Presentazione del curriculum teoretico del corso

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PRESENTAZIONE DEL CURRICULUM TEORETICO DEL CORSO DI STUDI TRIENNALE IN FILOSOFIA
1. Il curriculum Gli insegnamenti del primo anno del corso di studi in filosofia sono comuni al curriculum storico e al curriculum teoretico, tranne piccole variazioni. Per il primo anno, la scelta non è dunque drammatica e in ogni caso è possibile revocarla il secondo anno. Nel secondo e terzo anno i curricula si distinguono. Perché gli studenti possano scegliere a ragion veduta, cercheremo qui di spiegare in che cosa consistano le principali differenze e soprattutto quale sia la prospettiva generale del curriculum teoretico. Nel curriculum teoretico c’è un gruppo di discipline strettamente connesse tra loro: logica e storia della logica, filosofia teoretica, filosofia del linguaggio e della mente, filosofia della scienza, gnoseologia. In ciascuna di queste discipline si trovano frequenti riferimenti ai problemi e ai risultati delle altre. In tutte, l’insegnamento non segue un percorso storico e quando si studia il pensiero di un autore non si presta particolare attenzione al contesto storico in cui l’autore ha vissuto né agli altri autori che potrebbero averlo ispirato, ma piuttosto alla validità e correttezza degli argomenti proposti. Gli studenti che hanno studiato storia della filosofia al liceo saranno forse sorpresi dalla novità dell’approccio, ma presto si renderanno conto che il modo di studiare la filosofia del curriculum teoretico non è affatto una novità: dovunque fino agli inizi dell’Ottocento, e in molte università anche dopo, la filosofia si è studiata così. Generalmente in questi ambiti disciplinari si studiano problemi e non autori, né correnti filosofiche. La logica ad esempio si pone il problema di che cosa sia un buon ragionamento e anche quello di stabilire in che cosa consista la dimostrazione di una tesi (su un argomento qualunque – matematico, filosofico, scientifico o altro). La filosofia teoretica si pone i problemi della metafisica (ad esempio, che cosa sia un individuo, un universale, un evento) e della gnoseologia (che cosa sia la percezione, che cosa sia la conoscenza e come si distingua dalla semplice opinione, che cosa sia l’intenzionalità e così via). La filosofia della mente, oltre a chiedersi che cosa sia e come funzioni la mente e quindi che cosa sia l’intenzionalità, si pone il problema di quali rapporti intercorrano tra la mente e il corpo e se gli esseri privi di linguaggio possano pensare come gli esseri umani. La filosofia del linguaggio si chiede, tra l’altro, che cosa sia un linguaggio in generale, che cosa lo distingua da un semplice codice come quelli usati dagli animali non umani e che cosa trasformi un suono o una iscrizione in un simbolo o in un segno. La filosofia della scienza si chiede come siano fatte le teorie scientifiche, ma anche che cosa sia il tempo, che cosa sia il determinismo e se sia possibile concepire macchine intelligenti.
