l`era dei totalitarismi - Istituto Comprensivo Casella

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L’ETÀ DEI TOTALITARISMI IN EUROPA
Il periodo storico fra le due guerre (e che in certi casi proseguirà anche oltre) è stato definito come quello dei
TOTALITARISMI.
 Che cosa intendiamo con il termine Totalitarismo?
È l’identificazione dello Stato con un unico partito, che governa in modo dittatoriale un determinato paese e
che ha come unico e insostituibile riferimento il leader di tale partito.
Tutte le attività che si possono svolgere in quella nazione, siano esse politiche, culturali, sociali, sportive o
popolari, devono essere TOTALMENTE controllate e organizzate dallo Stato, che è identificabile
TOTALMENTE con i movimenti che detengono il potere per mezzo, per l’appunto, dei fondatori e capi di
tali movimenti.
 Quali furono, dunque, questi movimenti politici e chi furono i loro capi?
FASCISMO, in ITALIA, fondato da BENITO MUSSOLINI
STALINISMO, in URSS, cioè il comunismo attuato da JOSIF STALIN
NAZISMO, in GERMANIA, fondato da ADOLF HITLER
FRANCHISMO, in SPAGNA, che prende il nome da FRANCISCO FRANCO
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LE RIVOLUZIONI RUSSE E IL COMUNISMO
Come abbiamo già visto, con il termine Rivoluzione s’intende un cambiamento RADICALE del
sistema politico, economico, e talvolta religioso, fino allora presente in una determinata nazione.
Nel caso della Russia, le rivoluzioni saranno addirittura due a brevissima distanza di tempo.
 Che tipo di regime era presente in questo stato?
La Russia era governata dallo Zar, termine con il quale si delinea l’imperatore. In sostanza, prima
dello scoppio delle rivoluzioni, la Russia era un IMPERO.
Nel 1917, però, avvennero, a breve distanza di tempo, due differenti rivoluzioni:
LA RIVOLUZIONE DI FEBBRAIO (con la quale crolla lo zarismo e va al potere la BORGHESIA)
LA RIVOLUZIONE D’OTTOBRE (con la quale prende il potere il COMUNISMO)
Ma iniziamo descrivendo le cause che portarono allo sgretolamento dell’Impero russo.
 Quali sono i motivi che portano al crollo dello zarismo ?
- LA GUERRA RUSSO-NIPPONICA (1904-1905) nella quale la Russia era stata sconfitta dal
Giappone. In tale guerra, che vedeva dopo tanti secoli la sconfitta di uno Stato europeo da parte di
una Nazione di altro continente, la Russia si impoverì notevolmente e a risentirne furono sia il
popolo sia la sua ricca borghesia.
- ARRETRATEZZA CULTURALE E SOCIALE. Per comprendere la situazione, basti pensare
al fatto che la stragrande maggioranza della popolazione era composta da contadini (circa 100
milioni) e che solo nel 1861 FU ABOLITA LA SERVITÙ DELLA GLEBA(cioè i contadini non
erano più schiavi dei nobili e non dovevano essere più obbligati a lavorare le loro terre, né potevano
essere venduti, come fossero bestie, assieme alla terra). Tuttavia, le loro condizioni di vita non
erano migliorate granché ed essi vivevano oppressi dalle tasse e dalla povertà. Dopo tale
avvenimento, inoltre, furono sì liberi, ma senza più campi da poter coltivare.
- LENTA INDUSTRIALIZZAZIONE del proprio territorio iniziata alla fine del 1800. Le
principali industrie si svilupparono intorno a Mosca e a Pietroburgo e, per l’estrazione dei minerali,
negli Urali. Tutto questo generò una nuova ricchezza comandata dalla Borghesia, che mal soffriva
un imperatore (Zar) che governava in modo autoritario e senza nessuna forma di democrazia.
- FORMAZIONE DEI PRIMI PARTITI POLITICI, proprio in relazione a questi cambiamenti
avvenuti in Russia, fra la fine dell’Ottocento e i primi anni del 1900. I più importanti furono:
CADETTI (partito della Borghesia e di una parte della nobiltà che desideravano un cambiamento
politico che avvicinasse tale nazione ai paesi dell’Europa occidentale e che erano ovviamente a
favore di un sistema economico LIBERISTA
MENSCEVICHI (orientamento politico di origine socialista che voleva ottenere la Democrazia e il
diritto di voto per tutti gli operai)
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BOLSCEVICHI (orientamento politico di origine socialista, decisamente più estremista rispetto
a quello menscevica, e che VOLEVA CONQUISTARE IL POTERE ATTRAVERSO LA FORZA,
INSTAURANDO UNA DITTATURA DEL PROLETARIATO, cioè degli OPERAI.
- LA MOTIVAZIONE FONDAMENTALE FU CERTAMENTE LO STATO DI POVERTÀ
NEL QUALE VERSAVA LA RUSSIA DURANTE GLI ANNI DELLA PRIMA GUERRA
MONDIALE. INFATTI, IL POPOLO RUSSO ERA ORAMAI STREMATO A CAUSA DEI
SACRIFICI IMPOSTI DA TALE SITUAZIONE.
Comunque sia, tutte queste combinazioni contribuirono a mandare in crisi il sistema zarista e far
scoppiare le rivoluzioni in Russia.
 Quando scoppiano le rivoluzioni?
1917
Nel
. La prima, a febbraio, provoca la fine dello zarismo, e la conseguente nascita di una
repubblica, e quindi si formò un governo a sistema economico liberista, mentre con la seconda
(Rivoluzione d’ottobre), abbiamo cambiamenti ancora più drastici e radicali.
 Come avviene la Prima rivoluzione?
Proprio per via della situazione disperata della nazione a seguito dell’entrata in guerra, la
popolazione, estremamente inferocita per tutte le sofferenze patite, nel febbraio del 1917 scese in
piazza chiedendo pane. Per l’esattezza il corteo fu inaugurato dalle donne alle quali si unirono gli
operai di diverse fabbriche. Poiché le manifestazioni furono piuttosto imponenti, lo Zar,
NICOLA II, ordinò ad alcuni reparti dell’esercito di bloccarle con ogni mezzo; i soldati, però, si
rifiutarono e, al contrario, si unirono alla folla contro l’imperatore. La situazione era oramai
insostenibile e lo Zar decise di abdicare. A questo punto si diede vita ad un Governo provvisorio,
quasi interamente formato, però, da esponenti dei Cadetti, espressione della Borghesia.
