Corso di I livello per istruttori di Vela Meteorologia a cura di Alessandro M, S. Delitala Meteorologo e climatologo certificato. Genova, 11-12/10/2016: Elementi di meteorologia. Schema delle lezioni Programma I parte: elementi di meteorologia. Revisione concetti base. Il vento sulla superficie terrestre e sul mare: convergenza, divergenza, attrito e onde. La formazione delle nubi, tipologia e fenomenologia. I fronti e i cicloni delle medie latitudini. II parte: laboratorio di meteorologia. Lettura delle carte sinottiche. Raccolta ed interpretazione dei dati. Navigare in sicurezza. Titolo della presentazione Genova, 11-12/10/2016: Elementi di meteorologia. Temperatura, pressione e vento. Genova, 11-12/10/2016: Elementi di meteorologia. La Temperatura La temperatura è la proprietà che caratterizza lo stato termico di un corpo, in relazione alla capacità di trasferire calore verso altri corpi o di acquisirne. C F ESEMPIO: la temperatura della sabbia sotto il sole estivo e la differenza di temperatura rispetto al bagnasciuga. Genova, 11-12/10/2016: Elementi di meteorologia. La misura della temperatura La temperatura si misura in: gradi centigradi (gradi Celsius) 0°C -> temperatura di congelamento dell’acqua °C 100°C -> temperatura di ebollizione dell’acqua Esistono anche: • gradi assoluti o gradi Kelvin (scientificamente più precisi); • gradi Fahrenheit (usati soprattutto negli USA, ma non standard). Lo strumento di misura della temperatura è il termometro. Genova, 11-12/10/2016: Elementi di meteorologia. La pressione La pressione è la forza per unità di superfice e si misura in Pascal. 2 1Pa =1N / m 10’000’000 Pa Genova, 11-12/10/2016: Elementi di meteorologia. 1000 Pa La pressione dell’aria 1hPa =1( milli ) bar Genova, 11-12/10/2016: Elementi di meteorologia. Il vento sulla superficie terrestre e sul mare: convergenza, divergenza, attrito e onde. Genova, 11-12/10/2016: Elementi di meteorologia. Definizione di vento Il vento è la velocità dell’aria e si misura con una distanza divisa per un tempo, cioè in m/s. Esistono anche due unità di misura tradizionali molto usate: il nodo (miglia nautiche all’ora), usato soprattutto in marineria; il km/h (chilometri all’ora), usato sulla terraferma. 1m/s= 3.6km/h » 2kn Genova, 11-12/10/2016: Elementi di meteorologia. Chi va per mare usa solitamente i nodi, ma in meteorologia si trovano spesso anche le altre due Scala empirica: la scala Beaufort Scala fenomenologica che lega l’intensità del vento ai tipici effetti. TERMINE DESCRITTIVO 0 Calma GRADO [nodi] <1 1 Bava di vento 1÷3 2 Brezza leggera 4÷6 3 Brezza tesa 7÷10 4 Vento moderato 11÷16 5 Vento teso 17÷21 6 Vento fresco 22÷27 7 Vento forte 28÷33 8 Burrasca 34÷40 9 Burrasca forte 41÷47 10 Tempesta 48÷55 11 Tempesta violenta 56÷63 12 Uragano > 63 INTENSITÀ DESCRIZIONE VISIVA [m/s] 0.0m/s ≤ V < 0.3m/s Il fumo sale verticalmente. La direzione del vento è visibile dal movimento del fumo ma 0.3m/s ≤ V < 1.6m/s non dalla banderuola segnavento. Si avverte il vento sulla faccia; le foglie si agitano; 1.6m/s ≤ V < 3.4m/s banderuole ordinarie in movimento. Foglie e ramoscelli in movimento costante; le bandiere 3.4m/s ≤ V < 5.5m/s leggere iniziano a spiegarsi. Si sollevano polvere e pezzi di carta; rami degli alberi in 5.5m/s ≤ V < 8.0m/s movimento. Gli alberelli ondeggiano; si increspano le acque interne 8.0m/s ≤ V < 10.8m/s (laghi, stagni, ecc.). 