MARTEDI SALUTE “LE PATOLOGIE DELLA SPALLA PREVENZIONE E CURA PER STAR BENE” Torino 04.12.2012 04“ 12 2012 Dott. Michele Albano Dott. Di Direttore Tecnico T i FKT IIstituto i M Medicina di i dello d ll Sport Responsabile medico Galileo 18 SPALLA La spalla, spalla detta più propriamente cingolo scapolare, è la porzione dell’organismo, t tramite it lla quale l l’arto l’ t superiore i sii unisce i al tronco e con esso si articola Spalla Sede frequente di dolore Sesso: F: 1,5 volte > M Età: 2020-40 anni (sport, (sport attività lavorativa) > 60 anni (patologia degenerativa) SPALLA La spalla non è un’unica articolazione Il suo movimento è legato alla perfetta sincronia di diverse articolazioni, stabilizzate da complessi capsulocapsuloligamentosi e attivate da gruppi muscolari differenti SPALLA E’un’articolazione E un articolazione in cui la mobilità è privilegiata rispetto alla stabilità E’ l’articolazione con il più ampio range di movimento del corpo umano Rappresenta per caratteristiche anatomiche una na struttura st tt a vulnerabile lne abile in termine di stabilità E’ dunque fondamentale trovare il giusto equilibrio tra mobilità e stabilità SPALLA E’ un sistema costituito da 3 ossa: SCAPOLA OMERO CLAVICOLA Esse sono articolate tra loro tramite muscoli, tendini e legamenti SCAPOLA E’’ un osso piatto che h ricorda d un triangolo l Si trova in posizione postero postero--superiore rispetto al torace (III(III-VII costa) S ll faccia Sulla f i posteriore t i presenta t la l spina i della scapola che termina con l’acromion l’acromion processo che si articola con la clavicola LL’angolo angolo laterale presenta la cavità glenoidea che si articola con l’omero Articolazione gleno omerale La cavità glenoidea è di forma ovalare ovalare, stretta e poco profonda rispetto al volume d ll testa: della t t per tal t l motivo ti viene i ampliata li t dal cercine glenoideo. La testa dell’omero è come se fosse poggiata più che inserita Una capsula articolare ricopre l’articolazione e la stabilizza OMERO E’ l’osso del braccio formato da un corpo ((diafisi)) e da due estremità (epifisi) L’estremità L estremità prossimale è di forma sferica e costituisce la testa dell’omero. Essa si articola con la cavità glenoidea della scapola costituendo l’articolazione l articolazione gleno--omerale gleno CLAVICOLA E’’ un osso sottile l a forma f di d S, che h collega ll p E’ costituita da un lo sterno alla scapola. corpo centrale e da due estremità. Una mediale più vicina allo sterno (estremità sternale) e una laterale in corrispondenza dell’acromion dell’ dell acromion (estremità acromiale acromiale)). acromiale). ) La funzione principale è quella di unire la spalla ll con il tronco SPALLA Essa è dunque ll’espressione espressione dei movimenti di diverse articolazioni: 3 VERE: sternoclavicolare, sternoclavicolare, acromionclaveare e glenoomerale 2 FUNZIONALI: sottoacromiondeltoidea e scapolotoracica scapoloto acica Qualsiasi alterazione biomeccanica di una delle articolazioni articolazioni, si ripercuote sulla dinamica dell’intera articolazione PATOLOGIA Perché si logora la spalla? Perché è un’articolazione che vive un equilibrio instabile L’esecuzione di particolari movimenti protrattii nell tempo, attività i i à sportive i ”, vizi p posturali, età, microtraumi “overhead overhead”, ripetuti predispongono l’articolazione allo sviluppo di processi patologici. MOBILITA SPALLA Flesso-estensione Flessola flessione consiste nell’elevazione dell’arto dell arto in avanti fino alla verticale. verticale La sua ampiezza è di 180° 180°. L’estensione è il movimento posteriore del braccio e ha un’ampiezza di 50° 50° MOBILITA’ SPALLA Abduzione-adduzione AbduzioneL’abduzione consiste nel sollevare l’arto lateralmente fino alla verticale. La sua ampiezza è di 180° 180° L’adduzione consiste nell’avvicinare l’arto dall’asse del co corpo po ssull piano ffrontale. ontale La sua ampiezza è di 30° 30° MOBILITA’ SPALLA R t i Rotazione esterna/interna t /i t La rotazione esterna p porta l’avambraccio in fuori. Essa non supera gli 80° 80° La rotazione interna è il movimento opposto. opposto Ostacolata dal tronco, raggiunge 