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E SE IL TEMPO NON ESISTESSE AFFATTO?
E se il tempo non ci fosse proprio nell’universo, e sia solo il risultato di un cambio di prospettiva all’interno di un
universo statico, che in qualche modo non mostra un moto né un universo in cambiamento?
Traduco e sintetizzo nel seguito un lungo articolo apparso di recente su Wakingtimes.com, ad opera di
Brandon West, creatore di Project Global Awakening: “un sito dedicato alla ricerca di varie discipline
spirituali e scientifiche e alla loro applicazione per la tua conoscenza e per aiutarti a vivere una vita
ispirata e cambiare il mondo” (c.b.)
E se tutto accadesse simultaneamente? E se il tempo non esistesse affatto?
Ho visto di recente una descrizione dell’universo, come percepito in fisica. Per citare William Brown (da
non confondersi con il William Brown che lavora per il Resonance Project):
“Ciò che la scienza ha scoperto esplorando i livelli profondi della realtà, è che il nostro universo è
strutturato in strati di creazione. Strati di creazione, dal livello classico e diverso, in superficie, delle
percezioni quotidiane, ai livelli più profondi: le molecole, gli atomi, i nuclei, le particelle subatomiche, i
mondi nei mondi.”
In sintesi Brown descrive questi livelli in questo modo:
“Il livello di superficie della realtà sensoriale è tipicamente chiamato “mondo classico”. Al di sotto di
questo mondo classico, c’è il mondo delle molecole, gli atomi, ovvero il regno dei meccanismi quantici.
Poi c’è il nucleo atomico e le particelle subatomiche che è il mondo della teoria del campo quantico, la
meccanica quantistica relativista. Ed infine ecco emergere la teoria del campo unificato …” (William
Brown: The Light Body)
Dunque tutto ciò ci porta ad una domanda cruciale…
Cosa è il Tempo?
Un collega di Einstein, il fisico John Archibald Wheeler, sviluppò una delle prime equazioni di gravità
quantica nei primi giorni della unificazione della Teoria Quantica e della Relatività. Sebbene funzioni,
questa equazione non incorpora il tempo come parametro fisico e i fisici trovano che questo sia
inquietante…
“Quando venne quantizzata per la prima volta la Relatività Generale (diventando una teoria della gravità
quantica) negli anni ’60 ad opera di John Wheeler, il risultato prediceva uno stato statico dell’universo ,
ovvero – non c’è alternativa - l’assenza del tempo.
Questa particolare soluzione alla quantizzazione della Relatività Generale è nota come l’equazione di
Wheeler-DeWitt. Il risultato sembro’ essere paradossale: come puo’ l’universo essere statico ed
immutabile, quando tutta la nostra esperienza è di cambiamento?” – William Brown da The Resonance
Project Foundation
Questa è proprio la questione che andiamo qui ad analizzare in questo articolo, dandole forse una
risposta.
È interessante notare che le equazioni che sono generalmente accettate dall’establishment scientifico,
suggeriscono sia che il tempo è una illusione, che l’universo sia di fatto statico. Ovviamente queste idee
furono considerate fallaci perchè non sostenevano i fatti, ovvero ciò che è chiaramente osservabile
nell’universo. Ogni giorno vediamo il cambiamento e possiamo misurare il tempo, quindi deve essere
vero.
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E se potessimo cambiare la nostra percezione dell’universo e risolvere questo conflitto?
E se il tempo non ci fosse proprio nell’universo ed esso sia solo il risultato di un cambio di prospettiva
all’interno di un universo statico, che in qualche modo non mostra un moto né un universo in
cambiamento? Per indagare meglio questa idea dobbiamo scoprire cosa sia veramente il moto.
Ma le cose si muovono veramente?
Nassim Haramein ha detto che ciò che percepiamo come moto è in realtà dovuto al fatto che la realtà a
livello quantico lampeggia ad alta frequenza dentro e fuori l’esistenza e che la creazione, in effetti, appare
e scompare oscillando tra la forma e la sua assenza, e questo innumerevoli volte ogni secondo, dando
cosi la sembianza del moto.
Quindi, tecnicamente, le cose non si muovono affatto in questo universo, ma appaiono e scompaiono in
schemi leggermente diversi, che fanno apparire tutto ciò come moto.
Non è il campo unificato a lampeggiare, ma solo quella che noi percepiamo come materia solida, ovvero le
particelle, i nuclei, le particelle sub-atomiche ed il mondo materiale.
