CHIRURGIA • Trimestrale di Salute e Cultura
intervista al
Dott. Giulio PAVAN
Perfusionista e Direttore Scientifico E.P.S. S.p.A.
Istituti Clinici Bresciani GSD (BS)
La comunicazione salva la vita
IL PERFUSIONISTA
di Antonella QUARANTA
Sono i tre moschettieri della sala operatoria. Il Cardiochirurgo, il Cardioanestesista e il
Perfusionista, quest’ultima è una figura poco nota ma fondamentale negli interventi più
delicati. Perché un intervento vada a buon fine occorre professionalità, prontezza di riflessi
e un’ottima comunicazione: un lavoro di squadra che non ammette errori e incomprensioni.
Abbiamo chiesto al dottor Giulio Pavan, perfusionista e direttore scientifico E.P.S. S.p.A.
(Enhance Perfusion Service) - azienda del gruppo Gada Italia che collabora con gli Istituti
Clinici Bresciani del Gruppo ospedaliero San Donato - di spiegarci il delicato compito
del tecnico di fisiopatologia cardiocircolatoria (perfusionista) e quali siano i passaggi
fondamentali di una comunicazione efficace e che… salva la vita!
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Durante un intervento chirurgico,
“accende” o “spegne” il nostro cuore
Trimestrale di Salute e Cultura • CHIRURGIA
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L’assenza di errori di espressione e comprensione
del messaggio, nella comunicazione scambiata
tra emittenti e destinatari in sala operatoria,
salva la vita al paziente e garantisce il successo
dell’intervento.
Dottor Pavan, quali sono le figure
il suo cuore è fermo, grazie all'utilizzo
quindi affermare che il paziente è in vita
che in un intervento a cuore aperto
della macchina cuore - polmone. È
grazie all'ausilio della macchina cuore-
ruotano attorno al paziente in sala
in questa fase, in particolare, che la
polmone che viene appunto gestita dal
operatoria?
comunicazione tra operatori in sala
tecnico perfusionista”.
“Durante un intervento di tale portata,
svolge un ruolo fondamentale perché, un
Un compito di grandissima
o anche in altri in sala operatoria, è
corretto, preciso e tempestivo, scambio
importanza e responsabilità. Quindi è
presente l'équipe di cardiochirurgia,
di informazioni è indice di maggior
il perfusionista che accende e spegne
che è molto interattiva (come del resto
sicurezza. Infatti, un comando non
il cuore del paziente.
tante altre chirurgiche). Attorno a questo
compreso, male interpretato o mal gestito,
“Esatto, sotto ordine del cardiochirurgo e
ruotano alcune figure professionali
può determinare un problema che si
la supervisione dell’anestesista, circondato
che interagiscono in modo diretto tra
ripercuote sulla sicurezza del paziente. Per
dall’équipe cardiochirugica”.
di loro: il Cardiochirurgo (coadiuvato
fare un esempio, occorre tener presente
Oltre che nell'intervento a cuore
da almeno un suo assistente), il
che il cardiochirurgo impartisce comandi
aperto, la macchina cuore-polmone
Cardioanestesista e il Perfusionista o,
al perfusionista e all’anestesista che, se
viene attivata anche in altri tipi di
meglio, da titolo accademico, il Tecnico
non compresi o peggio ignorati, portano
operazioni chirurgiche?
di
cardiocircolatoria
a omissioni di importanti manovre. Nel
“Sì. In linea generale, la macchina cuore-
e perfusione cardiovascolare che si
caso del perfusionista, molte azioni sono
polmone è utilizzata negli interventi di
occupa della gestione della macchina
dirette alla variazione di parametri vitali
cardiochirurgia, ma può provvedere a
cuore-polmone. In aggiunta a queste
per il paziente”.
tenere in assistenza vitale (in vita, ndr)
tre figure, dobbiamo ricordare anche
La macchina cuore-polmone e
il paziente per lungo termine, anche
l’infermiera strumentista e il personale
la circolazione extracorporea, in
per giorni: cito a questo proposito le
di sala”.