90° 90° STABILITA’ Deriva dal sottile equilibrio tra fattori statici e fattori dinamici FATTORI STATICI: congruenza articolare, cercine glenoideo, capsula e legamenti FATTORI DINAMICI: cuffia dei rotatori, ritmo itmo scapoloscapolo-toracico to acico Cuffia dei rotatori C Complesso l muscolo l tendineo t di che h forma f un importante mezzo di fissità e stabilizzazione della gleno gleno--omerale omerale.. E’composta p da 4 muscoli: Sovraspinato (abduce e ruota EXT) Sottospinato S ((ruota EXT)) Piccolo rotondo (ruota EXT) Sottoscapolare (adduce e ruota INT) Cuffia dei rotatori Il complesso muscolo tendineo svolge nell’insieme la funzione di p della testa omerale depressore Porta in basso la testa omerale permettendo il mantenimento del normale spazio subacromiale Stabilizzatori scapolari Dentato anteriore: scosta la scapola e la ruota Trapezio superiore: alza e ruota la scapola p verso l’alto Trapezio medio: avvicina le scapole Trapezio inferiore: deprime e ruota verso l’alto l alto la scapola Romboide: retrae e avvicina le scapole l Patologie Capsulite adesiva E’ la patologia più frequente. Insorge dopo traumi anche di lieve entità. entità Interessa prevalentemente le donne tra i 45 e i 60 anni Si manifesta con dolore cronico notturno Nei giorni successivi compare importante limitazione del movimento Tendinopatia cuffia dei rotatori Si intende d l’interessamento l’ degenerativo d de di uno o p più tendini che costituiscono la cuffia Riconosce come cause determinanti i microtraumi ripetitivi con movimenti overhead h d che h determinano d t i il conflitto flitt con l’l’acromion acromion Tendinite sovraspinato Sede: spalla e margine esterno del braccio Irradiazione: gomito Qualità: dolore pulsante Frequenza: costante Aggravanti: il calore nella fase acuta Sollievo: ghiaccio, analgesici, terapie fisiche Tendinite o rottura del CLB Sede: porzione anteriore della spalla Irradiazione: superficie anteriore del braccio lungo il ventre muscolare del bicipite Ti Tipo: dolore d l intenso i sordo d Frequenza:quotidiana dopo attività Fattori aggravanti: movimenti Fattori allevianti: riposo e ghiaccio Tendinopatia CLB Periartrite scapoloscapolo-omerale Si riferisce ad un quadro di spalla dolorosa che riconosce come causa principale un’infiammazione del tendine (entesopatia) entesopatia) a volte calcifica della cuffia dei rotatori alla sua inserzione sul trochite Quadri clinici di Periartrite di spalla p Spalla Spalla Spalla Spalla dolorosa semplice acuta iperalgica pseudoparalitica congelata Lesioni responsabili periartrite Tendinite cuffia dei rotatori più frequente a carico del sovraspinato Tendinite o rottura capo lungo bicipite Borsite calcifica sottoacromiondeltoidea Rottura completa cuffia dei rotatori Capsulite adesiva Capsulite E’ una patologia che interessa la capsula, con una prima fase infiammatoria (dolore) e successivamente aumento dell’anelasticità (diminuzione del movimento) Può essere interessata movimento). totalmente (spalla congelata) o parzialmente Sintomo nella capsulite Sede: intorno alla spalla e margine esterno del braccio Irradiazione: gomito Tipo:dolore profondo pulsante Attività aggravanti: calore, vestirsi, pettinarsi Attività allevianti: ghiaccio e analgesici Instabilità à Può essere dovuta a fattori costituzionali (lassita’ congenita) o a eventi traumatici. E’ quella condizione che porta al sintomo quando la spalla q p non rimane nella sua posizione La spalla instabile può portare alla lussazione (perdita completa dei rapporti articolari), ti l i) alla ll sublussazione bl i o a dolore d l in i alcuni movimenti Instabilità à La patologia ha la maggiore incidenza nella seconda e terza decade di vita, colpisce p più p gli g uomini che le donne ed è in relazione con l’esecuzione della massima attività fisica e lavorativa Lussazione Consiste nella perdita dei rapporti articolari Può essere anteriore o posteriore E’ E’caratterizzata i da d vivo i dolore d l p funzionale e impotenza E’ spesso associata a danno capsulare ligamentoso e capsulare, osseo Lussazione Va sempre ridotta in ospedale per evitare danni neurologici Periodo di immobilizzazione di