 Che cosa accadde subito dopo?
Il Governo provvisorio inizialmente cercò di guadagnare la fiducia degli operai e dei soldati perché
era indispensabile la loro alleanza per cercare di governare il Paese.
Tuttavia non vi riuscirono anche perché le cose cambiarono drasticamente quando tornò sulla scena
politica
LENIN, il capo indiscusso del Partito bolscevico.
 Quali furono le mosse di Lenin?
Quando scoppiò la Rivoluzione di febbraio, egli si trovava in esilio perché fiero oppositore dello
Zar. Rientrato in patria il 3 aprile 1917, si presentò a tutti quanti con un programma politico ben
preciso; le cosiddette TESI DI APRILE.
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 Che cosa erano le Tesi di aprile?
Una serie di punti, di idee, fondamentali per le successive sorti della Russia.
I punti più importanti furono:
- Non sostenere il Governo provvisorio perché voleva proseguire la guerra a fianco di Inghilterra e
Francia, nazioni liberiste (e quindi contrarie al comunismo).
- Tutto il potere ai Soviet;
 Che cosa erano i SOVIET ?
Assemblee nelle quali si riunivano i rappresentanti degli operai delle fabbriche (o quelli dei soldati)
per discutere dei problemi dei lavoratori e più in generale della Russia.
In sostanza, egli riteneva che i veri rappresentanti della nazione fossero i deputati di tali assemblee,
in quanto espressione dell’autentica volontà del popolo (un po’ come il Terzo Stato nella
Rivoluzione francese)
- Dittatura del Proletariato (ovvero degli operai). Lenin era convinto che si dovesse far scoppiare
una nuova rivoluzione che portasse, con la forza, al potere i bolscevichi, cioè il partito che curava
gli interessi degli operai e dei soldati.
- Riforma agraria, che prevedesse la distribuzione delle terre dei nobili a tutti i contadini che le
lavoravano.
Grazie a queste idee, i bolscevichi incominciarono ad ottenere sempre più consensi fra le fila del
popolo.
Poiché i rappresentanti del Governo provvisorio decisero di proseguire la guerra contro la
Germania, la situazione in Russia divenne sempre più esplosiva e, alla fine di ottobre, Lenin pensò
che i tempi fossero maturi per far insorgere il popolo con una nuova Rivoluzione. Così, Il 25
ottobre 1917 ( 7 novembre per il nostro calendario, che è avanti di quasi due settimane rispetto a
quello ortodosso), i soldati bolscevichi e le Guardie Rosse (squadre armate di operai), assaltarono il
Palazzo d’Inverno ( il luogo di Pietroburgo fino a febbraio reggia dello Zar e dove,
successivamente,
si
riunivano
i
parlamentari
del
Governo
provvisorio).
I
rivoltosi
incontrarono
una
debole
resistenza,
conquistandolo
facilmente.
Fu l’inizio della RIVOLUZIONE D’OTTOBRE, AVVENIMENTO STORICO PER
MEZZO DEL QUALE IL COMUNISMO PRENDE IL POTERE IN RUSSIA.
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LA DITTATURA COMUNISTA
Da questo momento in avanti i bolscevichi mantennero il potere dittatorialmente.
Innanzitutto, come stabilito da Lenin, si ritirarono dal conflitto mondiale, dopodiché governarono
con spietata durezza.
Tuttavia ebbero seri problemi a gestire il potere. Infatti, fra il 1918 e il 1920, in Russia scoppiò la
Guerra civile fra i comunisti e tutte le forze ostili a tale orientamento politico, in particolar modo i
Cadetti, appoggiati dai governi stranieri di Inghilterra, Usa e Francia, preoccupati che la rivoluzione
comunista potesse dilagare anche nelle loro nazioni (anche in questo caso si possono notare evidenti
somiglianze con quanto accaduto in Francia negli anni della Rivoluzione).
Tutto questo portò i bolscevichi (cioè i comunisti) ad aumentare il loro controllo sulla vita politica
del Paese: SOPPRESSERO LE LIBERTÀ FONDAMENTALI E VENNERO MESSI FUORI
LEGGE TUTTI GLI ALTRI PARTITI. Per riuscire a fare ciò nacque la CEKA:
la polizia di Stato che aveva il compito di individuare, catturare e interrogare tutti coloro i quali
erano sospettati di essere avversari dei comunisti, nome che assunsero i bolscevichi a partire dal
1918.
Inoltre fu ulteriormente inasprito il sistema economico comunista nel quale (come già ben dovreste
sapere!...) a DETENERE LA PROPRIETÀ DEI MEZZI DI PRODUZIONE ERA LO STATO,
unico imprenditore della Russia. In pratica fu totalmente abolita l’iniziativa privata in campo
industriale, agricolo e commerciale. Un’economia completamente opposta al sistema liberista, cioè
quello seguito dagli Usa, dall’Inghilterra e dalla Francia.
In questo modo, i comunisti riuscirono a conservare il potere e alla fine del 1920, il comunismo
trionfò definitivamente in Russia. Tuttavia, la pressione nei confronti del popolo non si alleggerì e i
comunisti continuarono imperterriti a governare con spietata durezza tale nazione.
Infine, nel 1922, per evitare conflitti con le altre etnie (popoli) presenti sul territorio dominato dai
comunisti, la Russia si trasformò in URSS: Unione Repubbliche Socialiste Sovietiche, definita
anche come Stato socialista degli operai e dei contadini.
Dove il termine socialiste deve essere letto come sinonimo di comuniste.
Si parla di repubbliche al plurale perché sotto l’URSS vi erano diverse altre nazioni, fra le quali,
oltre alla Russia stessa, l’Ucraina, la Bielorussia e la Repubblica Transcaucasica. Territori destinati
ad ampliarsi ulteriormente dopo la Seconda guerra mondiale.