Naturalmente anche i problemi, proprio come i singoli autori e le correnti filosofiche, possono essere studiati in una prospettiva storica, ma non è questo il modo in cui sono affrontati nei principali insegnamenti del curriculum. L’obiettivo è sempre quello di trovare la soluzione di un problema o, per lo meno, le proposte di soluzione che più verosimilmente sono vere. La soluzione 2
di un problema filosofico ha la forma di una teoria, che si propone di essere vera esattamente come qualunque teoria scientifica. Secondo la prospettiva che è comune alle discipline del curriculum teoretico, la differenza tra la filosofia e la scienza non è una questione di metodo, se non per il fatto che i filosofi non fanno esperimenti (ma neanche i matematici, che sono indubbiamente scienziati, ne fanno). Come si possa caratterizzare la filosofia e distinguerla da altre discipline e campi di ricerca – anche questo è un problema filosofico, di cui sicuramente si avrà occasione di parlare in diversi corsi. Poiché è la logica che ci dice che cosa sia un buon ragionamento – e questo è molto importante per sapere che cosa sia una teoria ben fatta e vera o verosimilmente vera – la logica deve essere studiata per prima da chiunque voglia dedicarsi alla filosofia. La stessa cosa pensava Aristotele e con lui la stragrande maggioranza dei filosofi: la logica è un organon (cioè uno strumento) della filosofia e filosofia essa stessa. Proprio per questo l’insegnamento di logica è stato inserito tra quelli del primo anno ed è comune a entrambi i curricula. Inoltre, poiché la conoscenza – filosofica, scientifica o di qualunque altro tipo – mira alla verità, lo studio della nozione di verità è uno dei temi centrali di tutta la filosofia e tutti principali insegnamenti del curriculum teoretico dedicano molta attenzione al concetto di verità. Naturalmente il concetto è importantissimo anche per la filosofia pratica. Probabilmente la differenza più rilevante tra le discipline centrali del curriculum teoretico e lo studio della storia della filosofia consiste nel fatto che le discipline di carattere storico, anche se ovviamente mirano alla conoscenza di ciò che è accaduto e quindi alla verità, non si propongono di arrivare a formulare teorie vere nello stesso senso in cui si propongono questo compito le discipline filosofico­teoretiche e quelle scientifiche. 2. Consigli per la compilazione del piano di studi In ciascun anno gli studenti devono presentare un piano di studi entro il mese di dicembre. Per il primo anno non si richiedono grandi decisioni, data la sostanziale identità dei due curricula disponibili nel corso di studi triennale. Nel secondo anno invece i curricula divergono decisamente. Prima di compilare i piani di studi, consigliamo vivamente agli studenti di incontrarsi con uno o più docenti del dipartimento per discutere approfonditamente il piano che si ha in mente. Questi incontri saranno ancor più utili agli studenti non frequentanti, che hanno minori occasioni di incontrare i docenti.
Per quanto riguarda il curriculum teoretico, abbiamo disegnato il seguente piano di studi, che a nostro giudizio distribuisce equamente le difficoltà tra i tre anni e, nello stesso anno, tra i due semestri. In questo piano di studi abbiamo cercato di introdurre una certa progressione degli insegnamenti, in modo da escludere la possibilità che uno studente si trovi a dover affrontare argomenti nuovi senza disporre degli strumenti indispensabili. (Per questo raccomandiamo in particolare a tutti gli studenti di affrontare subito i corsi di logica, che introducono concetti fondamentali per tutti gli altri insegnamenti, e di dedicarvi la massima attenzione.) 3
Piano di studi per il curriculum teoretico
Primo anno
CFU
5
Logica (Modulo A) – Prof. G. Fischer
5
Logica (Modulo B) – Prof. M. Servi
10
Filosofia teoretica – Prof. W. Huemer
10
Storia della Filosofia Moderna – Prof. S. Caroti
5
Un modulo a scelta tra:
Filosofia della cultura – Prof. F. Fabbianelli Storia della filosofia antica – Prof. F. De Capitani
Storia della filosofia contemporanea – Prof. F. Toccafondi