ca ca. 10 giorni con tutore + fans E Esecuzione i esame Rm R per stima i del d l danno d Valutazione se trattamento chirurgico o conservativo Artrosi E’ E una patologia degenerativa, degenerativa caratterizzata dallo sfaldamento della cartilagine e dalla diminuzione del liquido sinoviale che costituisce il lubrificante dell’articolazione E’associata a dolore e limitazione del movimento Può ò interessare le l diverse d articolazioni Frequente nell’acromion nell’acromion--claveare e nella glenogleno-omerale Fratture Traumatismi diretti a carico della spalla possono determinare la frattura di una o più ossa p La clavicola e l’omero sono più frequentemente interessate interessate, in minor misura la scapola Oltre al dolore è frequente l’alterazione del profilo osseo e l’impotenza l impotenza funzionale Fratture Possono essere composte, scomposte e nei casi più gravi esposte quando l’osso si presenta esternamente dopo p p lesione del tessuto cutaneo. E’ E fondamentale ll’esecuzione esecuzione di un esame Rx per valutare l’entità della lesione e decidere se effettuare il trattamento chirurgico g o conservativo BORSITE Tra l’acromion l’l acromion e la cuffia di rotatori è presente la borsa sub--acromiale sub acromiale,, che funge da “ammortizzatore” tra i tendini e l’osso l’ sottostante tt t t A seguito g di movimenti ripetuti, p , di traumi o di una lesione della cuffia dei rotatori rotatori, la borsa può infiammarsi Ecografia o Rm per fare diagnosi Borsite Sede: margine esterno della spalla e braccio Irradiazione: all’esterno fino f al gomito e all’avambraccio Tipo: intenso F Frequenza:costante t t Comparsa: p spontanea p o dopo p lavoro inconsueto Fattori aggravanti: caldo Fattori allevianti: ghiaccio e analgesici Trattamento riabilitativo L’obiettivo è: Controllo del dolore e dell’infiammazione; Recupero disfunzione articolare e movimento; Rinforzo muscolare cuffia dei rotatori e stabilizzatori scapolari; Correzione dei compensi; Ritorno al movimento corretto e al gesto sportivo Dolore Nella fase acuta: immobilizzazione, ghiaccio, Fans, Fans, mesoterapia o terapia infiltrativa Nella N ll fase f sub subb-acuta: terapie i fisiche fi i h gg strumentali insieme al massaggio trasverso profondo e alla mobilizzazione Terapie fisiche strumentali Momento applicazione: fase infiammatoria Corretta regolazione dello strumento Corretto posizionamento della parte da trattare Preparazione della cute Corretti tempi di applicazione Rispettare le controindicazioni assolute (Pacemaker, lesioni cutanee, tumori metastatizzati) Diatermia Terapia che sfrutta campi elettromagnetici di frequenza elevata per generare aumento della temperatura interna E’formato E formato da un generatore e da una coppia di elettrodi Eff tt biostimolante Effetto bi ti l t , aumento biostimolante, t circolazione locale (vasodilatazione), a mento drenaggio aumento d enaggio venoso enoso e linfatico, linfatico effetto decontratturante e facilitante la mobilizzazione articolare Laserterapia Strumento in grado di amplificare le onde luminose Continui (alto livello di potenza media) P l ti (maggior Pulsati ( i potenza t di picco i ma bassa potenza media) Superpulsati (alta potenza di picco e profondità d’azione) Può essere applicato a contatto o a scansione Laserterapia Effetto biostimolante Attivazione del microcircolo Effetto antalgico Elettroterapia antalgica Utilizzo dell’energia elettrica in tutte le sue forme Corrente continua o galvanica. galvanica Può sfruttare anche la veicolazione di farmaci nella zona da trattare (ionoforesi) Corrente variabile: eccitomotorie e antalgiche (diadinamiche, diadinamiche, TENS) Onde d’urto Onde acustiche ad alta energia convogliate sulla struttura in esame Effetto antalgico; Effetto meccanico di distruzione delle calcificazioni l ifi i i Miglioramento del microcircolo Il protocollo prevede l’esecuzione di N.3 sedute d t settimanali tti li Massaggio trasverso profondo EFFETTI Iperemia con analgesia temporanea Movimento all’interno della struttura: impedisce p o elimina le aderenze Stimolazione dei meccanocettori: impedisce il passaggio ai nocicettori Mobilizzazione Permette