Tumori del seno, ginecologici e del polmone: dalla prevenzione al trattamento integrato 3 lezioni complessive 18/04/2012 - 07/05/2012 - 15/5/2012 Ore 20,30 c/o Sale convegno Assiprofar – Roma, Via dei Luceri n. 3/C PROGRAMMA Mercoledì 18 aprile 2012 - Prima lezione (Prof. R. Masetti, Dott. G. Franceschini, Dott.ssa D. Terribile) 20.00 22.00 22.30 23.30 Test di ingresso Lezione magistrale: I tumori del seno Casi pratici in seduta plenaria Confronto dibattito Test di verifica Lunedì 7 maggio 2012 - Seconda lezione (Dott.ssa R.P. De Vincenzo, Dott.ssa A. Fagotti, Dott. G. Scambia) 20.00 22.00 22.30 23.30 Test di ingresso Lezione magistrale: I tumori ginecologici Casi pratici in seduta plenaria Confronto dibattito Test di verifica Martedì 15 maggio - Terza lezione (Dott. P.M. Granone, Dott.ssa E. Meacci, Dott. V. Porziella) 20.00 22.00 22.30 23.30 Test di ingresso Lezione magistrale: I tumori del polmone Casi pratici in seduta plenaria Confronto dibattito Test di verifica ABSTRACT DEI CORSI • I tumori del seno I tumori del seno rappresentano un problema sanitario di enorme rilevanza sociale che interessa direttamente o indirettamente moltissime famiglie. Si tratta infatti delle neoplasie maligne più frequenti nel sesso femminile e della principale causa di mortalità oncologica nelle donne. In Italia, ogni anno, si registrano 47.000 nuovi casi ed oltre 11.000 decessi. Sebbene l’incidenza sia stazionaria, negli ultimi venti anni, la mortalità ha iniziato a diminuire ed oggi oltre il 70% delle donne può guarire da un tumore del seno. Un simile progresso è stato reso possibile dai continui miglioramenti nelle strategie diagnostiche e terapeutiche e dalla maggiore attenzione alla prevenzione secondaria (autopalpazione, visita senologica ed esecuzione periodica della mammografia) che, se correttamente applicata, può consentire una riduzione della mortalita’ di oltre il 30%. Nonostante le campagne di educazione alla salute del seno, la diffusione dei programmi di screening ed il perfezionamento delle indagini diagnostiche hanno portato ad un progressivo incremento della diagnosi dei tumori infraclinici, il miglioramento della prevenzione secondaria costituisce una priorità nella lotta ai tumori del seno. Ridurre il numero di casi diagnosticati in fase avanzata significa non solo migliorare i tassi di guarigione ma anche consentire l’utilizzo di trattamenti meno invasivi ed un piu’ pronto recupero di una normale qualita’ di vita. Anche Il trattamento dei tumori della mammella ha subito continui e profondi cambiamenti negli ultimi 30 anni. La chirurgia conservativa ha progressivamente e definitivamente sostituito la mastectomia nel trattamento dei tumori in stadio iniziale; associata alla radioterapia, essa è in grado di garantire alle pazienti le stesse percentuali di sopravvivenza globale e migliori risultati estetici con un accettabile rischio di recidiva locale. La tecnica del linfonodo sentinella per i tumori in stadio iniziale ha permesso di evitare in casi selezionati la dissezione ascellare di principio senza rinunciare alle importanti informazioni prognostiche dei linfonodi loco-regionali. L’introduzione della chirurgia oncoplastica, coniugando tecniche di chirurgia generale con quelle proprie della chirurgia plastica, ha consentito di superare il conflitto tra estensione della resezione chirurgica e risultato estetico finale contribuendo in maniera importante a migliorare la qualità di vita delle pazienti. Le terapie complementari quali la radioterapia, la chemioterapia, l’ormonoterapia ed le nuove terapie biologiche hanno drasticamente migliorato la prognosi della malattia. L’obiettivo di questo corso è di informare e promuovere le corrette norme di prevenzione primaria e secondaria ed al tempo stesso di aggiornare i partecipanti sulle recenti evoluzioni nella terapia chirurgica e nelle terapie complementari dei tumori della mammella. • I tumori ginecologici La strategia per la lotta ai tumori ginecologici ha conseguito in questi anni successi importanti relativamente all’aumento della sopravvivenza, attraverso un complesso di interventi che parte dalla prevenzione e arriva fino a trattamenti sempre più personalizzati. Questi sono ottenibili grazie a terapie integrate e alla caratterizzazione biologica della neoplasia con utilizzo di terapie target, sempre più finalizzate al miglioramento della qualità di vita della paziente oncologica. Il cancro della cervice uterina rappresenta il miglior esempio di rivoluzione scientifica nei concetti di prevenzione oncologica. Il rapporto tra l'infezione da Human Papillomavirus (HPV) e cervicocarcinoma è certamente una delle piu' importanti scoperte nell'eziologia delle neoplasie umane, che ha portato a straordinari presidi di prevenzione. Infatti accanto alla classica prevenzione secondaria, che passa attraverso lo screening citologico, la colposcopia con biopsia mirata, seguita dal trattamento delle lesioni preneoplastiche, la scoperta dei nuovi vaccini profilattici anti-HPV ha aperto nuove porte alla prevenzione primaria. Negli ultimi anni la disponibilità di tali vaccini ha permesso di ipotizzare una campagna di prevenzione primaria di massa potenzialmente efficace, con previsioni di riduzione del 63% dell’incidenza del cervicocarcinoma nel 2025, qualora