Storia della filosofia medievale – Prof. F. Amerini
Storia della filosofia politica – Prof. I. Testa
5
Informatica applicata – Prof. Raho
10
Un insegnamento a scelta tra
Storia contemporanea – Prof. Marchesini
Storia della teologia – Prof. Siclari Storia medievale – Prof. Gazzini
Storia romana – Prof. Schettino
10
Un insegnamento a scelta tra:
Psicologia generale – Prof. Tartabini
Sociologia generale – Prof. Bosi
Secondo anno
CFU
4
10
Teorie del linguaggio e della mente – Prof. A. Bianchi
10
Filosofia della scienza – Prof. G. Fischer
10
Storia della logica – Prof. R. Pinzani
10
Filosofia del linguaggio – Prof. M. Santambrogio
10 Storia della filosofia – Prof. B. Centi
10
Due moduli a scelta tra:
Antropologia filosofica – Prof. A. Greppi Ermeneutica filosofica – Prof. C. Cotifava Filosofia morale – Prof. M. Meletti
Filosofia della religione – Prof. F. Rossi
Filosofia della storia – Prof. F. Andolfi
Gnoseologia – Prof. F. D’Agostini
Terzo anno
CFU
10
Due moduli a scelta tra:
Letteratura italiana Linguistica generale Letteratura francese Letteratura spagnola Letteratura inglese Letteratura tedesca Letteratura russa 10
Due moduli a scelta tra:
Linguistica generale Economia politica Storia moderna Storia dell’arte medievale Storia dell’arte moderna 10
Un insegnamento a scelta tra:
Storia contemporanea – Prof. Marchesini
5
Storia della teologia – Prof. Siclari Storia romana – Prof. Schettino
Storia medievale – Prof. Gazzini
10
Un insegnamento a scelta dello studente
5
Prova finale 5
Lingua straniera
10
Altro (Corso ­ Stage)
Gli studenti sono tenuti a presentare il proprio piano di studi entro la fine di dicembre. La segreteria della Facoltà di Lettere sta predisponendo un format elettronico per inserire i piani di studio on line. Nel sito di dipartimento sarà disponibile una pagina di istruzioni. Per ulteriori spiegazioni, gli studenti possono consultare docenti e tutors. Le informazioni da inserire nei piani di studio sono le seguenti:
a. Il curriculum scelto,
b. Le materie obbligatorie del curriculum prescelto per l’anno di corso,
c. Le materie a scelta.
Non si possono sostenere esami che non siano stati inseriti nel piano di studi per l’anno di corso. E’ possibile modificare negli anni successivi le materie a scelta inserite di cui non si sia già sostenuto l’esame. Il curriculum teoretico, così come quello storico, soddisfa i requisiti di legge per la classe delle lauree triennali in filosofia e ha lo stesso numero di crediti nelle materie abilitanti non filosofiche (storia e pedagogia) di quello storico. Consigliamo agli studenti interessati all’insegnamento di inserire come insegnamento a scelta dello studente un ulteriore insegnamento di storia.
3. La frequenza
La frequenza è sempre vivamente consigliata. Molti degli insegnamenti caratterizzanti del curriculum non sono particolarmente difficili per gli studenti frequentanti, ma possono presentare difficoltà in mancanza delle spiegazioni orali del docente. Raccomandiamo quindi anche agli studenti che non hanno la possibilità di frequentare regolarmente tutti i corsi di seguire quante più lezioni è loro possibile e di fissare con i docenti incontri il più possibile frequenti, per averne chiarimenti e consigli di letture supplementari. (Non dimenticate che potete chiedere e anche dare aiuto ai vostri compagni. Collaborate tra di voi.)
Sarebbe ipocrita passare sotto silenzio il fatto che gli studenti che non frequentano sono svantaggiati. Se si potessero ottenere gli stessi risultati frequentando i corsi o invece leggendo i testi prescritti per l’esame per proprio conto, senza ascoltare le spiegazioni dei docenti e partecipare 6
attivamente ai corsi, si potrebbe fare del tutto a meno dell’università. Non ne segue che la frequenza debba essere resa obbligatoria (e infatti non lo è). E’ chiaro tuttavia che gli studenti che non hanno la possibilità di frequentare regolarmente i corsi devono impegnarsi in modo speciale per compensare il proprio svantaggio. I docenti faranno volentieri il possibile per prestar loro tutto l’aiuto necessario.
