLEITOMASTOIDEO mercoledì 27 maggio 15