Progetto SeT – Scienza In Rete - Pinerolo 1 SOTTOGRUPPO N° 2

Progetto SeT – Scienza In Rete - Pinerolo
SOTTOGRUPPO N° 2
Verbale incontro del 6/11/2001
L’incontro comincia con il resoconto delle attività svolte nelle varie classi.
5° B Lauro Ins. Bruno Franco e Sgaravatto
Disegno sagoma divisa in 7 parti, gruppi di 2/3 bambini
Consegna: disegnare ciò che c’è dentro confrontandosi tra loro
Ricomposizione della sagoma e discussione collettiva.
Sbobinando: non c’è stato confronto fra gli insegnanti prima, per cui la discussione è risultata poi
troppo lunga non essendo chiaro l’obiettivo su cui puntare.
Interventi troppo frequenti delle insegnanti, troppi gli argomenti emersi.
Meglio lasciar cadere certi argomenti.
Prossima tappa: ogni bambino rifà individualmente la sagoma mettendo ciò che è stato messo prima
e ciò che mancava e che è emerso dalla discussione.
Per tirare le fila: individuare i percorsi più importanti nel corpo: aria, sangue, cibo.
5° A Costa Ins. Turina e Pignatelli
Stessa attività della classe precedente.
Tempo dato ai gruppi per relazionare e poi i commenti. Sono stati necessari 2 incontri.
Conclusione: cosa mancava o si è capito dopo la discussione che era sbagliato (testo individuale)
Dopo: discussione collettiva.
Problemi aperti: quanti tubi ci sono?
Forse non è possibile far disegnare individualmente la sagoma perché troppo complessa.
5° B Costa Ins. Merlo
Osservazioni: importa costruire coerenze, non si deve pretendere di esaurire l’argomento o di
catalogare subito tutto in giusto o sbagliato; bisogna definire i tempi per la discussione, esaurito il
tempo i bambini scrivono su un biglietto le cose che giudicano importanti e non sono riusciti a dire.
Meglio fare più discussioni brevi e alternate a momenti di attività, anche per sbobinare poco tempo
per volta.
Anche in questa classe la sagoma è stata preparata come sopra. Durante il lavoro di riempimento
della sagoma i gruppi si confrontavano per fare aggiustamenti, soprattutto per verificare se le parti
poi si sarebbero collegate bene. Dopo il disegno hanno fatto, sempre in gruppo, un testo scritto per
spiegare meglio le parti disegnate, dopo aver letto il testo prodotto l’insegnante pone domande di
chiarimento a cui i bambini devono rispondere per scritto.
Discussione sulla sagoma ricomposta: vengono letti i testi dei vari gruppi e l’insegnante chiede ai
bambini non di individuare cosa è giusto e cosa è sbagliato ma di porre domande sulla sagoma. I
bambini pongono una quarantina di domande che l’insegnante scrive raggruppandole poi per
argomento e dandone fotocopia ai bambini stessi, come promemoria. Spiega ai bambini che le
risposte verranno costruite insieme un po’ alla volta proseguendo nel lavoro e facendo tante
esperienze. BISOGNA EFFETTIVAMENTE RICORDARSI DI FAR NOTARE OGNI VOLTA A
QUALE DOMANDA SI è RISPOSTO E A QUALE SI STA RISPONDENDO. AVERE UN
ELENCO DI PROBLEMI SEMPRE A PORTATA DI MANO è MOLTO UTILE E BISOGNA
UTILIZZARLO DAVVERO. La volta successiva si comincia con uno stimolo nuovo: proviamo a
dire che cosa entra e che cosa esce dal nostro corpo e rappresentiamolo su una sagoma
schematizzata alla lavagna, i bambini la riproducono sul quaderno in contemporanea. Si riprendono
le domande poste la volta precedente e il primo gruppo riguarda il cibo e l’aria e il loro percorso nel
corpo. Si comincia a discutere sul percorso del cibo partendo dal problema posto da alcuni bambini:
dalla bocca partono due tubi, uno per il cibo e uno per l’aria, oppure tre tubi, uno per cibo solido,
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uno per i liquidi e uno per l’aria? Ci si mette d’accordo sui due tubi ma poi c’è molto disaccordo su
cosa succede dopo, quindi l’insegnante interrompe la discussione e chiede ad ogni bambino di
disegnare come immagina il percorso del cibo. Analizzando i disegni e le spiegazioni scritte che li
accompagnano si possono individuare alcuni modelli che permettono di capire quali sono i
successivi nodi problematici: la pappetta come fa a ridividersi in solido e liquido, cioè cacca e pipì?