10.8m/s ≤ V < 13.9m/s Grossi rami in movimento; difficoltà nell'uso degli ombrelli. Interi alberi in movimento; camminando controvento si prova 13.9m/s ≤ V < 17.2m/s fastidio in faccia. Si spezzano i rami degli alberi; generale impedimento 17.2m/s ≤ V < 20.8m/s all'avanzamento. Si verificano leggeri danni alle costruzioni (si spostano 20.8m/s ≤ V < 24.5m/s piccoli oggetti e le tegole). Considerevoli danni alle abitazioni; sradicamento di alberi; 24.5m/s ≤ V < 28.5m/s onde molto alte in mare. 28.5m/s ≤ V < 32.7m/s Danni ingenti su vasta scala. V≥32.7m/s Danni ingentissimi in breve tempo su vasta scala. Genova, 11-12/10/2016: Elementi di meteorologia. L’effetto è la conseguenza di 10 minuti di azione La Scala Beaufort sul mare Regola empirica: KT=5*(BF-1) da BF2 a BF8 KT=5*BF a BF9 e BF10 Genova, 11-12/10/2016: Elementi di meteorologia. Vento medio o raffica? Gli effetti sono la conseguenza del vento medio su 10 minuti e non delle raffiche. Lo stesso, in generale, vale per le previsioni di vento. Le raffiche possono superare fino al 50 % il vento medio. Genova, 11-12/10/2016: Elementi di meteorologia. Scala empirica: la rosa dei venti Scala che lega la direzione del vento all’area geografica di provenienza. Su ‘entu galluresu. Su ‘entu bosanu. Su ‘entu campidanesu. Genova, 11-12/10/2016: Elementi di meteorologia. Su ‘entu ‘e mare. La temperatura e il vento a scala locale Il sole riscalda in modo disomogeneo l’aria al di sopra della superficie terrestre Si creano colonne di aria più calda e colonne relativamente più fredde L’aria si muove dalle zone fredde a quelle calde C Genova, 11-12/10/2016: Elementi di meteorologia. F Le brezze (nella stagione calda) MARE TERRA (più calda durante il dì) (più freddo durante il dì) Differenza media di temperatura diurna: 1-3°C Genova, 11-12/10/2016: Elementi di meteorologia. Frequenza media delle brezze Tra maggio e agosto le brezze interessano circa il 40% dei giorni Genova, 11-12/10/2016: Elementi di meteorologia. Durata media delle brezze Tra maggio e agosto le brezze sorgono verso le 10* e calano tra le 18* e le 20*. * ora locale Genova, 11-12/10/2016: Elementi di meteorologia. Intensità delle brezze Tra maggio e agosto le brezze di mare sono mediamente tra 5 e 7 nodi. Sono possibili brezze più intense sino a un massimo assoluto di 17 nodi. 10kn 8kn 6kn 4kn 2kn Genova, 11-12/10/2016: Elementi di meteorologia. Le brezze di terra stanno in genere sui 3 nodi. Evoluzione diurna delle brezze Evoluzione tipica della brezza nelle stazioni della Sardegna Genova, 11-12/10/2016: Elementi di meteorologia. La pressione e il vento a scala sinottica (legge di Buys-Ballot) Il vento segue le isobare (linee di uguale pressione). Nell’Emisfero Nord, se diamo le spalle al vento la bassa pressione sta a sinistra. Nell’Emisfero Sud, se diamo le spalle al vento la bassa pressione sta a destra. Genova, 11-12/10/2016: Elementi di meteorologia. Cicloni, anticicloni e moti a grande scala. Attorno ad un minimo o ad un massimo di pressione, l’aria si muove in maniera circolare. Il moto attorno ad un minimo è detto ciclonico; il moto attorno ad un massimo è detto anticiclonico. Nell’Emisfero Nord Il moto ciclonico avviene in senso antiorario. Il moto anticiclonico avviene in senso orario. Nell’Emisfero Sud la direzione si inverte: il moto ciclonico è orario, quello anticiclonico è antiorario. Genova, 11-12/10/2016: Elementi di meteorologia. La Forza di Coriolis (forza deviante). La forza deviante. Il Pendolo di Foucault. Nell’Emisfero Nord, i moti lungo i meridiani vengono deviati verso destra. L’effetto va da zero all’equatore al massimo al Polo. Nell’Emisfero