L’Alto Medio Evo 476 d.C. -­‐ 1000 fusione tra cultura classica, germanica, araba e crisCana: alle radici della cultura europea L’Europa feudale 476 d.C.: fine dell’IMPERO ROMANO D’OCCIDENTE conversione dei popoli germanici al crisNanesimo progeJo di far rinascere l’Impero romano in una nuova Europa crisCana con il passare del tempo i feudi diventano ereditari e i feudatari entrano in contrasto con il potere centrale (frammentazione del potere) 2 | L’Alto Medio Evo VI-­‐VIII secolo: formazione dei REGNI ROMANO-­‐BARBARICI 800 d.C.: creazione del SACRO ROMANO IMPERO da parte di Carlo Magno 843 d.C.: il Sacro Romano Impero viene diviso in tre parN (Tra7ato di Verdun) i sovrani assegnano in premio ai fedeli porzioni di territorio (feudi) panorama poliCco e culturale europeo estremamente frammentato IX-­‐XI secolo: affermazione del SISTEMA FEUDALE in tuJa Europa il ruolo della Chiesa diventa centrale garanNsce la legiImità del potere imperiale poiché rappresenta l’unico fa7ore unificante e stabile Chiesa e impero FaJori di crisi CHIESA: ERESIE, CORRUZIONE, SIMONIA, NEPOTISMO, CONCUBINATO, POTERE TEMPORALE IMPERO: DECENTRAMENTO DEL POTERE, FRAMMENTAZIONE POLITICA FaJori posiNvi CHIESA: ORDINI MONASTICI, RIFORMA INTERNA DELLA CHIESA 10| L’Alto Medio Evo IMPERO: DALLO SFALDAMENTO DELL’IMPERO NASCERANNO ALCUNI STATI NAZIONALI Cultura e mentalità interpretazione simbolica del mondo concezione trascendente della realtà La visione teocentrica della realtà teocentrismo: concezione religiosa secondo cui Dio è principio della realtà e centro di ogni aVvità umana simbolo: animali, piante, pietre, numeri…tuJo è interpretato come simbolo che rimanda a significaN morali (bene/male) o religiosi leJura allegorica e figurale dei tesN anNchi trascendente: tuJo ciò che si colloca al di là del mondo sensibile, in una sfera superiore e assoluta aJeggiamento asceCco allegoria: insieme di simboli che costruiscono un significato unitario figura: interpretazione di personaggi e faV come premonizione, profezia, “figura” di faV che accadono in epoche successive alla stesura dei tesN disprezzo dei beni materiali e dei piaceri mondani esaltazione della vita ultraterrena asceCsmo: praNca di vita che tende all’elevazione spirituale aJraverso la meditazione solitaria e il dominio delle pulsioni e degli isNnN materiali 3| L’Alto Medio Evo La società nell’alto medioevo ORATORES BELLATORES LABORATORES - COLORO CHE PREGANO: IL CLERO - COLORO CHE COMBATTONO: I CAVALIERI -­‐ COLORO CHE LAVORANO: CONTADINI LA SOCIETA’ TRIPARTITA E’ STATICA, NON C’E’ MOBILITA’ SOCIALE. LA TRIPARTIZIONE RIFLETTE LA TRINITA’, E’ VOLUTA DA DIO E VA ACCETTATA. 4 | L’età comunale in Italia Parole e immagini teocentrismo Dio è raffigurato come architeJo e creatore dell’universo, unico custode delle sue leggi e dei suoi misteri. L’uomo conosce Dio aJraverso la natura; il creato è impronta di Dio. 4| L’Alto Medio Evo asceNsmo Monaci in processione rappresentaN nell’aJo dell’autoflagellazione; le praCche di morCficazione della carne erano molto frequenN perché servivano a tesNmoniare la propria devozione; il corpo era disprezzato perché fonte di peccaN; ciò che vale è l’anima. (VISIONE BINARIA DELLA REALTA’: luce-­‐tenebre, anima corpo, uomo-­‐donna…) Cultura e mentalità principio di auctoritas l’unica verità per l’uomo è quella contenuta nella rivelazione delle Sacre Scri7ure o nelle parole dei teologi crisCani o dei filosofi anCchi, sopra7u7o Aristotele Cultura come trasmissione del sapere (tradizionalismo), dogmaCsmo (le verità si acceJano acriNcamente) La concezione del sapere l’ordine del creato è perfe7o e immutabile perché voluto da Dio unità del principio divino ogni manifestazione del reale deve essere ricondoJa al suo principio generatore, cioè Dio sapienza onnicomprensiva l’uomo doJo deve possedere tu7o il sapere 5| L’Alto Medio Evo enciclopedismo Cultura e mentalità nell’alto medioevo - CENTRI DI DIFFUSIONE DEL SAPERE SONO I MONASTERI O ISTITUZIONI SCOLASTICHE GESTITE DAL CLERO E RIVOLTE AI NOBILIE AL CLERO STESSO - spesso sono monaci che lavorano all’interno degli