TOPONOMASTICA FEMMINILE “SULLE VIE DELLA PARITÀ” a.s. 2014/2015 Contributo del Dirigente scolastico dell’IPS Einaudi, dr Luigi Garioni DONNE LODIGIANE Piante autoctone e tipiche del paesaggio lodigiano, carattere frugale, caratterizzate dal vivere in ambienti ricchi di acqua, terreni fertili e profondi. Piante che hanno l’utilità intrinseca nel legno o nel frutto, sopportano il freddo, crescono rapidamente. 1. Pioppo bianco –Populus alba detto anche tavarnel. Le foglie vibrano al vento mostrando le due pagine di colore argenteo sotto e verde scuro sopra con effetto cangiante e vivo. 2. Salice da vimini Salix viminalis allevato a gabba per la produzione di vimini non mancava mai nei pressi delle cascine e rami erano utilizzati nei modi più vari: cesti, legacci, nel vigneto ecc. 3. Ontano nero albero di rapida crescita il legno è ottimo perché anche se immerso in acqua non marcisce. Detto anche delle streghe perché appena tagliato passa dal bianco candido al rosso vino in pochi istanti. 4. Gelso bianco Morus alba – pianta originaria della Cina , ma naturalizzata in Italia dal 1600, utilizzata per innumerevoli scopi, ma in particolare la foglia per alimentare il baco da seta diffusissimo allevamento lombardo ormai scomparso. Innumerevoli proprietà alimentari delle foglie e dei frutti ne fanno una miniera del nutrizionista esperto. 5. Olmo Ulmus campetris. La pianta segnava spesso i confini dei campi, un’ombra discreta che permetteva al contadino di riposare , albero che per la sua altezza si vedeva da lontano ed era la bandiera verso cui orientare il cammino. 6. Carice Carex pseudocyperus. Arbusto delle paludi e dei fossi. Il fusto verde è triangolare e tagliente come un rasoio, secco serviva per impagliare le sedie (carega) per fare stuoie. 7. Orniello Fraxinus ornus. Come pianta ornamentale in parchi e giardini di grandi dimensioni, anche su terreni secchi e poco profondi. Come pianta officinale e medicinale. Per l'estrazione di tannini dalla corteccia. Utilizzando le foglie come foraggio per il bestiame, in zone povere di pascoli. Per la produzione di legname; il legno è elastico e resistente, facilmente lavorabile. Viene utilizzato industrialmente per la produzione di mobilio, per attrezzi vari, per lavori al tornio e come ottimo combustibile. 8. Sanguinello Cornus sanguinea. Detto sanguanin, utilizzato per fabbricare scope, legno molto duro, ma elastico dalla corteccia rossa in autunno le bacche nere sfamano i passeriformi. 9. Salice rosso Salix purpurea. La corteccia dei questa pianta contiene un principio attivo, la salicina, che ha proprietà antifermentative, febbrifughe, astringenti ed antireumatiche.I rami vengono utilizzati per realizzare cesti ed oggetti intrecciati. 10. Lino Linum usitatissimum Il lino un tempo pianta ampiamente coltivata nel lodigiano si lavorava sfruttando i laghetti per facilitare l’estrazione della fibra. Dai semi si produceva olio con proprietà antiflogistiche ed emollienti. 1 SCIENZIATE Piante che spiccano per una ricercatezza non comune, a volte fragili, a volte spinose o mortali hanno in comune la distinzione. 1. Paliuro Paliurus spina christi . Il nome spina-christi ricorda l'antica leggenda secondo la quale i suoi rami spinosi furono usati per fare la corona di spine posta sulla testa di Cristo prima della crocifissione. L'uso della pianta è attestato sin dal V secolo a.C. : greci e romani chiamavano marrucini il popolo che coltivava la marruca, nome derivato dall'antica città di Marouca dove era usata per costruire recinzioni per i campi in difesa dal bestiame al pascolo. 2. Evonimo Evonimus europea. Il nome del genere deriva dal greco "ev/eu" = buono, bene e "ònoma"= nome, quindi "buon nome", in questo caso ha un significato beneaugurante e scaramantico, una sorta di captatio benevolentiae, considerando la velenosità dei frutti;. I singolari nomi volgari attibuiti a questa specie, Fusaria e Berretto del prete, si riferiscono il primo, all'antico uso del legno dei fusti, con il quale si realizzavano i fusi per filare la lana; il secondo alla forma e al colore dei frutti simili al “tricorno”: il berretto a spicchi con pompon centrale, tipico dei sacerdoti di campagna di un tempo. 