E’ invalsa l’abitudine, anche tra gli studenti frequentanti, di cominciare a leggere i testi per la preparazione dell’esame solo in prossimità dell’esame stesso. Questo è un grave errore: i testi cui il docente fa riferimento a lezione dovrebbero essere letti prima della lezione o immediatamente dopo. Questo è indispensabile per poter partecipare attivamente alle lezioni, facendo domande e discutendo con il docente e con i compagni di corso. Alcuni corsi prevedono compiti in classe o a casa, generalmente nel periodo intermedio tra il modulo A e il modulo B. Dei risultati di tali compiti si tiene conto nella valutazione finale. I docenti del curriculum rispondono volentieri alle domande inviate per e­mail sugli argomenti dei corsi e sono disponibili a incontrare gli studenti anche al di fuori degli orari ufficiali di ricevimento. Tutti gli studenti, frequentanti e non, possono contattarli liberamente per e­mail per concordare giorni e orari di incontro. Tutti gli indirizzi e­mail dei docenti sono disponibili nelle pagine web del Dipartimento di Filosofia. (Non siate timidi!)
Il sito web http://my.unipr.it/ è uno strumento molto utile per tenersi in contatto con i docenti. Vi si trovano inoltre le presentazioni di molti corsi e materiali didattici (bibliografie, testi di riferimento, spiegazioni supplementari) utili alla preparazione degli esami. Gli studenti che si iscrivono ai corsi presenti su questo sito hanno la possibilità di ricevere per e­mail le relative comunicazioni inviate dai docenti. Sono anche previsti forum e scambi tra studenti, con o senza la partecipazione dei docenti. Gli esami di molti degli insegnamenti caratterizzanti del curriculum hanno una parte scritta che consiste in un compito in classe oppure nella stesura di un breve saggio su un argomento stabilito dallo studente insieme al docente. Generalmente la stesura del saggio richiede qualche settimana di lavoro ed è molto opportuno, se non indispensabile, incontrare il docente per chiarimenti e consigli in itinere. 4. L’inglese
In molti corsi del curriculum si chiede agli studenti di studiare testi in inglese. Si ricorda che una idoneità linguistica è comunque indispensabile per potersi presentare all’esame di laurea. In quasi tutti gli insegnamenti caratterizzanti del curriculum teoretico è difficile trovare un argomento per una tesi di laurea senza una conoscenza almeno elementare dell’inglese “filosofico” (che è molto più semplice dell’inglese letterario). Si invitano dunque gli studenti che non ne avessero già una buona conoscenza a studiarlo fin dal primo anno.
Si deve tenere presente che in diversi momenti del corso di studi e comunque subito dopo la laurea si presentano occasioni di studio o di lavoro (ad esempio, la possibilità di trascorrere un periodo di studi all’estero con uno dei programmi internazionali di scambio, la possibilità di iscriversi a un corso di specializzazione in una università straniera, offerte di lavoro di vario tipo) che richiedono una buona conoscenza dell’inglese, che è di gran lunga la lingua più utile e più richiesta. Sarebbe un peccato dover rinunciare a quelle opportunità perché il tempo stringe e non ne rimane abbastanza 7
per raggiungere un buon livello di conoscenza dell’inglese. Vi raccomandiamo quindi di iniziare subito a studiarlo. La nostra università offre diversi corsi utili. Prendete immediatamente informazioni presso il Centro Linguistico di Ateneo.
Indicazioni utili in inglese su come si scrive un saggio di filosofia, come quelli richiesti per alcuni dei nostri corsi, si trovano al sito: http://www.jimpryor.net/teaching/guidelines/writing.html 5. La tesi di laurea
Il corso di studi triennale in filosofia si conclude con la stesura di una breve dissertazione o tesi, che sarà discussa con i docenti nell’esame finale. Questa tesi non è diversa dai saggi che lo studente avrà avuto occasione di scrivere per alcuni corsi del curriculum, ma è più impegnativa. Lo studente le dedicherà gli ultimi mesi di lavoro del triennio. Poiché i saggi da scrivere per i singoli corsi costituiscono un indispensabile esercizio preparatorio per la tesi, sarà utile che gli studenti dedichino loro molta attenzione. 6. Programmi dei corsi caratterizzanti del curriculum Filosofia teoretica Prof. Wolfgang Huemer
Primo semestre
Titolo del Corso: Conoscenza e giustificazione.