Sud la direzione è opposta: i moti meridiani vengono deviati verso sinistra. I moti zonali (in Est-Ovest) non risentono della forza deviante. La corrente circumpolare antartica però …. Genova, 11-12/10/2016: Elementi di meteorologia. Il bilanciamento delle tre forze. Nella realtà bisogna tenere conto dell’effetto combinato di tre forze: la forza del gradiente di pressione, la forza di Coriolis e la forza centrifuga. Nell’Emisfero Nord l’effetto netto è così Attorno ai cicloni Attorno agli anticicloni Nell’Emisfero Sud, si inverte solo il senso di rotazione. Genova, 11-12/10/2016: Elementi di meteorologia. Il legame tra il vento e la pressione. In particolare a scala mediterranea, il campo di pressione al suolo non è sufficiente a determinare il campo di vento! Genova, 11-12/10/2016: Elementi di meteorologia. La divergenza del vento. Poiché l’aria è incomprimibile, una divergenza al suolo è associata a un moto discendente. Dal punto di vista matematico, si ha divergenza se il vento a Nord cresce andando verso Nord, ad Est verso Est, a Sud verso Sud e a Ovest verso Ovest. Ma voi non ve ne dovete preoccupare! Genova, 11-12/10/2016: Elementi di meteorologia. La convergenza del vento. Poiché l’aria è incomprimibile, una convergenza al suolo causa un moto ascendente. Si ha convergenza se il vento a Nord cresce andando verso Sud, ad Est andando verso Ovest, a Sud verso Nord e ad Ovest verso Est. Ma voi non ve ne dovete preoccupare! Genova, 11-12/10/2016: Elementi di meteorologia. Moto discendente (subsidenza) Divergenza al suolo e convergenza in quota: moto discendente. Genova, 11-12/10/2016: Elementi di meteorologia. A larga scala è legata a una forte stabilità atmosferica (clima desertico). A piccola scala si vede in tanti processi, ad esempio le raffiche sotto i temporali. Poi ci si mette anche la Forza di Coriolis a complicare le cose! Moto ascendente Convergenza al suolo e divergenza in quota: moto ascendente. Genova, 11-12/10/2016: Elementi di meteorologia. A larga scala è legata a una forte instabilità atmosferica (strutture temporalesche di vasta scala). A piccola scala è legata a formazione di nubi. E anche in questo caso entra in gioco la Forza di Coriolis! La regola del cacciavite avvitare A divergenza Genova, 11-12/10/2016: Elementi di meteorologia. svitare B convergenza L’attrito. L’attrito è la resistenza dell’aria (o dell’acqua) al movimento. L’attrito dell’aria è quasi trascurabile. L’attrito del mare è più importante e si fa sentire in due casi: 1. sulla chiglia delle imbarcazioni; 2. sul vento alla superficie del mare (o alla superficie terrestre). L’attrito del terreno è anche maggiore di quello del mare. Ma soprattutto è grazie all’attrito se il vento inizia a far sviluppare il moto ondoso. Genova, 11-12/10/2016: Elementi di meteorologia. La rotazione del vento tra terra e mare Fpress Fpress Fpress Fattr FCoriolis Fattr FCoriolis FCoriolis Genova, 11-12/10/2016: Elementi di meteorologia. Dal vento alle onde. Dal momento in cui il vento incomincia ad agire sul mare, si formano delle microincrespature (“ripple”); man mano che l’azione del vento prosegue, le increspature si trasformano in onde elementari (“chop”), che se non alimentate dal vento, si dissolvono. Se il vento continua a spirare, un insieme di onde elementari vanno in coalescenza e finalmente si forma un’onda viva e corta. Con il persistere dell’azione del vento nel tempo quest’onda irregolare tende a giungere al massimo della sua maturità e quindi della sua