3. Betulla Betula alba . il fusto bianco spicca nel bosco, l’ombra lieve e fresca suggerisce riposo estivo. Dal legno facile da lavorare si producono stoviglie e posate. Nell'arboricoltura da legno viene coltivata a fustaia con turni di 40-50 anni, o più raramente a ceduo per la produzione del legname usato nell'industria del mobile. Viene anche coltivata per le proprietà officinali e medicinali. Si moltiplica naturalmente per seme, per talea dei polloni. In erboristeria, l'estratto idro-alcolico di betulla è dotato di potente azione diuretica, drenante linfatica, antisettica delle vie urinarie ed anti-infiammatoria. Questo grazie al suo contenuto di saponine triterpeniche (fino al 3-4%), di glucosidi flavonici (iperoside, quercitrina, rutina) e di polisaccaridi (metilpentosani), che cooperano globalmente ad un effetto drenante dei liquidi in eccesso, delle scorie azotate (specie acido urico) e di abbassamento del colesterolo ematico. Per tale motivo trova impiego in preparazioni erboristiche e cosmetiche contro la cellulite. 4. Carpine nero Carpinus carpinifolia La risorsa per eccellenza della pianta è rappresentata dal legno, piuttosto duro e resistente, ma inadatto alla lavorazione industriale a causa della fibra molto corta. Un tempo veniva usato per oggetti legati all’economia rurale e famigliare: manici di attrezzi agricoli, raggi e mozzi di ruote, giocattoli, pezzi per telai artigianali, oggetti da cucina; si adoperava anche in fabbrica per confezionare bottoni. L’impiego più frequente del legno tuttavia era (ed è ancor oggi) come combustibile, di ottima qualità e rendimento, anche previa trasformazione in carbonella. 5. Tasso Taxus baccata. Detto anche albero della morte per l’elevata tossicità. Oggi si coltiva per estrarre principi farmacologici antitumorali. Storicamente il tasso è il legno per eccellenza nella costruzione di archi, e sin dalla preistoria è attestato il suo utilizzo per la fabbricazione di quest'arma. Per esempio, l'arco della mummia del Similaun era in tasso. Ma la fama acquisita dal legno di questa pianta è dovuta 2 soprattutto alla larghissima diffusione che ebbe durante il Medioevo nella costruzione di archi da guerra, soprattutto in Inghilterra (il famoso arco lungo era di tasso). Le caratteristiche che lo rendono così adatto alla fabbricazione di archi sono l'enorme resistenza, sia alla compressione che alla trazione, e l'incredibile elasticità. Ora viene utilizzato come porta trofei per la caccia. 6. Sambuco Sanbucus nigra I fiori del sambuco trovano impiego in erboristeria per la loro azione diaforetica. Con i fiori è possibile fare uno sciroppo, da diluire poi con acqua, ottenendo una bevanda dissetante, che è molto usata in Tirolo e nei paesi nordici. Dai fiori si ricava un estratto che viene utilizzato per la produzione dellasambuca, liquore a cui ha dato il nome, ma che, nelle ricetta attuale è prevalentemente basata sull'anice. A Palazzo Adriano (PA), i fiori freschi vengono usati per la realizzazione di un pane tipico, chiamato in dialetto "Pani cu Savucu" pane con il Sambuco. Con i frutti di S. nigra e di S. racemosa si può fare una marmellata, di cui non abusare, per le sue proprietà lassative. 7. Acero riccio Acer platanoides Il legno di questa pianta, bianco e duro, è molto adatto ad essere lavorato al tornio e veniva usato anche per fare strumenti musicali. In falegnameria serve soprattutto per ricavarne lastre da impiallacciare. E’ apprezzato per la bellezza delle sue foglie e per la compattezza della chioma; per questo si adatta molto bene come ornamento nei grandi giardini. 