scriptoria - si dedicano alla riproduzione dei tesC SACRI O CLASSICI ricopiandoli a mano - a volte possiedono uno scarso livello di cultura amanuensi - si esibiscono nelle corC o nelle piazze in occasione di fiere o festeggiamenN - si rivolgono a un pubblico di cultura medio-­‐bassa - propongono spe7acoli di intra7enimento in cui si mescolano recitazione, canto, mimo e giocoleria 6| L’Alto Medio Evo - fanno parte della Chiesa - possiedono una rendita economica chierici La figura dell’intelle7uale giullari derivante da un beneficio ecclesiasCco - si dedicano spesso all’insegnamento sopraJuJo a nobili e clero; solgono funzioni amministraCve in ambito civile clerici vaganC (goliardi) - possono essere religiosi senza una sede stabile, fraC fuggiN dai convenN, studenC falliN - si rivolgono a un pubblico di cultura medio-­‐alta - spesso hanno un a7eggiamento irriverente nei confronN della cultura ufficiale Parole e immagini amanuensi chierici In questa miniatura è raffigurato un monaco amanuense mentre esegue il suo lavoro. I monaci si limitavano a COPIARE i tesN anNchi e biblici perché la cultura è pura trasmissione del sapere passato. . I chierici erano consideraN i veri intelle7uali in epoca medievale e la loro opinione era tenuta in grande considerazione dalla popolazione 7| L’Alto Medio Evo goliardi L’opera dei goliardi è arrivata fino a noi grazie alla sopravvivenza dei celebri Carmina burana del XIII secolo (si parla di taverne, vino, gioco a dadi, donne, delle varie classi sociali mostrandone l’uguaglianza..si rovesciano i valori asceNci e si esalta il vizio e il piacere del corpo, si invita a godere nella vita terrena)contrapposizione polemica e parodica rispeJo alla leJeratura religiosa giullari Giullari, menestrelli e trovatori non potevano mai mancare alla corte dei signori e nelle feste del paese RAZIONALISMO E MISTICISMO Dopo la riscoperta di Aristotele Si aJestano due opposte concezioni della cultura e della fede RAZIONALISMO La cultura serve per arrivare alla fede, a DIO. La fede è un “ragionevole ossequio a Dio” (S. Tommaso) 10| L’Alto Medio Evo MISTICISMO La fede è un “salto nel buio”, un senNmento religioso che nulla ha a che fare con la cultura e la razionalità (S. Bonaventura) CRISI ECONOMICA E DECLINO DELLA CITTA’ ü Gravissima crisi demografica a causa delle invasioni, delle guerre, delle carestie e delle pestilenze ü Spopolamento delle città che erano i luoghi più esposti alle scorrerie dei barbari. I cittadini cercano rifugio nelle campagne all’interno delle ville dei ricchi aristocratici, offrendosi come braccia-lavoro in cambio di protezione ü Degrado architettonico: strade dissestate, ponti crollati, acquedotti non più funzionanti (gravi problemi igienici) ü Stagnazione del commercio e dell’artigianato ü Ritorno al baratto e fine dell’economia monetaria (fenomeno già tardo-antico) ü Fine dei traffici internazionali, attraverso il Mediterraneo (lasciato completamente in mano agli Arabi o ai pirati). Solo per trasportare merci di lusso e quindi costose i marinai e i commercianti si arrischiano per mare. ü Fine dei traffici nazionali e tra città-campagna ü Le città sono “retratte” all’interno del loro nucleo storico e L’EUROPA DELLE FORESTE • I boschi tornano a invadere le campagne: nessuno più colNva le terre al di fuori delle curtes. Difficoltà di disboscare un’area anche a causa dell’assenza di strumenN adaV che nessuno più poteva permeJersi • Molte zone si impaludarono e furono abbandonate; spesso imperversa la malaria • Il bosco è anche risorsa preziosa per il legname usato per costruire, cucinare, riscaldare e per le fucine dei fabbri; inoltre per le ghiande che alimentavano i maiali, per la cacciagione (la caccia però è aVvità riservata solo ai nobili, gli unici che ormai si alimentavano con la carne) • La foresta è anche luogo di perdizione e pericolo nell’immaginario colleVvo (lupi, predoni, peccato…) e al contempo di fantasia e irrazionale (gnomi, elfi, draghi) LA CURTIS: CELLULA ECONOMICA E SOCIALE • La cur,s deriva dalla villa romana ovvero la residenza di campagna