Hard Disk: Detto anche disco rigido, disco fisso (memoria di massa, memoria secondaria) è un dispositivo capace di memorizzare migliaia di MB (GB). Disco rigido metallico ricoperto di un materiale magnetico per la registrazione dell'informazioni. I bit vengono memorizzate per mezzo di una testina (vd. figura) che modifica la polarità magnetica delle singole particelle per permettere la rappresentazione dei numeri binari. La velocità di rotazione può variare dai 60 giri al sec. fino a 10000 rpm. La velocità di accesso al disco magnetico è di 5-20 millisecondi (cfr. RAM, 10 nanosecondi). Più dischi possono essere organizzati in pile chiamate disk-pack come in figura. I ponticelli (ingl., jumper) vengono posti sopra i pin secondo le configurazioni indicate dal costruttore. Il ponticello (uno solo in questo caso indicato dalla freccia nera) sopra i due pin, permette al BIOS di riconoscere l'hard disk come master, ossia come memoria di massa principale. Una diversa posizione del ponticello, specificata dal costruttore, fa riconoscere l'hard disk al BIOS come slave (disco secondario) Per individuare il punto su cui scrivere o leggere l'informazione su un disco è necessario conoscere il piatto, la superficie, le traccia e il settore ed eventualmente un offset (spiazzamento) all'interno del settore. Tracce e settori di un hard disk: Il processo di formattazione fisica di un disco definisce i settori che sono l'unità minima leggibile o scrivibile su disco (in pratica però per ragioni di efficienza l'unità minima è il cluster, descritto successivamente). I settori sono posti lungo le tracce e sono rappresentati da un'intestazione contenente il numero che identifica ciascun settore. Senza la presenza delle tracce e dei settori, l'hard disk non sarebbe che una pila di piatti ricoperti da uno strato magnetico, privi di ogni riferimento. Le tracce sono invisibili piste concentriche (non a spirale) dove la testina dell'hard disk (vd. immagine a lato) si posiziona per le operazioni di lettura e di scrittura nei settori. Per esempio la superficie di un piatto può avere 2000 tracce, e su ogni traccia possono essere definiti 32 o più settori. Per velocizzare il trasferimento dei dati tra memoria RAM e memoria di massa si raggruppano i settori in blocchi. Un blocco quindi può fare da riferimento per molti settori. Se si utilizzano più hard disk, per accedere alle informazioni presenti su un blocco, il file system deve conoscere a quale drive appartiene, a quale superficie, a quale traccia e in quale settore inizia quel blocco. Il cluster è un raggruppamento dei settori fisici (a volte anche di blocchi). Questo tipo di raggruppamento è logico, ossia definito dal file system e non a basso livello dall'hard disk. Il vantaggio per il file system di effettuare le operazione di scrittura e lettura su queste unità è quello di ridurre il numero di puntatori ai blocchi, lo spazio di allocazione dei blocchi, il numero di posizionamenti della testina del HD e la lista dei blocchi liberi. I cluster vengono chiamati da Microsoft anche con il nome di Unità di Allocazione. vd. Formattazione Formattazione: Tutte le memorie di massa a disco (ed alcune a nastro) da utilizzare in lettura/scrittura dati, hanno bisogno di un processo di preparazione iniziale per poter essere riconosciute ed interpretate correttamente da hardware e sistemi operativi. Tale processo va sotto il nome generico di formattazione. Questa consiste in tre operazioni distinte da effettuare in successione: 1. Formattazione a basso livello (o pre-formattazione) 2. Partizionamento (suddivisione del supporto in volumi) 3. Formattazione ad alto livello (creazione del file system) 1. Formattazione a basso livello: rappresenta il processo di formattazione vero e proprio, cioè la creazione fisica di tracce, settori e strutture di controllo delle posizioni e degli errori, sulla superficie magnetica della periferica di memorizzazione dati. Prendendo più specificatamente in considerazione i dischi rigidi (vd. Hard disk) non possiamo prescindere dalla loro evoluzione nel tempo. Fino a qualche anno fa la loro struttura era relativamente semplice: stesso numero di settori per traccia. I dischi più recenti invece comprendono tecnologie che consentono la scrittura di un numero progressivamente più elevato di settori man mano che si procede dalle tracce centrali verso quelle esterne fino alla traccia 0, nonchè un maggiore controllo sulla gestione delle testine e dei danneggiamenti fisici. Quindi, se con i primi dischi l'esecuzione della formattazione a basso livello spettava all'installatore tramite BIOS