linguaggio
astrale
dal 1970
Pubblicazione Trimestrale
del Centro Italiano di Discipline Astrologiche
Associazione culturale non lucrativa
Anno XXXIX n. 157
Inverno 2009
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Argomento
sommario
pag.
Casa prima
Avviso importante................................................................................................................................................................................................................ 3
Triconvegno dell’equinozio........................................................................................................................................................................................ 4
Rinnovo quote (con novità…)............................................................................................................................................................................... 6
Fulvio Mocco ovvero l’Araba Fenice............................................................................................................................................................ 7
Cerere e Plutone, di Shirley Soffer:................................................................................................................................................................ 11
Elda Fossi: La lastra di Palenque un messaggio oltre lo spazio-tempo. .......................................................... 12
Intravedere l’astrologia nei testi.......................................................................................................................................................................... 19
Fabio Cassani: Astrologia psicologica e rivoluzione solare mirata (rsm) . ................................................ 20
Nunzia Coppola (Meskalila): Armonia cosmica nel Tempo-Spazio...................................................................... 28
Paolo Crimaldi: Possessività, gelosie e giochi di potere nella “coppia clandestina”. ...................... 45
Casa terza
Attività Associativa............................................................................................................................................................................................................. 50
Casa quarta
Mario Costantino: Gli eventi e la vita secondo l’astrologia classica, Mike Bongiorno................... 56
Casa quinta
Grazia Bordoni: Il genio imprenditoriale e umano di Luisa Spagnoli.................................................................. 74
Patrizia Nava: Dall’Almutem al signore della genitura........................................................................................................... 84
Casa sesta
Marzia Munaro: La doppiezza della Vergine........................................................................................................................................ 90
Laura Poggiani: La rinascita della Fiat .................................................................................................................................................... 101
Maurizio Malagoli: I modelli planetari.......................................................................................................................................................... 106
Isa Maulini Zanni: Alfonso Pagliariccio, un medico.................................................................................................................. 113
Gabriele Ruscelli: I segni zodiacali dei politici.................................................................................................................................. 121
Grazia Orsi: Gemelli nati con parto cesareo. A distanza di un minuto… . ................................................... 126
Dante Valente: Ricerche e ipotesi sulla data di nascita di Dante Alighieri................................................... 130
Casa nona
Maria Rita Pregnolato: Viaggio a Madeira............................................................................................................................................... 144
Recensioni...................................................................................................................................................................................................................................... 150
Elenco dei delegati e dei corrispondenti. ................................................................................................................................................ 153
Elenco nuovi iscritti............................................................................................................................................................................................................ 159
Argomento
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AVVISO IMPORTANTE
SCUOLA CIDA
Dal gennaio 2010 la Scuola CIDA di Bologna è stata trasferita a Milano, nei
pressi della Stazione Garibaldi (via Quadrio 13, c/o LORKE ) con una ristrutturazione innovativa e titoli annuali.
In particolare dopo il superamento dei rispettivi esami
- gli alunni del PRIMO anno conseguiranno il titolo di Socio Certificato
- gli alunni del SECONDO anno saranno iscritti all’Albo professionale CIDA
- gli alunni del terzo anno conseguiranno il titolo di docenti certificati.
Sulla base di queste innovazioni verrà adeguato anche il regolamento
nazionale della scuola pubblicato sul sito CIDA
Trattandosi di corsi di tipo universitario è richiesta una conoscenza adeguata delle basi dell’astrologia, per cui è previsto un colloquio preliminare. Per
coloro che fossero a totale digiuno della materia possiamo segnalare corsi base
preparatori adeguati in varie città.
Quest’anno è previsto solo il primo corso - al quale sono stati ammessi 22
candidati su 31 richieste - con una frequenza mensile (sempre l’ultima domenica del mese esclusi luglio e agosto) per un totale di circa 65 ore di lezione.
Materie del primo anno : Astronomia I, Storia dell’Astrologia, Mitologia,
Tecnica, Interpretazione I, Materie trasversali (Etica, Libero arbitrio, Scienza e
Psicologia).
In linea di massima restano gli stessi docenti con integrazioni eventuali.
La semplice partecipazione giornaliera (come Seminario) è ammessa anche
agli uditori, con un contributo spese di 60 Euro (capienza permettendo).
Per chiarimenti contattare congiuntamente per e-mail sia il Direttore Stefano
Vanni ([email protected] ) che il Presidente-Coordinatore (davalente@
fastwebnet.it o Tel 02-69005576) .Segnalare nel testo della domanda anche la
propria e-mail e i recapiti telefonici.
In copertina è riprodotto uno dei grandi mosaici zodiacali presenti nel pavimento della splendida Cattedrale di Otranto. Sono stati eseguiti dal sacerdoteartista Pantaleone attorno al 1165, come omaggio ai lavori agricoli (o come
pretesto…?).
Anche se mancano simboli planetari, si tratta forse della prima comparsa
medievale in forma manifesta di simboli zodiacali in una Chiesa, anziché sotto
forma criptica o simbolica.
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Argomento
TRICONVEGNO DELL’EQUINOZIO
Come preannunciato, per il prossimo equinozio di primavera (week-end 20-21
marzo 2010 ore 10-18) tre Associazioni amiche hanno organizzato un Congresso congiunto, che si terrà a Milano presso l’Hotel Sheraton Four Points (Via
Gerolamo Cardano, 1 Tel. 02 6674 6131) situato nei pressi della Stazione Centrale (Metro Gioia), con ampio parcheggio antistante.
Ecco l’elenco dei Relatori (che si alterneranno, uno per Associazione)
Per l’ Eridano School
Clara Tozzi:Quando emergono nuovi contenuti dal passato
Sandra Zagatti:La fine del mondo o il fine della vita: l'individuo a confronto
con il cielo collettivo
Laura Pieretti: lune protette
Lidia Fassio:Rabbia, risentimento e colpa nelle dinamiche Saturno-Plutone
Per la Nave dei Feaci
Massimo Fornicoli: Haendel e Bach: due vite a confronto
Cristina Caretta: Il potere delle immagini: lotte iconoclaste di ieri e di oggi
Gruppo Feaci di Bari (Franca Mazzei – Francesco Astore- Francesco Catalano): Ricerca su bambini autistici
Gruppo Feaci MI: (Monica Amarillis Rossi, Rossella Poldi , Rosario Marzi ): Ipotesi di lettura di Nettuno
Per il CIDA
Grazia Bordoni: Storia ed evoluzione del Punto di Talete
Dante Valente: la coppia planetaria primigenia come nucleo della personalità
Stefano Vanni: coppie e dintorni: l'oroscopo del matrimonio
Erik Van Slooten (Monaco B.): astrologia ellenistica (Per l'occasione sarà disponibile anche la nuovissima versione italiana del suo secondo testo di A. oraria.
Ed. Capone).
PRE-ISCRIZIONE (entro il 10 marzo 2010!)
L’iscrizione anticipata di 30 Euro (esclusivamente per 2 giornate) include
anche una copia degli Atti, e va effettuata mediante versamento sul c/c
11405411 intestato al CIDA , (aggiungere “triconvegno” alla causale)
Per bonifici bancari: IBAN IT 53 T076 0101 6000 0004 3101 971
Segnalare sempre via mail l’avvenuto versamento a [email protected], che
rilascerà conferma di ricevuta.
La quota è rimborsabile fino al 10 marzo.
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Dal 10 marzo è previsto solo l’ingresso giornaliero a 20 euro. Per gli Atti 10
Euro aggiuntivi
In occasione del 40° di fondazione, il CIDA metterà a disposizione esclusiva dei
Soci i numeri arretrati di questa Rivista, al costo di un Euro l’uno, solo per
ritiro in loco.
Sul nostro sito alla voce “Indice articoli della i Rivista dal 1970 ” potete rintracciare i numeri di vostro interesse, oppure dal menu “Biblioteca informatica “
scaricare l’elenco completo. Gli iscritti potranno anche segnalarci i numeri
desiderati nella stessa mail di conferma iscrizione.
Ulteriori dettagli saranno pubblicati sul sito www.cida.net
ANNUNCIO PRELIMINARE: CONVEGNO ADRIATICO
Per bilanciare il Convegno “cisalpino” equinoziale , ci sarà anche un Convegno adriatico “borbonico” solstiziale ( o quasi, 3-4 luglio), nel favoloso
nucleo storico della città di Termoli, nei pressi del castello svevo, gentilmente concesso dalla illuminata amministrazione comunale, che sentitamente ringraziamo.
Organizzato congiuntamente dalle Delegazioni di Pescara-Chieti-Campobasso e da quella di Lecce, si appoggerà anche all’ospitalità agrituristica
del nostro corrispondente di Campobasso Settimio Staniscia, agri- e apicultore appassionato. Con nottate al telescopio.
La presentazione delle relazioni o una loro sintesi – aperta a tutti – va fatta
entro il 28 febbraio, ed inviata congiuntamente a Settimio Staniscia ,
July Ferrari e alla redazione di linguaggio astrale:
[email protected]; [email protected];[email protected]
I relativi recapiti telefonici sono riportati sulle ultime pagine di questa
rivista.
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RINNOVO QUOTE (con novità…)
Rammentiamo che sulla terza di copertina della Rivista sono sempre riportati
tutti i dettagli necessari. Comunque:
Rinnovo annuale : base Euro 50. Euro 70 con aggiunta di Sestile (120 biennale)
85 per Albo e Soci certificati , (150 biennale).
Sconto di 10 Euro solo per i Soci in regola col n. 157 e fino al 31gennaio
Novità: Sconto di 20 Euro al Soci “fedeli”, ossia in regola col n. 157 e
iscritti prima del 2007 (n. tessera inferiore a 7000)
Oltre al bollettino allegato si può utilizzare per il versamento :
1) un bollettino postale bianco generico, sul conto n. 11905411 , intestato
semplicemente al CIDA (se poi aggiungete il vostro Telefono o la mail
potremmo facilmente contattarvi per chiarimenti)
2) Bonifico bancario: IBAN IT 53 T076 0101 6000 0004 3101 971 intestato CIDA
N.B.: l’IBAN è cambiato rispetto a quello pubblicato sul n.153 della Rivista!! specificare per prima cosa il nome del Socio all’inizio della causale
!!!!! (evitate termini superflui come rinnovo, quota ecc. perché a noi giunge
troncata dopo 30 caratteri).
3) Con la vostra carta di credito (esclusa American express):
dal sito www.cida.net cliccare sulla voce “Rinnova con carta di credito”
e seguire le istruzioni (tramite PayPal).
4) Direttamente in contanti esclusivamente ad un Delegato o Corrispondente CIDA
Evitate assolutamente il vaglia! che ci obbliga a recarci personalmente
alla Posta!
Alcuni Soci morosi diciamo… “distratti” si auto-applicano lo sconto tardivamente: non si sorprendano se si vedranno decurtata la scadenza di un
numero ! 7
Casa Prima
FULVIO MOCCO ovvero
L’ARABA FENICE
L.A. 157-103
…che vi sia ognun lo dice, ove sia nessun lo sa…
Così descriveva il Metastasio l’araba fenice.
Anche in ambito astrologico italiano c’è una fenice, il grande Fulvio Mocco,
che ci ha trasmesso più volte i suoi articoli, così apprezzati dai Soci, ma pochi
di noi hanno avuto la fortuna di incontrarlo. Tanto è grande la sua confidenza
con la penna altrettanto grande è il suo rifuggire dalla folla, la sua indifferenza
per la gloria, quasi irritante per noi vanitosi peccatori.
Invano gli abbiamo chiesto di onorarci di una Conferenza, è più forte di lui,
pero’ ci ha “concesso” di rispondere a qualche domanda, che riportiamo con
qualche notizia sulla sua vita.
• Caro Fulvio, tu hai passato in rassegna i principali pianeti - sempre con un
taglio originale e con agganci al vasto mondo della cultura - ma ne hai saltati alcuni veloci, come Mercurio, proprio tu che sai comunicare così bene.
C’era un motivo?
–L’idea era di occuparsi prima delle cose poco conosciute e lontane e poi
avvicinarsi gradualmente a quelle note, tipico esempio gli Asteroidi che
costituiscono un enigma nel sistema solare. Forse è dipeso anche dalla mia
propensione per questi archetipi moderni: a volte si deve partire da ciò che
è poco tradizionale per capire ciò che invece è veramente tradizionale e
originario.
• Secondo te l’uso dei pianeti lentissimi nei temi riguardanti epoche pre-illuministe può essere giudicato con criteri moderni?
–A rigore sarebbe meglio evitare di inserire Urano e compagni nell’oroscopo
di Cesare o di Dante, ma la tentazione è troppo forte, e gli astrologi non resistono. Bisognerebbe prima definire cos’è tradizionale e cosa moderno, e
vedere se le prospettive possono coesistere. Ad esempio: perché la Morpurgo
ha considerato logico che se esistono 12 segni debbano esistere anche 12
pianeti e gli antichi no? Sappiamo che il 7 e il 12 sono già legati tradizionalmente. Negli alfabeti sacri esistono 3 lettere madri, 7 lettere doppie o planetarie e 12 lettere semplici o zodiacali. E’ insomma una questione di prospettiva, tradizionale oppure moderna. Non voglio fare l’oscurantista, ma credo
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A Casa Prima
che prima si debbano comprendere le origini e i principi, e solo dopo decidere se bastino a se stessi o necessitino di qualche rifondazione “moderna”.
• Esistono transiti inefficaci, incomprensibili o neutralizzati ?
– Federico Capone pensava che voler prevedere il futuro solo aprendo le effemeridi fosse il massimo della superstizione. L’esperienza ci dice che a volte
i transiti sono chiari e altre volte sembrano non produrre effetti. Questo
dipende dalla sensibilità a quel dato pianeta, dalla simpatia che si instaura
con esso, ma anche dal grado di coscienza e di distacco. Un passionale
sentirà sempre di più un evento, nel bene o nel male, di qualcuno impassibile. Secondo me, molte volte ci rifiutiamo di vedere, di guardarci dentro, e
allora riusciamo a capire il significato solo dopo che il transito è terminato.
Del resto, sarebbe poi davvero una fortuna poter prevedere il futuro, magari la propria morte, o non sarebbe un’ulteriore ansia? E poi, prevedere il
futuro non significa automaticamente cambiarlo e quindi renderlo di nuovo
oscuro? E’ un grande mistero capire fino a che punto siamo liberi. Ti ricorderai la famosa storia dell’uomo che vede la morte venirlo a prendere, ma
riesce a scappare nella città di Samarcanda, e la morte si stupisce d’averlo
visto lì perché sapeva di doverlo raggiungere il giorno seguente proprio a
Samarcanda.
• tu credi nella potenza energetica di pensieri cumulati coalizzati-polarizzati?
(O a qualcosa di simile al “mondo delle idee” ?).
–Sì, è quello che gli occultisti chiamano eggregore. Lo dimostra il fatto che
quando una religione si sovrappone ad un’altra non sempre ne distrugge i
templi ma più spesso li assimila e li converte, per usarne le strutture sottili
residue, il deposito psichico e spirituale. Vale anche per le sette e per la
politica, e curiosamente possiamo vedere che Montecitorio sorge sull’area di
un antico tempio romano.
Un altro esempio, più terra-terra, è costituito dalle entità dello spiritismo, un
ambiguo prodotto collettivo dei singoli inconsci. Anche nella magia il mago
presta una porzione di coscienza a stati sottili o psichici. Il mondo delle Idee
platoniche è naturalmente qualcosa di più astratto e superiore, che l’astrologo sente più vicino, abituato a considerare gli archetipi oroscopici come
qualcosa di preesistente e in qualche modo partecipe del trascendente, del
divino.
• Quale tra i corpi celesti nuovissimi (asteroidi, ecc.) ti sembra meritare particolare attenzione?
– Confesso che la quantità di pianeti nani scoperti ai limiti del sistema solare
sta crescendo al punto da imbarazzarmi. Tutti i pianeti esterni sono composti di gas congelato e hanno anelli, questo dimostra che lo stesso Plutone,
roccioso, è un estraneo rispetto alla struttura originaria del sistema solare.
Credo che gli asteroidi mostrino solo delle sfumature a cui si è sensibili se
uno di essi è congiunto ad un punto davvero vitale dell’oroscopo, quindi non
Casa Prima
9
ne farei un’ipertrofia. So che i morpughiani scalpitano per poter riconoscere
nei vari Eris, Sedna, Quaoar, Orcus, e così via i famosi X e Y, ma si dovrebbe decidere a priori se l’astrologo vuole far uso dei dati astronomici oppure
rifiutarli, ma in quest’ultimo caso dovremmo eliminare anche i pianeti
moderni non visibili ad occhio nudo…
• Inevitabile: e sul 2012 ?
– È dall’anno mille (il biblico “mille e non più mille”) che se ne parla. Sergio
Ghivarello ne aveva parlato nove anni fa proprio su Linguaggio Astrale, nel
lavoro sui Calendari Venusiani, spiegando che il calcolo delle Ere per Maya
ed Aztechi era basato su 5 giri attorno allo zodiaco da parte della congiunzione inferiore del “nodo” di Venere col Sole (il calendario venusiano era
essenziale per la sua liturgia e i famigerati sacrifici umani). Quando Venere
attraverserà il disco solare il 6 giugno 2012, anche il punto solstiziale sarà
in congiunzione con l’equatore galattico o Via Combusta; sarebbe il momento astrologico della fine del Kali Yuga per i Maya.
D’altra parte, secondo i calcoli del Vedanta, la data di fine ciclo sarebbe
invece intorno al 2030. Tutto dipende da quando si considera iniziato questo
Kali Yuga, l’Età del Ferro (io direi della plastica, ma Esiodo si potrebbe
offendere). Queste cifre possono però essere considerate simboliche, e
comunque qui non si parla della fine del mondo, ma di “un” mondo come lo
intendiamo noi; la fine potrebbe solo riguardare certe strutture invisibili: noi
potremmo quindi non accorgercene ancora, come sembra accadere a qualche defunto in certe storie di fantasmi…..Comunque, interpretare tutto ciò in
ottimistica salsa New Age, mi pare il vero pericolo.
• Hai in mente qualche nuova pubblicazione ?
–Riallacciandomi alla risposta precedente, vorrei scrivere di un’astrologia per
l’Età del Ferro o del Lupo (più che dell’Acquario), che è poi ciò che ho tentato di fare in questi ultimi anni su Linguaggio Astrale, ma temo si tratti di
anti-astrologia che non interessa quasi nessuno, anche se per me in fondo
questo fa poca differenza. Vedremo.
• È possibile sopravvivere oggi serenamente con una subdola crescente derisione per la cultura senza profitti?
–Sopravvivere serenamente oggi sembra essere un problema non soltanto
culturale. Persino l’Europa è unita solo da una moneta comune, quindi i
valori delle cose e delle persone sembrano dettati solo più dalla loro richiesta
sul mercato. Io ho il massimo rispetto per le strutture ‘non profit’ come Linguaggio Astrale o per riviste on line come Abraxas o Lex Aurea. Trovo piacevole l’idea di dare a chi dà, ovvero scrivere gratis per chi fa cultura gratis,
ma sembra che queste iniziative siano destinate a tramontare e l’utente stesso è sospettoso verso ciò che non si paga, perché lui lo farebbe pagare.
Forse, culturalmente, dovremmo essere come Robin Hood, che rubava ai
ricchi per dare ai poveri.
10
Casa Prima
• A questo punto, hai qualche ricetta per un mondo migliore?
–La solita: cercare di migliorare se stessi prima del mondo. Già Platone aveva
detto che chi non ha un signore dentro di sé dovrebbe almeno averne qualcuno fuori. Servire un vero signore potrebbe persino essere giusto e utile,
peccato che di quelli non ne fabbrichino più. In questo senso, l’astrologia,
una forma di meditazione su se stessi e la propria vera natura, può avere una
sua utilità.
• Anche questa inevitabile: da sempre non partecipi ai congressi e alla vita
collettiva del CIDA, c’è un motivo?
– Io non mi annoio mai e non sento il bisogno di socializzare. Non facendo
l’astrologo, non ho interessi di bottega specifici. Scrivo, non solo d’astrologia, per cercare di chiarire le cose a me stesso; se poi questo serve anche
ad altri, tanto meglio per loro, ma non sento dei doveri verso una comunità
o l’altra: se anche fossi un profeta, non potrei cambiare il karma degli altri,
ma solo il mio.
Conosci la favola cinese della tartaruga? Due dignitari del re vengono a
proporre a Chuang-Tze di andare a corte, la risposta è: “ho sentito che a corte
esiste un sacro guscio di tartaruga che il re serba in un prezioso scrigno del
tempio da secoli. Ditemi, era meglio per la tartaruga lasciare che il suo guscio
fosse così onorato o seguitare a vivere e tirarsi dietro la sua coda nel fango?”
- A vivere - rispondono i dignitari. “Allora, anch’io voglio continuare a tirarmi
dietro la mia coda nel fango”.
* * *
Come potete notare – a parte la vostra opinione sulla tartaruga –, Fulvio
Mocco non ama le platee ma vi assicuro che è sempre disponibile al dialogo
interpersonale.
Non abbiate timore quindi a contattarlo per mail a [email protected]
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Casa Prima
da The Mountain Astrologer agosto-settembre 2008
CERERE E PLUTONE. di Shirley Soffer
Un articolo interessante che segnala l’apertura di nuovi e attualissimi argomenti. È noto il conflitto mitologico
fra Cerere (la greca Demetra) e Plutone, quindi fra madre protettiva e genero ablativo, due simboli antitetici
o alternanti. In effetti le dimensioni dei due corpi celesti sono confrontabili, indipendentemente dalla loro
classificazione arbitraria.
L’aderenza al mito ci propone qiuindi un asteroide che si “prende cura della terra”, problema che oggi è
diventato imperioso e a volte agosciante. Plutone rappresenta ciò che cela il sottosuolo, quindi acqua, petrolio, gas, carbone, e Cerere sopra la terra, vita, piante, ma anche la CO2 in eccesso inquinante l’atmosfera.
INVESTIRE I SOLDI CON L’AIUTO DELLE STELLE
(di Claude Weiss – da Astrologie Heute, n.141, ott.nov. 2009 )
L’autore ed editore Claude Weiss ha pubblicato recentemente sulla sua rivista ‘Astrologie heut’. È una
serie di articoli con l’intento di dare ai diretti interessati privi di conoscenze borsistiche qualche consiglio dal
punto di vista astrologico-finanziario su come investire i propri soldi in termini medio-lunghi.
Lo scopo sarebbe di mantenere il potere d’acquisto dei soldi ed aumentarlo possibilmente anche in situazioni di mercato difficili.
A fine settembre (l’articolo è uscito poi sul numero di ottobre-novembre) il nostro ha prognosticato una
probabile discesa delle borse. Il suo quadro si riassume come segue.
Mercato azionario.
L’aria sul mercato azionario quest’autunno sembra più rarefatta. Dalle statistiche risultano forti vendite
degli insider. Vuol dire che i dirigenti stessi vendono i titoli della propria impresa non credendo più in ulteriori
aumenti.
Dall’opposizione Saturno-Urano del 15 settembre in poi, seguita dal novilunio del 18, stiamo verosimilmente entrando in una fase di alta volatilità, col pericolo che la situazione precipiti, se teniamo conto degli
effetti delle prime due opposizioni avvenute il 4 novembre 2008 ed il 5 febbraio 2009.
In base a quei due avvenimenti solamente non si possono trarre, però, conclusioni attendibili, come d’altra parte non è da escludere neanche che i valori delle quote salgano ancora fino a novembre.
Andamento della crisi economico-finanziaria.
Nel futuro immediato la crisi dovrebbe presentarsi a forma di W: alla caduta di marzo scorso è seguita
una ripresa con svolta nell’autunno-inverno 2009/10 con la prospettiva di un nuovo calo entro il 2010 o fra il
2011/12. Verso la fine della decade la crisi dovrebbe avere un'altra impennata, verosimilmente fra il 2017/20,
per avviarsi poi, attraverso i concomitanti travagli socio-politici, verso l’assestamento della prossima congiunzione di Saturno/Plutone del 2020.
In seguito potrebbe iniziare una nuova fase di ascesa dei titoli ad andamento duraturo. Questa tesi è
sostenuta anche da Raymond Merriman (noto astrologo e analista finanziario), il quale fa presente che anche
i passati periodi di grande crisi mostravano prevalentemente tre, raramente quattro fasi di ristagno, come p.es.
quello tra il 1929/32.
In modo simile, riguardo però a tempi più ristretti, la vede anche Norbert Walter, capo economista della
Deutsche Bank, ipotizzando uno sviluppo della crisi a forma di ‘Tripla U’, con le parole: ‘Non abbiamo superato la recessione, ma solamente la prima ‘U’, le altre due ci faranno ancora male. L’una attraverso la crescente disoccupazione in seguito ad una produzione ridotta, l’altra in seguito alla riduzione delle riserve
monetarie per contrastare l’inflazione.’
Tutto questo si rispecchia nel quadro astrologico, in cui – accanto alle opposizioni di Saturno/Urano – sta
per imporsi il quadrato Saturno/Plutone, alimentando le preoccupazioni per il blocco dei crediti e l’indebitamento pubblico smisurato. Il debito dell’USA - in relazione al PIL - sembra essere del 48%, quello della Germania del 75%, mentre in Italia raggiunge il 112% e nel Giappone il 185%. La Cina e l’Australia invece lo
mantengono entro il 17%.
Queste statistiche peseranno sulle agende politiche di quest’autunno, mentre il quadrato Saturno/Plutone
ha ormai segnato l’entrata in scena dei revisori.
(traduzione e sintesi di Franz Summerer)
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Casa Prima
Elda Fossi
LA LASTRA DI PALENQUE
Un messaggio oltre
lo spazio-tempo
L.A. 157-176
Ancora sul 2012
Abbiamo parlato, nei due articoli precedenti, L.A.n. 148 e n. 149, dei Maya
come Viaggiatori Galattici, e dei Grandi Cicli del Tempo, a cui la Terra partecipa in risonanza. Cicli di fioritura, di distruzione e di rigenerazione, Stagioni
Galattiche, ciascuna contrassegnata da una particolare qualità del tempo.
Abbiamo visto come nel 2012 si vadano a concludere, nella stessa data,
tutti i Cicli del Tempo, la Quinta Era, la sezione del tempo di Precessione degli
Equinozi di circa 5160 anni, il Grande Computo, l’intero Ciclo di Precessione e
l’Anno Arturiano, quattro Cicli di Precessione, 104.000 anni.
Ogni Ciclo, ogni Era, rappresentano un gradino evolutivo nello sviluppo
spirituale e cosmico dell’umanità, che è arrivata, ai nostri tempi, all’Era
dell’Aquila Blu, la visione dall’alto, Regno di Giove.
In questo articolo conclusivo leggeremo il messaggio che i Maya ci hanno
lasciato, nel loro stile.
La codificazione, in pietra, di un sistema di conoscenze, per i posteri, per chi
sappia leggerla, …con la problematica che Cotterell evidenzia, subito, all’inizio
del nuovo articolo.
“Per capire i Maya bisogna diventare intelligenti come i Maya”, si ripeteva
Maurice Cotterell, mentre cercava nei numeri la dimostrazione della totale
dipendenza dell’umanità dai cicli del sole, e quindi la soluzione della misteriosa
scomparsa dei Maya dalle zone di fioritura del periodo cosiddetto classico,
intorno al 900 d.C.
Per capirli, bisognava quindi entrare nella loro visione del mondo.
La base ideologica della cultura Maya poggiava su pilastri comuni a tutte le
culture pre-Colombiane, cioè sui principi della dualità, della circolarità del
tempo e dell’interrelazione di tutti gli aspetti dell’esistente.
Contrapposto al tempo lineare del progresso, calcolo e previsione, il tempo,
per i pre-Colombiani, è circolare, tempo dell’”Eterno Ritorno”, e la storia procede per Grandi Cicli, segnati da fasi di distruzione e rigenerazione.
Casa Prima
Argomento
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Con loro Dio non ha stretto un patto di non belligeranza, come ha fatto invece con Noé dopo il Diluvio.
Cicli, Ere o Soli, la cui durata è stata minuziosamente calcolata.
Nel manoscritto Azteco chiamato ora Codice Latino-Vaticano, per esempio,
sono riportate le date di inizio, il nome di ogni Ciclo, la sua durata e il dio eponimo correlato strettamente all’elemento fonte di distruzione del Ciclo stesso.
Per Aztechi e Maya i Grandi Cicli del passato erano quattro.
Il nostro, il Ciclo del presente, iniziato il 10 agosto 3114, giorno della nascita di Venere, è il Quinto Sole, ed è pericolosamente vicino al suo termine…
Fondamento, estremizzato, della concezione Maya della vita, essenzialmente religiosa, era il principio di dualità come alternanza ritmica degli opposti,
l’uno necessario all’altro, che creavano, ricomponendosi, il movimento spiraliforme della vita.
Vita e morte, luce ed oscurità scaturivano l’una dall’altra.
Ogni divinità, manifestazione, come ogni altra forma dell’esistente, dell’energia dell’Uno Divino, aveva una “doppia faccia”.
Signore degli Inferi era, per esempio, il dio Giaguaro, quando dimorava nelle
grotte profonde in cui si celavano gli ingressi al regno della morte e della trasformazione spirituale, così come era Signore della Vita quando, all’alba, usciva dall’oscurità, identificandosi con il Sole.
Divinità duali, dei e demoni, di cui propiziare la faccia irata
Divinità soggette, come tutto ciò che esiste, al processo di vita e morte, al
logoramento del ch’ulel, la forza vitale.
Ch’ulel divino che doveva essere necessariamente sostenuto ed integrato
dal rito sacro del sacrificio del sangue, l’itz, veicolo dell’energia stessa.
Ossessione della morte, speranza di resurrezione, ricerca ossessiva di un
contatto con l’aldilà…Anche l’architettura sacra rifletteva questa ricerca di “
cancelli siderali”, situati all’estremità dell’Albero del Mondo/Serpente delle
Visioni, porte spazio-temporali, ingressi al mondo della trasformazione.
Architettura che era anche ricerca di luoghi di concentrazione energetica,
per amplificare, soprattutto attraverso la sacra forma della piramide, l’efficacia
dei punti di potenza.
Tutto questo Cotterell lo sapeva, mentre studiava il fenomeno delle macchie
solari, del campo magnetico del sole e delle sue interrelazioni con bioritmo,
genetica e ormoni della fertilità.
Ogni scompenso nell’attività solare, aveva dimostrato, causava uno scompenso nella fecondità umana, così come provocava fenomeni di siccità, anche
estremi, nelle zone Equatoriali.
Tutto questo lo sapeva mentre, proseguendo in calcoli sempre più complessi, arrivava alla conclusione che dopo venti cicli di macchie solari il campo
14
Casa
Argomento
Prima
magnetico del sole invertiva la sua direzione, provocando uno sbilanciamento
della Terra sul proprio asse, con i cataclismi correlati.
E in un Grande Ciclo Cosmico il campo magnetico solare s’inverte, secondo
i suoi calcoli, cinque volte…
Un campanello cominciò a suonare nella mente di Cotterell. Forse, in un
colpo solo, aveva colpito il duplice bersaglio della causa prima della scomparsa dei Maya e del principio su cui fondava il concetto delle Cinque Ere.
Campanello che diventò insistente quando seppe che il numero dei giorni da
lui stesso calcolati per il quinto periodo di mutamento di polarità del campo
magnetico solare, 1.366.040, già così inquietantemente vicino a quello della
nascita di Venere, pianeta calibratore dei cicli solari, indicato ripetutamente dal
codice di Dresda, aveva un altro concorrente: quello della data di inaugurazione del Tempio della Croce a Palenque. Doveva andare assolutamente a Palenque, si disse, considerato anche il polverone che si stava creando attorno alla
Tomba di Pacal, recentemente scoperta.
Sicuramente avrebbe avuto, in qualche modo, la conferma che tutta quella
fatica non era stata vana.
Costruita nel cuore della foresta, Palenque era il più grande centro cerimoniale Maya del Messico, e un “generatore di resurrezione”.
I suoi architetti-sciamani avevano pianificato la costruzione delle piramiditempio, amplificatori dell’energia divina, nei punti conduttori di energia cosmica.
Poste a triangolo, le tre piramidi chiamate il gruppo della Croce erano state
erette sulle tre sacre pietre del Focolare della Creazione, sugli apici del Cuore
del Mondo, pronte ad essere attivate quando nel cielo notturno si fossero ripetute le configurazioni astrali della Creazione.
Sacerdoti del Viaggio nell’Inframondo, gli sciamani costruttori avevano
coperto architravi, stipiti e muri del Tempio delle Iscrizioni di istruzioni per il
viaggio dell’anima.
Un Libro dei Morti nel cuore della foresta Messicana.
Il riferimento all’Egitto è stato immediato, ma è quello che il Tempio delle
Iscrizioni nascondeva nella sua cripta il vero punto di svolta dell’archeologia
paleoamericana: il sarcofago con il corpo del signore di Palenque, re-dio.
Per la prima volta ed unica, anche in America la piramide come strumento
sepolcrale, cripta collegata alle stelle dal condotto per lo spirito…
Un sarcofago su cui erano state costruite cripta e piramide, come dimostra
la grandezza del sarcofago, incompatibile con le aperture e con le scale, molto
più strette, e come dimostra la data della consacrazione del tempio, nove anni
dopo la morte di Pacal.
Un sarcofago nascosto nel livello più basso del tempio, e ricoperto completamente di detriti e sassi, come se la mente di chi l’ha progettato aspettasse il
tempo giusto per la scoperta dei posteri.
Casa Prima
Argomento
15
Il tempo in cui, nel 1952 l’archeologo Ruiz de Luillier, dopo anni di scavi,
penetrava oltre la grande porta “ricevendone una sorta di sensazione mistica,
un incontro di pensieri, una grande forma di conoscenza che, come vento leggero, si è sparsa nel mondo…”
Sarcofago coperto da una Lastra, color crema, lunga 3,72 e larga 2,17
metri, pesante circa 8 tonnellate, la cui iconografia aveva poi aperto una vera
sfida agli archeologi e agli studiosi.
Lastra affollata di immagini simboliche al cui centro troneggia una figura
umana dalla posizione improbabile.
“È Pacal”, sostiene l’archeologia accademica, è Pacal, signore di Palenque,
morto nel 683 d.C., nell’attimo della dipartita, attirato dalle fauci spalancate di
una mostruosa divinità del mondo sotterraneo.
Pacal adorno di una gonna di giada e di un medaglione, circondato dai grandi simboli della cosmologia Maya: l’Albero del Mondo, raccordo spazio-temporale dei tre mondi, simbolo della funzione sacra dei sovrani Maya, la Croce
Solare, iscritta nell’Albero del Mondo, la Divinità Uccello, appollaiata in cima
all’Albero, e poi conchiglie, perle di giada, specchi, fiori trilobati, chicchi di
mais e oggetti per il sacrificio.
“È un astronauta in piena azione, chinato in avanti, che manovra con le
mani una serie di indefinibili strumenti di controllo…in quello che anche un
bambino può definire come razzo…” scrisse Erich von Danicken, in un’ipotesi
sostenuta, più tardi, anche da Hancock.
“Sono i simboli dei Grandi Profeti della storia”, avrebbe detto, più tardi,
Airguelles.
Era iniziata la storia postuma di Pacal, attrazione sperdente e ipnotizzante
per tanti studiosi e devoti, cult della New Age, …
Qualunque cosa significasse, era lì che si dirigeva, pieno di aspettative,
Maurice Cotterell.
Ma quello che l’aspettava era al di là di ogni previsione.
La grande lastra, circondata da un’atmosfera di arcana atemporalità, sembrava “provenire da un altro mondo in cui logica e ragione erano capovolti”.
Dal mondo dei rebus e degli “effetti a sorpresa” in cui i Maya erano maestri
insuperabili.
E quello era il rebus più complicato di tutti, la cui soluzione stava per divenire la sua ossessione, almeno per alcuni anni. Da quel momento in poi Cotterell si dedicò alla sua decifrazione, convinto che dovessero esservi più livelli di
codificazione, al fondo dei quali si celava un messaggio per i posteri.
Cotterell si rivolse quindi alla cultura Azteca, a quella enciclopedia simbolica che è la “Pietra del Sole” di Axacayacatl, enorme monolito di 24,5 tonnellate, recante, nei suoi cerchi concentrici, la descrizione delle quattro Ere e degli
dei legati alla loro tragica fine.
16
Casa
Argomento
Prima
Spiccava, perfettamente al centro, all’interno del glifo Ollin, cioè Movimento, il simbolo della quinta Era, Tonatiu, il Sole, dalla lingua sporgente e dal volto
rugoso.
Quella raffigurazione del Sole “vecchio” gli fece pensare che anche gli Aztechi, come lui, sapessero, ma fu l’immagine di Chalchiuhtlicue, ”quella con la
gonna di giada”, la dea dell’Acqua, che governava la Prima Era, conclusasi con
il Diluvio, che lo colpì come un’illuminazione.
Ogni particolare corrispondeva. Gonnellino di giada, medaglione di giada,
fiore di giglio...era lei, al centro della Lastra di Palenque e non Pacal.
Così come l’Uccello Sacro rappresentato nella Lastra. era il dio eponimo
della Seconda Era, Ehecatl, il Vento, sovente identificato con l’uccello quetzal.
Il primo codice era dunque stato trovato: la narrazione dei più grandi eventi
della Cosmologia Maya, le Ere Cosmiche, attraverso gli dei che rappresentavano la fine di ogni ciclo.
Ma dov’erano gli altri dei?
Cotterell non riuscì a trovarli, finché non capovolse il punto di vista della
lastra.
Ed allora ecco apparire Chaac, il dio della pioggia, ecco Kin, il Sole, rappresentato, come il suo omologo Azteco, Tonatiu, con la bocca aperta, ma con i
denti spezzati e radi di vecchio…
Le Quattro Ere erano state trovate, ma dov’era la Quinta, e qual’era il messaggio, che attendeva di essere decifrato?
Scoprirlo era diventata la sua ossessione.
Cominciò quindi a concentrarsi sul bordo della lastra su cui spiccavano due
angoli tagliati troppo simmetricamente perché fosse esito di un danno.
E se fosse stato un indizio del costruttore, forse lo stesso Pacal, per la soluzione del rebus?
Intelligenti come i Maya…bisognava allora partire dalla loro visione del
mondo, visione dualistica in cui ogni cosa si tramuta nel suo opposto. “Mancante” doveva tramutarsi in “trovato”.
Completando gli angoli, qualcosa si sarebbe trovato.
Il problema era il come.
Usando dapprima degli specchi, poi delle fotocopie trasparenti in acetato,
Cotterell ricostruì specularmente le figure degli angoli e poi l’intero disegno.
La procedura minuziosa del complesso procedimento è descritta nel suo
libro La straordinaria Lastra di Palenque.
Ed ecco che, facendo scivolare le copie sulla lastra, apparvero, come in un
gioco di specchi, due pipistrelli in volo ed un giaguaro.
Morte e resurrezione nei loro simboli ricorrenti.
Il secondo codice, era stato trovato, il livello esoterico della rappresentazio-
Casa Prima
Argomento
17
ne, ma era emerso anche qualcosa di più, quello che Cotterell ansiosamente
cercava.
Il giaguaro, che con la sua immagine ricostruita copriva la lastra, era il simbolo del Sole. Il dio eponimo del Quinto Ciclo era stato trovato.
I Maya dunque sapevano. Era il Sole la divinità che avrebbe messo fine alla
Quinta Era, ed era, come quello Azteco, un Sole vecchio, cioè prossimo alla
fine. Un Sole comunque legato, nelle fasi cruciali, al problema della fertilità
umana.
I neonati solari dalla bocca triste e dal simbolo solare sullo stomaco, che
sulla Lastra affiancavano l’immagine del Sole, lo provavano.
Erano i bambini nati morti, simili a quelli dell’incisione di Teotihuacan, ospitati nel paradiso Tomoanchan, dove cresceva l’Albero del Lattante dai 400.000
capezzoli.
Dunque i Maya sapevano anche questo, e forse lo stavano già sperimentando sulla propria pelle, dal momento che Pacal morì nel 638 d.C., undici anni
dopo una delle inversioni magnetiche del Sole, portatrice delle conseguenze
che conosciamo sulla fertilità dell’uomo e sulla siccità.
I Maya lo sapevano e l’avevano anche “scritto” nelle raffigurazioni del periodo classico, trovate un po’ dovunque, in cui genitori palesemente spaventati,
incurvandosi su bambini piccoli, li proteggevano dalle radiazioni solari.
Come lo sapevano gli Aztechi: l’ottavo presagio infausto che aveva preceduto l’arrivo dei Conquistadores e che, secondo le Cronache del frate Sahagùn,
aveva tanto spaventato Montezuma, parlava appunto della proliferazione di
bambini deformi o feti nati morti…
Tutti i codici erano dunque stati trovati; Cotterell ne era sicuro, poiché i disegni centrali si ripetevano più volte nelle raffigurazioni dei bordi esterni, ricomposte con lo stesso metodo delle copie in acetato.
La Lastra era
dunque una summa
Cosmologica della
sapienza
Maya,
costruita da maestri, che, come tutti
gli artisti Maya,
avevano percorso,
nella creazione artistica, un viaggio
sciamanico
fino
alle radici interiori
del divino. E quello
che vi avevano letto
18
Casa
Argomento
Prima
andava consegnato ai posteri nel modo sacro con cui vanno preservate le cose
sacre. A chi sapesse e volesse capire.
Il messaggio era stato trovato.
Il ch’ulel della Terra poteva morire, com’era avvenuto altre volte nell’arco
del tempo e il Sole ne deteneva il potere.
E, come loro, i Maya, avevano rallentato il fatale pendolo sostenendo il
ch’ulel della Terra con l’energia vitale del loro itz, il sangue, e con l’amplificazione dell’energia divina attraverso l’architettura sacra, così gli uomini di ogni
epoca potevano continuare a sostenerla con azioni etiche, rispondenti cioè alle
divine leggi Cosmiche dell’energia.
Oppure potevano accelerare la corsa verso l’inevitabile esito.
Un messaggio per gli uomini della fase Aquila Blu, della coscienza planetaria, che devono assumersi la responsabilità della Terra. Uomini che non hanno
alibi, perché per la prima volta nella storia dell’umanità, hanno visto dall’alto,
con la visione dell’aquila, -ricordate il nome del modulo spaziale atterrato sulla
Luna?-, l’azzurro pianeta, e ne hanno conosciuto la fragilità.
Bibliografia:
A.Gilbert-M.Cotterell: Le profezie dei Maya, Mondatori
J.Arguelles: Il fattore Maya, ed. José Arguelles.
M. Cotterell: La straordinaria lastra di Palenque, Mondatori
19
Casa Prima
Argomento
INTRAVEDERE L’ASTROLOGIA NEI TESTI
L.A. 157-186
Ecco uno stralcio da “Sostiene Pereira di Antonio Trabucchi”. UEF Feltrinelli,
1994, 2008.
Questa teoria, come avrete intuito, è un modo alternativo per spiegare come in
alcuni periodi della nostra vita possa prevalere una componente del nostro
tema, probabilmente in base a transiti o ad altre dinamiche di progressione.
20
Casa
Argomento
Prima o
Fabio Cassani
ASTROLOGIA PSICOLOGICA
E RIVOLUZIONE SOLARE
MIRATA (RSM)
Un tentativo di integrazione
L.A. 157-190
L’astrologia attiva è un metodo astrologico creato dal noto autore Ciro Discepolo. Essa si fonda sulla convinzione che i transiti, le rivoluzioni solari e i vari
metodi di predizione non siano da subire come eventi che cadono dal cielo
bensì da combattere, nel caso siano negativi o difficili, oppure da supportare,
nel caso diano invece indicazioni positive. Questa azione, piuttosto energica, va
ben oltre l’approccio dell’astrologia psicologica, che propone “soltanto” l’autoconoscenza e la maturazione come mezzi per affrontare i momenti scanditi dai
transiti difficili. Si fonda bensì su due pratiche alquanto diverse: l’esorcizzazione
del simbolo (sulla quale in questa sede ci permettiamo di sorvolare) e soprattutto le rivoluzioni solari mirate, vero cavallo di battaglia di questa scuola e del
suo fondatore.
Forse già tutti sanno in cosa esse consistano. Una semplice rivoluzione
solare è il tema eretto in occasione del naturale ritorno del Sole sulla propria
posizione natale. Questo tema, pur se di validità limitata nel tempo (solo un
anno per l’appunto) può fornirci valide indicazioni sugli eventi più importanti
dell’anno che il neo-nativo si troverà a vivere. In particolare, riveste una grande importanza la casa radix in cui viene a cadere l’Ascendente di rivoluzione
e quella di rivoluzione in cui vengano a cadere eventuali stellium; questa centralità delle case sottolinea il loro carattere prettamente pratico, concreto. Con
la rivoluzione solare mirata si tratta invece di spostarsi nel giorno del compleanno per andare a cambiare la rivoluzione solare conseguente. L’interpretazione rimane la stessa, ma cambiando la domificazione viene stravolto tutto il
grafico. Con questa azione si conferisce ovviamente un’enorme importanza
alla rivoluzione solare rispetto agli altri metodi di predizione, e qui urge qualche riflessione.