quei momenti la vita del paziente
assistenze extracorporee ventricolari,
L’importanza del dialogo tra esperti in
è collegata alla macchina cuore
ECMO in gergo tecnico, quest’ultimo
sala operatoria. Quali sono i momenti
polmone, o meglio a diversi tubi
noto anche per avere salvato le persone
più critici nei quali la comunicazione
esterni…
svolge un fondamentale ruolo
“È
alla
famigerato virus H1N1, e poi, in ultima
salvavita?
tecnologia riusciamo in ciò che un
analisi, le assistenze tipo bridge to
tempo era ritenuto impensabile. Questa
transplant (ponte provvisorio in attesa di
Fisiopatologia
“Ovviamente
la
è
dall'inizio
importante
comunicazione
affette da influenze virali, come il
così,
oggi
grazie
fine
apparecchiatura è quella che permette
trapianto cardiaco) che sono anch’esse
dell’intervento chirurgico, cioè da quando
di effettuare gli interventi a cuore aperto,
tecniche di circolazione extracorporea.
il malato entra in sala operatoria a quando
in quanto in questi il cardiochirurgo
Tali tecniche non si effettuano però
ne esce, e questo in termini generali
deve avere un cuore fermo ed esangue
in tutti i Centri. È necessaria un'alta
vale sia tra l'équipe, sia nel momento
(privo di sangue al suo interno, ndr),
specializzazione per usarli in piena
dell’accettazione del malato da parte
dovendo intervenire all'interno di esso.
sicurezza”.
dell’infermiera
e
alla
proprio
In
Ciò non sarebbe possibile se non ci
In quali dei nostri centri GSD sono
cardiochirurgia si utilizza la tecnica della
dell’anestesista.
fosse un supporto che mantenga in
presenti le apparecchiature cuore-
Circolazione Extracorporea che permette
vita il paziente mentre il suo cuore e
polmone, come ECMO e altre?
la sopravvivenza del paziente mentre
i suoi polmoni sono fermi. Possiamo
“Le assistenze ECMO, ad esempio, sono
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di arrestare il cuore. Questo viene fatto
tre: cristalloide, ematica fredda ed ematica
come l’IRCCS Policlinico San Donato, alle
attraverso
di
calda. Ogni centro ha le sue abitudini. La
porte di Milano. Questo perché non sono
cardioplegia, dove un ruolo fondamentale
decisione su quale tecnica utilizzare è del
pratiche giornaliere ed è fondamentale che
lo gioca una soluzione ricca di potassio
cardiochirurgo, a noi perfusionisti spetta
vengano fatte in centri di riferimento, anche
che ferma il cuore. Di solito il perfusionista
metterla in atto”.
perché implicano un impegno molto
utilizza una pompa a parte e infonde
Dalla sua pluriennnale esperienza, quali
gravoso a livello di forze umane e risorse
questa soluzione che induce l'arresto
sono le frasi, i processi, la comunicazione
tecniche. In altre strutture ospedaliere che
cardiaco. Da questo momento, il paziente
che va particolarmente monitorata?
fanno cardiochirurgia - come possono
dipende completamente dalla macchina
Quali gli errori di comunicazione e quindi
essere l'Istituto Clinico San Rocco o
cuore-polmone”.
gli incidenti più frequenti?
l’Istituto Clinico Sant'Ambrogio - in seguito
Un arresto cardiaco programmato,
“Innanzitutto, mi preme dire che gli incidenti
a interventi cardiochirurgici, si possono
quindi. Quanto dura questa fase?
sono estremamente rari: la casistica ci dice
mettere in atto queste procedure qualora
“La fase di arresto cardiaco è un tempo
che possono essere dovuti a un problema
le circostanze lo richiedano”.
molto variabile a seconda della tipologia
tecnico o a una circostanza imprevedibile.