Gli stati
appartenenti
Stati
sotto
l’URSS
all’URSS
nel
1922 nel 1922
URSS
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LO STALINISMO
Nel 1922 Lenin fu colpito da una grave malattia e due anni dopo morì. Nel frattempo diventa
fondamentale la figura di Iosif STALIN (Nato a Gori, in Georgia, secondi alcune fonti storiche nel
marzo 1878, secondo altre nel 1879 e morto a Mosca, Russia, il 5 marzo 1953)
Egli instaurò una dittatura ancora più feroce di quella precedente. Tanto è vero che l’epoca che
vedrà Stalin capo indiscusso dell’Urss viene definita come STALINISMO.
 Quali furono le manovre messe in atto da Stalin?
Egli attuò l’eliminazione sistematica di ogni avversario politico. Durante il suo potere (durato fino
al 1953, anno della sua morte), questo dittatore sterminò una quantità impressionante di persone
(più di 7 milioni solo negli anni fra il ’34 e il ’41), fra le quali un numero consistente di funzionari
del Partito comunista che si erano permessi di contraddirlo durante le riunioni o, più semplicemente,
perché non erano visti di buon occhio da Stalin stesso.
La maggior parte dei suoi oppositori venne rinchiusa nei GULAG, i terribili campi di
concentramento sovietici che, secondo alcune fonti storiche, vennero introdotti a partire dal 1926.
Proprio in questo periodo, anche in Urss, così come stava avvenendo in Italia con Mussolini e,
successivamente in Germania con Hitler, incominciò a diffondersi il CULTO DELLA
PERSONALITÀ DEL CAPO, cioè l’esaltazione, la venerazione del capo del partito comunista.
Gli strumenti attuati furono: stampa, cinema e radio.
Inoltre, Stalin voleva a tutti i costi industrializzare completamente l’Urss e per fare ciò ideò i famosi
PIANI QUINQUENNALI.
 Che cosa erano i piani quinquennali?
Programmi economici che prevedevano determinati obiettivi da raggiungere in campo industriale
nell’arco, appunto, di 5 ANNI.
Questo progetto partì nel 1928. Ai lavoratori furono imposti sacrifici molto duri con ritmi quasi
insostenibili e con salari molto bassi. Per evitare ogni forma di contestazione, oltre alla repressione
violenta di ogni minima forma di protesta, si fece leva sull’orgoglio patriottico degli operai, dando
loro premi (quali paghe più alte), ed esaltandoli come veri e autentici eroi qualora fossero riusciti a
produrre più degli altri.
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Celebre è il caso dell’operaio STACHANOV,
che ottenne grandi riconoscimenti e fu celebrato dal Regime proprio per la sua straordinaria abilità
nell’ambito lavorativo. Ancora al giorno d’oggi, quando una persona, in qualsiasi campo, lavora
moltissimo, e senza sosta, viene definita come una “stachanovista”.
I successivi piani quinquennali si realizzarono nel 1933 (1933-1937) e nel 1938 (‘38/’43). Alla fine
Stalin ottenne i risultati sperati e l’Urss divenne uno dei Paesi più industrializzati al mondo.
Però, l’ambito industriale dove tutto ciò si realizzò fu quello dell’INDUSTRIA PESANTE (la
produzione di armi, macchine, trattori, locomotive ecc.). Questo fece sì che sul piano dell’industria
leggera (abbigliamento, radio, Tv, telefono ecc.) i sovietici rimanessero notevolmente indietro
rispetto ai paesi dell’area occidentale. Infatti, fra la fine degli anni ’50 e i primi ’60, l’Urss fu il
primo Stato in grado di lanciare un satellite nello spazio, possedeva, assieme, agli Usa, la bomba
nucleare, ma nelle case dei cittadini erano presenti elettrodomestici di poco valore e al cui confronto
persino quegli italiani erano di primissima qualità!
Tanto per capirci, è come se, al giorno d’oggi, voi viveste in una nazione dalla forza militare
impressionante, in grado di primeggiare in vari settori economici legati alla ricerca spaziale, o nelle
industrie legate alla trasformazione dell’acciaio, ma, nello stesso tempo, foste in possesso di
cellulari, computer e televisioni scadenti…
L’epoca di Stalin e dello Stalinismo terminerà nel 1953, anno della sua morte. Nonostante ciò, la
dittatura comunista rimase tale, reprimendo violentemente qualsiasi forma di dissenso (cioè di
ribellione). Solamente a metà degli anni ’80 qualcosa incominciò a cambiare, grazie alla figura di
MICHAIL GORBACEV.
L’Urss rimase in vita fino al 1991, anno della caduta del comunismo sovietico.
Tempo dopo la fine di tale regime, le nazioni sotto l’Unione Sovietica tornarono
indipendenti e si tornò a parlare di Russia e non più, appunto, di Urss.
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ad essere
IL FASCISMO
LE ORIGINI
 Che cosa è il Fascismo?
Il Fascismo è un movimento politico che nasce a Milano, in Piazza San Sepolcro, il 23 novembre
del 1919, col nome di Fasci di combattimento.
 Perché si chiama proprio così?
Si chiama così, perché il nome viene recuperato dai Fasci Littori,
cioè dodici verghe legate assieme, generalmente con una scure (accetta) quasi sulla cima;
rappresentava il simbolo del potere dei magistrati che governavano nell’antica Roma. Inoltre, si
rifaceva ai Fasci di azione rivoluzionaria costituiti agli inizi del 1915 per sostenere l’intervento
dell’Italia in guerra, ai quali aveva aderito lo stesso Mussolini.
 Quali sono le idee alle quali si vuole ispirare questa ideologia?
Il fascismo si pone come un movimento che recupera, e nello stesso tempo vorrebbe esserne il
continuatore, di due fasi precedenti e gloriose della storia italiana:
1) L’antica Roma, soprattutto nel periodo imperiale
2) Il Risorgimento
 Chi fu il leader indiscusso del Partito Fascista?
Il capo fu
BENITO MUSSOLINI
(nato a Predappio, Romagna, il 29 luglio 1883
e morto a Giulino di Mezzegra, Lombardia,
il 28 aprile 1945)
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definito il Duce, cioè la guida (da Duca, Duce, in latino Dux = Ducere, guidare, condurre, che
nell’antica Roma era il condottiero militare a cui era affidato il comando delle forze militari in
momenti particolari e drammatici della Storia Romana, per cercare di risollevare le sorti di tale
Impero. Il dux era dunque il capo supremo a cui rivolgersi per ogni evenienza.
