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PULCE
Le pulci sono gli atleti più stupefacenti del mondo degli insetti. Infatti possono saltare fino a 50 cm in verticale
e 60 cm lateralmente. Un uomo alto 180 cm dovrebbe saltare 300 metri in altezza e 360 metri in lunghezza!
Con l’aumento delle temperature, incrementa gradualmente la diffusione delle pulci, la loro proliferazione
e di conseguenza i fenomeni di dermatite allergica da pulci (DAP) per cani e gatti.
Le punture, nei soggetti predisposti, possono sviluppare reazioni allergiche dovute alla sensibilizzazione ad
alcune componenti della saliva della pulce.
In questi casi, poche punture sono sufficienti a scatenare una violenta crisi pruriginosa che si manifesta con
mordicchiamento, grattamento e leccamento nelle aree più colpite (parte terminale della schiena, attacco
della coda, faccia interna delle cosce e addome), accompagnati da arrossamenti, papule simili a punture di
zanzara, forfora, escoriazioni e un progressivo diradamento del mantello.
Questa allergia può svilupparsi a qualunque età e le manifestazioni sopra descritte possono comparire
all’improvviso.
Delle 1800 diverse specie di pulci presenti sul pianeta, solo cinque o sei sono causa di problemi negli
animali da compagnia e da allevamento e nell’uomo.
Ctenocephalides felis (pulce del gatto): (dal greco ctenós-pettine e chefalé-testa)
è la maggior responsabile delle infestazioni da pulci.
L’habitat delle larve di pulce è rappresentato da luoghi bui ed umidi, ad esempio
lettiere degli animali e tappeti, dove possono nutrirsi di detriti organici e di
escrementi, ricchi di sangue, delle pulci adulte. La pulce del gatto è molto prolifica
(circa 8 volte superiore alla pulce dell’uomo nei cui confronti ha anche uno
sviluppo embrionale e larvale molto più veloce), però vive meno lungamente
(mediamente alcuni mesi comunque meno di un anno).
La pulce del gatto infesta anche i cani, conigli o criceti e fattore strano, ma importante, è che la pulce del
gatto vive benissimo sui cani, mentre non è vero il contrario.
Differenti specie di pulci possono coesistere sullo stesso animale (umani inclusi).
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Ctenocephalides canis (pulce del cane): questa pulce predilige i cani anche se per
necessità può nutrirsi anche del sangue dei gatti e dell’uomo. La pulce del cane è
un ospite intermedio della tenia del cane (Dipylidium caninum), il cui ospite
vertebrato è di solito il nostro affezionato cane. La Tenia del cane può essere
trasmessa dalle pulci agli esseri umani.
Le pulci, una volta diventate adulte, hanno circa una settimana di tempo per
trovare una fonte alimentare. Da quel momento, possono sopravvivere dai due mesi a un anno tra un pasto
e l’altro. Ctenocephalides canis, al contrario di Ctenocephalides felis, passa più tempo sull’ospite.
Da ricordate che la pulce del cane non infesta i gatti, mentre è vero il contrario.
Echidnophaga gallinacea (pulce del pollame): infesta pollame, uccelli e,
occasionalmente, gatti, cani, volpi, e vari roditori. Provoca gravi irritazioni della
cute, può causare grave anemia e, in alcuni casi, può portare alla morte. La pulce
del pollame affonda la testa nella pelle dell’ospite e vi rimane attaccata tipo zecca.
Se la si stacca si rischiano infezioni perché la testa rimane dentro.
Pulex simulans (falsa pulce umana): infesta i roditori, ma anche i gatti, cani, volpi,
procioni e altri animali. Spesso coesiste con la pulce umana, Pulex irritans.