8. Ippocastano Aesculus ippocastanum nel passato i frutti venivano utilizzati come mangime per animali (da cui deriva il nome, letteralmente castagno per cavalli). I semi venivano utilizzati per produrre farina e, dopo averli tostati, un surrogato del caffè. I frutti hanno un effetto moderatamente narcotico e i semi non trattati sono tossici. Il legno è di cattiva qualità. La corteccia era usata come febbrifugo. L'ippocastano è uno dei fiori di Bach. 9. Taxodio Taxodium distichum è una bella pianta, perfetta per questi terreni. Originaria della Luisiana, è una conifera spogliante che può arrivare a 20/30 metri di altezza. Ha un tronco robusto che cresce leggermente a spirale, molto largo alla base; le piccole foglie aghiformi sono di un verde tenero che cangia in marrone ad autunno prima della caduta. La pianta può vivere in terreni estremamente umidi, addirittura con radici sommerse dall’acqua per lunghi periodi, grazie a protuberanze (pneumatofori) che si originano dalle radici e fuoriescono sopra il livello del terreno, permettendo così gli scambi gassosi. Taxodium distichum 10. Acero negundoAcer negundo Il legno dell'acero è resistente, compatto, duro e pesante, di colore bianco o sfumato in rosa o in giallo, con vene madreperlacee e caratteristica marezzatura. Di facile lavorazione anche al tornio, è largamente usato per mobili, per oggetti vari anche artistici, per ebanisteria, liuteria, intaglio e impiallacciature. PREMI NOBEL 3 Piante che per qualche caratteristica primeggiano sulle altre. 1. Frassino maggiore Fraxinus excelsior E’ l’ultima pianta a germogliare in primavera, pertanto, è considerata una pianta saggia e prudente è pure la prima a perdere le foglie in autunno. Simbolo di indipendenza e libertà. Personalità riflessiva e pervicace . 2. Maclura Maclura pmifera Utilizzo il legno per la costruzione degli archi dei pellirossa. Questi risultavano corti e velicissimi adatti alla caccia. Arbusto tenace, dal carattere irascibile. Preciso ed acuto il carattere. 3. Farnia Quercus robur. La forza segna l’inizio della primavera, simbolo di equinozio la luce uguale alle tenebre. Qualunque ostacolo stimola la combattività. Ogni gesto simboleggia la voglia di vivere, e un grande senso artistico. 4. Ninfea. Utilizzata in passato per la concia delle pelli (radice) e per la tintura. La radice profonda si allunga per permettere alle foglie galleggianti di catturare il sole. Fiorisce portando in dono il fiore bello ed inaccessibile ai più. Ciò che sembra impossibile diventa possibile. Il bello primeggia. 5. Faggio Fagus sylvatica. Capacità di imporsi nel tempo. La frugalità spartana gli permettono di crescere con poco sole e nei suoli poveri. 6. Cerro Quercus cerris Pianta longeva, legno ottimo da ardere, ma povero in tannino non resiste alle intemperie. Simboleggia la forza ed il coraggio. I frutti impiegano due anni per maturare. 7. Ciliegio selvatico Prunus avium La caducità dei fiori, la loro bellezza estrema e la morte rapida, è stata spesso associata con la morte. Per questo motivo, i fiori di ciliegio sono riccamente simbolici e sono stati utilizzati spesso in varie forme di arte giapponese come manga, anime e film, così come negli spettacoli musicali. La fioritura è uno spettacolo tanto bello quanto effimero ricorda le nuvole. 8. Platano (Platanus hybrida) Si tratta di un grandealbero che raggiunge facilmente i 30-40 m di altezza. Il fusto è diritto, slanciato, cilindrico. Il diametro del tronco si aggira in genere sui 2 m, ma può superare i 4 m. Il legno è bruno-rosato a porosità diffusa, con una grana marcata e tenace. Indole aperta, chiara etrasparente. Il legno è più pesante dell’acqua e affonda. 9. Bagolaro (Celtis australis) L Una leggenda narra che Lucifero, quando venne cacciato dal paradiso, trascin•• con s•• nella caduta l'albero del Bagolaro. I suoi artigli strinsero le foglie, la cui forma, con le punte ricurve, testimonierebbe ancora i segni di questo viaggio carico di odio e disobbedienza. 