dell’aristocrazia, che traeva dai laNfondi aJorno ad essa il suo sostentamento. In età tardo-­‐anNca essa è colNvata da coloni che si stanziano nella pars massaricia (cioè dei massari) mentre la pars dominica (del padrone) viene colNvata da schiavi, le cui condizioni nel medioevo migliorano (anche per effeJo del CrisNanesimo), ad esempio possono sposarsi e non potevano essere venduN in maniera separata • Già Diocleziano aveva vincolato i coloni a rimanere legaN alla terra da loro colNvata e ciò divenne premessa alla servitù della gleba medioevale. • Nell’alto Medioevo molN abitanN della ciJà si spostano dalla ciJà alla campagna chiedendo protezione ai signori; in cambio oJengono un pezzo di terra da colNvare per il quale devono corrispondere un affiJo e delle corvèes (termine francese che deriva dal laNno corrogata=richiesta) che consistevano in giornate lavoraNve gratuite da fornire nella pars dominica. Anche i piccoli contadini autonomi, pur di trovare un po’ di protezione dentro la cur,s vendono la loro terra al signore, riavendola indietro in cambio di un affiJo e di corvèes. • I signori acquistano sempre maggiori autonomie all’interno della cur,s: essi avranno un esercito con cui difendere i loro terreni, gesNranno la giusNzia, conieranno monete, pretenderanno nuove tasse e corvèes (trasformazione del feudo in dominatus loci). Le abbazie hanno le stesse idenNche funzioni Dal laNno alle lingue romanze nei primi secoli della civiltà romana (dal IV al I sec. a.C.) sono in uso LATINO LETTERARIO 10| L’Alto Medio Evo lingua usata dai grandi scriJori o nei documenN ufficiali LATINO VOLGARE O PARLATO lingua parlata correntemente dalla popolazione Dal laNno alle lingue romanze durante i secoli dell’Impero (dal I al V sec. d.C.) LATINO VOLGARE O PARLATO subisce una forte influenza da parte delle LINGUE DI SOSTRATO lingue che si parlavano nei vari territori prima della conquista romana e della diffusione del laNno 11| L’Alto Medio Evo e si formano i cosiddeV LATINI VOLGARI REGIONALI varianN regionali del laNno volgare, che derivano dalla fusione con le parlate precedenN alla conquista Dal laNno alle lingue romanze in seguito al crollo dell’Impero (a parNre dal V sec. d.C.) LATINI VOLGARI REGIONALI vengono a loro volta influenzaN dalle LINGUE DI SUPERSTRATO lingue parlate dalle popolazioni che invadono i territori dell’Impero (sopraJuJo germani e arabi) 12| L’Alto Medio Evo e si formano le LINGUE ROMANZE CON LE LORO VARIANTI DIALETTALI -­‐ italiano -­‐ francese -­‐ provenzale -­‐ spagnolo -­‐ catalano -­‐ portoghese -­‐ rumeno lingue che derivano dalla fusione delle varianN regionali del laNno volgare con le lingue parlate dalle popolazioni che invadono l’Impero PRIMI DOCUMENTI IN VOLGARE Indovinello veronese (fine VIII – inizio IX sec.) Se pareba boves, alba pratalia araba, et albo versorio teneba; et negro semen seminaba. Gra,as ,bi agimus omnipotens sempiterne Deus. Spingeva avanN i buoi, arava bianchi praN, teneva un aratro bianco e seminava un seme nero. Ti ringraziamo, onnipotente eterno Dio. 13| L’Alto Medio Evo Placito capuano (X sec.) Sao ko kelle terre, per kelle fini que ki contene, trenta anni le posse?e parte sanc, Benedic,. So che quelle terre, entro quei confini che qui si descrivono, trenta anni le ha tenute in possesso l’amministrazione patrimoniale di San BenedeJo . giuramento di Strasburgo (842 d.C.) tra Carlo il Calvo e Ludovico il Germanico Basso medioevo 1000-­‐1492 dopo il Mille: rinascita economica, demografica, poliNca, culturale Rivalutazione della vita terrena e della donna,visione più aperta della cultura…vicino al dogmaNsmo e al principio di auctoritas si fa strada una visione nuova della cultura come indagine “scienNfica” sulla realtà, come osservazione dei fenomeni al di là del simbolismo e dell’approccio religioso..cultura come approccio razionale e criNco alla realtà La società nel basso medioevo ORATORES BELLATORES LABORATORES BORGHESI - COLORO CHE PREGANO: IL CLERO - COLORO CHE COMBATTONO: I CAVALIERI -­‐ COLORO CHE LAVORANO: CONTADINI -­‐ CLASSE EMERGENTE DI MERCANTI, ARTIGIANI, BANCHIERI