In un certo modo, potrebbe essere tecnicamente più accurato chiamare ciò che facciamo ogni
giorno…”micro teletrasporto”. Quando entriamo in un negozio e guidiamo la macchina, in realtà stiamo
“teleportando” in minime quantità, assurdamente piccole, ma ad una frequenza estremamente alta, per
dare la sembianza del moto.
Tuttavia questo moto accade solo “percettivamente” sui livelli energetici più bassi della creazione, ovvero
il mondo materiale o il mondo classico in cui esistiamo per la maggioranza del tempo, e potenzialmente il
livello atomico-molecolare della realtà.
Quindi al livello teorico e quantico della realtà… non c’è moto, ma un lampeggio dentro e fuori dall’
esistenza di creazione; dal punto di vista del nostro livello, ciò appare come un moto fluido. Proprio come
le persone nel video della tv che non stanno effettivamente muovendosi, ma sono i piccoli pixel che
lampeggiano in reciproco coordinamento e la cosa fa sembrare che ci sia del moto.
Il fluire del Campo Unificato
Se percepite l’universo dal livello del campo unificato, immaginate che il campo unificato comprenda tutto,
tutta la creazione, che tutto il passato e futuro siano codificati olograficamente dentro il campo unificato;
tutto li esiste simultaneamente, inscritto nella struttura del vuoto.
In altre parole, la creazione è sorta da questo campo unificato nella forma di particelle subatomiche,
particelle, atomi ed elettroni, nuclei – che non sono che forme di energia condensata – energia senza
forma condensata in una forma, mentre l’universo lampeggia dentro e fuori dall’esistenza. Ma NULLA È
SOLIDO.
Per citare ancora Einstein:
“Quel che abbiamo chiamato materia è energia, Ia cui vibrazione è stata cosi abbassata da essere
percepibile ai sensi. Non c’è materia.”
E queste manifestazioni di energia collaborano fra loro, guidate da una forza invisibile all’interno della
creazione stessa, per formare cose più grandi che danno così l’idea di essere vere e totalmente solide,
ma ora sappiamo che non è vero.
Immaginate che tutto esista simultaneamente. Immaginate che tutte le versioni dell’albero li fuori dalla
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finestra, in questo momento presente, dal momento della sua nascita a quello del suo apparente futuro,
fino alla morte dell’albero stesso, siano codificate nello spazio e tempo, olograficamente presenti nel
campo unificato
Quindi nulla in realtà mai appare e scompare, si muove o persino cambia, è solo la nostra percezione della
realtà a questo livello che dà la sembianza del cambiamento.
In altre parole, tutta la realtà, tutto il tempo, tutto il moto, sono un semplice risultato della coscienza in
movimento.
Se le dinamiche del fluido della teoria del “Black Whole” (“il tutto nero”) di Nassim sono corrette, e se tali
dinamiche sono in effetti l’origine della coscienza, allora questo è il fondamento della creazione e quindi
scopriamo che il fondamento della creazione è un collasso senza forma in sé stesse ed una corrispettiva
creazione.
Di fatto non c’è moto nel mondo fisico, la fisica quantistica ce lo ha dimostrato quando ha scoperto che la
realtà è un lampeggiare fuori e dentro l’esistenza. Ci sono solo immagini olografiche che cambiano,
quando la coscienza si espande e si contrae in se stessa.
E se il flusso del campo unificato all’interno dell’universo fosse esso stesso il meccanismo che fa sì che
la realtà lampeggi dentro e fuori l’esistenza e che determini altresì il flusso del tempo?
Tutta la creazione e tutta l’attività della creazione, sono il risultato della coscienza che interagisce al suo
interno con sé stessa, creando coscienza, ed è solo perché noi tutti condividiamo un comune consenso
della realtà (nella maggior parte dei casi) che sorge il tempo sul pianeta.
Informazione codificata olograficamente
Può darsi abbiate visto immagini olografiche di una galassia o qualche altra immagine stampata su un
foglio di plastica o una cartolina. Questa sembra essere statica, ma se spostate la vostra prospettiva, per
esempio ruotando o muovendo la cartolina, sembra che la galassia ruoti.
Ma nulla è cambiato nell'immagine. Tutte le informazioni sono rimaste li, codificate nella cartolina sin
dall’inizio. Solo perché avete cambiato prospettiva, l’immagine apparentemente sembrava muoversi.
E se fosse cosi che funziona la realtà? E se il moto e il tempo apparente che sperimentiamo siano solo il
risultato della nostra prospettiva sulla creazione, determinata dal nostro livello di coscienza?
Il campo unificato è la struttura vuota che teoricamente si espande e collassa secondo le dinamiche del
“black whole” (il “tutto nero”, ) di Nassim Haramein, ma tecnicamente non si sta muovendo.