10. Ailanto Ailanthus altissima. Curiosità: La pianta è originaria della Cina da dove, nel 1751, fu introdotta in Inghilterra e, nel 1760, in Italia, presso l'Orto Botanico di Padova. Se ne diffuse la coltivazione soprattutto 4 nella seconda metà dell'800, come pianta ospite di un bombice (Samia cynthia), il cui bozzolo forniva una specie di seta. Fallito questo tentativo, la pianta rimase e per la sua adattabilità si naturalizzò e si diffuse ovunque in Italia anche perchè veniva coltivata per scopi ornamentali e per rimboschimento COSTITUENTI Le piante di questo gruppo testimoniano la riflessività, la saggezza. Grazie a i loro semi molte opere possono compiersi, costituiscono l’ossatura della convivenza ed il rispetto reciproco. 1. Sorbo Sorbus acuparia. Il sorbo è usato come pianta ornamentale per la sua bellezza sia nei giardini che lungo le strade ed esistono cultivar con frutti dal gusto dolce. Le foglie sono apprezzate come foraggio dagli ovini. Il carattere dolce della pianta la fa prediligere alle altre, è pure considerata pianta portatrice di fortuna non può mancare sulla porta di casa. 2. Bosso Buxus sempervirens In tempi antichi era considerata una pianta consacrata ad Ade e Cibele.Pianta sacra a Plutone per i Greci. Nel Medioevo si costruivano,con il suo legno,dei contenitori per le ostie. Nel linguaggio dei fiori simboleggia la costanza. 3. Noce Juglans nigra Passione e gioia di vivere. Nessun sacrificio per lui e troppo grande. Si carica di molte noi per il raggiungimento di un risultato. Invidiato per la sua consistenza. 4. Corniolo Cornus mas Attualmente viene ancora utilizzato in coltivazione più che altro per le sue doti ornamentali. E’ spesso introdotto nei giardini per poter godere della sua fioritura precoce e del suo legno decorativo in tutte le stagioni. Il suo legno, inoltre, è ritenuto prezioso per la grande durezza, la levigabilità e colore particolari. Si presenta, infatti, rossastro all’esterno e bruno all’interno.. È utilizzato per la produzione di strumenti scientifici, di pipe, scatolette e giocattoli, tutti comunque di gran pregio. 5. Nocciolo Corylus avellana La corteccia di nocciolo ha proprietà febbrifughe e cicatrizzanti. Gli amenti maschili dimostrano doti dimagranti. Alle foglie sono attribuite proprietà depurative, antidiarroiche, toniche, vasocostrittrici, antiemorragiche e cicatrizzanti. Con il legno bianco-rosato si usava confezionare piccoli oggetti rustici: manici, bastoni, cucchiai da cucina, ceste; viene tuttora impiegato per carbonella. 6. Castagno (Castanea sativa) Salvaguardare le propria identità è la parola d’ordine. Dotati di autocritica fin eccessiva. Persone nobili , utili e buone. 7. Robinia (Robinia pseudoacacia) L Il contrasto tra la spinosità della pianta e la dolcezza dei fiori che sono i preferiti delle api. Il nome Robinia ne nasconde un altro, quello di un’importante famiglia di giardinieri: i Robin, francesi e al servizio del re. 5 Jean Robin, nato a Parigi e vissuto in Francia a cavallo del 1600 (1500-1628), fu il primo a mettere a dimora e a far germogliare in Europa i semi di Robinia. Precisamente in Place Dauphine: mancava poco allo scoccare del secolo. 8. Carrubo Ceratonia siliqua Avendo anche un’elevata valenza estetica, legata ad una elevata resistenza alla siccità e all'inquinamento atmosferico dei centri urbani, il Carrubo viene impiegato in progetti per la realizzazione di aree verdi. 9. Pino italico Pinus pinea Interessante la sua sensibilità all'anidride solforosa ed ai fluoruri: questi ultimi producono sulla pianta una tipica sintomatologia che ci permette di considerare questo pino come indicatore biologico. 10. Sorbo Sorbus domestica Il sorbo è una pianta mediterranea della famiglia delle rosacee, ben adattata nei nostri boschi. E un albero longevo dal legno duro e compatto. Le sue gemme sono vischiose e glabre, i suoi frutti (le sorbe) hanno l’aspetto di piccole pere e sono edibili. La polpa dei frutti ha proprietà astringenti, sfruttate dalla tradizione popolare nel trattamento della diarrea. PARTIGIANE Piante oltremodo generose, vivono in ambienti estremi e sopportano le avversità: Le piante come le persone hanno lottato per un ideale di libertà e spesso si sacrificano per questo. 