Se, infatti, al principio del suo pensiero Discepolo attribuiva alle rivoluzioni
solari mirate “un’azione modulante”.1 rispetto al principale punto di riferimento,
che restavano i transiti e le direzioni primarie, successivamente esse hanno
assunto un ruolo del tutto centrale nel pensiero e nell’attività del nostro, tale da
1
“Guida ai transiti”, C. Discepolo, Ed. Armenia, pag. 215.
Casa Prima
Argomento
21
far precipitare ogni altro metodo in secondo piano2. Noi dobbiamo sempre
ricordarci che le rivoluzioni solari mirate possono mutare la situazione terrestre
del tema di rivoluzione, non certo quella celeste. E soprattutto non possono
modificare di una virgola i transiti e le direzioni primarie, che rappresentano il
vero piano spirituale di interazione tra l’uomo e l’Universo, il respiro dell’uomo
sul piano cosmico. Dunque non dobbiamo dimenticarci la portata limitata della
nostra azione di “mutamento astrologico”. Senza dubbio, i transiti e le direzioni
primarie vengono prima di esse. Tuttavia sono convinto, per averle provate
direttamente, che le rsm funzionano, e che dunque la loro importanza non
possa essere sottovalutata. Senza dubbio il loro potere è limitato, ma anche la
limitatezza della nostra libertà e della nostra capacità di azione può assumere
in certe situazioni un’importanza enorme. In effetti, l’energia e la carica che
esse possono dare ha in certi casi dell’incredibile. Il mio scopo in questo articolo è quello di proporre una serie di ragioni che potrebbero indurre gli esponenti dell’astrologia psicologica a guardare con meno sufficienza verso questo
modo di fare astrologia. In effetti, sono proprio dei sottili meccanismi psicologici che spiegano, a mio parere, l’efficacia di questo metodo astrologico. So
bene che sto parlando di due approcci relativamente inconciliabili e chiaramente opposti, uno di stampo marcatamente estroverso (quello di Discepolo) l’altro
più chiaramente introverso. Ma anche le nostre piccole possibilità possono
portare lontano.
Simbologia delle Rsm. Dal punto di vista simbolico possiamo inquadrare
l’azione del viaggiare per mutare la propria rivoluzione solare come l’assumere
un diverso punto di partenza nell’affrontare le principali questioni dell’anno,
saper guardare le cose in una nuova prospettiva, dare priorità diverse rispetto
ai punti di riferimento soliti. I principali nodi dell’anno a venire saranno sempre
posti dai transiti, non ci sono dubbi su questo. Ma non dovremmo sottovalutare gli effetti che questo cambio di prospettiva, seppur temporaneo, possa indurre nella psiche umana. Si dirà che ogni viaggio può provocare questo genere
di mutamento, ed, infatti, è vero. Ma ogni azione che compiamo al momento
del ritorno del Sole è enormemente potenziata, compresa questa.
L’archetipo del viaggio. Da sempre il viaggio è un’esperienza archetipica
delle più importanti. In psicologia junghiana, il processo di individuazione3 è
spesso rappresentato proprio come un viaggio, durante il quale s’incontrano le
figure archetipiche che contribuiscono ad arricchire e ad integrare la personalità, fino a farne un tutto completo. Molti miti e molte opere letterarie tra le più
immortali non sono altro che il racconto di questo viaggio simbolico, dall’Odis
Vedi ad esempio tutto il “Trattato pratico di rivoluzioni solari”, Blue Diamond Publisher, di
un decennio più tardi.
3
Il processo di individuazione nella psicologia junghiana è il processo di pieno sviluppo
e integrazione psichica. Insieme a quello di archetipo questo è il concetto cardine della
psicologia junghiana. Vedi ad esempio “L’uomo e i suoi simboli”, C.G. Jung e altri, Tea
edizioni, cap. III.
2
22
Casa
Argomento
Prima
sea alla Divina Commedia, dal Don Chisciotte alle opere di Verne fino al Faust
di Goethe e all’Ulisse di Joyce. Incontrando le parti scisse e rimosse della
nostra personalità noi andiamo incontro ad una trasformazione. In definitiva,
potremmo fare un’equazione simbolica viaggio = trasformazione. Il viaggio può
far scattare nella nostra psiche quei meccanismi che presiedono al processo di
trasformazione e integrazione della personalità, anche se – probabilmente - non
in ogni luogo e non in ogni occasione. È possibile comunque che le rivoluzioni
solari mirate possano dare il via, almeno in alcuni casi, a questi meccanismi.
Potrebbe rappresentare un ostacolo a questo proposito la brevità dei viaggi
delle rsm, poiché lo stesso autore sostiene che non sia necessario passare che
pochi momenti nel luogo della rsm, precisamente il momento esatto in cui il
Sole ritorna su sé stesso. C’è il fondato sospetto che un comportamento di
questo tipo potrebbe impoverire le potenzialità trasformative del viaggio di rsm.
Tuttavia l’apparente irrazionalità di questo procedimento apre il campo ad altre
considerazioni.
Le rsm e la psicomagia di Jodorowsky. Alejandro Jodorowsky è un venerabile regista e scrittore cileno nonché attore e drammaturgo, noto a molti per i
suoi film d’ispirazione surrealista e per i suoi libri intrisi di magia ed esoterismo. A lui si deve l’invenzione della psicomagia, sorta di terapia “panica”
dall’evidente ispirazione surrealista. Che cos’è questa psicomagia? È una tecnica per risolvere i problemi delle persone, di qualunque tipo essi siano (economici, sentimentali, psicologici e via dicendo) attraverso un atto psicomagico, sorta di rito profondamente simbolico e irrazionale, che non ha in sostanza
alcun rapporto diretto con il problema in questione ma che ha bensì lo scopo
di arrivare direttamente all’inconscio, bucando la razionalità cosciente, e di
attivarne le proprietà creative e trasformative. Per esempio, lo scrittore raccomanda a un ragazzo che “vive tra le nuvole” e non riesce ad avanzare verso
un’indipendenza economica di attaccarsi due monete d’oro alle scarpe, perché
calpesti oro tutto il giorno. Oppure suggerisce a una coppia che era entrata in
crisi a causa di un aborto di inscenare un vero e proprio funerale simbolico,
seppellendo una piccola bara contenente il bambino (simboleggiato da un
frutto) e scambiandosi poi attraverso un bacio due biglie, una rossa e una
nera, simboli della morte e della passione4. Dunque attraverso il simbolo
Jodorowsky è in grado di attivare una reazione panica e catartica che avvia
verso una guarigione. Ecco, io ho trovato delle singolari consonanze tra l’atto
della rsm e l’atto psicomagico di Jodorowsky. In entrambi i casi, l’irrazionalità
del procedimento è fondamentale nel garantirne la riuscita, perché abbassa le
difese della coscienza e può così colpire e stimolare più facilmente l’inconscio.
Soltanto, i vari e diversissimi rituali di Jodorowsky vengono sostituiti da un
rituale unico, il rituale del viaggio, che però custodisce in sé enormi potenzialità curative.
4
A. Jodorowsky, “Psicomagia: una terapia panica”, Ed. Feltrinelli, cap. VI e VII.
Casa Prima
Argomento
23
Azione e autostima. Per chiudere, vorrei ricordare come il fatto di imparare
ad agire per migliorare la propria vita possa essere per molti un evento di capitale importanza, perché aumenta l’autostima e rafforza la volontà. Anche quando si tratta di compiere un viaggio per cambiare la propria rs. Credo, infatti, che
l’aumento dell’autostima e della forza di volontà siano elementi essenziali in
ogni processo di guarigione o di aumento del benessere psicologico. Il senso di
autoefficacia è teorizzato da alcuni psicologi, come l’americano Bandura, come
uno dei fattori principali di riferimento per comprendere il comportamento
umano e il successo o meno delle nostre azioni5. E forse anche la pratica delle
rsm può portare un piccolo contributo in questo.
Un esempio pratico. Questo è un esempio tratto da un testo di Discepolo6,
che lui stesso considera emblematico dell’efficacia delle rsm. Narra della vicenda della figlia del nostro e di una sua gemella astrale, nata a una ventina di
minuti di distanza da lei, le quali trascorsero il compleanno del 2001 una a
Napoli e l’altra a Monkey Mia, in Australia (rsm). La figlia di Discepolo, fresca
reduce dal viaggio australiano, dopo pochi mesi si sposò, affrontò un intervento di chirurgia per eliminare la miopia e iniziò un nuovo lavoro, mentre la sua
gemella astrale fu vittima di varie peripezie: “il giorno dopo il suo compleanno
suo fratello fu ricoverato d’urgenza per una gravissima malattia acuta e stette
un mese tra la vita e la morte (lei trascorse molto tempo accanto a lui, in ospedale); tre giorni dopo il suo compleanno le si spezzò un molare, mentre mangiava, e fu costretta a prendere antibiotici per un mese di seguito per un’infezione non curata bene; dopo molti anni perse il suo lavoro e rimase disoccupata tutto l’anno; dopo sette anni fu lasciata dal suo ragazzo che alcuni mesi dopo
sposò un’altra ragazza e cadde in un periodo depressivo trascorrendo a letto gli
ultimi mesi prima del successivo compleanno.”7
Questi sono i dati delle due ragazze:
Laura Discepolo: 27 maggio 1975 ore 23:25 Napoli
Gemella astrale: 27 maggio 1975 ore 23:40/23:45 sempre a Napoli.
Di seguito vediamo i temi di nascita delle due ragazze e quelli di rivoluzione,
eretti uno per Napoli e l’altro per l’Australia.
A. Bandura, “Autoefficacia: teoria e applicazioni”, Ed. Erikson
C. Discepolo, “Nuovo trattato delle rivoluzioni solari”, Ed. Armenia.
7
Passo tratto da un articolo di Discepolo, “Si può dimostrare che un compleanno mirato
funziona davvero?”, tratto dal suo sito internet www.cirodiscepolo.it
5
6
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Casa
Argomento
Prima
Casa Prima
Argomento
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Casa
Argomento
Prima
La rsm di Laura presenta un Ascendente di rivoluzione in VIIa radicale, ottimo per ciò che si apprestava a fare (ossia: sposarsi) e un bel Giove culminante, portatore come sostiene Discepolo d’indipendenza ed emancipazione. Al
contrario la sua sfortunata gemella astrale, con Sole-Saturno in XIIa e quasi
tutti i pianeti in VIa e XIIa, le due case più difficili, non poteva certo sperare in
un anno “brillante”. L’Ascendente di rivoluzione in Va radicale indica chiaramente la fine della sua storia d’amore.
Ora però facciamo un passo indietro ed andiamo a esaminare, per quel
periodo, i transiti delle due ragazze. Intanto notiamo come l’opposizione celeste
Marte (retrogrado)-Giove insistesse sul Mercurio delle due ragazze, con Giove
congiunto e Marte opposto; Giove avrebbe poi attraversato tutta la Va casa di
entrambi i temi, fino a fermarsi al 15° grado del Cancro, sul Saturno di entrambe; Saturno - ecco il transito più importante - stava per toccare il Sole delle
ragazze, al 6° grado dei Gemelli, e avrebbe stazionato lì intorno per parecchi
mesi; Urano era trigono al Mercurio di entrambe; infine Plutone si sarebbe fermato stazionario al grado 12° del Sagittario, in perfetto sestile all’Ascendente
della seconda ragazza (NON a quello di Laura, cha ha l’Ascendente a 6-7 gradi
di distanza).
Possiamo facilmente leggere in questi transiti gli eventi che di lì a poco
sarebbero accaduti, con il piccolo particolare che essi si sono espressi in
maniera opposta nei due temi. Così, vediamo sia Giove che Saturno esprimersi in maniera costruttiva in un tema e distruttiva (o troppo espansiva) nell’altro;
e se il sestile di Plutone può avere influito nella piega cupa presa dagli eventi
nel caso della nostra gemella astrale, nondimeno non possiamo dare a lui tutta
la colpa. Certo è possibile che una delle due fosse, ad esempio, più in connessione dell’altra con il proprio Mercurio, la quale così ha dovuto subire gli strali
dell’opposizione di Marte in forma proiettata (malattia del fratello). Però ancora
non basta. Come può allora avere INFLUITO su questo anno la rivoluzione
solare mirata di Laura?
Ad esempio suscitando un atteggiamento diverso nei confronti del transito
di Saturno sul Sole. Sappiamo bene, infatti, come i transiti di Saturno possano
manifestarsi in maniera tanto costruttiva quanto privativa, a seconda dell’atteggiamento e soprattutto della maturità di chi li affronta. Se si sta sulla difensiva
e ci si attacca meccanicamente a ciò che si ha, questo transito rischia di risultare alquanto distruttivo. Se invece ci si dà da fare per realizzare cose concrete,
se si ha voglia di fare passi avanti e di “sporcarsi le mani”, Saturno si rivela
tutt’altro che malefico. Esige però che ci si assuma le nostre responsabilità,
cosa di cui in genere non abbiamo una gran voglia. Può essere che la rsm, per
tutte le ragioni che abbiamo elencato sopra, abbia stimolato una modalità più
attiva, costruttiva e dinamica di affrontare questo transito difficile, tramutandolo così in un fattore di successo. Il contrario si può dire della povera gemella
astrale di Laura, che – tuttavia - per beccare tutte quelle batoste una qualche
responsabilità dovrà pur averla avuta. È proprio in occasione dei transiti di
27
Casa Prima
Argomento
pianeti come Giove, Saturno o Urano che quell’azione modulante di cui parla
Discepolo può rivelarsi della massima importanza. Al contrario, al cospetto di
Nettuno e Plutone, veri paladini dell’irrazionale, anche la rsm potrebbe rivelarsi
meno efficace.
In conclusione, le rsm non dovrebbero essere viste in maniera drammatica
o apocalittica, come purtroppo il suo inventore contribuisce a fare. Esse sono
un metodo per cercare di migliorare l’anno che verrà attraverso un approccio
più costruttivo agli eventi che potranno accadere. Non devono essere viste
come una fuga bensì come un’occasione di cambiamento, e dovrebbero essere utilizzate - questo è il mio pensiero - associandole alla comprensione il più
profonda possibile dei transiti in corso, perché soltanto essi possono darci la
consapevolezza dei cambiamenti che ci prepariamo ad affrontare. I benefici
che esse possono apportare in termini di fiducia e maggiore energia potrebbero integrare quelli legati all’insight di cui si occupa l’astrologia psicologica, per
dare vita così ad un modello più completo e soddisfacente di lavoro con l’astrologia.
Certo il creatore di questo metodo ha trascurato di elaborare anche una
teoria, trincerandosi dietro l’inconfutabile - per lui - positività dei risultati. E
questo limite ha scatenato lo scetticismo e l’ostilità di molti. Io ho cercato di
dimostrare come le rivoluzioni solari mirate siano un atto che provoca dei cambiamenti psicologici, e come tali meritevoli d’interesse anche da parte
dell’astrologia più strettamente psicologica, di cui mi considero un esponente,
pur nella legittima lontananza dei presupposti e degli approcci. Le rsm sono un
regalo che possiamo decidere di farci; qualcosa in più, non certo qualcosa in
meno.
I segni zodiacali sono lettere scritte da Dio
negli ammassi stellari.
(Ugo di San Vittore 1096-1141 priore di Parigi)
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Casa
Argomento
Prima
Nunzia Coppola (Meskalila)
ARMONIA COSMICA
NEL TEMPO-SPAZIO
L.A. 157-191
“… siamo come isole nel mare, separate in superficie, ma connesse in profondità”.
William James
Saraswathi Namastubhyam Varade Kaamaroopini Vidyaarambham
Karishyaami Siddhir Bhavatu Mey Sada
Rendo omaggio a Te, Sarasvathi, Signora del Desiderio. Rendo omaggio a Te,
all’inizio di questo studio, affinché la dedizione e l’impegno possano essere fruttuosi. (Estratto da Saraswathi stotram)
La differenza non impedisce l’unione, anzi è come l’apertura verso l’immensità dei colori che creano un’infinità di possibilità. L’armonia così ambita e ricercata è anche la coincidentia oppositorum. Ma quella più importante è l’armonia interiore.
Analisi rigorosa delle attuali conoscenze sulla struttura della materia e
relative deduzioni.
***
Casa Prima
29
L’Astrologia è l’Arte d’intrecciare tecniche, calcoli, grafici e figure con simboli e metafore, attraverso la connessione dei Cieli con le Terre, nello spaziotempo. Le Mappe natali sono strumenti di formazione permanente che permettono veri e propri viaggi alla scoperta degli universi recessi all’interno del
nativo. Basandosi sulla percezione, l’analisi e la comprensione dei cambiamenti esistenziali, questi viaggi favoriscono il discernimento degli atteggiamenti e
delle predisposizioni che aiutano il nativo ad assumere atteggiamenti consapevoli nei confronti di sé, dell’ambiente, della società, del pianeta e del Cosmo.
Ovviamente, tali finalità sono comuni anche alle discipline scientifiche, sociali
e religiose, così come a quelle non scientifiche e non religiose che da sempre
guidano l’umanità. Molteplici e crescenti sono, infatti, i modelli e i percorsi
verso la conoscenza, compresi quelli di tipo ateo. Le teorie evolvono e cambiano, i presupposti scientifici e religiosi non sono più inconfutabili, mentre le
teorie iniziali restano validi concetti dai quali si evolvono quelli successivi.
Scienza e religione, i due pilastri a sostegno delle sicurezze umane, ormai sono
uscite dalla dimensione di episté­me e se di atteggiamento epistemico di base
si può parlare, esso è limitato alla necessità di una ricerca permanente. L’atteggiamento del ricercatore, infatti, implica una compagine mentale tesa verso
la continua meraviglia e la pluralità delle teorie; include scambi tra scienze
esatte e scienze umane, tra religioni monoteiste e politeiste, tra nuovi saperi e
antiche tradizioni. Per esempio, le scoperte e le ipotesi della nuova fisica si
stanno espandendo, incorporandosi nel patrimonio culturale planetario, allo
stesso modo in cui la rivoluzione copernicana compenetrò la cultura rinascimentale. L’approccio pluralista è evidente nella rete nodale che abbraccia la
cosmologia sumera, la filosofia greca, l’arte tibetana, la medicina cinese, la
cosmologia hopi, lo Jotisha hindu, le tradizioni amerindiane, la fisica delle
Superstringhe, il mondo delle reti informatiche e tante altre discipline, tra cui
l’Astrologia antica e moderna.
Spesso, ciò che non è segnatamente scientifico, tradizionalmente religioso o
culturalmente consueto, soprattutto se si distacca dai canoni delle organizzazioni dominanti, sconvolge il processo omeostatico di molte persone. La naturale tendenza a resistere al cambiamento, dal punto di vista biologico, si sviluppa all’interno di comportamenti reiterati in cui si forma l’identità: le tendenze emotive e comportamentali, parti del “codice genetico a breve termine”,
sono trasmesse dai genitori e dai progenitori, attraverso gli schemi delle connessioni sinaptiche (reti neurali). Per questo, temendo la perdita delle sicurezze
consolidate, l’essere umano tende a trincerarsi dietro comode abitudini mentali, conservando il cosiddetto “steady-state”. Quanto più forte è il rifiuto verso i
concetti estranei, tanto più essi sono avvertiti come ostili e, in alcuni casi, pericolosi. Questa resistenza al cambiamento, se spinta all’estremo, produce una
mentalità fondamentalista. Eppure, cambiare è segno di vita! Varcare le frontiere di altri saperi, integrarli in sé, non indebolisce le proprie radici, ma le rin-
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forza perché esse stesse affondano in periodi precedenti, contenendoli e superandoli, senza eliminarli.
Diversità, molteplicità e unità
Oggi, le nuove scienze e la psicologia sono molto concentrate sullo studio
dell’armonia tra diversità e unità. Ad esempio, vi sono state numerose indagini
sulla sincronicità di alcuni eventi non comprensibili in termini psicologici o fisici, perciò catalogati come “fenomeni d’isocronicità nello spazio degli eventi”1.
Con il trascorrere del tempo e con i cambiamenti emergenti, sempre più vivo
diventa il desiderio di promuovere la riflessione sulle diversificazioni umane.
Intrecciare i fili di possibili linguaggi sociali, basati sulla valorizzazione delle
ricchezze umane nella loro molteplicità, implica un passaggio che partendo
dalla fase preliminare, diventa orientamento verso l’alterità. L’intercultura,
infatti, magnifica l’arricchimento nascente dall’ascolto e dall’incontro con l’altro, sia esso essere umano, animale, elemento della natura o “nuova” forma del
sapere. Aprirsi a una nuova disciplina è come modulare la propria maniera
d’esprimersi, secondo un ritmo in cui la mente, pur non perdendo la lingua
d’origine, si armonizza con un nuovo idioma e con la cultura inerente.
Tra i numerosissimi linguaggi da approfondire, quello astrologico permette
l’esplorazione di una miniera ricca di antichi e nuovi saperi che non teme, anzi
accoglie le differenze culturali, metodologiche e stilistiche. Il termine differenza
(dal latino de-fero, disseminare, spargere) implica l’idea della pluralità. Praticare l’Astrologia, infatti, non significa rinnegare la scientificità o perdere la propria
razionalità; anzi, agli studenti e agli studiosi di astrologia è richiesta una rigorosa pluralità di esperienze, inclusiva di logica, metodicità, capacità analogica e
creatività. L’Astrologia non è una fede, né una scelta confessionale, né una
pratica indispensabile o salvifica, ma uno strumento evolutivo tra mille altri.
Stranamente, pur essendo antica come il tempo e lo spazio, pur essendo praticata in ogni paese del nostro pianeta, questa disciplina trasversale a molte
altre vive e si espande in una dimensione da nicchia, sul confine del marginale;
anzi, spesso è gravata da vere e proprie azioni emarginanti, almeno qui in Italia.
Tanto per citare un esempio: è capitato che per la pubblicazione del mio curriculum in ambienti accademici mi sia stato chiesto di omettere la parte comprendente la formazione astrologica. Alcune persone associano l’Astrologia
alla superstizione, considerandola un vezzo anacronistico, un riverbero primitivo, adatto agli sprovveduti. Io condivido queste considerazioni, ma solo per
quel surrogato di astrologia, volgarizzato dai media. Invito, invece, chi lo desidera ad ampliare il proprio orizzonte, sperimentando il pensiero astrologico;
Queste indagini si sono sviluppate alla fine del ventesimo secolo, con le teorie e le formule matematiche legate alla possibilità di definire in termini, matematicamente, chiari
l'universo conosciuto come multiverso.
1
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nello stesso tempo, esorto chi conosce questa disciplina a non banalizzarla.
L’obiettivo del nostro Convegno è proprio questo.
I - L’intercultura e la valorizzazione delle diversità, principi fondanti
dell’astrologia.
“Perché siamo qui? È questa una domanda che ha tormentato filosofi, teologi e quelli che hanno bevuto un drink di troppo; tuttavia, i fisici teorici hanno
un modo più essenziale per farsi la stessa domanda: perché c’è, qui, ogni
cosa?”
Geoff Brumfiel, 2006
Chi trascende i confini della visione univoca, via via che si addentra negli
spazi profondi della molteplicità, può sperimentare la mirabile pletora di fenomeni in cui microcosmo e macrocosmo schiudono il loro continuo mutamento.
Le domande-matrici che da sempre incuriosiscono gli esseri umani, ora sembrano espandersi e moltiplicarsi in interrogativi che implicano un pensare più
complesso e reticolare.
Chi siamo? Che cosa siamo? Come siamo? Dove siamo? Da dove veniamo? Dove andiamo? Come andiamo? Con chi andiamo? Come e perché cambiamo? Che cosa facciamo? Perché lo facciamo?
“Pensare nella complessità” moltiplica le domande o le divide in mille altri
quesiti, favorendo l’armonia tra i processi mentali, siano essi collettivi o individuali. Il pensiero reticolare con la considerazione delle differenziazioni, per
esempio, è molto utile in ambito astrologico perché aiuta a collegare i molteplici fattori del Tema in esame, favorendo la lettura delle realtà più lontane e
complesse del nativo. In questo modo, il futuro diventa plasmabile perché composto di possibilità che si vanno chiarendo, un istante dopo l’altro.
Già nello scorso secolo, il matematico Luigi Fantappiè2 affermava che l’universo andrà verso un aumento graduale di fenomeni sintropici, con la conseguente implementazione delle differenziazioni. Irwin Laszlo afferma che l’insieme complessivo della materia nello spazio-tempo influenza il comportamento
di ciascun “quanto”, di ciascun atomo e di ciascun organismo. Il cervello
umano è intimamente connesso con il suo ambiente e con la realtà nel suo
complesso3, attraverso un’influenza reciproca. Buchanan con la ‘scienza delle
reti’ afferma che le relazioni personali, il cervello umano, i virus, la comunicazione e i trasporti agiscono, attraverso reti complesse, regolate da principi non
2
3
Giuseppe Arcidiacono, Fantappié e gli Universi, Di Renzo Editore
Ervin Laszlo, Risacralizzare il Cosmo. Per una visione integrale della realtà, Urra Edizioni,
2008
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visibili ma comuni a tutti gli aspetti della realtà, rendendola più semplice da
interpretare4. Secondo Gregory Bateson, la struttura connettiva è un concetto
cibernetico di unità e interazione tra le varie realtà oggettive dell’esistenza, che
pur apparendo separate e indipendenti, rivelano una profonda reciprocità informatica, come se la natura possedesse una sorta di rete mentale nella sua globalità vivente.
La valorizzazione delle differenze non invalida le convenzioni comuni, ma le
accetta, sapendo che sono strumenti diversamente utilizzati. Questo concetto
è evidente nella storia dei calendari, ove ogni capodanno è tributario della cultura locale di cui il calendario stesso è espressione. Anche le ore sono misure
ideate per dare un limite misurabile al tempo: si tratta di unità convenzionali
che risuonano nel mondo delle differenziazioni a intervalli diversi, secondo il
parametro prescelto.
Differenziare è come definire il valore di numerose gemme preziose, sapendo che pur diverse per colori, trasparenze e fattezze, tutte appartengono all’immenso scrigno dei tesori offerti dalla Madre Terra e dal Cosmo. La differenza
non impedisce l’unione, anzi è come l’apertura verso l’immensità dei colori che,
trascendendo la coscienza bicromatica, creano un’infinità di possibilità. Dai
colori si schiudono nella nostra mente sistemi multipli e policromi da cui evolvono idee e pensieri, in cui la scala dei grigi non è un graduale passaggio
dall’integrazione all’appiattimento, ma diventa una delle infinite nuances della
realtà. Ai colori e alle luci sono associati i vari corpi celesti che brillano o si
oscurano nella volta celeste. L’interconnessione tra cieli, terre ed esseri umani
è una tra le tante possibilità per sviluppare la consapevolezza che gli altri sono
portatori di diversità e richiedono finalità relazionali sempre più ampie. Per
quanto concerne noi astrologhe e astrologi, l’apertura alla diversità e alla molteplicità implica rispetto verso teorie, esperienze e concetti astrologici diversi
da quelli consueti. Le diversità sottendono il principio che l’infinito esiste, perciò non fanno paura a chi le scopre come risorsa. La molteplicità sottende
armonie infinite.
II - Armonia e mondi pluriversi.
“Ciò che è bello nella scienza è ciò che troviamo bello in Beethoven. Nel
mezzo di una nebbia di eventi appare ad un tratto una connessione. Essa esprime un complesso d’interessi umani che entra nel più profondo dell’anima, che
lega cose che da sempre vivono in noi, ma che mai avevamo correlato...”.
Victor Weisskopf
4
Buchanan Mark, Nexus. Perché la natura, la società, l'economia e la comunicazione
funzionano allo stesso modo, Mondadori
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Etimologicamente, la parola armonia deriva dal greco harmonia, termine
derivato del verbo harmozein (congiungere, accordare), che si ricollega, a sua
volta, ad harmos, giuntura. In genere, interpretiamo l’armonia come consonanza di suoni, colori, forme, sensazioni o vibrazioni; insomma, come equilibrio fra
vari elementi o come sintonia capace di produrre una sensazione gradevole. In
campo musicale, l’armonia è la simultaneità tonale di più note (che già di per
sé implica la pluralità). In letteratura, l’armonia di un testo è l’effetto musicale,
ottenuto prestando particolare attenzione al suono delle parole e alla qualità
ritmica della loro composizione. Sul piano spirituale, l’armonia è il frutto di una
continua integrazione tra momenti di serenità, esperienze contrastanti, conflitti,
crisi e momenti di beatitudine. Sul piano collettivo, è l’equilibrio tra l’unità e la
diversità. L’armonia, inoltre, offre allegorie infinite sui misteri del cosmo. Tra i
miti connessi con il principio di armonia, quello di Harmonia e Kadmos offre
inesauribili metafore. La figura di Harmonia è anche il simbolo dell’integrazione
degli opposti: tra l’altro, il suo carro nuziale era trainato dalla lince e dal leone,
due animali tradizionalmente incompatibili. Kadmos ricevette in dono da Apollo la capacità di trarre dal suo zufolo la musica che trasformava il suono in
eufonia. Alle nozze di Harmonia e Kadmos parteciparono le dodici Divinità
olimpiche che nell’insieme simbolizzano il percorso solare; Ermete offrì alla
sposa una lira, Atena le regalò una veste luminosa e la madre di Giasone la
iniziò ai misteri eleusini.
Questi pochi elementi mitologici possono già sviluppare un fluire incessante
di riflessioni sull’essenza dell’armonia, come sintesi e integrazione di elementi
diversi tra loro. Per questioni tecniche, non mi è possibile dilungarmi sul simbolismo di questo tema, ma si potrebbe riprendere l’argomento nella sua accezione mitologica in una prossima occasione. Dalla musica delle sfere pitagoriche al mondo della fisica quantistica e oltre, l’uomo continua a cercare l’armonia dell’universo.
Pitagora (575 a.C. – 495 a.C) proclamò il principio dell’armonia celeste, al
ritorno da un viaggio in Oriente, affermando che tutti i corpi celesti, viaggiando
nello spazio, emanano vibrazioni specifiche che nel loro insieme creano la
“musica delle sfere”. Nell’armonia delle sfere egli individuava il confine tra gli
universi noti e ignoti. Ispirandosi a questi principi, egli consigliava uno stile di
vita mirato a riconoscere e riprodurre l’armonia del Creato. Le sue intuizioni
concernenti le scienze matematiche e numeriche, i vari livelli di consapevolezza e il modo di vivere, promossero sviluppi rilevanti nel V e IV secolo a.C.,
influenzando anche l’arte, la musica, l’astronomia e la geometria.
Eraclito (535 a.C. – 475 a.C.), benché critico nei confronti delle teorie pitagoriche, affermava che gli opposti si congiungono in un principio di armonia.
Egli sosteneva che solo il cambiamento e il movimento sono reali, che tutto
scorre e perciò non ci si può bagnare nello stesso fiume due volte. Secondo la
sua teoria del divenire, tutte le cose sono in un ricorrente stato di flusso e in
34
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costante processo di trasformazione. Questa ipotesi si rispecchia oggi nella
teoria del Caos che James Gleick definisce come “scienza del processo piuttosto che dello stato, del divenire piuttosto che dell’essere”. La pratica conoscitiva
di Eraclito ruotava, dunque, intorno all’asse dell’opposizione e della congiunzione, indicando molto distintamente l’armonia derivante dall’integrazione degli
antistanti. Molto chiari, a proposito, mi sembrano i suoi tre frammenti: «ciò che
contrasta concorre, e da elementi che discordano, si ha la più bella armonia»,
«armonia che da un estremo ritorna all’altro estremo com’è nell’arco e nella
lira», «armonia invisibile della visibile è migliore». Negli estremi dell’arco e della
lira, egli rappresentò le varie polarità insite nel concetto di tempo e di esistenza:
principio e fine, vita e morte. Per Eraclito, l’armonia nasce da estremi opposti
che s’incontrano, oltrepassando la temporalità e la sfera umana.
Ancora più rispondente al concetto del pluralismo è la teoria del pitagorico
Filolao (470 a.C. – 390 a.C.) che descrisse l’armonia come “unità del molteplice e concordia del discordante”.
Tolemeo (100-178 d.C. ca.) affermava che la perfezione armonica dei cieli
si riflette nelle tre consonanze interne al cerchio dello zodiaco. In esso le proporzioni musicali scaturiscono dal rapporto tra gli archi sottesi al diametro,
corrispondente all’intervallo di ottava, ai lati del triangolo, corrispondente alla
quinta, e del quadrato, corrispondente alla quarta.
Paracelso (1493 -1541) affermava: “Fino quando non conosciamo lo stato
di armonia interiore del paziente, noi potremo al massimo liberarlo dalla sua
malattia. In questo modo, però, egli si ammalerà subito dopo, perché non si è
fatto nulla nei confronti della sua armonia interiore. In verità, è la sua armonia
interiore su cui si deve intervenire”.
Johannes Kepler (1571-1630) nel Mysterium cosmographicum (1596),
affermava che nella creazione del mondo e nella disposizione dei cieli, Dio
abbia “guardato a quei cinque corpi regolari che hanno goduto di così grande
fama dai tempi di Pitagora e Platone” e abbia concesso alla loro natura il numero, la proporzione e i rapporti dei moti celesti.
In seguito, nel libro V di Harmonice mundi (1619), egli collegò i rapporti
armonici con le relazioni geometriche già teorizzate nel Mysterium. Dall’intreccio tra matematica, teoria musicale e cosmologia, Keplero fece emergere la
centralità e l’importanza dei pianeti, ai quali assegnò un intervallo la cui nota
più grave corrispondeva alla velocità minima e quella più acuta alla massima. I
pentagrammi rappresentavano la struttura armonica del cosmo, in cui l’ampiezza degli intervalli era direttamente proporzionale all’eccentricità dei pianeti.
Nel Seicento, il principio dell’armonia delle sfere raggiunse la sua espressione massima, coinvolgendo diversi ambiti dello scibile umano: astronomia,
astrologia, teologia, filosofia, musica, anatomia.
In Astrologia occidentale, alcune correnti moderne specifiche si basano sulla
teoria delle armoniche. L’astrologo Dom Néroman, in “Musique, clef du
monde”, suggerisce una concezione delle armonie celesti, associate alla strut-
Casa Prima
35
tura degli archetipi, secondo il mondo di Platone. John Addey (1920-1982),
invece, rifacendosi alla teoria Navamsha5 dello Jyotis.a6, ha elaborato l’interessantissima Astrologia delle Armoniche.
Secondo la filosofia hindu, la legge del karma7 rappresenta l’armonia del
preciso momento in cui l’anima sceglie il tempo e il luogo del concepimento,
piantando i semi del proprio divenire, attraverso il ciclo di morte e rinascita. Il
tempo cosmico si manifesta in sintonia con la Terra e con la vita degli esseri
umani, attraverso la metafora dell’armonia creata dal Damaru8 di Kālī e di
Shiva Nataraja, la Divina coppia della danza cosmica e del passaggio da un
ciclo evolutivo al successivo, tra un’espansione e una contrazione del Cosmo.
I due danzano in un cerchio di fuoco che rappresenta il processo di vita e
morte. I loro movimenti comunicano il cambiamento cui è soggetta ogni cosa
e l’energia che assume, costantemente, nuove forme nella Lilā (gioco) della
creazione. Il perenne divenire degli universi è rappresentato dalla divina danza
nello spazio e dai movimenti cadenzati nel tempo al ritmo del tamburello a
forma di clessidra. Infatti, sono chiamati anche Mahākāli e Mahākāla, la Signora e il Signore del tempo cosmico. Ogni ciclo cosmico ha un inizio, un culmine, una fine, una pausa, un nuovo inizio e così via. La pausa di ritiro e stasi tra
un ciclo e il successivo è rappresentata, invece, dal dormiente Vishnu9 in
yoganidrā, adagiato sulle spire di Ananta, il serpente simbolo dell’Infinito.
Questi antichissimi principi cosmologici sulla ciclicità somigliano ai concetti
della nuova fisica in cui big bang10 e big crunch11 sono fenomeni ciclici: l’universo vive una prima fase di espansione, per poi ribaltare la tendenza, implodendo gradualmente fino alle dimensioni di una galassia, di una stella, di un
pianeta, di un sasso, di un granello, di un planck12 e così via, fino a un nuovo
ciclo di espansione.
“Se il TN è l’albero, il Tema Navamsha è il frutto”. Gli astrologi indiani con la Navamsha,
misurano la forza del tema natale e analizzano la compatibilità relazionale del nativo. Il
tema Navamsha nasce dalla divisione dei 30° di ogni segno in nove parti di 3°20’ ciascuna.
6
Astrologia hindu.
7
Vedi articolo, http://www.astravidya.com/astrologiacarmica3.htm, Nunzia Coppola Meskalila
8
Il tamburello
9 Visnù forma, insieme con Brahma e Shiva, la Trimurti. All'interno della Trimurti Brahma è
la creazione, Visnù la conservazione e Shiva la distruzione, necessaria per il cambiamento
e il ciclo successivo.
10
L'universo iniziò a espandersi da una condizione iniziale, estremamente, calda e densa e
questo processo di espansione dura tutt'ora. 11
La forza di gravità di materia ed energia nell'orizzonte osservabile può fermare l'espansione dell'Universo, e in seguito invertirla.
12
Il tempo di Planck è l'unità naturale del tempo, ossia il più breve intervallo di tempo misurabile.
5
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I temi dell’armonia sono, dunque, strettamente connessi con il mondo delle
moderne scienze. Secondo la fisica ultramoderna, la materia vibra con frequenze differenziate, in una sinfonia di suoni. Ogni sistema, ogni particella elementare, ogni galassia, ogni essere umano, è composto di suono, l’unità fondamentale alla base dell’enorme diversità del Cosmo, di cui il sistema planetario è
solo una piccola parte. Nell’armonia cosmica, ogni individualità, per quanto
unica e irripetibile, è inserita nell’energia del tutto e contiene in sé, in varia
misura, tutti gli altri tipi di energia. Lo stesso avviene per alcuni principi in
dichiarata antitesi. Omeostasi13 e caos, per esempio, sono due termini in apparente incompatibilità: l’omeostasi è associabile ad una funzione ordinata ed
equilibrata; il caos è considerato sinonimo di disordine incontrollabile e squilibrio. Eppure, nell’omeostasi sono insiti molti aspetti caotici, mentre nel caos si
celano varie regolarità. “Bisogna ancora avere un caos dentro di sé per partorire una stella danzante”.14 Negli esseri viventi, ordine e disordine, stabilità e
variabilità convivono in armonia perché anche la mente umana partecipa alle
fasi di armonia e squilibrio del creato.
Forse, l’armonia tra evoluzione personale e consapevolezza dell’altro è legata ad un gioco di equilibrio tra il processo di differenziazione e quello di appartenenza, tra l”omeostasi psichica e la funzione dei neuroni specchio15: da una
parte, il processo omeostatico aiuta a preservare lo stato raggiunto e a soddisfare i bisogni, limitando le infiltrazioni esterne troppo dirompenti; dall’altra, i
neuroni specchio favoriscono l’empatia e l’immedesimazione nelle azioni e nei
pensieri degli altri. Mi sembra che l’armonia tra queste due funzioni garantisca
la sicurezza per la conservazione dell’individualità da una parte, e la partecipazione empatica alla molteplicità, dall’altra.
Alla complessità della realtà umana si affianca la pluralità degli universi o
meglio, dei pluriversi. La parola “universo” deriva dal latino universus, formato
da unus (uno) e versus (da vertere, volgere). Alcuni dei suoi significati sono
Il termine “omeostasi” fu coniato dal fisiologo Cannon (1934) per spiegare che la motivazione riporta le funzioni dell’organismo in una condizione di equilibrio ideale, con la
riduzione della tensione prodotta da un bisogno insoddisfatto. In biologia, è l’attitudine degli organismi viventi a mantenere in stato di equilibrio le proprie caratteristiche al variare
delle condizioni esterne.
14
F. Nietzche, Così parlò Zarathurstra, Prologo 5
15
Queste cellule sono state scoperte da Giacomo Rizzolatti, Leonardo Fogassi e Vittorio
Gallese all’Università di Parma. Alcune aree del cervello, normalmente addette a guidare
il movimento, sono dotate di neuroni specifici, detti “neuroni specchio” che si attivano,
sia quando si compie una certa azione, sia quando la si osserva, mentre è compiuta da
altri. I neuroni dell’osservatore “rispecchiano” il comportamento dell’osservato, come se
stesse compiendo l’azione egli stesso. Questi neuroni sono stati individuati nei primati, in
alcuni uccelli e nell’uomo. Negli esseri umani, i neuroni specchio, localizzati nell’area di
Broca e nella corteccia parietale inferiore del cervello, sono connessi con la comprensione di azioni, intenzioni ed emozioni altrui; presiedono all’imitazione, all’apprendimento e
al linguaggio.
13
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“che volge verso l’unità”, “che volge verso una sola direzione”. Il termine “Pluriverso”, neologismo la cui etimologia latina significa “in molteplici direzioni”,
fu coniato nel 1977 dal filosofo francese Edgar Morin, nel saggio «La Méthode.
La Nature de la Nature», in cui proponeva l’universalità come insieme di molteplici universi. Giocando un po’ con le parole, emerge alla mia coscienza l’idea
di un mondo multiversale o pluriversale, piuttosto che universale.
Dal 1980, alcuni cosmologi hanno dedotto che universi multipli si potrebbero essere formati, durante un periodo precedente al Big Bang. Più recentemente, secondo alcuni concetti della fisica contemporanea, quello che avviene nel
nostro Universo, deriva dalle vibrazioni di ultramicroscopiche stringhe, nascoste nella profondità della materia. Secondo Brian Greene, “ll mondo microscopico appare pieno di piccole corde di violino, i cui modi di vibrazione orchestrano l’evoluzione del mondo16.” Queste nuove teorie non devono essere confuse
con i vagheggiamenti deliranti e immaginari di alcune correnti settarie. Purtroppo, a discapito dei fisici che dedicano la loro vita alla ricerca, si stanno creando
movimenti che, arbitrariamente e senza alcuna cognizione scientifica, associano le superstringhe alle previsioni dell’Armageddon, o alla “profezia Maya”, ai
viaggi intergalattici o agli universi paralleli abitati da pensieri forma e spiriti
guida. Insomma, qualcuno tende a mescolare fibrille di teorie scientifiche male
apprese, con frammenti di dottrine inventate di sana pianta, sullo sfondo
minaccioso dei vari millenarismi, prontamente rivisitati e bonificati in assenza
della catastrofe annunciata. Questa divagazione mira a precisare che tali assurdità sono estranee sia al mondo della Fisica, sia a quello dell’Astrologia. Aprirsi all’intercultura e al pluralismo, per quanto possa sembrare contraddittorio,
non significa legittimare qualsiasi idea, solo perché tutto deve essere accettato,
indistintamente. D’altro canto, dissentire da questi deliri, non implica la mancanza di rispetto verso chi li professa. Pur discostandosi da queste teorie apocalittiche, si può cogliere l’occasione per riflettere sui problemi planetari che
chiedono un cambiamento per arrivare a una soluzione. Mi sembra utile, a
questo punto, fare qualche precisazione sulle teorie delle superstringhe.
III - Universi multipli e superstringhe; strumenti di consapevolezza nell’applicazione astrologica.