della scheda madre o tramite appositi strumenti software, oggi questi supporti vengono forniti già preformattati dal produttore e se ne sconsiglia vivamente (se non ne viene addirittura impedita da protezioni) la rigenerazione da parte degli operatori, a scanso di malfunzionamenti o di danni permanenti. In ogni caso sarebbe un'operazione inutile proprio grazie alle nuove tecnologie che permettono una perfetta gestione dei settori danneggiati e della deriva nel tempo delle testine rispetto alla posizione originaria. Tuttavia esistono programmi di diagnostica che operano a basso livello sul disco, rimappano eventuali errori per impedire la scrittura nei settori danneggiati e riempiono di zeri (zero-filling) tutti i settori per cancellare in maniera irrecuperabile i dati ivi memorizzati, riportando la periferica ad una condizione iniziale (ma non originale di fabbrica). L'utilizzo di tali strumenti costituisce comunque un'operazione ugualmente molto critica: va effettuata da persone con la necessaria competenza, solo in casi estremamente eccezionali e con prodotti studiati e forniti appositamente per lo specifico modello di disco. 2. Partizionamento: è la necessaria operazione, successiva alla formattazione a basso livello, che consiste nella creazione di volumi logici nella memoria di massa, cioè nella divisione del disco in più parti, identificate da una lettera di unità indipendente dalle altre. Attenzione: è un'operazione obbligatoria, propedeutica alla successiva, anche se non si intende dividere ulteriormente il supporto. La partizione principale (primaria) va comunque creata! In questo caso si divide il disco in un'unica parte. Tuttavia, nel partizionare un disco, vanno presi in considerazione diversi aspetti legati a prestazioni e organizzazione del lavoro. Gli attuali supporti di memorizzazione hanno capacità talmente elevate che sarebbe quantomeno inopportuno lasciarli nella condizione di partizione unica. Consideriamo innanzitutto la partizione primaria: il suo scopo principale è quello di ospitare il sistema operativo che dovrà essere avviato. Solo le partizioni primarie sono "avviabili" ed in particolare, per sistemi DOS (Windows) quella indicata come "attiva", cioè inizializzata come tale tramite comando FDISK (o utilità analoga, cfr. Utility) preposta alla gestione delle partizioni da DOS. Una volta creata una partizione primaria, indicata dalla lettera "C:", non è possibile crearne altre che utilizzino la stessa famiglia di file system e non può essere ulteriormente ripartita; è tuttavia possibile crearne fino a quattro di questo tipo per l'utilizzo con sistemi di diversa natura (Windows, Linux, BeOS, ecc.). In tal caso si avrà bisogno di programmi detti "gestori d'avvio" (ingl., boot managers) che analizzano la struttura del disco, riconoscono le partizioni primarie multiple e presentano un menù di scelta che chiede all'utente quale sistema operativo intende caricare. Oltre alla partizione primaria si devono passare a considerare le varie esigenze di lavoro e di conseguenza si dovrà pensare alla partizione DOS estesa. Questa partizione può essere vista come un contenitore progettato per essere frazionato fino ad un massimo di 24 ulteriori partizioni (unità logiche), utilizzando a tale scopo il posto riservato ad una delle quattro partizioni primarie, superando pertanto il suddetto limite dovuto alla struttura dell'MBR. La differenza di questo tipo di partizione con la primaria è che questa non è impostabile come "attiva" e quindi non può essere utilizzata per l'avvio del sistema. Tuttavia risulta molto utile all'organizzazione delle proprie attività con la creazione di spazi a proprio piacimento e per le prestazioni del disco. Si pensi ad esempio ad una partizione logica [D:] riservata alla memorizzazione di dati, ad un'altra [E:] creata per contenere copie di riserva di materiale importante, un'altra [F:] riservata esclusivamente alla gestione del file di scambio (ingl., swap) quando è necessaria una quantità di memoria superiore alla RAM fisica, ancora una [G:] per gestire l'elaborazione e la masterizzazione di enormi file multimediali, ecc. Tutte le informazioni relative alle partizioni vengono memorizzate nel primo settore del disco, in particolare nel Master Boot Record (MBR), da cui il BIOS richiama anche un piccolo programma deputato all'avvio del sistema. 