 Quando e come prese il potere il Fascismo in Italia?
Il Fascismo prese il potere il 28 ottobre 1922, con la famosa “Marcia su Roma”.
 Che cos’è la “Marcia su Roma” ?
È l’avvenimento col quale un numero relativo di fascisti si organizzò per partire e “conquistare”
Roma e fare in modo, dunque, che il partito fascista prendesse il potere politico. In realtà è più
corretto definirla una marcetta e sarebbe bastato che il Re, VITTORIO EMANUELE III,
decretasse lo Stato d’Assedio (cioè l’ordine d’inviare l’esercito e le truppe armate contro i rivoltosi)
per far sì che i fascisti venissero cacciati in poco tempo senza riuscire a creare nessun danno per il
sistema politico allora vigente (cioè in carica). Però il Re si rifiutò di firmare tale documento perché
nutriva simpatia per Mussolini e, quindi, i fascisti poterono tranquillamente entrare in Roma
creando azioni di disturbo in quella città, senza incontrare la benché minima resistenza nelle forze
dell’ordine e nelle truppe del sovrano. Vittorio Emanuele III pensava di poter manovrare Mussolini
come voleva, per poi dargli il ben servito una volta che non gli fosse venuto più comodo.
VITTORIO EMANUELE I I I
 Perché il Re, gli aristocratici in genere e i Borghesi nutrivano simpatie per Mussolini?
Perché, nel biennio ‘19/20 (definito il “Biennio Rosso”), in Italia vi furono moltissimi scioperi che
videro come protagonisti gli operai guidati dal Partito Socialista (leggi comunista). I manifestanti
rivendicavano maggiori diritti e un orario lavorativo migliore. Questo impensierì molto
l’aristocrazia e la borghesia, perché avevano il timore che anche in Italia scoppiasse una
Rivoluzione con lo stesso esito avuto in Russia: la vittoria del Comunismo. Bisogna ricordare che
nel nostro Paese il Partito Comunista ancora non esisteva e nacque proprio a seguito di questi
scioperi da una costola dello stesso Partito Socialista; la cosiddetta “Scissione di Livorno” del
gennaio 1921, dove i socialisti più estremisti uscirono fuori dal Partito Socialista formando,
appunto, il PCI = Partito Comunista Italiano, il cui leader fu ANTONIO GRAMSCI.
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Accadde, quindi, che in questo periodo i fascisti (detti anche “camice nere” perché si vestivano
così) sostituirono gli scioperanti nelle loro varie mansioni, riuscendo in questo modo a mandare
avanti la vita lavorativa delle varie città e, inoltre, minacciando e picchiando i manifestanti stessi.
Strumento essenziale furono le “squadracce”, cioè gruppi di fascisti che si riunivano in squadre per
andare a picchiare con i manganelli tutti quelli che non la pensavano come loro, specie i socialisti, i
comunisti e i rappresentanti dei cattolici riunti nel Partito Popolare.
Tutto questo rassicurò i borghesi e gli aristocratici, che videro con sollievo il fallimento di questi
scioperi e attribuirono parte del “merito” di quanto accaduto agli stessi fascisti. In conclusione, Re,
aristocratici e borghesi, vedevano positivamente il Fascismo perché rappresentava ai loro occhi un
antidoto efficace al male del Comunismo, che si stava propagando rapidamente fra le classi sociali
più povere delle città italiane.
Anche essi, però come il Re, commisero l’errore fatale di vedere Mussolini come un fantoccio del
quale sbarazzarsi quando non sarebbe più servito ai loro scopi.
.
 Che cosa accadde dopo l’ottobre del 1922?
I fascisti imposero con la forza le loro idee. Tuttavia, nei primissimi anni, il Governo presieduto dal
Duce fu un governo fortemente autoritario, MA NON ANCORA UNA DITTATURA VERA E
PROPRIA.
Infatti, esisteva ancora un Parlamento composto da tutte le forze politiche anti fasciste, il Re aveva
ancora una sua importanza e vi era, seppur limitata, libertà di stampa e di pensiero. Solamente
dopo il 1925 il governo autoritario fascista si trasformò, a tutti gli effetti, in una dittatura.
 Come avvenne la trasformazione in dittatura?
Nelle elezioni del 1924, i fascisti avevano ottenuto larghi consensi, divenendo il primo partito
italiano, ma, pochi giorni dopo, un deputato socialista, di nome GIACOMO MATTEOTTI, si alzò
in piedi in parlamento e, dopo aver preso la parola, denunciò il clima di terrore nel quale si erano
svolte le lezioni politiche, affermando che le squadracce fasciste avevano minacciato gli elettori in
modo tale che votassero per il Partito Fascista, asserendo, inoltre, che il conteggio dei voti era stata
una truffa.
Poco tempo dopo, Matteotti fu rapito e il suo corpo privo di vita venne rinvenuto quasi due mesi
dopo in un bosco nei pressi di Riano, vicino Roma. L’assassinio, compiuto probabilmente da
simpatizzanti fascisti, provocò un’ondata di reazione nel popolo, parte del quale aveva, fino ad
allora, nutrito profonda simpatia per il Duce e il suo movimento. La popolarità di Mussolini e del
Fascismo incominciò a vacillare, ma le forze di opposizione non ne approfittarono a dovere. Infatti,
molti storici sono certi nel sostenere che sarebbe bastato a tutte le forze politiche unirsi e
manifestare per le piazze contro quanto accaduto, e chiedere al Re a gran voce di destituire
Mussolini dall’incarico di Presidente del Consiglio, che quasi certamente il Fascismo italiano si
sarebbe indebolito e sarebbe stato sconfitto dopo qualche anno dalla sua fondazione.
Tutto ciò però non avvenne e i vari oppositori, tranne i comunisti, si limitarono ad abbandonare le
aule del Governo aspettando che a risolvere la questione fosse il Re. Questa decisione, fu un
clamoroso autogol da parte delle forze antifasciste.