Pulex irritans (human flea): negli ultimi anni si sono numericamente ridotte le
infestazioni umane da parte di questa specie di pulce grazie al progredire delle
norme igieniche. Nel mondo occidentale, la troviamo solo nelle zone agricole in
presenza di allevamenti di bestiame, soprattutto di maiali in quanto la pulce umana
è anche parassita del maiale e di altri animali a pelo rado (è per questo che con
l’evoluzione sembra abbia quasi completamente perso il cosiddetto “pettine” che
la tiene ancorata all’ospite). È meno prolifica delle altre specie (depone in tutta la sua vita circa 100 uova),
ma è più longeva (vive per circa 1 anno e mezzo) e punge durante tutto l’anno pur presentando un notevole
picco estivo. I morsi di pulci umane sono irritanti, ma, a differenza di altre specie di pulci, non sono
responsabili per la trasmissione di malattie. Le infestazioni di Pulex irritans sono rare in Italia.
Xenopsylla cheopis (pulce del ratto): è in stretta associazione con il ratto norvegico
(ratto delle chiaviche) ed in parte anche con il ratto nero (ratto dei tetti); ama il
caldo pertanto passa l’inverno in prossimità di fonti di calore (locali caldaia,
scantinati e simili di aziende ed abitazioni meglio se infestati anche dai ratti). È un
po' meno prolifica, attiva e longeva della pulce del gatto. È il principale vettore di
diverse patologie quali il tifo murino e la peste bubbonica.
Tra tutte queste specie di pulce, la più importante è la Ctenocephalides felis, che da sola rappresenta in
Europa circa il 70% del totale.
Ma conosciamo meglio questi “parassiti”…
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Ctenocephalides felis femmina
Particolare della testa
I Sifonatteri - sifo=pungente-succhiante; atteri=senza ali - (Siphonaptera) o Afanitteri (Aphaniptera), noti
comunemente come PULCI, sono un ordine di insetti privi di ali.
Le pulci sono insetti ematofagi e si nutrono del sangue di mammiferi e uccelli.
La "stagione delle pulci" andrebbe tipicamente dall'inizio della primavera alla fine dell'estate, ma per il cane
o il gatto possono costituire durante tutto l'anno, considerando che gli ambienti domestici riscaldati
rappresentano un habitat ideale nei mesi invernali.
Gli insetti adulti sono di colore bruno-rossastro, il corpo è rivestito da una corazza così solida che, a volte,
sopravvive anche se viene schiacciata tra due dita. Il loro corpo è molto appiattito, lungo circa 1,5-4 mm e si
presenta, visto dall'alto, come una linea sottile, mentre è di forma ovoidale, se visto lateralmente. Questa
caratteristica consente loro di muoversi con gran velocità anche nel fitto pelame dell'animale che le ospita.
La pulce ha tre paia di zampe, le due zampe posteriori, più lunghe e particolarmente robuste, permettono
alla pulce di spiccare grandi balzi. Le pulci adulte vivono costantemente sul corpo dell'animale ospite per
nutrirsi del loro sangue, pungono in media 10 volte al giorno e possono succhiare una quantità di sangue
pari a 15 volte il loro peso corporeo. L’apparato boccale è di tipo pungente-succhiante.
Le pulci adulte vivono e si accoppiano sull'ospite senza mai abbandonarlo, salvo i casi in cui siano costrette.
Si riproducono molto velocemente: in un giorno, una singola pulce femmina può deporre fino a 50 uova e
questo per diverse settimane.
Ciclo biologico
Dopo fecondazione sull’ospite, la pulce femmina depone uova lisce e biancastre che cadono a terra
assieme ai detriti ed alle feci delle pulci adulte.
Nell’ambiente esterno (soprattutto cucce, tane e ricoveri dell’ospite) dalle uova fuoriescono larve giallastre
e vermiformi che, provviste di un apparato buccale masticatore, si nutrono principalmente delle feci delle
pulci adulte, ricche di sangue. Le larve non si sviluppano alla luce diretta del sole, ma prediligono zone
all’ombra.