3. Formattazione ad alto livello: è necessario ancora decidere con quale tipo di struttura dati (file system) vogliamo gestire le nostre partizioni e la creazione di tali strutture rappresenta la formattazione del disco ad alto livello. Ogni sistema operativo è strettamente legato ad un tipo (o comunque ad una famiglia) di file system, semplicemente perché è stato progettato su quella struttura di denominazione, memorizzazione e organizzazione dei file. Ne troviamo diversi: FAT16, FAT32, NTFS per rimanere in ambito Windows, ma ne esistono altri. Per poter scegliere ci si documenta sul sistema operativo che si intende installare per verificare quale sia il modello di file system nativo, eventuali compatibilità e possibilità di passaggio ad altri sistemi, magari convertendo il file system attuale mediante apposite utilità software. Ad esempio, senza tornare troppo indietro nel tempo, il primo Windows 95 non supportava il tipo FAT32, ne tantomeno NTFS, bensì FAT16 e precedenti. Già la versione successiva, la "B", sino alla SR2 supportavano la FAT32 e includevano un'utilità per convertire il primo tipo di file system nel secondo. La linea Windows NT nasce con struttura di tipo NTFS (ingl., New Technology File System) e, attraverso varie evoluzioni, arriva sino allo stato attuale con Windows XP. La tecnologia NTFS non è compatibile con la famiglia di Windows 9x/ME. Al contrario, Windows NT è installabile su FAT16 e Windows 2K/XP su FAT32. I file system di tipo FAT sono più performanti, per contro, NTFS presenta maggiori caratteristiche di sicurezza, di stabilità, di denominazione dei file e di efficienza nella gestione dello spazio su disco. Effettuata la scelta, si procede da riga di comando DOS richiamando il comando FORMAT seguito dalla lettera associata alla partizione che si intende formattare. Diversamente si può agire tramite programmi opportuni o direttamente eseguendo l'avvio (boot) della macchina dal CD contenente il sistema operativo, se questo lo consente. In questo caso sarà la diagnostica del sistema operativo stesso che verificherà lo stato del disco rigido, suggerendo diverse opzioni di partizionamento e formattazione ad alto livello. Un'importante distinzione: il comando FDISK si rivolge solo a sistemi FAT lasciando all'utente unicamente la scelta se creare partizioni FAT16 o FAT32 da formattare successivamente con FORMAT e non consente di creare più di una partizione primaria. Il comando FORMAT di Windows 2000/XP consente invece di specificare anche il tipo di partizione che dovrà essere formattata. L'intero processo si conclude quando ogni settore del disco è stato raggruppato in cluster (che diventano le unità elementari di allocazione dello spazio, da 512 byte a 64KB), MBR è stato scritto, la FAT (ingl., File Allocation Table) o MFT (ingl., Master File Table per NTFS) sono stati creati. MBR È l'informazione sul primo settore di ogni Hard Disk o floppy disk, la quale identifica univocamente la posizione sul disco del sistema operativo in modo che questo possa essere caricato nella fase di boot. Il MBR viene anche chiamato settore di partizione o anche Master Partition Table poiché contiene al suo interno anche le informazioni relative alle partizioni presenti sul disco. Sull’MBR è anche presente il programma che legge il Boot Sector Record della partizione che contiene il sistema operativo da caricare in memoria. Nel BSR viene in fatti memorizzato il programma che carica il sistema operativo in memoria. File System: sistema di archiviazione. Parte del sistema operativo (OS) che si occupa della gestione dei file. Ogni sistema operativo supporta uno o piú file system. Alcuni file system sono nativi per determinati sistemi, ad esempio FAT32 sotto MSDOS o Windows9x; ext2, ext3, reiserFS sotto Linux/UNIX e HFS sotto Mac. Altri invece sono comuni a tutti, si pensi ai file system ISO 9660 dei CD-ROM. Esistono anche file system basati su TCP/IP (come NFS), che si estendono su piú macchine connesse in rete in maniera del tutto trasparente per l'utente. backup dei dati. Effettuare il backup dei dati significa eseguirne una copia su un supporto diverso. Ad esempio, è possibile trasferire una copia di tutti i file più importanti su CD-ROM o su un secondo disco rigido. Vi sono due tipi fondamentali di backup: backup completo e backup incrementale. Il backup completo consente di eseguire una copia completa dei dati selezionati su un altro supporto. Il backup incrementale consente di creare una copia esclusivamente dei dati aggiunti o modificati dall'ultimo backup completo. La soluzione più rapida e che utilizza una minor quantità di spazio è il ricorso al backup completo e a successivi backup incrementali. Per esempio, si può eseguire un backup completo ogni settimana, seguito da backup incrementali quotidiani. Questa soluzione, tuttavia, richiede più tempo