Ritornando al momento
di intervento ovviamente minore è questo
Ovviamente, tutti i dispositivi usati sono
dell'intervento a cuore aperto, il
tempo, meglio è per il cuore, che viene
testati preventivamente, eccezionalmente
perfusionista ferma il cuore. Può
preservato grazie a questa soluzione
però può accadere che funzionino male.
descrivermi questo momento e cosa
cardioplegica. Può durare da poche decine
Il perfusionista è preparato ad affrontare
significa per lei? Credo che fermare il
di minuti a più di un’ora”.
ogni tipo di incidente o contrattempo e
cuore di una persona rappresenti uno
Quante tecniche esistono per fermare il
per fortuna, nella maggior parte dei casi,
stress molto importante anche per il
cuore?
vengono sempre risolti brillantemente. Il
cuore di chi lo ferma…
“Ci sono tecniche con soluzioni cristalloidi
rischio è parte integrante di un intervento,
“Sì, questo è vero… poi ovviamente fa
con un'alta concentrazione di potassio.
e noi lo sappiamo bene. Per questo ci
parte dell'esercizio della professione,
Esiste poi una tecnica mista, composta
alleniamo, durante gli anni di studio e con
quindi deve diventare una cosa normale
da una parte cristalloide e quattro parti di
l’esperienza diretta, a saper affrontare le
e chiaramente prima che si maturi
sangue e, infine - per citare le tre più usate
criticità oltre a mantenere il sangue freddo,
questa ‘normalità’ a volte passa del
- esiste una cardioplegia inventata da un
il nostro!
tempo. Quando si parte in Circolazione
noto cardiochirurgo italiano, il professor
Qualora si presentassero degli imprevisti,
Extracorporea, il cuore batte ancora:
Antonio Maria Calafiore, con sangue caldo
non siamo mai colti di sorpresa e
si controlla che tutto vada bene, che
e potassio. In ciascuna di queste tecniche,
sappiamo gestire la situazione al meglio,
i parametri vitali del paziente siano
l'elemento che in sostanza ferma il cuore
questo grazie a protocolli d’azione
mantenuti, che non ci siano problemi
è il potassio: è lui che, somministrato, in
consolidati da mettere in pratica. Non
tecnici alla macchina cuore-polmone
un modo o nell'altro, è il responsabile
esiste il rischio di perdere la testa!
e così, dopo qualche minuto, il
dell'arresto cardiaco. Quindi, riassumendo,
In caso di incidente tecnico la comunica-
cardiochirurgo chiede al perfusionista
possiamo dire che le più usate sono queste
zione è fondamentale: il perfusionista co-
varie
tecniche,
dette
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© DMITRY KALINOVSKY / SHUTTERSTOCK.COM
applicate prevalentemente in grossi centri
“Domanda, risposta, consenso:
la comunicazione deve essere efficace.
Può sembrare banale, ma questi passaggi
sono fondamentali per la vita di chi è sotto i
ferri”.
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munica che c’è un problema e interagisce
sull’uomo è stata fatta nel 1953: una volta
Ipotermia, c'è una qualche differenza nel
con tutta l’équipe per risolverlo. Natural-
tutti gli interventi al cuore venivano fatti
trattamento di neonati, bambini o adulti?
mente, in questo caso è il perfusionista che
in ipotermia moderata. Occorre conside-
“Dal
deve prendere in pugno la situazione e ge-
rare che il nostro corpo, normalmente, ha
fisiopatologico no, nel senso che il
stire l’evento avverso, secondo quanto pre-
una temperatura di 37 gradi centigradi.
freddo, quando c'è l'ipotermia, è uguale
visto, come detto, dalle procedure salva vita
Per ipotermia moderata si intende una
per tutti e si usa a tutte le età. È chiaro
da applicare in questi casi. In sala operatoria
temperatura compresa tra i 28° e i 32°,
che la differenza esiste da punto di vista
tutte le persone devono sentirsi coinvolte,
mentre per ipotermia profonda si inten-
puramente tecnico: per raffreddare un
anche se l’aspetto tecnico può essere risolto
de quando si va al di sotto dei 20°. Oggi
bambino di 5 Kg ci si impiega molto meno
solo dal perfusionista.
la maggior parte degli interventi - grazie
rispetto a raffreddare un adulto di 85 Kg”.