E null’altro in realtà si muove perchè tutto è fisso, cristallizzato e olograficamente codificato nella struttura
vuota; il che significa che tutto è presente non-localmente ovunque e tutto accade simultaneamente.
Il Tempo è relativo
Il Tempo sarebbe percepito in modo diverso su Marte, rispetto alla Terra, perchè la lunghezza dei suoi
giorni è diversa, a causa della rotazione del suo “black whole” (ovvero le dinamche del campo unificato
che producono e sono prodotte dalla coscienza)
Il tempo non è un fenomeno che sorge in sé e per sé nell’universo. Potenzialmente non esiste il tempo
come tale. Quel che chiamiamo tempo è una divisione arbitraria dei cicli di cui facciamo esperienza,
basandoci sul parametro ciclico del cambiamento, di cui facciamo esperienza in questo livello della realtà.
In altre parole… il tempo è una pura percezione.
Se fossimo in un vuoto non ci sarebbe il tempo, perché non solo non ci sarebbero i cicli per misurarlo, ma
non ci sarebbero oggetti con cui determinare il moto, quindi saremmo in una immobilità perpetua e senza
tempo.
Nella sua serie di lezioni dal titolo Living Beyond Miracle (Vivere oltre i Miracoli), Wayne Dyer racconta la
storia di un gruppo di minatori che hanno visto collassare su di loro la miniera, in Germania, e sono per
questo rimasti intrappolati per un certo periodo di tempo. Senza luce naturale, senza poter giudicare i cicli
dell’universo e quindi senza un parametro di riferimento per la loro percezione.
Erano in totale 7 uomini, intrappolati sottoterra, e solo uno di loro aveva l’orologio. Costui non volle che le
cose scappassero di mano mentre si trovavano in quello stato, intrappolati sottoterra, e cercò di alleggerire
la paura e la preoccupazione dei suoi amici: disse che era passata 1 ora, ogni volta che ne passavano in
realtà 2. Dato che nessuno aveva un orologio per convalidare il tutto, gli altri non furono in grado di notare
la differenza.
Alla fine dei 7 giorni furono salvati e tutti sopravvissero, ad eccezione dell’uomo con l’orologio. Si era
assunto l’onere di dire che era passata 1 ora mentre in realtà ne erano passate 2: aveva rallentato il
tempo per tutti gli altri ed aveva fatto sì che gli altri cambiassero il loro “accordo” sul tempo, così che
potessero percepire di essere bloccati sotto terra per la metà del tempo effettivo in cui essi lo furono.
“Fece in modo di cambiare l’accordo collettivo su ciò che costituiva il tempo e le persone sono
“invecchiate” di conseguenza... ma lui non potè ingannarsi perché aveva un orologio.”
Un universo statico
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“Il Tao non agisce tuittavia è la radice di tutta l’azione.
Il Tao non si muove e tuttavia è la fonte di tutta la creazione.”
Lao Tzu
Abbiamo stabilito che la creazione non si muove e quindi sembra che anche questo campo unificato non si
muova. Lo sappiamo perché abbiamo trovato che lo spazio che circonda la Terra, che un tempo si
pensava emettesse un fruscio passandoci accanto, come fa l’aria quando passa vicino ad un oggetto in
un tunnel ventoso, ora si dimostra essere completamente statico.
Non ci lanciamo nello spazio, come pensavamo e lo spazio stesso si espande e si contrae e qui non si
muove a priori, ma da solo la sembianza del moto.
Poichè il campo unificato che è coscienza, si espande e si contrae e poichè siamo quella coscienza
incarnata in un livello di realtà leggermente più denso, ovvero nel “mondo classico”, abbiamo posti in
prima fila per il cambiamento apparente, il moto, il tempo e la realtà. Ma questo, come affermano tutte le
tradizioni antiche, è solo perché siamo coscienza universale che si è condensata in questo livello di realtà
per fare l’esperienza del mondo che cambia, del mondo delle cose. Della vita, della morte, della nascita,
della rinascita e del tempo lineare.
L’unico problema è che ci siamo attaccati a questo mondo e siamo intrappolati in un movimento
energetico (una turbolenza emotiva) dato che le cose muoiono e cambiano in apparenza, e sono
transitorie.
Tornando ad Albert Einstein:
“Tutto è energia, che è tutto quel che c’è. Accordati alla frequenza della realtà che vuoi e non potrai che
ottenere quella realtà. Non c’è un altro modo che questo. Questa non è filosofia, ma fisica.”
Fonte originale: link
Traduzione e sintesi di Cristina Bassi
Tratto da www.thelivingspirits.net
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