LA SOCIETA’ NON E’ PIU’ STATICA MA C’E’ MOBILITA’ SOCIALE 4 | L’età comunale in Italia Cultura e mentalità LE UNIVERSITA’ SONO I NUOVI CENTRI DI DIFFUSIONE DEL SAPERE: SI TROVANO NELLE CITTA’ E NON SERVONO PIU’ A ISTRUIRE SACERDOTI E MONACI BENSI’ AI FIGLI DELLA CLASSE BORGHESE: I FIGLI DI MERCANTI E BANCHIERI. SI TRATTA DI UN SAPERE LAICO. INSEGNAMENTI: TECNICHE PER TENERE LA CONTABILITA’, LINGUE, DIRITTO, MEDICINA 3| il basso Medio Evo la cavalleria e la nuova cultura in Francia verso la fine dell’XI secolo rafforzamento della cavalleria esigenza di una nuova produzione le7eraria cavalleria: classe sociale composta dai cadeV (figli non primogeniN senza diriJo di successione) e dai nobili senza feudo basata sul nuovo repertorio di valori e di modelli di comportamento -­‐ -­‐ -­‐ -­‐ -­‐ -­‐ -­‐ 2 | L’età cortese in lingua volgare la prodezza il senso dell’onore la lealtà la generosità con i vinC il rispe7o della parola data la fedeltà al signore o al sovrano la nobiltà d’animo Cultura e mentalità L’evoluzione del codice cavalleresco i valori cavallereschi vengono rielaboraN dalla cultura religiosa il cavaliere deve impegnarsi al servizio dei deboli e degli oppressi la guerra deve avere come obieVvo la difesa della vera fede nasce il conceJo di GUERRA SANTA le Crociate la Reconquista liberazione della Terra Santa dai musulmani liberazione della Spagna dal dominio arabo che ispirano la composizione delle CANZONI DI GESTA poemi epici che esaltano le imprese eroiche dei cavalieri in difesa della fede crisNana 3 | L’età cortese Dal codice cavalleresco all’ideale cortese nel corso del XII secolo all’interno delle corC feudali del Sud e del Nord della Francia sopravvivono alcuni valori Npici del codice cavalleresco si affermano nuovi modelli di comportamento più raffinaN ed eleganN virtù militaresche virtù civili culto della donna IDEALE CORTESE 4 | L’età cortese • prodezza • onore • lealtà • liberalità • magnanimità • culto della misura nel corso del XII secolo all’interno delle corC provenzali (Francia meridionale) Il codice dell’amor cortese del Nord della Francia ha origine la POESIA LIRICA dei TROVATORI che si diffonde poi presso le corN dell’Italia dei territori germanici poesia lirica: genere poeNco caraJerizzato dall’espressione dei senNmenN e dell’interiorità dell’autore trovatori: poeN aVvi presso le corN provenzali del Basso Medio Evo; cantavano in lingua d’oc e con accompagnamento musicale che è caraJerizzata da DE AMORE di Andrea Cappellano teorizza l’amor cortese. un CODICE RIGOROSO – la donna è una creatura sublime e irraggiungibile – l’amante deve assicurare devozione assoluta alla sua dama – l’amore deve restare inappagato – l’esperienza d’amore consente l’elevazione morale – il vero amore è adultero e si vive segretamente al di fuori del vincolo coniugale – l’amore è una passione esclusiva e totalizzante 5 | L’età cortese la POESIA LIRICA dei TROVATORI Lirica siciliana (corte di Federico II) 5 | L’età cortese Lirica toscana; SClnovismo Parole e immagini i castelli dei trovatori Il castello di Gourdon 6 | L’età cortese Il castello reale di Tarascon Il castello di Châteaurenard La poesia in età cortese genere zona d’origine e repertorio di temi principali lingua usata personaggi e situazioni autori pubblico EPICA - Francia del Nord - guerra ciclo carolingio giullari e canterini il popolo nelle piazze e nei mercaC NARRATIVA - Francia del Nord - amore ciclo bretone chierici dame e cavalieri presso le corC feudali (canzoni di gesta) (romanzo cortese) LIRICA (poesia per musica) 7 | L’età cortese - lingua d’oïl - lingua d’oïl - Francia del Sud - lingua d’oc (in difesa della fede crisNana) (la corte di Carlo Magno e i suoi paladini) - magia (la corte di re Artù e i cavalieri della Tavola Rotonda) - amore il codice dell’amor cortese trovatori - avventura - a7ualità - poliCca dame e cavalieri presso le corC feudali Parole e immagini eroi e paladini Orlando, paladino di Carlo Magno 8 | L’età cortese Sigfrido, eroe della saga dei Nibelunghi Rodrigo Diaz de Vivar, deJo il Cid Campeador (signore delle baJaglie)