Qualora il problema sia determinato da
anche al fatto che le apparecchiature e
Intervento chirurgico al cuore in
un componente non performante, in
i sistemi di sicurezza hanno raggiunto
un neonato, in quanti minuti si
quanti secondi occorre sostituirlo? Perché
i massimi livelli di precisione, oltre che
raggiungono i 18 gradi necessari a
immagino che si tratti di secondi…
per ragioni fisiologiche - vengono fatti
salvaguardargli la vita?
“Non sempre bisogna cambiare com-
in condizioni di lievissima ipotermia o
“Volendo si fa molto presto. Però
ponente. Nel caso in cui succeda, ci
in completa normotermia. In alcuni rari
attenzione, c'è da fare una scelta.
sono innanzitutto degli accorgimenti
casi, per questioni tecnico-chirurgiche,
Sia i tempi di raffreddamento sia
farmacologici da parte dell'anestesista
possiamo andare fino a 18° di tempera-
quelli di riscaldamento, secondo la
che mettono il paziente in condizioni di
tura corporea, in ipotermia profonda. Ri-
letteratura mondiale, devono seguire
maggior sicurezza; dopo di ché il tempo
cordo che grazie all’ipotermia profonda
determinate tabelle: se fossero troppo
è chiaramente fondamentale perché,
anche accidentale, come la caduta in un
rapidi potrebbero portare a delle
nella fase di risoluzione del problema
lago ghiacciato, alcuni escursionisti sono
problematiche molto specifiche inerenti
tecnico, può essere necessario fermare
sopravvissuti, in quanto preservati dal
alla circolazione e al metabolismo.
la circolazione. Diciamo che l'elemento
freddo”.
Ugualmente, nella fase di riscaldamento
più importante è la farmacologia che
Ipotermia e incidenti in montagna.
il perfusionista deve seguire delle tabelle
ci aiuta a proteggere il cervello oltre al
Alcune persone nella sfortuna si sono
mantenendo tempi di riscaldamento
raffreddamento del paziente. Perché l'i-
salvate grazie al freddo…
abbastanza lunghi così da permettere
potermia ci aiuta ad avere più tempo per
“Esatto, il freddo gli ha salvato la vita. In
al corpo di adattarsi meglio. Quindi
risolvere il problema. Comunque, solita-
cardiochirurgia, ad esempio, quando si
non ci sono dei tempi prestabiliti.
mente, con l’aiuto del freddo possiamo
trasporta un cuore espiantato, lo si met-
Occorre valutare di volta in volta e tener
gestire la cosa anche in qualche minuto,
te in un contenitore con del ghiaccio,
ben presenti i protocolli e le tabelle
tempo più che sufficiente a risolvere la
fermo anche per 1, 2 o 3 ore. Il freddo
che vengono date. Il perfusionista
maggior parte dei problemi”.
è il nostro migliore amico, il primo alle-
tecnicamente è in grado di fare quello
L’uso del freddo in sala operatoria. A che
ato in questi casi. Durante gli incidenti
che gli viene richiesto. Ci tengo a ribadire
temperatura viene portato il paziente per
è il raffreddamento del paziente che ci
che sono il cardiochirurgo e l'anestesista
salvaguardargli la vita?
permette di intervenire con più calma e
a scegliere i protocolli da seguire, di volta
“La prima CEC (circolazione extracorporea)
sicurezza”.
in volta, per ogni singolo paziente”.
di
vista
fisiologico
e
© KADMY - FOTOLIA.COM
punto
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CHIRURGIA • Trimestrale di Salute e Cultura
Il sangue viene depurato, viene
sangue, la gestione della temperatura, il
A livello statistico, qual è il paese che può
“manipolato” quando va in
mantenimento dei parametri vitali”.
vantare la minore incidenza di errori di
extracorporea o rimane lo stesso?