in caso sia necessario ripristinare i dati in conseguenza di un blocco, perché richiede prima il ripristino del backup completo, quindi quello di ciascun backup incrementale. In alternativa, è possibile eseguire un backup completo ogni notte, impostandone automaticamente l'avvio dopo le ore di ufficio. È consigliabile verificare di frequente la qualità dei backup, ripristinando i dati in una posizione apposita. In questo modo è possibile: Assicurarsi che i dati e i supporti di backup siano in buone condizioni Individuare eventuali problemi durante il ripristino Raggiungere con la pratica un livello di sicurezza che sarà sicuramente utile nei momenti di vera emergenza Per eseguire il backup di file su file o su nastro Utilizzo dell'interfaccia Windows 1. Aprire l’utilità Backup (Tutti i programmi->Accessori->utilità di sistema>Backup) L'Utilità di backup viene avviata per impostazione predefinita, a meno che non sia stata disattivata. 2. Fare clic su Modalità avanzata nell'Utilità di backup. 3. Selezionare la scheda Backup e quindi scegliere Nuovo dal menu Processo. 4. In Selezionare la casella di controllo delle unità, cartelle o file che si desidera includere nel backup specificare i file e le cartelle di cui si desidera eseguire il backup selezionando la casella di controllo alla relativa sinistra. 5. In Destinazione backup eseguire una delle operazioni seguenti: o Selezionare File se si desidera eseguire il backup su file di file e cartelle. Questa opzione è selezionata per impostazione predefinita. o Selezionare una periferica a nastro se si desidera eseguire il backup su nastro di file e cartelle. 6. In Nome del file o del supporto di backup eseguire una delle operazioni seguenti: o Se si desidera eseguire il backup su file di file e cartelle, digitare il percorso e il nome del file di backup (con estensione bkf) oppure fare clic su Sfoglia per cercare un file. o Se si desidera eseguire il backup su nastro di file e cartelle, selezionare il nastro che si desidera utilizzare. 7. Selezionare le opzioni di backup desiderate, ad esempio il tipo di backup e il tipo di file registro, scegliendo Opzioni dal menu Strumenti. Al termine, fare clic su OK. 8. Fare clic su Avvia backup e quindi apportare le modifiche desiderate nella finestra di dialogo Informazioni sul processo di backup. 9. Per impostare le opzioni di backup avanzate, ad esempio la verifica dei dati o la compressione hardware, fare clic su Avanzate. Al termine, fare clic su OK. Per ulteriori informazioni sulle opzioni di backup avanzate, vedere Per impostare le opzioni di backup avanzate. 10. Fare clic su Avvia backup per avviare l'operazione di backup. Importante È possibile utilizzare l'utilità di backup per eseguire il backup e il ripristino dei dati in volumi FAT16, FAT32 o NTFS. Tuttavia, se è stato eseguito il backup dei dati di un volume NTFS utilizzato in Windows XP, è consigliabile ripristinare i dati in un volume NTFS utilizzato in Windows XP. In caso contrario, si potrebbero perdere alcuni dati e alcune funzionalità dei file e delle cartelle. Alcuni file system potrebbero non supportare tutte le funzionalità degli altri file system. Ad esempio, se si esegue il backup dei dati di un volume NTFS utilizzato in Windows XP e quindi si ripristinano tali dati in un volume FAT o in un volume NTFS utilizzato in Windows NT 4.0, le autorizzazioni, le impostazioni EFS (Encrypting File System), le informazioni sulla quota disco, le informazioni sulle unità collegate e le informazioni su Archiviazione remota andranno perse. Per eseguire il backup e il ripristino di file di database Microsoft SQL Server, è consigliabile utilizzare le utilità di backup e di ripristino incorporate in SQL. Per ulteriori informazioni, vedere la documentazione di Microsoft SQL Server. Alcune unità a nastro potrebbero non supportare la compressione hardware. Note Per eseguire il backup di file e cartelle è necessario essere un amministratore o un operatore di backup. Per ulteriori informazioni sulle autorizzazioni o sui diritti utente, fare clic su Argomenti correlati. Per avviare Backup, fare clic su Start, scegliere Tutti i programmi, Accessori, Utilità di sistema e quindi fare clic su Backup. Se Backup e ripristino guidati non viene avviato per impostazione predefinita, è comunque possibile utilizzarlo per eseguire il backup dei file scegliendo Backup guidato dal menu Strumenti. Se si desidera eseguire il backup del sistema, è consigliabile includere nel backup tutti i dati presenti nel computer nonché i dati relativi allo stato del sistema, inclusi il Registro di sistema e il