1. Cotino Cotinus coggygria albero piccolo ma tenace. Detto della nebbia si nasconde tutto l’anno tra il verde in autunno le foglie si colorano di rosso fuoco. 2. Ginepro Juniperux communis l nome deriva dal celtico juneprus,che significa acre,in riferimento al sapore dei suoi frutti. Communis ad indicare la sua grande diffusione. Marco Porcio Catone, politico e scrittore vissuto tra il 234 a.C. e il 149 a.C., nella sua opera De re rustica, un trattato di agronomia, descriveva le proprietà diuretiche di questa pianta. Sa crescere in montagna anche alta e allora si sdraia a terra per ripararsi dal freddo e dal vneto, ma anche vicino al mare dove diventa arboreo. Tutta la pianta emana profumo intensoe quando brucia non smette di profumare. Il legno non marcisce. Le foglie pungenti sono terribili sulla pelle nuda. 3. Biancospino Crataegus oxyacantha Il Biancospino è anche conosciuto come Spino bianco. Il legno di Crataegus monogyna lavorato rimane molto lucido. Tra i primi a fiorire si difende molto bene per le sue spine. 4. Prugnolo Prunus spinosa. Anticamente la credenza popolare lo considerava un'albero magico, si credeva che piantandolo davanti alle abitazioni, queste venivano protette dai fulmini e dal fuoco. Solo all’inizio dell’inverno i suoi preziosi frutti diventano commestibili e ci forniscono vitamine antiinfettive. 5. Ginestra Ginestra 6 La più umile e la più celebrata fra gli arbusti. Mai stanca di donar profumo, fibra, colore. Capace di trasformare il deserto in giardino il pianto in felicità. … E tu, lenta ginestra, Che di selve odorate Queste campagne dispogliate adorni, Anche tu presto alla crudel possanza Soccomberai del sotterraneo foco, … (la ginestra G. Leopardi) 6. Viburno Viburnum lantana In giardino predilige le posizioni assolate e riparate dai venti freddi. Cresce con vigore in terreni magri, ben drenanti, anche calcarei. simbolizza fastidi e calunnie. 7. Acero montano (Acer pseudoplatanus) E' una pianta a veloce crescita e resistente agli agenti inquinanti. Il legno bianchissimo è sinonimo di purezza. 8. Cipresso Cupressus sempervirens Il nome del genere deriva probabilmente da 'Cyprus', nome latino dell'isola di Cipro. La radice della parola potrebbe trovare la sua origine nell'ebraico 'gofer', balsamo, per il contenuto di resine della pianta. Altre fonti lo fanno derivare dalla mitologia greca. Un figlio di Telefo di nome 'Kyparissos' possedeva un cervo come compagno, regalatogli da Apollo, ma lo uccise incidentalmente con un dardo. Ne rimase tanto sconsolato che il dio trasformò il giovane in un cipresso. 9. Ontano bianco Alnus incana La specie, dotata di grande facoltà pollonifera, viene impiegata con successo nel rinsaldamento di scarpate stradali e pendici instabili, particolarmente in montagna. Grazie alla presenza di batteri simbionti delle radici, capaci di fissare l'azoto atmosferico e trasformarlo in azoto organico, gli Ontani fertilizzano il suolo su cui vegetano. Il legno non ha grande resistenza né particolare valore come combustibile, però ha la caratteristica di lunga durata se messo in opera sott'acqua, dote che, soprattutto in passato, lo rendeva utile nella costruzione di ponticelli e passerelle e per palificate spondali sommerse nei corsi d'acqua. 10. Leccio Quercus ilex Le galle, che si producono nell’albero dopo la puntura di particolari insetti, hanno proprietà fortemente astringenti e possono essere utilizzate nel trattamento di emorragie, diarrea cronica, dissenterie ecc. In fitoterapia, nei tempi passati, si usava soprattutto la corteccia della pianta, come rimedio per i disturbi gastrointestinali. Una ricerca sulle piante tradizionalmente usate nella farmacopea delle popolazioni dell’Ogliastra, nella Sardegna Centro-orientale, riporta che l’applicazione di un leggero strato di corteccia marcescente ha funzione emostatica e che il decotto della corteccia è impiegato come disinfettante ARTISTE ED IMPRENDITRICI 7 Le piante di questo gruppo sono state scelte per l’unicità e stravaganza delle forme. Per eccellere nella gratificazione della bellezza e dell’utilità. 