dimensione, diventando più regolare: solo in questa fase si può parlare di un mare formato, caratterizzato da uno stadio di maggiore equilibrio. Genova, 11-12/10/2016: Elementi di meteorologia. Dal vento alle onde. Gravità È in primo luogo un trasferimento di energia! Genova, 11-12/10/2016: Elementi di meteorologia. Mare vivo, mare lungo e mare totale. Mare vivo o mare di vento (wind sea): moto ondoso generato dal vento che spira in quel momento e in quel tratto di mare. La lunghezza complessiva del braccio di mare su cui agisce un vento uniforme per sviluppare il mare vivo è detta fetch. Più è lunga la fetch più il mare si sviluppa. Mare morto o mare lungo (swell): moto ondoso lontano dalla zona di generazione, prodotto da un vento che ha esercitato la sua azione molto distante. L’onda spesso ha percorso grandi distanze, dunque ha perso in altezza e guadagnato in lunghezza. È un mare molto prevedibile perché altezza e direzioni si mantengono per un lungo periodo costanti. Mare totale (usato nei bollettini): combinazione del mare vivo e del mare lungo. H _ totale altezza mare vivo2 Genova, 11-12/10/2016: Elementi di meteorologia. altezza swell 2 I parametri dell’onda. Cresta e cavo: la parte più alta e più bassa del profilo dell’onda. Altezza (H): cresta – cavo. Lunghezza dell’onda (L): distanza tra due creste successive. Pendenza (H/L): angolo calcolato orizzontalmente dalla base dell’onda verso la cresta, che caratterizza il profilo e la stabilità dell’onda. Periodo (T): tempo che occorre aspettare, stando fermi in un punto, tra l’arrivo di due creste successive. Frequenza (f): numero delle creste che passano nel stesso punto ogni secondo. DIREZIONE ONDE cresta altezza Livello medio del mare cavo lunghezza Il moto ondoso è impercettibile a profondità maggiori di mezza lunghezza d’onda Genova, 11-12/10/2016: Elementi di meteorologia. I parametri dello stato del mare. Onda significativa (Hs) = media del terzo più alto delle onde. Onda massima (Hmax) = massima onda del treno di onde osservato. Stima dell’onda significativa Misuro 100 onde => seleziono le 33 più alte => ne faccio la media => ottengo l’altezza d’onda significativa L’onda significativa è abbastanza simile a quella che si stima a vista. 3,6 2,9 3,0 2,5 2,5 3,0 2,5 2,5 2,0 Genova, 11-12/10/2016: Elementi di meteorologia. Hs = 3.2m Hmax = 3.6m Regola statistica delle onde Hs (altezza onda significativa) = media del terzo più alto delle onde Hm (onda media) = 0.67Hs (il 67% di Hs) Hmax (onda massima) =1.67Hs (superiore a Hs del 67% di Hs) Genova, 11-12/10/2016: Elementi di meteorologia. La Scala Douglas Genova, 11-12/10/2016: Elementi di meteorologia. Categorie di natanti e tipo di navigazione. SCALA DOUGLAS E CATEGORIE CE Stato 8 altezza (Hs) 9,0 m 7 6,0 m 6 4,0 m 5 2,5 m 4 1,25 m 3 0,5 m 2 1 0,1 m 0 0m Barche con marchio “CE” In relazione a ciascuna categoria le unità sono abilitate per una determinata navigazione, per la quale non si tiene conto della distanza dalla costa, ma solo delle condizioni del vento e del mare: • categoria A: navigazione senza alcun limite; • categoria B: navigazione d’altura, ovvero con vento fino a forza 8 e onde con altezza significativa fino a 4 metri (mare agitato); • categoria C: navigazione litoranea, ovvero con vento fino a forza 6 e onde di altezza significativa fino a 2 metri (mare molto mosso); • categoria D: navigazione in acque protette, ovvero con vento forza 4 e onde di altezza significativa fino ai 0,5 metri. Genova, 11-12/10/2016: Elementi di meteorologia. Il