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 Per quale motivo?
Perché il Re non si mosse minimamente per destituire (rimuovere) Mussolini, ancora convinto che
se ne sarebbe potuto sbarazzare quando meglio lo avrebbe creduto opportuno e, soprattutto, perché
una volta passata la fase calda, la maggior parte del popolo si dimenticò dell’accaduto e Mussolini,
che sembrava sull’orlo di un precipizio, poté recuperare saldamente lo scettro del potere. Celebre è
rimasto il suo discorso in Parlamento, del 3 gennaio 1925, nel momento esatto in cui decise di
assumersi la responsabilità politica di tale assassinio:
“ … Ebbene, dichiaro qui, al cospetto di questa Assemblea (Parlamento) e al cospetto di tutto il
popolo italiano, che io assumo, io solo, la responsabilità politica, morale, storica di tutto quanto è
avvenuto. Se le frasi più o meno storpiate bastano per impiccare un uomo, fuori il palo e fuori la
corda! Se il fascismo non è stato che olio di ricino e manganello, e non invece una passione
superba della migliore gioventù italiana, a me la colpa! Se il fascismo è stato un'associazione a
delinquere, io sono il capo di questa associazione a delinquere! Se tutte le violenze sono state il
risultato di un determinato clima storico, politico e morale, ebbene a me la responsabilità di
questo…”
(per tale discorso, guadare la scena del film “Il delitto Mateotti” di Florestano Vancini cliccando al
seguente link:
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IN ITALIA SI INSTAURERÀ UNA DITTATURA
SOTTO, APPUNTO, IL FASCISMO (1925).
Da quel momento in avanti,
LA DITTATURA FASCISTA
Dal 1925 in poi Mussolini trasforma, quindi, in dittatura il proprio potere politico.
 Come si instaurò la dittatura?
Con le leggi cosiddette FASCISTISSIME, entrate in vigore fra la fine del ’25 e l’inizio del ’26.
Ecco le principali:
- Vennero messi fuori legge tutti gli altri partiti; in pratica il Partito Nazional Fascista diventò
l’unico partito legale d’Italia (esattamente come stava accadendo in Russia con il Comunismo,
come sarebbe accaduto in Germania con il Nazismo e in Spagna con il Franchismo).
- Soppressero le libertà di stampa e di pensiero e controllarono sistematicamente ogni aspetto della
vita del cittadino;
- Venne reintrodotta la pena di morte (abolita dal codice Zanardelli durante il Governo Crispi) per i
reati contro la sicurezza dello Stato
- Furono proibiti gli scioperi e l’unico sindacato autorizzato fu quello fascista
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- Nacque il CULTO DELLA PERSONALITÀ DEL CAPO; Mussolini divenne oggetto di idolatria
(cioè veniva considerato una specie di divinità) da parte del popolo; veniva ripreso in ogni sua posa
e in ogni suo spostamento giornaliero, come se fosse una specie di super uomo; tutte le donne
andavano pazze per lui e veniva identificato come l’uomo per eccellenza del popolo italiano; tutti i
maschi, in sostanza, dovevano identificarsi con la sua figura e cercare, per quanto possibile, di
assomigliargli nell’”eroismo”, nel “coraggio” e nella determinazione con la quale egli veniva
dipinto dalla “pubblicità” fascista.
Gli strumenti maggiormente adottati per questa propaganda furono la carta stampata e i cinegiornali, con la nascita dell’Istituto Luce, che aveva il compito di riprendere il Duce in ogni sua
posa, trasformandolo in un divo amatissimo e invidiatissimo.
- Ogni attività extra lavorativa era in mano al Fascismo: nacquero il “Dopo lavoro” e il “Sabato
fascista”, ai quali tutte le persone, di ogni strato sociale e di ogni età, dovevano partecipare. Erano
attività sportive, culturali, di svago e di relax, tutte però gestite direttamente dallo Stato, ovvero il
Fascismo. Da questa identificazione TOTALE fra Stato e Fascismo, fra Mussolini e ogni
manifestazione del popolo italiano, si definisce il concetto di TOTALITARISMO. Questa
definizione, come già scritto in precedenza, sarà utilizzata anche per delineare le caratteristiche del
Comunismo, specialmente nell’epoca di Stalin in Russia, per il Nazismo in Germania e per il
Franchismo in Spagna.
 Che cos’è dunque il Totalitarismo?
È l’identificazione dello Stato con un unico partito, che governa in modo dittatoriale un determinato
paese e che ha come unico e insostituibile riferimento il leader di tale partito.
In questo caso: Mussolini capo del Governo e Duce del Fascismo.
Tutte le attività che si possono svolgere in quella nazione, siano esse politiche, culturali, sociali,
sportive o popolari, devono essere TOTALMENTE controllate e organizzate dallo Stato, che è
identificabile, in Italia, col partito fascista(Partito unico, sindacato fascista, polizia di Stato,
iscrizione al partito fascista obbligatoria, formazione di una Milizia fascista ecc.).
Tuttavia, in Italia, è più corretto parlare di Totalitarismo IMPERFETTO.
 Per quale motivo ?
Perché Mussolini, a differenza di Hitler e Stalin, NON poté mai esercitare il suo culto come se il
Fascismo e se stesso fossero una religione laica (laica = non appartenente alle cose sacre) perché
dovettero sempre fare i conti con l’importanza fondamentale della RELIGIONE CATTOLICA. Il
99% degli italiani era profondamente legato al cattolicesimo e Mussolini, da sempre schierato su
posizioni atee (ateo = chi non crede in Dio), capì che l’unico modo che aveva per poter essere
accettato dagli italiani era quello di scendere a patti con la religione cattolica e di trasformare il
movimento fascista in un movimento rispettoso e che seguisse i valori principali professati dal
cattolicesimo.
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 Come accadde ciò?
Ricucendo
i
rapporti
dello
Stato
italiano
con
lo
Stato
della
Chiesa.