1. Pungitopo Ruscus aculeatus Gli antichi romani usavano il pungitopo (Ruscus aculeatus) come talismano perchè credevano che piantandolo intorno alla casa allontanasse i malefici. Le proprietà del pungitopo erano note fin dall'antichità. Ne parlava Plinio dicendo che il decotto di radici con il vino veniva usato per le infezioni renali. Anche Dioscoride dava le stesse indicazioni solo che consigliava di far macerare foglie e bacche nel vino contro la flogosi renale. 2. Maggiociondolo Cytisus laburnus Il Maggiociondolo è una pianta molto interessante sia dal punto di vista ornamentale e paesaggistico che come essenza spontanea. Ama posizioni soleggiate e terreni calcarei a reazione sub-alcalina, pur tollerando anche quelli tendenzialmente acidi, sabbiosi, profondi ed umidi.. Il Maggiociondolo, in tutte le sue parti, è ricco di citisina, un alcaloide estremamente tossico e velenoso. Il legno, apprezzatissimo, è molto scuro e viene impiegato in opere di artigianato. 3. Pero sevatico Pisus piraster Il Pero nel passato era consacrato alla luna ed alla dea Era, la cui statua nell'Heràion di Micene era scolpiata nel legno di Pyrus communis. Il nome preellenico del Pero era Onca. Per la forma del frutto che rammenta vagamente quella del ventre femminile, veniva associato ad Afrodite e considerato simbolo erotico. 4. Tiglio Tilia cordata Bello, maestoso, longevo, facile da coltivare: gli aggettivi con i quali definire il tiglio selvatico (Tilia cordata), albero un tempo comune nei parchi, nei viali cittadini e sui sagrati delle chiese, si sprecano. Le fogliesi muovono al vento con effetti di eleganti chiaroscuri e creano un'ombra fitta e generosa; i fiori hanno un profumo dolce e intenso, indissolubilmente legato per intere generazioni di studenti alla fine della scuola e all'inizio delle vacanze estive. 5. Spirea con foglie di salice (Spiraea salicifolia) Il bello e l’eleganza. 6. Rosa selvatica (Rosa canina) Viene largamente usata per i suoi altissimi contenuti di vitamina C : 2.250 mg per ogni cento grammi di porzione edule[senza fonte], e per il suo contenuto di bioflavonoidi (fitoestrogeni). I principi attivi (oltre alla vitamina C, tannini, acidi organici, pectine, carotenoidi e polifenoli) vengono usati dalle industrie farmaceutiche, alimentari e cosmetiche; i frutti, seccati e sminuzzati, vengono usati in erboristeria per la preparazione di infusi e decotti. È indicata come astringente intestinale, antidiarroico, vasoprotettore e antinfiammatorio,[2] inoltre viene consigliata nei casi di debilitazione 7. Castagno Castanea sativa 8 Salvaguardare le propria identità è la parola d’ordine. Dotati di autocritica fin eccessiva. Persone nobili , utili e buone. 8. Albero di giuda Cercis siliquastrum Il significato dell’albero di Giuda è legato sempre alle leggende che lo collegano all’apostolo traditore. Le storie relative a Giuda e all’albero cambiano però in base al paese e all’epoca. Alcune leggende narrano che l’albero sia stato il protagonista silenzioso del bacio che Giuda diede a Gesù prima dell’arresto da parte delle guardie del Sinedrio. La leggenda viene rafforzata anche dal comportamento naturale dell’albero, il quale fiorisce proprio durante il periodo di Pasqua. 9. Chameciparis Chamaeciparis lawsoniana Conifera a portamento eretto, di forma conica, presenta una fronda interessante, di colore grigio-blu, specie negli stadi giovanili. Di lento accrescimento e piuttosto compatta, richiede un minimo di potature. Come la maggior parte delle conifere della suo genere, è molto resistente al freddo ma mal sopporta le estati aride del Centro-sud della penisola. 10. Fuchsia Fuchsia fulgens l nome del genere Fuchsia deriva da Leonhart Fuchs (17 Gennaio 1501 - 10 maggio 1566), un medico tedesco autore di diversi trattati di botanica. La pianta è stata introdotta in Europa dall'America centrale alla fine del 1600, da Charles Plumier (20 aprile 1646 – 20 novembre 1704) un frate francescano francese al quale si deve anche l'importazione della " begonia. 9