alopecia - Morini Stefano, Medico Veterinario, ***NON*** allevatore

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DI ORIGINE CICATRIZIALE O NON CICATRIZIALE, IL PROBLEMA DI CHIAZZE DI PELO CHE DIRADANO LASCIANDO
A NUDO LA CUTE DEL CAVALLO A VOLTE PUÒ ESSERE SCONFITTO
A
TESTO DI STEFANO MORINI, MEDICO VETERINARIO E FOTO DI PAOLO BIROLDI
Allora, se c’è una cosa che manda in
pieno panico qualunque proprietario
di cavalli è proprio l’alopecia. Vedere
il proprio cavallo perdere pelo e
rimanere quasi nudo a macchie o
peggio scatena ansie sopite di origine
ancestrale, insomma pare essere un
problema assolutamente irrisolvibile,
addirittura una tara estetica che si
riflette immancabilmente sul proprietario… Vediamo di fare un minimo di
chiarezza sull’argomento.
La letteratura scientifica classifica le
alopecie secondo due tipologie: cicatriziali e non cicatriziali, differenza
molto importante in quanto si riferisce alla possibilità di una ricrescita
del pelo. Infatti nei diversi tipi non
cicatriziali esiste la reale possibilità
che il pelo torni a crescere mentre nel
cicatriziale le possibilità si riducono
drasticamente in quanto si verifica la
distruzione del follicolo pilifero che
viene sostituito da tessuto fibroso.
Le cause di tutto ciò sono molteplici:
piodermite profonda, necrosi della
pelle causata da sostanze caustiche e
corrosive, esposizione eccessiva a
radiazioni, ferite della pelle, ustioni
di terzo grado. In genere un accurato
esame clinico è sufficiente a valutare
la causa e il tipo di lesione, ma se
esistono dubbi è utile praticare una
biopsia cutanea.
Anche se questo tipo di alopecia è
considerato incurabile, si potrebbero
tentare frizioni con una tintura alcolica a base di Mirra, Canfora, Aloe,
Manna e altri componenti vari che ha
spesso dato risultati interessanti.
Nel caso invece dell’alopecia non
cicatriziale i follicoli non sono
distrutti e la ricrescita del pelo è sicuramente più facile.
Le cause di questa situazione patologica sono da ascrivere a tutte le dermatosi che causano prurito (infezioni
micotiche, rogna, ipersensibilità o
allergia alle punture di insetti ematofagi o di ectoparassiti in genere) in
quanto le lesioni da morsi e da grattamento comprendono peli strappati e
spezzati per poi arrivare a ferite vere
e proprie. In più c’è da considerare
l’aggravante costituita dal fatto che
gli insetti ematofagi ( tafani, mosche,
moscerini, ecc.) non iniettano nel sottocute dei quadrupedi solamente la
loro saliva, ma anche gli antiparassitari e anticrittogamici raccolti fre-
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ALOPECIA
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BENESSERE/IL CAVALLO NATURALE
CHI È IL NOSTRO ESPERTO
«Sono diventato veterinario tanti anni fa, seguendo la via della medicina ufficiale, a
Parma. Poi, seguendo la mia passione di sempre, mi sono tuffato nel mondo della
medicina naturale, cercando di ottenere il massimo dagli strumenti che la natura ci
ha messo a disposizione: aria, terra, acqua, sole, erbe medicamentose, uso della chiropratica (uso delle mani per curare) e altre tecniche basate sul concetto della cura causale,
cioé la rimozione della causa della malattia, senza accontentarsi di curare solamente i sintomi».
Così si presenta Stefano Morini, da anni il nostro veterinario consulente in materia di medicina naturale.
Per ulteriori info: www.naturvet.it oppure [email protected]
quentando frutteti e altre colture trattate. Questo problema viene a volte
peggiorato dall’assunzione di fieni
con miceti o raccolti nelle vicinanze
di vigneti o altra coltivazione intensiva e quindi con tracce di sostanze
chimiche, che danneggiano fegato e
reni creando un problema di tossicosi
generale.
Altre cause più generali di alopecia
nel cavallo sono la dermatomicosi e
la streptotricosi, malattie infettive del
pelo e dei follicoli, malattie che hanno causato febbre, l’ingestione di
sostanze tossiche o anche farmaci a
cui l’animale è ipersensibile.
Per esempio il selenio può dare tossicità cronica, di cui la rarefazione del
pelo è un sintomo. Infine una rara
patologia: in cavalli alimentati con
Lucaena Glauca si verifica la caduta
dei peli lunghi della coda e della criniera. E giù a grattarsi.
E a proposito di grattamento devo
dire che i cavalli hanno una marcia in
LA CANFORA
Originaria del sud est
dell’Asia e del Giappone,
la Cinnamomum
camphora è la pianta
che ci “regala” la canfora così come la conosciamo noi. Si tratta di un
distillato che si ottiene
dal legno una volta che
l’albero viene abbattuto.
Questo bell’albero sempreverde che può vivere
anche 2mila anni, può
arrivare a 50 metri di
altezza. La produzione
di canfora inizia quando
la pianta ha circa 25
anni anche se il momento più produttivo è intor-
no ai 40 anni. Usata in
Europa fin dal XII secolo,
divenne popolare nel
XVII secolo, quando si
iniziò ad adoperarla
(uso esterno) come
revulsivo e (uso interno)
come stimolante cardiaco. È spesso usata nei
preparati per alleviare i
dolori muscolari di varia
origine.
più, sono “avanti” come si dice adesso… Ho visto equini grattarsi con
qualunque cosa fosse a portata di…
zoccolo e servisse alla bisogna:
rastrelli, secchi, mangiatoie, beverini,
pareti di box, alberi, alcuni,più raffinati, con fil di ferro acconciato ad
hoc…
Più li guardo e più penso che siano
intelligenti almeno come la maggioranza dei bipedi (compreso il sottoscritto) che conosco… se non di più.
Proviamo adesso a vagliare qualche
rimedio che aiuti in queste patologie.
A parte le cure dedicate alle malattie
generali di cui l’alopecia è un sintomo e l’uso di epatoprotettori e diuretici naturali, esistono alcuni semplici
medicinali fitoterapici che aiutano
considerevolmente la ricrescita del
pelo. Esiste un estratto di foglie di
Noce che sfregato con pazienza e
delicatezza sulla zona priva di pelo
ne favorisce la ricrescita, così come
l’assunzione per bocca di una tisana
fatta con Spirea Ulmaria, Salice,
Capelvenere, Regina dei Prati.
Anche l’estratto secco di miglio ha lo
stesso effetto.
Con pazienza, senza la fretta che
domina tutto e tutti, usando erbe
adatte si possono ottenere buoni risultati… quasi sempre.
Tanto lo sappiamo che la scienza
medica non è una “scienza esatta”,
sia che curi con farmaci che con
metodi naturali, ma nulla ci impedisce di tentare sempre di ottenere il
massimo risultato!
Sicuramente l’ho già scritto da qualche parte, ma lo ripeto lo stesso, mi
piace troppo: “…di sconfitta in sconfitta verso la vittoria!” tratto da un
discorso alla nazione di Winston
Churcill, quando tutto sembrava perduto per l’Inghilterra e il mondo
occidentale.
Buone vittorie a tutti! III
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