La conoscenza, secondo la definizione classica, è credenza vera e giustificata. Nella prima parte del corso discuteremo varie posizioni sulle fonti della conoscenza e la natura della giustificazione, mentre nella seconda parte ci concentreremo sul ruolo dell’esperienza come fondazione della conoscenza nell’empirismo. La bibliografia verrà indicata durante lo svolgimento del corso. Il corso si articola in due moduli così suddivisi:
Modulo A (5 crediti): sarà dedicata prevalentemente alla parte istituzionale. Modulo B (5 crediti): corso monografico sull’empirismo classico e contemporaneo.
Filosofia del Linguaggio Prof. Marco Santambrogio
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Secondo semestre
Titolo del corso: Teorie della verità
Il tema della verità è centrale nella riflessione filosofica del Novecento. Come si vedrà nel modulo A, la nozione è fondamentale per l’epistemologia, poiché la verità è l’obiettivo di ogni conoscenza; per la teoria dell’azione, poiché le azioni motivate da credenze vere sono normalmente più efficaci; per la teoria del significato, poiché comprendere un enunciato è sapere in quali circostanze esso sarebbe vero; per la logica, poiché le inferenze valide sono quelle che trasmettono la verità dalle premesse alla conclusione; e anche per l’etica, poiché è importante stabilire se le asserzioni valutative abbiano la pretesa di essere vere o se abbiano un carattere tutto proprio. Non esiste tuttavia accordo tra i filosofi sulla natura della nozione. Nel modulo B si esamineranno alcuni testi classici sull’argomento.
Modalità d’esame
Tutti gli studenti, frequentanti e non frequentanti, dovranno preparare un breve testo scritto su un tema concordato col docente. I testi per l’esame orale saranno indicati durante il corso. Filosofia della Scienza Prof. Gisèle Fischer
Secondo semestre
Titolo del corso: L’osservatore e il tempo.
Per il tempo, la metafora abituale è quella del fiume: esso scorre. Banale all’apparenza, l’immagine fu discussa per più di due millenni e fece da perno nel dibattito tra essere e divenire. Parmenide, per esempio, ritenne che nulla scorre, e poichè nulla si muove, non si danno i segni del passaggio del tempo. Eraclito, al contrario, sostenne che tutto è mobile; ma, se “tutto passa e nulla resta”, l’inizio, lo sviluppo e la conclusione degli accadimenti nel mondo diventano essi stessi dei marcatori temporali. Lo scopo del corso di quest’anno è di illustrare come il Senso Comune si sia schierato dalla parte di Eraclito e come, invece, la Fisica abbia optato a favore di Parmenide.
Dopo aver analizzato con cura le nostre intuizioni condivise sul tempo, in particolare quelle relative al suo andamento lineare, vedremo come i risultati della Fisica Moderna abbiano revisionato alcuni concetti fondamentali come quelli di Realtà, Spazio, Tempo con delle implicazioni che riguardano dei problemi filosofici, visti però da un'altra direzione. Infatti, di fronte a questi mutamenti di prospettiva, i filosofi e gli scienziati hanno reagito in maniera diversa. I filosofi si sono preoccupati della razionalità della Scienza e delle sue metodologie. Per esempio, i neopositivisti sostennero che la razionalità della Scienza si identificava con il privilegiare gli enunciati che hanno la forza dell'evidenza empirica a loro favore. Curiosamente, gli scienziati a loro contemporanei, quali Einstein e Bohr, orientarono la costruzione delle loro teorie ispirandosi, non a quanto appare al livello fenomenico di superficie, ma piuttosto al criterio della profondità, rispondendo all'imperativo opposto di ricercare l'essenza più nascosta del reale.
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Modulo A (5 crediti): Il tempo di Einstein.