la copertura vaccinale raggiunga l’80% del target primario (ragazze di 12 anni). Anche in caso di tumori francamente invasivi è importante valutare il grado di invasione della neoplasia e i fattori prognostici per attuare le terapie piu' idonee: è possibile infatti eseguire demolizioni chirurgiche sempre piu' limitate rispetto al passato senza essere meno efficienti dal punto di vista della radicalità oncologica. Questa esigenza diventa sempre piu' pressante proprio considerando l’aumento della frequenza di donne in età giovanile con tumore ginecologico che non hanno ancora completato il loro percorso riproduttivo e sono dunque candidate ad una chirurgia finalizzata al mantenimento della fertilità. Nel cervicocarcinoma, negli stadi iniziali di malattia, in pazienti fortemente motivate a mantenere la capacità riproduttiva, si possono infatti proporre nuove tecniche conservative quali la conizzazione/trachelectomia con linfoadenectomia laparoscopica, o la chemioterapia neoadiuvante seguita da ampia conizzazione. Anche nel carcinoma dell’endometrio allo stadio iniziale (IA) in pazienti desiderose di prole, si può proporre un trattamento conservativo con resezione isteroscopica e terapia ormonale con progestinici ad alte dosi. Il mantenimento della fertilità può essere anche ottenuto in pazienti sottoposte a chemioterapia con la scelta dei chemioterapici meno gonadotossici, l’utilizzo degli analoghi del GnRh, la preservazione del tessuto ovarico. A seconda dello stadio del cervicocarcinoma e dei fattori prognostici è possibile attuare approcci differenti: un trattamento chirurgico in prima istanza è proponibile negli stadi iniziali; negli stadi localmente avanzati è possibile attuare terapie integrate, quali una radiochemioterapia concomitante esclusiva o un trattamento chirurgico post chemioterapia neoadiuvante o post radiochemioterapia concomitante. Negli ultimi anni, notevoli sono stati i progressi nell’ambito della chirurgia mininvasiva, con riduzione degli esiti di morbosità; sempre più vantaggi sono stati ottenuti dall’utilizzo della chirurgia laparoscopica (LPS) anche in oncologia, in modo particolare nel trattamento del cervicocarcinoma e del carcinoma dell'endometrio con le nuove tecniche di isterectomia radicale vaginale laparoscopicamente assistita (LARVH) o isterectomia radicale totalmente laparoscopica (LRH). Siamo arrivati fino all’approccio LESS (laparoendoscopic single site surgery) anche nel trattamento negli stadi iniziali del carcinoma dell’endometrio. Nuovi approcci chirurgici valutano anche la modulazione della radicalità con tecniche di “nerve sparing”, finalizzate a ridurre le disfunzioni urinarie, ano-rettali e sessuali che tanto impattano sulla qualità di vita delle pazienti. Anche nel carcinoma ovarico, prognosticamente piu' infausto, l'utilizzo della LPS puo' essere effettuato in diversi momenti del trattamento: nella stadiazione, nel trattamento conservativo degli stadi inziali di malattia, nella predizione di citoriducibilita', anche dopo trattamento chemioterapico neoadiuvante. In ambito di chemioterapia del carcinoma ovarico, la rivoluzione e’ stata l’introduzione dei nuovi farmaci antiangiogenetici (quali ad esempio il bevacizumab), che stanno cambiando le prospettive dei trattamenti chemioterapici nel carcinoma ovarico e sono finalizzati anche a lunghe terapie di mantenimento per ridurre il rischio di recidiva della malattia. L’importanza di un approccio multidisciplinare, con tecniche integrate, per modulare la successiva radicalità chirurgica, e l’ utilizzo di terapie target, offre quindi prospettive interessanti nell’ottica di porre sempre piu' attenzione anche alla qualita' di vita della paziente oncologica. • I tumori del polmone L’incontro di aggiornamento ha per tema il cancro del polmone: si tratta di una malattia che, annualmente, colpisce circa 40.000 cittadini italiani e provoca la morte di altrettante persone. Cifre crude, che ben rendono l’idea del terribile impatto sociale indotto dal tumore al polmone, peraltro uno dei pochi tumori di cui si conosce la causa – il tabagismo - e che potrebbe essere praticamente debellato da una prevenzione efficace. Conoscere questa malattia aiuta a diffondere il messaggio di prevenzione e, quindi, contribuisce a salvare molte vite. E’ in quest’ottica che nasce l’idea di un incontro di aggiornamento su questo delicato tema: l’intenzione dei relatori è quella di fornire un’idea a tutto campo del problema “cancro del polmone”, scevra di connotazioni iperspecialistiche e, senza pagare nulla in termini di adeguatezza scientifica, adatta a far comprendere molti di quegli aspetti che generalmente sono sconosciuti e disorientano il paziente ed il suo nucleo affettivo quando devono confrontarsi con questa pesante diagnosi. Verrano dunque trattati temi di epidemiologia, di fattori di rischio e di prevenzione, illustrati i capisaldi della fase diagnostica, passati in rassegna i trattamenti terapeutici possibili in ogni fase della malattia, i loro benefici e le possibili complicanze indotte, esplorati tutti gli aspetti generalmente meno conosciuti, dal supporto psicologico al follow-up. Molto spazio sarà riservato al confronto tra pubblico e relatori, in modo da poter soddisfare ogni curiosità e fornire risposte a dubbi inevitabili.