database dei servizi directory Active Directory. È possibile eseguire il backup dei dati relativi allo stato del sistema solo in un computer locale. Non è possibile eseguire il backup dei dati relativi allo stato del sistema in un computer remoto. I file di backup sono in genere contraddistinti dall'estensione bkf, ma è possibile assegnare qualsiasi altra estensione. Gli operatori di backup e gli amministratori possono eseguire il backup e il ripristino dei file e delle cartelle crittografati senza necessità di decrittografarli. Se nel computer sono in esecuzione i Servizi multimediali Windows e si desidera eseguire il backup dei file associati a questi servizi, vedere la sezione relativa all'esecuzione del backup con i Servizi multimediali Windows nella Guida in linea di questo componente. Per eseguire il backup o il ripristino dei file associati ai Servizi multimediali Windows è necessario attenersi alle procedure indicate nella relativa Guida in linea. Boot di WindowsXP Il processo di boot (avvio) di Windows Xp è un processo molto laborioso che coinvolge molti aspetti della macchina, sia dal punto di vista hardware che da quello software; è per questo motivo che dal momento dell'accensione del pc all'operatività completa passano parecchi secondi, talora diversi minuti; in questo articolo vedremo cosa succede "dietro le quinte" e capiremo meglio la comparsa di messaggi di errore tipici, collocandoli nella fase di avvio; questo renderà più comprensibili sia i messaggi di errore che gli elementi coinvolti. In onestà va detto che la fase di boot è simile per tutti i diversi sistemi operativi, quindi siamo li anche come tempistiche, quello che accade purtroppo praticamente da sempre con i sistemi operativi Microsoft, è che con l'uso allungano progressivamente il tempo di avvio; mi ricordo che con windows 95 ero arrivato al punto di potermi preparare e sorseggiare il caffè prima di potere utilizzare il pc, ed io il caffè lo preparo lentamente !! Il processo di boot di Xp, pur se ottimizzato, impiega tempo per compiere tutte le "tappe" che lo compongono; questo tempo è necessario perchè affinchè il caricamento si compia completamente, il sistema operativo deve compiere degli "step" che vedremo meglio in dettaglio. Tappa Se tutto funziona correttamente Se si verifica un errore 1) Master Boot Record II Bios controlla il Master Boot Record dell'hard disk, viene lanciata la sequenza di avvio Viene visualizzato il messaggio: "Impossibile leggere dal disco di avvio selezionato" 2) Inizializzazione di NTLoader II file di sistema Ntldr.exe attiva la modalità a 32 bit per la Cpu e carica il file Boot.ini Compare il messaggio : "NTLDR mancante" 3) Selezione del sistema operativo Se sono installati più sistemi operativi, l'utente seleziona Windows Compare il messaggio: Boot.ini non valido" 4) Controllo dell'hardware II file di sistema Ntdetect controlla tutti i componenti hardware installati Interruzione con comparsa di schermata blu 5) Caricamento del kernel di Windows II kernel e gli Hardware Interruzione con comparsa Abstraction Layer (Hal) vengono di schermata blu con dicitura "Errore del caricati e attivati kernel" 6) Caricamento dei driver I driver vengono caricati e inseriti Schermata blu e compare il messaggio: nel Registry come "attivati" "IRQ_less_or_Equal" 7) Inizializzazione del kernel NTLoader passa il comando al kernel di Windows II computer si blocca al messaggio "Avvìo di Windows in corso" 8) Avvio dei servizi di Windows II Servizio di gestione delle sessioni (Smss.exe) avvia una nuova sessione di Windows Il sistema si blocca e frequentemente vengono visualizzate schermate blu e messaggi di errore. 9) Login dell'utente Una volta effettuato il login con successo, vengono caricati gli elementi del desktop Compare il messaggio: "Nome utente o password scorretti" 10) Fine del processo di Boot Windows carica i programmi presenti nella cartella di esecuzione automatica Il pc si blocca, possono apparire schermate blu Secondo le specifiche Microsoft, il processo di boot in condizioni ideali dovrebbe concludersi in circa 30-40 secondi; questo valore in realtà è difficilmente ottenibile, ma le condizioni migliori per tentare il "record" sono appena dopo una installazione "fresca" di Windows; successivamente, i tempi si allungano anche di molto per tutta una serie di motivi (installazioni/disinstallazioni di software, navigazionesul web, caricamento di font ecc, ecc) che di fatto "zavorrano" il nostro Windows Bibliografia e risorse utilizzate www.dizionarioinformatico.com Guida in linea di MS WindowsXP www.pc-facile.com/glossario