numeri di scienza il nostro dna Tutto quello che avreste sempre voluto sapere (e che comunque dovreste sapere) sul genoma umano. mauro mandrioli * Pochi geni?0 Nel nostro genoma ci sono 21000 geni. Per molto tempo si è stimato che ce ne fossero molti di più, circa 100 000, basandosi sull’assunzione che solo un numero molto elevato di geni poteva spiegare la complessità del nostro organismo. Il sequenziamento del genoma umano (avvenuto ormai 10 anni fa) ha invece rivelato che per numero di geni la nostra specie non si differenzia molto da altre: il genoma di topo (Mus musculus) presenta per esempio circa 25000 geni, mentre quello di ape ne ha 20 000. La complessità nell’anatomia di un organismo non deriva dal solo numero di geni, ma anche da quanto questi interagiscono tra di loro. Tutto il DNA di Homo Sapiens0 Il patrimonio genetico umano è costituito da 3 miliardi di nucleotidi. Solo il 5% di questi, però, compone geni. I nuclei delle nostre cellule ospitano dunque un’enorme quantità di DNA non codificante, che ha catturato l’attenzione degli scienziati già dall’inizio degli anni ottanta del secolo scorso. Per molto tempo, questo DNA è stato definito junk, “spazzatura”, ma oggi sappiamo che è tutt’altro che inutile: nel DNA non codificante sono presenti numerose sequenze che servono per controllare il funzionamento dei geni, per svolgere ruoli strutturali (come definire la forma corretta dei cromosomi e del nucleo) e per codificare piccoli frammenti di RNA importanti per regolare l’espressione genica. Oltre a queste sequenze, vi è inoltre molto DNA, costituito da elementi genetici mobili, che attualmente non svolge alcuna funzione per la cellula, ma che è stato fondamentale per l’evoluzione del nostro genoma. Un gene, tante proteine0 * Professore associato di genetica e genomica comparativa all’Università di Modena e Reggio Emilia 6 gennaio 2012 Il 90% dei geni umani può dare origine a differenti RNA maturi, a partire da un unico RNA messaggero (mRNA). In pratica, un gene viene trascritto in un particolare mRNA e questo, attraverso un fenomeno detto di splicing alternativo, può essere tagliato e cucito in modi differenti per dare RNA maturi (e dunque proteine) differenti. Grazie a questo meccanismo, con soli (!) 21 000 geni possiamo produrre milioni di proteine. Un genoma economico0 Sapiens al 100%?0 Il costo per sequenziare un genoma umano è stato in continua riduzione dal 2000 a oggi e si stima che entro qualche anno potranno essere sufficienti 10000 euro per avere la sequenza completa dei propri geni. Questo approccio dovrebbe permettere di modificare sostanzialmente il modo di curarci: conoscere in dettaglio il proprio genoma, infatti, consentirà di sapere verso quali malattie siamo predisposti e di capire quali farmaci potrebbero essere adatti per curarci. Sebbene la nostra storia evolutiva sia stata descritta come indipendente rispetto a quella di altri ominidi, in realtà nel genoma di esseri umani di origine europea e asiatica è presente una componente di DNA – dall’1 al 4% – che era presente anche nel genoma degli uomini di Neanderthal. Questo a indicare che neanderthaliani e Homo sapiens in passato si sono incrociati: l’evento sarebbe avvenuto in Medio Oriente tra 100 000 e 50 000 anni fa. m N A sinistra: Homo Sapiens. Sopra: uomo di Neanderthal. Tutti parenti, tutti differenti0 Uomo o scimpanzé?0 istockphoto Le porzioni codificanti dei geni umani sono simili per oltre il 99% della propria sequenza a quelle di scimpanzé. Come facciamo quindi a essere così diversi per anatomia e comportamento? Facciamo due calcoli: 99% di somiglianza significa che i due genomi differiscono per circa 30 milioni di nucleotidi. Ora, poiché la variazione anche di un singolo nucleotide all’interno di un gene può avere importanti effetti per esempio nel corso dello sviluppo, differire per 30 milioni di nucleotidi significa avere molti geni che funzionano in modo differente tra esseri umani e scimpanzé. Tutti gli esseri umani si differenziano l’uno dall’altro mediamente per lo 0,1% del genoma, ovvero due individui presi a caso hanno circa 3 milioni di mutazioni che li differenziano. In realtà a queste differenze si deve aggiungere che il nostro genoma contiene sequenze ripetute il cui grado di ripetizione può cambiare da individuo a individuo: un gene su dieci è ripetuto nel genoma per un numero di volte diverso da una persona all'altra. La differenza genetica tra individuo e individuo è quindi molto più grande di quanto possa sembrare a prima vista. Dai geni ai brevetti0 Oltre 4000 geni umani sono oggetto di brevetti. In realtà, i geni di per sé non si possono brevettare, perché il DNA è un prodotto della natura e non un’invenzione umana. Al contrario, è frutto dell’attività umana associare un gene a una malattia e per questo da alcuni decenni è possibile brevettare metodi per diagnosticare mutazioni in determinati geni. Nel 2001, per esempio, l’azienda Myriad Genetics ha ottenuto il brevetto negli Stati Uniti per metodi in grado di rilevare mutazioni nei geni BRCA1 e BRCA2, coinvolti nell’insorgenza di alcune forme di tumore della mammella e dell'ovaio. La questione della brevettabilità dei geni, però, è ancora controversa (è molto difficile porre confini netti tra naturale e artificiale e tra ciò che deve rimanere pubblico e ciò che può diventare privato), al punto che negli Stati Uniti si è aperta un paio di anni fa un’ampia discussione, con tanto di cause giudiziarie, che potrebbe portare a variazioni nelle norme per la brevettabilità. In ogni caso, va anche ricordato che brevettare i geni può essere un modo per finanziare la ricerca (specie quella pubblica), che è sempre molto costosa. gennaio 2012 7