Infatti, dal 1870, cioè da quando Roma era entrata a far parte del Regno d’Italia sottraendola al
Papa, la Chiesa stessa si era sempre rifiutata di riconoscere il Governo italiano. Mussolini, assieme
a Papa PIO XI (Achille Ratti)
e al segretario di Stato (Ministro degli Esteri dello Stato della Chiesa) Eugenio Pacelli (futuro Papa
Pio XII), intavolarono varie trattative, che portarono alla stipulazione dei PATTI LATERANENSI
(11 febbraio 1929 ), grazie ai quali la Chiesa riconosceva finalmente lo Stato italiano e, in cambio,
lo Stato italiano concedeva ad essa il territorio definito del Vaticano, le veniva concesso un
risarcimento economico per la perdita della città di Roma e, inoltre, le si permetteva di poter
liberamente educare i giovani.
Da quel momento in avanti, infatti, furono attuate delle leggi che favorirono lo sviluppo della
religione cattolica all’interno delle scelte politiche dello Stato italiano (il cosiddetto Concordato).
Alcune di esse furono:
- L’obbligo dell’ora di religione nelle scuole italiane
- Libertà d’iniziativa all’ACR (Azione Cattolica Ragazzi); in pratica, in uno stato gestito in ogni
suo aspetto, compreso quello dell’educazione dei giovani, dal partito fascista, si dava invece spazio
e autonomia a un’organizzazione che nulla aveva a che vedere con tale partito e che dipendeva
esclusivamente dalla Chiesa.
- Il matrimonio religioso assumeva, automaticamente, anche valore civile
- Divieto di abortire
- Introduzione di nuove tasse per i celibi (cioè per tutti gli uomini che non erano sposati)
- Incentivi economici e premi per i genitori più prolifici (cioè che facevano più figli)
Di fatto, tramite il patto stretto col Fascismo, la Chiesa non solo poté finalmente ricucire lo
strappo con lo Stato italiano, ma grazie alle A C R fu in grado di competere col Fascismo per
l’educazione dei giovani, formando persone i cui valori e le cui idee si manifestarono negli
anni a seguire in maniera molto differente da coloro che furono invece educati nell’ottica del
pensiero fascista. Sempre “in punta di piedi” e senza attaccare a gran voce il Regime del
Duce, all’interno dell’ACR si formarono molti ragazzi che, una volta cresciuti, sarebbero
diventati strenui (cioè feroci) oppositori del Fascismo e che avrebbero militato nelle bande dei
partigiani cattolici, fondamentali per la liberazione dell’Italia dall’oppressione criminale
fascista e nazista.
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In campo estero l’Italia fascista volle conquistare territori extra europei, perché, come già detto, il
fascismo si delineava come continuatore dell’Impero Romano, che larga parte del mondo
conosciuto dagli antichi aveva conquistato. Inoltre, alcuni dei fascisti, prima che tale movimento
nascesse, avevano partecipato alla CONQUISTA DI FIUME capeggiati da Gabriele D’Annunzio.
 Che cosa è la Presa di Fiume ?
Alla fine della Prima guerra mondiale, una parte degli interventisti non era affatto contenta dei
territori recuperati dall’Italia. Infatti, oltre a Trento e Trieste, essi volevano anche la Dalmazia e
soprattutto l’Istria, zone oggi sotto la Slovenia e la Croazia e dove ai tempi c’era una abbondante
presenza di persone di lingua e tradizione italiche. Infatti, lo stesso D’Annunzio, con la scusa della
VITTORIA MUTILATA, decise di mettersi al comando di un piccolo esercito e di marciare sulla
città di Fiume (oggi in Croazia e chiamata Rijeika). Egli riuscì a conquistarla e lì rimase fra il 1919
e il 1921, quando fu costretto ad abbandonare tale città. Nell’immaginario dei fascisti, però, tale
azione militare aveva sempre rappresentato un gesto eroico e, a distanza di anni, speravano di poter
estendere i possedimenti coloniali in altre zone del Mondo.
 Quali nazioni furono sottomesse dai fascisti?
Vennero conquistate nel 1936 l’Etiopia (unico grande Stato africano ancora indipendente) e nel
1939 il piccolo Regno d’Albania.
La conquista italiana dell’Etiopia segnò il primo grande contrasto fra Mussolini e le nazioni quali la
Francia e l’Inghilterra. Infatti, l’Etiopia era uno Stato appartenente alla Società delle Nazioni (la
“madre” dell’ONU), organizzazione formatasi subito dopo la fine della Prima Guerra Mondiale.
Grazie a ciò, lo stato africano godeva della protezione e della considerazione di tutte le nazioni ad
essa iscritte.
Da quel momento in avanti furono attuate delle sanzioni economiche contro l’Italia, che non poté
più commerciare con molte nazioni europee. Mussolini si trovò, a questo punto, isolato in Europa e
l’unico che gli venne in contro e lo soccorse fu Adolf Hitler. Proprio in questi anni iniziò un
avvicinamento inesorabile del Fascismo al Nazismo, che portò il movimento del Duce, in breve
tempo, ad accettare tutte le idee più aberranti e vergognose del Fuhrer.
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Infatti, nel 1938 furono promulgate, anche in Italia, le LEGGI RAZZIALI contro gli Ebrei:
- Agli Ebrei erano vietati gli incarichi negli uffici pubblici
- furono loro, in breve tempo, confiscati tutti quanti gli averi che possedevano
- Furono vietati i matrimoni misti (cioè fra Ebrei e Cattolici o, comunque, non Ebrei)
Nel 1939, inoltre, venne ufficializzato il PATTO D’ACCIAO, che prevedeva l’aiuto reciproco fra
Italia, Germania e Giappone (l’asse ROMA-BERLINO-TOKIO) nel caso vi fosse stata una guerra
in atto. Questo patto, a differenza che la Triplice Alleanza del 1882, non aveva valore solo
difensivo, bensì prevedeva il sostegno fra questi tre Stati anche se fossero stati loro i primi ad
attaccare altre nazioni.
