088_091 NaturVet OK_Sommario 2/3 04/02/11 11.42 Pagina 89 DI ORIGINE CICATRIZIALE O NON CICATRIZIALE, IL PROBLEMA DI CHIAZZE DI PELO CHE DIRADANO LASCIANDO A NUDO LA CUTE DEL CAVALLO A VOLTE PUÒ ESSERE SCONFITTO A TESTO DI STEFANO MORINI, MEDICO VETERINARIO E FOTO DI PAOLO BIROLDI Allora, se c’è una cosa che manda in pieno panico qualunque proprietario di cavalli è proprio l’alopecia. Vedere il proprio cavallo perdere pelo e rimanere quasi nudo a macchie o peggio scatena ansie sopite di origine ancestrale, insomma pare essere un problema assolutamente irrisolvibile, addirittura una tara estetica che si riflette immancabilmente sul proprietario… Vediamo di fare un minimo di chiarezza sull’argomento. La letteratura scientifica classifica le alopecie secondo due tipologie: cicatriziali e non cicatriziali, differenza molto importante in quanto si riferisce alla possibilità di una ricrescita del pelo. Infatti nei diversi tipi non cicatriziali esiste la reale possibilità che il pelo torni a crescere mentre nel cicatriziale le possibilità si riducono drasticamente in quanto si verifica la distruzione del follicolo pilifero che viene sostituito da tessuto fibroso. Le cause di tutto ciò sono molteplici: piodermite profonda, necrosi della pelle causata da sostanze caustiche e corrosive, esposizione eccessiva a radiazioni, ferite della pelle, ustioni di terzo grado. In genere un accurato esame clinico è sufficiente a valutare la causa e il tipo di lesione, ma se esistono dubbi è utile praticare una biopsia cutanea. Anche se questo tipo di alopecia è considerato incurabile, si potrebbero tentare frizioni con una tintura alcolica a base di Mirra, Canfora, Aloe, Manna e altri componenti vari che ha spesso dato risultati interessanti. Nel caso invece dell’alopecia non cicatriziale i follicoli non sono distrutti e la ricrescita del pelo è sicuramente più facile. Le cause di questa situazione patologica sono da ascrivere a tutte le dermatosi che causano prurito (infezioni micotiche, rogna, ipersensibilità o allergia alle punture di insetti ematofagi o di ectoparassiti in genere) in quanto le lesioni da morsi e da grattamento comprendono peli strappati e spezzati per poi arrivare a ferite vere e proprie. In più c’è da considerare l’aggravante costituita dal fatto che gli insetti ematofagi ( tafani, mosche, moscerini, ecc.) non iniettano nel sottocute dei quadrupedi solamente la loro saliva, ma anche gli antiparassitari e anticrittogamici raccolti fre- BENESSERE/IL CAVALLO NATURALE ALOPECIA la tisana fa bene 89 088_091 NaturVet OK_Sommario 2/3 04/02/11 11.42 Pagina 90 90 BENESSERE/IL CAVALLO NATURALE CHI È IL NOSTRO ESPERTO «Sono diventato veterinario tanti anni fa, seguendo la via della medicina ufficiale, a Parma. Poi, seguendo la mia passione di sempre, mi sono tuffato nel mondo della medicina naturale, cercando di ottenere il massimo dagli strumenti che la natura ci ha messo a disposizione: aria, terra, acqua, sole, erbe medicamentose, uso della chiropratica (uso delle mani per curare) e altre tecniche basate sul concetto della cura causale, cioé la rimozione della causa della malattia, senza accontentarsi di curare solamente i sintomi». Così si presenta Stefano Morini, da anni il nostro veterinario consulente in materia di medicina naturale. Per ulteriori info: www.naturvet.it oppure [email protected] quentando frutteti e altre colture trattate. Questo problema viene a volte peggiorato dall’assunzione di fieni con miceti o raccolti nelle vicinanze di vigneti o altra coltivazione intensiva e quindi con tracce di sostanze chimiche, che danneggiano fegato e reni creando un problema di tossicosi generale. Altre cause più generali di alopecia nel cavallo sono la dermatomicosi e la streptotricosi, malattie infettive del pelo e dei follicoli, malattie che hanno causato febbre, l’ingestione di sostanze tossiche o anche farmaci a cui l’animale è ipersensibile. Per esempio il selenio può dare tossicità cronica, di cui la rarefazione del pelo è un sintomo. Infine una rara patologia: in cavalli alimentati con Lucaena Glauca si verifica la caduta dei peli lunghi della coda e della criniera. E giù a grattarsi. E a proposito di grattamento devo dire che i cavalli hanno una marcia in LA CANFORA Originaria del sud est dell’Asia e del Giappone, la Cinnamomum camphora è la pianta che ci “regala” la canfora così come la conosciamo noi. Si tratta di un distillato che si ottiene dal legno una volta che l’albero viene abbattuto. Questo bell’albero sempreverde che può vivere anche 2mila anni, può arrivare a 50 metri di altezza. La produzione di canfora inizia quando la pianta ha circa 25 anni anche se il momento più produttivo è intor- no ai 40 anni. Usata in Europa fin dal XII secolo, divenne popolare nel XVII secolo, quando si iniziò ad adoperarla (uso esterno) come revulsivo e (uso interno) come stimolante cardiaco. È spesso usata nei preparati per alleviare i dolori muscolari di varia origine. più, sono “avanti” come si dice adesso… Ho visto equini grattarsi con qualunque cosa fosse a portata di… zoccolo e servisse alla bisogna: rastrelli, secchi, mangiatoie, beverini, pareti di box, alberi, alcuni,più raffinati, con fil di ferro acconciato ad hoc… Più li guardo e più penso che siano intelligenti almeno come la maggioranza dei bipedi (compreso il sottoscritto) che conosco… se non di più. Proviamo adesso a vagliare qualche rimedio che aiuti in queste patologie. A parte le cure dedicate alle malattie generali di cui l’alopecia è un sintomo e l’uso di epatoprotettori e diuretici naturali, esistono alcuni semplici medicinali fitoterapici che aiutano considerevolmente la ricrescita del pelo. Esiste un estratto di foglie di Noce che sfregato con pazienza e delicatezza sulla zona priva di pelo ne favorisce la ricrescita, così come l’assunzione per bocca di una tisana fatta con Spirea Ulmaria, Salice, Capelvenere, Regina dei Prati. Anche l’estratto secco di miglio ha lo stesso effetto. Con pazienza, senza la fretta che domina tutto e tutti, usando erbe adatte si possono ottenere buoni risultati… quasi sempre. Tanto lo sappiamo che la scienza medica non è una “scienza esatta”, sia che curi con farmaci che con metodi naturali, ma nulla ci impedisce di tentare sempre di ottenere il massimo risultato! Sicuramente l’ho già scritto da qualche parte, ma lo ripeto lo stesso, mi piace troppo: “…di sconfitta in sconfitta verso la vittoria!” tratto da un discorso alla nazione di Winston Churcill, quando tutto sembrava perduto per l’Inghilterra e il mondo occidentale. Buone vittorie a tutti! III 088_091 NaturVet OK_Sommario 2/3 04/02/11 11.42 Pagina 91