“I movimenti celesti ... non sono altro che un canto ininterrotto per molte voci
percepito non dall’orecchio, ma dalla mente, una melodia figurata che traccia
dei punti di riferimento nell’incommensurabile fluire del tempo”
John Banville: Keplero (Minerva 1990)
Keplero cercò per lunghi anni di comprendere la natura dello spazio tra Terra
e Sole, ma commise l’inevitabile e tipico errore dei suoi tempi: credere che il
nostro Sistema Solare fosse l’unico esistente. I successivi scienziati e fisici
Brian Greene, L'universo elegante, pag. 117
16
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hanno poi capito che il nostro sistema è uno fra quelli esistenti in milioni di
galassie. Attualmente, le scoperte e gli studi dei fisici vanno ben oltre l’esistenza delle numerose galassie, arrivando fino alle teorie basate sull’esistenza di
numerosissimi universi, di buchi neri che si trasformano in particelle elementari. La fisica moderna si basa su due fondamenti: la relatività generale fondata da
Albert Einstein e la meccanica quantistica convalidata da Max Planck. La prima
illustra il comportamento degli oggetti di grandi dimensioni (stelle, galassie,
ammassi di galassie, ecc.) presenti nell’Universo; la seconda illustra il mondo
atomico e subatomico (molecole, atomi, elettroni, quark, ecc.). Queste due
teorie hanno permesso progressi straordinari nel campo della fisica, ma sono
incompatibili fra loro. I fisici hanno, volutamente, ignorato questa inconciliabilità, applicando ognuna delle due teorie a un campo d’indagine diverso e specifico, senza far ricorso a entrambe contemporaneamente. Per studiare gli oggetti
piccoli e leggeri si è fatto ricorso alla meccanica quantistica; per analizzare
oggetti grandi e pesanti, invece, sono state utilizzate le leggi della relatività
generale. Ultimamente, però, sono sorte nuove esigenze: i buchi neri, ad esempio, sono oggetti con una massa molto pesante e nello stesso tempo sono molto
piccoli, perciò il loro studio richiederebbe l’applicazione contemporanea delle
due teorie. Einstein aveva intuito che il livello fondamentale della natura fosse
un singolo campo unificato, ma non riuscì a trovarlo, nemmeno dopo trenta anni
di assidui studi e ricerche. Secondo alcuni matematici e fisici moderni, l’incompatibilità tra la relatività generale e la meccanica dei quanti è superata dalla
teoria secondo cui tutti gli eventi dell’universo nascono da microscopici cicli di
energia, nascosti nel nucleo della materia. Dimensioni invisibili avviluppate nelle
pieghe dello spazio, buchi neri trasformabili in particelle elementari, irregolarità
nella trama dello Spazio-tempo: questa è la visione cosmica, secondo le varie
teorie delle superstringhe. La più seguita, in questo momento, è la Teoria della
supergravità in 11 dimensioni, chiamata M-teoria il cui punto cardine è l’unificazione delle 4 forze fondamentali17. La M-teoria appartiene alla TOE (Theory of
Everything) o Teoria del Tutto che abbraccia in un’unica formulazione tutte le
interazioni e le particelle presenti in natura. Secondo queste recentissime teorie,
le vibrazioni delle stringhe si manifestano come particelle, di cui massa e carica
sono determinate dalle oscillazioni della stringa stessa. Come le corde di uno
strumento musicale, producono differenti note, così le differenti vibrazioni delle
superstringhe si manifestano nelle forme di protoni, elettroni, quarks, fotoni,
ecc. Greene aggiunge che se potessimo esaminare le stringhe con maggiore
dettaglio, vedremmo che le particelle non sono puntiformi, ma presentano una
sorta di minuscolo anello unidimensionale. La sua visione culmina in un multiverso, dove spazio e tempo possono dissolversi in essenze più sottili e fondamentali. In sintesi, secondo Greene, nessuna regola fisica conferma l’idea che il
tempo scorra in una particolare direzione.
Gravità, Elettromagnetismo, Interazione forte e Interazione debole.
17
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Anche la coscienza umana è composta di particelle e di sistemi infiniti, sullo
sfondo invisibile di onde vibranti. Secondo il fisico John Hagelin, la teoria delle
superstringhe apre la possibilità a una sfera del pensiero, soprannominata
“materia di settore nascosta” che crea una connessione tra la consapevolezza e
il cervello fisico. La consapevolezza, infatti, può essere riflessa o modulata dal
cervello, ma non creata. Hagelin afferma, allora, che il contenitore di consapevolezza nell’essere umano è il corpo mentale o sottile, formato da uno stato
aggregato di particelle. Il corpo mentale è intimamente associato con il pensiero, allo stesso modo in cui gli atomi sono tenuti assieme da fotoni, elettroni,
protoni, neutroni e particelle.
In India, sin dall’antichità, si asserisce che l’essere umano è costituito da tre
corpi: Sthula sharira (corpo grosso o fisico), Sukshma sharira (corpo sottile o
mentale) e Karana sharira (corpo causale o cosmico). L’insieme dei tre corpi
forma le parti dello yantra (यन्त्र्) 18 cosmico. Il corpo sottile fa da ponte tra quello grosso e quello causale; inoltre, è portatore della consapevolezza che giace,
come addormentata, in forma potenziale. La consapevolezza può essere attivata,
attraverso vari strumenti: la meditazione, la contemplazione, le visualizzazioni, i
mantra (मन्त्र) 19, l’analisi della propria situazione planetaria, ecc. L’essenza dei
mantra è simile alla natura dei condotti insiti nel corpo sottile; come le corde delle
superstringhe, è percepibile, attraverso canali differenti da quelli consueti. Lo
stesso avviene per l’energia, le vibrazioni e i suoni dei corpi celesti. Secondo
l’Astrologia hindu, la combinazione dei pianeti insiti nel Grafico natale sottende
un’infinità di suoni e forme, associabili ai mantra e agli yantra. Ogni corpo celeste
possiede un suo specifico mantra e meditando su di esso, si entra in sintonia con
la sua energia. Gli astrologi indiani, spesso per migliorare il proprio livello di consapevolezza ed entrare con delicatezza nel mondo del nativo, meditano profondamente sui mantra dei pianeti analizzati; anzi, comunemente, forniscono al consultante uno specifico mantra per aiutarlo a ricomporre il tipo di armonia di cui ha
bisogno. Vi è forse una connessione tra l’ascolto dei mantra e i neuroni specchio
"Supporto", "strumento". Ogni utensile o arnese o macchina o arma è uno yantra. Il computer, la penna, il grafico natale ecc, sono degli yantra. Lo yantra per la meditazione è,
invece, una forma trasfigurata del macrocosmo o di una delle sue parti; è, inoltre, il ricettacolo grafico di una determinata Divinità. Lo Yantra è uno strumento iniziatico e richiede
specifiche tecniche di apprendimento e pratica. Ogni yantra ha un suono, una geometria
con simboli precisi da rispettare, a loro volta, associati a specifiche emozioni e modi di
essere. Quello che accade, durante la meditazione sul proprio yantra è personale, imprevedibile e al di fuori d’ogni regola. Ogni yantra, inoltre, ha una corrispondenza diretta con
il mantra che lo rappresenta.
19
Deriva da "Man", mente" e "trai" “proteggere, liberare”. Come suono cosmico, aiuta a riconoscere gli archetipi personali e collettivi. In india, il Maestro sussurra nell’orecchio del
discepolo un Mantra personalissimo, in sintonia con le esigenze profonde del meditante.
Vi sono anche mantra comuni e generali, aperti a tutti e di natura assai diversa dai segretissimi mantra iniziatici. I mantra dei pianeti, per esempio, sono ampiamente conosciuti.
18
40
Casa Prima
che agiscono sull’articolazione fonetica20, nell’area temporale, immediatamente
attinente al sistema uditivo. I mantra possono ottimizzare l’azione dei neuroni
specchio, potenziando la facoltà a diventare un po’ parte degli altri o a riscoprire
di esserlo; nello stesso tempo, potenziano la piena funzionalità del processo omeostatico. Tra l’altro, i mantra, così come i ritmi ripetitivi, creano un senso di tranquillità, attivando l’ipotalamo. Attraverso la sonorità del mantra, l’astrologa o
l’astrologo si rispecchia nel pianeta, riscoprendolo, come parte del cosmo, parte
di sé e del nativo in esame, secondo espressioni diversificate per quantità e qualità. Il risultato è un’interpretazione unica, personale e individuale dei fattori astrologici specifici, mentre è preservata la fedeltà ai loro significati canonici: armonia
tra adesione alla regola e superamento della stessa.
IV - Astrologia e Jyotis.a
“Penetrando nell’entità chiamata me stesso, io ho la possibilità di andare,
infinitamente, più lontano. Questo è ciò che importa veramente; se questo
manca, la vita ha davvero poco significato, perché non rimane altro che un ciclo
di piacere e dolore, di punizioni e di ricompense”.
Jiddu Krishnamurti, La conoscenza, in “Domande e Risposte”, 1983
L’Astrologia è forse la materia di studio più antica nella storia dell’umanità.
Le conoscenze astrologiche sono frutto della sinergia plurimillenaria tra etnie
diverse (mesopotamiche, egiziane, indiane, greche, latine, arabe, amerindiane,
ecc). Queste culture tanto diverse tra loro, hanno prodotto intuizioni emerse
dalla matrice cosmica dell’inconscio collettivo. Il loro sviluppo si esprime attraverso i più svariati criteri di ricerca e sperimentazione (cosmogonici, filosofici,
mitologici, psicologici, umanistici, previsionali, medici, astronomici, scientifici,
matematici, statistici, ecc). Ogni civiltà ha approfondito un proprio sistema
astrologico, apparentemente incompatibile con gli altri, ma capace d’illuminare più vivamente uno specifico settore di questa disciplina poliedrica. L’astrologia è una fonte viva e operante; nonostante i flussi e riflussi di rigetto da parte
di alcuni ambienti, continua ad essere sostenuta dal persistente consolidamento di pratiche, studi e ricerche. Essa continua a conservare un rapporto con gli
eventi storici da cui riemerge, dopo ripetute pause di sospensione. Trovo particolarmente affascinante il termine sanscrito che denomina l’astrologia:
Jyotis.a, ज्योतिष 21,“ciò che illumina, l’arte della luce”. Si tratta di una luce che
L’articolazione fonetica, principalmente, si attua nell'area di Broca, sita nell'emisfero
sinistro anteriore del cervello e dal lato della ricezione dei suoni.
21
Sistema astrologico induista (ultimamente, soprannominato in Occidente “Astrologia
vedica”. In realtà, questo tipo di Astrologia non è unicamente vedica). Alla base di questo
sistema, vi è lo zodiaco siderale con il calcolo dell’ayanamsa, secondo la precessione
degli equinozi. Lo Jyotis.a, inoltre, si basa su alcuni sotto-sistemi, completamente assenti
nell’Astrologia occidentale.
20
Casa Prima
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non rischiara semplicemente il futuro, ma anche le ombre del passato, attraverso la penombra del presente. Jyotis.a è l’arte che studia e decifra la natura
dei semi karmici, affinché il nativo possa trovare la sua melodia, accordandosi
con l’essenza di Kālapurusha (rappresentazione corporea del tempo cosmico)
e Vāstupurusha (rappresentazione corporea dello spazio cosmico). Lo Jyotis.a
associa i dodici segni zodiacali alle membra del Kālapurusha: l‘anima del
Kālapurusha è il Sole, la sua mente è la Luna, la sua colonna vertebrale è l’asse cosmico. Similmente, nel microcosmo (essere umano), l’occhio e la narice
destra rappresentano il Sole, l’occhio e la narice sinistra rappresentano la Luna;
la colonna vertebrale, invece, rappresenta l’asse della Terra e nello stesso
tempo il monte Meru o asse del Cosmo. Anche in Astrologia occidentale, la
melotesia zodiacale associa i segni alle parti del corpo umano, come si può
ammirare nel capolavoro dei fratelli Limbourg.
Lo Jyotis.a, oltre a comprendere elementi comuni a quelli di tutte le altre
tradizioni astrologiche, include un principio molto particolare: il karma (कर्म).
Secondo i principi karmici dell’Astrologia, il Cosmo è un organismo vivente e
l’essere umano è regolato dalle stesse leggi che governano i mondi, i corpi
celesti e gli universi. Ogni creatura umana, infatti, come già accennato, è costituita dal corpo fisico grosso, dal corpo sottile (con la funzione di canalizzare
l’energia necessaria ad ampliare la propria coscienza) e dal corpo causale che
è identico al cosmo. Il corpo sottile o mentale, formato da un’energia invisibile
e vibrante, è attraversato da una rete sottilissima di canali energetici (i chakra),
proprio come le particelle della materia sono attraversate dalle superstringhe
invisibili e vibranti. Il Tema natale riflette nell’insieme e nei particolari una simbologia molto elaborata che richiede vari livelli di lettura. Il Tema natale indica
il modo in cui vibrano e s’incrociano questi canali, secondo un ritmo e un’armonia tipica del nativo. Il Kālapurusha è rappresentato nella mappa temporale
del grafico con le sue configurazioni e interazioni planetarie, allo stesso modo
in cui il Vāstupurusha, è attivo nella mappa spaziale di un tempio con le sessantaquattro caselle che definiscono l’orientamento dell’edificio in armonia con
i punti cardinali e con il corso degli astri. Come nel cuore del tempio, così nel
cuore di ogni grafico natale, è espresso l’universo con i suoi ritmi di spazio e di
tempo: recinzioni, ingressi e labirinti segnano il percorso del nativo alla ricerca
della perduta armonia.
Come parte del Cosmo, il sistema planetario è un organismo vivente, costituito da energie e parti, legate tra loro da rapporti armonici. La consapevolezza
della posizione e delle caratteristiche planetarie nel proprio Tema natale aiuta
il nativo a comprendere i suoi cicli passati, traendone indicazioni per capire
come potrebbe essere il futuro e come intraprendere, infine, il viaggio di ritorno
al Cosmo. Infatti, l’Astrologia permette l’accesso ad una dimensione in cui i
vissuti, le riflessioni e le immagini insite nel grafico natale, permettono al nativo
42
Casa
Argomento
Prima
di ritrovare il suo senso di appartenenza, attraverso la consapevolezza di essere profondamente connesso al Tutto, pur essendo un individuo unico.
V – Conclusione
L’Astrologia non è un palliativo per lenire l’antico e lacerante terrore verso
l’imponderabilità del divenire, ma è un atto di coraggio nel pre-vederne alcuni
aspetti, accettando quelli che sempre resteranno oscuri e imprevedibili. Volgendo lo sguardo verso la volta celeste, specchio di miti pluriversali, si può percepire il codice astrologico come strumento d’intercultura e pluralismo, esistente
da millenni e ancora funzionante. Usare quest’antica arte come mezzo di conoscenza implica un viaggio per recuperare la parte autentica di noi che vive e
pulsa, nonostante i condizionamenti e le frustrazioni. Il viaggio, infatti, è la
disponibilità ad aprirsi, a mettere in discussione certezze e visioni irrigidite dagli
schemi abitudinari. Il tempo del viaggio implica, inoltre, il passaggio in un
ampio spazio interiore, composto di terre sconosciute; implica, perciò il riconoscimento della propria natura alla luce di nuove scoperte. Il percorso attraverso
i simboli e gli archetipi planetari è un pellegrinaggio verso le immense e oscure distese all’interno della nostra notte, dove troviamo la nostra stabilità, affrontando l’apparente perdita dell’identità. Dentro e fuori di noi, nello spazio e nel
tempo, c’è un manto stellato in cui si possono ritrovare storie personali e antiche memorie comuni all’intera umanità. Vivere la molteplicità di queste memorie storiche c’introduce al pluralismo e, quindi, alla nonviolenza. Attraverso la
disciplina astrologica, il nativo interessato al viaggio, partendo dal passato e
assorbendo la consapevolezza del presente, può rivolgersi al futuro nel modo
per lui più armonioso possibile. L’Astrologia è arte, disciplina, tecnica e molto
altro ancora. Essa permette la sintesi armoniosa tra pensiero logico e pensiero
analogico, tra razionalità e irrazionalità. Come abbiamo visto nei precedenti
paragrafi, essa aiuta il nativo a individuarsi, ma anche a entrare in contatto con
l’altro.
E l’astrologa o l’astrologo? Sin dai primordi dei suoi studi, s’immerge in un
sistema pluridisciplinare e complesso, impegnandosi, rigorosamente, nello studio, nella ricerca e nell’approfondimento sistematico di tutte le materie inerenti all’astrologia: astronomia, cosmogonia, deontologia, elementi di statistica,
etica, filosofia, geografia, informatica, matematica, metodologia di applicazione e di consulenza, mitologia, psicologia, riflessione linguistica, simbologia,
sociologia, storia, tecnica astrologica, tecnica della comunicazione, principi e
regole d’interpretazione, ecc.. Per quanto riguarda la consulenza, alle discipline
e materie già menzionate, s’impegna ad aggiungere chiarezza d’intenti, onestà
culturale, sensibilità, umanità, capacità di stabilire relazioni, capacità di ascolto, empatia, rispetto, capacità di analisi e di sintesi, continua formazione personale e profonda propensione all’interculturalità. Al momento dell’interpreta-
Casa Prima
Argomento
43
zione dei fattori di un grafico, inoltre, l’astrologa e l’astrologo devono trovare
l’equilibrio tra l’adesione scrupolosa ai significati canonici tramandati dalla tradizione e la personalizzazione degli stessi, associandoli alla natura del nativo.
In altre parole, pur mantenendo ben salde e chiare le radici della disciplina,
senza stravolgerle e snaturarle, deve rendere i significati flessibili e adattabili al
caso specifico o alla situazione emergente. E in ultimo, ma non per ultimo,
ancor più consapevolmente, deve essere capace di salvaguardare la sua individualità (omeostasi) e nello stesso tempo, saper stabilire un profondo contatto con il nativo (neuroni specchio). Deve conoscere e praticare la preziosissima
arte dell’armonia tra “contatto e confine”, fusione e ritiro. Per chi pratica l’astrologia spirituale e per l’asceta, in generale, ogni pianeta è un’estensione del Sé
nello spazio (ākāsha) esterno dell’universo e nello spazio interno della sua consapevolezza umana (cidākāsha). Ovviamente, non è richiesto agli astrologi di
scegliere, obbligatoriamente, il cammino spirituale o la via ascetica.
Nel flusso del cambiamento che coinvolge corpi e spazi, tempi e luoghi,
l’Astrologia è armoniosa come il canto di un “mantra”. La sua energia è in
grado di sintonizzarci con le vibrazioni dell’universo, della Terra e degli umani.
La stretta connessione fra ritmo e armonia, tra piccolo e grande, sottende una
ritualità che permette al nativo di percepire l’energia cosmica, immanente in
tutto ciò che esiste. Non sempre è necessario, però, decifrare l’intera volta
celeste per percepire l’energia planetaria condivisa con il cosmo. A volte,
bastano piccoli, efficaci gesti, come uno sguardo speciale o un cenno delle
mani. Il potenziale mimico delle mani, infatti, esprime il nostro umore e il nostro
stato d’animo, attraverso ogni piccolo movimento. Quanta armonia nasconde
un semplice saluto quotidiano! Quanta armonia esprimono i gesti antichi e
simbolici, come le Mudrā (मुद्रा)22! La Mudrā del Namaste o Namaskar, per
esempio, è il semplice atto di unire le palme delle mani per salutare l’altro,
riconoscendo l’energia cosmica che lo anima. La mano sinistra rappresenta il
principio femminile, la Luna; la destra rappresenta il principio maschile, il Sole.
Unendo le due mani in un afflato di consapevolezza, si comunica l’integrazione
di due polarità, sperimentando un’esperienza di unità. Le energie associate a
questi principi, unendosi, schiudono una molteplicità di pianeti, stelle e infinite
galassie. Ogni volta che, in uno stato di consapevolezza, uniamo le mani, possiamo avvertire l’energia dei nostri luminari (Sole e Luna), dei nostri genitori,
degli avi e degli universi. Con un solo gesto, ripercorriamo il processo evolutivo
della creazione e quindi, della nostra nascita e del nostro Tema natale. Interpretare un grafico astrale richiede la stessa energia di un atto rituale, è come unire
le mani per ritrovare il cosmo; implica la sacralità dell’entrata nel tempio, la
consapevolezza di un gesto nello spaziotempo. Il cerchio che racchiude, simbolicamente, le configurazioni astrali del nativo, è il confine tra il cielo e la terra,
tra il conosciuto e lo sconosciuto, tra noi e l’altro. Immergersi nei meandri del
Mudrā è un termine sanscrito che significa “atteggiamento”, “gesto simbolico” o "sigillo".
22
44
Casa Prima
grafico, significa immergersi nella vita dell’altro, perciò è necessario che i calzari siano lasciati sulla soglia. Ogni Tema natale è unico e impareggiabile, è la
dimostrazione della diversità e della pluralità nel tempospazio.
Se vedi tutte le creature in te stesso e te stesso in tutte le creature,
non conoscerai la paura.
Se vedi tutte le creature in te stesso e te stesso in tutte le creature
non conoscerai il dolore.
Come può la molteplicità atterrire chi in essa trova l’unità?
(Isha Upanishad)
Consultate regolarmente il sito www.cida.net!
in particolare vi raccomandiamo
“delegazioni”
e la voce “ultimissime”.
la voce
Troverete sollecitamentre i dati natali
di personaggi alla ribalta nonchè le notizie
dell'ultima ora, e specialmente
le modifiche dell'ultimo minuto
di conferenze della vostra Delegazione
(utili per evitare amare sorprese)
E in ogni caso vi sentirete ancor più
partecipi alla vita Associativa.
45
Casa Prima rgomento
Paolo Crimaldi
POSSESSIVITà, GELOSIE E GIOCHI
DI POTERE NELLA “COPPIA
CLANDESTINA”
L.A. 157-192
In cosa si caratterizza il tema natale se una persona ha una tendenza ad instaurare relazioni clandestine? Molto probabilmente il primo pensiero va alla casa
12^, ma pur essendo in parte vero, quasi sempre vi è un coinvolgimento di tutti
e quattro i segni mobili (Gemelli, Vergine, Sagittario e Pesci), segni nei quali,
sotto varie angolature, è presente la necessità di mantenere intatta la propria
libertà, anche se questa può costare in termini di relazionalità, e ancor più di
fusionalità.
Le dinamiche psicologiche inerenti ai segni mobili sono molto complesse e
talvolta, per un subdolo gioco magari voluto proprio da chi le vive, vengono
semplificate o banalizzate al punto da dire quasi nulla. Sicuramente mettono in
atto una nascosta dinamica di continua responsabilizzazione dei compiti nonostante la forma sia ben diversa. Molto spesso la persona che si coinvolge in una
relazione clandestina non desidera responsabilità vere, non accetta d’impegnarsi “finché morte non ci separi”, né di aiutare incondizionatamente “… in
salute e malattia …”, ma vuole viversi sicuramente una relazione appagante
sotto il profilo passionale, inserendo nella passione anche il pathos della sofferenza, pur se sempre circoscritta (e forse per tale motivo a volte più forte, ma
meno invalidante per i settori della vita).
La problematica affettiva che mette in atto chi ha forti valori in segni mobili (vedi Sole, Luna, Venere e Marte in segni o case mobili) è proprio di questo
genere. È probabile che la relazione clandestina metta queste persone in una
vera e propria dinamica emotiva in cui il cerebralismo sotto varie forme (gioco
per i Gemelli, analisi per la Vergine, ottimismo bonario per il Sagittario e
romanticismo illusorio per i Pesci) permette di stabilire legami di attaccamento
che a livello emotivo vengono vissuti in proprio (autismo emotivo-affettivo) che
non in coppia.
La possessività di cui poi si ha bisogno per continuare a vivere la relazione
non è funzionale alla propria emotività, bensì al proprio bisogno di controllo,
ovvero controllo del gioco e delle regole che si sono inizialmente scelte e che
con un po’ di pratica diventano sempre più semplici.
Non è facile comprendere i bisogni emotivo-fusionali di chi vuole viversi un
tale tipo di relazione, anche perché è piuttosto difficile che con queste persone
46
Casa
Argomento
Prima
si crei un’empatia tale da potersi poi chiaramente confrontare. C’è sempre
qualcosa che sfugge, che non è chiaro, che rimanda ad altro, eppure a vederli
sembra che vivano solo per quella relazione, che siano disposti a tutto pur di
vederla crescere, stabilizzarsi e portarla alla luce del sole. Ma un sole che però
toglie il mordente al gioco, lo banalizza nel quotidiano, nella routine, impedendo un atteggiamento tutto sommato edonistico e privo di notevoli impegni, ma
soprattutto non darebbe più motivo per vittimizzarsi e piangersi addosso.
Andiamo a vedere le singole case mobili in relazione alle dinamiche affettivo-relazionali.
CASA 3^: In questa casa le emozioni possono vivere sia sul piano mentale
che corporeo finché mantengono una vivacità tale da non far perdere l’interesse. Si può definire questa casa come una tattoo house (casa dei tatuaggi) perché disegnare il proprio corpo è un gioco e quindi il disegno è rimuovibile (o lo
si può trasformare) quando si è presi dal fascino di altri soggetti, colori ed
immagini. Non è qui il luogo delle infedeltà; chi ha valori emotivi (Luna, Venere e/o Marte oppure il pianeta Maestro della casa VII) legati a questa casa – o
al segno dei Gemelli – è portato ad instaurare relazioni, almeno inizialmente,
non serie, prive di contorni istituzionali. Possono essere delle vere e proprie
scommesse accettate più per spirito goliardico che per altro e sono comunque
condizioni indispensabili per entrare in un menage, poiché permettono in un
primo momento di non sentirsi imbrigliati, accerchiati in una relazione capace
di mettere a repentaglio la propria libertà d’azione e di pensiero. Inoltre questo
“distacco giocoso” iniziale è necessario e foriero poi di un vero e proprio attaccamento, dove le emozioni si mettono in gioco senza però quella necessità di
simbiosi iniziale peculiare alla stragrande maggioranza dei rapporti affettivi.
CASA 6^: Qui le emozioni sono parcellizzate, interessate, avviluppate ad
uno scopo che dà una certezza e sicuramente potere. La relazione è vissuta
come un gioco di scacchi, si cerebralizza al fine di poter ottenere il controllo,
fermo restando che le regole che valgono per il partner non hanno la stessa
identica validità per se stessi.
Il bisogno di rapporti non liberi nasce dal fatto che si può disporre di notevole potere contrattuale del tipo “faccio questo per te disinteressatamente”,
anche se poi l’aspettativa è quella di vedersi ricambiare e ringraziare a vita,
magari attraverso un legame di forte simbiosi, senza però mai chiedere nulla
direttamente.
Poiché tutto ciò è praticamente quasi impossibile che avvenga da parte del
partner, si presenta allora l’alibi della via di fuga dalla relazione in quanto non
dà quel che si cerca e su cui si è investito; è un modo molto subdolo per uscire da legami simbiotici sbilanciati che inizialmente si sono favoriti per veder
esercitato un proprio potere, e soprattutto per ricevere rassicurazioni emotive,
che però poi, con il tempo, diventano pesanti, difficili da gestire, veri e propri
Casa Prima
Argomento
47
macigni, tanto da arrivare ad allontanarsi, tacciando il partner di infantilismo
emotivo e scarsa maturità.
La paura a costruire un menage è data dall’insofferenza della routine, dalla
pressione creata dalla presenza di un partner fisso che andrebbe ad intralciare
il proprio quotidiano, richiedendo attenzioni più o meno costanti e minando
così la propria libertà di movimento… e conquista.
CASA 9^: Se nella casa precedente un tentativo di relazionarsi con il partner nel quotidiano c’era, qui già a-priori si cerca di andare oltre, di ricorrere a
storie vissute a distanza, mediatiche, sublimate o semplicemente straniere. Ma
non si tratta semplicemente di una tendenza ad innamorarsi di partner nati
lontano, bensì di persone orienti del pensiero, dionisiache in relazione al nostro
vissuto, con esperienze e modi di concepire la vita quasi, se non totalmente,
differenti dal proprio.
Tutto ciò garantisce chiaramente una profonda autonomia d’azione nel quotidiano, sia per la distanza fisica e/o mentale, sia per l’opportunità di viversi allo
stesso momento il rapporto come una mappa da esplorare continuamente con
nuovi mezzi, alla ricerca di percorsi alternativi che portano ad intravedere un
lato nuovo della persona amata. Finché tutto ciò è assicurato, ossia fino a
quando è possibile vedere nella persona amata uno straniero va tutto bene, si
procede senza ostacoli, ma nel momento in cui nulla, o quasi, resta più da
scoprire e si entra nella realizzazione del NOI, i rischi sono notevoli, poiché si
avverte una perdita del principio di espansione ed esplorazione, ci si sente
ingabbiati in qualcosa che viene vissuto come una delusione dei propri ideali e
quindi si tronca il legame, e se non si ha il coraggio di farlo, si guarda altrove
alla ricerca di una sublimazione culturale che funge da alibi per slegarsi dal
partner e spingerlo di rimando a decidere per entrambi.
In tal modo si casca in piedi, e non avvertendo alcun senso di colpa si può
iniziare una nuova esplorazione relazionale. Del resto il mondo è davvero
immenso e sarebbe davvero un peccato non conoscerlo, se non tutto, almeno
una gran parte di esso!
È utile chiarire che la maggior parte delle relazioni legate ai segni mobili
segue la dinamica del doppio legame, ovvero “se mi ami, non amarmi”.
Casa 12^: È la casa in cui se sono contenuti i pianeti personali, e quelli
legati all’affettività in particolare, si possono vivere situazioni relazionali di tipo
kafkiano. Qui può essere vissuto il tradimento del tradimento, ossia si può
decidere di strutturare rapporti volutamente ambigui ed indefiniti al fine di conservare intatta la propria autonomia affettiva di amare chi si vuole e soprattutto quando si desidera; per molti versi è il bisogno del superamento del limite
spazio-temporale ciò che caratterizza la psiche di queste persone. La difficoltà
a livello emotivo nel costruire delle relazioni stabili è data dal fatto che difficilmente ci si può sentire appagati da un solo partner, poiché questi dopo un po’
48
Casa Prima
di tempo, quando lo si inizia a conoscere realmente, andando oltre lo specchio
delle proiezioni personali, appare scontato, perde il fascino dello sconosciuto
da conquistare e da cui lasciarsi conquistare continuamente, venendo così a
cadere quell’atmosfera romantica, fantastica che è invece data dai primi
momenti, specie se legata ad amori impossibili o difficili (e talvolta anche patologici). Solo se permane questa impossibilità, le chance restano notevoli, altrimenti è probabile che la ricerca prosegua altrove senza però rinunciare necessariamente a ciò che già si ha a livello di relazione, giustificandosi con il fatto
che “… senza di me morirebbe, … commetterebbe un atto insulso”. Questo
apparente senso di responsabilità crea la giusta motivazione a trovarsi altro
come ricompensa a tale sacrificio.
In realtà in questo modo non si fa altro che tutelare la propria autonomia e
libertà, giocando sul passato o come una serie di matrioske, rimandando l’una
alle altre in una lunga – e talvolta indefinita – catena di relazioni, tale da confondere e disperdere anche il più provetto esperto in relazioni interpersonali.
Altri elementi che giustificano delle relazioni clandestine sono date dai
seguenti elementi della carta del cielo o nella sinastria:
- Aspetti di quinconce, a causa del senso d’incompiutezza ed insoddisfazione
che tale elemento della carta astrale può dare. Inoltre questo aspetto a livello sinastrico, soprattutto tra i pianeti personali dei due partner, può favorire
la nascita di una relazione non libera a causa della presenza di un’altra storia in uno o entrambi i partner, o può trattarsi di un menage in cui si frappongono spesso ostacoli di ordine pratico, dando così una continua difficoltà a poter vivere liberamente il legame.
- Transiti di Giove e Saturno in case mobili. Questi passaggi planetari possono favorire la nascita di relazioni non legate ai soliti criteri di scelta e soprattutto a relazioni non libere vissute come banco di prova o ulteriore esperienza per la propria crescita psicologica. Difficilmente però dopo la fine del
transito si trasformano in qualcosa di più solido e ancor difficilmente continuano ad essere vissute.
Bibliografia:
Andolfi M. (a cura di) – La crisi della coppia – Cortina
Elkaim M. – Se mi ami, non amarmi – Boringhieri
Huber B. & L. – Le case astrologiche - Meb
Riegger M. – Manuale di astrologia della coppia – Mediterranee
Sasportas H. - Le dodici case - Mediterranee
Stern D.N. e Ammaniti M. – Psicoanalisi dell’amore - Laterza
49
Casa terza
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Casa Terza
attività ASSOCIATIVA
L.A. 157-310
BOLOGNA
La Delegazione di Bologna, un tempo fra le più floride d’Italia, artefice di un
memorabile Congresso Nazionale nel 1989, è tornata a nuova vita con il contributo della “vecchia guardia” condotta da Tiziana Ghirardini, nuova Delegata,
che ha programmato una intensa vita associativa (insieme al Centro Astrologico Bolognese) e con progetti di Convegni specifici (ne è allo studio uno dedicato a Mario Zoli, che operò lungamente nella città)
***
DELEGAZIONE DI COMO - LECCO
A cura della Delegata M.Luisa Dell’Orto si è svolta ad Arosio una giornata
commemorativa del primo Presidente del CIDA Federico Capone, con la presenza della moglie Bianca e della figlia Chiara (vedi foto). I presenti intervenuti anche da Torino, hanno riportato testimonianze avvincenti sul carattere
austero e obiettivo di Federico, che ha praticamente introdotto in Italia la cultura astrologica francese (intensi i suoi contatti con Volguine), e anche in seguito ci è sempre stato di ausilio con le sue pubblicazioni, proseguite ora dalla
51
Casa Terza
figlia Chiara, in cui si è trasfuso questo limpido esempio di amore disinteressato per la cultura a beneficio degli altri. Tra i presenti ricordiamo Paolo Crimaldi,
Arturo Zorzan e Nadia Paggiaro di Venezia, Dante Valente, Claudio Cannistrà,
***
DELEGAZIONE VENETO
PROGRAMMA CONFERENZE E SEMINARI
PER L’ANNO 2010
Venerdì 15 gennaio
ore 20.30 ARTURO ZORZAN – presidente Gruppo Sirio
Previsioni per l’anno 2010
Venerdì 5 febbraio
ore 20,30
Venerdì 19 febbraio
ore 20.30
GUIDO SGARAVATTI
psicologo,artista,scrittore,studioso filosofie orientali
Il pianeta dei folli
SARA ALZETTA – antropologa
In Africa tra guaritori tradizionali e
guaritori carismatici
dall’1 al 15 marzo
Viaggio in CILE e ISOLA di PASQUA
(dettagli su L. Astrale e Sito CIDA)
RINO MANEO
ricercatore e collaboratore delegazione Romagna
L’ambiguità del doppio: l’analisi delle simbologie
dei glifi della Vergine e della Bilancia
Venerdì 26 marzo
ore 20.30
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Casa Terza
Sabato 17 aprile
ore 14.30-19.00
Seminario di ARTURO ZORZAN –
presidente Gruppo Sirio
Le 4 età dell’approccio al rapporto di coppia
Venerdì 7 maggio
Ore 20.30
Venerdì 21 maggio
Ore 20.30
LIVIO MONTANARO – delegato Cida per Asti,
studioso profondo in materia
L’uomo macchina “spazio-tempo”
FABRIZIO CORRIAS –
docente corsi certificati CIDA–deleg.Civitavecchia
Se la Luna e Saturno si osservano.
Analisi di un aspetto tra tradizione e
metodi contemporanei
giugno/luglio/agosto: pausa estiva
Venerdì 10 settembre
Ore 20.30
dal 17 al 24 settembre
Tavola rotonda
Applicazione dei Nodi Planetari
Viaggio-studio del CIDA
meta ancora allo studio (Bodrum, Alessandria o
Cipro per zona turca)
Venerdì 8 ottobre
Ore 20.30
Sabato 23 ottobre
ore 14.30-19.00
RITA PREGNOLATO – esperta studiosa del
regno vegetale
Le piante medicinali, dalla mitologia all’uso
popolare in armonia con le stagioni dell’anno
Seminario di ARTURO ZORZAN –
presidente Gruppo Sirio
La differenza tra Tema Solare e
Tema Lunare (esempi)
Venerdì 5 novembre
Ore 20.30
Venerdì 19 novembre
Ore 20.30
WALTER CRIVELLARO – conferenziere fuori
dagli schemi
Cantautori
MARIUCCIA REGINA – ex prof, attualmente
nel comitato redazione Nexus
M’ama non m’ama
Venerdì 10 dicembre
Ore 20.30
Sabato 18 dicembre
DANIELE LO RITO – medico, iridologo, scrittore
Organo: solo fisico o anche psiche
Cena sociale di fine anno
Conferenze e seminari si terranno presso l’Hotel LA MERIDIANA – Via
Terraglio 23 – Mogliano V.to
53
Argomento
DELEGAZIONE TOSCANA
CORSO DI ASTROLOGIA - LIVELLO AVANZATO 2010
Il corso, aperto a coloro che hanno già una preparazione minima di base, si
articola in dodici lezioni a tema, ognuna indipendente dall’altra, è quindi possibile iscriversi al corso intero oppure alle lezioni che interessano.
A coloro che seguiranno il corso intero verrà rilasciato un attestato di partecipazione.
13 Febbraio dalle 10,30 alle 13,00 La dominante planetaria e di elemento
dalle 14,00 alle 16,30 Il sistema delle case derivate
27 Febbraio dalle 10,30 alle 13,00 La tecnica degli encadrements
dalle 14,00 alle 16,30 Le stelle fisse
6 Marzo
dalle 10,30 alle 13,00 Lilith e luna nera
dalle 14,00 alle 16,30 I nodi lunari
27 Marzo
dalle 10,30 alle 13,00 Chirone
dalle 14,00 alle 16,30 Sinastrie e temi integrati
17 Aprile
dalle 10,30 alle 13,00 Astrologia medica
dalle 14,00 alle 16,30 Astrologia mondiale
8 Maggio
dalle 10,30 alle 13,00 I transiti dei pianeti
dalle 14,00 alle 16,30 La rivoluzione solare
Le lezioni sono state studiate tenendo in considerazione il proseguimento
dell’insegnamento della disciplina, iniziando quindi con diversi metodi per
l’interpretazione approfondita del tema natale, introducendo poi alcune tecniche specialistiche, per finire con le due principali tecniche previsionali alle
quali su richiesta dei partecipanti potremo fare seguire altre lezioni.
Docenti del corso saranno (in ordine alfabetico): Renzo Baldini, Maria Vittoria
Boni, Claudio Cannistrà, Marco Gambassi, Nicoletta Zignani e Maria Rosaria
Zinzula.
Costo: soci Cida - 30 Euro a lezione oppure 270 per il corso intero
non soci – 35 Euro a lezione oppure 330 per il corso intero
Luogo: “Studio ELEMENTI ” – Via Rosellini 10 – 50127 Firenze.
Per predisporre la preparazione del materiale didattico è necessaria la prenotazione, anche per singoli incontri, con almeno due giorni di anticipo, al numero 349 6707599.
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Casa quarta
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Casa Quarta
Mario Costantino
Gli eventi e la vita secondo
l’astrologia classica,
Mike Bongiorno
L.A. 157-410
Il personaggio Mike Bongiorno è stato senz’altro tra i più popolari che hanno
caratterizzato e influenzato negli anni la diffusione di aspetti della cultura e del
costume della società italiana attraverso il mezzo televisivo. La sua recente
improvvisa scomparsa, ha confermato quanto fosse popolare ed amato, se
consideriamo l’enorme affluenza alle sue esequie, di gente comune e di personaggi e la decisione, piuttosto inconsueta per un personaggio di spettacolo, di
riconoscergli gli onori dei funerali di Stato.
L’intento di questo articolo è di mostrare il tema di nascita nelle caratteristiche generali e nelle dominanti, che indirizzano le esperienze e gli eventi importanti della vita, per poi soffermarci sugli elementi tecnici, di un esame specifico
consueto degli astrologi classici ed in particolare Tolomeo, dell’indagine sulla
“durata della vita”.
Michael Nicholas Salvatore Bongiorno è nato a New York (U.S.A.) il
26.05.1924 ad un’ora dichiarata delle 22,30 di fuso (ore 2,30 T.U. del
26.05.1924). Come di consueto, esaminando Marte, Venere e Saturno, i dominatori della sizigia plenilunica avvenuta il 18.05.1924 alle ore 21,52 T.U.
(grado 27°39’ Toro), per la condizione di forza dichiarata in sizigia e confermata nel tema di nascita, scegliamo Saturno il quale “apre una porta del nascere”
(rispetto all’Ascendente)1 alle ore 22,18 di fuso (ore 2,18 T.U. del 26.5.1924).
Pertanto, proponiamo la figura della nascita per quest’ora rettificata:
Nelle 24 ore, del giorno, sono tanti i momenti in cui, secondo "cause precedenti", che
riguardano la "formazione di corpo e spirito", la nascita del bimbo è possibile. Secondo questa concezione, le fasi di formazione dell'embrione, dal concepimento alla nascita, devono
seguire un ritmo armonico, esprimere un'assonanza che consente il compimento della gestazione. A questa concezione risponde la tecnica che è di Tolemeo e del suo tempo. Seguendo
questa tecnica, ricercheremo, nel giorno di nascita, quei momenti in cui è possibile nascere.
Si tratta di quelle "aperture delle porte" in cui i pianeti formano rapporti di eguaglianza numerica in virtù dei loro moti, isaritmie (che devono essere considerate secondo il moto orario),
rispetto al sorgere o al culminare. Tali momenti possono essere pochi o tanti, ma la nostra
scelta deve riguardare solo quei rapporti che si creano tra quel pianeta, che ha un chiaro
dominio al tempo della sizigia e che troviamo riconfermato, per diritti, forza, operatività,
concordia di hairesis, nel tema di nascita. Per approfondire l’argomento delle isaritmie tolemaiche si può vedere l’articolo di Giuseppe Bezza e Marco Fumagalli: Henri Paul, “L’autista
di Diana” pubblicato su Linguaggio Astrale.
1
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Casa Quarta nto
Sole
Luna
Saturno
Giove
Marte
Venere
Mercurio
Tyche
Daimon
latitudini
-1.19
+2.69
+0.69
-2.50
+3.10
-3.63
-
declinazioni
21.06
-8.71
-7.75
-22.06
-18.03
+25.82
+12.29
21,06
-8,71
DH
3.29
2.54
0.13
4.43
3.57
5.16
1.35
0.17
0.17
AO
43.23
350.09
212.37
275.73
336.84
80.62
30.90
-
AO/DOCH
D 73.18
345.72
205.79
270.40
330.27
D 126.42
D 44.14
-
DR
38.70
41.37
1.77
51.43
63.31
98.65
17.82
-
Nel tema di nascita Saturno culmina con la sorte del Sole2 (Daimon) - nel
segno di sua esaltazione, la Bilancia - e la stella brillante Spica. Saturno è il
signore del segno ascendente (Capricorno): riceve l’applicazione del trigono di
Per questa e per le altre sorti indicate nell’articolo ci riferiamo al sistema di calcolo
successivo a quello adottato da Placido Titi e da Adriano Negusanzio. Qualche anno dopo la
morte di Placido, nella ristampa della Coelestis Philosophia del 1675, Francesco Brunacci e
Francesco Maria Onorati propongono un metodo di calcolo che mantiene la stessa struttura del
calcolo del Placido ma viene svolto interamente sull’equatore operando con l’ascensione obliqua dell’oroscopo e con le ascensioni miste (am) dei luminari, ovvero con le aoch nell’emisfero
ascendente e con le doch in quello discendente, in modo da ottenere l’ascensione mista della
sorte. Sulle argomentazioni teoriche e le modalità del calcolo, si segnala, per l’estremo interesse ed il carattere di assoluta novità, l’articolo pubblicato all’interno del sito www.cieloeterra.it
dell’associazione Cielo e Terra “La sorte oraria, il vero oroscopo lunare”, di Marco Fumagalli,
che amplia con recenti riflessioni quanto già indicato nell’altro suo articolo “il calcolo delle sorti
secondo Placido Titi” (pubblicato su Linguaggio Astrale n. 103 di giugno 1996).
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Marte (Acquario), dell’esagono di Giove (Sagittario), del quadrato di Venere
(Cancro), si è separato dal trigono con il Sole (Gemelli).
Il Sole è in quadrato alla Luna (Pesci), all’opposizione di Giove (Sagittario),
al trigono di Marte (Acquario), al trigono di Saturno e Daimon (Bilancia).
La Luna (Pesci) si separa dal quadrato del Sole (Gemelli) e si applica
all’esagono di Mercurio (Toro), al trigono di Venere (Cancro), al quadrato di
Giove (Sagittario), all’esagono con il grado del Plenilunio precedente la nascita
(grado 27°39’ Toro).
Saturno, Daimon, Tyche, sono in prossimità del meridiano; Venere e Mercurio sono in Case angolari; Venere è visibile e vespertina3 al Sole in nascita
notturna; Mercurio esce dalla sua invisibilità e fa levata eliaca4 entro 7 giorni
dalla nascita; la Luna e Marte, dalla seconda Casa, giungendo nella prima indicano eventi concernenti le attività e la professione; considerate le testimonianze del Sole e di Giove, la condizione di Saturno che culmina con la stella brillante Spica e il complesso delle figure descritte, tutto questo indica una grande
ambizione e delle circostanze che, ad un certo punto della vita, portano grande
successo, notorietà e popolarità durature.
Marte o Saturno posti in prossimità degli angoli del tema (il primo da osservare è il tramonto o Discendente) indicano sempre l’espatrio o comunque la
circostanza di alcuni periodi significativi della propria vita vissuti lontano dal
luogo della nascita.