Quando però scoppiò la Seconda Guerra Mondiale, Mussolini non entrò immediatamente nel
conflitto a fianco della Germania, accampando la scusa che l’Italia non era ancora pronta
militarmente a sostenere un impegno di tali proporzioni. Ma una volta che la Francia fu sottomessa
in breve tempo dai nazisti, il Duce si decise ad entrare in guerra a fianco dell’alleato tedesco per
paura che, qualora l’Italia fosse rimasta fuori da tale conflitto, il suo ruolo in Europa si sarebbe
notevolmente ridotto a favore invece della nazione tedesca. Mai errore e considerazione
risulteranno più sciocche ed errate. Con questa scelta, il Duce gettava l’Italia in una situazione
catastrofica e, senza probabilmente comprenderlo fino in fondo, segnava drammaticamente il futuro
del Fascismo e, conseguentemente, la sua stessa fine.
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IL NAZISMO
Il nazismo è un movimento politico sorto in Germania negli anni ’20 del 1900. Colui che lo ha
fondato e che ne è diventato il capo supremo è ADOLF HITLER (nato a Braunau am Inn, Austria, nel
1889,
- morto a Berlino il 30 aprile 1945)
Questo movimento ideologico e politico si basa essenzialmente sui seguenti aspetti:
PANGERMANESIMO (già studiato come una delle cause dello scoppio della Grande guerra)
RAZZA ARIANA : Teoria che indica un immaginario gruppo razziale a cui apparterrebbero tutti
i popoli indoeuropei, cioè tutti quei popoli che nel corso dei secoli si sono sparsi fra Europa e Asia.
Al centro della teoria di Hitler sta l'idea della razza. Tutta la storia, dice Hitler nel suo libro
"MEIN KAMPF" (1925), è solo espressione dell'eterna lotta tra le razze per la supremazia. La
guerra è l'espressione naturale e necessaria di questa lotta in cui il vincitore, cioè la razza più forte,
ha il diritto di dominare. E la guerra era l'unica cosa che poteva dare un senso più nobile
all'esistenza di un popolo. Di tutte le razze quella cosiddetta "ariana" o "nordica" è, secondo
Hitler, la più creativa e valorosa, in fondo l'unica a cui spetta il diritto di dominare il mondo.
Parlando del suo futuro Reich Hitler promette : "Essere uno spazzino in un tale Reich sarà onore più
alto che essere un re in uno stato estero".
ANTI SEMITIMISMO : Concetto che si basa sull’avversione, l’odio e la lotta contro gli Ebrei. Il
termine SEMITA deriva da SEM, uno dei tre figli di Noè, dal quale si farebbe discendere proprio il
popolo degli Ebrei. Quindi ANTI SEMITA significa CONTRO GLI EBREI. Da lì l’aggettivo
ANTISEMITISMO.
A. Hitler (che era stato influenzato dall’agitatore austriaco G. von Schönerer) nel Mein
Kampf accusò apertamente gli Ebrei di essere responsabili della sconfitta della Germania
nella Prima guerra mondiale e di costituire una comunità internazionale di capitalisti (liberisti) e di
sfruttatori tendente al dominio del mondo e all’oppressione della stessa razza ariana.
 Quali furono i motivi che portarono il Nazismo al potere?
Le motivazioni sostanziali furono di due tipi:
1) LA VOGLIA DI RIVINCITA E DI RISCATTO DOPO LA SCONFITTA DELLA PRIMA
GUERRA MONDIALE.
Dopo la fine della Grande guerra, la Germania era stata costretta, con la Pace di Versailles, a subire
una pace umiliante, che ne aveva indebolito le potenzialità economiche e militari. e questo alimentò
un rancore profondo da parte dei tedeschi nei confronti delle nazioni vincitrici della guerra, in modo
particolare contro Francia e Inghilterra, viste come gli Stati europei che impedivano alla Germania
di ritornare ad essere un grande Stato forte e potente.
2) La Grande Depressione e la Caduta di Wall Street
Con la caduta della borsa di Wall Street (New York), avvenuta il 24 ottobre 1929, si generò una
crisi economica mondiale, famosa come la “Grande Depressione”. In sostanza, tutti coloro che
avevano investito in azioni di qualche grande industria, si ritrovarono sul lastrico (in miseria). Così
come molte banche, che avevano investito in borsa, fallirono, trascinando in rovina anche
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moltissimi medio – piccoli risparmiatori. Tanto per capirci, è come se, al giorno d’oggi, una persona
investisse i suoi risparmi acquistando una percentuale di qualche multinazionale (Adidas, Nike,
Coca Cola, Nestlè ecc.) e queste industrie poi fallissero.
Questo avvenimento mandò in crisi la Repubblica tedesca nata dopo il primo conflitto mondiale e
denominata la REPUBBLICA DI WEIMAR.
Queste due cause (orgoglio tedesco umiliato e Crisi di Wall Street), favorirono fortemente l’avvento
del Nazismo che, dando la colpa della miseria, che aveva colpito la nazione tedesca in quel
periodo a Francia e Inghilterra e a coloro che più degli altri, secondo Hitler, avevano in mano
l’economia mondiale: gli ebrei, ottenne numerosi consensi riuscendo in breve tempo a diventare il
primo partito politico della Germania.
Così, nelle elezioni del 1933, il Nazismo ottenne un numero elevato di voti e Hitler fu eletto
Cancelliere (Presidente del Consiglio), carica che ha attualmente in Germania Angela Merkel.
Da quel momento, egli venne definito il FUHRER (Guida, Condottiero).
Tuttavia, NON era ancora una dittatura. Infatti, come scritto precedentemente, il Fuhrer era stato
eletto in modo democratico.
 Come riuscì a trasformare la Germania in una dittatura?
Con l’INCENDIO DEL REICHSTAG, cioè del PARLAMENTO TEDESCO.
Così come per Mussolini il caso Matteotti fu determinante per il totalitarismo, anche questo
incendio, molto probabilmente appiccato dagli stessi nazisti, fu l’avvenimento, la scusa, che
permise a Hitler di fare piazza pulita di tutti i suoi avversari. Infatti, egli accusò di tale gesto i
simpatizzanti dei movimenti comunisti e socialisti (nei cui confronti Hitler covava un odio feroce)
sostenendo che questa azione era stata compiuta per impedire ai nazisti di poter governare la
Germania. Avendo oramai raggiunto un ampio consenso popolare (cioè una buona parte del popolo
tedesco aveva simpatie per il Nazismo), ebbe gioco facile a far passare tutti i suoi oppositori come
dei pericolosi criminali e, in breve tempo, ATTUÒ TUTTE LE MISURE NECESSARIE PER
DIVENTARE IL PADRONE ASSOLUTO DI QUELLA NAZIONE ELIMINANDO
PROGRESSIVAMENTE OGNI FORMA DI LIBERTÀ.