mare 4 (molto mosso) Mare stato 4 (molto mosso 1,25-2,5 metri) Onda massima 2 – 4 metri Onda media 0,8 - 1,6 metri Genova, 11-12/10/2016: Elementi di meteorologia. Il mare 5 (agitato) Mare stato 5 (agitato 2,5-4 metri) Onda massima 7 metri 26 Febbraio ‘89 Foto: Sessarego Genova, 11-12/10/2016: Elementi di meteorologia. Il mare 6 (molto agitato) Mare stato 6 (molto agitato, onde 4-6 metri) Vento a 75 km/h onda massima 10 metri Genova, 11-12/10/2016: Elementi di meteorologia. Il mare 7 (grosso) Mare stato 7 (grosso, onde signif. 6-9 metri) Vento 100 km/h onda massima 15 metri Genova, 11-12/10/2016: Elementi di meteorologia. Mare confuso o incrociato 30 nodi Genova, 11-12/10/2016: Elementi di meteorologia. Le nubi Genova, 11-12/10/2016: Elementi di meteorologia. Il ciclo dell’acqua In atmosfera l’acqua si può trovare allo stato liquido, solido e gassoso. I passaggi di stato (macroscopici) avvengono a temperature ben precise che dipendono dalla pressione. A livello del mare (ca. 1016 mbar): Ebollizione e condensazione avvengono a 100°C. Fusione (scioglimento) e solidificazione (congelamento) avvengono a 0°C. • In montagna, dove la pressione è più bassa, ebollizione e condensazione avvengono e temperature più basse. Passaggi di stato poco evidenti avvengono di continuo (evaporazione). I passaggi di stato microscopici sono legati alla pressione, all’umidità relativa, ai movimenti dell’aria e alla presenza di nuclei di condensazione. Genova, 11-12/10/2016: Elementi di meteorologia. La struttura dell’atmosfera Salvo rarissimi casi, le nubi si formano nella troposfera che ha uno spessore che va da circa 6km ai poli a circa 16km all’equatore. Genova, 11-12/10/2016: Elementi di meteorologia. L’umidità relativa La concentrazione di vapor d’acqua in atmosfera è detta umidità specifica e si misura in: 3 g/cm oppure g(H2O) /kg(aria) Se la concentrazione del vapor d’acqua aumenta, l’aria non è più in grado di mantenerla allo stato gassoso e una parte si condensa. Si ha la saturazione dell’aria. Il punto di saturazione dell’aria dipende dalla pressione e dalla temperatura. Il rapporto percentuale tra umidità di specifica e umidità di saturazione è detto umidità relativa e si misura in %. 0% -> aria completamente secca. Genova, 11-12/10/2016: Elementi di meteorologia. 100% -> aria satura di acqua. Formazione delle nubi Quasi tutta l’acqua dell’atmosfera si trova vicino al suolo, man mano che si sale nella troposfera, l’aria diventa più rarefatta e l’umidità specifica diminuisce moltissimo. tuttavia • In quota l’aria è più fredda e la pressione più bassa, quindi il punto di saturazione dell’aria scende notevolmente. Aria umida e satura (nube). Aria umida, ma non satura. Genova, 11-12/10/2016: Elementi di meteorologia. Sollevamenti dinamici Le nubi si possono formare anche per l’effetto di forzanti dinamiche. L’incontro di due masse d’aria diverse. Un flusso di aria quasi satura che investe un’area montuosa. Genova, 11-12/10/2016: Elementi di meteorologia. Formazione delle gocce d’acqua o dei cristalli di ghiaccio. Goccia di acqua pura Affinché una goccia d’acqua (o un cristallo di neve) divenga abbastanza grossa per precipitare è necessaria la presenza di un nucleo di condensazione. Tale nucleo può essere un cristallo di ghiaccio preesistente o del pulviscolo atmosferico. Genova, 11-12/10/2016: Elementi di meteorologia. Goccia con nucleo di condensazione La classificazione delle nubi cirri cirrocumuli Nubi alte cirrostrati altocumuli cumulonembi Nubi medie