Per la vita affettiva, gli aspetti, quali che siano, tra Sole e Luna, il trigono tra
Luna e Venere in segni d’acqua, il culminare della Bilancia (segno di Venere),
predispongono fortemente ai legami sentimentali, al matrimonio o a convivenze. La condizione della Luna posta in segno bicorporeo (segno mobile) che si
applica a più pianeti indica più legami importanti che si potranno verificare nel
corso della vita. La quadratura tra il Sole e la Luna indica momenti di crisi
anche gravi che riguardano, in dati momenti, i legami affettivi.
La condizione di Venere, Giove, Luna (astri umidi), di Mercurio in quarta
Casa (in segno umido) e che “osservano” il Mediocielo sono indicativi della
possibilità (e capacità organica) di avere figli e più d’uno. Saturno al Mediocielo in questo caso è indicativo di circostanze di vita (meridiano) che potevano
costituire un impedimento al desiderio di avere figli.
Il Sole essendo al sorgere, al grado levante, mattutini sono gli astri nel I e III quadrante,
vespertini nel II e IV. Vedasi il commento a Tolemeo di ´Alī ibn Ridwān, pag. 868 di “Arcana
Mundi”, Giuseppe Bezza, 1995.
4
Nel ciclo luminoso del pianeta rispetto al Sole è il momento (determinato per un dato
orizzonte locale) in cui il pianeta esce dai raggi del Sole ed appare visibile (levata eliaca mattutina) e quando il pianeta è ancora visibile e sta per entrare sotto i raggi del Sole (tramonto
eliaco vespertino). In queste due fasi si realizza la massima operosità del pianeta in quanto
aumenta di moto e di luce.
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Il quadrato sovreminente5 di Giove alla Luna; la Luna che zodiacalmente si
applica a Giove; la figura di trigono tra Giove e la parte di fortuna (Tyche)
angolare; Giove che, nel moto diurno, si trova nella decima Casa rispetto alla
parte di fortuna, spiegano una condizione economica che dopo la sua nascita
si incrementa grandemente e si mantiene nel tempo senza venir meno.
Cosa vedremo
Per lo scopo di questo lavoro ci soffermeremo sul periodo in cui comincia il
successo e la notorietà e sul periodo della morte mostrandone le figure che si
precisano in tali momenti.
Esordio
Nato a New York “tornò ancora piccolo con la madre a Torino, dove frequentò il liceo classico. Durante la seconda guerra mondiale abbandonò gli studi e,
grazie alla sua conoscenza dell’inglese, fu impiegato come staffetta per le comunicazioni tra alleati e gruppi partigiani. Fu catturato dalla Gestapo e messo al
muro per essere fucilato, ma si salvò perché fu perquisito e gli agenti tedeschi
gli trovarono i documenti americani. Allora lo portarono nel carcere di san Vittore a Milano, dove fu detenuto per 7 mesi, per poi venire deportato dapprima
nel campo di transito di Bolzano, poi nel campo di concentramento di Mauthausen. Fu liberato prima della fine del conflitto grazie ad uno scambio di prigionieri di guerra tra Stati Uniti e Germania. Tornò a New York e dal 1946 lavorò
presso la sede radiofonica del quotidiano Il progresso italo-americano. Con Corrado era il presentatore più popolare in Italia, ove nel 1953, si trasferì per contribuire alla nascita della televisione.” (rif. notizie biografiche Wikipedia).
Abbiamo chiarito, forse non abbastanza, la buona condizione della Luna,
posta in Pesci (segno di Giove) e fortemente testimoniata da un Giove forte (in
domicilio) che “riceve la Luna a casa propria” e la testimonia con l’aspetto fortissimo della quadratura sovreminente6. Appena la Luna, nel suo movimento
orario, giunge in prima Casa, realizzando la prima figura significativa al Mediocielo (il trigono), divengono espliciti i significati positivi e rilevanti che cominciano da ora in poi a manifestarsi in modo chiaro riguardo la vita professionale
e personale. Per l’argomento della professione, le figure importanti, che ritroviamo effettivamente in questo periodo, devono riguardare la Luna (sempre indiIn una coppia di pianeti è sovreminente, per il moto orario diurno, quello tra i due che è
sorto prima, che risulta destro, più orientale. Tale condizione è massimamente operativa nella
figura di quadrato ma si osserva nei vari aspetti ed anche nella congiunzione tra pianeti. Tale
efficacia è integra sempre che il pianeta “destro” sia sopra l’orizzonte o, quantomeno, non si
sia ancora separato dal cardine dell’ascendente o del discendente.
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In una coppia di pianeti è sovreminente, per il moto orario diurno, quello tra i due che è
sorto prima, che risulta destro, più orientale. Tale condizione è massimamente operativa nella
figura di quadrato ma si osserva nei vari aspetti ed anche nella congiunzione tra pianeti. Tale
efficacia è integra sempreché il pianeta “destro” sia sopra l’orizzonte o, quantomeno, non si sia
ancora separato dal cardine dell’ascendente o del discendente.
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Casa Quarta
cativa); i “significatori naturali delle attività”: i pianeti rapidi Mercurio, Venere e
Marte; Saturno e Giove, in quanto testimoniatori entrambi del luogo delle attività, il Mediocielo. Saturno, qui, deve essere coinvolto nel giudizio poiché ha un
chiaro diritto sulle attività per la presenza al Mediocielo, posto in Bilancia.
Il 1946 rappresenta una svolta significativa per quanto concerne l’attività,
pertanto, proponiamo la figura di direzione calcolata per il 30 giugno 1946
(arco di direzione 22,72) in cui mostriamo gli aspetti che si precisano7 e significativi per l’esordio nel mondo dello spettacolo:
Oroscopo
Mediocielo
Sole
Luna
Saturno
Giove
Marte
Venere
Mercurio
Fortuna
Daimon
Confini1
Saturno
Giove
Saturno
Venere
Giove
Mercurio
Marte
Saturno
Mercurio
Giove
Giove
Declinazioni
-21.09
-17.49
23.33
4.33
-17.91
-23.29
-3.90
16.71
21.04
16.90
-18.05
Distanza oraria
6.00
0.00
1.36
3.94
1.51
2.48
4.86
5.38
0.37
2.10
1,48
Nei moti di direzione si ritengono compiuti quegli aspetti che abbiano uno scarto non
superiore ad un grado di longitudine zodiacale o a una distanza oraria (DH) di 0,07. Per il modo
del calcolo dei moti di direzione, data la difficoltà di reperire testi di contemporanei sull’argomento, si indica l’opera di recente pubblicazione: “I moti del cielo”, di Marco Fumagalli, recensita nel sito “cieloeterra.it” la cui vendita è curata dalla cooperativa Colibrì di Milano a cui può
essere richiesta tramite la seguente casella di posta elettronica: [email protected].
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Casa Quarta
61
Per una comprensione dei dati contenuti nella figura di direzione, si chiarisce
che la DH – distanza oraria – si riferisce alla suddivisione del giorno in 24 ore
ed è la misura oraria dell’astro osservato nella sua posizione relativa rispetto
alla linea meridiana (asse Fondocielo/Mediocielo) ed alla linea dell’orizzonte
(asse Ascendente/Discendente). I valori in distanza oraria (DH) indicati nella
figura di direzione partono da un valore zero in prossimità del meridiano (MC/
IC) e determinano i quattro quadranti di sei ore l’uno del cerchio completo, nel
seguente modo: dal fondocielo all’ascendente e dal fondocielo al discendente
da 0 a 6 ore; dal mediocielo all’ascendente e dal mediocielo al discendente da
0 a 6 ore. Pertanto, l’astro situato esattamente sulla cuspide della seconda,
dell’undicesima, della nona e della quinta Casa ha un valore di distanza oraria
pari a 2 ore (DH 2.00); l’astro situato sulla cuspide della prima, della dodicesima, dell’ottava e della sesta Casa ha un valore di distanza oraria di 4 ore (DH
4.00) e così via.
Nel cerchio interno della figura di direzione indichiamo le direzioni nel moto
diurno8 (moto orario), nel cerchio esterno le direzioni nel moto zodiacale9, da
osservare entrambe:
Nel dettaglio, gli aspetti sono i seguenti:
- la Luna diretta (DH 3,94) per il moto diurno giunge al trigono del Mediocielo (meridiano della nascita) e di Saturno e Daimon di nascita (DH 0,13 e
DH 0,17) posti al Mediocielo;
- Mercurio diretto (4°28’ Gemelli, decl. 21,04) giunge al grado zodiacale e
alla declinazione del Sole di nascita (4°33’ Gemelli, decl. 21,06);
- il Sole diretto (DH 1,36 in quarta Casa) si unisce per il moto diurno a Mercurio di nascita (DH 1,35 in quarta Casa);
- Saturno e Daimon diretti (DH 1,51 e DH 1,48 in nona Casa) stanno perfezionando l’equidistanza con Mercurio di nascita (DH 1,35 in quarta Casa);
- Marte diretto (DH 4,86 in prima Casa) è ancora in trigono, per il moto diurno, al Sole di nascita (DH 3,29 in quinta Casa);
- Saturno e Daimon diretti (DH 1,51 e DH 1,48 in nona Casa) giungono al
quadrato, per il moto diurno, di Giove di nascita (DH 4,43 in dodicesima
Casa);
- Giove diretto giunge al quadrato, per il moto diurno, di Marte di nascita (DH
3,57 in seconda Casa);
- Giove diretto (DH 2,48 in undicesima Casa) giunge all’equidistanza della
Luna di nascita (DH 2,54 in seconda Casa);
8
La direzione nel mondo è quando un astro si muove nel suo moto diurno, però, muovendosi nel suo moto diurno resta fermo nel suo grado zodiacale, allora la sua virtù rimane
impressa in questo grado zodiacale.
9
La direzione nello zodiaco è quando un astro rimane fisso nella sua posizione nel mondo e tutti i gradi dello zodiaco salgono a lui. Allora, dire che un astro rimane fisso nella sua
posizione nel mondo, ad esempio in decima Casa, è dire che la sua virtù nel mondo permane
e non si muove, e tutti i gradi dello zodiaco salgono a lui mutando e alterando.
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- Venere diretta (DH 5,38 in sesta Casa) giunge al trigono della Luna di nascita (DH 2,54 in seconda Casa);
- Venere diretta (13°44’ Leone) giunge al quadrato zodiacale di Mercurio di
nascita (13°02’ Toro); l’Ascendente diretto (25°16’ Capricorno: decl.
–21,09) giunge alla contro declinazione del Sole di nascita (decl. +21,06).
Il corpo fisico e la salute
Prima dell’indagine sulla vita, diciamo qualcosa sulla salute. L’indagine
concerne la Prima Casa, la settima, la sesta Casa e le figure nocive dei malefici, Marte e Saturno, dirette a queste Case e ai “signori” di questi luoghi.
Osserviamo qui che non ci sono pianeti in prima Casa. Il signore dell’Ascendente, Saturno, è unito a Daimon (la sorte lunare o Tyche tolemaica che in
nascita notturna rappresenta il corpo fisico); poiché Saturno domina il Capricorno non costituisce un danno per la salute ma fornisce un’impronta forte alla
“crasi”, al “temperamento”. Venere, pianeta benefico in segno benefico, si
oppone alla prima Casa, protegge il fisico e crea, in dati momenti, problemi di
salute non gravi. Marte si esalta in Capricorno e accresce dei tratti del temperamento più che creare danni gravi al corpo. La Luna (corpo fisico) è in segno
benefico, ben aspettato dai due benefici (Giove e Venere). Infine, Luna e Venere, per figura, Mercurio per presenza (unione), osservano i luoghi vitali del
grado del Plenilunio precedente e del grado del Novilunio precedente (entrambi in Toro).
Riepilogando le cose importanti, vediamo che Marte e Saturno osservano
l’Ascendente ma, essendone i dominatori, “custodiscono il bene della vita” fino
a quando questo è possibile. La Luna, ben aspettata, forma un esagono nel
mondo con l’Ascendente. Venere è in quadrato sovreminente a Saturno,
entrambi dominano (per triplicità Venere, per domicilio Saturno) l’Ascendente,
non indicano vita breve ma caratterizzano episodi di malattia e difficoltà e pericoli (poiché è coinvolto il meridiano) di alcune circostanze ed eventi della vita
a cui però si riesce a far fronte. Il complesso di queste circostanze indica una
robustezza del fisico nel resistere alle malattie e una protezione del bene della
vita che dobbiamo presumere raggiungere e superare un tempo attuale di vita
media dei 75-78 anni.
Al fine di determinare in modo concreto il tempo della vita ricerchiamo l’afeta di questo personaggio secondo quanto previsto dalla teoria afetica di Tolomeo e degli autori classici.
La Vita e i luoghi afetici
Il tema di nascita, è un insieme di luci che osserviamo per un momento
preciso. Di queste luci ve ne sono alcune che significano la vita, sono “luoghi
vitali” o “afetici”. Da un esame dei diversi elementi vitali si sceglie, si elegge il
“luogo vitale” o “afeta” , “hilaj”, “hyleg” che indica la vita, il corpo fisico, l’esistenza della persona; quindi, si calcola il compiersi, il diventare precise, secon-
Casa Quarta
63
do il moto delle direzioni primarie10, di figure astronomiche rispetto agli “anereti”, gli elementi del tema di nascita che “interrompono la vita” e misurano il
“tempo” della vita fisica.
Vengono chiamati afetici determinati luoghi o regioni del cielo: tutti quei
luoghi che sono sopra l’orizzonte e che intrattengono con l’orizzonte un rapporto, ovvero quelli configurati all’orizzonte l’XI, il X, il IX e il VII, oltre al I° luogo,
che è quello che sorge. Tutti i luoghi (le Case astrologiche) configurati al
mo­mento iniziale (all’Ascendente) sono luoghi afetici. Il rapporto è costituito,
secondo il moto delle ore, dalle figure principali che conosciamo: unione, trigono, quadrato, esagono, opposizione; pertanto non creano rapporto con il grado
Ascendente e la Prima Casa gli astri posti nelle Case XII, VIII, VI. Questi sono
luoghi non afetici. Inoltre, nessuno dei luoghi sotto l’orizzonte ha virtù afetica,
ad eccezione della prima Casa vitale per se stessa.
La virtù afetica consiste nel poter ospitare l’afeta e l’afeta può stare solo in
un luogo afetico11.
Determinazione dell’afeta.
Nell’accezione primaria per afeta si intende il “luogo da cui si parte”, il
“luogo” che è liberato per andare da qualche parte (dal greco “aphiemi” partire da). Nel concetto di afeta è insito un movimento; la vita stessa è un movimento e la fine della vita è rappresentata da qualcosa che mette fine a questo
movimento. Tecnicamente, rispetto all’afeta vi è un pianeta o un luogo “anereta” che per la sua natura contraria contraddice, spezza, toglie la vita.
Il Sole dà la vita, dicevamo, ma in alcuni casi si trova nella condizione di non
poter essere l’afeta, tuttavia mantiene sempre un significato sulla vita; se il Sole
10
Moto primo o direzione di un punto della sfera locale è il suo spostamento nel senso del
moto diurno verso un secondo punto, rimanendo invariate le sue coordinate celesti dell’istante iniziale. L’arco che il primo punto percorre in gradi equatoriali è l’arco di direzione. Quando
il primo punto giunge per direzione al circolo orario del secondo punto, si dice che tra i due
punti avviene un incontro di direzione. L’osservazione di questo moto costituisce il primo
fondamento dell’arte della previsione astrologica (spiegazione contenuta nel glossario del
sito www.cieloeterra.it).
11
“Luoghi afetici – gradi morti. Per quanto concerne i luoghi afetici Tolemeo considera
come inizio del primo luogo i “cinque gradi” che precedono l’Ascendente, e così per tutte le
altre Case. Questi 5 gradi non sono gradi eclittici, ma sono gradi di AOCH o DOCH, pari a
5 trentesimi di casa, ovvero 1/6 della doppia ora temporale, che corrispondono a una DH di
0,333 ore temporali dalla cuspide. Con questo si vuole dire che quando il Sole sorge entra
nella 12° casa, ma finché non si è separato di oltre 1/6 della doppia ora temporale non si è
ancora completamente separato dall’Ascendente, e così per le altre Case. Questo spazio di 5
gradi non si deve applicare solo ai luoghi afetici, ma sempre, in tutti i giudizi. È un concetto
simile a quello della vis luminis dei pianeti, ma mentre la vis luminis varia da pianeta a pianeta, nel moto diurno questi 5 gradi sono una quantità fissa, che vale per tutte le Case e per tutti
i corpi celesti. Sono i gradi che Al-Bîrûnî chiama i “gradi morti”. Il discorso è simile a quello
fatto da Gauquelin, che tuttavia ha trovato degli spazi molto più ampi. Però se si considera
che la maggior parte delle natività vanno sempre anticipate, allora i valori di Gauquelin si
avvicinano a quelli tolemaici (considerazioni di Giuseppe Bezza)”.
64
Casa Quarta
non può essere l’afeta tra­sferisce questa virtù ad altri significatori che abbiano
la qualità di poterla assumere.
Nelle nascite diurne si guarda per primo il Sole: se si trova in luogo
afetico viene assunto come afeta; se non si trova in un luogo afetico, viene
assunta la Luna se questa si trova in un luogo afetico; se nemmeno la Luna si
trova in un luogo afetico la ricerca passa ad uno dei 5 pianeti della tradizione e
si osserverà se uno di essi ha dominio sui tre “luoghi” che significano il partito
diurno (l’hairesis12 diurna): il grado del Sole, il grado dell’Ascendente, il grado
del novilunio precedente13 la nascita; se questo pianeta esiste ed è in luogo
afetico viene assunto come afeta; altrimenti si sceglie come afeta il grado
Ascendente.
Nelle nascite notturne primo afeta è la Luna se si trova in luogo afetico; in
mancanza lo è il Sole se è in luogo afetico; se Luna e Sole non sono in luoghi
afetici si osserva se uno dei 5 astri erranti domina sui tre luoghi che significano
la vita nel partito notturno (nell’hairesis notturna): il grado della Luna, il grado
della Parte di Fortuna (la Tychê tolemaica), il grado del plenilunio precedente14; se questo pianeta esiste ed è in luogo afetico viene assunto come afeta; in
mancanza se è in luogo afetico si sceglie la Parte di Fortuna (che è come l’oroscopo lunare); in mancanza si sceglie il grado Ascendente. Il pianeta che tra i
5 pianeti può essere assunto come afeta deve essere in luogo afetico, dominare sui significatori dell’hairesis, essere visibile e non sotto i raggi del Sole15.
Determinazione dell’anereta.
12
Hairesis – fazione – setta: è la condizione diurna o notturna di un astro, la sua appartenenza alla fazione del giorno o della notte; la concordia tra la fazione dei pianeti dominanti e il
tempo della nascita (diurna o notturna) è fondamentale per il giudizio. I pianeti che rispettano
la propria hairesis (in genitura diurna i diurni, in genitura notturna i notturni) operano nel
modo migliore, secondo natura e giustizia; quelli che non rispettano la propria hairesis operano in modo contrario, con ostacoli e difficoltà. Il rispetto dell’hairesis non indica una maggior
forza del pianeta ma un miglior modo di operare. Altre condizioni di rispetto dell’hairesis sono
per i diurni, essere sopra l’orizzonte, avere luce crescente ed essere in segno maschile, per i
notturni essere sotto l’orizzonte, avere luce calante ed essere in segno femminile (spiegazione contenuta nel glossario del sito “cieloeterra.it”).
13
Il novilunio che precede la nascita è come una matrice che influenza i “caratteri fondamentali” di tutte le nascite dei giorni successivi fino al successivo plenilunio. Ha una natura
solare, fa parte dell’hairesis diurna e sull’argomento della durata della vita viene osservato
preferenzialmente nelle le nascite diurne anche nel caso in cui la prima figura nei giorni precedenti la nascita fosse un plenilunio.
14
Il plenilunio che precede la nascita è una matrice al pari del novilunio. Ha una natura
lunare, fa parte dell’hairesis notturna e sull’argomento della durata della vita viene osservato
preferenzialmente nelle nascite notturne anche nel caso in cui la prima figura nei giorni precedenti la nascita fosse un novilunio.
15
I tre luoghi dell’hairesis diurna ed i tre dell’hairesis notturna sono luoghi deputati alla
vita, sono “luoghi vitali”, e pertanto è possibile fare delle congetture sulla quantità e durata
della vita, prima ancora di misurarla, osservando come questi luoghi sono posti e come sono
testimoniati. La robustezza e la quan­tità di vita si possono anche giudicare da questi luoghi.
I criteri del dominio sono il domicilio, l’esaltazione, la triplicità e il confine; non vi è ordine
gerarchico o prevalenza di uno sugli altri domini.
Casa Quarta
65
Anereti16 sono i pianeti malefici, Marte e Saturno, i loro quadrati, le loro
opposizioni, le loro declinazioni, i loro quadrati nel mondo, le loro equidistanze
meridiane ed orizzontali. Inoltre è anereta Mercurio quando ha natura malefica.
Questo si realizza quando è unito ai malefici per corpo o per figura. Inoltre,
quando il Sole è afeta la Luna può essere anereta, e viceversa. Tutti questi
sono anereti in potenza: l’afeta nella sua carriera afetica incontra più di un
luogo potenzialmente aneretico, ma solo uno diviene aneretico in atto. Il giudicare quale sia l’incontro effettivamente aneretico è un fatto di interpretazione
che richiede l’indagine su tutti gli incontri potenzialmente aneretici (cosa che
non faremo in questo lavoro). Regola generale è che sia l’afeta sia l’anereta non
possono essere né afeta né anereta quando non hanno luce (perché combusti
od invisibili). Quando tuttavia un astro che ha virtù aneretica essenziale, come
Marte o Saturno17, non ha luce poiché è sotto i raggi del Sole, il Sole stesso
prende la virtù aneretica. Questo stato di cose può generare la particolare
situazione in cui il Sole è contemporaneamente afeta ed anereta. È il caso in
cui il Sole è afeta e tiene nella sua luce un malefico (o entrambi). In questa
circostanza gli incontri per direzione dei malefici nel moto delle ore rimangono
aneretici, mentre lungo lo zodiaco i malefici sotto i raggi perdono la loro virtù
aneretica e diviene aneretico il raggio del Sole stesso.
Oltre a quanto appena esposto in forma schematica, ci sono questioni ulteriori ed importanti che non tratteremo in questo lavoro18. Riguardano i ragionanella dottrina della durata della vita anereta è il pianeta ‘uccisore’ che, unendosi (precisando un aspetto) per direzione all’afeta, determina la fine della vita. Di norma l’anereta
è o Marte o Saturno, ma talvolta anche il Sole può assumere virtù aneretica. La direzione
aneretica può avvenire per corpo, per raggio, per declinazione, nello zodiaco o nel mondo.
17
Di norma appare essere investito di virtù aneretica piuttosto quel malefico che contraddice l’hairesis, quindi piuttosto Saturno nelle geniture notturne e Marte nelle diurne. Questo
perché di norma il malefico che rispetta l’hairesis agisce secondo natura, mentre il malefico
che contraddice l’hairesis agisce contro natura e quindi ha più virtù aneretica dell’altro. Sono
più operanti, in senso generalissimo, i pianeti che sono sopra l’orizzonte piuttosto che quelli
che sono sotto; per cui nel giorno Marte sopra l’orizzonte è operante contro hairesis, così
come nella notte Saturno sopra l’orizzonte è operante contro hairesis; però, poiché i pianeti
divengono operanti anche occupando un angolo, quando nel giorno i notturni (o nella notte
i diurni) occupano un angolo sono operanti contro hairesis.
18
“La prima questione riguarda il caso in cui è un pianeta malefico che domina sui tre
luoghi vitali, può essere eletto afeta? Gli astrologi hanno risposto in modo diverso. La maggioranza degli astrologi bizantini assume anche i malefici, mentre Placido, ad esempio, si rifiuta di assumere un malefico come afeta. Questo è un discorso che riguarda esclusivamente
la vita, la quantità di vita. Il Placido non prende i malefici perché i malefici non si prendono
cura della vita, poiché il loro temperamento non si accorda al temperamento umano, ma in
realtà non vi è ragione di non assumerli se hanno i dominî richiesti. Altra questione concerne
il caso in cui un pianeta domina su due di questi luoghi, mentre sul terzo luogo non ha dominio ma solo si configura, lo possiamo assumere come afeta? La risposta secondo il senso è
questa: siccome chi assume una tutela rispetto alla vita sono i due luminari, il Sole e la Luna,
e questa tutela viene tramandata ad altri pianeti nel caso che i luminari non siano nei luoghi
afetici, questa tutela si deve eliminare nel caso di dubbio! D’altra parte trovare un afeta tra
uno dei 5 astri erranti è tra i casi minori. (considerazioni di Giuseppe Bezza)”.
16
66
Casa Quarta
menti sulla teoria afetica scaturiti da casi particolari posti da autori importanti
del passato; la comprensione piena della teoria dell’alcocoden19, di cui troviamo traccia in varie opere astrologiche. Ad ogni modo, da queste premesse, è
possibile fare delle congetture e giungere sulla questione ad un giudizio conclusivo.
Direzione primaria
Il movimento di direzione primaria rappresenta una rotazione della volta
celeste, della sfera locale che, partendo dalla posizione iniziale all’istante della
nascita, si muove secondo il moto diurno. Il modo di dirigere che usiamo per
la durata della vita è lo stesso per tutti gli argomenti e per tutti gli eventi: si
calcola l’arco di direzione20, si prepara la figura di direzione per il momento
considerato e si giudicano gli incontri tra significatori21 e promissori22. Durante
il moto della sfera i vari punti (pianeti, sorti, Ascendente e così via) incontrano
altri punti e si compiono le diverse direzioni che corrispondono ai vari avvenimenti. Per lo specifico esame della durata della vita, quando un incontro aneretico giunge all’afeta la vita cessa.
L’afeta nel tema di nascita di Mike Bongiorno
La Luna (primo possibile afeta in nascita notturna) e il Sole non sono in
luoghi afetici; Venere, posta a 23°42’ Cancro, visibile e vespertina al Sole in
nascita notturna, è il pianeta che assumiamo quale afeta per i seguenti domini
e aspetti:
- ha un dominio per esaltazione e una figura (il trigono zodiacale) sulla Luna
posta a 10°34’ Pesci;
- ha un dominio per domicilio e una figura (il quadrato nel mondo) sulla
Tyche tolemaica (Daimon) posta a 28°10’ Bilancia;
19
La teoria dell’alcocoden non ci è giunta completa e alcune considerazioni che possiamo leggere sull’argomento sono di sicuro interesse per poter giungere a congetture ulteriori.
Tolemeo non parla dell’alcocoden ma nei fatti osserva una forma personale di alcocoden
perché, il pianeta che ha maggiori diritti sui tre significatori dell’hairesis diurna o notturna è
una sorta di alcocoden tolemaico e indagare questo signore è utile per avere un’idea della
quantità di vita.
20
È la misura del moto della sfera locale che conduce un punto della sfera stessa verso
i punti che lo precedono, nel senso del moto diurno. Si misura in gradi equatoriali, ovvero
in ascensione retta e corrisponde, in tempo effettivo, a tanti anni, e frazioni di anno, quanti
giorni, e frazioni di giorno, intercorrono tra l'istante iniziale e l'istante in cui l'ascensione retta
del Sole diviene uguale a quella iniziale più l'arco di direzione.
21
Significatore è ciascun punto del tema di nascita (luminari, pianeti, cuspidi delle case,
sorti) che, possedendo un significato particolare per propria natura (benefica o malefica) o
per posizione nella figura (salute, matrimonio, figli, professione ecc.), ‘promette’ di combinare questo significato con quello di un significatore al quale si unisce per direzione, dando
luogo alla qualità dell'evento indicato dalla direzione stessa.
22
Promissore è ciascun punto del tema di nascita (luminari, pianeti, cuspidi delle case,
sorti) che possiede un significato particolare per propria natura o per posizione nella figura
(salute, matrimonio, figli, professione ecc.). Nelle direzioni il significatore unendosi ad un
promissore combina i suoi significati con quelli di quest'ultimo, dando luogo alla qualità
dell'evento indicato dalla direzione, nei tempi stabiliti dall’arco di direzione.
67
Casa Quarta
- ha un dominio per domicilio e una figura (l’esagono zodiacale) sul grado del
Plenilunio precedente posto a 27°39’ Toro.
Inoltre, Venere rispetto agli altri luoghi vitali del tema:
- ha un dominio per triplicità e si oppone all’Ascendente posto a 1°49’ Capricorno;
- ha un dominio per domicilio e una figura (l’esagono zodiacale) sul grado del
Novilunio precedente posto a 13°12’ Toro.
Con Venere “afeta” osserveremo in primo luogo le figure di Saturno23, ma
anche di Marte, che possano indicare l’epoca della fine della vita.
Inoltre, nell’indagine della vita, oltre ad osservare l’afeta, porremo la massima attenzione a possibili incontri di direzione che coinvolgono l’Ascendente
poiché sempre ha un significato fondamentale per la vita e i tempi di vita. Di
norma e in particolar modo quando i luoghi vitali sono forti e ben testimoniati,
l’incontro aneretico decisivo, che effettivamente pone termine alla vita, comporta una concomitanza di aspetti “critici” che riguardano l’afeta e più “luoghi
vitali”.
Nascita notturna:
luoghi vitali
Luna
1°34’ Pesci
Daimon
28°10’ Bilancia
Domicilio
Giove
Venere
Nascita diurna:
PL
NL
Sole
Hor
27°39’ Toro 4°33’ Gemelli 1°49’ Capricorno 13°12’ Toro
Venere
Mercurio
-
Saturno
Venere
Esaltazione
Venere
Saturno
Luna
Marte
Luna
Triplicità
Marte
Mercurio
Luna
Mercurio
Luna
Luna
Confine
Venere
Marte
Marte
Mercurio
Mercurio
Mercurio
testimonianza
Venere
trigono
Venere
quadrato
Venere
esagono
Mercurio
invisibile
Venere
opposto
Venere
esagono
dominatori
Gio/Ve/Ma
Ve/Sa/Me/Ma
Ven/Mar
Mercurio
Sat/Mar/Merc
Ven/Merc
Il termine della vita
L’8 settembre 2009, nella sua residenza a Montecarlo, si verifica la morte
improvvisa dì Mike Buongiorno per un infarto, all’età di 85 anni. Osserviamo,
quindi, quanto mostra il calcolo dei moti di direzione – arco di direzione 85,75
– per la data dell’8 settembre 2009:
23
resis.
Saturno si trova sopra l’orizzonte in nascita notturna, è il malefico contro la sua hai-
68
Casa Quarta
Confini
Oroscopo
Mediocielo
Sole
Luna
Saturno
Giove
Marte
Venere
Mercurio
Fortuna
Daimon
Declinazioni
Venere
Venere
Mercurio
Marte
Venere
Marte
Giove
Mercurio
Giove
Mercurio
Venere
12.44
-22.22
10.91
5.38
-22.03
-2.31
21.92
-17.19
21.38
22.45
-21.96
Distanza oraria
6.00
0.00
4.00
3.85
5.95
2.96
2.52
0.40
5.15
5.06
5,93
Nel dettaglio, gli aspetti sono i seguenti:
Venere diretta (17°58’ Scorpione) giunge al quadrato zodiacale di Marte di
nascita (17°19’ Acquario);
Venere diretta (DH 0,40 in quarta Casa) sta precisando l’opposizione, per il
moto diurno, a Saturno e Daimon di nascita (DH 0,13 e DH 0,17 in decima
Casa)24;
24
Il permanere, in alcuni casi, di un minimo scarto rispetto alla precisione della figura,
è dovuto al fatto che il momento della nascita, l’apertura della porta, non è un solo istante,
bensì una quantità sensibile di tempo che può durare pochi secondi ma, alcune volte, raggiungere e superare il minuto. All’interno di questo pur brevissimo spazio di tempo si giustificano le minime differenze rispetto alla precisione assoluta dell’aspetto di direzione primaria
69
Casa Quarta
Marte diretto (9°46’ Gemelli) giunge al quadrato zodiacale della Luna di nascita (10°34’ Pesci); Marte diretto (DH 2,52 in undicesima Casa) giunge, per il
moto diurno, all’equidistanza della Luna di nascita (DH 2,54 in seconda Casa);
la Luna diretta (DH 3,85 in dodicesima Casa) giunge all’esagono, per il moto
diurno, di Saturno e Daimon di nascita (DH 0,13 e DH 0,17 in decima
Casa);
Saturno e Daimon diretti (DH 5,95 e DH 5,93 in sesta Casa) giungono, per il
moto diurno, all’opposizione dell’Ascendente di nascita;
Saturno e Daimon diretti (DH 5,95 e DH 5,93 in sesta Casa) giungono al quadrato, per il moto diurno, di Tyche di nascita (DH 0,17 in terza Casa);
il Sole diretto (DH 4,00 in prima Casa) giunge al trigono, per il moto diurno, di
Saturno, di Daimon di nascita e del Mediocielo;
Marte diretto (DH 2,52 in undicesima Casa) giunge, per il moto diurno, al quadrato di se stesso alla nascita (DH 3,57 in seconda Casa);
Mercurio diretto (DH 5,15 in dodicesima Casa) giunge all’equidistanza, per il
moto diurno, di Venere di nascita (DH 5,16 in settima Casa).
Riepilogando, per questo periodo si realizzano gli incontri aneretici costituiti dalle figure tra Marte, Saturno e Venere, e sono forti; nel contempo, non vi
sono figure di Giove che possano bilanciare, compensare la pericolosità di
questo momento per la vita. Inoltre, vi sono figure forti dei due malefici in relazione alla gran parte dei luoghi vitali: Luna (luminare del tempo), Ascendente,
Sole e Daimon (Tyche tolemaica). Per l’epoca di vita in cui queste figure pericolose si realizzano, indicano a pieno diritto il termine della vita di questo caro
e popolare personaggio.
Gli spazi di perfezione e la rivoluzione dell’anno
Con l’intento di illustrare in modo completo la tecnica delle previsioni secondo la dottrina classica si propone la rivoluzione solare integrata dagli spazi di
perfezione (o profezione) del periodo. Si tratta della figura stilata a New York
(lat. 40°43’N, long. 74°00’W) per il 25.05.2009 alle ore 15,18 T.U. (ore 11,18
di fuso):
latitudini
Sole
Luna
Saturno
Giove
Marte
Venere
Mercurio
3.38
+2.15
-0.77
-1.00
-1.67
-2.81
declinazioni
DH
21.05
26.45
7.88
-13.46
8.86
5.98
16.03
1.30
2.10
3.74
5.38
0.92
1.29
0.77
70
Casa Quarta
Nell’ambito previsionale, il ciclo delle perfezioni25 indica i pianeti della rivoluzione che hanno particolari diritti nel periodo e ci aiuta a capire se gli eventi
indicati in direzione si realizzeranno proprio in quest’anno ed il modo, la qualità con cui questo avviene.
In ogni rivoluzione annua si osservano sempre gli spazi di perfezione
dell’Anno (dell’Ascendente od oroscopo, da cui determiniamo i signori
dell’Anno), della Luna (corpo fisico) e del Mediocielo. Per l’argomento della
vita osserveremo anche gli spazi di perfezione del Sole e dell’afeta Venere,
limitandoci qui a dei dati evidenti ed essenziali.
Spazi di perfezione
Saturno domina la perfezione dell’Anno (che va da 25°10’ Capricorno a
25°27’ Acquario) per l’intero anno: Marte e Venere sono in esagono (Ariete e
Acquario), Sole e Luna sono in trigono (Gemelli e Acquario), Mercurio è in
quadrato (Toro e Acquario), Daimon e il nodo lunare sud (Leone e Acquario)
25
Profezione o perfezione di un punto della sfera locale è il suo spostamento, nel senso
del moto diurno, attraverso i circoli orari delle 12 case, in modo tale che in 1 anno percorra lo spazio di una casa, e dopo 12 anni ritorni al punto iniziale. Il segno nel quale cade la
perfezione prende il nome di “segno di perfezione” e, nel caso che il punto “proferito” sia
l’oroscopo (l’ascendente), è detto segno dell’anno (spiegazione contenuta nel glossario del
sito cieloeterra.it). Per il calcolo si veda l’articolo di Giuseppe Bezza “La profezione. Come si
calcola, come si interpreta.”, pubblicato su Linguaggio Astrale 104, settembre 1996.
Casa Quarta
71
si oppongono allo spazio dell’Anno (a certificare un evento improvviso che può
riguardare il fisico e la salute);
Marte e Venere dominano e sono presenti nello spazio di perfezione della
Luna (che va da 10°50’ Ariete a 8°58’ Toro);
Mercurio e Marte dominano lo spazio di perfezione del Sole (che va da
24°23’ Gemelli a 15°42’ Cancro)26, Marte, Venere, Giove e Saturno testimoniano;
Mercurio domina lo spazio di perfezione di Venere (che va da 13°37’ Leone
a 16°47’ Vergine), Saturno è nello spazio e Marte, Venere, Sole, Luna e Giove
testimoniano (a conferma di un momento importante, climacterico per quanto
significa l’afeta, la vita);
Marte e Giove dominano lo spazio di perfezione del Mediocielo (che va da
19° Scorpione a 10°50’ Sagittario) – e, sostanzialmente, di Saturno e Daimon
-, il Sole testimonia per opposizione (tra Gemelli e Sagittario).
Aspetti di rivoluzione
Nella rivoluzione solare Marte in Ariete si unisce e danneggia con la sua
forza Venere (afeta): “ripete” la figura aneretica del quadrato Marte/Venere
visto in direzione; Marte è in esagono alla Luna (ancora sotto i raggi del Sole):
“ripete”la figura che indica un danno al fisico del quadrato Marte/Luna visto in
direzione. Poco può fare Giove che è peregrino, retrogrado, prossimo a tramontare (perde la sua luce). Inoltre, Saturno in Vergine danneggia la Luna e il Sole
in Gemelli con la figura di quadrato. In quest’anno, poi, sorge un grado dell’ottava Casa di nascita.
Il trigono tra Giove e la Luna, il Sole in decima con Mercurio, sono elementi indicativi dei progetti importanti di questo periodo e del consenso popolare
precedente e riferito al momento della sua scomparsa.
“Aspetti” tra rivoluzione solare e tema di nascita
Rispetto al tema di nascita, Marte e Venere di rivoluzione (25°19’ e 19°14’
Ariete) si presentano in quadrato al grado di Venere di nascita (13°42’ Cancro);
Venere e Marte di rivoluzione si presentano all’opposizione di Saturno di
nascita (26°36’ Bilancia) e Daimon di nascita (28°10’ Bilancia);
Saturno di rivoluzione (15°02’ Vergine) si presenta all’opposizione della
Luna di nascita (10°34’ Pesci) e in quadrato al Sole di nascita (4°33’ Gemelli);
Marte di rivoluzione (25°19’ Ariete) si presenta precisamente sul grado del
Fondocielo (la fine della vita) di nascita (25°46’ Ariete);
l’Ascendente di rivoluzione (19°41’ Leone) si oppone a Marte di nascita
(17°19’ Acquario).
26
Quando la perfezione (o profezione) giunge al segno del Cancro o del Leone, si prende
come signore dello spazio di perfezione, rispettivamente, il divisore (o confine) della Luna o
del Sole di questo periodo.
72
Casa Quarta
Conclusioni
Marte e Saturno nella figura di direzione realizzano “incontri aneretici” a
Venere (afeta), incontri alla Luna (luminare del tempo), all’Ascendente, alla
Tyche tolemaica, al Sole.
I domini e le testimonianze più importanti degli spazi di perfezione sono in
prevalenza di Marte e di Saturno rispetto a Venere e alla Luna.
I domini, gli aspetti e le testimonianze nella rivoluzione annua sono in prevalenza di Marte e di Saturno con figure a Venere, alla Luna e al Sole.
Tra la rivoluzione solare a il tema di nascita ci sono dei “ritorni” sempre tra
Marte, Saturno, Venere e la Luna e il Sole.
In definitiva, si “ripetono”, nei vari “tempi”, i medesimi elementi che confermano il verificarsi in modo forte e inequivocabile di quanto dichiarato in direzione. Al tempo stesso, non vi sono figure forti dei benefici che possano contrastare efficacemente la pericolosità del momento.
Il segno del Capricorno sembrava molto apprezzato dai
Romani, cultori della legge, in primis Augusto.
Eccone un altro che era il simbolo della IV Legione Scitica, che combatté i Parti, e di stanza a Zeugma presso l’Eufrate. Si trova sul retro di una moneta dedicata a Otacilia,
imperatrice moglie di Filippo l’Arabo. Si vede l’accampamento, e sopra un tempio. Sotto, una raffigurazione del
Capricorno.
73
Casa quinta
74
Casa Quinta
Grazia Bordoni
Il genio imprenditoriale e
umano di Luisa Spagnoli
ovvero la lungimiranza
come sprone alla
pluralità di esperienze
L.A. 157-512
I - Donne protagoniste
Nella primavera del 2002 Mondadori pubblicò un saggio della giornalista
Marta Boneschi dedicato a “dieci italiane che hanno fatto il novecento”. Ritratti femminili, di donne non solamente celebri. Donne che con garbo, misura,
rispetto per sé e per gli altri, sono state donne “contro”. Contro le convenzioni
e le tradizioni della società in cui sono vissute, contro quelle regole spesso non
scritte che le vedevano in condizioni di inferiorità, costrette ad adattarsi a orizzonti limitati, a dipendere dagli uomini della loro vita. Donne che si sono ribellate senza grida e strepiti, forse usando come unica arma il loro sorriso. Donne
che hanno davvero contribuito a cambiare la condizione femminile senza, con
ciò, ostentare atteggiamenti da suffragetta o da femminista a oltranza. Donne
con idee chiare e molto precise che hanno voluto perseguire fino in fondo.
Donne che hanno voluto soltanto essere sé stesse e hanno fatto di testa loro.
Non è un caso che l’ultima figura femminile presa in considerazione da Marta
Boneschi sia quella di Franca Viola, la ragazza siciliana che rifiutò di sposare il
suo stupratore scardinando una mentalità e le convenzioni che impedivano alle
donne di avere una volontà propria persino in materia di matrimonio. Ecco,
queste magnifiche dieci sono donne che hanno vissuto pienamente e completamente i simboli interiori descritti dai loro temi natali e ne hanno realizzato le
massime potenzialità.
L’articolo 3 della Costituzione Italiana sancisce a chiare lettere la completa
parità tra uomini e donne, ma sappiamo bene quanto sia stato difficile ottenerne il rispetto da quando la Costituzione fu approvata a oggi: negli anni ’50
Giulia Occhini, la Dama Bianca di Coppi, finì addirittura in carcere per adulterio, cosa che a un maschio non sarebbe mai successa, e negli anni ’60 Mina fu
messa al bando dalla Rai per aver avuto un figlio fuori dal matrimonio, tanto
per fare degli esempi noti a tutti. E non dimentichiamo che cosa succedeva nei
Casa Quinta
75
primi processi per stupro, quando la vittima veniva accusata di aver “provocato” la violenza.
Oggi la situazione è decisamente migliorata rispetto al passato: l’adulterio
femminile non è più un reato, le ragazze hanno prima i figli e poi si sposano
senza che nessuno ci faccia caso più di tanto, si sono moltiplicati i centri antiviolenza dove le donne trovano aiuto e sostegno in caso di stupro. Tuttavia non
si può certo dire che sia stata realizzata una piena e vera parità tra i sessi: basta
guardare, per esempio, quale sia la percentuale di presenze femminili in Parlamento, vedere negli uffici pubblici o nelle grandi aziende chi fa veramente
carriera e quante sono le donne che hanno accesso ai posti di comando. Del
resto, astrologicamente parlando, è anche logico che sia così: l’uomo è simboleggiato dal Sole che deve risplendere di luce propria e dominare nel cielo. È
inevitabile quindi che quando entra in ballo una qualsiasi forma di autorità, o
meglio, di prestigio, il maschio ne sia attratto irresistibilmente. Mi ricordo nel
1974 quando entrarono in vigore i decreti delegati che istituivano gli organi
collegiali di governo della scuola con la partecipazione diretta di docenti, non
docenti e genitori: la scuola, che era sempre stata (e continua comunque a
essere) un vero e proprio gineceo, all’improvviso si popolò di maschi perché ai
posti di comando finivano gli insegnanti, magari di materie secondarie come
l’educazione fisica o tecnica, che fino a quel momento si erano completamente disinteressati dei problemi generali del settore e facevano persino fatica a
partecipare ai consigli di classe. I papà comparvero a frotte per farsi eleggere
ai vari consigli di circolo e di istituto e questo fu sicuramente un dato positivo
perché finalmente anche i padri incominciarono a occuparsi un po’ più da vicino dell’educazione scolastica dei figli.