Il modulo sarà prevalentemente dedicato alla Teoria della Relatività Ristretta dove Einstein, al fine di attribuire alla Realtà un senso oggettivo, indipendente da un rapporto di osservazione, sacrifica il carattere neutrale e universale del tempo. Modulo B (5 crediti): Tempo e osservazione, un’unità inscindibile.
Prima, si rifletterà sulle conseguenze del Principio di Indeterminazione relative al tempo. Vedremo come il tempo nella Meccanica Quantistica sia solo una possibilità di misura che viene portata alla luce sotto la forma di realtà osservata. Poi, con il Principio Antropico, vedremo come il tempo abbia consentito l’emergere della stirpe degli osservatori i quali non possono che osservare la situazione provvisoria nella quale essi si trovano.
Il contenuto di entrambi i moduli sarà basato su letture di testi di alta divulgazione scientifica.
Logica 1
Prof. Gisèle Fischer
Primo semestre (un modulo)
Logica 2
Prof. Mario Servi
Secondo semestre (un modulo)
Tradizionalmente, la Logica è associata allo studio del mentale, della conoscenza e del linguaggio. In ciascun di questi ambiti, il ruolo della Logica consiste nel costruire dei modelli astratti di argomentazioni. Nella Filosofia della Mente, i modelli astratti dei ragionamenti mirano a catturare la struttura stessa del pensiero. Nelle riflessioni epistemologiche, i modelli logici fungono da garanti nel processo di acquisizione delle conoscenze. Infine, nelle ricerche linguistiche, la Logica indaga sulla natura dei linguaggi naturali e artificiali e sulle loro capacità espressive in varie dimensioni.
Lo scopo principale dei due moduli di Logica è quello di fornire le nozioni e i risultati relativi alla Logica Elementare che vengono dati per conosciuti in buona parte della letteratura filosofica contemporanea. In entrambi i moduli si esploreranno due diverse modalità di organizzazione dei linguaggi, dette rispettivamente sintattica e semantica. La prima modalità si occupa dell’aspetto combinatorio e grammaticale dei linguaggi mentre la seconda affronta i problemi che sorgono nel determinare la sfera dei loro significati. Particolare importanza sarà data ai rapporti che possono essere stabiliti tra questi due approcci differenti.
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Il corso di Logica 1 è dedicato all’analisi di un linguaggio molto semplice: il Linguaggio Proposizionale. Il corso di Logica 2 affinerà l’analisi sviluppata nel modulo precedente per giungere a render conto di un linguaggio più complesso: il Linguaggio dei Predicati. Nessuna conoscenza pregressa né di Logica, né di Matematica sarà richiesta. Verranno assegnati degli esercizi che saranno corretti collettivamente.
I due moduli sono così articolati:
Logica 1: Sui ragionamenti deduttivi.
1) Introduzione: l'importanza del concetto di dimostrazione.
2) Il modello naturale della Logica Proposizionale: enunciati e connettivi estensionali; antinomia del mentitore; formalizzazione del modello naturale.
3) Il sistema assiomatico P: concetti di assioma, deduzione e teorema; metateorema di deduzione; esempi di teoremi in P; metateorema di validità.
4) Confronto tra due approcci: metateorema di completezza.
5) Modelli naturali alternativi: epistemologia intuizionista e Logica della Conoscenza; Logica della Credenza.
Logica 2: Logica predicativa del 1° ordine.
Il corso di Logica 2 è la naturale prosecuzione di quello del modulo A, che viene richiesto come prerequisito. In questo modulo, l'analisi si farà più fine, facendo emergere un modello di lin­
guaggio sufficientemente potente per catturare nel dettaglio molte asserzioni di conoscenze. Il corso sarà articolato come segue:
1) La Logica moderna come strumento per l'analisi dei ragionamenti corretti.
2) Il modello predicativo (del 1° ordine): morfologia e semantica.
3) Il metodo sintattico: assiomi e regole per una sintassi di tipo ordinario adeguata alla semantica predicativa. Confronto fra l'approccio semantico e quello sintattico: il metateorema di Vali­
dità e cenni su quello di Completezza.