altostrati cumuli stratocumuli Nubi basse strati Genova, 11-12/10/2016: Elementi di meteorologia. nembostrati Le nubi basse Cumuli congesti Cumuli umili Stratocumuli Genova, 11-12/10/2016: Elementi di meteorologia. Strati Nembostrati Le nubi medie Altocumuli Altostrati Altocumuli lenticolari Altocumuli castellani Genova, 11-12/10/2016: Elementi di meteorologia. Le nubi alte Cirrocumuli Cirrostrati Cirri Genova, 11-12/10/2016: Elementi di meteorologia. I cumulonembi. Cumulonembo a incudine. Cumulonembo cappellato Attività elettrica associata al cumulonembo Genova, 11-12/10/2016: Elementi di meteorologia. Cumulonembo calvo Le strutture temporalesche. Cumulonembo Squall line Genova, 11-12/10/2016: Elementi di meteorologia. Supercella Sistemi convettivi di mesoscala. Struttura delle nubi temporalesche direzione di movimento del temporale nascita di nuove celle Aria calda Salto di aria fredda da 5 a 15 km (max 35 km) Fronte di raffica Genova, 11-12/10/2016: Elementi di meteorologia. Le scariche elettriche • Per definizione, un rovescio è detto temporale se accompagnato da lampi o fulmini • Un lampo o fulmine è un brillante fascio di luce prodotto da una scarica elettrica di ~ 100 Mega Volt • Distanza in km = tempo in secondi (tra lampo e tuono) / 3 Genova, 11-12/10/2016: Elementi di meteorologia. Effetto punta Genova, 11-12/10/2016: Elementi di meteorologia. Effetto punta in mare Effetto Punta: un campo elettrico risulta più intenso in prossimità delle zone in cui la superficie del conduttore presenta una maggiore curvatura (punte) Meglio un albero in alluminio che in carbonio (buon conduttore) Genova, 11-12/10/2016: Elementi di meteorologia. Comportamento a bordo in presenza di fulmini • tutte le apparecchiature elettriche di bordo spente • collegare il piede dell’albero con un grosso cavo elettrico, immergendolo direttamente in mare • manovra estrema: catena in mare collegata all’albero • ripararsi sottocosta Genova, 11-12/10/2016: Elementi di meteorologia. Nubi da processi dinamici Nubi orografiche Nubi da fronte caldo (cirri) Genova, 11-12/10/2016: Elementi di meteorologia. Nubi da fronte freddo (cumulonembo) La nebbia e la foschia. Condensazione al livello del terreno o del mare. NEBBIA: visibilità < 1km. FOSCHIA: visibilità tra 1km e 5km. Nebbie e foschie sono favorite da: Umidità relativa al suolo prossima al 100%; Forte stabilità atmosferica; Assenza di vento. Genova, 11-12/10/2016: Elementi di meteorologia. Condizioni più frequenti la notte. I fronti e i cicloni delle medie latitudini. Genova, 11-12/10/2016: Elementi di meteorologia. Le masse d’aria. Esistono numerosi tipi di masse d’aria, tra loro distinte per umidità e temperatura. Artica: molto fredda e asciutta Marina polare: fredda e umida Marina tropicale: calda e umida Genova, 11-12/10/2016: Elementi di meteorologia. Continentale polare: fredda e asciutta Continentale tropicale: calda e asciutta I fronti. Due masse d’aria diversa che si incontrano tendono a non mescolarsi immediatamente, ma per qualche tempo mantengono le proprie caratteristiche e interagiscono tra di loro in maniera dinamica. Marina polare: fredda e umida Marina tropicale: calda e umida Quando due masse d’aria di diversa temperatura si incontrano, senza che vi siano significative differenze tra le due si ha una discontinuità. Marina polare: fredda e umida Continentale tropicale: calda e asciutta Quando il confine tra le due masse d’aria separa zone con differenza di temperatura, umidità e pressione si ha un fronte. Un