II – Uno Scorpione rivoluzionario
Nel saggio di Marta Boneschi un capitolo è dedicato a Luisa Spagnoli. Ancora oggi in tutte le città italiane esistono numerose boutique che portano il suo
nome e quando si vuole acquistare un golfino di classe è questo un marchio
che si va a cercare. Anche per me il nome Luisa Spagnoli significava soltanto
maglieria di buon gusto: ignoravo tutto il resto. Sono dunque rimasta sorpresa
nello scoprire che questa donna straordinaria è stata niente meno che la fondatrice della Perugina e addirittura l’inventrice del famoso Bacio, il cioccolatino
simbolo del marchio che ha spopolato in tutto il mondo. Fu solo successivamente, non paga dell’enorme successo già ottenuto, che l’intrepida Luisa si
inventò un nuovo sistema di filatura della lana e creò la linea di maglieria che
tutti conosciamo. E non è tutto qui: si impegnò con energia anche nel sociale,
sostenitrice della necessità di costruire strutture capaci di migliorare la vita dei
suoi dipendenti, tanto da fondare un asilo nido nello stabilimento di Fontivegge,
sospinta sicuramente dalla sua bella Luna leonina ma nel quarto campo che
amplifica il senso materno e la rende partecipe dei problemi delle lavoratrici
76
Casa Quinta
madri. Sarà poi suo figlio Mario, erede di questi geni materni, a volere e promuovere in tempi a noi più vicini, la creazione della Città della Domenica.
Bè, che cosa ci si poteva aspettare da una Scorpione con il Sole nella sesta
casa-lavoro, in trigono con Marte-energia e con Saturno-ambizione-determinazione, Saturno che governa il nono campo-lungimiranza? E infatti è diventata
un fulgido esempio di donna imprenditrice e capitana d’industria in un’epoca in
cui le donne non potevano quasi neppure possedere legalmente dei beni…
anzi, neppure un cognome proprio: Spagnoli, infatti, è il cognome del marito di
Luisa, nata Sargentini, come tale nota all’anagrafe ma ignota alla storia. Secondo l’ora riportata sul suo certificato di nascita l’ascendente cade all’inizio dei
Gemelli, ma ritengo che in realtà Luisa sia nata un po’ prima e che l’ascendente si collochi invece nel segno del Toro, molto più appropriato per una persona
che si è occupata di industria dolciaria, di moda e che, infine, è morta di cancro
alla gola. Un ascendente Toro vede la congiunzione di Plutone, certo un valido
testimone della sua creatività e del suo fiuto straordinario. Anzi, potrei dire che
Luisa, da vera e combattiva Scorpione, ha saputo usare la creatività di Plutone,
il suo pianeta, come arma impropria ma quanto mai efficace per realizzarsi nel
mondo. Con l’ascendente in Toro acquista un peso rilevante Venere, governatrice del segno, che si trova angolare nel settimo campo ed è quindi particolar-
Casa Quinta
77
mente forte e dà il meglio di sé nel bel trigono con la Luna, ancora creatività,
ma soprattutto nel trigono con Urano che esprime tutta l’inventiva, l’originalità
di Luisa, che per tutta la sua vita fu sempre un passo avanti a chiunque. E
questa dote acquariana di precorrere i tempi viene ancor più sottolineata dal
fatto che Saturno/Marte, i pianeti in trigono al Sole, sono nel campo undicesimo, cosignificante appunto dell’Acquario, domicilio di Urano e segno che, per
giunta, ospita il nodo lunare, così legato sempre al destino. E in cui si trova il
decimo campo, settore del successo, della realizzazione personale e professionale. Non dimentichiamo che il segno dell’Acquario e il campo undicesimo,
che ad esso corrisponde, sono sempre molto sensibili e attenti alle questioni
sociali. Infine, devo sottolineare che Urano, il pianeta dell’Acquario, già in trigono a Venere governatore dell’ascendente, si colloca proprio sull’asse dei
nodi, unendo indissolubilmente la lungimiranza, l’inventiva e l’originalità di
Luisa al suo destino.
III - Una vita a tappe
Luisa Sargentini sposa Annibale Spagnoli intorno ai ventuno anni: parte la
grande avventura. I due rilevano una drogheria e cominciano a produrre confetti. Sono anni di grande lavoro: cresce la famiglia con la nascita dei figli, il
negozio si amplia così come la produzione del medesimo. Questo giro di boa
78
Casa Quinta
nella vita di Luisa è scandito dal transito di Plutone e di Nettuno in Gemelli che
si oppongono a Urano e Saturno in Sagittario, dove si trova la Venere di Luisa,
quella Venere che dicevo prima così importante. I quattro pianeti si fronteggiano lungo il primo e il settimo campo, il primo e fondamentale asse di ogni tema
natale. Giove transita benaugurante in Bilancia dove incontra Mercurio e si
pone al trigono del nodo lunare nel decimo campo, intrecciando in modo inestricabile vita familiare e lavoro. La Rivoluzione Solare di quell’anno conferma
pienamente l’indicazione dei transiti: il nodo lunare è nel settimo campo, settore delle associazioni e quindi anche del matrimonio, e Venere è nel sesto-lavoro con Saturno e Urano.
Nel 1907 gli Spagnoli, con il loro socio Francesco Buitoni, aprono un’azienda nel centro storico di Perugia, la Perugina, appunto, con 15 dipendenti.
L’azienda continua a crescere di anno in anno, anche nel periodo bellico quando Luisa è rimasta sola a dirigere l’azienda: alla fine della guerra è ormai una
fabbrica con oltre cento dipendenti.
IV - Un apostrofo rosa
È nel 1921 che nasce il Bacio. Come spesso succede a tutti i comuni mortali, il transito di Urano in opposizione alla posizione radicale, si accompagna a
grandi cambiamenti anche nella vita di Luisa. È più o meno in questo periodo,
infatti, che la sua vita personale – e di riflesso anche quella aziendale – subiscono una svolta. Luisa si innamora di Giovanni Buitoni, figlio del suo socio,
molto più giovane di lei (anche in questo così anticipatrice dei costumi moderni!), dirigente della Perugina, con il quale inizierà un lungo sodalizio personale
e professionale.
Erano altri tempi. Non esisteva il divorzio, nelle famiglie di solito neppure la
separazione veniva presa in considerazione. Infatti Luisa non lascia la famiglia,
non va a vivere con Giovanni, da cui verrà separata solo dalla morte: una di
quelle storie che tutti conoscevano ma di cui nessuno parlava, se non sottovoce. E che solo una Scorpione rivoluzionaria (dopo tutto ha Luna e Urano congiunti in trigono a Venere!) poteva riuscire a vivere per lustri interi quasi senza
fare una piega…
Ma torniamo al Bacio. Sospinta dal potentissimo transito di Plutone in Cancro
e di Urano in Pesci, entrambi in trigono al suo Sole, Luisa osserva che la lavorazione dolciaria produce molti scarti di nocciole che è un peccato non recuperare: il suo Sole nel sesto campo in trigono a Saturno deve certo soffrire molto
all’idea degli sprechi! Si inventa dunque un cioccolatino che recupera gli scarti
delle nocciole, con la classica forma bombata che tutti conosciamo, e una nocciola alla sommità. La forma le ricorda quella di un pugno chiuso così battezza
il cioccolatino cazzotto. Quando Giovanni vede in vetrina a Perugia i cazzotti,
giustamente inorridisce. Il nome viene cambiato in bacio, decretando un successo planetario. Dopo tutto, Plutone in Cancro sta transitando nel secondo campo
di Luisa, il successo ha straordinari risvolti sul piano economico!
Casa Quinta
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La Rivoluzione Solare di quell’anno vede l’ascendente di Rivoluzione cadere
in Sagittario, nel settimo campo di Luisa, settore delle associazione e del matrimonio, e Giove, governatore del Sagittario finire incollato al medio cielo, il
punto del massimo successo. Dall’altra parte del medio cielo di Rivoluzione,
guarda un po’, troviamo l’accoppiata vincente di Saturno e Marte, i due pianeti che nel tema di Luisa sono in trigono al Sole.
È interessante anche l’armonica dell’età, in questo caso. Mentre la RS mette
l’accento soprattutto sulla realizzazione professionale e lo straordinario successo che incontrerà la sua invenzione nata dal desiderio di risparmiare, l’armonica dell’età mette l’accento sulla vicenda intima e personale di Luisa.
La Luna-femminilità è altissima nel decimo campo e nell’orgoglioso segno
del Leone ponendo prepotentemente in primo piano le esigenze della donna, e
si oppone a Venere libertaria nel segno dell’Acquario, ma nel quarto campo,
dove si congiunge a Marte. Una Venere importante perché governa l’ascendente in Bilancia e il Sole che lì si trova. Deve essere stato un periodo lacerante: la
donna di successo si è trovata improvvisamente di fronte alle sue fragilità emotive, alla necessità di dover compiere scelte difficilissime. Ma Venere vince e
Luisa sceglie di vivere il suo amore con Giovanni.
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Casa Quinta
V - Morbida angora
L’anno successivo Annibale Spagnoli si ritira dall’azienda per attriti interni.
Luisa è nel Consiglio di Amministrazione della Perugina. La Rivoluzione Solare
di quell’anno accompagna gli eventi con un ascendente Ariete che si colloca
nel campo undicesimo del tema radix, e una settima casa affollata di pianeti
tra cui, importantissimo, il Sole e quel Saturno che nel tema di RS governa il
decimo campo e che nel tema natale era in aspetto con il Sole.
In un certo qual senso, Luisa trova nuove alleanze, cammina ormai con le
sue gambe e va ancora più lontano. Subito dopo la guerra si era lanciata in una
nuova impresa: l’allevamento del pollame e dei conigli d’angora. I conigli non
vengono uccisi e neanche tosati, ma amorevolmente pettinati, come si legge
su Wikipedia, per ricavare la lana d’angora per i filati. Nasce nel sobborgo di
Santa Lucia l’Angora Spagnoli per la creazione di scialli, boleri, indumenti di
moda. La segnalazione alla Fiera di Milano di questi come di ottimi prodotti
spinge Luisa a moltiplicare gli sforzi: nel giro di poco tempo può contare su
8000 allevatori che mandano a Perugia per posta il pelo pettinato di almeno
250.000 conigli!
Forse Luisa ha ormai raggiunto il massimo risultato possibile, o forse il destino decide di fermarla prima che vada ancora oltre. Ancora giovane e vitale si
ammala di cancro alla gola e muore nel 1935.
Casa Quinta
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La Rivoluzione Solare dell’ultimo anno vede l’ascendente di Rivoluzione in
Acquario, nel decimo campo di Luisa, con Urano, governatore dell’Acquario a
fine Ariete, con un largo quadrato a Plutone nel campo sesto, settore delle
malattie. Saturno è nel primo campo e riceve un’opposizione dalla Luna, governatrice del sesto campo-malattie. Il Sole è in campo ottavo, il settore tradizionalmente associato alla morte, e riceve una quadratura dal nodo lunare, associato al destino, situato nel campo dodicesimo.
82
Casa Quinta
Se la RS non fosse già da sola abbastanza eloquente, l’armonica dell’età
ribadisce il concetto collocando l’ascendente di armonica in Capricorno, dove
si trova l’ottavo campo di Luisa. Anche qui il Sole è nell’ottavo campo, al quadrato di Plutone nel dodicesimo.
VI – Le generazioni successive
Il genio di Luisa non è rimasto senza eredi. È interessante leggere che cosa
racconta Wikipedia (http://it.wikipedia.org/wiki/Luisa_Spagnoli) a questo proposito:
Dopo la sua morte, con il figlio Mario (1900-1977) nel 1937, l’azienda voluta
da Luisa passa da attività artigianale a industriale. A lui si deve l’invenzione,
nel 1942 di due oggetti brevettati: un pettine per la raccolta della lana e una
pinza per tatuare i conigli d’angora. Mario costruì, nel 1947, il nuovo stabilimento della “Città dell’angora”, attorno a cui nacque una comunità autosufficiente,
in cui la parte assistenziale e ricreativa era fase del ciclo produttivo. Fondò inoltre anni ‘60 il parco giochi della “Città della Domenica”, originariamente chiamato “Spagnolia” e ancor oggi meta di visitatori. Con il figlio Annibale, detto
Lino (1927-1986), imprenditore e presidente del Perugia Calcio, la produzione si
diversifica maggiormente e nasce la rete commerciale dei negozi “Luisa Spagnoli”, oggi presente in tutto il mondo, sempre con base a Perugia.
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Grazia Bordoni Laureata in Lettere Moderne nel 1970. Insegnante di Lettere
nella scuola media dal 1970 al 1997. Ha incominciato a occuparsi di astrologia nel
1975 e segue un indirizzo psicologico e umanistico. Autrice di numerosi articoli
tradotti e pubblicati su riviste specialistiche di tutto il mondo, ha partecipato a Congressi e Convegni in Italia e all’estero. Ha collaborato con la rivista L’Astrologo agli
inizi degli anni ’80 ed è collaboratrice di Sirio fin dal primo numero, uscito nel 1983.
Dal 1995 pubblica un bimensile, Datanotizie, dedicato alla divulgazione di dati di
nascita interessanti della cui raccolta e classificazione si occupa dagli anni ’70 in
collaborazione con i massimi specialisti di tutto il mondo. Pubblicazioni: “Toro”,
Armenia (1983); “Sintesi e interpretazione del tema natale”, ibi (1987); “Tecnica
astrologica”, ibi (1989); “Le coordinate geografiche”, ibi (1992); “Astrologia: Guida
ragionata ai testi in lingua Italiana”, Il Simbolo (1992, 1998), “Astrologia per comprendere i nostri figli”, Edizioni Mediterranee, 2007.
Dal 2001 è Direttore Editoriale di Armonie Stellari.
[email protected]
http://www.armonics.net/
Bibliografia
Boneschi M. Di testa loro, Mondadori, 2002
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Casa Quinta
Patrizia Nava
DALL’ALMUTEM AL SIGNORE
DELLA GENITURA
Dal pianeta che domina la carta
natale, a quello che dovrebbe farlo
L.A. 157-515
Nella pratica classica o tradizionale, il primo approccio alla carta natale consiste nel cercare di stabilire la composizione umorale del nativo, che ne determina il temperamento. Seconda considerazione, inscindibilmente correlata alla
prima e spesso contemporanea in pratica, è la ricerca dei pianeti significatori,
dominanti o caratterizzanti il tema.
Nel corso dei secoli, diverse procedure sono state utilizzate allo scopo, tutte
basate su qualche forma di “quantificazione”, all’origine della quale sta la diversa proporzione delle qualità prime (caldo, freddo, secco, umido), che ci consente di conoscere “il grado di realizzazione dei significati analogici dei pianeti”
(Mariano Aladren, Il Significatore, LA 126, 2002).
L’Almutem
Diverse procedure, abbiamo detto. Alcune di queste, tuttavia, con minime
varianti, sembrano essere pressoché universalmente accettate dagli autori
medievali e rinascimentali, costituendo un corpus tecnico comunemente utilizzato dalla tradizione astrologica.
È il caso dell’Almutem della carta di cui qui ricordiamo la versione di Ibn
Ezra, che nel Liber de Nativitatibus, 1154 (Warburg FAH750, pag.5), lo definisce “... planeta super totum circulum potestatem habentis quem sarraceni
almutez dicunt...”
Si procede innanzitutto identificando i cinque luoghi vitali del tema: Sole,
Luna, Ascendente, Parte di Fortuna, Sizigia prenatale (plenilunio/novilunio
precedente la nascita). Almutem sarà il pianeta che, in quei cinque luoghi, ha
maggiore dignità essenziale, quantificando secondo il noto schema che attribuisce 5 fortitudini o virtù al domicilio, 4 all’esaltazione, 3 alla triplicità secondo
Doroteo, 2 ai termini egizi, 1 ai decani. A questo si aggiungono punteggi specifici per le dignità accidentali (presenza nelle case1) più 7 punti per il signore
1
Prima casa 12, seconda 6, terza 3, quarta 9, quinta 7, sesta 1, settima 10, ottava 4, nona
5, decima 11, undicesima 8, dodicesima 2.
Casa Quinta
85
del giorno e 6 per il signore dell’ora. Il pianeta che ottiene più “virtù” è almutem, il “significatore natale” secondo Aladren, quello che “riassume i significati del destino intrinseco del soggetto”.
È il pianeta più caratterizzante il nostro approccio alla vita, quello le cui
energie più evidentemente ci compenetrano, quello che più istintivamente utilizziamo come modalità vitale ed espressiva: la nostra stessa natura essenziale,
il materiale di cui è composta la nostra anima.
Il problema è che tale pianeta, per quanto dignificato nella posizione dei
cinque punti vitali, potrebbe non esserlo affatto nella sua posizione effettiva,
nella carta natale. Supponiamo ad esempio che Sole, Luna, Ascendente, PF e
Sizigia, tutti in Toro in una ipotetica carta diurna ipersemplificata, determinino
Venere come pianeta avente maggiore dignità in quelle posizioni. Supponiamo
poi che Venere, almutem della natività, si trovi in esilio in Ariete. Il nostro almutem avrà sì dominio sui nostri punti vitali, rappresenterà certamente la nostra
qualità più caratterizzante, ma purtroppo, data la sua debilità essenziale, sarà
difficilmente un buon consigliere, una risorsa valida e affidabile in situazioni
difficili.
Anzi, l’istintività e la naturalezza stessa con cui tendiamo per costituzione e
temperamento a far ricorso ad esso, potrebbe portare a modalità di pensiero e
comportamento standardizzate e ripetitive, non sempre adatte alla situazione
contingente o alle necessità della nostra evoluzione personale.
Il Signore della genitura
Se cerchiamo quello che Bernhard Bergbauer definisce “la bussola dell’anima”, una guida affidabile, un’energia che ci aiuti a dare il meglio e ad agire per
il meglio, dobbiamo affidarci al pianeta che ha maggiore dignità essenziale
nella posizione reale ed effettiva in cui si trova nella nostra carta.
La dignità essenziale, sostenuta da un minimo di dignità accidentale sufficiente a rendere quell’energia accessibile al nativo e spendibile efficacemente
nel mondo, sarà la garanzia che l’influsso di tale pianeta non può che essere
positivo.
Questo pianeta è il Signore della Genitura.
È il talento che aiuta la persona a svolgere i propri compiti al meglio, quello
che rappresenta le qualità a cui dovremmo aspirare, quello il cui suggerimento
dovremmo ascoltare, anche se, solitamente, non lo facciamo. Perché, mentre
l’almutem della carta è solitamente un’energia prontamente disponibile, una
risposta quasi automatica alle sollecitazioni esterne (anche se considerazioni
accidentali e aspetti possono influire notevolmente sulla accessibilità di tale
energia), il Signore della Genitura, tipicamente, rappresenta la meta finale di
un percorso evolutivo non sempre facile. La scelta di operare mediante il
Signore della Genitura è sempre, appunto, una scelta, consapevole e adulta,
talora sofferta e difficile perché non spontanea. Il nostro “re interiore” come lo
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Casa Quinta
chiama John Frawley, non salirà sul trono da solo. Dobbiamo incoronarlo noi
stessi, con un atto di volontà consapevole.
Ci sono condizioni astrologiche che favoriscono questo processo interiore. Se
l’almutem della carta è sufficientemente dignificato, e si trova in rapporto utile
con il Signore della Genitura, questo passaggio di consegne può avvenire in
modo più facile, anche se raramente definitivo. Aspetti tra i due pianeti, inclusa
l’antiscia, favoriscono la collaborazione. Mutue ricezioni positive rendono le
cose molto più facili. Un almutem in posizione accidentale forte e un signore
della genitura, ad esempio, confinato in 12a, renderebbero il passaggio, al contrario, molto difficile, per la maggiore accessibilità del primo rispetto al secondo.
Alcune carte, inoltre, mostrano una carenza deprimente di candidati al ruolo di
re interiore, per mancanza di pianeti sufficientemente dignificati. Così è la vita.
Non sempre si può contare su una guida perfetta. Se nessun pianeta ha dignità
sufficiente, ciò non significa affatto che la persona non avrà successo in ciò che
persegue. Al contrario. Ma è vero che la qualità del successo ottenuto è in qualche modo in relazione con la qualità del signore della genitura.
“Il Ritratto di Oscar Wilde”
Un esempio applicativo chiarirà la procedura. Si tratta del tema natale di
Oscar Wilde, scrittore irlandese di fine ottocento, personaggio discusso come
artista e come uomo, nato a Dublino il 16 ottobre 1854 alle ore 3.00, morto il
30 novembre 1900 a Parigi, dopo l’incarcerazione per scandali sessuali.
Di temperamento melanconico, Wilde nasce nel giorno del Sole, all’ora di
Marte. Calcolando le dignità essenziali di ogni pianeta nei cinque punti vitali
della sua carta e sommando a queste le virtù acquisite per la loro disposizione
nelle case, otteniamo l’almutem, Marte, che è signore dell’ora planetaria.
Sin da bambino, Oscar mostra comportamenti e atteggiamenti riferibili al suo
almutem: un aneddoto piuttosto conosciuto ne rivela il carattere. Oscar era stato
affidato insieme al fratello alle cure di una bambinaia. Durante una sua momentanea assenza, i vestiti dei due fratelli, stesi ad asciugare davanti al camino,
presero fuoco. Mentre il fratello gridava comprensibilmente spaventato, Oscar
batteva le mani entusiasta. Quando la bambinaia riuscì a spegnere l’incendio,
Oscar pianse deluso perché l’affascinante spettacolo era terminato.
Per tutta la vita, l’atteggiamento più caratterizzante di Oscar Wilde, per il
quale divenne famoso, fu la provocazione. Mera aggressività verbale, naturalmente, diretta contro la tradizionale ipocrisia britannica vittoriana (Marte peregrino tra la 3a e la 4a, dispositore di Mercurio in Scorpione in 3a casa), ma
comunque tagliente. I suoi pungenti aforismi sono passati alla storia insieme
alle sue satiriche commedie.
Marte è disposto da Giove per domicilio, triplicità e termini, e Giove, di converso, si trova nel luogo dell’esaltazione, dei termini e del decano di Marte, una
potente mutua ricezione mista che stabilisce un nesso forte e significativo tra i
Casa Quinta
87
due pianeti. Giove, notiamo, è il governatore della 7a casa delle relazioni, e si
trova nella cuspide della 5a casa dei piaceri, in caduta. L’alleanza tra Marte e
Giove non è quindi estranea alla provocatoria vita sessuale di Wilde, inaccettabile per la moralista società vittoriana.
Passiamo ora all’identificazione del Signore della Genitura. Non ci sono
dubbi: l’unico valido candidato, in condizioni di dignità essenziale per domicilio
e termini, è Venere. Tutti gli altri pianeti sono peregrini, e il Sole e Giove addirittura in caduta. Venere è il re interiore, l’influsso positivo nella vita di Wilde,
quello che gli permette di creare capolavori, quello che gli avrebbe permesso,
se meglio utilizzato, di rendere davvero la sua vita “un’opera d’arte”.
Il perseguimento della bellezza rimarrà l’ideale di Wilde, sempre. Una bellezza assoluta, del tutto estranea a valutazioni etiche. “L’artista è il creatore di
cose belle. […] Non esistono libri morali o immorali. I libri sono ben scritti, o
scritti male. Questo è tutto.”2
Wilde diventerà l’esponente più significativo dell’Estetismo britannico, il cui
motto è “Art for Art’s sake”, l’arte per l’arte, l’arte al solo fine di creare bellezza.
La Venere bilancina nel tema dello scrittore è, a ben vedere, vera signora della
genitura e musa ispiratrice.
2
Dalla “Prefazione” a The Picture of Dorian Gray di Oscar Wilde.
88
Casa Quinta
Non facile, tuttavia, rinunciare alla modalità
espressiva propria di un Marte peregrino, privo di
dignità, ma forte accidentalmente perché angolare,
per abbracciare in toto la modalità di una Venere
dignificata, ma sotto i raggi del Sole e in 2a casa,
in posizione non critica, dunque, ma neppure particolarmente influente. La vita di Oscar Wilde è una
continua lotta tra questi due potenti principi che,
per sua sfortuna, non si trovano in rapporto per
aspetto e neppure in mutua ricezione positiva.
Un magnifico esempio della dialettica tra almutem e signore della genitura è dato da Wilde stesso
nel suo unico romanzo, Il ritratto di Dorian Gray.
Il bellissimo protagonista, esteta raffinato e
appassionato ricercatore del bello, non riesce a
distaccarsi dagli aspetti più aggressivi della propria natura, che lo porteranno,
nell’intento di salvaguardare la propria perfetta immagine, all’omicidio. In un
accesso d’ira, pugnalerà il pittore autore del suo ritratto. Difficile immaginare
situazione, sentimento e arma più collegati al principio di Marte ed insieme più
avversi a quello di Venere. Alla fine, disgustato dal dipinto che mostra impietosamente la qualità della sua anima, pugnalerà la tela, dandosi, così, la morte.
La lama, simbolo marziale di autodistruzione, distrugge l’arte e così facendo
distrugge la vita. Il passaggio volontario e consapevole da Marte a Venere non
ha avuto luogo.
Anche nella vita dell’artista tale passaggio non fu mai completo. Una provocazione di troppo lo portò ad inimicarsi lord Douglas, marchese di Queensberry, padre di un giovane amico e amante, e l’intera opinione pubblica, fino a quel
momento vivacemente attaccata dagli strali verbali di Wilde, si rivoltò contro di
lui, ostracizzandolo e decretandone la rovina.
Bibliografia:
Abraham Ibn Ezra, Liber de Nativitatibus, 1154 (Warburg FAH750 pdf, Venezia
1484)
Bernhard Bergbauer, Der Geburtsherrscher im Horoskop - Kompass der Seele,
Astronova
Oscar Wilde, The Picture of Dorian Gray, Penguin Classics
Patrizia Nava è socia certificata CIDA e Practicing Member della Society of Astrologers americana. Ha studiato oraria tradizionale con John Frawley, ottenendo il
diploma di Horary Craftsman. Svolge attività di consulenza e dirige il corso di diploma per corrispondenza in astrologia oraria classica (AOC). Il sito web è www.astrologiaoraria.com
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Casa sesta
Le ricerche personali
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Casa Sesta
Marzia Munaro
La doppiezza della VERGINE
Tre dei quattro segni mobili sono considerati
anche doppi, ma per la Vergine questa evidenza
non è così chiara. Il mito di Demetra può spiegarne la dinamica.
L.A. 157-612
I segni mobili vengono anche spesso chiamati doppi, intendendo una
doppia natura intrinseca che si può riallacciare al fatto che si collocano alla fine di una stagione, oppure ad una doppia personalità
strettamente interagente.
Mentre con Gemelli, Sagittario e Pesci, questa natura altalenante
sembra più evidente e di facile lettura, nel segno della Vergine la
comprensione si fa difficoltosa, se non impossibile.
Infatti, sulla maggioranza dei testi “sacri” astrologici, la tipologia
descritta presenta persone tendenzialmente mentali, organizzate,
attente ai particolari, discrete, fidate, pignole, modeste, dedite alla
cura dei beni e delle persone.
Insomma, una tipologia che non dà adito a sbalzi caratteriali, a
mister Hide nascosti. E in tanti anni d’insegnamento di astrologia,
avevo imparato ad aspettarmi la fatidica domanda: “Ma in cosa è
doppia la Vergine?”.
Chi insegna conosce l’importanza di saper rispondere. Questo
scritto è la storia della mia risposta.
Nel gioco dialettico, se i Pesci sconfinano nell’infinito, la Vergine,
che sta di fronte, vaga nel quotidiano, nel conosciuto.
Sembra una conclusione logica; ma chi conosce i Pesci, conosce
il loro alternarsi con la razionalità, per cui anche il suo opposto deve
proporre una doppia faccia. Quale?
Casa Sesta
91
I colleghi astrologi amanti della matematica mi hanno insegnato a
stare attenta agli angoli, ma la contrapposizione coi Pesci sembrava
irrisolvibile.
Inoltre, il fatto più interessante era che, riflettendo sulla domanda,
in effetti, i Vergini che io conoscevo corrispondevano (e corrispondono) solo in parte alle reiterate descrizioni nei testi base. In realtà, le
persone Vergini presentano davvero una doppia valenza, a volte
molto ben nascosta, ma molto forte.
Per la maggioranza, al contrario dei Pesci, spesso esaltano il quotidiano e il prevedibile, e solo in seconda battuta aprono all’esagerazione e allo sconfinare in spazi proibiti. Altre volte fanno esattamente
l’opposto, esponendosi fino all’esibizionismo o al cattivo gusto.
Ho conosciuto Vergini che bevevano, fumavano e si dedicavano a
stravizi di vario tipo, e che in contemporanea erano genitori attenti,
compagni accondiscendenti, coscienziosi salutisti e lavoratori indefessi.
Possibile che li conosca solo io?
Possibile che non sia palese la differenza tra i testi scritti e gli
umani che ci circondano?
E poi, al di là delle mie conoscenze personali, nel segno della Vergine troviamo Caligola, Richelieu, Luigi XIV, Greta Garbo, Micky
Rourke, e i nostrani Maurizio Costanzo, Sophia Loren, Ornella Vanoni,
Loredana Bertè, Pupo, Cecchi Paone.
Secondo le indicazioni dei testi suddetti (lascio a tutti il gioco di
andare a verificare), tutte queste persone dovrebbero essere smilze,
nervose, mercuriali, pignole, razionali, amanti del giardinaggio,
sobrie, caste, monogame, etc etc.
Io non dubito che ci sia questa parte in questi personaggi, ma
sicuramente c’è un’altra modalità che viene palesemente negata1, e
che invece esiste.
Solo in Barbault, nel mitico TRATTATO PRATICO DI ASTROLOGIA, trovo qualcosa di interessante. A pagina 85 della mia ormai
consunta edizione, dopo aver parlato del complesso anale trattenuto
con tutte le caratteristiche di cui sopra (come si sa Barbault predilige
Ricordo che, ovviamente, in questa sede non viene fatta nessuna analisi specifica sul
tema natale, ma solo sul segno in generale. È assolutamente scontato che in astrologia un
tema individuale può esprimere una tipologia totalmente diversa dalla semplice combinazione segno-ascendente.
1
92
Casa Sesta
l’impostazione psico-somatica), quando descrive la dialettica del
segno afferma: “In questo soggetto, l’inibizione supera abitualmente
l’impulsività, ma in seguito a particolari dominanti planetarie (per
esempio marziana e plutonica) tale rapporto si può invertire dando
luogo a un complesso anale rilasciato che corrisponde ai valori scorpione: natura istintiva, indisciplinata, ribelle, disordinata, aggressiva,
anticonformista, autoritaria, ostinata, distruttrice, sadica... Molto più
spesso esiste un’alternanza o una coesistenza fra inibizione e impulsività. In tal caso il tipo Vergine corrisponde al tipo ambivalente: razionale e irrazionale, economo per un certo periodo e poi improvvisamente spendaccione, puntuale e impreciso, maniaco e disordinato, scettico e superstizioso, critico e realizzatore, arido e fecondo, e nei casi
estremi e secondo le circostanze, pudico e scostumato, schietto e ipocrita, trascurato e attento all’etichetta, timido e sfrontato, ingenuo e
libertino, nevrotico-perverso...”
Ecco, qui mi torna qualcosa, come se Barbault, a parte la discutibile, a mio avviso, giustificazione marziana-plutoniana, fosse l’unico
che si fosse accorto che la monotematicità della Vergine non corrispondeva agli esseri umani in questione, e in qualche modo, attingendo alla spiegazione psicologica, avesse cercato una giustificazione scientifica.
L’astrologia tuttavia nasce ben prima di Freud, e se decide di mettere la Vergine di fronte ai Pesci non lo fa certo a caso.
Il pianeta signore del segno è Mercurio, che già nella sua accezione di base si presenta contradditorio, burlone giocoso e fedele servitore degli dei allo stesso tempo.
Ma le caratteristiche del segno non si adattano totalmente al pianeta. Manca la parte che si prende cura, che sta attenta ai particolari. Soprattutto manca il suo contrario, l’esagerazione.
Nell’iconografia la Vergine viene rappresentata da una fanciulla
con delle spighe in braccio. Un’immagine che ci porta a una dea
minore, però molto nominata nella spiegazione del segno, Demetra.
Demetra mi sembra più forte come simbolo.
Infine, nel percorso evolutivo dello zodiaco, la necessità della
pausa conservatrice dopo il tripudio dell’estate propone valori diversi
da quelli spiccatamente mercuriali. La Vergine “serve” allo zodiaco,
ma Mercurio non serve abbastanza da rappresentarla.
Casa Sesta
93
A questo punto, metto da parte la caratteristica mercuriana del
segno, perché non mi porta niente di nuovo, mi concentro su Demetra, e torno alla matematica.
Se leggete il libro di Marcus Du Sautoy, IL DISORDINE PERFETTO, scoprite, anche senza essere degli scienziati, come vi sia una
simmetria indiscutibile in ogni forma di vita sulla terra.
Mi sembrava interessante, a questo punto, creare la simmetria che
mi supporta nella ricerca, cioè l’opposto, e gli alleati.
Se all’interno dello Zodiaco unisco con un tratto di penna la Vergine con Pesci, Cancro e Scorpione creo una sorta di freccia elementale che finalmente mi può dare delle indicazioni valide2.
In quest’ottica, se ci concentriamo sul mito, pongo in primo piano
nella Vergine la seconda simbologia che le viene attribuita, la dea
Demetra; di conseguenza di fronte abbiamo Giove-Nettuno (pesci), e
ai lati la Luna (cancro) e Plutone (scorpione). Da questo momento
sono solo i protagonisti del mito ad agire.
Demetra diventa quindi il cardine su cui si snoda il percorso.
Lei è la signora del grano, la portatrice di abbondanza, il referente
della fertilità e dell’agricoltura. È la sposa, la madre, la nutrice.
Ma che tipo di sposa?
Dall’unione con Giove nasce Persefone/Proserpina, ma poi le
viene preferita Giunone, e lei resta ragazza-madre. Non solo, Giove
sostiene in un secondo momento il matrimonio di Persefone con Plutone, e le è apertamente ostile.
Da Nettuno poi, viene violentata mentre entrambi sono sotto
forma di cavalli (cioè quando LEI non è IN LEI), e resterà nuovamente incinta (l’inconscio prevale sul conscio). Ma questa cosa la farà
inferocire, e allontanare il nuovo seduttore. L’atto sessuale sembra
quindi comportare solo un passaggio obbligato e sgradevole per la
maternità.
Tirando le somme: rapporti conflittuali con gli uomini, nessuna
relazione stabile, nessun innamoramento, sessualità subita e non
consapevole, molta materialità. Una moglie fertile ma in realtà arida,
che non entra nel profondo della relazione. Anche Nettuno esce dal
mare per raggiungerla! Ma questo cercare terre sconosciute fa parte
Uso lo schema dell’aquilone o della feccia negli incontri di Astroterapia, e la tecnica è
quella dello psicodramma.
2
94
Casa Sesta
della sua natura: lui, che è il signore del profondo, non dà nulla per
scontato, e per questo riesce a trovarla e ottenere il suo scopo. Quando sono entrambi cavalli, lei non può opporsi.
Una moglie quindi che si autogenera, che mette il seme nella terra
e lo fa germogliare senza bisogno di altro se non la cura e la pazienza femminile.
Ecco che Giove e Nettuno, avversari contrapposti, personificano
valori da allontanare: abbondanza, generosità, indagine nell’inconscio, apertura al non-conosciuto, capacità di osare, esplorare e dimostrare la propria sessualità. E, nello stesso tempo, sono il maschile
che comunque feconda, e permette il ripetersi della vita.
Le Tesmoforie e i Misteri Eleusini, in maniera diversa ma con lo
stesso spirito, celebrano la dea madre-moglie, codificata e purificata
da riti di digiuno, astinenza sessuale e iniziazione: donne con donne,
nel loro ruolo rigidamente asessuale.
Come madre, Demetra è ancora più ambivalente.
La madre si prende cura premurosamente della figlia Persefone,
ma non lo fa per puro amore disinteressato. In realtà Persefone è una
sua emanazione, l’ombra idealizzata che si esprime nella sua totalità
di altro da sé, e crea disagio se esce dal controllo.
Nonostante le grandi attenzioni, Persefone segue l’istinto, la curiosità, il gioco, la bellezza (valori negati da Demetra) e viene rapita da
Plutone, signore del Regno dei Morti, e ne diviene la sposa.
Persefone quindi muore pur essendo viva.
Demetra non accetta l’abbandono. Si chiude nel suo dolore, chiede aiuto a Giove ma non ottiene nulla: Giove appoggia il matrimonio,
e il distacco dalla figlia.
Ma Demetra non può vivere senza la sua emanazione vitale, e
allora si allontana dall’Olimpo, e regala alla terra il suo dolore sotto
forma di carestia. Niente gioia e prosperità al mondo se la figlia non
si ricongiunge alla madre. Non importa se Persefone ama Plutone: la
figlia non può essere una viva-morta.
A questo punto Giove è costretto a intervenire, e propone un
accordo: Persefone starà tre mesi (l’inverno) con Plutone e nove mesi
con Demetra.
Nascono da qui le stagioni, e il ciclo della semina, e il nuovo orizzonte culturale dell’agricoltura, dove si programma e ci si prende
cura.
Casa Sesta
95
Molto forte è quindi il tema della morte. Giove, per riportare Persefone da Demetra, manda Mercurio: ecco quindi che il messaggero
alato finalmente si avvicina e aiuta a riportare l’ordine costituito, transitando da un mondo all’altro.
Ma Persefone non è Demetra. Persefone ama Plutone, ma anche
genera Dioniso, e s’innamora di Adone, contendendolo a Venere. Da
Persefone scaturiscono quindi rituali ben diversi da quelli di Demetra.
I riti dionisiaci e le Adonie, celebrate nel momento della canicola3,
quando è massima la licenziosità, propongono un versante totalmente in contrasto con i valori rigidi di Demetra, e la stessa si perde: da
un lato propone la continua rinascita del seme, dall’altro conosce la
luce dell’orgasmo cosmico e fisico. Una dualità che può solo essere
rinnegata, ma che resta latente e potente.
Ecco il lato della freccia con Plutone, che in realtà, con le sue
macchinazioni e la sua forte sessualità, non è estraneo alla natura di
Demetra/Persefone, ma anzi la connota fortemente. È il collegamento con la morte, così presente nella sessualità4, che va represso, creando e generando in continuazione.
In una parte del mito, Demetra travestita da nutrice cerca di dare
l’immortalità al bimbo che accudisce dandogli da mangiare l’ambrosia e passandolo sul fuoco sacro.
La perdita quindi va compensata in qualche modo, anche con
l’artifizio. Ricreare la vita organizzandola, in modo da evitare sbandamenti non controllabili.
Demetra si ritrova quindi a scontrarsi con qualcosa finora non
conosciuto: la morte, e cerca di andare oltre, di trovare una soluzione. Non quindi la morte cercata di tipo scorpionico, ma il tentativo di
superare il limite, con dedizione, pazienza e conservazione.
In quest’ottica, anche la EMME del glifo della Vergine, cui si attribuisce il significato di Mater (e che devo dire proprio non mi piace),
Alla fine di luglio, quindi sotto il segno del leone.
l’orgasmo è chiamato “piccola morte”, e risveglia in modo primitivo e non consapevole,
secondo le teorie indiane, la kundalini. In questo modo si entra in contatto con l’assoluto. La
sessualità rincorsa rappresenta un altro escamotage per superare la morte/abbandono. Un
mio amico Vergine, dall’aspetto molto riservato, aveva avuto molte donne, e amava legarle
durante il rapporto, perché così, diceva, non scappavano più. Ma quando diventavano una
relazione fissa, la cosa si modificava, l’interesse sfumava, e lui diventava un compagno molto
noioso. Per questo motivo aveva sempre almeno due relazioni, in cui interpretava personaggi
diversi.
3
4
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Casa Sesta
così simile allo Scorpione (che ti fa, in effetti, pensare allo scorpioneanimale), la potremmo leggere come Morte, che però viene tagliata
nella parte finale, e quindi risolta, esorcizzata.5
Molto importante a questo punto è l’ultimo lato della freccia, dove
troviamo la Luna.
Demetra presenta moltissime affinità con la dea egiziana Iside (la
luna), la sposa di Osiride (il sole) e la madre di Horus.
Il suo mito assomiglia molto a quello di Demetra; qui è Osiride a
morire, e Iside disperata usa tutta la sua magia per farlo tornare in
vita. Iside in questo caso è soprattutto sposa affranta, è donna coraggiosa che cerca in tutti i modi di riavere il suo amato. La sua connessione con la Luna sta nella sua raffigurazione, col simbolo lunare in
testa, e nel senso profondo della Luna, che non può vivere senza il
Sole-Osiride.
Ma a Iside vengono date anche altre correlazioni: Venere, dea
dell’amore, e poi la Grande Madre onnicomprensiva, mai egoista,
sempre generosa.
Nel significato romano-cristiano tutto questo scompare: resta la
madre-vergine sacrificale. La Madonna stessa sembra essere un’emanazione di Iside-Demetra. Probabilmente è questa connotazione
moralistica e repressiva del femminile che ha epurato quella parte del
mito non confacente alla necessità sociale di conferma e giustificazione. Una connotazione così forte da impedire all’astrologo la base
antica della sua scientificità innata: l’osservazione e la verifica.
Ma chi fa astrologia osservando e verificando, conosce bene la
forza trasformante e fisica della Luna, e anche la sua connotazione
sessuale in sinastria. La Luna è ”abituata” a morire ogni 28 giorni, e
a rinascere, come la donna, e come la donna propone un ritmo sempre vitale e fortissimo. Venere, dea dell’amore, si fonde in Iside, come
generosa benefattrice senza alcun opportunismo o tornaconto, se
non la gioia e la celebrazione di essere vivi.
Negata in Demetra, resta latente, come un desiderio nascosto e
non confessato.
Venere e la Luna rappresentano il femminile di ogni essere umano,
e l’apertura agli spazi emozionali e istintuali.
5
Chiedo scusa agli esperti in simbologia: io non lo sono. Ma dopo 30 anni di questo mestiere, e avere sentito le più azzardate teorie, mi permetto di dire la mia, supportata in questo
caso, solo dalla mia intuizione.
Casa Sesta
97
Ecco quindi che i conti tornano. La doppiezza diventa chiara.
Come momento evolutivo, la Vergine arriva alla fine dell’estate,
quando la terra ha già dato il massimo.
Si presenta la possibilità della carestia nell’inverno, e la prima
consapevolezza della fine della vita. C’è quindi la necessità di conservare e riprodurre, e di usare intelligenza e parsimonia, attenzione ai
particolari e alla cura. Il futuro non può più essere lasciato al caso.
Questo compito produce uno sforzo: in fondo si è ancora in estate,
e la voglia di vivere è latente e forte. Ma, nel momento della repressione dell’istintualità, si apre una porta molto forte al suo contrario,
in un modo così soggettivo che può portare a manifestazioni eclatanti, così come restare sedata fino all’esplosione inattesa. Ecco la
super-mamma anorgasmica, tutta tesa all’allevamento dei figli, che
s’innamora e fa cose innominabili col bagnino; oppure il bravo impiegato di banca che la notte si gioca a carte il patrimonio di famiglia.
Oppure, ancora, ecco “l’alternativo” conclamato che la sera mette
a posto pignolescamente il cassetto del comò.
Mercurio, gran signore dell’adattabilità, messaggero senza pena
degli dei, truffatore e burlone, eterno ragazzo ed eterno saggio, agisce
e fugge, comprende e s’interessa ad altre cose, e fondamentalmente
appoggia l’ordine costituito. Viaggia, in questo modo, tra i mondi, e
non crea legami che possano venire spezzati.
Demetra si prende cura invece, apparentemente generosa, ma in
realtà bisognosa di sopperire ai suoi dolori e alle sue paure. Non dà
nulla a vuoto, se non per ricevere eterna gratitudine.
Relega l’istintualità, la sessualità e l’emozione, sublimandole col
controllo, salvo poi dare loro spazio privato, o inaspettato, o esageratamente pubblico.6
Quando c’è consapevolezza, si apre l’accettazione dei due mondi,
dell’alternarsi della vita e della morte, e allora Iside può apparire nella
sua pienezza, moglie, madre, amante, guerriera, strega, astuta, addolorata, senza pregiudizi, generosa, sincera, guaritrice, mediatrice tra
la vita e la morte.
Una signora di mia conoscenza, prima di sposarsi e diventare un’integerrima mogliemamma, vestita modestamente, gran lavoratrice e fustigatrice di ogni lassismo, fu una signora dai molteplici amanti, dagli incontri multipli e dalla dichiarata amoralità che non risparmiava parenti e amici. In entrambi i casi, lei era perfettamente integrata nella parte. È chiaro
che, in ognuna delle due fasi, una modalità era fortemente negata.
6
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Casa Sesta
A lei dedico quest’inno, possibile collegamento fra le diverse pulsioni.