4) Formalizzazione al 1° ordine dei ragionamenti espressi nel linguaggio naturale.
Storia della logica Prof. Roberto Pinzani
Primo semestre
A) Parte istituzionale ­ Lineamenti di storia della logica da Aristotele a Leibniz
Nel tracciare i lineamenti della storia della logica da Aristotele a Leibniz si dedicherà particolare attenzione alla storia della teoria della deduzione e del significato. Le dispense relative al corso sono scaricabili dal sito http://www.slprbo.unipr.it nella cartella “documenti” (accesso con password per i corsisti)
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Manuali di riferimento: J.M. Bochenski, La logica formale, tr. it, Einaudi, Torino, 1972; R. Blanché, La logica e la sua storia, tr. it., Ubaldini, Roma, 1973; W. C. e M. Kneale, Storia della logica, tr. it., Einaudi, Torino, 1972. B) Parte monografica – Linguaggio e significato nel primo Russell
Il tema del linguaggio e del significato riveste una particolare importanza nell’opera di Russell, sia per le implicazioni logiche sia gnoseologiche. Nel corso si esaminerà l’evoluzione della teoria del significato dall’iniziale posizione ‘realista’ assunta nel 1903 (The principles of mathematics) a quella ‘costituzionalista’ avanzata negli scritti tra il 1918 e 19 (The philosophy of logical atomism). Teorie del linguaggio e della mente
Prof. Andrea Bianchi
Primo semestre
Titolo del corso: Gilbert Ryle e la filosofia come analisi del linguaggio
Il corso si propone di esaminare l’emergenza, nel corso della prima metà del secolo scorso, di una nuova concezione della filosofia, quella secondo la quale compito del filosofo è l’analisi del linguaggio. In particolare, verrà preso in esame il contributo che il filosofo oxoniense Gilbert Ryle ha dato all’affermarsi di questa concezione. Nel corso del modulo A sarà discusso, come case study esemplare, il suo The Concept of Mind (1949), un classico della filosofia del Novecento. Nel corso del modulo B, invece, la sua concezione della filosofia verrà posta a confronto con altre, in particolare con quella, antecedente, del positivismo logico, e con quella, successiva, del naturalismo filosofico, con l’obiettivo specifico di capire quale relazione possa intercorrere tra scienza e filosofia.
Modalità d’esame
I non frequentanti dovranno sostenere un orale sul programma d’esame (che sarà specificato a fine corso). I frequentanti potranno optare per l’orale o per la stesura e la discussione di una tesina concordata con il docente sulle tematiche affrontate a lezione. 7. Gli sbocchi professionali
Gli insegnamenti che caratterizzano il curriculum – logica, teoretica, filosofia del linguaggio e della mente – insegnano ad analizzare e valutare i ragionamenti e il discorso argomentativo. Si sviluppano così le capacità di analisi e anche la capacità di produrre messaggi di ogni tipo. 12
Lo sviluppo tecnologico ha enormemente ampliato la quantità di messaggi (verbali, visivi, musicali, multimediali) prodotti quotidianamente e quindi la necessità di specifiche competenze per idearli, produrli, analizzarli. Oltre a tutti gli sbocchi tradizionali per i laureati in filosofia – l’insegnamento, il giornalismo, l’editoria, eccetera – il curriculum teoretico fornisce dunque strumenti specifici per le nuove professioni che hanno a che fare con la comunicazione e l’analisi dell’informazione. La laurea triennale in filosofia, così come tutte le lauree triennali in materie letterarie, non ha tuttavia carattere specialistico. Per accedere ai livelli superiori delle professioni intellettuali è consigliabile completare la preparazione con un corso biennale di laurea specialistica. L’Università di Parma e il Dipartimento di Filosofia offrono un corso specialistico in Filosofia e un corso di Dottorato. Andrea Bianchi Gisèle Fischer Wolfgang Huemer Roberto Pinzani Marco Santambrogio Mario Servi