Abbiamo parlato di incidenti
comunicazione? Anche se immagino che
Cioè, quello che esce dal nostro corpo
imprevedibili. E gli altri tipi?
ormai la differenza sia minima…
è uguale a quello che vi rientra dopo
“Gli altri incidenti sono legati al fattore
“Non sono aggiornatissimo, ma mi sento
l’intervento?
umano, possono essere tanti, ma questi
di dovere dire che qui da noi, in Italia e nel
manipolato.
sono quasi del tutto ridotti a zero grazie, ad
Gruppo, non siamo secondi a nessuno
Irrinunciabile è la totale, ripeto totale,
esempio, a procedure come la check-list,
come chirurgia e perfusionisti. Non esiste
scoagulazione del sangue: non possiamo
esattamente come la check-list che si fa
più un modello come, ad esempio, il
permetterci che il sangue abbia dei
in aereo, in una cabina di pilotaggio prima
modello americano di un tempo. Gli
tempi di coagulazione fisiologici. Occorre
del decollo, e che ci permette di andare
Stati Uniti hanno rappresentato per
modificarlo per questa ragione. La
a controllare se tutti i passaggi sono stati
noi un esempio da seguire - per anni,
legge ci dice che se non abbiamo un
fatti, quindi portiamo l'errore umano a
chi doveva sottoporsi a un intervento
tempo di coagulazione superiore ai 480
incidenza praticamente zero. Ci tengo a
al cuore, e ne aveva le possibilità
secondi (quindi vuol dire che il sangue
dire che non dobbiamo assolutamente
economiche, intraprendeva costosissimi
del paziente non coagula) non possiamo
spaventarci perché attualmente tutte le
viaggi della speranza negli Usa- questo
assolutamente andare in circolazione
tecniche sono vigilate da tutta una serie
semplicemente perché sono arrivati
extracorporea. Per ottenere questo si
di procedure che rendono sicuro un
prima di noi a certi risultati. Ora però, fare
infonde un farmaco che si chiama eparina.
intervento a cuore aperto e, soprattutto,
un intervento a cuore aperto a Milano,
Dal punto di vista del perfusionista quella
le macchine attuali hanno dei sistemi di
a Brescia, a Catania, a Roma o farlo a
che lei definisce ‘manipolazione’ può
monitoraggio che le rendono praticamente
Houston, a Chicago a Los Angeles ha gli
essere, ad esempio, la gestione della
perfette. C'è da stare tranquilli. Certo, tutto è
stessi livelli di sicurezza e non ha senso
portata del sangue, cioè quanti litri al
in mano a una persona e, come in tutte le
andare tanto lontani, le cure di eccellenza
minuto devono passare dalla macchina
cose, quando c'è il fattore umano il rischio ci
sono più vicine di quanto non si pensi…”
cuore-polmone,
può sempre essere”.
La trasferta oltreoceano non è più
“No.
Il
sangue
viene
l'ossigenazione
del
necessaria, dunque. Un'ottima notizia
per i nostri pazienti che vengono in
DI QUANTI TIPI POSSONO ESSERE GLI INCIDENTI IN SALA OPERATORIA? E COME SI
FRONTEGGIANO?
> Imprevedibile, quando abbiamo la rottura di qualche componentistica... Ma al giorno
d'oggi la rottura di qualche componente è quasi impossibile
> L'errore umano, che si fronteggia con la check list che serve a ridurne il rischio
e l’incidenza. Questa serve a evitare che anche qualora il tecnico sbagliasse ad
assemblare un componente, l'errore viene rivelato prima ancora che si entri in azione. La
lista di azioni da seguire in serie ha il controllo su tutto l’iter operatorio e si fa in fase di
preparazione all'intervento, quindi ben prima che tutto cominci.
> L'errore di comunicazione classico, questo avviene quando il cardiochirurgo dice una
cosa e avviene un'incomprensione. Una interferenza nello scambio del messaggio tra
mittente e destinatario. Ad esempio, io dico una cosa X e tu magari non l'hai sentita, o
hai sentito Y, o io credo che tu abbia sentito X e invece così non è. Per evitare ciò ci sono
delle regole di comunicazione a doppia sicurezza: ogni comando e ogni risposta devono
sempre ricevere un consenso.
> Se il cardiochirurgo dice al perfusionista “Parti con la soluzione cardioplegica”, io devo
rispondere “Sì, parto” e lui deve ulteriormente rispondermi “Sì, ho capito”.
Lombardia, da tutta Italia e non solo.