INNO A ISIDE
Perché io sono la prima e l’ultima
Io sono la venerata e la disprezzata,
Io sono la prostituta e la santa,
Io sono la sposa e la vergine,
Io sono la madre e la figlia,
Io sono le braccia di mia madre,
Io sono la sterile, eppure sono numerosi i miei figli,
Io sono la donna sposata e la nubile,
Io sono Colei che dà alla luce e Colei che non ha mai partorito,
Io sono la consolazione dei dolori del parto.
Io sono la sposa e lo sposo,
E fu il mio uomo che nutrì la mia fertilità,
Io sono la Madre di mio padre,
Io sono la sorella di mio marito,
Ed egli è il mio figliolo respinto.
Rispettatemi sempre,
Poiché io sono la Scandalosa e la Magnifica
Chi vuole saperne di più sui miti citati può semplicemente sbizzarirsi in internet,
mentre posso consigliare un libro un po’ di difficile lettura, ma molto interessante,
che mi dette l’idea di questo scritto: di Marcel Detienne, i giardini di Adone,
Einaudi .
Concludo con un breve elenco di interessanti vergini contradditori (che possono
essere molti di più, se ci mettiamo dentro anche gli ascendenti).
• Caligola (Gaio Cesare Germanico) (31 agosto 12) - Imperatore romano
• Ludovico Ariosto (8 settembre 1474) - Poeta, scrittore e drammaturgo
italiano
• Tommaso Campanella (Giovanni Domenico Campanella) (5
1568) - Teologo, filosofo e poeta italiano
settembre
99
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• Armand-Jean
du
Plessis
de
Richelieu (9
settembre
1585) - Cardinale
e
uomo politico francese
•
•
•
•
•
John Locke (29 agosto 1632) - Filosofo britannico
Luigi XIV (5 settembre 1638) - Re di Francia
Luigi Galvani (9 settembre 1737) - Fisiologo e anatomista italiano
Antoine Lavoisier (26 agosto 1743) - Chimico francese
Johann Wolfgang von Goethe (28 agosto 1749) - Scrittore, poeta
e
drammaturgo tedesco
• John Dalton (6 settembre 1766) - Chimico e fisico inglese
• François-René de Chateaubriand (4 settembre 1768) - Scrittore
e uomo
politico francese
•
•
•
•
•
•
•
Georg Wilhelm Friedrich Hegel (27 agosto 1770) - Filosofo tedesco
Michael Faraday (22 settembre 1791) - Chimico e fisico britannico
Lev Nikolaevic Tolstoj (28 agosto 1828) - Scrittore russo
Giovanni Verga (2 settembre 1840) - Scrittore italiano
Arnold Schönberg (13 settembre 1874) - Compositore austriaco
Georg Wilhelm Pabst (25 agosto 1885) - Regista tedesco
Giovanni Gronchi (10 settembre 1887) - 3° presidente della Repubblica
italiana
• Agatha Christie (Agatha Mary Clarissa Miller) (15 settembre 1890) Scrittrice inglese
• Giuseppe Saragat (19 settembre 1898) - 5° presidente della Repubblica
italiana
• Peppino De Filippo (26
agosto
1903) - Attore,
comico e drammaturgo
italiano
• Greta Garbo (Greta Lovisa Gustafsson) (18
settembre
1905) - Attrice
svedese
• Cesare Pavese (9 settembre 1908) - Scrittore italiano
• Leonard Bernstein (25 agosto 1918) - Compositore, pianista e direttore
d’orchestra americano
• Oscar Luigi Scalfaro (9 settembre 1918) - 9° presidente della Repubblica italiana
• Fausto Coppi (15 settembre 1919) - Ciclista italiano
• Vittorio Gassman (1 settembre 1922) - Attore e regista italiano
• Richard Attenborough (29 agosto 1923) - Attore, regista e produttore
inglese
• Aurelio Fierro (13 settembre 1923) - Cantante e attore italiano
• Sergio Zavoli (21 settembre 1923) - Giornalista, scrittore e uomo
politi-
co italiano
• Andrea Camilleri (6
sivo italiano
settembre
1925) - Scrittore,
regista e autore televi-
100
Casa Sesta
• Peter Sellers (Richard Henry Sellers) (8
settembre
1925) - Attore,
regista e sceneggiatore inglese
•
•
•
•
Peter Falk (16 settembre 1927) - Attore e produttore americano
Sean Connery (25 agosto 1930) - Attore e regista scozzese
Ben Gazzara (Biagio A. Gazzara) (28 agosto 1930) - Attore americano
Sandra Mondaini (1 settembre 1931) - Attrice e conduttrice televisiva
italiana
• Nicola Pietrangeli (11 settembre 1933) - Tennista italiano
• Sophia Loren (Sofia Villani Scicolone) (20 settembre 1934) - Attrice
italiana
• Ornella Vanoni (22 settembre 1934) - Cantante italiana
• Rosa Russo Iervolino (17 settembre 1936) - Donna politica italiana
• Carmelo Bene (3 settembre 1937) - Attore, drammaturgo e regista italiano
• Virna Lisi (Virna Pieralisi) (8 settembre 1937) - Attrice italiana
• Renzo Piano (14 settembre 1937) - Architetto italiano
• José Altafini (27 agosto 1938) - Calciatore e commentatore sportivo italo-brasiliano
• Maurizio Costanzo (28 agosto 1938) - Giornalista e conduttore televisivo italiano
• Giuliano Gemma (2 settembre 1938) - Attore italiano
• Franco Califano (14 settembre 1938) - Cantautore e scrittore italiano
• Clay Regazzoni (Gian-Claudio Giuseppe Regazzoni) (5 settembre 1939)
- Pilota di F1 italiano
• Pippo Franco (Franco Pippo) (2 settembre 1940) - Comico, attore, cantante e conduttore televisivo italiano
• Raquel Welch (Jo Raquel Tejada) (5
settembre
1940) - Attrice
ameri-
cana
• Dario Argento (7
settembre
1940) - Attore,
regista, sceneggiatore e
produttore italiano
etc etc…
ASTRO-STRUMENTAZIONE
Il cielo stellato può essere paragonato ad una plancia di controllo con
tanti strumenti di misura (tachimetri, manometri, serbatoi ecc.) in cui gli
strumenti segnalano un evento, ma non lo producono! E sarebbe nostro
compito di rimediare ai guasti…
101
Casa Sesta
Laura Poggiani
LA RINASCITA DELLA FIAT
L.A. 156-612
La FIAT, solitamente identificata con la famiglia Agnelli ed ora con quella
Elkan, ha attraversato anche recentemente dei momenti davvero critici, dovendo ricorrere addirittura ad aiuti governativi quali gli incentivi per la rottamazione o la cassa integrazione per i propri dipendenti, senza però allontanare, per
molto tempo, l’incubo di un possibile crack finanziario definitivo.
All’improvviso, la svolta: sotto la guida di Sergio Marchionne, la FIAT ha
sorprendentemente acquisito quote dell’azienda automobilistica americana
General Motors aprendo così nuovi sbocchi internazionali per il mercato
dell’auto. Sembrava un’operazione importante ma isolata, quando, subito
dopo, con mossa repentina, Marchionne provava ad accedere anche all’acquisizione di quote del marchio Opel e, non appena l’esito di questa operazione è
stato negativo, si è rivolto con successo al mercato cinese. Questo permetterà,
nel futuro FIAT, di costruire auto a basso costo, anche ecologiche, sfruttando le
tecnologie americane, puntando ad un mercato non più confinato all’ambito
nazionale ma puntando direttamente al mercato globale.
102
Casa Sesta
LA FIAT
L’atto costitutivo della “Società Anonima Fabbrica Italiana Automobili Torino”, che segna la “nascita” del soggetto economico, viene firmato l’11 luglio
1899, a Palazzo Bricherasio da parte del conte Roberto Biscaretti di Ruffia, che
già importava automobili da corsa dalla Germania, del conte Emanuele Cacherano di Bricherasio, dell’avvocato Carlo Racca, del produttore di candele in
cera Michele Lanza, dell’avvocato Cesare Goria-Gatti, dell’ ereditiere Lodovico
Scarfiotti, del banchiere e setaiolo Michele Ceriana-Mayneri, dell’agente di
cambio Luigi Damevino, del marchese Alfonso Ferrero de Gubernatis di Ventimiglia. Come scrive Antonio Moscato ne “Il Capitalismo reale”, Giovanni
Agnelli entra successivamente come piccolo azionista e, nominato segretario,
riesce a farsi proporre come “membro delegato del consiglio” prima, e poi
come amministratore delegato con ampi poteri. Fino ad arrivare nel 1906 ad
appropriarsi a tutti gli effetti dell’azienda.
Casa Sesta
103
Comparando i temi di Giovanni Agnelli Sr con quelli della FIAT si può
immediatamente notare l’Urano di Agnelli congiunto alla Venere (punto medio
della congiunzione Nettuno/Venere/Sole) del Tema della FIAT, nonché il Sole e
Mercurio di Agnelli congiunti alla Luna dell’azienda.
Inoltre, l’Asse Nodale del Tema della FIAT- che vede da un lato la Congiunzione a Saturno del Nodo Nord e dall’altro la tripla Congiunzione già citata con
a capo il Sole per quanto riguarda il Nodo Sud - si incastra perfettamente nel
Tema di Giovanni: il suo MC è proprio sul Nodo Nord e la sua Luna è al Quadrato esatto dello stesso, mentre Urano è al Nodo Sud. Questo punto astrologico definisce, di fatto, il sovrapporsi delle vicende personali della famiglia
Agnelli a quelle della FIAT, segnandone anche la ormai famosa “maledizione
degli Agnelli” che ha visto così tante tragedie coinvolgere i membri di questa
famiglia proprio nei momenti più delicati della vita dell’azienda. A rafforzamento di ciò, l’Asse nodale di Giovanni – NN congiunto alla sua Luna e Venere - si
va automaticamente a “incrociare” all’Asse Nodale della FIAT.
104
Casa Sesta
LA GRANDE FIAT DI SERGIO MARCHIONNE
Leggendo il libro di Marco Ferrante “Marchionne, l’uomo che comprò la
Chrysler” (Mondadori), si evince come la principale qualità dell’amministratore
delegato della FIAT «è la capacità di trovarsi a proprio agio nelle situazioni di
crisi e di saper uscire dall’angolo nel momento più buio del match». Il manager
italo - canadese, infatti, non solo è riuscito in cinque anni a risollevare la FIAT
dall’orlo del commissariamento di Stato, ma addirittura ha portato l’azienda
alla conquista del mercato americano.
Marchionne arriva nel Cda FIAT nel 2004, in un periodo difficilissimo per
l’azienda, in quanto essa versa in una crisi che sembra irrecuperabile: e l’anno
dopo vedrà addirittura la morte di Umberto Agnelli.
Le sue grandi capacità di inventiva e di gestione lo porteranno a razionalizzare le partecipazioni nei settori non strategici, a snellire la struttura organizzativa e a rivoluzionare la gamma dei prodotti. Riesce in breve a riordinare i conti
e a riportarli in attivo, conseguendo altresì notevoli risultati economici. Fronteggia efficacemente anche la recessione e la crisi finanziaria provocata dai
mutui americani, individuando efficaci strategie.
Essendo fermamente convinto che in futuro sopravviveranno solo un numero limitato di grandi aziende automobilistiche e altrettanto deciso a far sì che la
FIAT sia fra queste, fa un’offerta per Chrysler e una per Opel, per cercare di
costruire un nuovo gruppo automobilistico che potrebbe diventare il secondo
al mondo: è il sogno della Grande FIAT.
Con l’avvento alla Presidenza USA di Barack Obama, il cui programma
punta all’energia pulita, nonché grazie alla fitta rete di conoscenze internazionali maturate nel corso della sua carriera, Marchionne riesce a far entrare la
FIAT nel capitale Chrysler con l’accordo di fornire all’azienda di Detroit tecnologia verde.
Casa Sesta
105
Sovrapponendo i due temi dell’attuale amministratore delegato e della FIAT,
si rimane stupiti dalla grande similitudine con molteplici punti di contatto.
Come per Giovanni Agnelli Sr, anche in questo caso troviamo Urano che svolge un ruolo determinante: è sul Sole della FIAT, a significare idee innovative e
creative che coinvolgono l’Azienda. Mercurio/Sole/Venere di Marchionne sono
pressoché “seduti” sulla congiunzione Mercurio/Nettuno/Venere della FIAT.
L’Asc cade su Plutone della FIAT e soprattutto troviamo le due Lune in Trigono
perfetto, tra Leone e Ariete: sembra quasi che la scelta di Marchionne sia stata
determinata da un astrologo! Anche l’Asse Nodale della FIAT, come già precedentemente segnalato, si trova sul Sole di Marchionne a sottolineare come sia
proprio per l’azienda “l’uomo del destino”.
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Casa Sesta
Maurizio Malagoli
Maurizio, già segretario del CIDA per 6 anni, è mancato in
novembre dopo una lunga lotta di 7 anni con un linfoma. Lo
ricordiamo con un suo articolo pubblicato quando i modelli erano
ancora una novità per noi. E vale sempre la pena di ripassare la
materia!
I modelli planetari
L.A. 157-618
Ciao, Maurizio!
Il concetto di “Modello Planetario” non
è nuovo (in America e nei paesi
anglosassoni, da diversi decenni, fa
parte del normale lessico astrologico)
ma in Italia, pur essendo a grandi
linee conosciuto, non è mai entrato
nell’uso corrente. L’idea di Modello
Planetario fu introdotta nel 1941
dall’Astrologo
americano
Marc
Edmund Jones nel libro “Guida all’interpretazione dell’Oroscopo” (mai tradotto in italiano); in seguito fu ripresa e
approfondita da diversi Autori. Riconoscere l’appartenenza di un tema natale
a un modello o a un altro significa valutare il tipo di distribuzione che i pianeti assumono al suo interno: dove sono dei “pieni” o dei “vuoti”, come taluni
raggruppamenti si rapportano con altri gruppi o singoli pianeti, quando uno o
più pianeti danno una particolare enfasi alla distribuzione, ecc... Diciamo che
è un’osservazione preliminare alla successiva dettagliata analisi, un po’ come
nella prassi usuale la ricerca della “dominante”. Ma mentre la “dominante”
pone già l’accento su di una funzione specifica (venusiano, saturnino, leonino, pescino, ecc.), il “modello” ci parla di come si strutturano le energie in
gioco e quindi, in primo luogo, del temperamento nella sua più globale accezione. L’esame del modello, calato nella ruota zodiacale e nella specifica
domificazione, ci fornirà una serie di indicazioni: pianeta guida, punto focale,
asse dell’impulso, ecc., che saranno una validissima traccia per le successive
valutazioni e analisi.
Casa Sesta
107
CLASSIFICAZIONE DEI MODELLI.
I vari autori distinguono un numero diverso di modelli e attribuiscono loro
anche diversi nomi, sono comunque tutti d’accordo almeno su due principi
base:
- nella valutazione del tipo di modello si tiene conto solo dei pianeti, non si
considerano Asc., M.C., punti fittizi, ecc.
- si considerano due categorie fondamentali: Modelli Bipolari e Modelli Tripolari. I primi fanno riferimento a una divisione binaria del cerchio, i secondi a
una divisione ternaria. Diciamo che nei bipolari la dinamica delle energie in
gioco corrisponde, a grandi linee, alla simbologia dell’opposizione, nei tripolari a quella del trigono.
Sono Modelli Bipolari:
- Tazza o Emisferico.
- Secchio o Imbuto.
- Clessidra o Altalena.
Sono modelli Tripolari:
- Cuneo o Fascio o Grappolo.
- Locomotiva o Angoli Aperti.
- Treppiede.
Vi è poi un modello che si colloca a metà strada tra le due categorie precedenti:
- Ventaglio o Fionda.
Vi è infine un modello più teorico che praticamente riscontrabile:
- Spruzzato o Piatto o Splash.
Naturalmente più una configurazione si conforma al modello teorico, maggiori e più precise saranno le informazioni che potrà darci per lo sviluppo della
successiva interpretazione.
Per ognuno dei modelli che esamineremo ci saranno dei criteri che ci aiuteranno a fornire di particolari significati, utili al proseguimento dell’interpretazio
ne, taluni elementi della carta; quello che comunque rappresenta il passo più
importante è l’identificazione del cosiddetto “determinatore focale”. Con questo
termine, introdotto fin dall’inizio da M.E. Jones, si intende quel pianeta (o pianeti) che più incisivamente individua la forza vitale enfatizzata in quel tema
natale. Questo pianeta focale rappresenta l’energia che generalmente agisce (a
volte palesemente, a volte con meccanismi piuttosto contorti e complessi) per
mettere in moto tutte le altre forze in gioco.
108
Casa Sesta
CARATTERISTICHE DEI MODELLI.
Modelli Bipolari.
Tazza.
I 10 pianeti sono distribuiti entro un arco di 180° (massime tolleranze: +15
e -25), tra due pianeti susseguenti deve sempre esserci una distanza minore di
60°. Nel modello ideale, i due pianeti che racchiudono la configurazione formano una “opposizione di bordo” e debbono essere considerati con particolare
attenzione. Soprattutto quello che apre (nel senso dello Zodiaco) la sequenza
planetaria, e che viene chiamato “pianeta guida”, in molti casi assume il ruolo
di “pianeta focale”. Se esiste l’opposizione di bordo è molto importante vedere
se un terzo pianeta forma con questi due una croce a T o un punto di Talete, in
questo caso ha molte probabilità di essere lui il determinatore focale.
Il tipo Tazza ha uno spiccato senso della propria individualità. Vive un continuo
stato di tensione verso le cose per le quali deve lottare al fine di raggiungere un
maggior senso di realizzazione. Generalmente però riesce a mantenersi calmo
e non estrinseca le proprie conflittualità.
Secchio.
Nove pianeti sono distribuiti entro un arco di 180° (stesse tolleranze della
Tazza e stesso criterio di distanza tra i pianeti minore di 60°), il decimo si colloca in una qualsiasi posizione dell’area libera e prende il nome di “pianeta
manico”. In questo modello il valore di determinatore focale viene in genere
assunto dal manico o da un pianeta, all’interno dell’insieme, che formi con esso
un’opposizione (opposizione di centro). Da un punto di vista psicologico, possiamo dire che il tipo Secchio, pur condividendo diverse caratteristiche con la
Tazza, è generalmente molto più diretto e immediato. Il pianeta manico rappresenta uno strumento atto a dar corpo all’azione, una specie di collettore attraverso il quale le energie del “pieno” trovano più facilmente una direzione e una
caratterizzazione; taluni autori hanno chiamato questo modello “Imbuto”.
Clessidra.
I pianeti si suddividono in due gruppi (la distribuzione può essere 2-8, 3-7,
4-6, 5-5), tra l’ultimo di un gruppo e il primo dell’altro gruppo debbono esserci più di 60°. Nel modello ideale vi sono due opposizioni di bordo, tra i pianeti
che aprono e chiudono le sequenze, e un’opposizione di centro. Nella Clessidra
è in genere più difficile stabilire un determinatore focale; questo ruolo può essere assunto da uno dei pianeti guida, più spesso però da un pianeta che cade
fuori dalle opposizioni di bordo.
Il tipo Clessidra vive la simbologia di questa globale opposizione più come
“oscillazione” che come “tensione”. L’enfasi delle energie tende a fluire continuamente da un gruppo all’altro, quando ha raggiunto una certa direzione e
intensità rifluisce verso il polo opposto: come appunto la sabbia in una clessi-
Casa Sesta
109
dra. Questi individui possono dare l’impressione di una mancanza di temperamento e di personalità. La costante oscillazione può rappresentare una distaccata apertura mentale, una capacità di adattamento alla realtà contingente di
qualsiasi situazione.
Modelli Tripolari.
Elementi importanti da valutare nei Modelli Tripolari saranno: “l’asse dell’impulso”, ossia il suo orientamento e direzione, ed eventuali “pianeta grilletto”,
ossia quello o quei pianeti che hanno la funzione di attivare l’impulso. Normalmente l’asse dell’impulso è orientato sui punti medi dei due “pianeti di frontiera” (cioè che aprono e chiudono la sequenza).
Cuneo.
I pianeti si distribuiscono entro un arco di 120° (massime tolleranze: +10 e
-15). Nel modello ideale, l’asse dell’impulso va dal punto medio sestile dell’area
occupata al punto medio trigono dell’area vuota. In questo modello, come nella
Tazza, è particolarmente importante il “pianeta guida”. Non essendoci la possibilità di opposizioni diventano molto significative (come elementi attivatori) le
quadrature; in particolare un eventuale pianeta quadrato a quello guida assume
il ruolo di “grilletto” e generalmente di “determinatore focale” del tema. La
dinamica psicologica del tipo Cuneo agisce come un tentativo di concentrare
verso di sé le forze esterne. Taluni autori, per meglio visualizzare il concetto,
hanno chiamato questo modello “Calamita”.
Locomotiva.
I pianeti si distribuiscono entro un arco di 240° (massime tolleranze: +15 e
-25), tra due pianeti susseguenti deve sempre esserci una distanza minore di
60°. L’asse dell’impulso va dal punto medio trigono dell’area occupata al punto
medio sestile dell’area vuota. Se nel punto medio trigono si colloca un pianeta,
questo diventa un punto focale di estrema importanza. La funzione di “grilletto”
può essere assunta da qualunque pianeta che formi un’opposizione o una quadratura col pianeta guida o con quello eventualmente sull’asse. Il tipo Locomotiva è generalmente di natura molto impulsiva, tende a proiettare le sue, peraltro notevoli, energie verso l’esterno travolgendo quanto si oppone. Agisce
coerentemente con le proprie idee, convinto di poter affrontare qualunque
situazione si presenti; sente fortemente il desiderio di coinvolgersi con persone
e situazioni al fine di dirigerle e manovrarle.
Treppiede.
È sicuramente uno dei modelli più difficili da identificare (ed anche da valutare). I pianeti si suddividono in tre gruppi (la distribuzione può essere qualunque: 1-2-7, 2-3-5, 3-4-3, ecc.); tra l’ultimo di un gruppo e il primo dell’altro
110
Casa Sesta
gruppo debbono esserci più di 60° mentre, ovviamente, all’interno del gruppo
la distanza deve essere inferiore. Il modello ideale deve contenere un grande
trigono; possono esserci opposizioni ma in ogni caso devono avere una rilevanza molto minore dei trigoni. Se un gruppo è formato da un solo pianeta viene
chiamato “pianeta briglia”; assume il valore di determinatore focale e, generalmente, l’asse dell’impulso passa per quel punto. Se non vi è un pianeta solitario, la scelta del determinatore focale e dell’asse dell’impulso andrà fatta caso
per caso sfruttando tutti i criteri visti precedentemente. Il tipo Treppiede è quello in cui si presenta più marcata la caratteristica di “stabilità” propria dei
modelli tripolari. In genere possiede una capacità o talento particolari che sono
indicati dal “pianeta briglia”. Quando questo talento è attivato, e se il tema nel
suo insieme lo permette, potremo avere una vera “genialità” in un particolare
settore.
Ventaglio.
Nove pianeti si distribuiscono entro un arco di 120°, il decimo si colloca in
una qualunque posizione dell’area libera. La parte piena si adegua alle regole
del Cuneo mentre il pianeta solitario a quelle del “manico” del Secchio. è un
modello che non può essere classificato né tra i “bipolari” né tra i “tripolari”,
ma assomma caratteristiche di entrambi. Potremo quindi parlare di “asse
dell’impulso” (con gli stessi criteri usati per il Cuneo) ma, al tempo stesso,
tener presente una dinamica analoga a quella del Secchio, pur con una funzione del “manico” decisamente diversa. Là rappresentava una via d’uscita, un
collettore delle energie; qua rappresenta un punto su cui fare leva, un fulcro per
le energie. Meno magnetismo e meno senso della propria individualità, rispetto
al Cuneo, ma al tempo stesso uno strumento in più per agganciare e trarre a
sé le forze esterne.
Spruzzato.
I 10 pianeti si distribuiscono uniformemente su tutti i 360°; tra un pianeta
e il seguente non debbono esserci più di 50° né meno di 20°; nessuna coppia
di pianeti deve occupare lo stesso segno o casa. è chiaro che molto raramente potremo trovare un oroscopo che si adegui a queste regole: come già detto
è un modello quasi esclusivamente teorico. Possiamo solamente dire di essere di fronte a un’individualità decisamente particolare che tende a proiettare
le sue energie in molteplici direzioni; un soggetto potenzialmente libero di
orientare la sua vita in qualsiasi modo. Potrà essere tanto una persona dotata
di una genialità universale capace di affrontare e gestire situazioni molto complesse, quanto una persona confusa e dispersiva che gira a vuoto senza trovare la sua via.
Casa Sesta
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Esempio di modello bipolare:
Silvio Berlusconi (29-09-1936 h.05.40 Milano).
Tema di Silvio Berlusconi.
Modello Clessidra 3-7: un gruppo è formato da Luna, Saturno e Urano, l’altro
gruppo da Plutone, Marte, Nettuno, Sole, Mercurio, Venere e Giove. All’interno
di ogni gruppo, tra un pianeta e l’altro, ci sono sempre meno di 60°, mentre tra
l’ultimo di un gruppo e il primo dell’altro ci sono sempre più di 60°. Pianeti
“guida” sono Luna e Plutone in quanto aprono le due sequenze. Il “determinatore focale” è Plutone in quanto pianeta guida colpito dalla quadratura di Venere, pianeta importante in questo tema (governa il Sole ed è in seconda casa,
cosignificante del Toro), che ha l’effetto attivatore di “pianeta grilletto”.
Come già detto, l’osservazione del modello non vuole essere un’interpretazione ma ci permette di polarizzare l’attenzione su alcuni elementi che, a un
altro approccio, forse non ci sarebbero apparsi così significativi. Innanzitutto
sembra che i modelli bipolari siano preponderanti fra i politici (non mi è riuscito di trovare un modello tripolare tra quelli più di attualità), probabilmente la
dinamica della contrapposizione è quasi indispensabile in tale attività. Il modello clessidra poi, con la sua capacità di adattamento a realtà contingenti opposte, è il più frequente; se qualcuno vuole divertirsi può guardare il tema di
Giulio Andreotti (politico per eccellenza), vedrà una clessidra perfettamente
corrispondente ai canoni teorici. Nel caso specifico ci enfatizza l’importanza di
alcuni elementi particolarmente significativi del soggetto. Plutone: potere, plutocrazia; Luna: folla, popolo.
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Casa Sesta
Esempio di modello tripolare.
Valeria Marini (14-05-1967 h.12.30 Roma)
Tema di Valeria Marini.
Modello Locomotiva: la sequenza dei pianeti si apre (nel senso dello Zodiaco) con Saturno e si chiude con Nettuno. Tra un pianeta e il successivo ci sono
sempre meno di 60° e tra l’ultimo e il primo ci sono circa 136°, siamo quindi
nelle giuste tolleranze per questo modello. Pianeta “guida” è Saturno (in quanto apre la sequenza). L’”asse dell’impulso” (che va dal centro del pieno al
centro del vuoto) passa da Giove (sostenuto dalla larga congiunzione con
un’importante Luna in domicilio) alla quinta casa, a sua volta governata dal
pianeta guida Saturno. Il “determinatore focale” è Giove poiché si trova sull’asse dell’impulso. Venere assume il valore attivatore di “pianeta grilletto” in quanto quadra il pianeta guida ed è particolarmente importante essendo governatore di Sole e M.C..
Anche in questo caso l’osservazione del modello ci permette di porre l’attenzione su alcuni elementi particolarmente significativi del soggetto. Giove:
espansione, successo; Venere: bellezza; Luna: femminilità; Saturno: utilizzo
delle risorse per il raggiungimento di mete; casa quinta: spettacolo, espressione
di sé.
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Casa Sesta
ISA MAULINI ZANNI
alfonso Pagliariccio,
un medico
Un medico che ha vissuto la sua professione come una
vera e propria missione. La riconoscenza e la memoria
raccolte in un libro “Una vita per la vita” a cura del
Comune di Corinaldo (Ancona).
L.A. 157-624
Corinaldo è una bella cittadina circondata da antiche mura, situata nell’entroterra
di Senigallia, famosa anche perché, nel 1890, vi era nata S. Maria Goretti.
Qui, l’11 aprile 1980, alle ore 15.15, si spegneva il
Dr. Alfonso Pagliariccio, nel giorno del suo compleanno:
era, infatti, nato poco lontano, ad Arcevia, esattamente
53 anni prima, pressappoco alla stessa ora: un evento
certo poco comune ma del resto lui si era rivelato, nella
sua esistenza conclusa troppo presto, una persona poco
comune.
Nasce ad Arcevia, Federico Alfonso Pagliariccio.
Primo dei sei figli del rag. Antonio, impiegato come
ragioniere capo e vice segretario del Comune di Arcevia,
la medievale Rocca Contrada (poi Arcevia), la “perla dei
monti”, in provincia di Ancona.
La madre, Ada Elena Gianfranceschi, anch’essa
diplomata in ragioneria (cosa abbastanza inusuale a
quei tempi) era amorevolmente dedita alla cura della famiglia, sempre vigile a
mantenere i sei figli sulla retta via, in senso morale e religioso. Alfonso si rivela
presto curioso nell’apprendimento: fin dalla scuola elementare, attento e disciplinato nell’aula e vivace fuori dalla scuola; un bambino normale insomma, educato ma capace di esprimere allegria e giocosità, con una certa attitudine
all’espressività creativa, dimostrata nelle recite scolastiche nelle quali gli veniva
sempre affidato un ruolo significativo. Ottimo il profitto anche in seguito, al collegio Pergolesi di Jesi dove, a dieci anni di età, inizia gli studi liceali.
La madre è fervente ed attiva nell’Azione Cattolica locale; collabora col marito nell’amministrazione sia delle loro proprietà terriere sia di altre; è di casa don
Pietro Ragni di Fabriano, amico di famiglia; nella Parrocchia di Arcevia l’allora
Arciprete don Corrado Balducci mantiene l’aggregazione culturale dei giovani,
soprattutto nel periodo bellico. Alfonso torna al paese durante le vacanze estive
e, nell’estate del 1944, durante un rastrellamento, viene fatto prigioniero e rischia
114
Casa Sesta
di essere condotto in Germania nei campi di concentramento: non ha ancora
compiuto 17 anni: fortunatamente la sua situazione si chiarisce e viene rimandato a casa prima di proseguire oltre confine.
In gioventù, alla sola vista del sangue si sentiva svenire: chi avrebbe detto
che sarebbe diventato medico? Eppure, nel 1946 s’iscriverà a Medicina, alla
Sapienza di Roma dove, in data 22.11.52, discuterà la sua tesi, acquisendo il
dottorato con 110 e lode. Dopo l’abilitazione alla professione, consegue altre
due specializzazioni: nella terapia della colite ulcerosa e nel decorso clinico del
carcinoma uterino. Nel febbraio 1953 inizia a lavorare come assistente chirurgo
presso l’Ospedale Civile di Arcevia; giunge a Corinaldo nel 1955 dove si distinguerà non solo per la sua ineccepibile professionalità ma anche e specialmente perché dedicherà agli ammalati una cura del tutto speciale; una Suora del
suo ambulatorio usava definire il suo operato “un modo straordinario di fare le
cose ordinarie”. Il suo orario giornaliero non è mai inferiore alle 15 ore ed ogni
giorno, prima di iniziare il lavoro, non manca di passare nella Cappella
dell’Ospedale.
All’Ospedale di Corinaldo incontra colei che diventerà la sua sposa: Anna
Maria, ricoverata per un’appendicectomia. Fra loro nasce l’amore ed il loro
fidanzamento si concluderà con il matrimonio, celebrato nel settembre 1961,
subito dopo che lui ha vinto il concorso di primario in chirurgia. La coppia si
stabilisce in contrada Olmigrandi, in quella che era stata la casa di campagna
dei nonni di Anna Maria, opportunamente ristrutturata, immersa in un grande
Casa Sesta
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parco, con terre coltivate: lì iniziano felicemente la loro vita insieme e presto
nascono i loro tre figli, in tempi abbastanza ravvicinati.
I figli ricorderanno i preziosi momenti che trascorrevano col padre, le passeggiate nel parco con i loro quattro cani al seguito. Le foto che egli amava scattare in quelle occasioni, la sua pazienza, l’allegria. Ma il lavoro si fa, nel tempo,
sempre più impegnativo per il Dr. Pagliariccio, che non si risparmia in disponibilità verso i suoi pazienti, attento non solo ai loro problemi fisici ma anche a
quelle che sono le vicissitudini che contribuiscono a determinare i malesseri della
loro vita. In molte situazioni emula i Santi gemelli Cosma e Damiano, soprannominati “anargiri” perché esercitavano l’arte medica senza accettare compensi.
Secondo il Dr. Pagliariccio, lo stipendio che riceve dallo Stato per il suo lavoro in
Ospedale, comprende anche tutto il resto. Ma non basta…sovente ci metteva del
suo, dimostrando il suo grande cuore verso le situazioni famigliari di quei pazienti che, oltre al malessere fisico, non sanno come gestire le difficoltà famigliari
conseguenti alla loro malattia.
I pazienti raccontano e scrivono le loro testimonianze, raccolte nel libro:
“Il marito di Barbara era elettricista ed un brutto giorno ha un serio malore; i
figli sono piccoli, la situazione è seria. Barbara accorre in Ospedale; il Dottore la
chiama in disparte e le consegna una busta con del denaro: “Può essere utile, in
momenti per voi così difficili”.
“Un idraulico girava per le campagne in bicicletta per fare il suo lavoro di artigiano; soffriva di cuore ed il Dottore lo sapeva; lo vedeva spesso arrancare con
fatica e così un giorno lo fece chiamare e gli disse di passare dal meccanico a
ritirare una vespetta che avrebbe provveduto lui, il Dottore, a pagare. Diversamente il cuore dello stagnino non avrebbe retto a lungo la fatica ed aveva una
famiglia da mantenere”.
Per il Dottor Pagliariccio un malato non era un numero: era attento alla sua
persona ed al suo contesto (da pag. 93).
“A quel tempo le comunicazioni non erano facili; pochi avevano il telefono o
la macchina. Gli infermieri collaboravano, non solo prestandosi in similitudine
con l’operato del Dottore, bensì anche rispondendo a quella sua estensione di
comprensione ai bisogni dei pazienti: quando un paziente aveva fatto tardi, l’ultima corriera ormai persa, senza altri mezzi per tornare a casa e spesso magari in
situazione fisica già disagiata, in stagione fredda o piovosa, era quindi necessario
riaccompagnarlo in auto, nella notte; ecco l’infermiere o l’infermiera che, dopo il
pesante lavoro, non si sottraeva a quest’altra incombenza: ma spesso era il Dottor
Pagliariccio stesso a farsi carico anche di questo incarico, sottraendo altre ore al
riposo. Se i suoi malati erano “in trasferta” in un altro ospedale egli si curava di
informarsi sempre sulla loro situazione”.
“Quando ne intravedeva la necessità, aggiungeva al conforto morale il pagamento della degenza di tasca propria” (da pag. 99)”.
Conforto, paziente disponibilità, attenzione, professionalità. Sensibilità ed
umanità. I pazienti accorrono ed egli li accoglie senza tener conto delle sue energie.
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Casa Sesta
“…Lo trovavi sempre pronto e sorridente, nel suo ospedale costantemente
illuminato”.
Ma non solo dai pazienti, egli è amato e rispettato anche dai colleghi e dai
subalterni che con lui formano una squadra davvero particolare, dove le parole
d’ordine sono altruismo ed abnegazione.
La vita famigliare del Dr. Pagliariccio ne risente; egli, ormai sommerso da quella che non è più solo una professione ma una vera e propria vocazione rispondente ai suoi aneliti interiori, a quell’irrinunciabile amore che lo spinge a lenire le
sofferenze del suo prossimo, all’indomita volontà di donarsi, non tiene più conto
delle ore che trascorre per i sofferenti, ma non vi sono che 24 ore in un giorno e
di queste egli ne conserva ben poche anche solo per il sonno o i ridottissimi spazi
personali: lavora anche 20 ore su 24 (pag. 152); a casa, la moglie ed i figli sentono la sua mancanza ma egli, pur adorandoli, non può mancare al richiamo di chi
in ospedale bussa alla sua porta e chiede il suo aiuto.
Nel 1967 gli viene conferita l’onorificenza di Cavaliere al merito della Repubblica, che rimane chiusa in un cassetto perché egli non la espone; è anche l’anno in cui la moglie con i figli si trasferiscono a Milano per il periodo scolastico:
la famiglia tornerà a riunirsi a Corinaldo ogni estate, durante le vacanze estive;
questo fino al 1975, quando i figli verranno iscritti alla scuola di Senigallia rientrando a Corinaldo, in famiglia, ad ogni fine settimana.
Il suo modo d’impostare il lavoro non manca di creargli dei problemi, com’è
comprensibile; non sono in molti a resistere fino in fondo all’arduo impegno dei
giorni; quella che è iniziata come “la collaborazione di una grande famiglia” a
poco a poco risente della stanchezza imposta dal ritmo, benché egli non imponga nulla a nessuno; difatti rinuncia in proprio agli straordinari e rinuncerebbe
anche al periodo di ferie obbligate, se potesse. Molti si sono in seguito dichiarati fieri per aver potuto collaborare con lui e sono quelli che hanno continuato a
seguirlo nei suoi sacrifici – quasi disumani – cercando di alleviargli la fatica nel
suo dedicarsi totalmente agli ammalati; ma i più protestano per la mole di lavoro legata ai numerosi ricoveri e per gli orari impossibili; si giunge così nel ‘77 ad
una conferenza pubblica sul problema e nel corso della stessa i toni si fanno così
accesi che, appresi i toni ed i termini della stessa, il Dr. Pagliariccio si dimette
in tronco dalla funzione di Direttore Sanitario e si astiene per un breve periodo
successivo alla sua “normale attività medica”. Questa appare forse come una
vittoria sindacale, ma le persone che egli ha curato ed aiutato senza riserve, e
sono tante, insorgono con un manifesto pubblico contro tale situazione. A poco
a poco la situazione rientra nella normalità, o così pare perché, in realtà, si tratta delle prime avvisaglie che condurranno, negli anni successivi, alla progressiva eliminazione dei reparti, alla riduzione dei posti letto, al trasferimento a
Senigallia delle apparecchiature; a nulla varrà la raccolta di firme ed altro: a
poco più di dieci anni dopo la sua morte, nei primi anni 90, l’ospedale verrà
chiuso.
I segnali delle tensioni e le ripercussioni sul fisico del Dr. Pagliariccio non sono
subito evidenti, egli cerca di minimizzare i suoi disagi ma appare sempre più
Casa Sesta
117
stanco e provato ed infine la malattia si manifesta in tutta la sua crudezza; le
festività natalizie del 1979 lo vedono assai prostrato e poi ricoverato all’Ospedale di Ancona, sempre amorevolmente assistito dalla moglie. Sarà quello il suo
ultimo Natale; nel marzo 1980 la situazione peggiora, anche il cuore è malandato e neppure il ricovero a Bologna, in cura dai migliori epatologi, è di giovamento. Fino all’11 di aprile, il giorno del suo compleanno. Torna a casa dove si
spegne alla stessa ora in cui era nato, con tutti i suoi famigliari accanto. Il cordoglio popolare è intenso ed allo stesso fa ampiamente eco la stampa locale ed
oltre. Viene proclamato il lutto cittadino ed alle esequie del 13 aprile il Sindaco
è presente con il gonfalone cittadino abbrunato. La Collegiata cittadina non è in
grado di accogliere tutta l’imponente mole di folla, circa diecimila persone, arrivate anche da lontano.
IL TEMA DI NASCITA
Il Sole è in Ariete, in VIII casa, al trigono della Luna e di Nettuno, congiunti in
Leone in XII casa. Un Sole arietino che ha in sé tutta l’energia che in primavera
risveglia la terra e fa germinare e germogliare milioni di sementi, ma che qui
deve esprimere attraverso il buio dell’VIII casa la sua capacità di illuminare e
riscaldare; benché sia la casa in cui Marte, maestro dell’Ariete, trova una sintonia, non si può non tener conto della quadratura che il Sole riceve da Plutone,
maestro della casa/base, dal segno del Cancro in undicesima.
118
Casa Sesta
Il doppio trigono di fuoco alla XII -altra casa d’acqua – esprime le qualità
dell’anima, identificabili soprattutto in Nettuno e Luna: ecco l’idealista, il sognatore, predisposto alle opere umanitarie, peraltro ribadite dal Maestro della seconda casa in Bilancia, con Venere situata in IX casa ed in Toro: il medico (valori
Toro) spirituale (IX casa).
Venere è al quadrato di Luna e Nettuno: la difficoltà a far coincidere lo spirito
di sacrificio con le difficoltà espresse da questa casa…
L’Ascendente in Vergine ben chiarisce la sua modestia ed il lavoro certosino,
svolto con meticolosa attenzione e dedizione: Mercurio in Pesci (ancora valori
Nettuniani) è in VII casa, preceduto per congiunzione da Giove e seguito da
Urano: la compassione e la capacità di mutamento come scelta personale ed
ancora: l’acuta intelligenza (Mercurio/Urano/Giove), la capacità di parola
(Giove), la manualità (Urano).
Dove però sia Mercurio sia Urano hanno un angolo di quadratura a Marte/
Gemelli in decima: forte l’espressione del conflitto Urano-Marte, soprattutto
per lui, nato col Sole in Ariete; Marte in un segno intellettuale esprime la sua
forza soprattutto a livello di energie nervose, tuttavia, con la congiunzione
Luna/Nettuno come contrappeso, la generosità e lo spirito di sacrificio impongono di trattenere le tensioni, col rischio di somatizzarle: come, di fatto, è
accaduto quando intorno a lui si rivela difficile mantenere il suo livello di
disponibilità.
Casa Sesta
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Significativa la Luna Nuova Prenatale, sempre arietina ma con un Ascendente in Pesci, su Mercurio, Giove ed Urano sia radix sia di Luna Nuova.
Sole/Luna qui al trigono di Saturno in IX ed in Sagittario (la visione spirituale).
Dove la seconda casa è in Toro (sovrapposta alla IX del tema di nascita!), con
Venere che, con la X e l’Ascendente, conferma la professione medica.
Si può notare come siano i transiti dei lenti a cadenzare le tappe significative
della vita del Dr. Pagliariccio: si laurea nel novembre 1952 con Urano che passa
su Plutone radix mentre contemporaneamente Plutone transita su Luna/Nettuno
radix; il Sole è prossimo al Saturno di nascita in IV casa. Quando si sposa, nel
settembre 1961, è Urano a transitare su Luna/Nettuno radix: la sua vita cambia!
Il giorno del matrimonio, la Luna passa sul suo Sole in Ariete, al trigono della
Luna radix: è l’amore che lo conduce alla sua sposa, realizzando inconsapevolmente un rito usuale presso gli antichi atlantidei, secondo il quale le coppie si
univano quando la Luna si faceva Nuova in cielo: la congiunzione del Sole, come
principio maschile, con la Luna, principio femminile. In questo caso si vede come,
nel giorno del matrimonio, sia trascorsa da poche ore in cielo la precisa fase di
Luna Piena. Però, sul suo Sole di nascita, si realizza la fase di novilunio, chiaramente indicando l’inizio della nuova fase della sua vita.
Nel 1962 Plutone raggiunge i gradi dell’Ascendente e nel 1964 anche Urano
arriva in prima casa, recando le avvisaglie di quel cambiamento che, di fatto, si
conclama quando Saturno di transito perviene ai gradi di Mercurio radix, nel
1966: il pesante carico di lavoro che ormai ha assunto i toni di una vera e propria
missione; la moglie con i figli che lascia Corinaldo per Milano. Fino al 1975,
quando, complice il ritorno di Giove, con Saturno in Cancro su Plutone radix e
Nettuno e nodo su Saturno radix nella IV casa, la moglie ed i figli tornano e non
solo per il periodo delle vacanze estive; ora i figli frequentano la scuola di Senigallia, quella stessa che frequentò lui da ragazzo; è il tempo in cui pare che la
vita scorra su binari più agevoli; è però anche il tempo in cui si annuncia la stanchezza del suo entourage professionale che, in maggioranza, non riesce a supportare i suoi pressanti ritmi di lavoro. Si apre un nuovo capitolo della sua vita,
per lui pesante anche perché le sue risorse fisiche cedono al peso di tutte le fatiche che si è autoimposte nel corso degli ultimi anni; è già sofferente di fegato per
la cirrosi che si è evidenziata nel 1978 con Nettuno passante in IV casa, sul
Saturno radix e, in contemporanea, con Saturno transitante su Nettuno radix in
XII; egli non era alcoolista e non aveva l’epatite; però nella sua intensa attività
chirurgica aveva fatto largo uso di volano (gas anestetico: Nettuno), che aveva
determinato il problema. Nel novembre 1979, con Giove e Saturno sull’Ascendente, durante un intervento, s’infetta col virus dell’epatite B di cui il paziente è
portatore sano, procurando un’evoluzione fatale al pregresso problema di cirrosi:
Urano, maestro della VI casa radix, situato in cuspide all’VIII, è parlante in merito: la malattia e la morte sono legate al lavoro svolto (Urano di nascita, inoltre,
era congiunto alla parte di malattia).