fronte può essere caldo, freddo, stazionario e occluso. Genova, 11-12/10/2016: Elementi di meteorologia. I fronti caldi. Un fronte caldo è un fronte in cui la massa d’aria calda si muove verso la massa d’aria fredda. Massa d’aria fredda Massa d’aria calda La massa d’aria calda tende a scivolare sopra la massa d’aria fredda, per cui la parte alta del fronte anticipa la parte bassa. Nell’aria pre-frontale al suolo si osservano venti paralleli al fronte. Nell’aria post-frontale i venti al suolo vanno verso il fronte. Genova, 11-12/10/2016: Elementi di meteorologia. Fenomeni associati ai fronti caldi. In presenza di sufficiente umidità un fronte caldo è spesso associato ad una ben precisa sequenza sequenza di fenomeni. Cirri -> cirrostrati -> altostrati -> nembostrati; le ultime due spesso accompagnate da precipitazione stratiforme. Genova, 11-12/10/2016: Elementi di meteorologia. I fronti freddi. Un fronte freddo è un fronte in cui la massa d’aria fredda si muove verso la massa d’aria calda. Massa d’aria fredda Massa d’aria calda La massa d’aria fredda tende a incunearsi sotto la massa d’aria calda, per cui la parte alta del bassa anticipa la parte alta (ad eccezione della parte più vicina al suolo). Nell’aria pre-frontale al suolo si osservano venti paralleli al fronte. Nell’aria post-frontale i venti al suolo vanno verso il fronte. Genova, 11-12/10/2016: Elementi di meteorologia. Fenomeni associati ai fronti freddi. Un fronte freddo causa un sollevamento forzato della massa d’aria calda della zona prefrontale. Il sollevamento generalmente porta alla formazione di diversi tipi di nuvole. In presenza di sufficiente instabilità potenziale e umidità si formano dei cumulonembi con attività temporalesca. Genova, 11-12/10/2016: Elementi di meteorologia. I fronti occlusi. Un fronte occluso è un fronte fronte freddo che sopravanza un fronte caldo (occlusione di tipo freddo) oppure un fronte caldo che sopravanza un fronte freddo (occlusione di tipo caldo). Massa d’aria calda Massa d’aria più fredda Massa d’aria fredda L’occlusione di tipo caldo è più rara. Occlusione di tipo freddo. Genova, 11-12/10/2016: Elementi di meteorologia. I fronti stazionari. Un fronte stazionario è un fronte in cui le due masse d’aria non si muovono le une rispetto alle altre. Massa d’aria fredda Massa d’aria calda La massa d’aria calda tende a scivolare sopra la massa d’aria fredda. Al suolo si osservano venti paralleli al fronte di direzione opposta tra le due aree ai lati del fronte. Genova, 11-12/10/2016: Elementi di meteorologia. I cicloni delle medie latitudini Esempio di perturbazione. Genova, 11-12/10/2016: Elementi di meteorologia. L’evoluzione classica. La classica evoluzione di un ciclone primario. Genova, 11-12/10/2016: Elementi di meteorologia. La Ciclogenesi Sottovento alle Alpi Responsabile del Maestrale della Sardegna, dell’acqua alta a Venezia e di tanti altri fenomeni. Genova, 11-12/10/2016: Elementi di meteorologia. GRAZIE PER L’ATTENZIONE Genova, 11-12/10/2016: Elementi di meteorologia. Il fetch Il fetch indica la superficie di mare aperto su cui spira, per un determinato periodo di tempo un vento con direzione e intensità costante, generando del moto ondoso. Genova, 11-12/10/2016: Elementi di meteorologia. Circolazioni mediterranee: Libeccio Lungo: Minimo di pressione e venti al livello mare Scirocco: Minimo di pressione e venti al livello mare Libeccio corto: Minimo di pressione e venti al livello mare -SW -SE -NW Genova, 11-12/10/2016: Elementi di meteorologia.