A cosa serve mangiare? Mangiamo perché far diventare tutto cacca e pipì o il cibo ci serve a
qualcos’altro? Se è così, come fanno i solidi ad andare in circolazione nel corpo? Le soluzioni e il
problema del passaggio tra pareti dovranno essere affrontati con esperienze condotte in laboratorio,
sulle soluzioni sono già state fatte molte esperienze.
Per cominciare: laboratorio pratico dividendo i bambini in due gruppi, i trituratori e i filtratori,
partendo da cibi che si consumano crudi.
Grafico della fame: perché ci viene fame? Come fa a passarci la fame?
Bisogna partire sempre dall’esperienza pratica, dai dati che si possono ricavare dall’esperienza.
Stimolare i bambini a vedere le trasmissioni tipo E.R. perché colgano nelle situazioni dettagli utili a
capire. Uso di radiografie e di illustrazioni tratte da libri in scala sufficientemente grande (non
quelle del sussidiario!) per far vedere i collegamenti fra le parti.
4° Battisti Ins. Calinett, Lanfranco e Bruera
Pesce: osservazione nelle due classi con annotazioni dell’ins. di lingua, non sbobinatura. Direzioni
diverse nelle due classi. Discussioni non lunghissime. Per dare spazio a chi non ha potuto dire tutto
quel che voleva, si è preparato un cartellone per far attaccare bigliettini con le ulteriori osservazioni.
Rilettura delle osservazioni, si rileva che alcune sono più interessanti di altre.
Sagoma del pesce: come lo immagino dentro.
Qualcuno lo disegna come lo mangia (solo la lisca….) ma durante la discussione emerge che il
pesce mangia, respira e quindi non ha solo la lisca. Dopo la discussione per capire chi ha ragione i
bambini propongono di vedere sui libri, vedere con i raggi X, vedere dei documentari, chiedere al
veterinario, direttamente dentro il pesce (dissezione).
Nodi: Cibo e respirazione (hanno già visto il passaggio della cannuccia dalla bocca alle branchie.
Importante lavorare sulle parti ma per arrivare all’interdipendenza delle parti, lavorare sempre nel
complesso.
3° A e B Battisti Ins. Gentile e Mellace
Il lavoro svolto nelle classi 3° della C. Battisti si può riassumere nei seguenti punti:
- Osservazione di due pesciolini rossi: abitudini, struttura, movimento.
- Discussione collettiva: il pesce (esperienze vissute, conoscenze individuali, ecc.).
- Osservazione della struttura esterna di un cefalo (pinne, opercoli, branchie, occhio).
Discussione collettiva.
Dubbi: troppo materiale da analizzare e da scegliere.
Commento: Bisogna disintrecciare i nodi e riannodare un po’ per volta. Far fare tante esperienze per
arrivare poco per volta a costruire mappe strutturate nella testa dei bambini ma che si appoggino su
esperienze fatte.
Partenza: dove sono i bambini / dove devono arrivare
Pensare a costruzioni tridimensionali (scatole per organi interni). Dopo filtraggi e pestaggi, cercare
materiali per la costruzione in 3D che permettano i passaggi tra pareti dove è necessario.
L’osservazione del pesce: porta lontano dal corpo umano? Basta centrare l’attenzione sulle tre vie:
cibo, aria, sangue (che è molto difficile da vedere).
IL SANGUE è DIFFICILE DA VEDERE ANCHE NEI POLLI O NEI CONIGLI, PURTROPPO.
IO CREDO CHE IL PESCE POSSA COSTITUIRE UNA SPECIE DI SCHEMA SEMPLIFICATO
DELL'UMANO, METTENDO POI IN RILIEVO LE DIFFERENZE (RESPIRAZIONE ETC). IO
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SONO CONVINTA CHE DEL SANGUE SI DEVE PARLARE MOLTO PRESTO, PROPRIO
PER SPIEGARE MEGLIO L'IDEA DI CRESCITA
Porre domande tipo: perché il pesce mangia? Perché tu mangi?
Durante la discussione si annotano le domande dei bambini e poi si raggruppano per argomento, poi
l’insegnante sceglie l’argomento fermandosi dove intravede un problema. Bisogna sapere dove la
discussione deve portare.