L’ultima Rivoluzione Solare avviene il 10 aprile del 1980, alle h. 10.06: un
giorno prima della morte, che avverrà nel giorno e nell’ora del compleanno ana-
120
Casa Sesta
grafico ma dove però il Sole si situa in IX casa, al trigono di Giove ascendente a
0° vergine (quindi Giove trigono alla sua casa/base: il viaggio). Un grande trigono unisce Sole-Giove a Nettuno-Sagittario in IV casa.
Il tema della morte è sempre quello di una nascita nell’aldilà…quindi un tema
di ri-nascita, quello della sua morte, pieno di premesse e di promesse: la IX casa
è in Ariete e Marte, congiunto al nodo nord della Luna, è prossimo all’Ascendente. E non sarà per caso che la prima volta che ho avuto in mano il libro sul Dr.
Pagliariccio, era l’aprile del 2008 e che completo questo studio nella primavera
del 2009, al primo ritorno di Saturno dalla sua morte; notoriamente considerando le valenze di Saturno come Maestro del Karma, Saturno che transita nella 1^
casa sia del tema di nascita che di quello della morte.
Sono venuta a conoscenza della vita del Dr. Pagliariccio grazie al Cav. Elso
Baffi che è stato mio Dirigente quando lavoravo all’Ufficio PT di Omegna e col
quale si è mantenuta, negli anni, una corrispondenza epistolare. Il Dr. Pagliariccio, conterraneo del Cav. Baffi, fu testimone alle sue nozze ed è sempre lui che,
come Medico, assistette al parto del suo primo ed unico figlio. Il libro “Una vita
per la vita”, scritto a due mani da Fabio Ciceroni e Paola Polverari, è stato stampato col patrocinio del Comune di Corinaldo, della Provincia di Ancona, della
Regione Marche e dell’ASUR Marche, nonché con il contributo della Banca di
Credito Cooperativo di Corinaldo, della Banca Marche e della Fondazione Cassa
di Risparmio di Jesi.
121
Casa Sesta
Gabriele Ruscelli
I SEGNI ZODIACALI DEI POLITICI
L.A. 157-632
Bilancia e Acquario “ariosi” sono assai più frequenti dell’atteso, viceversa per
Toro e Capricorno “produttivi”. …
Nell’articolo che ho pubblicato sul n°153 di questa rivista, intitolato “ I segni
zodiacali degli sportivi “, ho affermato che alcuni sostenitori dell’astrologia
hanno effettuato in passato alcune ricerche che sono state condotte con metodologie rigorose e che hanno portato a risultati molto interessanti.
Però, purtroppo, bisogna ammettere che le loro conclusioni non possono
essere ritenute accettabili dal punto di vista scientifico, poiché non sono state
replicate da altri ricercatori.
Gli astrologi infatti hanno la pessima abitudine di non replicare mai le ricerche dei loro colleghi.
Questo perché dimenticano, ignorano, oppure non vogliono applicare il “
Principio di falsificazione”.
Questo principio è una norma fondamentale del metodo scientifico ed è
stato elaborato dal filosofo britannico di origina austriaca Karl Raimund Popper
(1902 – 1994). Tale criterio afferma che possiamo ritenere attendibile il risultato di una ricerca o un’ipotesi o una teoria solo quando ha resistito a numerosi e rigorosi tentativi di confutazione.
È molto importante sottolineare che solo applicando questo principio è possibile far progredire l’astrologia.
Questa è l’unica strada che dobbiamo percorrere se vogliamo finalmente
trasformare la nostra disciplina in una vera scienza.
Uno degli astrologi che ha effettuato numerose ricerche importanti, ma purtroppo mai replicate, è lo statunitense Edmund Van Deusen.
Io ho deciso di rimediare alla cattiva abitudine di non replicare le ricerche
dei colleghi, quindi ho deciso di ripetere alcune delle sue ricerche, naturalmente utilizzando campioni diversi, per verificarne la loro eventuale validità, oppure per confutarle.
Nell’articolo che ho citato avevo descritto la mia replica dello studio di Van
Deusen che riguardava la possibile connessione fra il segno zodiacale solare
122
Casa Sesta
del Leone e i campioni sportivi.
La mia analisi statistica aveva confermato il risultato della ricerca di Van
Deusen.
Adesso invece descriverò la ricerca che ho effettuato per controllare la validità dello studio di Van Deusen che ipotizzava una correlazione significativa fra
il segno zodiacale solare della Bilancia ed i politici.
Van Deusen aveva esaminato un campione di 5022 politici americani, io
invece ho preso in considerazione 7923 politici nati in 148 nazioni di tutti i
continenti.
Questi politici appartengono ad entrambi i sessi e sono nati nel periodo di
672 anni che va dal 1310 al 1982.
Il 1310 si riferisce all’anno di nascita di Casimiro III re di Polonia, mentre il
1982 è relativo alla nascita della deputata italiana Daniela Cardinale.
Le fonti delle date di nascita, da me consultate in maniera integrale, sono
elencate al termine di questo articolo.
Le date di nascita che erano espresse in calendario giuliano sono state da
me trasformate in date del calendario gregoriano.
Per ognuno dei 7923 politici che ho preso in considerazione ho determinato
in quale segno zodiacale tropico si trovasse il Sole natale.
Poi ho calcolato le frequenze totali del Sole nei 12 segni zodiacali (dato che
non durano lo stesso numero di giorni), infine ho confrontato queste frequenze
osservate con quelle che avrei dovuto attendermi per semplice effetto del
caso.
Per calcolare queste frequenze casuali ho considerato i tempi veramente
impiegati dal Sole per percorrere i vari segni zodiacali tropici, che, per i motivi
che ho già spiegato ampiamente nei miei articoli precedenti, non sono uguali
all’8,3333 % dell’anno tropico.
Infatti i tempi solari da considerare sono diversi per ogni segno zodiacale e
variano dal valore minimo di 8,0653 % di anno tropico per il segno del Capricorno, al valore massimo di 8,6128 % di anno tropico per il segno del Cancro.
Per stabilire l’eventuale significatività statistica dei risultati della mia ricerca
ho deciso di adottare un grado di sicurezza del 99 % e ho utilizzato due test
statistici: il test zeta a 2 code ed il test chi quadrato con 11 gradi di libertà.
Quindi il test zeta sarà considerato significativo per i valori superiori a 2,58
e per i valori inferiori a – 2,58, mentre il test chi quadrato verrà ritenuto valido
se supererà la soglia critica di 24,72.
Tutti i risultati della mia ricerca sono sintetizzati nella tabella n° 1 e nell’istogramma n° 1.
123
Casa Sesta
TABELLA N° 1
Confronto fra le frequenze solari osservate e le frequenze attese, calcolate
considerando i tempi impiegati dal Sole a percorrere i segni zodiacali tropici
Sole nei segni
zodiacali tropici
Frequenze Tempi
Quadrati
Test
degli scarti
zeta
648
605
740
8,3504
8,4873
8,5672
661,60672,45
678,78
13,60
-67,45
61,22
185,02
4549,34
3747,98
-0,55
-2,74*
2,49
4 CANCRO
5 LEONE
702
691
8,6128
8,5786
682,39
679,68
19,61
11,32
384,47
128,09
0,80
0,46
6 VERGINE
612
8,4531
669,74
-57,74
3333,81
7 BILANCIA
779
8,3162
658,89
120,11
14425,81
8 SCORPIONE
9 SAGITTARIO
10 CAPRICORNO
11 ACQUARIO
12 PESCI
641
593
570
732
610
8,1793
8,0881
8,0653
8,0995
8,2021
648,05
640,82
639,01
641,72
649,85
-7,05
-47,82
-69,01
90,28
-39,85
49,65
2286,77
4762,89
8149,87
1588,21
Totali
Frequenza media
Deviazione
standard
7923
660,25
ISTOGRAMMA
N°1
24,60
attese
Scarti
1 ARIETE
2 TORO
3 GEMELLI
osservate solari %
Frequenze
-2,35
4,88**
-0,29
-1,94
-2,81*
3,67*
-1,62
100,00
7922,99
0,01
43591,89
0,00
Gradi di libertà
11
Test chi
66,02*
quadrato
5,79EProbabilità
10
124
Casa Sesta
Osservando la tabella n° 1 e l’istogramma n° 1 si notano quattro risultati
statisticamente molto significativi.
Le frequenze solari nei segni della Bilancia e dell’Acquario risultano molto
superiori ai valori attesi, mentre le frequenze solari nei segni del Toro e del
Capricorno risul-tano molto inferiori.
La frequenza del segno dei Gemelli si colloca al terzo posto, però non risulta statisticamente significativa.
Il risultato del test chi quadrato garantisce che la distribuzione di frequenze
osservata non può essere attribuita al caso, infatti esistono solo 5,79 probabilità su 10 miliardi che il fenomeno osservato sia casuale.
Siccome tutte le frequenze solari nei segni zodiacali appartenenti all’elemento Aria risultano nettamente predominanti, ho deciso di compiere una seconda
analisi statistica, questa volta esaminando i dati della mia ricerca aggregando
i segni zodiacali in base agli elementi astrologici corrispondenti.
I risultati di questa seconda analisi sono descritti nella tabella n° 2 e nell’istogramma n° 2.
TABELLA N° 2
Confronto fra le frequenze solari osservate e le frequenze attese, calcolate considerando
i tempi impiegati dal Sole a percorrere gli elementi dei segni zodiacali tropici
Segni
zodiacali
tropici
Frequenze
solari
osservate
Elementi
dei segni
zodiacali
Frequenze
solari
osservate
Tempi di
percorrenza
solari %
Frequenze
solari
attese
Test
Zeta
ARIETE
TORO
GEMELLI
CANCRO
LEONE
VERGINE
BILANCIA
SCORPIONE
SAGITTARIO
CAPRICORNO
ACQUARIO
PESCI
648
605
740
702
691
612
779
641
593
570
732
610
FUOCO
TERRA
ARIA
ACQUA
Totali
Frequenza
media
Deviazione
standard
1932
1787
2251
1953
7923
25,0171
25,0057
24,9829
24,9943
100,00
1982,10
1981,20
1979,40
1980,30
7923,00
-1,30
- 5,04*
7,05**
- 0,71
0,00
1980,75
38,54
Osservando la seconda tabella ed il secondo istogramma si notano due
risultati statisticamente molto significativi.
La frequenza solare nei segni appartenenti all’elemento Aria risulta estremamente superiore alla frequenza casuale attesa, mentre la frequenza solare nei
segni dell’elemento Terra risulta nettamente inferiore.
Casa Sesta
125
ISTOGRAMMA N° 2
Conclusioni
Questo studio conferma innanzitutto la validità del risultato ottenuto da Van
Deusen.
Quindi nascere mentre il Sole si trova nel segno zodiacale tropico della
Bilancia costituisce certamente uno dei fattori che possono predisporre alla
carriera politica.
Inoltre la mia ricerca indica che anche i segni zodiacali dell’Acquario e dei
Gemelli possono conferire delle caratteristiche che potrebbero essere utili alla
professione di politico.
Questa seconda conclusione sarebbe anche in accordo con la tradizione
astrologica che afferma che tutti i segni d’Aria sono dotati di capacità diplomatiche, che ovviamente sono indispensabili ai politici.
Però questa mia conclusione, per essere ritenuta veramente valida, necessita naturalmente di verifiche compiute da altri ricercatori.
FONTI DELLE DATE DI NASCITA DEI POLITICI
1) Enciclopedia italiana, Treccani, Roma 1937.
2) Enciclopedia Zanichelli, Bologna 1993.
3) Enciclopedia Wikipedia: http://it.wikipedia.org/wiki/Lista_di_politici (dati aggiornati
al 27/06/2009).
126
Casa Sesta
Grazia Orsi
GEMELLI NATI CON PARTO
CESAREO
A distanza di un minuto…
L.A. 157-638
Per un astrologo ogni oroscopo che si presenta è una creazione da interpretare,
una struttura simbolica da decodificare, con la speranza di coglierne la vera
essenza.
La sua originalità dipende dal fatto che ogni pianeta pulsa in modo unico,
perché singolare è la sua posizione e quindi ogni sua correlazione con tutti gli
altri elementi del tema.
Nel voler afferrare il bandolo della matassa di un tema natale si instaura una
specie di inseguimento intrigante e altamente coinvolgente, provocato dall’assillo di conoscere ogni piega della personalità, anche se questa sembra porre resistenza cercando di conservare la sua privacy.
In tutti i casi è comunque un’identificazione che avviene attraverso le sole
coordinate spazio-temporali e quindi tutto si complica grandemente quando
l’oroscopo deve distinguere due gemelli nati con parto cesareo.
Quando mi è stata annunciata la nascita dei gemelli, di cui andrò ad esporre,
ho temuto che mi affidassero la commissione dei rispettivi oroscopi, perché a
causa dell’irrilevante differenza di tempo (un solo minuto) sarebbe stato difficile
o addirittura impossibile differenziarli.
Ho cercato di dribblare nettunianamente per evitare tale impegno, finché
dopo due anni la madre mi chiese espressamente di eseguire il loro tema natale
per controllare in particolare lo stato di salute, dal momento che un gemello,
nonostante fosse monozigote, era nato con la spina bifida e per conseguenza
aveva dovuto sostenere un intervento chirurgico.
La differenza di un solo minuto rendeva molto problematico o quasi inutile il
solo criterio dell’applicazione temporale per identificare le loro eventuali differenze. Assunsi ugualmente l’impegno dichiarando che avrei cercato di vedere cosa
fosse possibile leggere nel loro quadro di nascita. Meditai diversi giorni e in tempi
diversi, contemplando la posizione dei pianeti finché lo stesso tema natale mi
suggerì un criterio per distinguerli.
Ritenni che l’Ascendente Gemelli e la stretta vicinanza, ma non sovrapposizione del Sole e della Luna, congiunti a meno di tre gradi nel segno dell’Ariete
non fossero una casualità, ma piuttosto un segno di individualizzazione.
Andai per assurdo e pensai che il Sole rappresentasse un gemello e la Luna
l’altro.
Casa Sesta
127
128
Casa Sesta
Poiché il Sole era più vicino all’Ascendente valutai che il gemello che avevo
identificato con questo astro fosse quello nato per primo e quello associato alla
Luna fosse quello estratto successivamente, durante il parto cesareo.
La bella triangolazione nei segni di Fuoco metteva in evidenza la vivacità e la
vitalità che entrambi dovevano possedere, anche se la loro espressione poteva
essere diversa a causa di una sensibilità maggiore del secondo nato, viste le sue
caratteristiche più lunari, rispetto al primo. Quest’ultimo, infatti, rispetto all’altro
poteva avere connotazioni più arietine, nonostante dovesse risentire ugualmente
della vicinanza della Luna.
I trigoni Sole e Luna a Giove e Plutone evidenziavano in entrambi una voglia
incessante di esternare il loro io attraverso la parola.
Lavorando su questi punti chiave mi spinsi verso un’ulteriore considerazione:
il gemello identificato con la Luna poteva essere rappresentato più particolarmente dai segni più affini alla Luna stessa e dai pianeti in essi contenuti. Cioè da
Marte e da Urano in Pesci, da Venere in Gemelli e da Nettuno in Acquario.
Questi pianeti avrebbero quindi dovuto esprimerlo maggiormente nelle sue
caratteristiche.
Notai anche che mentre il Sole e quindi il gemello ad esso collegato formava
un aspetto di congiunzione con la Luna, due trigoni con Plutone e Giove in Sagittario; quello identificato con la Luna si aspettava armoniosamente anche con
Saturno e Nettuno.
Questi ultimi pianeti si presentavano inoltre in opposizione sull’asse Leone –
Acquario, solitamente correlato alla colonna vertebrale. Saturno è proprio cosignificante dello scheletro e Nettuno ad esso contrapposto poteva esprimere
indeterminazione, incompletezza.
La struttura ad aquilone con doppi punti di Talete, rappresentati da Luna e
Sole da una parte e Giove e Plutone dall’altra ne doveva mitigare molto la negatività.
Marte e Urano afflitti in Pesci, poiché più affini alla Luna potevano rivelare che
il secondo nato era il gemello portatore dell’anomalia vertebrale.
Venere, correlata al Segno dei Pesci in quanto in esaltazione, dissonante a
Marte proprio in questo segno sottolineava anche la possibilità di problemi di
carattere uro-genitale.
Da tutto questo si poteva dedurre che il gemello “lunare”, affetto da una precarietà di natura fisica doveva però essere più ricco di sfaccettature nel carattere, visto il collegamento della Luna con Saturno e Nettuno, non presente nel
fratello. Saturno inoltre formava anche un trigono con Mercurio, sicuramente più
vicino alla Luna che al Sole.
Inoltre Nettuno, signore di Urano in Pesci, posizionato in Aquario formava un
sestile con la Luna ed era congiunto al Medio Cielo. Il gemello “lunare”, nonostante la necessità di maggiori attenzioni e cure rappresentava meglio l’elemento trainante della coppia. Infatti, un altro dato veniva fornito da Nettuno pescino,
il pianeta più vicino al Medio Cielo in Acquario, il cui dispositore Urano si collocava ancora nei Pesci.
Casa Sesta
129
Dopo aver avanzato queste mie supposizioni, attraverso un lungo colloquio
con la madre venni a sapere che il gemello affetto da spina bifida era stato estratto dall’utero materno come secondo neonato e che l’intervento chirurgico praticato successivamente aveva avuto esito positivo, anche se periodicamente il
bimbo necessitava di ripetuti controlli, relativi anche all’apparato uro-genitale.
In seguito all’operazione però il gemello “lunare”, prima più sofferente e riservato cominciò a manifestarsi in modo sorprendente, non solo dal punto di vista
verbale, predisposizione chiaramente evidente anche nel fratello, ma persino
nella struttura psicologica, che si rivelò più dinamica e proteiforme.
Per individuare altre eventuali peculiarità andai a confrontare i punti significativi dei due oroscopi con la posizione delle stelle fisse al momento della nascita.
Notai che Vertex, della costellazione Alpha, a 27°57’ dell’Ariete si congiungeva maggiormente al Sole e secondo la tradizione poteva dare qualche problema
agli occhi. La madre parlò, infatti, di una congiuntivite ricorrente nel gemello
“solare”.
La stella Sualocin, appartenente alla nebulosa di Andromeda, posta a 17°29’
dell’Aquario si connetteva in modo più ravvicinato al Medio Cielo del tema del
gemello “lunare”, conferendo astuzia e fatalità che ben si collegavano sia ad una
sua maggiore intraprendenza o anche destrezza nel relazionarsi con gli altri, che
alla sua anomalia congenita.
A livello genetico restava comunque difficile spiegare perché due gemelli
omozigoti, che cioè prendono origine da un unico zigote possano differenziarsi in
individui così diversi, in questo caso uno sano e l’altro con una malformazione
alla colonna vertebrale. Recentemente si è scoperto però che anche due gemelli
omozigoti rischiano di non essere successivamente identici poiché processi complessi che avvengono in tappe precoci del loro sviluppo possono disattivare o
attivare geni in cellule ormai separate. Come conseguenza un membro della coppia dei gemelli omozigoti può nascere con una malattia importante ( ad esempio
anche la distrofia muscolare), mentre l’altro si sviluppa in modo normale.
A conclusione di questa interessante esperienza è logico pensare che la soluzione riportata rimanga circoscritta, in quanto ogni caso si presenta sicuramente
con un codice di lettura diverso.
È però importante e utile pensare di adottare un criterio aggiuntivo, che aiuti
il processo di distinzione tra i gemelli, come appunto la maggiore affinità nei
confronti degli elementi, in questo caso Fuoco e Acqua o un discernimento di
altra natura e che permetta comunque di compensare l’irrilevante differenza
temporale, tipica di un evento del genere.
Bibliografia:
Enzo Acampora – Le stelle fisse – Armenia
Clara Negri – Astrologia esoterica – Armenia
Helena Curtis – Invito alla biologia – Zanichelli –sesta edizione –
130
Casa Sesta
Dante Valente
RICERCHE E IPOTESI SULLA DATA DI
NASCITA DI DANTE ALIGHIERI
L.A. 157-647
Com’è noto, non esistono prove certificate sulla sua data di nascita e si sono
fatte varie congetture e deduzioni in merito. Si sa solo, perché il Poeta lo dichiara esplicitamente nel Paradiso, che nacque “nel segno che segue il Tauro” e nel
mese di maggio. Sulla base di una metodologia basata sulla miglior concordanza degli eventi con le direzioni simboliche - solo per congiunzione -, e confortata
dall’analisi dei transiti più importanti, si propone la data del 16 maggio 1265
ore 12.00. Per quanto virtuale ed estrapolato, questo tema presenta il vantaggio
della migliore “funzionalità astrologica”.
***
Sui Dati a disposizione: Sulla Nascita
È noto che proprio del nostro massimo Poeta il giorno di nascita sia sconosciuto – in mancanza di documenti o certificati specifici – per cui esistono solo
deduzioni e congetture, da Sepharial che nel 1911 propose il 14 maggio ad altri
che hanno proposto risp. il 22, 23 e 30 maggio. La Rodden propone il 27 maggio
(6 giugno gregoriano), pur catalogandolo di tipo XX ossia altamente incerto.
Un lavoro ricco di dati biografici fu pubblicato nel 1823 ed è stato la base
delle nostre ricerche, per la ricchezza di dettagli e date precise (1). Ma anche il
“Trattatello in Laude di Dante” del Boccaccio è ricco di particolari e date, e
sembra attendibile, dato che il Boccaccio nacque nel 1313, otto anni prima
della morte di Dante e quindi sicuramente in grado d’interrogare i testimoni
oculari, e di valutarne l’attendibilità. Sull’anno di nascita ci sono state obiezioni
(sec. alcuni nel 1260), ipotesi oggi scartata, quando peraltro lo stesso Boccaccio dichiara il 1265; se non bastasse, “il mezzo del cammin di nostra vita”
notoriamente avvenuto nel 1300-1301 non può essere situato ai 40 anni di un
uomo dell’epoca!
–Il Villani riferisce che Messer Giardino di Ravenna, intimo amico e alunno di
Dante, scrive “aver avuto da Dante l’affermazione ...lui avere di tanto trapassato il 56° quanto dal preterito maggio aveva infino a quel dì, poco prima
Casa Sesta
131
di morire il 13 settembre 1321”. Questa testimonianza - un tempo contestata,
ora sembra accettata. Questa notizia ci indirizza quindi verso la prima metà
dei Gemelli.
– Dante stesso nel Paradiso dichiara di essere nato nel “segno che segue il
Tauro”. È probabile che intendesse nella prima decade, in quanto sarebbe
stato fuori luogo usare questa perifrasi per gli ultimi gradi, anche se non si
può escludere la semplice abitudine di nominare le cose indirettamente
(anche il proprio nome non compare quasi mai nel poema, - ed egli stesso
se ne scusa quando Beatrice lo chiama per nome - perché al tempo era
ritenuto disdicevole esotericamente). Ma c’è anche un’altra ragione che si
vedrà più avanti.
Nel 1265 vigeva il Calendario giuliano e Il segno dei Gemelli iniziava il 15
maggio e finiva il 16 giugno. Il carattere di Dante è duro, rigoroso e in verità
poco rispondente al segno, a parte le qualità letterarie. Senso della giustizia,
dell’autorità, l’orgoglio, (e le fattezze del viso, se autentiche) tutte caratteristiche che fanno ipotizzare un Saturno dominante, che, in effetti, transitava in
Gemelli in quel periodo. Quindi la prima spiegazione è che avesse un Sole assai
vicino al pianeta, il che corrisponderebbe ad una data del 15-17 maggio, guarda caso appena passato il Toro!
Brunetto Latini sicuramente esperto di astrologia gli dice nel Poema “se tu
segui tua stella non puoi fallire a glorioso porto... ”, e oltre “ veggendo il cielo a
te si benigno” quindi vuol dire che aveva un bel tema, favorevole. Su questa
frase Giangualberto Ceri deduce che per stella alludesse a Sirio, (congiunta al
Sole il 2 giugno) ipotesi molto debole: “stella” - che aiuta più avanti a far rima
con bella - sta più probabilmente come sineddoche per cielo natale, e comunque non è più in maggio.
La ricerca del giorno: uso parziale delle simboliche
Quando il giorno natale non è sicuro io cerco di vagliarne l’attendibilità con
le cosiddette direzioni simboliche - ma limitatamente alle congiunzioni - in pratica ogni distanza in longitudine fra una coppia di pianeti, corrisponde ad un
evento (es: 25 gradi corrispondono a 25 anni) che fornisce - per distanze fino
a 80 - 90 gradi - risultati poco discosti dalle direzioni primarie (basati su distanza temporale anziché longitudinale). Personalmente tendo ad arrotondare per
eccesso (es.5.4 vale 6).
Questo metodo presenta vantaggi peculiari: non richiede date precise, ma
basta solitamente solo l’anno, i contatti fra i due pianeti possono avvenire una
sola volta nella vita, e quelli più distanti di 90° possono essere di regola trascurati. Inoltre gli eventi di natura lunare possono servire a ipotizzare un’ora sia
pure approssimata (ca 1-2 ore), quanto occorre alla Luna per cambiare di
grado, e più eventi si “centrano” più l’ora stessa può essere attendibile.
Ebbene, con questo metodo l’unica data in cui queste distanze fra pianeti,
o archi planetari – in particolare quelli riguardanti la Luna, così importanti nella
132
Casa Sesta
vita di Dante - concordano con gli eventi della sua vita, è risultata quella del 16
maggio 1265. Nella Tabella I sono riportate le date adiacenti e quelle proposte
da altri, ma si può notare come la concordanza sia ottimale solo in quel giorno.
Sono riportati in particolare, oltre ai tre giorni col Sole congiunto a Saturno, il
29 maggio proposto da altri e il 2 giugno proposto da Giovangualberto Ceri.
Fra l’altro – questa è un’ipotesi personale che però ha trovato nell’esperienza
un notevole riscontro – in qualsiasi tema la coppia di pianeti con la minor distanza (coppia “primigenia”) indica regolarmente la struttura base, le aspirazioni, lo
scopo di vita del nativo, e nel caso di Dante la coppia Sole-Saturno dovrebbe
essere da manuale (nota 8). Anche una Luna saturnizzata è una caratteristica di
molti poeti, che, in effetti, riescono a descrivere alla perfezione i sentimenti in
quanto li sezionano, li analizzano e li ricompongono in modo ottimale quasi senza
trasporto emotivo! (10) Tra gli eventi poco considerati e da alcuni messi in dubbio c’è il viaggio e il lungo soggiorno a Parigi, dopo l’esilio, del quale ci parla
ripetutamente il Boccaccio (4,5,6) che a Parigi era nato e il cui padre mercante
aveva contatti continui con l’ambiente. La nona casa ospita Luna Urano e Giove,
e nelle simboliche compare nettamente a questa età l’aspetto più favorevole di
tutto il tema simbolico: l’arco Giove-Venere. Fu, infatti, alla Sorbona – fondata da
poco tempo come facoltà teologica - che le sue eccezionali qualità furono
apprezzate. Dante se ne allontanò precipitosamente – e inutilmente - quando
seppe della venuta di Arrigo VII in Italia (nota 6.)
Un’ulteriore ipotesi…musicale
Vorrei aggiungere un’altra osservazione, un po’ anomala, che forse… mi ha convinto
al primo botto, pur conscio che non sia accettabile come una prova vera e propria. Ho
ereditato da un padre napoletano un “orecchio musicale”, per cui ho sempre giudicato i
poeti anche dalla musicalità dei loro versi, magari paragonandoli a musicisti famosi, nei
quali ho trovato costantemente un buon rapporto fra Luna (ispirazione) e Saturno (disciplina), con Nettuno e Venere armonici (13). Ebbene, a mio giudizio solo tre dei grandi
poeti italiani hanno superato questo esame musicale, e sono : un Ariosto mozartiano (Le
donne i cavallier l’armi gli amori) , un D’Annunzio debussiano e naturalmente un Dante
bachiano, che avrebbe in effetti i tre requisiti, dalla luna saturnizzata a Venere e Nettuno
dignificati. L’Ariosto altera perfino i nomi per soddisfare la musica del verso: Calais viene
citata in tre versioni : Calesse, Calesio, Calessio, a seconda dell’impatto di consonanti e
vocali col resto del verso: favoloso! Non a caso era preferito da Calvino. E in Dante si
pensi a Cleopatràs lussuriosa: la dieresi appesantisce la frase, per mostrare il disgusto
di Virgilio nel pronunciarla, mentre l’emozionante “conobbi il tremolar della marina”
quelle erre così ben distanziate ne sono una vera colonna sonora !. Viceversa si pensi
all’inizio della Gerusalemme del Tasso : Canto l’armi pietose e il Capitano, che il gran
Sepolcro liberò di Cristo : un inizio fiacco, di circostanza, e con quella ammucchiata di
erre che rallentano e appesantiscono il ritmo, e quasi una sospetta imprecazione finale.
La ricerca dell’ora: la posizione lunare
Se il Brunetto Latini dichiara un bel cielo di Dante significa probabilmente che
molti pianeti favorevoli fossero angolari, visibili, quindi li possiamo supporre al
Casa Sesta
133
Medio Cielo, oppure all’Ascendente. Vista la sua carriera è più verosimile che si
tratti del MC. È vero che la congiunzione Sole-Saturno non è così “benigna”, ma
ampiamente compensata da quella fra Giove e Luna e quella fra Giove e Sole.
Per dirimere la questione si può spostare la posizione della Luna fino a trovare quella più rispondente agli eventi (sempre in base alle direzioni simboliche). Se la si pone alle ore 12 risultano perfettamente congruenti la morte della
madre (a ca 6 anni), con l’arco Saturno-Luna, come la morte precoce inattesa
di Beatrice con Urano-Luna. Altri sostengono che la madre sia mancata a 10,
altri a 13 anni. Le parole gentili di Dante verso la matrigna fanno supporre però
che l’abbia accudito con amore in un’età precoce, quindi l’ipotesi 5-7 anni
sembra più accettabile ( e anche l’obiettività verso la matrigna può essere un
fattore saturnino). Inoltre il ritorno solare di quell’anno presenterebbe un’ottava
casa con 5 pianeti fra cui i luminari e Saturno. Sulla morte del padre a 17 anni
non ci sono dissensi. In ogni caso la vicinanza di Saturno a Sole e Luna avvalorerebbe ulteriormente la perdita precoce dei genitori.
Il tema risultante sarebbe quello della Fig. 1, con l’Ascendente in Vergine che
trigona Urano e quadra la coppia Sole-Saturno. Un tema non comune, visto che
tutti i pianeti classici sono situati nella parte visibile del cielo!. Ad ulteriore conferma di questa ipotesi si possono osservare i transiti sulla Luna e sull’ASC,
riportati nell’ultima colonna della Tabella II. È interessante notare come sia
coinvolto quasi sempre Urano, a dimostrazione di quanto Dante abbia rivoluzionato la cultura italiana, in particolare adottando il volgare come lingua nobile.
134
Casa Sesta
Nella forma tabellare che utilizzo (per distinguere agevolmente aspetti armonici e dissonanti su righe distinte) è ancora più eloquente la prevalenza di
aspetti armonici.
Sorprende la mancanza di quadrature e di opposizioni fra
pianeti: è un tema a ventaglio con manico Plutone e Urano
guida. E tutti i pianeti “antichi” sono compresi in meno di 53°,
da fine Toro al 23°Cancro!
Quindi non sarebbe ipotizzabile una vita travagliata – in realtà fu confortato da infiniti onori nel periodo dell’esilio -, ma ciò
avvalorerebbe a maggior ragione l’ipotesi di una congiunzione
Sole-Saturno, unica possibile, - si pensi anche al tradizionale profilo del viso - e
anche il significato di quello stellium al MC in cui si trova una processione planetaria, aperta in senso zodiacale da Giove e chiusa da Saturno-Mercurio,
corrispondente alle fasi della sua vita, gloria iniziale e poi privazione e vita letteraria.
Casa Sesta
135
Anche la Luna in Toro potrebbe spiegare a questo punto la sua strana definizione dei Gemelli (“che segue il Tauro”), non è pensabile che Dante abbia
scelto un modo così banale di nominare i Gemelli. Sicuramente voleva intendere qualcosa di più importante, come il suo segno lunare, che, in effetti, giustificherebbe anche la sua tenacia e caparbietà.
Interessante anche la posizione speciale di due lentissimi: Urano in trigono
all’ASC e Nettuno nella “sua” casa XII.
La lussuria di Dante, cui fa cenno il Boccaccio (nota 9), e che forse fu anche
concausa del suo esilio (molti si dichiararono suoi figli illegittimi), può trovare
un riscontro nei 2 aspetti di sestile: Marte-Luna e Venere-Urano.
Dalla testimonianza del Boccaccio sappiamo anche la data dell’incontro con
Beatrice, il 1° maggio del 1274, con transiti significativi (7): da un lato un bel
trigono tra Giove in VII e Venere, e tra Venere e Plutone, con Marte al centro
dello Stellium natale, ma nel contempo Nettuno sull’ASC quadra Sole, Luna,
Saturno e lo stesso Giove, come ad indicare l’illusione, le difficoltà o l’inavvicinabilità dell’oggetto. Anche il Nodo è opposto a quello natale !
L’INCONTRO CON BEATRICE (calendimaggio 1274)
136
Casa Sesta
DIREZIONI SIMBOLICHE IN VARIE IPOTESI DI DATE NATALI
È evidente che il giorno 16/5 presenta la massima concordanza con gli eventi, rispetto a quelli adiacenti o altre date proposte.
Casa Sesta
137
TABELLA II – Concordanza di significati interpretativi con differenti e indipendenti tecniche previsionali (Transiti, Direzioni primarie, Progressioni, Simboliche) per nascita al 16/5
È pure evidente che con differenti tecniche – e fra loro indipendenti - si ottengono risultati aderenti alla natura dei pianeti coinvolti.
Le stesse riescono anche a colmare qualche lacuna delle simboliche (Es. lo
Stil novo che però non fu inventato solo da lui.)
L’AGGIUSTAMENTO “sottile” DELL’ORA DI NASCITA, MEDIANTE LO
SPAZIO LOCALE
Un’altra prova utilizzabile agevolmente per la rettifica - ma raramente impiegata – è quella dello spazio locale – ossia le linee che si ottengono proseguendo
la proiezione sulla Terra di ciascun pianeta natale. Questo grafico può essere
opportunamente ruotato (in particolare verso destra per aumentare l’ora natale
e viceversa) finché le righe planetarie intersecano luoghi pertinenti alle vicende
del soggetto. Con questo orario si può notare il passaggio di Venere e Plutone
138
Casa Sesta
sulla Francia (e sul Tamigi, che pure descrive bene), di Nettuno sulla Lunigiana
– Sarzana (dove Dante confinò il suo amico Cavalcanti), Plutone sul Vaticano,
Mercurio sulla Scuola siciliana che molto insegnò a Dante, e infine Urano (e
l’ASC) nei pressi di Ravenna dove Dante morì improvvisamente per un attacco
acuto di malaria presa in un’ambasciata a Venezia. Nel 1307 è possibile che
Dante fosse in Francia quando furono sterminati i Templari (Plutone), dei quali
si sospetta facesse anche parte o coi quali si suppone che fosse in rapporto.
La Luna passa nei pressi di Gradara, il Castello di Paolo e Francesca.
Inoltre Venere passa per Gerusalemme, che tanta importanza ha nella struttura della Divina Commedia, e sulla Germania passano sia un Sole (Arrigo VII
imperatore, speranza di Dante ) che Saturno, che sottolinea la misera fine dello
stesso, proprio dalle parti di Buonconvento presso Siena! Oltre a Gerusalemme,
ci sono valori che passano nei pressi su Granada (dove il Latini si recò in ambasciata) e sul Marocco, ad indicare il suo grande interesse per la cultura araba.
C’è addirittura chi sospetta un suo cripto-sincretismo: è vero che pone Maometto all’inferno, ma fra i seminatori di discordie, alla stregua di un cristiano eretico
e non di un’altra religione (13). Inoltre nella Commedia compaiono concetti
inediti, come il Limbo, il contrappasso ecc. contenuti nel “libro della Scala”,
traduzione dall’arabo del viaggio celeste di Maometto. Per non parlare poi degli
elogi per il Saladino e Averroè, della descrizione della Croce del Sud, ecc.
SPAZIO LOCALE – ITALIA (LSA)
Casa Sesta
139
SPAZIO LOCALE - EUROPA
CONCLUSIONI:
A sostegno dell’ipotesi di partenza, - una vicinanza stretta del Sole a Saturno - sta la congruenza degli archi planetari con quasi tutte le date basilari della
sua vita, ma in particolare quelle della Luna, che concorda sia con la morte
della madre che con quella di Beatrice e la conferma del transito esatto di
Urano sulla stessa Luna, sempre alla morte della madre, quindi due metodi
indipendenti danno una risposta univoca. Per contro nei giorni adiacenti venivano a mancare tutte queste componenti lunari.
Posso confermare che questo sistema funziona anche quando la data di
nascita è perfettamente nota, ma sarebbe sleale portare “esempi di comodo”
come troppo spesso si usa fare nel nostro campo.
È anche vero che nel caso di Dante si era facilitati da due punti facili di
appoggio: la componente saturnina e quella lunare - femminile, che restringevano chiaramente il periodo sotto esame. Non è invece così agevole se
“l’anamnesi” del femminile è carente.
140
Casa Sesta
In ogni caso si potrebbe definire questo tema “funzionale” anche in presenza
di una futura scoperta del certificato effettivo, che comunque non è detto che
corrisponda alla realtà, viste le approssimazioni comuni a quell’epoca.
(1) Memorie per servire alla vita di Dante Alighieri, di Giuseppe Bencivenni Pelli, 1823 (da
Wikisource.)
(2) Dante Alighieri. Una biografia attraverso le opere. Lewis Richard W. Ed. Fazi.
(3) G.Boccaccio: Trattatello in laude di Dante: ecco alcuni passaggi significativi:
(4) Egli li primi inizi, sì come di sopra è dichiarato, prese nella propria patria e di quella, sì
come a luogo più fertile di tal cibo, n’andò a Bologna; e già vicino alla sua vecchiezza n’andò
a Parigi, dove, con tanta gloria di sé, disputando, più volte mostrò l’altezza del suo ingegno, che
ancora, narrandosi, se ne maravigliano gli uditori…
(5) Fu ancora questo poeta di maravigliosa capacità e di memoria fermissima e di perspicace intelletto, intanto che, essendo egli a Parigi, e quivi sostenendo in una disputazione de quolibet
che nelle scuole della teologia si facea, quattordici quistioni da diversi valenti uomini e di diverse
materie, con gli loro argomenti pro e contra fatti dagli opponenti, senza mettere in mezzo raccolse, e ordinatamente, come poste erano state, recitò; quelle poi, seguendo quello medesimo ordine, sottilmente solvendo e rispondendo agli argomenti contrari. La qual cosa quasi miracolo da
tutti i circustanti fu reputata.
(6)…ma poi ch’egli vide da ogni parte chiudersi la via alla tornata, e di dì in dì più divenire
vana la sua speranza, non solamente Toscana, ma tutta Italia abbandonata, passati i monti che
quella dividono dalla provincia di Gallia, come poté, se n’andò a Parigi; e quivi tutto si diede
allo studio e della filosofia e della teologia, ritornando ancora in sé dell’altre scienzie ciò che
forse per gli altri impedimenti avuti se ne era partito. E in ciò il tempo studiosamente spendendo, avvenne che oltre al suo avviso, Arrigo, conte di Luzimborgo, con volontà e mandato di
Clemente papa V, il quale allora sedea, fu eletto in re de’ Romani, e appresso coronato imperadore (1310). Il quale sentendo Dante della Magna partirsi per soggiogarsi Italia, alla sua
maestà in parte rebelle, e già con potentissimo braccio tenere Brescia assediata, avvisando lui
per molte ragioni dovere essere vincitore, prese speranza con la sua forza e dalla sua giustizia
di potere in Fiorenza tornare, come che a lui la sentisse contraria. Per che ripassate l’Alpi, con
molti nemici di Fiorentini e di lor parte congiuntosi, e con ambascerie e con lettere s’ingegnarono di tirare lo ‘mperadore da l’assedio di Brescia, acciò che a Fiorenza il ponesse, sì come a
principale membro de’ suoi nemici; mostrandogli che, superata quella, niuna fatica gli restava,
o piccola, ad avere libera ed espedita la possessione e il dominio di tutta Italia.
(7) Folco Portinari, uomo assai orrevole in que’ tempi tra’ cittadini, il primo dì di maggio
aveva i circustanti vicini raccolti nella propria casa a festeggiare, infra li quali era il già nominato Alighieri. Al quale, sì come i fanciulli piccoli, e spezialmente a’ luoghi festevoli, sogliono li
padri seguire, Dante, il cui nono anno non era ancora finito, seguìto avea; e quivi mescolato
tra gli altri della sua età, de’ quali così maschi come femine erano molti nella casa del festeggiante, servite le prime mense, di ciò che la sua picciola età poteva operare, puerilmente si
diede con gli altri a trastullare.
Era intra la turba de’ giovinetti una figliuola del sopradetto Folco, il cui nome era Bice come
che egli sempre dal suo primitivo, cioè Beatrice, la nominasse, la cui età era forse d’otto anni,
leggiadretta assai secondo la sua fanciullezza, e ne’ suoi atti gentilesca e piacevole molto, con
costumi e con parole assai più
Quindi, in effetti, Dante non aveva ancora compiuto i nove anni quando si innamorò di
Beatrice! E avvenne in una data precisa: il calendimaggio 1274!
Sull’aspetto saturnino (8):
Fu adunque questo nostro poeta di mediocre statura, e, poi che alla matura età fu pervenuto, andò alquanto curvetto, e era il suo andare grave e mansueto, d’onestissimi panni sempre
vestito in quell’abito che era alla sua maturità convenevole. Il suo volto fu lungo, e il naso aqui-
Casa Sesta
141
lino, e gli occhi anzi grossi che piccioli, le mascelle grandi, e dal labbro di sotto era quel di sopra
avanzato; e il colore era bruno, e i capelli e la barba spessi, neri e crespi, e sempre nella faccia
malinconico e pensoso.
Ne’ costumi domestici e publici mirabilemente fu ordinato e composto, e in tutti più che
alcuno altro cortese e civile.
Nel cibo e nel poto fu modestissimo, sì in prenderlo all’ore ordinate e sì in non trapassare il
segno della necessità, quel prendendo; né alcuna curiosità ebbe mai più in uno che in uno altro:
li dilicati lodava, e il più si pasceva di grossi, oltre modo biasimando coloro, li quali gran parte
del loro studio pongono e in avere le cose elette e quelle fare con somma diligenzia apparare;
affermando questi cotali non mangiare per vivere, ma più tosto vivere per mangiare.
Oltre a queste cose, fu questo valente uomo in tutte le sue avversità fortissimo: solo in una
cosa non so se io mi dica fu impaziente o animoso, cioè in opera pertenente a parte, poi che in
esilio fu, troppo più che alla sua sufficienzia non appartenea, e ch’egli non volea che di lui per
altrui si credesse.
…altre qualità…
(9) Tra cotanta virtù, tra cotanta scienzia, quanta dimostrato è di sopra essere stata in questo mirifico poeta, trovò ampissimo luogo la lussuria, e non solamente ne’ giovani anni, ma
ancora ne’ maturi.
10) dalla Scheda Rodden (OS= giuliano NS=gregoriano)
RoddenRating: XX
SourceNotes: Penfield Collection (May 30, 1265 OS), stating that the date is implied in
“Dante Vito” by Giovanni Papini; “Dante and His Time” by Karl Federn; “The Life of Dante” by
Charles Dinsmore; and “Dante and His World” by Thomas Chubb. Penfield continues, “Many
old sources state that he had Saturn rising, which would place his birth around sunset.” LMR
quotes Thomas Chubb, “Dante and His World,” 1966, p.48, “Boccaccio states ‘latter part of
May, from the notes of a peer.’” The English scholar Edward Moore has argued from this that
Dante’s birthday was May 30, 1265 OS, or at the most, two or three days earlier. Chubb writes
that Dante was baptized on Easter Sunday the year after his birth, in 1266. (The Annunciation
calendar was in use.) Sepharial in the British Journal of Astrology 2/1919 gives May 14, 1265
OS. Tony Joseph has May 23, 1265, 5:00 AM LAT from Wangemann. Americana Encyclopedia
gives “late May or early June, 1265.” “Poets and Their Stars” by Ellen McCaffery, 1936, gives
May 22, 1265 as NS with an MC of 11 Aquarius, ASC 7 Gemini. Dante himself wrote, “The
sign that follows Taurus and was within it,” and at another place, “Mother ... did deliver me....
unto the lion 550 times and 30 more had come under the planet Mars.”