equa distribuzione dei carichi di lavoro nella giornata 9 Paziente inizialmente supino 9 Nelle prime fasi è assistita dal terapista ( (terapia i manuale, l tecniche i h muscolari, l i trattamento dei tessuti molli), ) successivamente può essere auto assistita 9 Mobilizzazione autoauto-assistita In extrarotazione con bastone ad arto lievemente abdotto 9 In elevazione sul piano scapolare 9 Mobilizzazione autoauto-assistita In elevazione su passamano o su tavolo 9 Carrucola 9 Esercizi di Codman – – – – – in piedi con tronco flesso oscillazioni circolari o multidirezionali del braccio secondarie ad oscillazioni del tronco presa di coscienza del rilasciamento muscolare all’inizio e alla fine delle sedute e più volte nel corso d ll giornata della i t con peso (polsiera) o senza peso Mobilizzazione in acqua Resistenza graduale Effetto idrostatico Miorilassante Favorisce il controllo del movimento e la graduazione dello sforzo Consente un inizio p precoce e sicurezza nel lavoro attivo Programma riabilitativo:stretching g 9 9 9 9 9 9 Stiramento Stiramento Stiramento Stiramento Stiramento Stiramento capsula inferiore capsula posteriore capsula anteriore del piccolo pettorale del gran pettorale del bicipite Mobilizzazione auto auto--assistita per stretching g capsulare p Programma riabilitativo:rinforzo 9 9 9 9 9 9 9 Esercizi di rinforzo per deltoide e sovraspinato Rinforzo romboidi Gran Dorsale Bicipite Dentato anteriore Tricipiti e flesfles-est polso Cuffia Esercizi di rinforzo cuffia 9 9 9 9 9 Intrarotazione Extrarotazione Trazione anteriore Trazione laterale Sovraspinato Intrarotazione Extrarotazione Trazione laterale Trazione anteriore Sovraspinato Esercizi con theraband 9 9 Numero di ripetizioni concentriche che va da 15 15--20 (se l’elastico l elastico è di media resistenza) per tre serie Per le prime sedute il lavoro va eseguito in modo isometrico (necessario per la presa di coscienza della giusta posizione articolare) Rinforzo stabilizzatori scapolari E’ di fondamentale importanza una buona stabilità prossimale. Permette una riabilitazione più sicura ed efficace della cuffia dei rotatori Stabilizzatori scapolari Lavoro propriocettivo Il lavoro multiassiale della spalla p richiede una stabilità dinamica basata non solo sulla forza muscolare ma anche su una corretta coordinazione neuromuscolare Recupero propriocettivo recupero dell’azione muscolare coordinata (esercizi con pallone o tavolette instabili, esercizi di resistenza alla destabilizzazione)) Esercizi propriocettivi • Posizionamento Posizionamento--riposizionamento • Equilibrio • Stabilizzazione dinamica riflessa Prevenzione Eliminare le concause che possono favorire l’insorgenza della patologia Rilevare eventuali discinesie o squilibri muscolari Ri l Rivalutare l’intensità l’i i à e la l frequenza f degli d li allenamenti Controllare la qualità e la modalità di utilizzo di attrezzi e/o proteggere l’articolazione con bendaggi Prevenzione Evitare i movimenti protratti sopra il capo Non sollevare oggetti troppo pesanti Non dormire sulla spalla dolente Tenere il braccio in movimento Conclusioni Rispettare i criteri di protezione articolare con interventi riabilitativi progressivi Dare la priorità al lavoro manuale passivo ed attivo--assistito attivo Ri Rispettare la l tolleranza ll del d l dolore d l Coinvolgere il paziente con ll’autotrattamento l’autotrattamento Diagnosi differenziale Sono certo che il mio dolore derivi da una patologia della spalla? Non sempre. sempre Bisogna sempre considerare tutte le patologie che possono dare un d l dolore riflesso ifl alla ll spalla ll Diagnosi differenziale Compressione radicolare cervicale (discopatia, artrosi) Dolore viscerale: pleurite, pleurite patologie esofagee, patologie e ischemie miocardiche lesioni arco aortico, miocardiche, aortico patologie delle vie biliari Metastasi tumorali Stato depressivo Posture scorrette Diagnosi g medico specialista p Medico fisiatra o ortopedico Raccolta anamnesi Esame clinico Indagini strumentali: Rx, Rx, ecografia, Rm, Rm, TC Diagnosi certa Trattamento corretto per ottenere la risoluzione del sintomo e della patologia GRAZIE