Strategie per condurre la discussione
− riprendere ciò che è stato detto da un bambino e riformularlo se ci sembra utile per far evolvere
la discussione, altrimenti far cadere; scegliere, decidere in tempo reale, riformulare in modo più
corretto le frasi, chiarendo anche il contenuto ma rispettando il senso dato dal bambino; la
riformulazione valorizza i contributi di ogni bambino, insegna loro come si interviene nelle
discussioni, li aiuta a costruirsi degli strumenti di ragionamento; gli interventi di tipo valutativo
o che pongono degli aut aut troppo forti possono bloccare, usarli con attenzione e solo per
forzare i bambini a chiarire il loro pensiero
− far accettare poco per volta ai bambini di “fare un giro di idee” durante il quale è anche
possibile dire “sono d’accordo con” ma richiedere di motivare o di ripetere quanto detto dal
bambino precedente - SI, MA CHIEDERE ANCHE DI ESSERE SINTETICI ALTRIMENTI
GLI ULTIMI SOCCOMBONO ALLA DISTRAZIONE
− l’organizzazione del lavoro a gruppi favorisce la partecipazione anche dei più deboli perché si
sentono parte del gruppo; per relazionare devono dividersi i compiti dentro il gruppo
D'ACCORDO
Suggerimento: lettura del libro: “Incoraggiare a leggere. Intenzione e comportamento verbale degli
insegnanti” a cura di Lucia Lumbelli La Nuova Italia 1988 (è un po’ vecchio ma …)
Attività di lingua collegate
Vocabolario: parole del percorso del cibo (verbi e termini specifici)
Fantastico: viaggio nel corpo --- Seguendo un pezzo di pane…. Storia di un pezzetto di mela.
Lo stomaco racconta ……… (punto di vista)
Le similitudini, le metafore…… (vedi allegato in calce al documento)
Analisi della struttura delle frasi composte dai bambini nei testi di carattere scientifico: parole –
legame (chiarire che cosa sono), analisi logica, analisi del periodo (uso delle subordinate)
1° Lauro Ins. Sgaravatto (lingua)
Schema corporeo:
Io fuori (davanti, dietro, nomenclatura delle parti del corpo)
Io dentro (cosa c’è nel corpo)
Come proseguire? Cercare i nodi da affrontare ogni volta e proporre attività molto diversificate
alternando sempre momenti di discussione a momenti di laboratorio pratico con i materiali.
Alcune proposte
− realizzare parti del corpo (sia dell’uomo che del pesce) in 3D con scatole
− riprendere le attività fatte con Laura e Nuccia durante il corso (grattare, macinare, filtrare –
zollette di zucchero – soluzioni e miscugli)
− proporre le esperienze suggerite in “Fare scienza” 2 pag. 113, pag. 121 e pag. 128
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Allegato
Classe 4a
Scuola “C. Battisti “
Insegnanti Calinetti e Lanfranco
NOI in classe stiamo lavorando sul PESCE e proprio osservando il pesce abbiamo ricavato una
serie di similitudini che più avanti useremo per scrivere poesie. Ve le proponiamo.
− Le pinne sono come le nostre gambe ( Ramona )
− Le pinne sembrano dei remi che spingono l’acqua ( Federica )
− La prima pinna dorsale sembra un ventaglio che si apre e si chiude ( Dana )
− La pinna vicino al “buchino” è come uno spazzino perchè spazza via gli escrementi ( Ilias )
− La pinna dorsale è come la vela della barca ( Adolf )
− La seconda pinna dorsale è piccola, sembra una fogliolina ( Luana )
− La pinna dorsale è frastagliata ( Fabio ) come le nuvole ( Vanessa ); come il contorno di certe
foglie ( un gruppetto ), come alcune coste studiate in geografia ( Ramona )
− Il capo del pesce è il marinaio,la coda è il timone e le pinne sono i remi che spingono avanti la
barca che è rappresentata dal torace e dall’addome ( Ramona )
− Le pinne laterali ruotano come le nostre braccia quando nuotiamo ( un gruppetto )
− La bocca è una luna piena quando è spalancata ( Giuseppe e Dana ); quando è solo aperta è una
mezza luna ( Fabio )
− I denti sono come uno zig-zag ( Ilias ); sembrano aghi piccolissimi ( Ramona )
− L’occhio del pesce, quando è cotto, è scolorito e spento come quello di un uomo cieco ( Dana )
− Le branchie sono frastagliate, seghettate, hanno dei taglietti in punta, sembrano una scopa
oppure le frangette dello scialle ( Francesca e Fabio )
− Gli opercoli so9no come due sportelli ( Eleonora ); sono due coperchi ( Angelo ).
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