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Le larve mutano 2 volte e, completato lo sviluppo, iniziano a filare un sottile bozzolo serico all’interno del
quale si trasformano in pupe. Le pulci adulte possono uscire subito dal bozzolo o attendere di percepire
vibrazioni, pressione, calore o diossido di carbonio, tutti segnali che rivelano la potenziale presenza di una
fonte di cibo. La pulce può restare all’interno del bozzolo fino ad 1 anno.
I morsi di pulce del gatto, si possono identificare come un piccolo punto scuro rosso circondato da una zona
arrossata. Il morso della pulce persiste per uno o due giorni, ed è fortemente irritante.
Le punture delle pulci sono di solito in linee di tre, come accade anche per le cimici, questo è un segno
piuttosto distintivo dell’infestazione di un insetto ematofago non volante.
I gatti possono sostenere una popolazione di pulci immature di circa 8.000 unità e 2.000 forme adulte.
Un'infestazione di pulci tipica può comprendere 5% di adulti, 35% di larve, 10% di pupe, e il 50% di uova. Su
un gatto infestato dalle pulci, ad esempio, non c’è di solito che qualche decina di adulti, che salgono e
scendono dall’animale alla cuccia. Perciò disinfestare l’animale senza preventivamente e successivamente
disinfestare il posto dove riposa è molto spesso inutile.
Metodi di individuazione delle pulci
Una delle prime cose da effettuare per rendersi conto se il proprio animale è stato infestato dalle pulci, è
controllare il suo pelo, servendosi di una lente di ingrandimento, e seguendo alcune istruzioni:
• Sollevare il pelo dell’animale e cercare lungo tutto il corpo la presenza di parassiti di colore rossomarrone e di lunghezza pari o poco superiore ai 2 mm.
• Scoprire se alla base del pelo, su testa, collo e dorso, vi siano anche gli escrementi della pulce,
puntini nero-marroni simili a granelli di sabbia, detti anche “polvere di carbone”.
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Per accertarne la presenza, le pulci vanno cercate anche più volte al giorno, perché vivono sul corpo
dell’animale per nutrirsi, e non sempre si riesce ad individuarle al primo colpo.
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Consigli pratici per eliminare le pulci
Per affrontare in modo corretto il problema delle infestazioni da pulci, occorre una “lotta” integrata che
preveda il trattamento degli animali parassitati e dell’ambiente in cui vivono.
E’ quindi necessario l’utilizzo di un prodotto che interviene su tutte le fasi del ciclo vitale del parassita,
simultaneamente ad una buona profilassi ambientale.
A tal proposito è consigliabile:
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Tenere sempre pulita la cuccia dell’animale, pulirla regolarmente con il disinfettante e se
necessario anche con l’aspirapolvere.
Lavare regolarmente tutto ciò che appartiene all’animale domestico come asciugamani, giocattoli,
vestiti.
Lavare i cuscini di sedie e divani.
Lavare e disinfettare i tappeti e la tappezzeria.
Utilizzare l’aspirapolvere accuratamente in tutta la casa per eliminare il maggior numero di forme
immature di pulci. Pulire dietro i mobili e sotto di essi. Svuotare il contenuto dell’aspirapolvere
nella spazzatura e buttare via il sacco non appena avete finito di pulire. Porre molta attenzione
nell’estrarre il sacco della spazzatura per evitare che le pulci possano fuoriuscirne e rientrare in
casa.
Far indossare all’animale un collare antipulci da cambiare periodicamente (seguire le indicazioni
riportate sul collare acquistato).
In questo modo si risolve il problema proteggendo sia l’animale che la casa, prevenendo le reinfestazioni.
Diagnosi
Per capire se i nostri amici cani e gatti sono allergici alle pulci, potete chiedere al vostro veterinario di far
eseguire il pannello AMOVET WESTERN BLOT cane o gatto che oltre alla ricerca di allergia a pollini, acari e
muffe, valuta anche l’allergia verso questo insetto (Ctenocephalides felis)
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