“Certamente, i livelli di sicurezza sono
uguali dappertutto. A fare la differenza
potrebbe essere la gestione delle
persone. Una differenza con gli Usa è
che, in alcuni Stati, è richiesta la presenza
di due perfusionisti per sala o, se non
sono due, che uno deve rimanere, fuori
sala, sempre a disposizione.
Una differenza potrebbe essere questa.
Noi diciamo che, nell'arco del possibile,
cerchiamo di farlo anche qui, ma
VI DATE QUINDI UNA DOPPIA RISPOSTA RECIPROCA…
“Esatto. Domanda, risposta, consenso: la comunicazione deve essere efficace. Può
sembrare banale, ma questi passaggi sono fondamentali per la vita di chi è sotto i ferri”.
comunque non è sempre così in Italia.
In ogni caso, ripeto, in linea generale,
© BILLIONPHOTOS.COM - FOTOLIA.COM
i livelli di sicurezza sono gli stessi: so
per certo che anche negli ospedali
che operano in zone critiche, di guerra
addirittura, come quelli di Emergency,
abbiamo gli stessi macchinari, non
c'è niente di inferiore. Ed è così, glielo
garantisco. Se andiamo a Khartoum,
l'ospedale di Emergency ha gli stessi
macchinari dell'ospedale di San Donato
o di Milano o del Gemelli di Roma o che
hanno a New York”.
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Trimestrale di Salute e Cultura • CHIRURGIA
Ci sono dei corsi di inglese
specialistici per perfusionisti
e operatori, in generale, di sala
operatoria?
“Nel corso di laurea che ci riguarda - da
Ha
mai
avuto
un'esperienza
di lavoro in territori di
guerra?
quando il nostro titolo di studi è diventato
una laurea triennale - la lingua inglese è stata
inserita recentemente. Ben diverso per chi
ha studiato negli Anni 80. Invece quando mi
sono specializzato nel 1987, la lingua inglese
non era ancora prevista nell’allora Scuola
“No, personalmente no. Ma conosco
diretta a fini speciali. Adesso è stato inserito
molto bene quella realtà poiché ho
l'esame di lingua all'interno del corso di
un’amica e collega perfusionista, la dott.
laurea, ed è obbligatorio. Chiaramente
sa Daniela Rocchi, che è responsabile sia
serve per chi va all'estero, ma anche per
della gestione sia del reclutamento dei
leggere la letteratura scientifica che ormai
perfusionisti per l'ospedale di Khartoum,
è tutta in lingua inglese”.
specializzato in cardiochirurgia pediatrica.
Adesso si trova là costantemente. Prima
QUESTIONE DI LINGUA
lavorava un po' in Italia e un po' laggiù.
Durante un intervento chirurgico si usa
Personalmente non ho avuto mai la
un linguaggio tecnico e specifico.
fortuna di andare, perché sono scelte
Ogni passaggio linguistico-comunica-
anche di vita, da valutare in famiglia.
tivo subisce un doppio controllo tra car-
Bisogna dedicarsi alla missione per
diochirurgo-anestesista o cardiochirur-
almeno un anno... La cosa mi affascina. Al
go-perfusionista.
momento conosco questa realtà grazie
ai contatti con questa collega che lavora
Immagino dobbiate usare una
con Emergency, l’associazione di Gino
terminologia che si comprende al volo a
Strada, a Khartoum assieme a numerosi
seconda dell'intervento…
perfusionisti stranieri”.
“Certamente, le terminologie usate sono
Immagino che nel suo settore l’inglese
più o meno simili dappertutto. Io ho
sia fondamentale, specialmente quando
avuto modo di assistere a interventi negli
le équipe sono composte da personale
Stati Uniti e in Germania, e non cambia
internazionale…
assolutamente nulla. Cioè, se io domani
“Assolutamente. È fondamentale. Non c'è
mattina andassi in Germania (conoscendo
altra scelta”.
l'inglese)
ed
entrassi
in
una
sala
operatoria, sarei perfettamente in grado
di interfacciarmi con il cardiochirurgo,
perché la terminologia è sempre la stessa.
© DMITRY KALINOVSKY / SHUTTERSTOCK.COM
È universale”.
