ESERCIZI DI MATEMATICA FINANZIARIA DIPARTIMENTO DI ECONOMIA E MANAGEMENT UNIFE A.A. 2016/2017 Esercizi: lezione 01/12/2016 Analisi di un BTP Italia Esercizio 1. Un BTP Italia, emesso il primo marzo 2012, durata due anni, cedola semestrale a tasso cedolare i = 2%, con valore nominale pari a N = 1000e, collegato all’indice FOI (é un indice dei prezzi di beni e servizi per le famiglie di operai ed impiegati) per tenere conto dell’inflazione semestre per semestre, con premio fedeltá del 4 per mille, viene acquistato all’emissione alla pari e tenuto fino alla scadenza. La tabella degli indici FOI, che indicheremo con Ij , j = 0, 1, 2, 3, 4, ove Ij denota l’indice FOI relativo al j-esimo semestre, è la seguente: Epoche Indice FOI 01/03/2012 104 01/09/2012 105 01/03/2013 106 01/09/2013 106,8 01/03/2014 105 a) Ricavare il cash-flow del titolo b) Ricavare il rendimento del titolo, con una approssimazione pari alla prima cifra decimale rispetto al rendimento espresso giá in forma percentuale. Soluzione. a) Si noti, dalla sequenza degli indici, pari a I0 = 104, I1 = 105, I2 = 106, I3 = 106, 8, I4 = 105, che é presente inflazione in tuti i semestri tranne l’ultimo, perché Ij > Ij−1 , per j = 1, 2, 3, ma I4 < I3 . Secondo il regolamento del BTP ITALIA, il detentore del titolo ha diritto ogni semestre ad una remunerazione (in simboli, RSj ) che è data dalla somma di una cedola calcolata su un nominale rivalutato (in simboli cj ) e da un termine detto capitale rivalutato (in simboli, CRj ), il tutto per j che va da 1 a 4 (in generale, j = 1, . . . , n). Entrambi i termini che compongono 1 2 ESERCIZI DI MATEMATICA FINANZIARIA la remunerazione semestrale dipendono fortemente da un parametro non negativo detto coefficiente indicizzato (in simboli, αj ). Ora passiamo a dare le formule generali, ossia per j che va da 1 a n (che noi poi applicheremo con n = 4). Tenete conto che tutte queste formule mantengono la loro validitá sia in caso di inflazione che di deflazione. Per ció che riguarda la remunerazione semestrale, si ha che 1 RSj = cj + CRj , cj = iN (1 + αj ), CRj = αj N, j = 1, . . . , n. (1) 2 Il punto chiave é determinare i corretti coefficienti indicizzati: fate attenzione al fatto che vanno prima calcolati gli indici Mj (in generale coincidenti con gli Ij , a meno che non ci siano periodi di deflazione) e, successivamente, si possono calcolare, appunto, i coefficienti indicizzati. La formula generale per il calcolo degli indici Mj é { Mj = max{Mj−1 , Ij }, j = 1, . . . , n; M0 = I0 . La formula generale, invece, per il calcolo degli αj , qualunque sia l’andamento degli indici FOI semestre per semestre, è αj = Mj − 1, j = 1, . . . , n. Mj−1 Nel nostro caso, una volta esposto il calcolo esplicito per α1 , lasceremo all’attento lettore la ripetizione nei casi j = 2, 3, mentre espliciteremo nuovamente il calcolo per α4 , perché nell’ultimo semestre vi é stata deflazione. Facendo il calcolo per j = 1 e ricordandosi di approssimare il coefficiente α1 alla quinta cifra decimale (secondo regolamento), si ha che M0 = 104, M1 = 105 e α1 = 0, 00962. A questo punto, approssimando alla seconda cifra decimale (secondo regolamento) sia il capitale rivalutato che la cedola, si ha che c1 = 10, 10 e CR1 = 9, 62, quindi RS1 = 19, 72. Di seguito, trovate la tabella con tutti i valori calcolati per j = 1, 2, 3, in corrispondenza agli indici M2 = 106 e M3 = 106, 8: Epoche αj CRj cj RSj 1 0,00962 9,62 10,10 19,72 2 0,00952 9,52 10,10 19,62 3 0,00755 7,55 10,08 17,63 Nell’ultimo semestre, invece, fate attenzione al fatto che M4 = I3 = 106, 8, quindi α4 = 0. Conseguentemente, si ha che CR4 = 0, c4 = 10 e RS4 = 10, ESERCIZI DI MATEMATICA FINANZIARIA 3 ossia quando non c’è effetto inflattivo, la remunerazione semestrale coincide con la vecchia, classica cedola. Pertanto, il cash-flow dell’investimento, che denoteremo A, é dato da a0 = −1000, a1 = 19, 72, a2 = 19, 62, a3 = 17, 63, a4 = 1014, ove si noti che a4 comprende la restituzione del nominale piú il 4 per mille del nominale stesso, ossia in questo caso 4 euro, come premio fedeltá. b) Il discounted cash-flow del titolo é dato da a3 a2 a4 a1 + . G(x) = a0 + 1 + 3 + (1 + x) (1 + x) 2 (1 + x)2 (1 + x) 2 Il rendimento di tale titolo é il TIR di G(x), ossia l’unica soluzione x∗ ∈ ] − 1, +∞[ dell’equazione G(x) = 0. Tenete conto che non siete in grado di trovare una soluzione esatta di tale equazione, perché algebricamente troppo complicata (anche passando attraverso una opportuna sostituzione di variabile, avreste una equazione algebrica di quarto grado). Allora, ricordando che G(x) è una funzione strettamente decrescente, tale che G(x) > 0 per x < x∗ e G(x) < 0 per x > x∗ , dobbiamo cominciare a ”testare il segno” di G(x) ”buttandovi dentro” valori ragionevoli di x. Considerate il fatto che a causa del meccanismo di rivalutazione che tiene conto dell’inflazione, il rendimento é sicuramente superiore al tasso cedolare, quindi non ha senso considerare valori inferiori a i. Se ad esempio inserite x = 2, 5%, risulterá G(2, 5%) = 20, 74 (qui, come sempre dopo, il valore di G é approssimato alla seconda cifra decimale), ossia un valore piuttosto alto: se 2, 5% fosse vicino alla soluzione x∗ , G(2.5%) avrebbe un valore molto piú basso (sia positivo che negativo, a seconda che 2, 5% approssimi la soluzione per difetto o per eccesso). Saltate allora piú avanti e provate con x = 3.5% e vi risulterá G(3, 5%) = 1, 66: ci dovremmo essere. Allora, adesso inserite x = 3, 6%, ossia il rendimento giá espresso in forma percentuale con la sola prima cifra decimale mutata rispetto a 3, 5%, e troverete G(3, 6%) = −0, 21. Dunque, il rendimento stará tra il 3, 5% e il 3, 6%, con l’approssimazione richiesta.