Inoltre, l’anno seguente, Hitler divenne anche Presidente della Repubblica. Poiché egli era
contemporaneamente il Fuhrer del Nazismo, cancelliere (cioè Presidente del Consiglio) e Presidente
della Repubblica, appariva piuttosto evidente che, oramai, lo stato tedesco si avviava a diventare
una dittatura. E così fu.
Nacque, infatti, il TERZO REICH, ovvero il Terzo impero (il primo fu quello, nel Medioevo, del
Sacro romano impero germanico, e il secondo quello nato nel 1870/71, cioè quando, da Prussia,
avvenne l’unità della nazione tedesca e si trasformò in Germania).
Fra le azioni più violente che il Fuhrer ordinò, vanno certamente ricordate:
 LA NOTTE DEI LUNGHI COLTELLI, avvenimento storico con il quale si definisce
l’assassinio, nel 1934, di tutte le più alte cariche del gruppo paramilitare delle SA, fino ad allora
alleate con il Nazismo. A compiere tale massacro furono le famigerate SS (abbreviazione del
tedesco Schutz-Staffeln, tradotto in italiano “squadre di protezione”), le squadre di difesa
fedelissime di Hitler e comandate da Heinrich Hillmer.
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 Creazione e attuazione delle LEGGI DI NORIMBERGA (1935) – una serie di leggi
contro gli ebrei. In pratica, sono il primo atto del drammatico piano per l’eliminazione di questo
popolo ad opera del Nazismo
 LA NOTTE DEI CRISTALLI – l’episodio accaduto il 30 giugno 1938, quando in una notte di
follia collettiva, a Berlino, furono incendiati, saccheggiati (con le vetrine mandate in frantumi)
centinaia di negozi appartenenti agli ebrei
La Germania era oramai diventata una macchina devastante e l’occasione per darne una dimostrazione al
Mondo intero avvenne nel 1936, quando a Berlino si ospitarono le Olimpiadi. L’organizzazione fu perfetta
impressionando per l’efficacia e la precisione. Naturalmente, oltre all’organizzazione, il nazismo voleva, e
doveva, dimostrare la propria invincibilità anche nelle varie competizioni sportive. La cosiddetta “razza
ariana”, secondo i piani di Hitler, avrebbe fatto vedere la sua superiorità mostrando quanto i tedeschi fossero
un concentrato di forza ed esplosività. Ciò, però, riuscì solo in parte. Infatti il grandissimo protagonista di
quella edizione delle Olimpiadi fu un atleta americano di origine africane, JESSE OWENS, che conquistò
ben 4 medaglie d’oro!! Un velocista formidabile che è rimasto nella storia dello sport e che umiliò i
corridori germanici. Secondo la propaganda americana anti tedesca il Fuhrer era furioso e non tanto per la
sconfitta dei suoi atleti, quanto perché a batterli era stato un ragazzo di colore, quindi appartenente ad una
razza da Hitler considerata inferiore. Egli, infuriato per l’onta subita, si rifiutò di stringergli la mano.
Secondo altre versioni, però, non fu affatto così e lo stesso Hitler, tempo dopo, inviò in regalo ad Owens una
sua foto autografata. Il Presidente degli Usa Roosevelt, invece, nemmeno si congratulò con il suo atleta,
tanto che in una biografia su Owens, ad egli viene attribuita la seguente affermazione: “Non fu Hitler a farmi
un affronto. Fu Roosevelt” (al cinema è uscito recentemente il film intitolato “Race”, che ne racconta la
vita).
JESSE OWENS
Ad ogni modo, tornando all’attività politica, Hitler riuscì in pochi anni a rafforzare lo Stato tedesco e, dal
1938 in avanti, attuò una sistematica espansione nei confronti dei territori limitrofi (cioè vicini alla
Germania), che sarà la causa scatenante della Seconda guerra mondiale. Una ripresa, in pratica, del concetto
di Pangermanesimo.
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IL FRANCHISMO
 Che cosa è il Franchismo ?
È la dittatura che ci fu in Spagna dal 1939 al 1975 e che prende il nome da colui che detenne il
potere in tale nazione: FRANCISCO FRANCO.
Fiero cattolico e anticomunista intervenne nella guerra civile spagnola (1936-1939), che vedeva
contrapposte:
FORZE TRADIZIONALI
VS
FRONTE POPOLARE
(Monarchia+e Borghesia)
(socialisti e comunisti).
Tale guerra scoppiò dopo che nelle stesse elezioni del 1936 vinse il Fronte Popolare. Questi gruppi
politici incominciarono ad attuare violenze sistematiche contro la Chiesa e altre istituzioni.
Così, egli, per paura che la Spagna si trasformasse in un sistema politico comunista e visto appunto
le violenze compiute da una parte degli appartenenti al Fronte popolare si schierò con le forze
tradizionaliste e alla fine vinse. Da quel momento in avanti impose la sua dittatura in Spagna.
Poiché rimase neutrale durante la Seconda guerra Mondiale (anche se in realtà aiutò in modo
indiretto il Fascismo e il Nazismo), riuscì a conservare il potere fino all’anno della sua morte,
avvenuta nel 1975. Dopodiché, la Spagna tornò ad essere una Monarchia sotto la dinastia dei
BORBONI.
(Il dramma della guerra civile spagnola
ispirò il celebre pittore Pablo Picasso,
che dipinse uno dei suoi più celebri quadri
rappresentando una battaglia avvenuta nel 1937
e intitolato “ Guernica” proprio dal nome della località
in cui si svolse la battaglia)
GUERNICA
(si legge Ghernica)
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SOMMARIO
L’età dei totalitarismi in Europa
p…………………….. .. 1
Le rivoluzioni russe e il comunismo
p………………………. 2
La dittatura comunista
p………………………. 5
Lo stalinismo
p……………………… 6
Il fascismo
p……………………… 8
Il nazismo
p……………………… 16
Il franchismo
p…………………….... 19
20
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