IL LAVORO DI PERFUSIONISTA
“Una figura quasi sconosciuta ma fondamentale
in sala operatoria” come spiega Giulio Pavan,
direttore scientifico di E.P.S. Gada Italia, società
di perfusionisti attiva all’interno degli ospedali
bresciani di Gruppo ospedaliero San Donato
Chi è e di cosa si occupa?
“Il perfusionista, o meglio definito con titolo
accademico come "Tecnico di Fisiopatologia
Cardiocircolatoria e Perfusione Cardiovascolare"
(T.F.C.P.C.), è il professionista responsabile della
gestione della Circolazione Extracorporea durante gli
interventi a cuore aperto che necessitano dell'ausilio
della macchina cuore- polmone. Tale macchina
sostituisce l'attività cardiaca e polmonare durante
la fase cruciale dell'intervento cardiochirurgico,
permettendo la sopravvivenza del paziente
nonostante l'arresto cardiaco indotto per necessità
tecnico - chirurgiche. Il perfusionista gestisce, su
indicazione del cardiochirurgo e con manovre in
autonomia, la Circolazione Extracorporea (C.E.C.),
provvedendo all'arresto cardiaco, al mantenimento
dei parametri vitali del paziente (circolo sanguigno
e ossigenazione) e attuando tutte le manovre di
avviamento, gestione e svezzamento dalla macchina
cuore-polmone. Tutto ciò che tecnicamente riguarda
la C.E.C. è sotto la responsabilità del Perfusionista.
Oltre a questa applicazione si occupa della gestione
e avviamento di altre procedure di sopravvivenza
come le assistenze cardiocircolatorie, le assistenze
cardiorespiratorie (ECMO), le assistenze come
"Bridge to Trasplant" nei trapianti cardiaci, i cuori
artificiali gli "Stand-by Cardiochirurgici" per
procedure di cardiologia invasiva (TAVI)”.
Quando entra in azione?
“Come detto l'attività del Perfusionista è
indispensabile in tutti gli interventi cardiochirurgici
che necessitano di un arresto cardiaco con l'ausilio
della C.E.C. (By-pass aorto coronarici, sostituzioni
valvolari, plastiche valvolari, patologie congenite del
cuore neonatali, pediatriche e adulte ecc. e in tutte
le attività correlate appena descritte. Nei casi di
interventi cardiochirurgici di tipo "Off Pump" ossia
senza l'ausilio della C.E.C., la sua presenza in sala
operatoria è comunque indispensabile in "Standby" per far fronte ad eventuali necessità di dover
intervenire con la C.E.C. in caso di complicazioni”.
Come si diventa perfusionista?
“Attualmente il Perfusionista è un professionista
con Laurea Triennale in Tecnico di Fisiopatologia
Cardiocircolatoria e Perfusione Cardiovascolare
emessa dalla Facoltà di Medicina e Chirurgia di
alcune Università Italiane. Fino al 1978 la figura
del Perfusionista veniva coperta da un Medico
Cardiochirurgo e più tardi da infermieri ai quali
veniva insegnato il "mestiere". Nel 1978 è stata
aperta in Italia la prima Scuola Universitaria Diretta
a fini Sociali per Tecnici di Cardiochirurgia a Roma,
seguita immediatamente dopo dall'Università di
Verona. A queste Scuole di Specializzazione si
accedeva con Diploma di Maturità quinquennale e
previo esame di ammissione a numero chiuso. Con
la Riforma dei Diplomi Universitari prima e delle
Lauree Triennali poi è diventata Laurea di Primo
Livello ed è stata inserita nelle Professioni Sanitarie
con profilo professionale specifico. In seguito a
questa riforma le Università con la formazione per
T.F.C.P.C. sono aumentate e ad oggi coprono tutto
il territorio nazionale: l'accesso al corso di Laurea
è comunque sempre con esame di ammissione a
numero chiuso. Attualmente in Italia lavorano circa
350 Perfusionisti tra Aziende Ospedaliere pubbliche
e private”.
Il Gruppo Ospedaliero San Donato è un centro di riferimento in
Italia per la cura delle malattie cardiovascolari.
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