Quest’ultima affermazione è una svista, perché Dante nel Canto XVI del Paradiso allude alla
madre di Cacciaguida, che lo partorì quando Marte (“questo foco”) aveva fatto 553 rivoluzioni
biennali dopo l’Annunciazione, in pratica nel 1106. Interessante questo “suo Leon” inteso come
esaltazione di Marte.
Da quel dì che fu detto ’Ave’
al parto in che mia madre, ch’è or santa,
s’allevïò di me ond’era grave,
al suo Leon cinquecento cinquanta
e trenta fiate venne questo foco
a rinfiammarsi sotto la sua pianta.
(11) Ringrazio Rita Bilucaglia e Grazia Bordoni con le quali anni fa giungemmo a questa
conclusione discutendo del Leopardi, che per l’appunto aveva una Luna in Capricorno contro
un Cancro atteso!
(12) Dante Valente: L’ispirazione musicale: un transito stimolatore delle risorse creative.
Liguaggio astrale n.146
(13) Guénon. L’esoterismo di Dante
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Casa nona
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Casa Nona
Maria Rita Pregnolato
VIAGGIO A MADEIRA
L.A. 157-905
Ringraziamo Maria Rita Pregnolato, esperta botanica, che della visita a Madera
ci ha fatto un simpatico e professionale resoconto!
Il 19° viaggio settembrino organizzato dal Cida ha avuto come meta le isole
di Porto Santo e Madeira, territori portoghesi in mezzo all’Oceano Atlantico e
non lontani dalle coste africane.
In realtà si tratta di un arcipelago costituito da 7 isole: Madeira che è la principale con la sua capitale Funchal, Porto Santo, le isole Deserte e le isole Selvagge, che sono disabitate, dichiarate Riserve Naturali soggette a protezione
speciale, luoghi di ripopolamento di animali in via d’estinzione tra cui le
foche.
Queste sono isole di origine vulcanica, che alcuni ritengono essere ciò che
rimane dell’antica Atlantide (insieme alle isole Canarie).
Il gruppo si è ritrovato e riunito in aereo, dopo una “levataccia mattutina” ed
un lungo ed estenuante viaggio del “gruppo veneto”, che a causa di un traffico
congestionato quanto imprevedibile, ha raggiunto l’aeroporto di Malpensa
appena in tempo per il decollo.
Del gruppo facevano parte il nostro presidente Dante Valente, gli impareggiabili organizzatori Nadia Paggiaro e Arturo Zorzan, la preziosa Grazia Bordoni e tanti “affezionati” (che non me ne vogliano se qui non li elenco uno ad
uno), che già in passato hanno partecipato a numerosi viaggi del Cida, ma
sono presenti anche volti nuovi, che per la prima volta hanno aderito a questa
bella iniziativa della nostra Associazione.
L’arrivo a Porto Santo, isoletta a nord-est di Madeira, generalmente poco
conosciuta dagli italiani, è stato per me molto emozionante. Sono rimasta
molto colpita dall’atmosfera dell’isola, dalla luce, dalla tranquillità e dal silenzio. Sembrava un paradiso! Ma allora esistono davvero i paradisi terrestri?
Una luce chiara e calda avvolge l’isola e da essa emana, il cielo splendente
era di tanto in tanto offuscato da nuvole passeggere, il vento, sempre presente,
alleviava il senso di calore, una temperatura davvero piacevole.
Il nome di Porto Santo fu attribuito a questa isola da alcuni naufraghi che, in
seguito ad una rovinosa tempesta in mare, trovarono approdo e rifugio sulle
sue coste.
Qui Cristoforo Colombo visse per un periodo di tempo e sposò la figlia del
primo Governatore dell’isola, genovese. Ancora oggi possiamo vedere e visita-
Casa Nona
145
re la sua casa, da poco ristrutturata e in cui sono conservati molti arredi
dell’epoca.
Poco distante dalla casa di Colombo, abbiamo visitato la bella Cattedrale,
con i suoi azulejos.
Questa piccola isola, chiamata anche isola dorata, per via della sua meravigliosa spiaggia di sabbia dorata (appunto) e terapeutica, lunga 9 km, che si
distendeva proprio davanti al nostro hotel, ci ha dato la possibilità di fare lunghe, piacevoli e rilassanti passeggiate, accarezzati dal vento e riscaldati dal
sole luminoso.
Siamo andati alla scoperta delle molte altre caratteristiche dell’isola facendo
un’avventurosa escursione a bordo di jeep, lungo strade sterrate che si snodano
nell’interno, percorrendo le coste a strapiombo sull’oceano, ammirando l’insolita vegetazione e gli scogli ed i piccoli isolotti dal colore intensamente nero.
Ma la cosa più sorprendente che abbiamo potuto ammirare sul Picco Ana
Ferreira sono state le “canne d’organo”, formazioni di magma solidificato in
differenti forme e di diverso colore, che fanno parte di quello che, in tempi
remotissimi, era il camino del vulcano. Un vero spettacolo della natura.
E che dire della vegetazione di Porto Santo? Questa isola è alquanto secca,
povera di acqua, soprattutto dopo un ventennio di siccità, all’incirca dal 1950
al 1970, in cui non è mai piovuto, e anche le sorgenti di acqua dolce si sono
poco a poco prosciugate. Ma fortunatamente gli isolani, e i turisti, possono
contare su un dissalatore di acqua marina per le loro necessità.
Quindi la vegetazione, di carattere sub-tropicale, è piuttosto scarsa nelle
zone “basse” dell’isola, ed è costituita prevalentemente da piante “grasse” o
“succulente” come l’Aloe, l’Agave, la Yucca, i Fichi d’India e i Cactus di specie
diverse, ma sono presenti anche i coloratissimi e variegati Ibischi e le Boungavillee.
Mentre nelle zone più alte (circa 500 metri sul livello del mare), prospera
una vegetazione più rigogliosa e verdeggiante come l’Araucaria e anche l’Eucalipto.
Nonostante la scarsità di vegetazione, quest’isola è il luogo ideale in cui
trascorrere un periodo di vero riposo, per “staccare” dai ritmi della nostra vita
quotidiana, per ritemprare corpo, mente e spirito grazie al contatto con la natura, al silenzio e alla tranquillità di questo luogo.
Per facilitare e completare questo recupero si può contare anche sul Centro
di Thalassoterapia, annesso all’hotel che ci ospitava (e molti di noi ne hanno
“approfittato”), che proponeva un ampio ventaglio di trattamenti rigeneranti ed
anti-stress: dai massaggi con oli vegetali ai trattamenti estetici a base di alghe,
dai bagni e i “percorsi acquatici” all’ idromassaggio, ecc. sempre impiegando
l’acqua di mare. Un vero paradiso per il relax!
Come è consuetudine ogni giorno si svolgevano gli incontri di studio, che
quest’anno ruotavano intorno al tema unico “Le Previsioni”, affrontate da ogni
singolo relatore con la propria sensibilità ed inclinazione.
146
Casa Nona
Arturo Zorzan ci ha parlato di Astrologia Oraria, secondo la sua particolare
ed originale visione, come strumento di conoscenza e “previsione”, anche per
la soluzione di problemi pratici. Secondo l’esperienza di Arturo, ai fini previsionali, risulta essere particolarmente significativo l’elemento a cui appartiene il
Segno in cui cade l’AS del Tema Orario eretto.
Fulvia Rovere ci ha illustrato l’utilizzo della Rivoluzione Solare nella “previsione”, portando degli interessanti esempi pratici tratti dalla sua esperienza
diretta in questo campo.
Grazia Bordoni ci ha proposto il suo intervento intitolandolo, un po’ provocatoriamente, “Prevedere… ma che cosa?”. Domanda che ha suscitato un
animato scambio di opinioni tra i presenti. Grazia ha accennato all’utilizzo delle
Armoniche, di cui lei si avvale nello studio dei Temi Natali. Nonostante tutte le
varie tecniche previsionali a nostra disposizione, “è difficile prevedere l’entità
dell’evento, cioè la sua intensità”, frase con cui ha concluso il suo stimolante
intervento.
Alessandro Angeletti ha proposto una nuova metodica, da lui messa a punto
ed esposta nel suo libro, per un utilizzo più approfondito e dettagliato della
Rivoluzione Solare, che comporta la stesura di tre Rivoluzioni Solari, con tre
diverse modalità, calcolate per lo stesso compleanno. Interessante questa
nuova proposta, da sperimentare e verificare.
Mirella Platzer ci ha parlato della sua esperienza personale vissuta, anche in
relazione ai suoi familiari, durante il transito di Plutone su alcuni importanti
punti del proprio Tema Natale, avvalendosi anche dei Mid-point.
Mariuccia Regina ha affrontato il tema de “La coppia: cosa cerchiamo
nell’altro?”
Domanda molto diretta, stimolante e coinvolgente per tutti noi, e per rispondere alla quale Mariuccia ha proposto l’utilizzo delle Antiscie e Controantiscie,
per una maggiore comprensione delle nostre personali inclinazioni ed esigenze
nel momento della scelta del partner.
Nel suo intervento il nostro presidente Dante Valente ci ha proposto “I vantaggi delle Direzioni Simboliche” per l’individuazione degli anni più importanti
della vita di ognuno di noi, ma anche per scoprire l’essenza di una persona.
Questa tecnica di “previsione” comporta calcoli semplici, può anche essere di
facile utilizzo, pur essendo molteplici e complesse le implicazioni ed i significati delle congiunzioni tra pianeti.
Nadia Paggiaro ha presentato la sua interessante ed intrigante relazione su
“I cicli di Venere e il 2012”, frutto di una accurata ricerca sui miti di vari popoli e le profezie giunte fino a noi. Ha fatto riferimento al Calendario Maya regolato dalle Pleiadi e basato sui cicli nodali del Sole, della Luna e di Venere,
mettendone in rilievo l’importanza per poter tentare una previsione degli accadimenti prossimi futuri.
Questi incontri di studio sono preziosi e molto stimolanti, anche se il tempo
a disposizione per discussioni e scambio di idee è sempre poco. Ma il bello
Casa Nona
147
della vacanza insieme è che abbiamo potuto scambiare i nostri punti di vista
anche in altri momenti: a tavola durante i pasti, durante le escursioni, sulla
spiaggia, in piscina, e in tante altre occasioni, permettendo una maggiore
conoscenza reciproca. Nel frattempo, con impegno quotidiano e pazienza,
Chiara Gelmetti preparava le danze che avrebbero allietato la serata finale, una
rappresentazione basata sull’Enneagramma di Gurdjeff.
A malincuore abbiamo lasciato Porto Santo per trasferirci a Madeira. Su
questa isola abbiamo recuperato le nostre energie, lasciato alle spalle lo stress
accumulato nel corso dell’anno, ritrovato un’atmosfera e dei ritmi a misura
d’uomo, e molti di noi ne hanno già nostalgia.
A tarda sera ci imbarchiamo sul traghetto che ci porterà nell’isola principale, Madeira, e nella sua capitale, Funchal.
Lentamente ci avviciniamo all’isola, costeggiando il suo versante nord-est,
ne intravediamo la sagoma scura, ma improvvisamente la notte viene illuminata da migliaia di luci che brillano, dalla riva del mare fino alla cima della montagna che sovrasta il porto, e abbiamo la sensazione di un luogo pieno di vita.
Il tragitto dal porto all’hotel è alquanto breve, pochi chilometri, attraversando la capitale Funchal, così piena di costruzioni, perlopiù nuove, molti hotel,
appartamenti, mi sembra di essere a Montecarlo.
Giungiamo infine al nostro hotel a picco sull’oceano, da cui si gode una
splendida vista su Cabo Girao, il promontorio più alto d’Europa, anch’esso
illuminato da tante piccole luci sparse sulle sue pendici.
Il nostro hotel è nuovissimo, elegante, arredato in stile moderno-minimal,
sofisticato, molto ricercato ed accurato in ogni dettaglio, anche se un po’
dispersivo. Offre molti servizi ai clienti, dalla sala di meditazione dove si può
anche praticare yoga agli studi medici in cui vengono trattate molte problematiche di salute, dalla piscina per disabili al centro di estetica, dalla biblioteca
alla sala internet, ecc. Davvero un hotel all’avanguardia.
Madeira, l’isola del legno, è così chiamata perché anticamente al tempo
della sua scoperta (XIV secolo) coloro che vollero colonizzarla si trovarono di
fronte ad un territorio aspro, selvaggio, montuoso, inospitale e ricoperto da una
fittissima vegetazione, tanto che per poterlo esplorare ed in seguito stabilirvisi,
dovettero bruciare gli alberi per ben 7 anni consecutivi!
Di origine vulcanica, come tutto l’arcipelago, Madeira è prevalentemente
montuosa. L’isola per due terzi è riserva naturale protetta e considerata patrimonio dell’umanità dall’Unesco. Qui si può ammirare una delle pochissime
foreste di Laurisilva (protetta) che ancora si possono trovare al mondo, poiché
sono in via d’estinzione.
Madeira è privilegiata dalla natura; la sua posizione geografica, la sua geologia, l’oceano, tutto partecipa all’esuberanza della sua vita.
Pur essendo montagnosa possiede un clima favorevole, poca umidità e le
temperature sono miti tutto l’anno: infatti viene chiamata “l’isola dell’eterna
primavera”, tanto che la qualità della sua aria è considerata terapeutica.
148
Casa Nona
La varietà dei paesaggi determina una grande diversità di habitat naturali
rafforzati dal contrasto delle altitudini e in un territorio così impervio, così difficile, vivono e convivono piante tanto diverse tra loro.
Anche a Madeira abbiamo fatto escursioni per conoscere meglio l’isola e
godere dei bellissimi panorami. Percorrendo brevi distanze si possono scoprire
in ogni luogo una grande varietà di piante, così ci si può sorprendere nel vedere dei castagni crescere vicino a degli eucalipti!
Il modo in cui cambiano gli habitat nel raggio di pochissimi chilometri fa
pensare ad una bio-diversità veramente ricca. Un valore da preservare.
“L’isola del legno” riserva le più belle emozioni grazie alla straordinaria flora
qui presente, così varia, colorata, profumata!
Vi sono molte piante spontanee, 146 delle quali sono specie autoctone, originali e originarie dell’isola, che non si trovano in altri luoghi del pianeta.
Per questo motivo viene chiamata “L’isola dei fiori”, e ad ogni primavera si
svolge la “Festa dei Fiori”, in cui sfilano carri addobbati con migliaia di fiori
variopinti ed i figuranti indossano abiti realizzati con i fiori, tra cui spicca il fiore
simbolo dell’isola: la strelitzia, detto anche fiore del paradiso.
In una terra dal clima così privilegiato, dove la natura sub-tropicale è così
prodiga, l’uomo ha potuto provare vari tipi di coltura con successo in un suolo
così ricco. Molte piante vengono coltivate per il loro valore alimentare ed ornamentale: Orchidee, Bouganvillee, Agapanthos, Magnolie, Ortensie, Gigli, Azalee, Jacarande, Ibischi, Cactus, Fichi d’india, ecc.
In questo fertile terreno di origine vulcanica non sono necessari fertilizzanti
per far crescere le piante; infatti è presente una grande abbondanza di frutti
tropicali: maracuja, mango, avocado, uva, limoni, arance, banane, ecc. E a
questo proposito mi piace ricordare la visita, fatta in gruppo, ad un bananeto,
che bella esperienza!
L’isola è ricca di acqua, e non si direbbe visto il suolo roccioso. Ma qui è
presente un modo davvero particolare, naturalmente geniale di “approvvigionarsi” di acqua. L’acqua dell’oceano, grazie alle forti correnti, viene spinta al di
sotto delle rocce e attraverso esse viene “filtrata” e resa dolce, in modo da
essere disponibile per la popolazione, per gli usi quotidiani, alimentari e per
l’agricoltura. Questo è il “segreto dell’acqua” a Madeira!
Nel corso dei secoli l’acqua è stata canalizzata lungo tutta l’isola, e oggigiorno è possibile fare trekking lungo questi canali, le “levadas”, ancora ben conservati, percorrendo i sentieri, le “veredas”, tra i boschi.
Ma a Madeira abbiamo potuto ammirare anche il ricco patrimonio architettonico e culturale presente, visitando chiese e contemplando antichi palazzi.
Abbiamo potuto godere di una vista a 360° della capitale Funchal durante il trasferimento con la teleferica alla chiesa parrocchiale, in cui si trova la tomba di
Carlo ultimo imperatore d’Austria, che in quest’isola trascorse gli anni di esilio.
Una simpatica caratteristica dell’isola sono le tradizionali slitte di vimini, che
in passato erano utilizzate come mezzi di trasporto per persone e cose; su e giù
149
Casa Nona
per le ripide stradine della città, e oggi sono un piacevole, emozionante e divertente intrattenimento per turisti.
Durante il nostro soggiorno su queste isole abbiamo assaggiato i vari piatti
tipici di questi luoghi, in particolare il pesce, soprattutto il pesce espada (come
loro lo chiamano, un lungo pesce nero che vive nelle profondità dell’oceano),
molto buono, tradizionalmente servito con banane fritte, bolo do caco (pane
caldo imburrato e agliato) e miglio fritto, una delizia!
E che dire del pregiato vino? Il Madeira, dolce, secco o demi-sec!
L’ultimo giorno di permanenza sull’isola lo abbiamo dedicato allo shopping,
non potevamo andarcene senza portare con noi un piccolo souvenir. Ampia la
scelta del “ricordino”: dai famosi cesti di vimini artigianali, ai bellissimi e preziosi ricami realizzati dalle donne dell’isola o una bottiglia del famoso vino
Madeira.
La serata conclusiva del nostro viaggio ci ha visti tutti riuniti per assistere
alle danze organizzate da Chiara Gelmetti e con lei amorevolmente realizzate
da alcune partecipanti al viaggio.
Infine, come è tradizione ormai consolidata, abbiamo scelto il sassolino
beneaugurante, che ci accompagnerà nel corso di questo anno. Nadia e Arturo
hanno fatto dono ad ogni partecipante di un “ricordo” portafortuna proveniente
dal Sud-Africa, meta del loro ultimo viaggio “lungo”.
Con questi doni nelle nostre mani ci salutiamo, dandoci appuntamento per
il prossimo viaggio, portando nel cuore e nella mente le emozioni, la nostalgia,
i piacevoli ricordi e le immagini delle esperienze vissute insieme in queste
isole.
ULTIME GRANDI CONGIUNZIONI
Plutone - Nettuno
Plutone - Urano
Nettuno - Urano
Saturno - Urano
Saturno - Nettuno
1891 ogni 492 anni
1965 Vergine 127 anni
1993 Capricorno 172 anni
1942,1987, 2032 svolte a destra (in senso politico)
1989, 2035 svolte a sinistra (in senso politico)
150
Casa Nona
L.A. 157-910
Pandolfi Giuliana.
Sedna – Il nuovo corpo celeste archetipo astrologica del Femminile
e della Madre Terra.
pp. 148 – Edizioni librarie Federico Capone 2009
Giuliana Pandolfi, nota studiosa napoletana, ama, per sua
stessa ammissione, occuparsi di “argomenti inediti, poco o
punto trattati dalla letteratura astrologica.” La scoperta di
Sedna a fine 2003 deve esserle sembrata un’occasione
imperdibile per studiare un fenomeno assolutamente nuovo,
sviscerarlo in ogni dettaglio e, nello stesso tempo, mettere a
disposizione della comunità astrologica un manuale completo ed esaustivo sul nuovo pianeta del nostro sistema solare.
Per la Pandolfi BV12 (questa è la sigla astronomica di Sedna)
è anche il dodicesimo ed ultimo pianeta, quello che completa la magica sequenza del numero 12, simbolo quanto mai
potente in astrologia. L’autrice sottolinea come per la prima
volta si esca dal mito greco per approdare alla mitologia lontana degli Inuit e
calarci quindi in un “ambito geografico e culturale, nonché psicoemotivo, completamente diverso”. E questa potrebbe essere la chiave di lettura vincente del simbolismo di Sedna: il suo essere una sorta di ponte archetipico verso altri mondi,
altre culture, altre civiltà, il ponte che permetterà un domani di raggiungere i
“rivali” (che altri non sono quelli che vivono sulla riva opposta) per integrarci con
loro. Il saggio approfondisce in modo colto ed erudito l’aspetto mitologico e psicologico del nuovo pianeta, è corredato di effemeridi, di numerosi esempi che
possono illustrare il significato della posizione di Sedna nell’oroscopo.
Adriana
***
Paganin: Trattato pratico di Astrologia – 384 pagine,
The Boopen Editore. 2009 Euro18
Si tratta di un testo a finalità didattiche, che tuttavia approfondisce notevolmente vari argomenti (es. le case derivate, le interpolazioni con esempi opportuni,
i nodi, i punti sensibili con adeguati cenni mitologici).
Particolarmente dettagliato il capitolo sulla posizione celeste dei maestri
delle case.
Puo’ essere una buona idea per un regalo natalizio.
A proposito di Boopen Editore: non tutti sanno che è possibile pubblicare un
proprio testo senza Editore: Boopen (ossia Book open) è un vero e proprio editore
internet italiano che assiste chi vuole pubblicare un testo senza mendicare editori.
A titolo di esempio: un testo di 300 pagine costa ca. 10,00 Euro in bianco e nero,
ma all’Autore viene praticato uno sconto fino al 50%, e circola con la pubblicità di
Boopen. Visitare il sito www.boopen.it
151
Casa Nona
Gerolamo Cardano
“Come si interpretano gli oroscopi”
Istituti editoriali e poligrafici internazionali, anno 2005
Euro 26,00
Nel testo sono comprese le traduzioni dei testi del Cardano:
De iudiciis geniturarum, l’Encomium astrologiae e l’appendice della Genitura del Cardano, tratta dal De exemplis centum geniturarum.
Ornella Pompeo Faracovi ha curato l’introduzione e le
note di questo libro, nonché la traduzione dell’Encomium
astrologiae e l’appendice della Genitura del Cardano, tratta
dal De exemplis centum geniturarum. La traduzione del De
iudiciis geniturarum è invece di Teresa Delia. Il De iudiciis
geniturarum illustra quale fosse la procedura di un Astrologo della Tradizione nella costruzione del giudizio o interpretazione di una Genitura o Tema Natale (Oroscopo è un termine frutto della volgarizzazione contemporanea del lessico tecnico che preferiremmo venisse ricondotto, almeno
tra gli addetti, ad una certa rigorosità). È perciò un esempio di quali fossero,
nelle linee principali, i principi ed i modi di procedere di un astrologo del XVI
secolo, il quale doveva padroneggiare sia la scienza astronomica, sia la tecnica
interpretativa, sia i principi filosofici e dell’etica. Sono questi i fondamenti che
dovevano e dovrebbero, anche oggi, informare l’operato di un buon astrologo.
La Genitura del Cardano è tratta dal De exemplis centum geniturarum e
rappresenta l’esercizio interpretativo del Cardano sul proprio Tema Natale.
Il libro chiude con l’Encomium astrologiae, una breve considerazione dai
forti accenti apologetici.
***
Liz Greene-Howard Sasportas
LO SVILUPPO DELLA PERSONALITÀ . Ubaldini-Astrolabio Euro 25.
Le fasi della vita in astrologia
La Psicoterapeuta junghiana Liz Greene e l’astrologo e studioso di Psicosintesi Howard Sasportas, fondatori del Centre for Psychological Astrology di
Londra, uniscono la loro esperienza e il loro intuito per tracciare un possibile
percorso di analisi della personalità in ottica astrologica: dall’infanzia, al ruolo
della relazione tra i genitori sullo sviluppo degli affetti, alla relazione delle sottopersonalità con i conflitti psicologici e con gli archetipi corrispondenti, al
152
Argomento
simbolismo del puer e del senex. Sempre in quell’incontro fecondo con la psicologia analitica che rende la loro astrologia una reale disciplina di indagine
personale e un acuto strumento di ricerca.
***
Ernst Ott
Plutone in Capricorno 2008-2024
Le strategie per affrontare i prossimi 16 anni nel modo migliore
Edizioni Capone
Un testo esposto in modo geniale, con schemi efficaci e, alla fine di ogni capitolo, una bella sintesi “ricapitolando” che permette di assimilare definitivamente le
idee.
Gli argomenti e le sfaccettature sono innumerevoli ed esposte in modo chiaro
e geniale: basterebbero i titoli dei capitoli: Rendere fertili i campi aridi, una nuova
vita che germoglia dalle rovine. Oltre all’analisi storica in particolare della fase
illuminista con Plutone nel segno, analizza in dettaglio le tematiche individuali
con i suoi transiti nel tema personale.
***
Monica Amarillis Rossi
Agenda astrologica 2010
Ed. Officina astrale http://www.ladanzadelcielo.it
Una accurata analisi giorno per giorno delle posizioni planetarie, con opportuni
commenti e indicazioni interpretative. In particolare non ci lascia sfuggire gli
eventi astronomici di particolare rilevanza . Riportiamo un esempio :
…oggi 19 settembre: Giove congiunge Urano… sarebbe una configurazione
eccellente per l’economia, non fosse per la contemporanea opposizione di Saturno e il quadrato di Plutone, che ne frenano le energie forse un po’ anarchiche,
ma certamente propositive e dinamiche.
Sicuramente di importante ausilio agli esperti della nostra disciplina.
153
Argomento
Elenco
dei delegati e corrispondenti
del Centro Italiano di Discipline Astrologiche
Sede centrale dell’Associazione: Via della Grada, 4 - 40122 BOLOGNA
Presidente:
Dante Valente - Via Monzambano, 13 - 20159 Milano - Tel. 02-69005576
e-mail: [email protected]
Segretario:
Claudio Cannistrà - Via Vizzani, 74 - 40138 Bologna - Tel. 051-342445
e-mail: [email protected]
DELEGATI regionali e locali
ABRUZZO
Bia Gatren - Via dei Cimatori, 14/A - 00186 Roma - Tel. 06-6877803
Via Silvino Croce, 11 - 66026 Ortona (Chieti) - Tel. 085-9065565
Collaboratore:
Gianni D’Angelo - Viale Riviera, 193 - 65123 Pescara - Tel. 085-4710019 - Cell. 340-1452257
e-mail: [email protected]
CAMPANIA
Clara Negri - Via Trinità degli Spagnoli, 33 - 80132 Napoli - Tel. 081-407550
e-mail: [email protected]
EMILIA
Stefano Vanni - Tel. 059-699569
e-mail: [email protected]
FRIULI VENEZIA GIULIA
Lidia Callegari - Via F. Bonazza, 61- 34149 Trieste - Tel. 040-941263
e-mail: [email protected]
Segreteria:
Licia Rainò - Via dei Berlam, 8 - 34136 Trieste - Tel. 040-224647
Sede della Delegazione (gruppo ONLUS Tergeste):
Via Mazzini, 30 - V piano - 34121 Trieste
LAZIO
Vittorio Ruata - Via Antonio Silvani, 108 - 00139 Roma - Tel. 06-88640922
e-mail: [email protected]
154
Argomento
Consiglieri di Delegazione:
Maria Grazia La Rosa - Piazza A. Righi, 8 - 00146 Roma - Tel. 06-5572242
e-mail: [email protected]
Collaboratore:
Rossella Bilotta - Tel. 06-88640922
e-mail: [email protected]
LIGURIA
Tiziana Bertone - Via Cornigliano, 12 int. 5 - 16152 Genova - Tel. 010-6502617
e-mail: [email protected]
LOMBARDIA
Geneviève Jama Giammarino - Tel. 0332-223770 cell. 348.4434824
email: [email protected]
PIEMONTE
Rocco Pinneri - Via Tetto Nuovo, 10 - 10025 Pino Torinese (TO) - Tel. 011-8111292 - Cell. 392-1283108
e-mail: [email protected]
Romagna
Rino Maneo - Via dell’Aida, 5 - 48100 Ravenna - Tel. 0544-270652
e-mail: [email protected]
TOSCANA
Nicoletta Zignani - Via Rosellini, 10 - 50127 Firenze - Tel. 349-6707599
e-mail: [email protected] (vedi anche il sito http://www.cidaregioni.it/toscana)
VENETO
Arturo Zorzan - Via S. Bona Nuova, 106 - 31100 Treviso - Tel. 0422-22843 - Cell. 347-4474877
a Venezia: Cannaregio, 6079 – Tel. 041-5226201
e-mail: [email protected]
Collaboratore:
Nadia Paggiaro - Via Adda, 5 - 30174 Mestre - Tel. 041-5346047
e-mail: [email protected]
BOLOGNA
Tiziana Ghirardini - via S.Luca 18/B 40019 S.Agata Bolognese (BO) - Tel. 051-6828113
CATANIA
Liliana Cosentino - Viale Regina Margherita, 35 B - 95123 Catania - Tel. 095-312251
e-mail: [email protected]
Civitavecchia
Fabrizio Corrias - Via Monti Volsini, 4 - 00053 Civitavecchia (Roma) - Tel. 0766-542307
e-mail: [email protected]
Coadiutore di Delegazione: Pia Di Blasi
COMO e LECCO
Maria Luisa Dell’Orto - Via Dante Alighieri, 11 - 22060 Arosio (Como) - Tel. 031-761042
e-mail: [email protected]
LECCE
July Ferrari - Via M. Laporta, 9 - 73100 Lecce - Tel. 0832-350457 - Cell. 338-7439897
e-mail: [email protected]
155
Argomento
napoli - hinterland
Maria Vacca - Via Manzoni 24 - 80046 S. Giorgio a Cremano (Napoli) - Tel. 081-7711034
e-mail: [email protected]
perugia
Meskalila Nunzia Coppola - Viale San Sisto, 469/b - 61320 Perugia
e-mail: [email protected]
PESCARA
Gianni D’Angelo - Viale Riviera, 193 - 65123 Pescara - Tel. 085-4710019
e-mail: [email protected]
PISTOIA
Silvia Robbiano - Tel. 0573-41575
e-mail: [email protected] – [email protected]
RAGUSA
Pippo Palazzolo - Via Anfuso, 5 - Tel. 0932-651383
e-mail: [email protected]
siracusa
Giuseppe Rodante - Corso Gelone, 116 - 96100 Siracusa - Tel. 0931-465485
e-mail: [email protected]
VARESE
La sede è attualmente vacante in quanto la Delegata Genevieve Giammarino è passata a condurre quella
di Milano
VERONA
Carla Pretto - Via G. Mameli, 116 - 37126 Verona - Tel. e fax 045-8344149
e-mail: [email protected] (vedi anche il sito http://www.argo-vr.net)
VICENZA
Rita Girelli - Via Legione Antonini, 174 - 36100 Verona - Tel. 0444.569725 - Cell. 339.2053059
e-mail: [email protected]
CORRISPONDENTI
AGRIGENTO
Sebastiano Catalano - Piazza Metello, 3 - 92100 Agrigento - Tel. 0922-595230
e-mail: [email protected]
ALESSANDRIA
Aldo Visentin - Via Testore, 5 A - 15100 Alessandria - Tel. 0131-236445
e-mail: [email protected]
ASCOLI PICENO
Stefania Partini Cenciarini - Via M. Federici, 75 - 63100 Ascoli Piceno - Tel. 0736-252576
[email protected]
ASTI
Livio Montanaro - Via Stazione 18/A - 12058 Santo Stefano Belbo (Cuneo) - Tel. 0141-840868
e-mail: [email protected]
156
Argomento
Belluno (new)
Cortese Marino - via Alpago Novello 18/A 32100 Belluno - Tel 0437- 31850
BOLZANO
Giovanna Zagonel - Via Mendola, 49/C-8 - 39100 Bolzano - Tel. 0471-262228
e-mail: [email protected]
Brescia
Fulvia Rovere - Via Luzzatti, 6 - 25123 Brescia - Tel. 030-2090283
e-mail: [email protected]
Campobasso (new)
Settimio Staniscia - Campomarino (CB) 86042 - Tel. 0875.530555 - [email protected]
CASERTA
Paolo Crimaldi - Viale Lincoln-Parco Aversano pal/E - 88100 Caserta - Tel. 06-4740910
e-mail: [email protected]
CHIAVARI
Benedetto Gazzolo - Via Tigula 40 C - 16033 Lavagna (GE)
e-mail: [email protected] Tel. 0185-393762
CHIETI
Onofrio Ceroli - Via A De Gasperi,18 - 66032 Castel Frentano (Chieti) - Tel. ab. 0872-569454
Tel. uff. 0872-56862
CUNEO
Fiorella Lunati - Via Bodina, 46B - 12100 Cuneo - Tel. 0171-65825
e-mail: [email protected]
PIOMBINO
Lucio Canonica - Località Germandine, 118 - 57028 Suvereto (Livorno) - Tel. 0565-829089
e-mail: [email protected]
Ravenna
Ombretta Saporetti - Via N. Zen, 32 - 48023 Marina di Ravenna (Ravenna) - Tel. 0544.531487 Tel. 339.2214003 - e-mail: [email protected]
SALERNO
Massimo Ciaglia - Via delle Querce, 95 - 84080 Capezzano (Salerno) - Tel. 338-6913555
e-mail: [email protected]
SIENA
Susanna Benelli - Via Chiantigiana, 105 - 53100 Siena - Tel. 333-2777851
e-mail: [email protected]
UDINE
Federica Cuberli - Via Leonacco, 19 - 33100 Udine - Tel. 0432.470620
VERBANIA
Laura Bottagisio - via Monterosa, 5 - 28010 Agrate Conturbia (NO) Tel. 0322-832758
e-mail: [email protected]
VOGHERA
Marina Regno - Via Carlo Longa, 3 - 27058 Voghera (Pavia) - Tel. 0383-49523
Fax 0383-363609 - Cell. 338-7344877
e-mail: [email protected]
157
Argomento
GRUPPI AFFILIATI
PADOVA
Gruppo Zodiaco presieduto da Otello Gobbin - Via Ansuino da Forlì, 64/D - 35134 Padova
Tel. 049-612160 (vedi anche il sito http://www.geocities.com/lo_zodiaco/)
Segreteria: Fiorenza Rampin - Tel. 049-8935396 - e-mail: [email protected]
CORRISPONDENTI ESTERI
ARGENTINA
Pio Gowland - Arenales, 1478 2”B” - 10161 Buenos Aires - Argentina - Tel. 54-18128768
AUSTRALIA
Elida Marchisone - 70 Bells Road - Grose Vale NSW - Australia
e-mail: [email protected]
Belgio
Christiane Nastri - 82, Avenue Victor Rousseau - B-1190 Bruxelles - Tel. 0032-(02)-3430646
e-mail: [email protected]
CROAZIA
Slaven Slobodnjak - 2, Kunc 1- HR 10000 Zagreb - Croatia - Tel. 0385-16159907
e-mail: Slaven [email protected]
GERMANIA
Lianella Livaldi Laun - 79540 - Pestalozzistr.35 – Lorrach - Stetten - Tel. 0049-762112453
e-mail: [email protected]
GRAN BRETAGNA e IRLANDA
Rosemarie Adams - 79540 - 262 B. Kingsbury road- Kingsburg London NW9 OBT
Tel. 0044-1817322717 - Dublino Tel. 00353-12601955
GRECIA
Thomas Gazis - Ath. Diaku 11/A - 15122 Marussi - Atene - Grecia
e-mail: [email protected]
OLANDA
Giovanni Zattini - Kromstevenwerf, 32 - 2317 DH Leiden - Holland - Tel. 0031-715214017
e-mail: [email protected] - [email protected]
REPUBBLICA CEKA
Radmila Valtrova - Trojicka 2 - 12800 Praha 2 - Ceska Republika
RUSSIA
Ptolomei Svarogich - ap. 352, Kountsevskaia St.41 - 121351 Moscow - Russia
Tel. e Fax 007-091-4177332
e-mail: [email protected]
158
Argomento
slovenia
Matjaz Regovec - Astroloski Institut - Mestni trg 10 - 1000 Ljubljana - Tel. 00386-1-251-1706
e-mail: [email protected]
SPAGNA
Josè Luis San Miguel De Pablos - Plaza de Matute, 4 - 4°D - E28012 Madrid - Espana
Tel. 0034-91-4299689
STATI UNITI
James H. Holden - American Federation of Astrologers - 6535 South Rural Road
ad TEMPE - AZ 85283-2040 U.S.A.
A pag. 42 dell’ultimo libro di Dan Brown, ” Il simbolo perduto”, Mondadori, si legge:
“Molto semplicemente, a Washington la prima pietra del Campidoglio
venne posata in quel giorno e a quell’ora perché, fra le altre cose, Caput
Draconis era nella Vergine”.
I ragazzi si erano scambiate occhiate perplesse.
“Un momento” aveva detto qualcuno “intende… astrologicamente?”
“Sì. Anche se mi riferisco a un’astrologia diversa da quella che conosciamo noi adesso.”
Si era alzata una mano. “Significa che i nostri padri fondatori credevano
nell’astrologia?”
Langdon aveva sorriso. “Eccome! Cosa pensereste se vi dicessi che
nella struttura urbanistica e architettonica di Washington ci sono più
segni zodiacali che in qualsiasi altra città del mondo? Zodiaci, configurazioni astrali, pietre angolari posate in date propizie dal punto di vista
astrologico… Parecchi tra gli estensori della nostra costituzione appartenevano alla massoneria, credevano in una stretta correlazione fra le
stelle e il destino e prestarono molta attenzione agli influssi celesti nel
costruire il Nuovo Mondo.”
159
Argomento
nuovi soci del 2009
Tacchino Franca - Trecate
Pedrazzoli Vincenzo - Vicenza
Sartori Nicoletta - Nerviano
Montonati Danilo - Vergiate
Segafredo Anna - Varese
Colarossi Tito - Trieste
Di Girolamo Patrizia - Muggio’
Strada Laura - Prato
Cartei Carla - Sesto Fiorentino
Syrup Alfreda - Miglieglia (Svizzera)
Pini Floriana - Firenze
Messina Silvia - Firenze
Rizzi Maria Luisa - Lugagnano di Sona 1a
Gravier Nicole - Milano
Forte Rita - Ladispoli
Laici Emanuela - Roma
Liberatore Luciano - Avezzano (Aq)
Lombardo Saveria - Roma
Merlino Micaela - Roma
Miceli DanilA - Roma
Palombieri Alessandra - Roma
Stoppani M.Caterina - Roma
Testa M. Antonietta - Roma
Bandinelli Elissa - Borgo San Lorenzo
Manopoli Francesca - Firenze
Iorfino Nino - Bologna
Emiliani Milena - Forli’
Mongiusti Daniela - Forli’
Falanga M.Grazia - Ravenna
Francia Roberta - Ravenna
Zecchin Costantina - Ravenna
Vitale Francesca - Trivolzio (Pv)
Arcieri Michela - Roma
Berivi Barbara - Guidonia (Rm)
Colagrossi Fabio - Roma
Fattori Anna - Roma
Ferrera Alessandra - Roma
Giannini Federica C/O Centofanti
Marco - Aprilia (Lt)
MangiapElo Elisa - Aprilia (Lt)
Villa Margherita - Roma
Galeota Giuseppe - Fasano (Br)
Bergamini Lisa - Pedona Camaiore (Lu)
Negri Mirko - Verona
Petrolati Alfa - Perugia
Rossini Lorita - Perugia
Gallitelli Rossella - Moggia
Albano Giacomo - Lucera (Fg)
Monzani Carla - Milano
Novellini Claudia - Milano
Rendoni Roberto - Roma
Malinverni Laura - Novara
Gandolfi Davide - Pinerolo (To)
Maglioni Mauro - Marciano (Pe)
Chiodi Enrico - San Marco (Perugia)
Caula Manuel - Loc. Nevegalbelluno
Conte Marzia - Lentiai (Bl)
Venz Isabella - Sospirolo (Bl)
Bianchet Loredana - Mas di Sedico (Bl)
Bisol Ornella - Pieve di Soligo (Bl)
Belle’ Lisa - Fontigo di Sernaglia della Battaglia (Tv)
Gaio Irene - Feltre (Bl)
Portello Elisa - Silea (Tv)
Bartolozzi Cristina - Firenze
Pini Alessandra - Prato
Palmerini Oni - Sesto Fiorentino (Fi)
Mancarella Salvatore - Brindisi
Cataldi Cristina - Copertino (Le)
Avantaggiato Yuri - Maglie (Le)
Milo Maria - Milano
Babuder Colio Grazia - Trieste
Piccione Nella - Genova
Gazzolo Benedetto - Lavagna (Ge)
Lengyel Zsuzsana - Castello
Roganzuolo di San Fior (TV)
Rotaru Loredana - Castelfranco di Sotto (Pi)
Tronci Eliana - Potenza
Del Sorbo Michele - Castelmaggiore
Zevi Gabriella - Milano
Giordano Antonietta - Santa Marinella
Fiorentini Livio - Canepina
Piccinno Tina - S. Pietro in Lama (Le)
Indiano Alessandra - Tovo S. Giacomo
Meloni Massimo - Bologna
Sacchi Pietro - Torino
Pellizzoni Giuliana - Varese
160
Premi Claudia - Roma
Milanesi Marisa - Novate Milan
Legato Filippo - Casorate Sempione (Va)
Di Menna Daniela - Spoltore (Pe)
Silvestri Diogenes - Cepagatti (Pe)
Carli Franco - Asiago (Vi)
Massimiliano Gaetano - Castenaso (Bo)
Zenzaro Aurelio - Ferrara
Dell’armi Loredana - Treviso
Colasacco Anna - Pescara
Bertucci Dora - Roma
Moretti Adriana - Padova
Distilo Pasqualino - Cisano (Sv) - Cenesi
Bonsi Paola - Bolzano
Copiello Donatella - Sinigo - Merano
Vicentini Gabriella - Merano
Gherardini Gabriella - Lagundo
Carlini M.Cristina - Bronzolo
Ziller Gertrud - Bolzano
Tiego Doriana - Bolzano
Neubert Sybille - Bolzano
Fiortini Stefano - Sedico (Bl)
Montalbini Giuliana - Belluno
Alby Franca - Roma
Colabuono Michele - Roma
Colella Anna - Roma
Giuliano Maurizio - Roma
Onorato Michelanfelo - Roma
Palma Filomena - Scandriglia (Ri)
Porfiri Graziella - Roma
Romano Marina - Scandriglia (Ri)
Tramacere Andreina - Roma
Laus Monica - Statte (Ta)
Dino Giuseppe - Villabate (Pa)
Di Massimo Andrea - Roma
Testi Silvia - Milano
Pellizzari Francesco - Peschiera Borromeo (Mi)
Ariotti Donatella - Grosseto
Mara Parea - Roma
Maestrami Piero - Bologna
Marcus Jehle - Berlin
Pizzale Barbara - Torino
Prosperi Annamaria - Milano
Tenore Maria - Milano
Giusto Gabriella - Milano
Ghirardini Tiziana - S.Agata Bolognese
Mingozzi Marinella - Bologna
Picariello Sabrina - Bologna
Argomento
Londero Elena (Banca) - Gemona
Guglielmi Luisa - Vicenza
Polo Rosetta - Creazzo
Vincenzi Piero Emilio - Roma
Severi Elisabetta - Carpi
Rossetti Angela - Bondeno
Bologni Vittorio - Prato
Nicoli Laura - Milano
Monica Dimino - Watertown
Stalliviere Loredana - Sospirolo (Bl)
Del Bravo Milena - Firenze
Costariol Maria Cristina - Cuggiono (Mi)
De Angelis Gianna - Roma
Biancolin Paola - Pordenone
Tamburin Nives - Pordenone
Zolli Catherine - Firenze
Catastini Claudio - S.Miniato (Pi)
Vettori Andrea - Montale (Pt)
Pasquini Veronica - Firenze
Bargellini Alessandro - Firenze
Burrini Daniela - Tavarnuzze
Martini Riccardo - Firenze
Giglio Antonio - Samarate (Va)
Madeddu Carlo - Seveso
Cesari Maria Leda - Lecce
Sanchez Lourdes - Lecce
Mazzei Stefania - Lecce
Garzia Dora - San Cesario Di Lecce
Fabbri Paola - Firenze
Carolin Lorke - Milano
Gentile Giovanna - Napoli
Ingrassia Angela - Montegrotto T.
Compagnoni PierLuigi Cesano Boscone (Mi)
Dassi Enrica - Lissone (Mi)
Busolini Graziella - Tavagnacco (Ud)
Bua Rosalia Marina - Torino
Galvani A. Maria - (Vr)
Angriman Emanuela - (Vi)
Barreca Eleonora - (Bo)
Beretta Nadia - Sesto S.G. (Mi)
Bigatti Loredana - (Mi)
Brocca Isabella - (Mi)
Ceschel Nicola - Vanzago (M)
Colao M. Teresa - Como
Deruda Maria Carla - Torino
Lachesis Belicchi Ross - (Mi)
Spolaore Vincenzo - (Bo)
Fabbri Paola - Breganzona (CH)